CARIE del legno, una malattia che SA MASCHERARE i sintomi

AVVERSITÀ DELLE PIANTE /ACTINIDIA -1
CARIE del legno,
una malattia che SA
MASCHERARE i sintomi
STEFANO DI MARCO
FABIO OSTI
Cnr-Ibimet
Bologna
L
a carie dell’actinidia è una forma cronica di deperimento del
legno segnalata per la prima volta in Emilia-Romagna dopo la metà
degli anni Novanta, la cui gravità è apparsa da subito preoccupante.
Ricerche successive, condotte nell’ambito del progetto di ricerca Crpv “Studi su nuove fitopatie dell’actinidia: carie
del legno ed ipertrofia del tronco” hanno dimostrato che la malattia è originata da funghi vascolari, quali Phaeoacremonium aleophilum, Phaeoacremonium parasiticum, e Cadophora malorum e da un basidiomicete, Fomitiporia mediterranea, in un processo patogenetico complesso. Oggi sappiamo che
i microrganismi sopra menzionati sono
tutti in grado di produrre diverse forme di deterioramento del legno, anche
su piante giovani.
Il ruolo e soprattutto l’importanza dei
microrganismi coinvolti, al pari di significativi aspetti dell’epidemiologia, sono
ancora oggetto di attenti studi al fine di
sviluppare un’efficace strategia di contenimento della malattia e dei suoi effetti, per la salvaguardia della produzione - in termini di quantità e qualità - e
per la sanità e longevità degli impianti.
Manifestazione dei sintomi sulla
pianta. La carie dell’actinidia si manifesta poco dopo l’inizio dell’estate, in
forma piuttosto aspecifica, tanto che in
un primo momento era stata confusa
con alterazioni della nutrizione (carenza di potassio). Su alcuni tralci della
pianta compaiono leggere decolorazioni clorotiche di parti del lembo foglia118
•
GIUGNO 2006 •
I risultati di questi primi anni di ricerche condotte
soprattutto nella zona di Faenza hanno
delineato un quadro generalmente preoccupante
di questa forma di alterazione
del tronco. Complesse anche le strategie di difesa.
Tab. 1 - Indagine sulla presenza
della malattia nella zona
tipica di produzione del Faentino.
Zone
monitorate
Impianti
Incidenza
esaminati della carie (%)
anomalo sviluppo senza riuscire a completare correttamente il processo di maturazione, con una conseguente
perdita quantitativa e qualitativa della produzione.
Alterazioni del legno. I sintomi
che la pianta manifesta
Cosina - S. Biagio
8
7 - 39
esteriormente sono il risultaBiancanigo - Borgo Marziano
10
2 - 18
to di un processo di degradaS. Lucia - Borgo Tuliero
9
2 - 40
zione del legno causato da
diversi microrganismi fungiSolarolo
6
0 - 15
ni, che si protrae nel tempo
Tebano - Casola Valsenio
10
15 - 48
senza che la pianta palesi alcuGranarolo
6
0-3
na sintomatologia.
Ricerche in corso si sono conCastelbolognese
10
1 - 27
centrate su piante di circa 9Modigliana
4
15 - 34
10 anni di età, in cui la malatPrada - Pieve Cesato
5
2 - 25
tia si manifesta per la prima
volta sulla vegetazione. In queReda
7
24 - 56
sti casi l’alterazione più difBrisighella - Zattaglia
10
28 - 58
fusa ed estesa è la carie. Il tessuto legnoso ha consistenza
re, che successivamente necrotizzano spugnosa e friabile e il fenomeno di
formando areole poligonali dal con- degradazione si sviluppa all’interno
torno definito. Queste zone si estendo- degli organi legnosi della pianta, corno a volte anche ai bordi; la foglia si done permanente e tronco. Il procesaccartoccia, dissecca e cade prematu- so di deterioramento del legno prenramente, provocando, nei casi più gra- de avvio dai tagli di potatura, per espanvi, una completa defogliazione dei tral- dersi, in senso basipeto, con un fronci colpiti che possono andare incontro te di avanzamento continuo e tale da
a fenomeni di disseccamento.
compromettere la corretta funzionaI frutti mostrano pezzatura inferiore lità degli organi attaccati. L’area cariaalla norma; nei casi in cui la malattia ta appare spesso separata dal tessuto
compare tardivamente sui germogli, i sano da una sottile zona di confine brufrutti sono comunque soggetti ad un no-nerastra, verosimilmente dovuta
Sarna
5
5 - 46
Graf. 1 - Incidenza apparente (nero) e cumulata (rosso) rilevata nel triennio 2003-2005.
Azienda agricola località SANT’ANDREA
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0
Azienda agricola località FORMELLINO
60%
così complesse, caratterizzate da andamento cronico
ed erraticità del sintomo
40%
fogliare, è davvero di difficile attuazione ed è stretta30%
mente associata al progre20%
dire delle conoscenze su fondamentali aspetti eziologi10%
ci ed epidemiologici del pro0
cesso infettivo.
