Laboratorio di fondamenti della Progettazione _Materiali e

Materiali e Progettazione di elementi costruttivi
Prof. Angela g. Leuzzi
CHIUSURE VERTICALI
La chiusura di un edificio è quella parte dell'organismo edilizio che divide l'interno dall'esterno.
Essa può essere considerata al tempo stesso come filtro e come delimitazione fisica.
L'architettura del passato è stata spesso caratterizzata dalla coincidenza fra l'involucro e la
struttura portante; anche nei casi in cui sono stati differenziati i due elementi, le soluzioni non
hanno previsto l'adozione di materiali diversi.
È con l'avvento dell'acciaio che si sono sviluppate le tecniche di assemblaggio necessarie alla
realizzazione di grandi spazi coperti (stazioni, serre, padiglioni).
Qui l'applicazione dei nuovi sistemi di calcolo ha consentito un più preciso dimensionamento
degli elementi strutturali, la cui specificità funzionale è stata in tal modo ribaltata.
Nelle serre e nella copertura delle stazioni l'adozione della chiusura di vetro esprime
chiaramente la diversità fra la struttura della costruzione e il suo involucro; questa diversità,
apparentemente solo funzionale, ha anche implicazioni tecniche.
In seguito alla crisi petrolifera è apparsa un'esigenza globale di economia dell'energia che ha
rilanciato, nell'edilizia, la riflessione e la ricerca sull'involucro;
questa riflessione ha interessato lo scambio energetico indirizzando la ricerca verso i modelli
funzionali, i materiali, i componenti e le tecniche di assemblaggio.
Il comfort ambientale viene raggiunto attraverso la chiusura dell'edificio e gli impianti
tecnologici; le caratteristiche di questi ultimi vengono determinate anche in base alle prestazioni
dell'involucro, che dovranno pertanto essere prestabilite, reali e costanti. È così possibile
controllare e ottimizzare il funzionamento dell'intero organismo.
La chiusura può essere perciò considerata come un filtro che contribuisce a produrre il
microclima interno, al fine di raggiungere lo stato di benessere richiesto per lo svolgimento delle
attività umane; la chiusura prevede la possibilità di regolare lo scambio termico, lo scambio
dell'aria, l'irraggiamento solare, i flussi di umidità, i flussi luminosi e quelli sonori.
In quanto delimitazione fisica dell'organismo edilizio, la chiusura presenta altre finalità di
carattere funzionale e inequivocabili implicazioni di carattere formale.
Dal punto di vista funzionale la delimitazione si costituisce come barriera che garantisce
condizioni di sicurezza proteggendo l'ambiente interno dagli agenti esterni. La continuità di tale
barriera si risolve in corrispondenza delle aperture che, sulla base delle loro caratteristiche
(dimensionali, morfologiche e tecniche), diventano veicolo di comunicazione e di espressione
dell'architettura.
CHIUSURE: DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONE
Con riferimento alla norma UNI 8290, si possono
differenziare, dal punto di vista geometrico e
funzionale, le diverse parti della chiusura.
In particolare essa può essere scomposta in:
- chiusura verticale;
- chiusura orizzontale inferiore;
- chiusura orizzontale su spazi esterni;
-chiusura superiore.
La chiusura verticale e quella superiore hanno finalità
differenti a causa della diversa esposizione agli agenti
atmosferici.
Se l'impermeabilità all'acqua è il problema
caratteristico della chiusura superiore, la protezione
dall'ambiente esterno è il problema caratteristico della
chiusura verticale.
A questa diversità funzionale, che solo in alcuni casi si
dissolve, corrisponde la diversità formale delle due
unità tecnologiche che si è consolidata nella memoria
collettiva come differenza fra l'edificio e il suo tetto
LE CHIUSURE VERTICALI
Per chiusura verticale si intende l'unità tecnologica che separa verticalmente l'interno
dell'edificio dall'esterno.
La separazione serve a ottenere le condizioni necessarie allo svolgimento delle attività umane
all'interno dell'edificio attraverso la regolazione dei flussi di materia e di energia. Infatti i flussi
luminosi, termici, sonori e dell'aria attraversano la chiusura in modo tale da rendere lo scambio
con l'esterno controllabile.
Le chiusure verticali possono essere classificate secondo due classi di elementi tecnici.
• Pareti perimetrali verticali (PPV).
Classe di elemento tecnico che impedisce il passaggio di persone, animali e oggetti anche nei
casi di choc meccanico. Controlla il passaggio di sostanze liquide e gassose e il passaggio di
energia fra l'interno e l'esterno.
• Infissi esterni verticali.
Classe di elemento tecnico che controlla il passaggio di persone, animali, oggetti, sostanze
liquide e gassose, e il passaggio di energia fra l'interno e l'esterno. Risolve le discontinuità della
parete verticale (aperture).
PARETE PERIMETRALE VERTICALE
CLASSIFICAZIONE
La parete perimetrale verticale (PPV) può essere classificata in base all'impiego strutturale, alla
complessità morfologica, alla funzione caratteristica (classificazione funzionale), alla sua
posizione rispetto alla struttura portante dell'edificio (classificazione relazionale) e alla
morfologia degli elementi
Classificazione relativa all'impiego strutturale
Questa classificazione differenzia le PPV che svolgono una funzione strutturale, da quelle che si limitano a chiudere l'edificio
•Parete portante
•Parete non portante
Classificazione relativa alla complessità morfologica
Classificazione in base al livello di integrazione delle PPV, cioè alla capacità di queste ultime di svolgere le loro funzioni
caratteristiche attraverso un elemento tecnico integrato.
•Parete integrata
•Parete complessa
•Parete semplice
Classificazione funzionale
Questa classificazione evidenzia la funzione caratteristica della parete.
•Parete opaca
•Parete trasparente
•Parete doppia
•Parete ventilata
•Parete isolata
Classificazione relazionale
La classificazione relazionale differenzia le pareti verticali in base alla loro relazione con la struttura portante orizzontale e
verticale dell'edificio.
•Parete inserita
•Parete semi inserita
•Parete a cortina
Classificazione relativa alla morfologia degli elementi
La classificazione morfologica differenzia le PPV evidenziando la forma dei principali elementi che le compongono, cioè
quegli elementi che, per consistenza formale e funzionale, caratterizzano la parete.
•Parete composta da piccoli elementi definiti
•Parete composta da pannelli autoportanti
•Parete gettata
•Parete a struttura ausiliaria
REQUISITI CONNOTANTI
Dato il loro ruolo particolare, di interfaccia tra ambiente esterno e ambiente interno e di
definizione di una parte estremamente caratteristica della chiusura, le PPV contribuiscono a
soddisfare le molteplici e complesse esigenze dell'utenza. La lista dei requisiti relativi a ogni
classe di esigenza è assai articolata.
La norma UNI 7959 definisce i criteri di valutazione e gli elementi o strati interessati per
ciascuno dei requisiti. I requisiti sono individuati in base alle rispettive classi di esigenza qui
elencate:
•Sicurezza
•Benessere
•Aspetto
•Fruibilità
•Gestione
ANALISI FUNZIONALE
L'analisi funzionale della parete permette una corrispondente scomposizione in elementi o strati
che in fase di progettazione saranno organizzati e strutturati in modo da costituire la parete
perimetrale verticale in base ai requisiti che la connotano e le specifiche condizioni del contesto
dell'intervento.
Gli strati sono entità funzionali distinte, organizzate in modo tale da formare pareti multistrato o,
nel caso si presentino come elementi fisicamente continui, pareti omogenee (norma UNI 8979).
Si possono individuare sette famiglie funzionali in cui è possibile far rientrare i diversi elementi componenti
la parete, tenendo conto che ognuno può poi assolvere
altre funzioni integrative.
