My Brightest Diamond

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:::PROMORAMA:::PRIORITÀ:::
Label
Format
Release Date
Asthmatic Kitty
cd
settembre 2006
Artist My Brightest Diamond
Title Bring Me the Workhorse
My Brightest Diamond
Bring Me the Workhorse
My Brightest Diamond è Shara Worden, già collaboratrice di Sufjan
Stevens, nipote di un chitarrista evangelista e viaggiatore, figlia di un
campione nazionale di fisarmonica e di un'organista di chiesa.
Tango spagnoli, gospel da domenica mattina, musica classica e jazz
hanno accompagnato la sua vita quotidiana fin da bambina.
Registra la sua prima canzone all'età di soli tre anni e già a otto Shara
studia pianoforte, esibendosi poi in produzioni musicali della comunità e
come cantante nel coro della sua chiesa Pentecostale ad Ypsilanti,
Michigan, dove ha passato la maggior parte della sua infanzia.
tracklisting
1.
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6.
7.
8.
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10.
11.
Something of an End
Golden Star
Gone Away
Dragonfly
Freak Out
We Were Sparkling
Disappear
The Robin's Jar
Magic Rabbit
The Good & The Bad Guy
Workhorse
info
per la copertina
www.promorama.it
il sito dell’
etichetta
www.asthtmatickitty.com
il sito dell'artista
www.mybrightestdiamond.com
Crescendo, Shara affina le sue capacità musicali cantando insieme a
Whitney Houston nei suoi video e negli album di Maria Carey, ma
quando la musica pop comincia a starle stretta, si iscrive ai programmi
musicali dell'University of North Texas, immergendosi nei brani di Purcell
e Debussy.
Dopo il college, si trasferisce a New York City e si innamora dei suoi
gelidi inverni e delle sue strade affollate. Continua a studiare opera
nell'Upper West Side durante il giorno mentre la sera frequenta i clubs
downtown come Tonic, Knitting Factory e The Living Room, assistendo
alle esibizioni, tra gli altri, di Antony & The Johnsons, Nina Nastasia e
Rebecca Moore.
Shara comincia a passare sempre meno tempo a leggere le partiture di
Mozart e ad occuparsi sempre di più di scordare la sua Gibson per
suonare le sue nuove canzoni.
Vista la sua predilezione per i piccoli palchi dei bar e dei clubs a scapito
delle grandi recital hall, Shara mette insieme una combriccola di
musicisti per accompagnarla con basso, batteria, music box, bicchieri di
vino e scacciaspiriti.
Nelle sue performance, Shara mostra un versatilità non comune che
unisce la teatralità vocale di Kate Bush, la seduzione sentimentale di
Nina Simone e il pop gotico dei Portishead. La sua passione per il teatro
e per i costumi la spinge poi ad indossare sul palco abiti da supereroe,
vestiti da ballo e corsetti Tudor a seconda dell'umore.
Lungarno Pacinotti, 26 - 56126 Pisa Tel. 0509711424 Fax. 0509711399
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Le sue canzoni - profondamente personali - vanno oltre la melodrammaticità propria dell'opera intesa
come genere: Shara non fa altro che raccontare ciò che è vicino al suo cuore ed inizia a vedere la sua
musica come il regalo più prezioso da offrire al pubblico...di qui il suono nome d'arte, My Brightest
Diamond (il mio diamante più brillante).
Naturalmente l'opera non viene mai del tutto abbandonata e le esibizioni di Shara assottigliano i confini
tra recital e concerto rock, presentando canzoni d'amore barocche insieme a caroselli francesi e cover di
Prince.
Le sue linee vocali sono perfette per Puccini ma la sua chitarra richiama PJ Harvey. Il centro di gravità in
questo caso è l'abilità di una donna la cui immaginazione non ha limiti e che ha continuato a
perfezionare il suo stile con l'aiuto di Padma Newsome (Clogs) - con cui ha studiato composizione - e
attraverso l'interazione con un quartetto d'archi durante i suoi live. L'influenza di Nat King Cole e Henry
Mancini chiude il cerchio.
Anni dopo i suoi esordi live, Shara incontra Sufjan Stevens al The Medicine Show, uno show presentato
dall'incendiario poeta newyorchese Sage presso l'Arlene's Grocery.
Questo incontro porta Shara ad un anno sabbatico, durante il quale entra a far parte degli ormai celebri
Illinoisemakers.
All'impressionante curriculum di My Brightest Diamond mancava però ancora un album personale.
Ed ecco che allora, nel 2005, Shara si mette a lavorare a ben due dischi: uno contenente canzoni
accompagnate da un quartetto d'archi (“
A Thousand Shark's Teeth”
) e un altro più standard rock con
una full band (con Earl Harvin alla batteria, Chris Bruce al basso e, in una canzone, suo padre Keith alla
fisarmonica) intitolato “
Bring Me The Workhorse”
.
Le sue canzoni distillano storie da momenti struggenti: una telefonata, un cavallo ferito, una libellula
imprigionata nella tela di un ragno. Shara non ci dice tutto - solo quello che è veramente importante.
L'effetto è quello di una sensazionale compressione del tempo, in cui un intero evento è racchiuso in un
singola nota.
Ecco che ritorna la vera essenza dell'opera; ma My Brightest Diamond è molto più di questo, grazie
anche al senso dell'umorismo che qualcuno può ritrovare in qualche vecchio episodio tv di Wonder
Woman o in Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll.
Le canzoni di Shara riconciliano le complesse emozioni che si trovano in ciascuno di noi: lei può soffrire
così come può ridere, talvolta nello stesso respiro.
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