Questo volumetto è un agile strumento per l’identificazione rapida dei fiori più comuni delle Prealpi. Le piante sono proposte per ambienti e in base all’epoca di fioritura; la scheda dedicata a ciascuna specie contiene le foto del fiore, della pianta intera, un particolare delle foglie e un breve testo descrittivo riguardante dimensioni, distribuzione, habitat e curiosità. Una guida snella e semplice per l’escursionista e per chi si avvicina all’affascinante mondo della botanica. Fi or i d el l e Pre a lpi World Biodiversity Association onlus è un’Associazione no-profit fondata nel 2004 presso il Museo di Storia Naturale di Verona da un gruppo di naturalisti con il principale obiettivo di dare un contributo allo studio e alla conservazione della biodiversità. L’Associazione ha due mission principali: “Discovering Biodiversity”, per contribuire attivamente all’inventario della diversità biologica del nostro pianeta attraverso spedizioni naturalistiche negli hot-spots di biodiversità, e “Conservation by Education” per affermare il ruolo fondamentale dell’educazione nella conservazione degli ambienti naturali. I risultati della ricerche scientifiche sono pubblicati su specifiche riviste scientifiche edite da WBA: “Memoirs on Biodiversity” “WBA Monographs” e “WBA Handbooks”. WBA sostiene il Progetto Biodiversità, organizzando annualmente la “Giornata della Biodiversità” e acquistando porzioni di foresta tropicale in Ecuador. WBA è anche supportata da un Comitato Scientifico internazionale formato da docenti universitari, botanici e zoologi. Fiori delle Prealpi Una co-edizione © World Biodiversity Association onlus - Verona © Cierre Edizioni - Verona Progetto editoriale: Luciano Vinco Grafica e impaginazione: Luciano Vinco Testi: Gianfranco Caoduro Foto: Luciano Vinco Luciano Vinco - Gianfranco Caoduro Per informazioni: World Biodiversity Association onlus c/o Museo Civico di Storia Naturale Lungadige Porta Vittoria, 9 I-37129 Verona - Italy www.biodiversityassociation.org E-mail: [email protected] Con il supporto di: La produzione e la stampa di questo volume non hanno comportato distruzione di foreste tropicali e perdite di biodiversità. È un prodotto: www.biodiversityfriend.org WBA books Euro 9,50 Cierre Edizioni - World Biodiversity Association Tutti i diritti sono riservati. I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica e riproduzione con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i paesi, se non autorizzati dall’editore. GLI AMBIENTI DEI FIORI DELLE PREALPII fiori descritti in questo volumetto vegetano in diversi ambienti, dalla fascia pedemontana o collinare alle zone più elevate, sopra i 2.000 metri di quota. Le diverse formazioni vegetazionali, sia boschive, sia erbacee, in cui vegetano sono di seguito brevemente descritte. Boschi termofili e termo-mesofili Ricoprono le aree pedemontane e collinari dal piano fino a 600-700 metri di quota. Si tratta di formazioni forestali che, in buona parte, hanno recentemente ricolonizzato terreni un tempo adibiti ad attività agro-pastorali di sussistenza. Le specie più caratteristiche di tale fascia sono la roverella (Quercus pubescens), l’orniello (Fraxinus ornus), il carpino nero (Ostrya carpinifolia), l’acero campestre (Acer campestre), lo scotano (Cotinus coggygria) e il ciliegio canino (Prunus mahaleb). In alcune aree delle Prealpi l’intervento dell’uomo ha accelerato i processi di ricolonizzazione attraverso rimboschimenti di pino nero austriaco (Pinus nigra ssp. austriaca), specie pioniera e frugale. Boschi mesofili Si tratta di formazioni forestali che si estendono a quote superiori, fino a 1.400 metri di quota. In questi boschi di latifoglie mesofile, nella fascia inferiore, assieme al carpino nero (Ostrya carpinifolia), si trovano frequentemente il castagno (Castanea sativa), il rovere (Quercus petraea), il cerro (Quercus cerris) e il tiglio selvatico (Tilia cordata). Nella fascia superiore domina, invece, il faggio (Fagus sylvatica) che tende a formare boschi pure in cui, sporadicamente, compaiono l’acero di monte (Acer pseudoplatanus), il frassino maggiore (Fraxinus excelsior), il sorbo montano (Sorbus aria) e, nelle radure fresche, il pioppo tremolo (Populus tremula). 2 Prati Sono formazioni vegetali caratterizzate da una copertura di tipo prevalentemente erbaceo, dalla fascia collinare agli oltre 1.000 metri di quota. In base alle caratteristiche stazionali (quota, natura e umidità del substrato) si possono distinguere in prati aridi (brometi), apparentemente poveri, ma che possiedono spesso una elevata ricchezza floristica, e i prati sfalciabili (arrenatereti), spesso concimati e pascolati dal bestiame. Il cotico erboso è costituito in buona parte da graminacee, tra cui sono frequenti l’avena altissima (Arrhenatherum elatius), la codolina comune (Phleum pratense), l’erba mazzolina (Dactylis glomerata), la festuca dei prati (Festuca pratensis), la fienarola dei prati (Poa pratensis), la fienarola comune (Poa trivialis), insieme a tante altre buone foraggere