• Strati di tenuta:
1) barriera al vapore;
2) tenuta all'acqua;
3) tenuta all'aria.
• Strati di isolamento:
4) isolamento termico;
5) isolamento acustico.
• Strati di ventilazione:
6) ventilazione;
7) diffusione del vapore.
• Strati di rivestimento:
8) rivestimento esterno;
9) rivestimento interno.
• Strati resistenti:
10) elemento resistente portato;
11) elemento resistente portante;
12) irrigidimento.
• Strati di collegamento:
13) collegamento;
14) regolarizzazione.
• Strato di protezione al fuoco
MODELLI FUNZIONALI E ALTERNATIVE TECNICHE
La disposizione di particolari strati funzionali nella parete perimetrale verticale determina il suo
funzionamento caratteristico.
Il modello funzionale genera poi, al variare dei materiali, dello spessore degli strati e dei sistemi
di collegamento, le diverse alternative tecniche, cioè le modalità tecniche attraverso cui il
modello funzionale viene espletato.
Queste modalità traducono un modello funzionale astratto in un progetto riferito ai materiali, al
tipo di edificio, al tipo di architettura e al contesto ambientale specifico, qualificando così,
attraverso il comportamento dell'elemento, le risposte ai requisiti individuati.
PARETE ISOLATA ALL’ESTERNO
Nella successione degli strati funzionali, l'elemento isolante, che non presenta soluzioni di
continuità se non in corrispondenza delle aperture, è situato esternamente rispetto allo strato
resistente
Véture
Questa soluzione utilizza, per l'isolamento esterno della parete, componenti leggeri
prefabbricati, di formato ridotto, costituiti da elementi isolanti e da uno strato di rivestimento. Il
complesso è incollato o fissato meccanicamente all'elemento resistente verticale.
Intonaco sottile su isolante: "cappotto“
La soluzione prevede l'utilizzo di pannelli o lastre di materiale isolante incollate e/o fissate
meccanicamente al supporto e protette da un intonaco sottile armato; la parete è infine rifinita
da un rivestimento plastico continuo
Intonaco idraulico su isolante: "cappotto”
Quest'alternativa di isolamento esterno è caratterizzata dall'utilizzo di lastre rigide di materiale
isolante incollate a un supporto resistente e protette da uno strato di intonaco idraulico armato.
PARETE VENTILATA
La parete ventilata attiva al suo interno un movimento d'aria ascendente utilizzando il calore
radiante proveniente dall'esterno.
Il movimento dell'aria consente l'evacuazione del vapore acqueo proveniente dall'interno
diminuendo così la possibilità che si verifichino condensazioni interstiziali. Costituisce inoltre,
insieme all'isolante esterno, una barriera al calore radiante che, modificando l'onda termica,
diminuisce la temperatura
interna dell'elemento. Lo strato di ventilazione diminuisce infine il possibile degrado degli strati
funzionali causato dall'umidità esterna e dagli shock termici.
Facciata ventilata
Questa alternativa tecnica è caratterizzata dalla presenza di un'intercapedine ventilata compresa
fra lo strato di rivestimento esterno e l'isolante termico che vengono fissati sullo strato
resistente della parete
PARETE VENTILANTE
Le facciate ventilanti sono caratterizzate dal passaggio di aria al loro interno.
L'aria, attraversando la parete, mette in comunicazione l'ambiente interno con quello esterno; in
questo modo la chiusura partecipa attivamente al ricambio dell'aria interna, contribuendo al
risparmio energetico e aumentando il comfort igro-termico.
Parete a isolamento dinamico
Le pareti a isolamento dinamico possono essere di due
tipi:
parietodinamica, se il flusso d'aria percorre
un'intercapedine parallela alle superfici della parete;
permeodinamica se il flusso d'aria, perpendicolare
alle superfici della parete, attraversa l'isolamento
termico.
La circolazione dell'aria all'interno della parete
determina una riduzione, se pur modesta, delle
dispersioni termiche per conduzione.
