MeDia 2014;14:160-161 160 Tutto diaBETE Lucia Kundisova Medico tirocinante, Ospedale di Careggi, Firenze Corrispondenza LUCIA KUNDISOVA [email protected] Lucia M., casalinga di 51 anni divorziata con due figli sposati, è affetta da diabete mellito tipo 2 da circa 5 anni, ex fumatrice di circa 10 sigarette/die, conduce una vita piuttosto sedentaria, dovuta principalmente al suo peso corporeo. La sua alimentazione è sempre stata non controllata, con abusi alimentari anche notturni in relazione al proprio umore (soffre di sindrome ansiosodepressiva da molti anni). Circa un anno fa è stata ricoverata per angina a riposo trattata con angioplastica della interventricolare anteriore con lieve disfunzione ventricolare sinistra. In anamnesi, oltre alla diagnosi di diabete, riferisce menopausa chirurgica all’età di 41 anni per fibromioma. Giunge alla nostra osservazione dove alla visita e agli esami ematici si rileva: • BMI 39,4; • circonferenza vita di 132 cm; • pressione arteriosa 135/90 mmHg; • HbA1c 8,1%; • creatinina 1,2 mg/dl; • glicemia a digiuno 180 mg/dl; • colesterolo LDL 120 mg/dl. La terapia prescritta dal medico curante è la seguente: aspirina, idroclortiazide + telmisartan, atorvastatina, glibenclamide + metformina. La paziente inoltre riferisce saltuarie ipoglicemie che corregge mangiando cioccolata o altri dolci. La paziente riferisce di avere effettuato diverse diete ipocaloriche con l’unico effetto di aumentare ulteriormente di peso (circa 40 kg negli ultimi 5 anni). Alla paziente viene proposto di partecipare a un corso educazionale, con tecniche cognitivo-com- Caso clinico: casalinga obesa e con diabete portamentali di gruppo, dove apprendere semplici regole nutrizionali e di attività fisica adattate al suo stato di salute e alle sue abitudini. Al momento si decide di sostituire la terapia ipoglicemizzante attuale con metformina a dosaggio massimale (3 g/ die) e l’associazione sartano + tiazidico con telmisartan 80 mg/die. Inoltre si inizia terapia con citalopram. Dopo tre mesi, la paziente torna a controllo avendo perso 4 kg e con profili glicemici domiciliari migliorati ma ancora non a target (valori medi 170 mg/dl). I valori di emoglobina glicata si sono ridotti a 7,7% con riduzione dei valori pressori (alla visita 120/75 mmHg). La paziente pur essendo contenta dei risultati ottenuti riferisce di non poter più sopportare l’elevato peso corporeo, chiedendo il nostro aiuto per questo aspetto. Si propongono alla paziente due alternative: • chirurgia bariatrica; • proseguimento delle norme alimentari e di attività fisica con aggiunta in terapia di exenatide LAR. La chirurgia bariatrica trova il suo razionale nell’elevato BMI della paziente e nelle comorbidità, anche se va tenuto conto del rischio operatorio e della volontà della paziente, che preferirebbe evitare questa scelta. L’opzione non chirurgica potrebbe dare dei risultati alla luce dei primi risultati ottenuti con questa nuova classe di farmaci, tuttavia da dimostrare in quanto non vi sono evidenze a lungo termine. Dovendo comunque trattare lo scompenso metabolico con un ulteriore farmaco e avendo la paziente rifiutato la chirurgia bariatrica, abbiamo scelto di trattarla con exenatide anche per sfruttare gli effetti positivi sul Aggiornamento e Formazione in Diabetologia e Malattie Metaboliche calo del peso corporeo di questo farmaco. In accordo con la paziente il primo tentativo sarà quello farmacologico e di rinforzo delle norme dietetico-comportamentali. Si istruisce la paziente su rischi e benefici del nuovo farmaco; la paziente apprezza particolarmente la possibilità di fare una terapia settimanale, non inducente ipoglicemie e che potrebbe migliorare notevolmente sia il compenso glicemico, sia il peso corporeo. Dopo un mese la paziente torna a controllo: • BMI 36,4; • circonferenza vita di 120 cm; • pressione arteriosa 125/70 mmHg; • HbA1c 6,8%; • la paziente perde altri 3,5 kg (in totale 7,5 kg). La paziente è visibilmente contenta e con un tono dell’umore migliorato. In relazione al buon controllo glicemico e alla ulteriore riduzione del peso corporeo si decide di proseguire con la terapia intrapresa. Questo caso clinico si riferisce a una nuova molecola in commercio da poche settimane e pertanto il follow-up è molto breve e non ci permette di trarre conclusioni definitive. Tuttavia i risultati ottenuti sono promettenti e meritano attenzione. Exenatide LAR fa parte di una nuova categoria di ipoglicemizzanti (long-acting degli analoghi del recettore del GLP-1) che hanno fino a ora mostrato una potenza ipoglicemizzante superiore ad altri farmaci orali, senza indurre ipoglicemie e riducendo significativamente il peso corporeo 1 2; inoltre possiedono ulteriori potenziali azioni benefiche a livello cardiocircolatorio, in quanto sembrano anche migliorare l’asset- tutto diabete 161 to lipidico e la pressione arteriosa 3-5. Tali effetti benefici sono stati postulati in alcune metanalisi di trial di fase 3 1, ma necessitano di conferme con trial appositamente disegnati che sono già in corso (Study Looking at Cardiovascular Effects of Exenatide, its Blood Pressure Lowering Effect and its Mechanisms, University of Nottingham; Glycaemic Control of Weekly LAPS-Exendin Versus Placebo in Subjects of Type 2 Diabetes, Hanmi Pharmaceutical Company Limited). La nostra paziente essendo a elevato rischio cardiovascolare, non a target per la HbA1c e obesa di grado severo potrebbe L. Kundisova trarre il maggior benefico da questo nuovo farmaco. Bibliografia Monami M, Dicembrini I, Nardini C, et al. Effects of glucagon-like peptide-1 receptor agonists on cardiovascular risk: a metaanalysis of randomized clinical trials. Diabetes Obes Metab 2014;16:38-47. 1 2 Grimm M, Han J, Weaver C, et al. Efficacy, safety, and tolerability of exenatide once weekly in patients with type 2 diabetes mellitus: an integrated analysis of the DURATION trials. Postgradual medicine 2013;125:47-57. Wang B, Zhong J, Lin H, et al. Blood pressure-lowering effects of GLP-1 receptor agonists exenatide and liraglutide: a metaanalysis of clinical trials. Diabetes Obesity and Metabolism 2013;15:737-49. 3 4 Verge D, López X. Impact of GLP-1 and GLP1 receptor agonists on cardiovascular risk factors in type 2 diabetes. Curr Diabetes Rev 2010;6:191-200. Meloni AR, DeYoung MB, Han J, et al. Treatment of patients with type 2 diabetes with exenatide once weekly versus oral glucoselowering medications or insulin glargine: achievement of glycemic and cardiovascular goals. Cardiovasc Diabetol 2013;12:48. 5