tra cui il caglio bianco (Galium album) e il millefoglio (Achillea millefolium). Pascoli I pascoli sono formazioni erbacee di quota soggette a pascolamento di bestiame. La composizione floristica è a volte simile a quella dei prati falciabili, anche se sono meno frequenti le specie più sensibili al pascolamento e, nelle zone più acclivi e aride prevalgono le specie xerofile tipiche dei brometi (generi Bromus, Helianthemum, ecc.). I pascoli delle malghe sono dominati spesso da graminacee dei generi Festuca, Poa, Phleum, Agrostis, tra le quali possono trovar spazio leguminose del genere Trifolium. NOTA: nei testi descrittivi dei fiori, le indicazioni fitoterapiche sono fornite ad esclusivo scopo informativo e didattico; si declina, pertanto, ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare. 3 Bucaneve Nome scientifico: Galanthus nivalis Fioritura: febbraio-marzo Dimensioni: 20-30 cm. Diffusione: sulle montagne dell’Europa centro-meridionale, dai Pirenei al Caucaso. Habitat: boschi di latifoglie, arbusteti e prati, dalla pianura fino ai 2.000 m. Curiosità: in passato veniva chiamato “Stella del mattino” perché è uno dei primi fiori ad apparire nel nuovo anno. A scopo ornamentale sono coltivate molte varietà della specie spontanea, con fiori di diverse dimensioni, colori e periodi di fioritura. 4 Zafferano alpino Nome scientifico: Crocus vernus Fioritura: febbraio-aprile Dimensioni: 5-12 cm. Diffusione: sui rilievi di tutta l’Europa. Habitat: boschi di latifoglie e pascoli, dal piano fino ai 1.500 m. Curiosità: le popolazioni naturali di norma sono bianche, ma con frequenti variazioni sul violetto. Dal Crocus sativus, coltivato, si ricava lo zafferano utilizzando gli stigmi del fiore. Nel Rinascimento era ritenuto una sorta di panacea per le sue proprietà antispasmodiche e sedative. 5 Erica carnicina Nome scientifico: Erica carnea Fioritura: febbraio-aprile Dimensioni: 20-40 cm. Diffusione: rilievi montuosi dell’Europa meridionale. Habitat: prati e pascoli aridi, margini di boschi, pendii sassosi e soleggiati dal piano fino a 2.500 m. Curiosità: pianta rizomatosa che possiede diversi principi attivi che le conferiscono proprietà antisettiche, diuretiche e antireumatiche. Con i fiori si possono preparare infusi che favoriscono l’eliminazione degli acidi urici oppure maschere decongestionanti per la pelle e il viso. 16 Poligala falso bosso Nome scientifico: Polygala chamaebuxus Fioritura: marzo-maggio Dimensioni: 30-40 cm. Diffusione: catene montuose dell’Europa meridionale dai Pirenei ai Carpazi. Habitat: prati aridi e brughiere, boschi di latifoglie e conifere, dalla collina ai 2.000 m. Curiosità: pianta tossica, con fusti striscianti, legnosi alla base. I fiori sono multicolori, anche sullo stesso esemplare. Dalla pianta venivano ricavate sostanze resinose e pectiche utilizzate per la preparazione di decotti e sciroppi espettoranti e diuretico-depurativi. 17 Verbasco nero Nome scientifico: Verbascum nigrum Fioritura: giugno-settembre Dimensioni: 50-100 cm. Diffusione: zone temperate e temperato-fredde d’Europa, dalla Spagna all’Ucraina. Habitat: pascoli magri e cespugliosi e lungo le strade, dal piano fino a 1.600 m. Curiosità: il nome Verbascum deriverebbe dal latino “barbascum” con allusione alla lanuggine di cui è ricoperta la pianta. Anticamente si usavano i verbaschi per le proprietà tossifughe, antinfiammatorie, emollienti e lenitive. 56 Viperina comune Nome scientifico: Echium vulgare Fioritura: giugno-agosto Dimensioni: 30-90 cm. Diffusione: rilievi dell’Europa, Asia e Nord America. Habitat: prati e pascoli aridi, incolti e ambienti ruderali, dalla pianura fino a 1.500 m. Curiosità: il termine greco echion (vipera) sembra derivi dal frutto simile ad una testa di vipera e dagli stami che escono dalla corolla come la lingua delle vipere. Usata anticamente contro il morso dei serpenti, ai fiori erano attribuite proprietà diuretiche e depurative. 57 Semprevivo maggiore Nome scientifico: Sempervivum tectorum Fioritura: giugno-agosto Dimensioni: 20-50 cm. Diffusione: catene montuose dell’Europa meridionale dalla Penisola iberica ai Balcani. Habitat: pascoli e prati aridi e soleggiati, pendii e zone rupicole, dalla collina a 2.700 m. Curiosità: il nome latino Sempervivum (sempre vivo) è in relazione alla notevole resistenza di questa pianta in ambienti ostili e siccitosi. Le foglie erano impiegate nella medicina popolare per cataplasmi contro punture di insetti, ustioni e ulcerazioni cutanee. 80 Semprevivo ragnateloso Nome scientifico: Sempervivum arachnoideum Fioritura: giugno-agosto Dimensioni: 6-15 cm. Diffusione: rilievi dell’Europa sud-occidentale, dai Pirenei alle Alpi e agli Appennini. Habitat: ambienti rocciosi, in stazioni aride e soleggiate, dai 300 ai 2.800 m. Curiosità: il nome deriva dalla fitta formazione ragnatelosa all’apice delle rosette fogliari. La pianta contiene flavonoidi, alcaloidi, tannini e oli essenziali. In passato le foglie erano impiegate per cataplasmi emollienti, emostatici e oftalmici. 81