Parete di Trombe
Questo tipo di parete funziona sulla base dell'effetto
serra ottenuto attraverso un elemento captante (vetro)
e un elemento di assorbimento (corpo nero), che
utilizzano la radiazione solare diretta e la radiazione
diffusa; la parete viene orientata a sud al fine di
ricevere in inverno una maggiore quantità di energia.
Durante il giorno, in inverno, la parete accumula calore
e viene attraversata da un flusso d'aria che penetra
all'interno dell'edificio attraverso le aperture apposite.
Durante la notte le stesse aperture vengono chiuse in
modo tale che il calore accumulato dalla parete non
venga disperso verso l'esterno, ma diretto verso
l'interno dell'edificio. Durante il giorno, in estate, la
parete verrà schermata in modo tale da limitare
l'accumulo di calore. Durante la notte la parete cede il
calore all'esterno anche attraverso un moto convettivo
proveniente dall'interno.
Nella superficie interessata dalla parete di Trombe
devono essere evitate le aperture.
PARETE ISOLATA ALL’INTERNO
Nella successione degli strati funzionali, questo modello pone l'elemento isolante internamente
rispetto allo strato resistente.
Il modello è applicabile a pareti: portanti o non portanti.
Controtamponamenti sottili
Questa soluzione comporta l'applicazione, con o senza
l'interposizione di un'intercapedine d'aria, di pannelli
termoisolanti sul lato interno della parete verticale.
PARETE ISOLATA NELL’INTERCAPEDINE
In relazione alla funzione resistente si possono
presentare tre tipi di configurazioni:
•il paramento esterno può essere portante e quello
interno non portante;
•oppure il paramento esterno può essere non portante
ed essere portante quello interno;
•oppure entrambi i paramenti possono essere non
portanti.
Il posizionamento dell'isolante all'interno della parete
permette l'utilizzo di materiali isolanti sciolti, come
perlite e vermiculite.
L'elemento isolante, se non è richiesta una resistenza
termica elevata, può essere semplicemente costituito
da un'intercapedine d'aria non ventilata.
Pannelli multistrato pesanti
Questa alternativa propone pannelli multistrato prefabbricati che incorporano, tra due strati
resistenti in cls armato, normale o precompresso, uno strato
di materiale isolante.
Parete doppia
Questa alternativa tecnica è caratterizzata dalla presenza di un'intercapedine compresa fra due
pareti, una delle quali può essere portante. L'intercapedine contiene uno strato di isolamento
termico, o semplicemente uno strato d'aria determinato dall'intervallo fra le pareti.
Parete leggera
Il modello della parete leggera è definito dalla natura stessa degli strati funzionali messi in
opera: si tratta di strati sottili e/o che utilizzano materiali di peso ridotto.
La stratificazione funzionale prevede l'interposizione di un isolante tra due pannelli sottili con
funzione resistente.
Pannelli monoblocco leggeri
In quest'alternativa, che prevede l'utilizzo di pannelli
prefabbricati, l'anima dell'elemento di facciata è
costituita da uno strato di isolante termico, reso
solidale sulle sue facce (interna ed esterna) a due
paramenti destinati a proteggerlo dagli agenti
atmosferici e dagli urti.
Facciate multistrato leggere
L'alternativa prevede l'inserimento di un isolante in
pannelli o in materassini, tra due strati resistenti. Il
complesso è montato in opera per strati successivi.
È una soluzione analoga all'alternativa dei pannelli
monoblocco leggeri, da cui si differenzia per
l'organizzazione in opera della stratificazione
funzionale.
PARETE OMOGENEA
Il modello prevede la presenza di uno strato funzionale
costituito da elementi discreti o continuo.
Il modello trova tipica applicazione nel caso delle
pareti portanti, ma permette di realizzare anche pareti
non portanti .
Il soddisfacimento delle esigenze di benessere igro termico è essenzialmente affidato allo spessore della
parete. La tenuta all'acqua è possibile grazie a cicli
di assorbimento e successiva evaporazione delle acque
meteoriche, che non devono raggiungere gli ambienti
interni.
