Sanità Camuna L’ASL INFORMA L’Augurio del Natale Periodico trimestrale a carattere tecnico-informativo, ANNO XI - n. 4 ASL di Vallecamonica-Sebino Iscr. Trib. di BS n. 10/2004 in data 8 marzo 2004 Natale: mistero della luce, mistero del dono mistero per gli occhi, MISTERO PER IL CUORE 04/2014 L’Augurio del Capodanno Buon Capodanno! S’alza il sipario Via il primo foglio del calendario. Sui tuoi foglietti scritto che hai, O anno che sorgi, letizie o guai? Giornate bianche, giornate nere? I tuoi segreti non vo’ sapere Sopra ogni pagina che Dio mi dona Io voglio scrivere giornata buona. all'interno ■ PSICOLOGIA CLINICA ■ INFORMA FAMIGLIA ■ SANITà PUBBLICA VETERINARIA La Scuola della Salute La tua Sanità in Click I Disturbi “Esternalizzanti” del comportamento Sommario L’editoriale Eugenio Fontana 03_Intervista al Direttore Generale Renato Pedrini - Bilancio di fine anno 05_I nostri laureati 06_Intervista al Primario del Reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Esine 08_La Scuola della Salute - Intervista al Direttore Sanitario dell’ASL 12_La promozione della salute nei luoghi di lavoro. Il programma WHP (workplace health promotion) 2 Psicologia Clinica 14_Porte aperte al Centro Disturbi Alimentazione - 2ª Edizione 16_La gestione dello Stress attraverso la Mindfulness (2ª parte) 17_ Lo Psicologo risponde 18_La tua Sanità in Click 20_L’ASL di Vallecamonica-Sebino al 42° Congresso Nazionale SIMFER Informa Famiglia 22_Ufficio di Protezione Giuridica – La tutela giuridica delle persone fragili 24_Progetti di Prevenzione Dipendenze in Ambito Scolastico 26_Tavolo Maternità Fragili 28_Assistenza alle persone fragili: l’Unità di Valutazione Multidimensionale 29_I disturbi “esternalizzanti” del comportamento 31_La Pediatria di Esine si colora di allegria grazie ad ABIO Sanità Pubblica Veterinaria L’ASL INFORMA Sanità Camuna 32_Manuale di buone pratiche di igiene per le microimprese alimentari Direttore Responsabile: Eugenio Fontana Direttore Editoriale: Siro Casatti Comitato di Redazione: Gemma Torri (Coordinatore) Daniele Venia Loredana Sanzogni Editore: ASL di Vallecamonica - Sebino Via Nissolina, 2 - 25043 Breno (BS) E-mail: [email protected] Progetto grafico e stampa: la Cittadina - Gianico (BS) www.aslvallecamonicasebino.it UN IMMENSO DESTINO Charles Péguy è stato un grande scrittore francese dell’Ottocento. Era nato nel 1873, figlio poverissimo di una madre impagliatrice di sedie. Il padre gli morì appena quando egli era ancora infante. Adolescente fu notato dal direttore dell’École Normale d’Orléans e, con una borsa di studio, si diplomò brillantemente. Ciò gli consentì di proseguire gli studi all’École Normale di Parigi, dove fu alunno e conobbe quindi Henri Bergson il filosofo dell’Évolution créatrice e dello «slancio vitale». Péguy nel 1907 si convertì al cattolicesimo. Allo scoppio della prima guerra mondiale si arruolò e fu tra i primi a cadere sul fronte: era il 5 settembre 1914. Ma Péguy fece in tempo a scrivere capolavori assoluti di letteratura e di poesia: tra questi il poema Ève, maestoso come un fiume in piena, con lo svolgimento instancabile di strofe che si spingono l’una con l’altra come le onde del mare. Fu pubblicato nel 1913 ed è un poema che mette in dialogo l’antica umanità incarnata da Eva e la nuova umanità incarnata dall’evento del Natale o, in altre parole, il mistero della caduta, dell’incarnazione e della redenzione. Non è questa la sede, anche se la festa del Natale è ormai vicina ed è una festa divenuta universale, per credenti e non credenti, anche solo per imbastire una predica o peggio un predicozzo sul Natale, sui sentimenti che suscita o sul consumismo delle società occidentali. E poi chi scrive non ha alcun titolo per farlo. Ma rileggere Péguy alla luce del Natale è