Un capolavoro ritrovato: «Suor Angelica» al Gavazzeni Avvicinare il grande pubblico all’opera, per farne capire l’attualità, educare all’ascolto, proponendo titoli noti e anche rarità, sono tra i fili conduttori di «O divina bellezza! O sogno! O meraviglia!», settima stagione lirica e di balletto Città di Seriate. Dopo il debutto in prima nazionale dello spettacolo di danza contemporanea «Cosmogony» e il successo di «Il paese dei campanelli», sulle assi del cineteatro Gavazzeni venerdì 5 febbraio alle 21 arriverà «Suor Angelica» del compositore toscano Giacomo Puccini, di cui il 4 marzo sarà rappresentata la «Turandot». L’opera sarà preceduta da arie del melodramma italiano, che spaziano da «È strano, è strano» tratta dalla Traviata di Verdi a «Un bel dì vedremo» da Madama Butterfly di Puccini, dal «Nacque all’affanno» dalla Cenerentola di Rossini a «O mio Fernando» da La Favorita di Donizetti sino al coro del «Va Pensiero» dal Nabucco di Verdi. «Nel cartellone della proposta lirica di quest’anno abbiamo inserito anche un titolo come “Suor Angelica”, difficilmente rappresentato, tanto da essere una delle poche messinscena avvenute in provincia. A memoria se ne registra solo una qualche anno fa nel teatro di Colognola, nonostante sia una storia densa di fascino ed emozione. La scelta è dettata dalla voglia di far conoscere anche capolavori poco conosciuti così da educare all’ascolto – afferma l’assessore alla Cultura Ester Pedrini -. Il titolo è uno dei tre atti unici scritti da Puccini e riuniti dall’autore sotto il titolo “Il Trittico”, composto da “Il Tabarro”, “Suor Angelica” e “Gianni Schicchi”. Quella che viene proposta è pertanto un’occasione unica da cogliere». Lunedì 25 gennaio parte la prevendita dei biglietti al primo piano del palazzo comunale in piazza Alebardi dalle 9.30 alle 12, in replica giovedì 28 dalle 16 alle 18 e sabato 30 dalle 9.30 alle 12 oppure tutti i giorni dalle 20.30 alle 23 direttamente al Cineteatro Gavezzeni. L’opera del compositore toscano, per la regia di Raffaele Tintori, sarà rappresentata dal coro e orchestra Giorgio Strehler diretta dal maestro Antonio Brena. «Suor Angelica», operetta in un atto di Giovacchino Forzano con musiche di Giacomo Puccini, insieme a «Il Tabarro» e «Gianni Schicchi», è uno dei tre atti unici scritti dal compositore toscano per formare «Il Trittico», rappresentato per la prima volta il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York e subito conquistò il titolo di capolavoro del repertorio lirico. Tre Città di Seriate Provincia di Bergamo Piazza Angiolo Alebardi, 1 24068 Seriate (Bg) tel 035 304.111 fax 035 301.152 [email protected] www.comune.seriate.bg.it P.IVA 00384000162 Ufficio Relazioni Esterne Ad anticipare la messinscena di questo titolo raro, arie del melodramma italiano Da lunedì 25 parte la prevendita dei biglietti pag 2 di 2 Trama L'azione si svolge in un monastero. Suor Angelica da sette anni è in un monastero per volontà della sua aristocratica famiglia che l'ha costretta alla clausura per aver avuto un figlio al di fuori del matrimonio. Nonostante la vita di preghiera non può dimenticare il bambino avuto dell’illecita relazione, causa del suo ritiro dal mondo. Per sette anni ha atteso una visita e grande emozione suscita nella suora la notizia dell'imminente arrivo di sua Zia Principessa. Ma la donna, divenuta amministratrice dei beni di famiglia dopo la morte dei genitori di Angelica, le chiede di firmare un atto di rinuncia al patrimonio, mentre implacabile le annuncia che suo figlio è morto. Disperata, Angelica decide di suicidarsi ingerendo un veleno distillato con i fiori raccolti nel giardino del convento. In preda al rimorso per il peccato commesso, la suora invoca la Vergine che le appare circondata di luce e accompagnata da una musica celestiale. In segno di perdono la Madonna sospinge un bimbo fra le braccia della morente. Città di Seriate Provincia di Bergamo Piazza Angiolo Alebardi, 1 24068 Seriate (Bg) tel 035 304.111 fax 035 301.152 [email protected] www.comune.seriate.bg.it P.IVA 00384000162 Ufficio Relazioni Esterne opere profondamente diverse l'una dall'altra: «Il tabarro», un delitto passionale sulle rive della Senna; «Suor Angelica», la tragedia e la disperazione di una suora in un convento di clausura e «Gianni Schicchi», la comicità di una truffa nella Firenze medievale. Dal registro lirico sentimentale e ambientata in un convento italiano alla fine del XVII secolo, Suor Angelica è ispirata a un soggetto teatrale scoperto dal librettista Forzano, che subito ne colse le potenzialità teatrali. La storia emozionò immediatamente Puccini, che ne fece il secondo quadro del celebre Trittico. Suor Angelica è il dramma della solitudine della protagonista, da sette anni isolata dal mondo esterno, costretta a vivere in un ambiente claustrale privo di vita e amore. In quest'opera la sonorità strumentale non è mai enfatica, ma dalle tessiture cameristiche e leggere, a tratti celestiali, quasi in forma di rispetto per una storia che porta al centro della scena l’amore materno, mai vissuto per costrizione.