Materiali e Progettazione di elementi costruttivi Prof. Angela g. Leuzzi CHIUSURE VERTICALI La chiusura di un edificio è quella parte dell'organismo edilizio che divide l'interno dall'esterno. Essa può essere considerata al tempo stesso come filtro e come delimitazione fisica. L'architettura del passato è stata spesso caratterizzata dalla coincidenza fra l'involucro e la struttura portante; anche nei casi in cui sono stati differenziati i due elementi, le soluzioni non hanno previsto l'adozione di materiali diversi. È con l'avvento dell'acciaio che si sono sviluppate le tecniche di assemblaggio necessarie alla realizzazione di grandi spazi coperti (stazioni, serre, padiglioni). Qui l'applicazione dei nuovi sistemi di calcolo ha consentito un più preciso dimensionamento degli elementi strutturali, la cui specificità funzionale è stata in tal modo ribaltata. Nelle serre e nella copertura delle stazioni l'adozione della chiusura di vetro esprime chiaramente la diversità fra la struttura della costruzione e il suo involucro; questa diversità, apparentemente solo funzionale, ha anche implicazioni tecniche. In seguito alla crisi petrolifera è apparsa un'esigenza globale di economia dell'energia che ha rilanciato, nell'edilizia, la riflessione e la ricerca sull'involucro; questa riflessione ha interessato lo scambio energetico indirizzando la ricerca verso i modelli funzionali, i materiali, i componenti e le tecniche di assemblaggio. Il comfort ambientale viene raggiunto attraverso la chiusura dell'edificio e gli impianti tecnologici; le caratteristiche di questi ultimi vengono determinate anche in base alle prestazioni dell'involucro, che dovranno pertanto essere prestabilite, reali e costanti. È così possibile controllare e ottimizzare il funzionamento dell'intero organismo. La chiusura può essere perciò considerata come un filtro che contribuisce a produrre il microclima interno, al fine di raggiungere lo stato di benessere richiesto per lo svolgimento delle attività umane; la chiusura prevede la possibilità di regolare lo scambio termico, lo scambio dell'aria, l'irraggiamento solare, i flussi di umidità, i flussi luminosi e quelli sonori. In quanto delimitazione fisica dell'organismo edilizio, la chiusura presenta altre finalità di carattere funzionale e inequivocabili implicazioni di carattere formale. Dal punto di vista funzionale la delimitazione si costituisce come barriera che garantisce condizioni di sicurezza proteggendo l'ambiente interno dagli agenti esterni. La continuità di tale barriera si risolve in corrispondenza delle aperture che, sulla base delle loro caratteristiche (dimensionali, morfologiche e tecniche), diventano veicolo di comunicazione e di espressione dell'architettura. CHIUSURE: DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONE Con riferimento alla norma UNI 8290, si possono differenziare, dal punto di vista geometrico e funzionale, le diverse parti della chiusura. In particolare essa può essere scomposta in: - chiusura verticale; - chiusura orizzontale inferiore; - chiusura orizzontale su spazi esterni; -chiusura superiore. La chiusura verticale e quella superiore hanno finalità differenti a causa della diversa esposizione agli agenti atmosferici. Se l'impermeabilità all'acqua è il problema caratteristico della chiusura superiore, la protezione dall'ambiente esterno è il problema caratteristico della chiusura verticale. A questa diversità funzionale, che solo in alcuni casi si dissolve, corrisponde la diversità formale delle due unità tecnologiche che si è consolidata nella memoria collettiva come differenza fra l'edificio e il suo tetto LE CHIUSURE VERTICALI Per chiusura verticale si intende l'unità tecnologica che separa verticalmente l'interno dell'edificio dall'esterno. La separazione serve a ottenere le condizioni necessarie allo svolgimento delle attività umane all'interno dell'edificio attraverso la regolazione dei flussi di materia e di energia. Infatti i flussi luminosi, termici, sonori e dell'aria attraversano la chiusura in modo tale da rendere lo scambio con l'esterno controllabile. Le chiusure verticali possono essere classificate secondo due classi di elementi tecnici. • Pareti perimetrali verticali (PPV). Classe di elemento tecnico che impedisce il passaggio di persone, animali e oggetti anche nei casi di choc meccanico. Controlla il passaggio di sostanze liquide e gassose e il passaggio di energia fra l'interno e l'esterno. • Infissi esterni verticali. Classe di elemento tecnico che