2003
2004
2005
2003
2004
2005
Le ferite di potatura, soprattutto le numerose e ravvicinate superfici di taglio presenti
alla reazione della pianta nei confronti differenza tra ciò che annualmente si nel cordone permanente, rappresentadell’infezione.
rileva (incidenza apparente, ovvero pian- no una fondamentale via di penetraLa carie è causata da F. mediterranea e te che mostrano sintomi in un deter- zione della malattia. Risulta perciò fondi norma è accompagnata e/o prece- minato anno) e quello che invece rap- damentale la protezione di tali superduta da esili porzioni soggette a necro- presenta una più reale condizione di fici, peraltro resa difficoltosa da pratisi bruna, ascrivibile all’azione patoge- esistenza di piante infette nell’impian- che agronomiche che, spesso, prevenetica dei funghi vascolari.
to (incidenza cumulata) dopo un solo dono operazioni di potatura protratte
lungo l’intera stagione fredda.
triennio di osservazioni.
Diffusione ed aspetti epidemiolo- In altre parole, un sopralluogo effet- Ricerche in corso su operazioni di risagici. La carie dell’actinidia è in fase di tuato nel 2005 farebbe ritenere di tro- namento condotte attraverso capitozpreoccupante espansione in diverse aree varsi di fronte ad impianti con circa 15- zatura del tronco di soggetti infetti semdi coltivazione in Italia e all’estero (Gre- 20% di attacco, mentre i rilievi condotti brano, al momento, fornire risultati
cia e Francia). Un’indagine realizzata nelle precedenti annate stimano la pre- interessanti. Ulteriori sforzi hanno lo
nel 2003 in un centinaio di aziende del senza dell’infezione sulla metà delle scopo di verificare l’efficacia di appliFaentino ha mostrato una presenza del- piante monitorate.
cazioni di prodotti biologici per la prola malattia in pressoché tutti gli impian- Ulteriori osservazioni, eseguite setti- tezione di ferite fresche, nel tentativo
ti monitorati, la cui età era compresa manalmente in un impianto della col- di comprendere se nutrienti, ferro in
tra gli 8 e i 24 anni, con valori di inci- lina romagnola, sembrano delineare un particolare, possano consentire interdenza piuttosto variabili (tab. 1).
comportamento della malattia, carat- venti indirizzati al contenimento del
La carie si rende visibile in impianti di terizzato da un continuo peggioramento processo infettivo all’interno del tessuoltre 9-10 anni: presenta un decorso cro- in termini di comparsa di numero di to legnoso.
nico poliennale, caratterizzato da un pro- germogli e di piante attaccate e dalla In conclusione, i risultati conseguiti in
gressivo e costante aggravamento. Ricer- comparsa nell’impianto fino alla fine questi primi anni di studio sulla carie delche in corso evidenziano una forte rego- di agosto-primi di settembre, epoca in l’actinidia, hanno delineato un quadro
larità nella prima comparsa della sinto- cui l’espressione sintomatologia della generalmente preoccupante, soprattutmatologia sulla foglia, che avviene dopo malattia raggiunge il massimo grado. to nel nostro areale di coltura. Questi stucirca 30 giorni dalla fioritura.
di hanno consentito importanti acquisiI dati raccolti nel triennio 2003-05 rela- Misure di contenimento. Una lotta zioni sulla malattia, meritevoli di ultetivi a monitoraggi su una dozzina di efficace contro malattie del legno riori e necessari approfondimenti. ■
impianti di circa 10 anni stanno evidenziando una diffusione di carie delIL PROGETTO DI RICERCA
l’actinidia crescente negli anni e caratSULLE
FITOPATIE DELL’ACTINIDIA
terizzata da un fenomeno di mascheramento dei sintomi, già noto per il mal
a Regione Emilia-Romagna, nell’ambito della legge n. 28/98, ha finanziato al Crpv
dell’esca della vite: piante attaccate in
l’attuazione del progetto biennale 2006-2007 “Strategie di prevenzione per la
un dato anno possono cioè non manisalvaguardia della produzione di actinidia affetta da forme croniche di deperimento
festare alcun sintomo nell’anno suclignicolo (carie ed elefantiasi)”, avente i seguenti obiettivi:
cessivo, pur, ovviamente, rimanendo
● verificare lo stato fitosanitario del materiale di propagazione;
malate.
● valutare l’instaurarsi del processo infettivo e l’incidenza in impianti di diversa età;
Questa peculiarità, attualmente in cor● sviluppare strategie a basso impatto ambientale di prevenzione e riduzione del danno;
so di verifica in ulteriori indagini, è fon● determinare i danni quanti-qualitativi sulla produzione.
te di preoccupazione perché induce ad
Le unità operative coinvolte nel progetto sono due: il DiSTA dell’Università di Bologna,
una sottostima della reale presenza e
rappresentato da Rino Credi e dai suoi principali collaboratori Paola Nipoti e Antonio
pericolosità della malattia. Si noti, a
Prodi, e l’IBIMET (sezione di Bologna) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con Stetitolo di esempio, il grafico 1 relativo a
fano Di Marco coadiuvato da Fabio Osti e da altro personale del CNR. ■
due aziende, in cui appare evidente la
50%
L
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