Si presenta critico, per questo modello, il
soddisfacimento del requisito di isolamento termico.
Fatto salvo il caso di soluzioni specifiche, che utilizzano
blocchi a isolamento termico diffuso, l'applicazione
della parete omogenea è riservata alle regioni in cui la
temperatura invernale non scende di regola al disotto
di 0°C.
Muratura a piccoli elementi
La parete a piccoli elementi è tradizionalmente costituita da mattoni o blocchi
(convenzionalmente i blocchi hanno un volume pari a circa 7500 cm3) disposti in corsi successivi
e collegati mediante strati orizzontali di malta. La muratura è destinata a restare apparente o a
ricevere successivamente un rivestimento continuo o discontinuo. Le caratteristiche degli
elementi costitutivi variano a seconda del tipo di materiale utilizzato.
Muratura faccia a vista
Utilizza in genere mattoni in laterizio pieni o blocchi in cls.
Esistono elementi con finiture superficiali diverse: liscia, ruvida, scanalata, ornata, rigata etc.
La progettazione dovrà tener conto della modularità degli elementi nel dimensionamento della facciata e
della possibilità di composizione dei giunti verticali. L'aspetto cromatico complessivo è dato dal colore
naturale dei mattoni.
Muratura intonacata
In caso di mattoni o blocchi inadatti, per morfologia propria o scarsa resistenza agli agenti esterni, a essere
lasciati apparenti, il rivestimento a intonaco consente, se continuo e applicato in spessore sufficiente, una
protezione efficace dagli agenti atmosferici e ambientali e un miglioramento della tenuta all'acqua della
parete.
L'aspetto della facciata trattata a intonaco è omogeneo e, a seconda della finitura superficiale dello strato,
liscio, martellinato, graffiato, granulato o decorato.
La colorazione è determinata da pitture applicate successivamente o da pigmenti inclusi nello strato di
finitura.
Muratura rivestita
Un rivestimento più resistente del semplice intonaco può essere costituito da elementi in ceramica o in cotto
non gelivi o eccessivamente porosi.
Pur non potendosi considerare totalmente impermeabile, un rivestimento troppo compatto può alterare
l'equilibrio igrometrico della muratura impedendo l'evaporazione dell'umidità contenuta nella parete. È
preferibile, in questo caso, prevedere un'intercapedine all'interno della muratura che funzioni da taglio della
capillarità e permetta l'evacuazione del vapore acqueo come nel caso della parete doppia..
Pannelli mono strato pesanti
Si tratta di pareti realizzate con pannelli prefabbricati, portanti o non portanti, prodotti secondo
tipi standard o su commessa e montati in cantiere a secco o tramite getti armati.
I pannelli mono strato possono da soli costituire il complesso della parete perimetrale esterna,
notoriamente nel caso di edifici industriali o magazzini in cui non sia sviluppata l'esigenza di
controllo della temperatura interna, oppure concorrere all'organizzazione di una parete isolata
costituendone lo strato resistente e di protezione esterna.
Parete gettata
Si tratta di una parete realizzata attraverso un getto di cls. in un cassero recuperabile nel quale,
se la parete è portante, viene inserita l'armatura. La parete così realizzata può, da sola, costituire
il complesso della parete perimetrale esterna, come avviene nel caso di ambienti non soggetti al
controllo della temperatura, o concorrere alla formazione di una parete isolata.
PARETE TRASPARENTE
La trasparenza alla radiazione luminosa definisce questo modello funzionale.
L'elemento trasparente seleziona la radiazione incidente determinando la quantità e le
caratteristiche cromatiche della luce che attraversa la parete. Lo stesso elemento limita la
dispersione di calore.