controlla il passaggio di persone, animali, oggetti, sostanze liquide e gassose, e il passaggio di energia fra l'interno e l'esterno. Risolve le discontinuità della parete verticale (aperture). PARETE PERIMETRALE VERTICALE CLASSIFICAZIONE La parete perimetrale verticale (PPV) può essere classificata in base all'impiego strutturale, alla complessità morfologica, alla funzione caratteristica (classificazione funzionale), alla sua posizione rispetto alla struttura portante dell'edificio (classificazione relazionale) e alla morfologia degli elementi Classificazione relativa all'impiego strutturale Questa classificazione differenzia le PPV che svolgono una funzione strutturale, da quelle che si limitano a chiudere l'edificio •Parete portante •Parete non portante Classificazione relativa alla complessità morfologica Classificazione in base al livello di integrazione delle PPV, cioè alla capacità di queste ultime di svolgere le loro funzioni caratteristiche attraverso un elemento tecnico integrato. •Parete integrata •Parete complessa •Parete semplice Classificazione funzionale Questa classificazione evidenzia la funzione caratteristica della parete. •Parete opaca •Parete trasparente •Parete doppia •Parete ventilata •Parete isolata Classificazione relazionale La classificazione relazionale differenzia le pareti verticali in base alla loro relazione con la struttura portante orizzontale e verticale dell'edificio. •Parete inserita •Parete semi inserita •Parete a cortina Classificazione relativa alla morfologia degli elementi La classificazione morfologica differenzia le PPV evidenziando la forma dei principali elementi che le compongono, cioè quegli elementi che, per consistenza formale e funzionale, caratterizzano la parete. •Parete composta da piccoli elementi definiti •Parete composta da pannelli autoportanti •Parete gettata •Parete a struttura ausiliaria REQUISITI CONNOTANTI Dato il loro ruolo particolare, di interfaccia tra ambiente esterno e ambiente interno e di definizione di una parte estremamente caratteristica della chiusura, le PPV contribuiscono a soddisfare le molteplici e complesse esigenze dell'utenza. La lista dei requisiti relativi a ogni classe di esigenza è assai articolata. La norma UNI 7959 definisce i criteri di valutazione e gli elementi o strati interessati per ciascuno dei requisiti. I requisiti sono individuati in base alle rispettive classi di esigenza qui elencate: •Sicurezza •Benessere •Aspetto •Fruibilità •Gestione ANALISI FUNZIONALE L'analisi funzionale della parete permette una corrispondente scomposizione in elementi o strati che in fase di progettazione saranno organizzati e strutturati in modo da costituire la parete perimetrale verticale in base ai requisiti che la connotano e le specifiche condizioni del contesto dell'intervento. Gli strati sono entità funzionali distinte, organizzate in modo tale da formare pareti multistrato o, nel caso si presentino come elementi fisicamente continui, pareti omogenee (norma UNI 8979). Si possono individuare sette famiglie funzionali in cui è possibile far rientrare i diversi elementi componenti la parete, tenendo conto che ognuno può poi assolvere altre funzioni integrative. • Strati di tenuta: 1) barriera al vapore; 2) tenuta all'acqua; 3) tenuta all'aria. • Strati di isolamento: 4) isolamento termico; 5) isolamento acustico. • Strati di ventilazione: 6) ventilazione; 7) diffusione del vapore. • Strati di rivestimento: 8) rivestimento esterno; 9) rivestimento interno. • Strati resistenti: 10) elemento resistente portato; 11) elemento resistente portante; 12) irrigidimento. • Strati di collegamento: 13) collegamento; 14) regolarizzazione. • Strato di protezione al fuoco MODELLI FUNZIONALI E ALTERNATIVE TECNICHE La disposizione di particolari strati funzionali nella parete perimetrale verticale determina il suo funzionamento caratteristico. Il modello funzionale genera poi, al variare dei materiali, dello spessore degli strati e dei sistemi di collegamento, le diverse alternative tecniche, cioè le modalità tecniche attraverso cui il modello funzionale viene espletato. Queste modalità traducono un modello funzionale astratto in un progetto riferito ai materiali, al tipo di edificio, al tipo di architettura e al contesto ambientale specifico, qualificando così, attraverso il comportamento dell'elemento, le risposte ai requisiti individuati. PARETE ISOLATA ALL’ESTERNO Nella successione degli strati funzionali, l'elemento isolante, che non presenta soluzioni di continuità se non in corrispondenza delle aperture, è situato esternamente rispetto allo strato resistente Véture Questa soluzione utilizza, per l'isolamento esterno della parete, componenti leggeri prefabbricati, di formato ridotto, costituiti da elementi isolanti e da uno strato di rivestimento. Il complesso è incollato o fissato meccanicamente all'elemento resistente verticale. Intonaco sottile su isolante: "cappotto“ La soluzione prevede l'utilizzo di pannelli o lastre di materiale isolante incollate e/o fissate meccanicamente al supporto e protette da un intonaco sottile armato; la parete è infine rifinita da un rivestimento plastico continuo Intonaco idraulico su isolante: "cappotto” Quest'alternativa di isolamento esterno è caratterizzata dall'utilizzo di lastre rigide di materiale isolante incollate a un supporto resistente e protette da uno strato di intonaco idraulico armato. PARETE VENTILATA La parete ventilata attiva al suo interno un movimento d'aria ascendente utilizzando il calore radiante proveniente dall'esterno. Il movimento dell'aria consente l'evacuazione del vapore acqueo proveniente dall'interno diminuendo così la possibilità che si verifichino condensazioni interstiziali. Costituisce inoltre, insieme all'isolante esterno, una barriera al calore radiante che, modificando l'onda termica, diminuisce la temperatura interna dell'elemento. Lo strato di ventilazione diminuisce infine il possibile degrado degli strati funzionali causato dall'umidità esterna e dagli shock termici. Facciata ventilata Questa alternativa tecnica è caratterizzata dalla presenza di un'intercapedine ventilata compresa fra lo strato di rivestimento esterno e l'isolante termico che vengono fissati sullo strato resistente della parete PARETE VENTILANTE Le facciate ventilanti sono caratterizzate dal passaggio di aria al loro interno. L'aria, attraversando la parete, mette in comunicazione l'ambiente interno con quello esterno; in questo modo la chiusura partecipa attivamente al ricambio dell'aria interna, contribuendo al risparmio energetico e aumentando il comfort igro-termico. Parete a isolamento dinamico Le pareti a isolamento dinamico possono essere di due tipi: parietodinamica, se il flusso d'aria percorre un'intercapedine parallela alle superfici della parete; permeodinamica se il flusso d'aria, perpendicolare alle superfici della parete, attraversa l'isolamento termico. La circolazione dell'aria all'interno della parete determina una riduzione, se pur modesta, delle dispersioni termiche per conduzione. Parete di Trombe Questo tipo di parete funziona sulla base dell'effetto serra ottenuto attraverso un elemento captante (vetro) e un elemento di assorbimento (corpo nero), che utilizzano la radiazione solare diretta e la radiazione diffusa; la parete viene orientata a sud al fine di ricevere in inverno una maggiore quantità di energia. Durante il giorno, in inverno, la parete accumula calore e viene attraversata da un flusso d'aria che penetra all'interno dell'edificio attraverso le aperture apposite. Durante la notte le stesse aperture vengono chiuse in modo tale che il calore accumulato dalla parete non venga disperso verso l'esterno, ma diretto verso l'interno dell'edificio. Durante il giorno, in estate, la parete verrà schermata in modo tale da limitare l'accumulo di calore. Durante la notte la parete cede il calore all'esterno anche attraverso un moto convettivo proveniente dall'interno. Nella superficie interessata dalla parete di Trombe devono essere evitate le aperture. PARETE ISOLATA ALL’INTERNO Nella successione degli strati funzionali, questo modello pone l'elemento isolante internamente rispetto allo strato resistente. Il modello è applicabile a pareti: portanti o non portanti. Controtamponamenti sottili Questa soluzione comporta l'applicazione, con o senza l'interposizione di un'intercapedine d'aria, di pannelli termoisolanti sul lato interno della parete verticale. PARETE ISOLATA NELL’INTERCAPEDINE In relazione alla funzione resistente si possono presentare tre tipi di configurazioni: •il paramento esterno può essere portante e quello interno non portante; •oppure il paramento esterno può essere non portante ed essere portante quello interno; •oppure entrambi i paramenti possono essere non portanti. Il posizionamento dell'isolante all'interno della parete permette l'utilizzo di materiali isolanti sciolti, come perlite e vermiculite. L'elemento isolante, se non è richiesta una resistenza termica elevata, può essere semplicemente costituito da un'intercapedine d'aria non ventilata. Pannelli multistrato pesanti Questa alternativa propone pannelli multistrato prefabbricati che incorporano, tra due strati resistenti in cls armato, normale o precompresso, uno strato di materiale isolante. Parete doppia Questa alternativa tecnica è caratterizzata dalla presenza di un'intercapedine compresa fra due pareti, una delle quali può essere portante. L'intercapedine contiene uno strato di isolamento termico, o semplicemente uno strato d'aria determinato dall'intervallo fra le pareti. Parete leggera Il modello della parete leggera è definito dalla natura stessa degli strati funzionali messi in opera: si tratta di strati sottili e/o che utilizzano materiali di peso ridotto. La stratificazione funzionale prevede l'interposizione di un isolante tra due pannelli sottili con funzione resistente. Pannelli monoblocco leggeri In quest'alternativa, che prevede l'utilizzo di pannelli prefabbricati, l'anima dell'elemento di facciata è costituita da uno strato di isolante termico, reso solidale sulle sue facce (interna ed esterna) a due paramenti destinati a proteggerlo dagli agenti atmosferici e dagli urti. Facciate multistrato leggere L'alternativa prevede l'inserimento di un isolante in pannelli o in materassini, tra due strati resistenti. Il complesso è montato in opera per strati successivi. È una soluzione analoga all'alternativa dei pannelli monoblocco leggeri, da cui si differenzia per l'organizzazione in opera della stratificazione funzionale. PARETE OMOGENEA Il modello prevede la presenza di uno strato funzionale costituito da elementi discreti o continuo. Il modello trova tipica applicazione nel caso delle pareti portanti, ma permette di realizzare anche pareti non portanti . Il soddisfacimento delle esigenze di benessere igro termico è essenzialmente affidato allo spessore della parete. La tenuta all'acqua è possibile grazie a cicli di assorbimento e successiva evaporazione delle acque meteoriche, che non devono raggiungere gli ambienti interni. Si presenta critico, per questo modello, il soddisfacimento del requisito di isolamento termico. Fatto salvo il caso di soluzioni specifiche, che utilizzano blocchi a isolamento termico diffuso, l'applicazione della parete omogenea è riservata alle regioni in cui la temperatura invernale non scende di regola al disotto di 0°C. Muratura a piccoli elementi La parete a piccoli elementi è tradizionalmente costituita da mattoni o blocchi (convenzionalmente i blocchi hanno un volume pari a circa 7500 cm3) disposti in corsi successivi e collegati mediante strati orizzontali di malta. La muratura è destinata a restare apparente o a ricevere successivamente un rivestimento continuo o discontinuo. Le caratteristiche degli elementi costitutivi variano a seconda del tipo di materiale utilizzato. Muratura faccia a vista Utilizza in genere mattoni in laterizio pieni o blocchi in cls. Esistono elementi con finiture superficiali diverse: liscia, ruvida, scanalata, ornata, rigata etc. La progettazione dovrà tener conto della modularità degli elementi nel dimensionamento della facciata e della possibilità di composizione dei giunti verticali. L'aspetto cromatico complessivo è dato dal colore naturale dei mattoni. Muratura intonacata In caso di mattoni o blocchi inadatti, per morfologia propria o scarsa resistenza agli agenti esterni, a essere lasciati apparenti, il rivestimento a intonaco consente, se continuo e applicato in spessore sufficiente, una protezione efficace dagli agenti atmosferici e ambientali e un miglioramento della tenuta all'acqua della parete. L'aspetto della facciata trattata a intonaco è omogeneo e, a seconda della finitura superficiale dello strato, liscio, martellinato, graffiato, granulato o decorato. La colorazione è determinata da pitture applicate successivamente o da pigmenti inclusi nello strato di finitura. Muratura rivestita Un rivestimento più resistente del semplice intonaco può essere costituito da elementi in ceramica o in cotto non gelivi o eccessivamente porosi. Pur non potendosi considerare totalmente impermeabile, un rivestimento troppo compatto può alterare l'equilibrio igrometrico della muratura impedendo l'evaporazione dell'umidità contenuta nella parete. È preferibile, in questo caso, prevedere un'intercapedine all'interno della muratura che funzioni da taglio della capillarità e permetta l'evacuazione del vapore acqueo come nel caso della parete doppia.. Pannelli mono strato pesanti Si tratta di pareti realizzate con pannelli prefabbricati, portanti o non portanti, prodotti secondo tipi standard o su commessa e montati in cantiere a secco o tramite getti armati. I pannelli mono strato possono da soli costituire il complesso della parete perimetrale esterna, notoriamente nel caso di edifici industriali o magazzini in cui non sia sviluppata l'esigenza di controllo della temperatura interna, oppure concorrere all'organizzazione di una parete isolata costituendone lo strato resistente e di protezione esterna. Parete gettata Si tratta di una parete realizzata attraverso un getto di cls. in un cassero recuperabile nel quale, se la parete è portante, viene inserita l'armatura. La parete così realizzata può, da sola, costituire il complesso della parete perimetrale esterna, come avviene nel caso di ambienti non soggetti al controllo della temperatura, o concorrere alla formazione di una parete isolata. PARETE TRASPARENTE La trasparenza alla radiazione luminosa definisce questo modello funzionale. L'elemento trasparente seleziona la radiazione incidente determinando la quantità e le caratteristiche cromatiche della luce che attraversa la parete. Lo stesso elemento limita la dispersione di calore. La parete trasparente determina la visibilità dell'ambiente esterno e viceversa; determina inoltre l'edificio dal punto di vista formale realizzando una elevata omogeneità (integrazione di parete e infissi, uniformità della superficie), conferendo qualità di trasparenza al volume e, in alcuni casi, superando la tradizionale divisione fra copertura e parete verticale. La vetrazione può generare fenomeni di riflessione della luce particolarmente fastidiosi e produrre l'effetto serra all'interno degli spazi interessati. Infatti l'involucro trasparente costituisce uno strumento di captazione del calore e un elemento potenzialmente dispersivo del quale occorre tener conto dal punto di vista energetico. Facciata continua e con Vetro Strutturale Questa alternativa tecnica è caratterizzata da un elevato livello di integrazione fra le parti. La facciata continua è infatti costituita da una struttura ausiliaria nella quale vengono inseriti sia elementi trasparenti, fissi o apribili, che tamponamenti opachi. CHIUSURE VERTICALI: GLI INFISSI Gli infissi esterni verticali fanno parte delle chiusure e hanno il compito di contribuire a soddisfare i requisiti di benessere, e quindi di consentire l'illuminazione e la ventilazione naturali degli ambienti interni garantendo il mantenimento di alcune prestazioni tipiche delle chiusure quali l'isolamento termico e acustico. Un infisso può presentarsi con un'ampia gamma di soluzioni morfologiche differenziate, a ciascuna delle quali corrispondono elementi costitutivi diversi e termini specifici. • Col termine finestra si indica un serramento esterno che ha la funzione principale di permettere la trasmissione dell'energia radiante, consentendo l'illuminazione ed eventualmente la visibilità dell'esterno, e di regolare la ventilazione degli spazi interni. • Con porta-finestra si indica un serramento esterno che, oltre a svolgere le funzioni precedentemente elencate, consente il passaggio di persone tra gli spazi interni e gli spazi esterni. • Sono denominate luci fisse i serramenti esterni la cui funzione è permettere la trasmissione dell'energia radiante, consentendo l'illuminazione ed eventualmente la visibilità attraverso, ma non la ventilazione Classificazione I serramenti La necessità di consentire il passaggio persone o l'affaccio, nonché relative alla ventilazione degli ambienti, implicano che alcune parti del serramento siano mobili e ne consenta l'apertura totale o parziale. L'apertura del serramento è realizzabile secondo differenti geometrie di movimento, a ciascuna delle quali si accompagnano caratteristiche peculiari e problemi tecnici specifici. Classificazione Gli schermi Generalmente con il termine schermo si indica quella parte dell'infisso cui sono affidati i compiti di consentire una graduazione della radiazione solare diretta e della luce ammesse all'interno. Più propriamente, con il termine schermo si designa l'elemento che controlla la penetrazione di sole all'interno degli ambienti e i conseguenti effetti termici; l'elemento che assolve il solo compito di diminuire l'immissione di luce fino ad azzerarla è denominato dispositivo di oscuramento. A seconda della collocazione dello schermo rispetto al serramento, e della sua morfologia si distinguono: -Frangisole; -Imposta; -Persiana avvolgibile; -Veneziana