PROGETTO DEL CORSO DI STORIA E CRITICA DEL CINEMA A cura di Matteo Molinari JEAN RENOIR LEGGE E INTERPRETA ÉMILE ZOLA. DAL ROMANZO REALISTA AL REALISMO POETICO NEL CINEMA FRANCESE DEGLI ANNO ‘30 Figlio del pittore Auguste, Jean Renoir è fra gli Autori più significativi della storia del cinema francese. Affermatosi agli inizi degli anni’20, Renoir adatta le tecniche sperimentali del cinema d’Avanguardia alla scrittura del cinema classico per rappresentare sfumature visionarie e poetiche che il tradizionale cinema di prosa non poteva rappresentare. Mai indifferente all’impegno sociale e politico, Renoir affronta la critica all’ipocrisia della cultura borghese anche ispirandosi ai romanzi di Émile Zola. Nel 1926 Renoir realizza Nanà in cui l’ambientazione realista che descrive le varie classi sociali non trascura la profondità dei sentimenti della protagonista. Il cinema di Renoir osserva i problemi di ordine sociale ma grazie al tocco leggero del suo stile si concentra sulla bellezza dell’emotività dei personaggi. Scelte poetiche che raggiungono l’apice nel film del 1938 La bête humaine (titolo italiano: L’angelo del male) tratto dall’omonimo romanzo di Zola. La descrizione realistica degli ambienti proletari (il mondo dei ferrovieri) è in simbiotico contrasto con la passione violenta ed intima che muove i personaggi. È il capolavoro del Realismo poetico. Negli anni ’30 la Francia è l’unico stato del continente europeo in cui non si è imposta una dittatura e dove gli artisti possono esprimersi con libertà tematica, contenutistica e formale. I film e i registi del Realismo poetico riflettono sui problemi economici, politici e sociali e per questo scelgono di realizzare le riprese in esterni in luoghi reali ma sul piano estetico si affidano uno stile raffinato, tragico e talvolta leggero e divertente per mostrare che la società non è un’astrazione ideologica ma un insieme di esseri umani che vivono di pensieri e anche di emozioni. TOT ORE: 3 COSTO COMPLESSIVO LORDO: 150,00 EURO