Il lavoro nelle macchine Corso di “Impiego industriale dell’energia” Ing. Gabriele Comodi I sistemi termodinamici • CHIUSO: se attraverso il contorno non c’è flusso di materia in entrata ed in uscita • APERTO: se attraverso il contorno c’è flusso di materia in entrata ed in uscita II° Principio per sistemi chiusi Conservazione dell’energia ( ) dQ = L → d Q − L = 0 ∫ ∫ ∫ d (Q − L ) = d (U t ) II° Principio per sistemi chiusi Riferendosi all’unità di massa ⎛ ⎞ v2 d (ut ) = d ⎜⎜ u + + gz ⎟⎟ 2 ⎝ ⎠ Energia totale immagazzinata Energia interna Energia potenziale Energia cinetica 2 v dQ Q = du + d + g ⋅ dz + dL 2 II° Principio per sistemi chiusi Per una trasformazione finita Q1− 2 v −v = u2 − u1 + L1− 2 + + g ( z 2 − z1 ) 2 2 2 2 1 Se l’energia cinetica e potenziale sono trascurabili dQ = du + dL Lavoro nei sistemi chiusi (1) Si supponga una massa di gas contenuta in un cilindro a pareti rigide, con un pistone mobile avente peso trascurabile (sistema chiuso); Lo spostamento del pistone avviene senza attrito . Se il sistema è in equilibrio all’interno del sistema il valore della pressione sarà uniforme. G p Inoltre la forza esercitata dalla pressione sul sistema controbilancerà il peso G che grava sul pistone G=Ap Lavoro nei sistemi chiusi (2) Si supponga di togliere il peso G che grava sul pistone Il pistone si porterà in una nuova posizione di equilibrio. Si può pensare che questo avvenga attraverso successive posizioni infinitesime in cui la pressione possa considerarsi costante all all’interno interno del pistone dL = p ⋅ A ⋅ dx = p ⋅ dV Δx p Lavoro nei sistemi chiusi (3) dL = p ⋅ A ⋅ dx = p ⋅ dV Rif Riferendosi d i all’unità ll’ ità di massa dL = p ⋅ dv Per uno spostamento finito si ha: 2 L1− 2 = ∫ pdv d 1 Esempi di sistemi chiusi Motori a combustione interna in cui le trasformazioni (compressione – combustione - espansione), avvengono a valvole chiese, senza flusso di materia con l’esterno II° Principio per sistemi aperti Immaginiamo un fluido che scorra attraverso un tubo (di flusso) D l 1° principio: Dal i i i Q dQ = dU t + dL 2 1 Δm2 Δm1 ' L Lavoro utile Q12 = ut ,1 − ut , 2 + L12 Lavoro totale II° Principio per sistemi aperti Il lavoro totale è pari al lavoro utile + “il lavoro di spostamento” Q 1 Δm1 1’ p1 Δx1 ' L Lavoro utile Per entrare nel recinto, recinto la massa dm1 ha dovuto vomprimere il fluido già contenutovi spostando 2 2’ la propria interfaccia da 1 a 1’ 1’. Identicamente la massa dm2 Δm2 uscendo ha consentito al fluido p2 compresso di espandersi Δx2 L = p ⋅ A ⋅ Δx = p ⋅ ΔV II° Principio per sistemi aperti Riferendoci alla unità di massa si ottiene il lavoro specifico [kJ/kg] di spostamento L = p ⋅ Δv Il lavoro totale è pari quindi a: L12 = L'12 + p2 v2 − p1v1 Che va sostituito nella equazione del 1° principio: Q12 = ut ,1 − ut , 2 + L12 II° Principio per sistemi aperti Q12 = ut ,1 − ut , 2 + L'12 + p2 v2 − p1v1 v −v Q12 = u 2 − u1 + + g ( z 2 − z1 ) + L '12 + p2 v2 − p1v1 2 2 2 2 1 v22 − v12 Q12 = h2 − h1 + + g ( z 2 − z1 ) + L'12 2 Dove: h = u + pv E’ la grandezza di stato che prende il nome di ENTALPIA Esempi di sistemi aperti: il generatore t di vapore T 3 3’ 2’ Ciclo HIRN 3 S P=costante B 2’ 3’ E 2 2 1 Trascurabili v22 − v12 Q12 = h2 − h1 + + g ( z 2 − z1 ) + L'12 2 Una caldaia non compie lavoro 1 S Esempi di sistemi aperti: la turbina a vapore T C Ciclo HIRN 3 3 Ipotizzando p una espansione adiabatica 4 4 v42 − v32 Q43 = h4 − h3 + + g ( z 4 − z3 ) + L'34 2 Trascurabili L'34 = h3 − h4 S Il Circuito Elementare a vapore T C Ciclo HIRN 3 3’ 2’ 3 S B 2’ 3’ E 4 2 2 1 C 1 4 5 4* 5 S Il diagramma h-s 3 T H Ciclo HIRN L 3 3’ 4 4* 2’ Q 3’ 2’ 4 2 1 5 4* 2 1 S 5 S II° Principio della termodinamica II • Il 1° principio della termodinamica è il principio di conservazione dell’energia e fissa l’equivalenza tra calore e lavoro d (Q − L ) = d (U t ) • Il 2° principio della termodinamica è il principio della degradazione di energia e fissa la non equivalenza delle varie forme di energia al fine di ottenere lavoro meccanico II° Principio della termodinamica II • E’ impossibile costruire una macchina operante secondo un processo ciclico, il cui unico effetto sia il trasferimento di calore da un corpo a temperatura più bassa ad uno a temperatura più alta (Clausisus); • E’ E impossibile costruire una macchina operante secondo un processo ciclico, il cui unico effetto sia la trasformazione in lavoro di tutto il calore estratto da una sorgente a temperatura uniforme e costante nel tempo (Kelvin-Plank); II° Principio della termodinamica II IIn natura non esistono i processii reversibili. ibili Esistono solo processi irreversibili. Un fluido che scorre dentro un tubo diminuisce la propria energia di pressione per effetto dell’attrito • Il processo spontaneo diminuisce la possibilità di ottenere lavoro; • Per ristabilire le condizioni iniziali occorre un lavoro esterno; • Il compimento del processo diretto ed inverso lascia una traccia nell’universo ll’ i Teorema di Carnot Il rendimento massimo si ottiene con un ciclo le cui trasformazioni siano reversibili; esso è indipendente dalla sostanza che percorre il ciclo e dipende solo dalla temperatura delle 2 sorgenti Rendimento T1 η= Q1 S L Q1 = Q1 − Q2 = 1− Q1 Si può dimostrare che: Q2 Q1 f (T2 ) T2 = = Q1 f (T1 ) T1 Q2 Q2 Quindi: T2 η = 1− T2 [K ] T1 [K ] Entropia Per un ciclo compreso tra due temperature si ha: Q2 T1 = Q1 T2 Tenendo T d conto del d l verso d dell verso relativo l i d dell calore l scambiato (ceduto o assorbito) si ottiene: Q1 Q2 + =0 T1 T2 Entropia Proviamo ad estendere il concetto ad un ciclo reversibile suddiviso in tanti sottocicli: Q1 Q2 + =0 T1 T2 Q3 Q4 + =0 T3 T4 Qi ∑T =0 i Entropia Qi ∑T =0 i ∫ REV dQ dQ = 0 → dS = T T L’entropia S è una grandezza di stato che indica la irreversibilità (disordine del sistema). Un precesso reversibile è isoentropico Il diagramma h-s Lavoro perso per irreversibilità 3 T H Ciclo HIRN 3 3’ 4 4* 2’ 3’ 2’ 4 2 1 5 4* 2 1 S 5 S