La parete trasparente determina la visibilità dell'ambiente esterno e viceversa; determina inoltre
l'edificio dal punto di vista formale realizzando una elevata omogeneità (integrazione di parete e
infissi, uniformità della superficie), conferendo qualità di trasparenza al volume e, in alcuni casi,
superando la tradizionale divisione fra copertura e parete verticale.
La vetrazione può generare fenomeni di riflessione della luce particolarmente fastidiosi e
produrre l'effetto serra all'interno degli spazi interessati. Infatti l'involucro trasparente
costituisce uno strumento di captazione del calore e un elemento potenzialmente dispersivo del
quale occorre tener conto dal punto di vista energetico.
Facciata continua e con Vetro Strutturale
Questa alternativa tecnica è caratterizzata da un
elevato livello di integrazione fra le parti. La facciata
continua è infatti costituita da una struttura ausiliaria
nella quale vengono inseriti sia elementi trasparenti,
fissi o apribili, che tamponamenti opachi.
CHIUSURE VERTICALI: GLI INFISSI
Gli infissi esterni verticali fanno parte delle chiusure e hanno il compito di contribuire a
soddisfare i requisiti di benessere, e quindi di consentire l'illuminazione e la ventilazione naturali
degli ambienti interni garantendo il mantenimento di alcune prestazioni tipiche delle chiusure
quali l'isolamento termico e acustico.
Un infisso può presentarsi con un'ampia gamma di soluzioni morfologiche differenziate, a
ciascuna delle quali corrispondono elementi costitutivi diversi e termini specifici.
• Col termine finestra si indica un serramento esterno che ha la funzione principale di
permettere la trasmissione dell'energia radiante, consentendo l'illuminazione ed eventualmente
la visibilità dell'esterno, e di regolare la ventilazione degli spazi interni.
• Con porta-finestra si indica un serramento esterno che, oltre a svolgere le funzioni
precedentemente elencate, consente il passaggio di persone tra gli spazi interni e gli spazi
esterni.
• Sono denominate luci fisse i serramenti esterni la cui funzione è permettere la trasmissione
dell'energia radiante, consentendo l'illuminazione ed eventualmente la visibilità attraverso, ma
non la ventilazione
Classificazione
I serramenti
La necessità di consentire il passaggio persone o
l'affaccio, nonché relative alla ventilazione degli
ambienti, implicano che alcune parti del serramento
siano mobili e ne consenta l'apertura totale o parziale.
L'apertura del serramento è realizzabile secondo
differenti geometrie di movimento, a ciascuna delle
quali si accompagnano caratteristiche peculiari e
problemi tecnici specifici.
Classificazione
Gli schermi
Generalmente con il termine schermo si indica quella
parte dell'infisso cui sono affidati i compiti di
consentire una graduazione della radiazione solare
diretta e della luce ammesse all'interno. Più
propriamente, con il termine schermo si designa
l'elemento che controlla la penetrazione di sole
all'interno degli ambienti e i conseguenti effetti
termici; l'elemento che assolve il solo compito di
diminuire l'immissione di luce fino ad azzerarla è
denominato dispositivo di oscuramento.
A seconda della collocazione dello schermo rispetto al
serramento, e della sua morfologia si distinguono:
-Frangisole;
-Imposta;
-Persiana avvolgibile;
-Veneziana esterna;
-Tenda esterna;
-Veneziana intermedia;
-Scuretto;
-Veneziana interna;
-Tenda interna.
MODELLI FUNZIONALI
Gli infissi si qualificano, fra gli altri elementi edilizi, per il fatto di essere dotati di dispositivi di
movimento: la principale e peculiare caratteristica di un infisso è quella di essere apribile per
consentire l'immissione, o l'esclusione, della luce solare, l'ingresso di aria esterna per la
ventilazione, la possibilità di un contatto diretto con l'esterno.
La tipologia di apertura del serramento, cioè la geometria del movimento che le ante mobili
seguono nell’apertura, è fondamentale nel determinare le prestazioni che un infisso può offrire.
