BIFOSFONATI
Nei pazienti trattati con bifosfonati e' stata segnalata osteonecrosi della mandibola e/o mascella. La maggior parte
delle segnalazioni riguarda pazienti oncologici, ma si sono verificati anche casi in pazienti trattati per osteoporosi.
L'osteonecrosi della mandibola e/o mascella e' generalmente associata con estrazione dentaria e/o infezione locale
(inclusa l'osteomielite). Sono considerati fattori di rischio anche diagnosi di tumore,chemioterapia, radioterapia,
terapia con corticosteroidi e scarsa igiene orale (vedere 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).
Tenete sempre presente che nel mondo sono 11.000.000 i pazienti in terapia con questi farmaci,che il numero di casi
sono importanti perchè non esiste una terapia della complicanza, altro che palliativa e/o di protezione (antibiotici a
vita).e che queste complicanze sono legate, molto spesso ai nostri trattamenti.Non va fatto tuttavia del terrorismo nei
confronti dei pazienti che si trovano ad assumere questi farmaci per patologie molto gravi. dobbiamo impostare una
collaborazione più completa ede efficace con i colleghi che li prescrivono alfine di non osservare, come capitato, che
vengano somministrati, non per terapia, ma per "prevenzione" esponendo sia i pazienti sia noi a rischi evitabili. quindi
cerchiamo di invitare i colleghi prescrittori, qualora fosse necessaria tale terapia, ad invitare i pazienti allo screening
odontoiatrico.
Il fattore scatenante pare sempre essere la comunicazione dell'osso con l'esterno.
attenzione anche ai decubiti da protesi.
Rischio aumentato se terapia > di 36 mesi
Rischio aumentato se terapia in vena o intramuscolo
Rischio aumentato se terapia associata all'assunzione di corticosteroidi
Ma anche nei casi con rischio minore:
copertura antibiotica con amoxicillina per 4 (quattro setimane)
potente e costante disinfezione locale con clorexidina
chiusura dell'alveolo postestrattivo per prima intenzione
I bifosfonati sono derivati del pirofosfatoa cui è il ponte P-O-P è stato sostituito con un ponte P-C-P non idrolizzabile.
La presenza di due soli gruppi fosfati rende ragione del nome dato a questo gruppo, bifosfonati appunto.
A questo ponte sono collegate due catene laterali:
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la catena laterale lunga determina le proprietà chimiche, la modalità d’azione e la potenza del farmaco,
la catena laterale corta è responsabile delle proprietà chimiche e della farmacocinetica del composto.
In internet trovate gli elenchi completi dei bifosfonati:
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http://www.guidausofarmaci.it/
http://www.torrinomedica.it/studio/schedefarmaci/
http://www.farmadati.it
Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso:
In caso di somministrazione orale è consigliabile assumere il farmaco almeno 1 ora prima di colazione o dei pasti
principali con abbondante acqua. L'ingestione di cibi particolarmente ricchi di calcio (latte, formaggio, ecc.) deve
essere comunque effettuata ad una distanza di 2-3 ore dall'assunzione del farmaco. Per la stessa ragione, a seguito
di somministrazione orale, si deve evitare, negli stessi intervalli di tempo, l'assunzione di farmaci contenenti ioni
bivalenti (quali Ca++, Mg++). Poichè il farmaco è eliminato prevalentemente per via renale, si consiglia cautela nel
trattamento di pazienti con insufficienza renale, particolarmente quando il farmaco venga somministrato per via
endovenosa. In tali casi l'uso del clodronato andrà effettuato solo dopo attenta valutazione del rapporto
rischio/beneficio e monitorando frequentemente gli indici di funzionalità renale. Nella fase iniziale del trattamento
oncologico e comunque nelle forme più gravi, è consigliabile somministrare il prodotto in soluzione fisiologica o
similari, per via endovenosa, mediante perfusione lenta (2-3 ore). Per la presenza di alcool benzilico, DIFOSFONAL
100 mg/3,3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare non deve essere somministrato ai bambini al di sotto dei
tre anni. Tenere fuori dalla portata dei bambini. L'osteonecrosi della mandibola e/o mascella, generalmente associata
ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (osteomielite inclusa), è stata riportata in pazienti con cancro in
trattamento con regimi comprendenti i bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi
pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi.L'osteonecrosi della mandibola e/o mascella è stata
anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con i bifosfonati orali. Prima di iniziare il trattamento con i
bifosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (come cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi,
scarsa igiene orale) deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate
procedure dentistiche preventive. Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure
dentarie invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bifosfonati, la
chirurgia dentaria può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati
disponibili per suggerire che l'interruzione del trattamento con i bifosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della
mandibola e/o mascella. Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla
base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio.