World Biodiversity Association onlus è un’Associazione no-profit fondata nel 2004 al Museo di Storia Naturale di Verona da un gruppo di naturalisti con il principale obiettivo di studiare e tutelare la biodiversità. L’Associazione ha due mission:“Discovering Biodiversity”, per contribuire attivamente all’inventario della diversità biologica del nostro pianeta attraverso spedizioni naturalistiche negli hot-spots di biodiversità, e “Conservation by Education” per affermare il ruolo fondamentale dell’educazione nella conservazione degli ambienti naturali. I risultati della ricerche sono pubblicati su riviste scientifiche e divulgative: “Memoirs on Biodiversity” “WBA Monographs”, “WBA Handbooks” e “Biodiversity Friend”. Nel 2010 WBA onlus ha proposto “Biodiversity Friend” la prima certificazione per la salvaguardia della biodiversità in agricoltura. Nel 2014 WBA onlus ha trasferito a WBA Project S.r.l., un’impresa sociale unipersonale, tutte le attività commerciali, comprese quelle editoriali. WBA è supportata da un Comitato Scientifico formato da docenti universitari, botanici e zoologi. Questa guida è un agile strumento per una rapida identificazione di alberi e arbusti diffusi dalla pianura ai rilievi prealpini. Le piante sono proposte in ordine alfabetico; la scheda dedicata a ciascuna specie contiene le foto del fiore, della pianta intera e particolari riguardanti foglie, cortecce e frutti; un testo sintetico, inoltre, descrive dimensioni, distribuzione, habitat e curiosità. Una guida snella e semplice per l’escursionista e per chi si avvicina all’affascinante mondo della botanica. Per informazioni: World Biodiversity Association onlus c/o Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria, 9 I-37129 Verona - Italy www.biodiversityassociation.org www.biodiversityfriend.org E-mail: [email protected] A lb er i e ar bu sti d el l e Pre a lpi Alberi e arbusti Con il supporto di: delle Prealpi WBA PROJECT S.r.l. Via Mantovana 90/F - 37137 Verona Progetto editoriale: Luciano Vinco Testi: Gianfranco Caoduro Foto: Luciano Vinco (tranne dove diversamente indicato) Direttore responsabile: Simone Bellini Autorizzazione n. 116753 del 08/06/2006 Luciano Vinco - Gianfranco Caoduro La produzione e la stampa di questo volume non hanno comportato distruzione di foreste tropicali e perdite di biodiversità. È un prodotto “Amico della biodiversità” www.biodiversityfriend.org Euro 9,50 Biodiversity Friend 2 Published by WBA Project Srl © 2015 Verona - Italy ISSN 2421-387X - ISBN 978-88-940945-0-3 WBA books Tutti i diritti sono riservati. I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica e riproduzione con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i paesi, se non autorizzati dall’editore. nome GLI AMBIENTI DEGLI ALBERI E DEGLI ARBUSTI DELLE PREALPI Gli alberi e gli arbusti descritti in questa pubblicazione vegetano in diversi ambienti delle Prealpi, dalle aree di pianura e collinare alle zone più elevate, sopra i 2000 m di quota. Le formazioni vegetali, arbustive o arboree, nelle quali si possono incontrare sono di seguito brevemente descritte. Boschi termofili e termo-mesofili Rivestono le aree pedemontane e collinari dal piano fino a 600-700 m di quota. Si tratta di formazioni boschive secondarie, sottoposte in passato ad un’intensa utilizzazione forestale, o che hanno recentemente riconquistato terreni in passato adibiti ad attività agro-pastorali. Le specie più caratteristiche di tali formazioni sono Prunus la roverella (Quercus pubescens), l’orniello (Fraxinus ornus), il carpino Nome scientifico: avium - Fioritura: aprile-maggio nero (Ostrya carpinifolia), l’acero campestre (Acer campestre), lo scotano (Cotinus coggygria) e il ciliegio canino (Prunus mahaleb). In alcune zone delle Prealpi l’intervento dell’uomo ha accelerato i processi di ricolonizzazione attraverso rimboschimenti di pino nero austriaco (Pinus nigra ssp. austriaca), specie pioniera e frugale. nome Boschi di conifere I paesaggi prealpini di quota sono caratterizzati da una copertura forestale in cui le conifere assumono un ruolo importante. Abeti, larici e pini occupano vaste aree della fascia montana superiore, comprese tra i 1000 e i 1900 m di quota (2500 m nelle Alpi occidentali). Nelle Prealpi i boschi di conifere sono costituiti in