In funzione della tipologia di apertura possiamo distingue gli infissi in:
-Anta fissa;
-Anta con movimento di rotazione su asse verticale, apertura verso l’interno: anta battente, alla francese;
-Anta con movimento di rotazione su asse verticale, apertura verso l’esterno: anta battente, all’inglese;
-Anta con movimento di rotazione su asse verticale, intermedio: bilico verticale, anta girevole;
-Anta con movimento di rotazione su asse orizzontale superiore, apertura verso l’interno: visiera, persiana o
compasso interno;
-Anta con movimento di rotazione su asse orizzontale superiore, apertura verso l’esterno: visiera, persiana,
compasso esterno;
-Anta con movimento di rotazione su asse orizzontale inferiore, apertura verso l’interno: vasistas o ribalta
interna;
-Anta con movimento di rotazione su asse orizzontale inferiore, apertura verso l’esterno: vasistas o ribalta
esterna;
-Anta con movimento di rotazione su asse orizzontale intermedio: bilico orizzontale.
-Anta con movimento di rotazione su asse verticale associato a movimento su asse orizzontale inferiore:
oscillo battente, anta ribalta;
-Anta con movimento a traslazione orizzontale: scorrevole orizzontale;
-Anta con movimento a traslazione verticale: scorrevole verticale, saliscendi o ghigliottina;
-Anta con movimento di rotazione su asse verticale e traslazione orizzontale: fisarmonica o libro;
-Anta con movimento a traslazione parallela al piano del serramento e traslazione orizzontale: scorrevole
complanare;
-Anta con movimento di rotazione su asse verticale o orizzontale intermedio: lamelle o louvre.
Attualmente, nella maggior parte dei casi il progettista dell'edificio non progetta integralmente
l'infisso: si limita a definirne le dimensioni, la tipologia di apertura, il materiale, e poi sceglie un
prodotto a catalogo.
Sono rarissimi i casi in cui può essere commissionata la produzione ad hoc di particolari profili
per realizzare infissi integralmente progettati ex novo.
Il serramento può essere collegato con la parete in modo diretto o, più frequentemente,
mediante un controtelaio. La posa di serramenti senza controtelaio si effettua quasi
esclusivamente nel caso di vani finestra realizzati con elementi prefabbricati in c.a., dato che in
tale situazione è possibile ottenere una battuta strutturale di dimensioni molto precise, sulla
quale il telaio fisso viene ancorato direttamente con tasselli a espansione.
Gli infissi esterni verticali hanno, come funzioni caratterizzanti, quelle di consentire all'utente di
esercitare un controllo sull'immissione di luce e aria negli ambienti, e di consentire o escludere
la visione dell'esterno ed eventualmente il passaggio di persone. Inoltre, a essi è richiesto di
contribuire al mantenimento di un microclima interno ottimale: ciò significa limitare le
dispersioni termiche verso l'esterno e consentire l'acquisto di calore solare in inverno; limitare
l'acquisto di calore solare e promuovere la creazione di correnti d'aria raffrescanti all'interno
degli edifici in estate.
Gli infissi devono presentare caratteristiche prestazionali tali da corrispondere alle seguenti esigenze:
Esigenze di sicurezza
-Resistenza al fuoco
-Resistenza alle intrusioni
-Protezione dalle cadute
-Resistenza al vento
Esigenze di benessere visivo
-Controllo del flusso luminoso
Esigenze di benessere igrotermico
-Areazione di raffrescamento
-Controllo della radiazione solare
-Isolamento termico
-Tenuta all’aria
-Tenuta all’acqua
-Controllo della condensa
Esigenze di benessere respiratorio olfattivo
-Ricambio d’aria naturale
Esigenze di benessere uditivo
-Isolamento acustico da rumori aerei esterni
Esigenze di Fruibilità
-Transitabilità, Circolazione e Affaccio
-Limitazione dell’ingombro all’interno
-Manovrabilità
Esigenze di Manutenibilità e durata
-Pulibilità
-Resistenza a manovre false e violente.