esterna; -Tenda esterna; -Veneziana intermedia; -Scuretto; -Veneziana interna; -Tenda interna. MODELLI FUNZIONALI Gli infissi si qualificano, fra gli altri elementi edilizi, per il fatto di essere dotati di dispositivi di movimento: la principale e peculiare caratteristica di un infisso è quella di essere apribile per consentire l'immissione, o l'esclusione, della luce solare, l'ingresso di aria esterna per la ventilazione, la possibilità di un contatto diretto con l'esterno. La tipologia di apertura del serramento, cioè la geometria del movimento che le ante mobili seguono nell’apertura, è fondamentale nel determinare le prestazioni che un infisso può offrire. In funzione della tipologia di apertura possiamo distingue gli infissi in: -Anta fissa; -Anta con movimento di rotazione su asse verticale, apertura verso l’interno: anta battente, alla francese; -Anta con movimento di rotazione su asse verticale, apertura verso l’esterno: anta battente, all’inglese; -Anta con movimento di rotazione su asse verticale, intermedio: bilico verticale, anta girevole; -Anta con movimento di rotazione su asse orizzontale superiore, apertura verso l’interno: visiera, persiana o compasso interno; -Anta con movimento di rotazione su asse orizzontale superiore, apertura verso l’esterno: visiera, persiana, compasso esterno; -Anta con movimento di rotazione su asse orizzontale inferiore, apertura verso l’interno: vasistas o ribalta interna; -Anta con movimento di rotazione su asse orizzontale inferiore, apertura verso l’esterno: vasistas o ribalta esterna; -Anta con movimento di rotazione su asse orizzontale intermedio: bilico orizzontale. -Anta con movimento di rotazione su asse verticale associato a movimento su asse orizzontale inferiore: oscillo battente, anta ribalta; -Anta con movimento a traslazione orizzontale: scorrevole orizzontale; -Anta con movimento a traslazione verticale: scorrevole verticale, saliscendi o ghigliottina; -Anta con movimento di rotazione su asse verticale e traslazione orizzontale: fisarmonica o libro; -Anta con movimento a traslazione parallela al piano del serramento e traslazione orizzontale: scorrevole complanare; -Anta con movimento di rotazione su asse verticale o orizzontale intermedio: lamelle o louvre. Attualmente, nella maggior parte dei casi il progettista dell'edificio non progetta integralmente l'infisso: si limita a definirne le dimensioni, la tipologia di apertura, il materiale, e poi sceglie un prodotto a catalogo. Sono rarissimi i casi in cui può essere commissionata la produzione ad hoc di particolari profili per realizzare infissi integralmente progettati ex novo. Il serramento può essere collegato con la parete in modo diretto o, più frequentemente, mediante un controtelaio. La posa di serramenti senza controtelaio si effettua quasi esclusivamente nel caso di vani finestra realizzati con elementi prefabbricati in c.a., dato che in tale situazione è possibile ottenere una battuta strutturale di dimensioni molto precise, sulla quale il telaio fisso viene ancorato direttamente con tasselli a espansione. Gli infissi esterni verticali hanno, come funzioni caratterizzanti, quelle di consentire all'utente di esercitare un controllo sull'immissione di luce e aria negli ambienti, e di consentire o escludere la visione dell'esterno ed eventualmente il passaggio di persone. Inoltre, a essi è richiesto di contribuire al mantenimento di un microclima interno ottimale: ciò significa limitare le dispersioni termiche verso l'esterno e consentire l'acquisto di calore solare in inverno; limitare l'acquisto di calore solare e promuovere la creazione di correnti d'aria raffrescanti all'interno degli edifici in estate. Gli infissi devono presentare caratteristiche prestazionali tali da corrispondere alle seguenti esigenze: Esigenze di sicurezza -Resistenza al fuoco -Resistenza alle intrusioni -Protezione dalle cadute -Resistenza al vento Esigenze di benessere visivo -Controllo del flusso luminoso Esigenze di benessere igrotermico -Areazione di raffrescamento -Controllo della radiazione solare -Isolamento termico -Tenuta all’aria -Tenuta all’acqua -Controllo della condensa Esigenze di benessere respiratorio olfattivo -Ricambio d’aria naturale Esigenze di benessere uditivo -Isolamento acustico da rumori aerei esterni Esigenze di Fruibilità -Transitabilità, Circolazione e Affaccio -Limitazione dell’ingombro all’interno -Manovrabilità Esigenze di Manutenibilità e durata -Pulibilità -Resistenza a manovre false e violente.