prevalenza da abete rosso (Picea excelsa) e da larice (Larix decidua), che in formazioni pure o consociati tra loro rivestono buona parte dei versanti. Con minore frequenza si rinviene il pino silvestre (Pinus silvestris) e l’abete bianco (Abies alba), quest’ultimo ormai sporadico, penalizzato dalle utilizzazioni eccessive e dai cambiamenti climatici. Peccete, abetine e lariceti rappresentano spesso stadi terminali di successioni ecologiche che tendono al raggiungimento di ecosistemi stabili (fase climax), dove l’equilibrio tra i fattori ecologici è massimo. Nome scientifico: Prunus avium - Fioritura: aprile-maggio Formazioni d’alta quota Oltre il limite del bosco, a quote superiori ai 2000 m, si sviluppano formazioni arbustive che per il loro aspetto sono state definite degli “arbusti contorti”. In queste formazioni la specie più caratteristica è il pino mugo (Pinus mugo), che si alterna a ginepri, ontani, rododendri, salici e mirtilli. Si tratta di ambienti di grande interesse botanico e naturalistico per la loro capacità di ospitare tra le radure e le rupi rocciose un’innumerevole quantità di specie erbacee e comunità animali di assoluto pregio. Non è da trascurare, inoltre, l’importante funzione che tali formazioni rivestono nel mantenimento dell’equilibrio idrogeologico in alta quota. LEGENDA Boschi mesofili Si tratta di formazioni forestali che si estendono a quote superiori, fino a 1400 m di quota. In questi boschi di latifoglie mesofile, nella fascia assieme al carpino nero Dimensioni: 30 Diffusione: zone Habitat: pratiinferiore, Curiosità: termin (Ostrya carpinifolia), si trovano frequentemente il castagno (Castanea sativa), il rovere (Quercus petraea), il cerro (Quercus cerris) e il tiglio selvatico (Tilia cordata). Nella fascia superiore domina, invece, il faggio (Fagus sylvatica) che tende a formare boschi puri in cui, sporadicamente, compaiono l’acero di monte (Acer pseudoplatanus), il frassino maggiore (Fraxinus excelsior), il sorbo montano (Sorbus aria) e, nelle radure fresche, il pioppo tremolo (Populus tremula). 2 Pianta mellifera: pianta ricercata da api e altri insetti impollinatori per l’abbondante produzione di nettare. Pianta tossica: pianta dotata di principi attivi velenosi che possono causare gravi intossicazioni o morte. Dimensioni: 30 Diffusione: zone Habitat: prati Curiosità: termin Pianta ornamentale: pianta utilizzata a scopo decorativo in parchi e giardini per il pregio dei suoi fiori, frutti o fogliame. NOTA: nei testi descrittivi delle piante, le indicazioni fitoterapiche sono fornite ad esclusivo scopo informativo e didattico; si declina, pertanto, ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare. 3 Biancospino Nome scientifico: Crataegus monogyna Dimensioni: fino 6 m. Diffusione: Europa, Nordafrica, Asia occidentale e America settentrionale. Habitat: boschi e cespugli, con terreni prevalentemente calcarei, dal piano a 1500 m di quota. Curiosità: il legno chiaro, duro e pesante era apprezzato dagli scultori. L’uso terapeutico risale al XIII secolo; dai fiori si ricavano infusi cardiotonici , ipotensivi, antispasmodici e sedativi. 14 Caprifolio comune Nome scientifico: Lonicera caprifolium Dimensioni: fino a 5 m. Diffusione: Europa, Asia Minore e Caucaso. Habitat: regioni litoranee e submontane, boschi caducifogli con suolo calcareo, dal piano a 1200 m di quota. Curiosità: pianta rampicante i cui fiori attraggono farfalle notturne e diurne. Le bacche sono tossiche, mentre l’olio è utilizzato in aromaterapia. Da foglie e fiori si ricavano sostanze con proprietà antisettiche, antireumatiche, espettoranti e antinfiammatorie. 15 Carpino nero Nome scientifico: Ostrya carpinifolia Dimensioni: fino a 20 m. Diffusione: originario dalle regioni meridionali orientali e caucasiche, è largamente diffuso in Europa sud-orientale. Habitat: ambienti collinari con suoli calcarei, su terreni sciolti e poco umidi, fino a 1200 m di quota. Curiosità: il legno è pesante e compatto, di colore rosso-bruno, principalmente utilizzato come combustibile; è anche impiegato a scopo ornamentale in parchi, giardini, e alberature stradali. 20 Castagno europeo Nome scientifico: Castanea sativa Dimensioni: fino a 30-35 m. Diffusione: Europa meridionale, dai Pirenei fino al Caucaso e Africa nord-occidentale. Habitat: terreni freschi e ricchi in nutrienti, da 200 a 800 m di quota. Curiosità: dal tronco un tempo si estraeva il tannino, da utilizzare per la concia delle pelli. Le foglie, oltre alle proprietà astringenti, sono blandamente antisettiche e sedative della tosse. Le piante coltivate per i frutti (marroni) sono selezionate e propagate per innesto. 21 Querce Il genere Quercus comprende alcune centinaia di specie distribuite dalla zona temperata alla zona tropicale dell’emisfero settentrionale. In Italia sono segnalate una decina di specie, presenti sia in ambienti mediterranei sia sui principali rilievi montuosi. La sistematica del genere è alquanto complessa per i frequenti fenomeni di ibridazione, con la comparsa di individui con caratteristiche intermedie. Cerro - Quercus cerris - Dimensioni: fino a 35 m. Diffusione: Europa centro-meridionale, fino al Mar Nero. Habitat: su suoli sciolti, calcarei o vulcanici, fino a 1000 m di quota. Curiosità: quercia a rapido accrescimento in passato usata nei rimboschimenti, anche per semina diretta. Il legno è duro, pesante e difficilmente lavorabile; un tempo era largamente utilizzato per traversine ferroviarie, ma fornisce anche buona legna da ardere e un ottimo carbone. Farnia - Quercus robur - Dimensioni: fino a 50 m. Diffusione: Europa, dalla Penisola Iberica al Caucaso e agli Urali. Habitat: su terreni profondi, freschi, argillosi, fino a 1000 m di quota. Curiosità: pianta molto longeva, in tempi preistorici ricopriva, con il Carpino bianco, buona parte delle pianure europee. Il legno è duro, ma leggero, duraturo e di facile lavorazione; è impiegato per costruzioni, mobili, parquet e doghe per botti. Leccio - Quercus ilex - Dimensioni: fino a 20 m. Diffusione: circum-mediterranea, dalla Penisola Iberica all’Anatolia. Habitat: in ambienti termofili su terreni asciutti e sassosi, dal mare a 1000 m di quota. Curiosità: pianta longeva, con legno duro, di difficile lavorazione; è comunque un eccellente combustibile. Il leccio è la principale specie arborea della cosiddetta “macchia mediterranea”, una boscaglia costituita da alberi e arbusti sempreverdi. Rovere - Quercus petraea - Dimensioni: fino a 40 m. Diffusione: Europa, dai Pirenei al Caucaso. Habitat: su terreni sciolti e drenati, fino a 1500 m di quota. Curiosità: in natura spesso si ibrida con altre querce (es. farnia e roverella) rendendo spesso difficile la determinazione. Il legno è pregiato: più pesante di quello della farnia, ha usi analoghi. Di legno di rovere erano fatte le Caravelle di Colombo, ma il pregio maggiore è legato alla fabbricazione delle botti per l’invecchiamento di vini e acquaviti. Cerro Quercus cerris (foto Silvio Scortegagna) Farnia Quercus robur Leccio Quercus ilex Rovere Quercus petraea (Lic. wikimedia commons Roverella - Quercus pubescens - Dimensioni: fino a 25 m. Diffusione: Europa meridionale, dai Pirenei al Caucaso. Habitat: specie termofila, su terreni calcarei da 200 a 1200 m di quota. Curiosità: il legno è pesante, duro e di difficile lavorabilità; in passato era usato per travi e soprattutto traverse ferroviarie. Le ghiande dolci erano utilizzate come cibo per i maiali ma, in periodi di carestia, anche per l’alimentazione umana (pane di ghianda). 66 Roverella Quercus pubescens - pag. 96) Sanguinella Nome scientifico: Cornus sanguinea Dimensioni: fino a 5 m. Diffusione: Europa Centrale e Asia Minore. Habitat: preferisce terreni fertili e freschi ai margine dei prati, dal piano a 1300 m di quota. Curiosità: i frutti non sono commestibili per l’uomo, ma sono mangiati da uccelli e mammiferi. Il contatto con le foglie può provocare irritazioni cutanee e prurito. Dalla corteccia si estrae la dimetilglicina, che possiede proprietà antitrombotiche e anticoagulanti. 82 Scotano Nome scientifico: Cotinus coggygria Dimensioni: fino a 3 m. Diffusione: Europa meridionale, Asia centrale. Habitat: cresce su rupi e terreni poveri, calcarei, dal piano a 900 m di quota. Curiosità: chiamato anche “albero della nebbia” per la caratteristica fioritura. Tutta la pianta è ricca di oli essenziali e di tannini e in passato era utilizzata per la concia delle pelli. Contiene inoltre il glucoside fustina. La corteccia e le foglie essiccate hanno proprietà febbrifughe, astringenti ed emostatiche. 83