comunque un’occasione benefica anche per chi si trova in un letto d’ospedale a guardare oltre le finestre in attesa di una visita familiare. Péguy sottolinea con forza lo stretto (si vorrebbe dire ontologico) rapporto tra anima e corpo, sicché ogni dolore, ogni malattia del corpo è anche un dolore e una malattia dell’anima. Il Natale è una “storia” accaduta sulla terra e nella carne. Per questo «è carnale anche il soprannaturale e l’albero della grazia ha radici profonde nell’albero della natura». «Gli angeli non sanno che cosa sia avere un corpo». Il Natale allora ci riguarda. È un evento che coinvolge il passato e qui Péguy martella le sue strofe con l’espressione «per lui tutto il passato ha camminato», ma riguarda anche il futuro e qui l’espressione martellante è «stava per cominciare»: «stava per cominciare un immenso destino», «stava per cominciare un’immensa parola». La stessa cosa si può dire definendo il Natale «la festa della speranza». E la speranza - scrive Péguy - «è essenzialmente la contro-abitudine, la contro-malattia, la contro-morte. Essa è la fonte e il germe. Essa è lo sgorgare e la grazia». A questi pensieri e a queste parole la Direzione e la Redazione affidano il loro augurio di Buon Natale a quanti lo trascorreranno in una corsia dei nostri ospedali. L’ASL INFORMA Sanità Camuna Intervista al Direttore Generale Renato Pedrini. Bilancio di fine anno a cura di Eugenio Fontana D. Direttore, mi rendo perfettamente conto dell’impresa improba di voler racchiudere in una breve intervista il bilancio di una anno di attività, specie nel caso - ed è il caso nostro - di una realtà così complessa come un’Azienda Sanitaria che, unica in Regione Lombardia, ha in carico anche le strutture ospedaliere di Esine e di Edolo, senza poi contare le difficoltà che quotidianamente si incontrano a livello di gestione, anche perché i chiari di luna che si affacciano sul cielo di Lombardia (manzonianamente, così bello quando è bello) non sono dei più luminosi. La sanità costa sempre di più e le risorse disponibili sono un gran bel problema nazionale, immersi come siamo in una crisi tutt’altro che risolta o in via di risoluzione. R. Bene. Incomincerei proprio da Edolo. Francamente non capisco su quali basi, su quali dati reali di programmazione regionale, di tanto in tanto, quasi con una cadenza periodica, si lanciano inutili allarmi, quali per l’ennesima volta con un volantino anonimo fatto circolare in alta Valle. Ma nella propria programmazione la Regione Lombardia non ha mai inteso ne intende davvero procedere ad una soppressione del Presidio ospedaliero di Edolo - e sottolineo Presidio ospedaliero, pertanto non si capisce come e in base a quali fatti una tale notizia, prima di fondamento, venga diffusa. Per quanto mi riguarda, sono fermo alle parole pronunciate dal Vicepresidente della Regione e assessore alla Sanità, Mario Mantovani e dal Presidente della III Commissione Sanità Fabio Rizzi, nel convegno tenuto a Breno nel maggio 2014 oltre che dal governatore Maroni nella sua recente visita in Valle ai primi di ottobre: parole che hanno escluso qualsiasi taglio o intervento di ridimensionamento. Certo il tempo delle vacche grasse (se mai c’è stato) è finito. Ora la parola-chiave, è razionalizzazione, con tutto quel che segue, lotta agli sprechi, miglior utilizzo delle risorse finanziarie e soprattutto umane, per spendere non meno, ma meglio. E debbo qui manifestare la mia più viva soddisfazione nell’aver constatato che su questo fronte non siamo soli: il personale ha risposto magnificamente. Dobbiamo fare di più. Accenno al solo problema di un più organico e sistemico coinvolgimento dei medici di base con le strutture ospedaliere. Ma lo stesso discorso vale anche per le residenze anziani. Dobbiamo utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili sul territorio. Non è un’utopia. È una strada obbligata, percorribile e da percorrere. D. Direttore, Lei ha accennato al convegno di maggio che è stato un successo, non solo di partecipazione ma di idee. Nessuno ha fatto la semplice comparsa. Tutti gli interventi hanno posto problemi e hanno cercato di individuare la via giusta per risolverli: e risolverli al meglio, insieme. R. Indubbiamente quel convegno ha tracciato, certo per linee ge- 3 4 nerali, la riforma sanitaria che la Regione intende varare. Dentro questa riforma ci siamo anche noi, o, meglio, c’è il futuro della sanità in Vallecamonica. Personalmente sono soddisfatto di come sono andate le cose e soprattutto dell’indicazione del traguardo verso il quale si punta, riassumibile in una tanto semplice quanto impegnativa formula: prendersi cura del paziente, che è qualcosa di più che curarlo per compartimenti separati: l’ospedale fa la sua parte, i medici di famiglia fanno la loro e così via. Le cose non dovrebbero più coniugarsi in questi termini. Nell’assistenza al malato non ci devono più essere spazi bianchi o spazi vuoti o brusche interruzioni. Ecco perché è importantissimo quell’avverbio contenuto nella domanda: insieme, confrontandoci con i livelli istituzionali e sociali, perché c’è il rischio, tutt’altro che ipotetico, che le decisioni siano poi magari assunte altrove e senza di noi. Non dimentichiamo che siamo in tempi di revisione della spesa pubblica: la coperta si è fatta corta. Per questo bisogna scegliere obiettivi condivisi e realizzabili. Siamo chiamati ad un impegno e ad una responsabilità enormi. Le difficoltà economiche del paese non possono essere pagate dalla sanità, bene primario della persona e termometro di civiltà. D. L’anno scorso ha visto la predisposizione della Radioterapia per la cura in sede locale delle malattie oncologiche, ponendo così fine ai viaggi massacranti a Brescia e da Brescia, agli Spedali Civili. È un traguardo che fa onore a tutti e che ha riempito di gioia la Signora Fulvia Glisenti per l’impegno profuso senza riserve dall’ANDOS, l’Associazione delle Donne Operate al Seno di Vallecamonica. All’inaugurazione, oltre al nostro card. Giovanni Battista Re, erano presenti sindaci, consiglieri provinciali, consiglieri regionali e parlamentari bipartisan: la sanità è problema di tutti e non è una questione di bandiera politica. A rappresentare la Regione c’era il brillante presidente della III Commissione Sanità, il dottor Fabio Rizzi che con mano ha toccato l’importante realizzazione. Ho ricordato questo evento non già per abbandonarmi ad una laus temporis acti, ma perché quell’intervento segnò definitivamente, anche nella metodologia, la strada da seguire in futuro, perché non vi possono più essere ospedali di serie A e di serie B. Tutti devono fornire un servizio di eccellenza. R. È proprio così. Si è lavorato molto per raggiungere quel traguardo e fu doveroso che all’evento si sia stato dato il giusto risalto. Richiamarsi a quell’evento non è un atto di autocelebrazione, ma un esempio di collaborazione tra pubblico e privato. Tra l’altro con soddisfazione, soprattutto dei pazienti, il nuovo servizio funziona molto bene. Lei accennava alla metodologia d’approccio. Non posso dimenticare che alla realizzazione ha dato un contributo decisivo la Fondazione Zaleski. Debbo aggiungere che in questi anni sono davvero state numerose le donazioni di privati, in risorse finanziarie ed in strumenti. Ne diamo puntuale informazione sul nostro Notiziario. Certo, contano le cifre, ma conta anche e soprattutto il segno che attraverso quelle donazioni viene dato: la gente sente l’ospedale come proprio. Mi ha commosso in particolare il gesto di un pensionato che ha voluto dare un defibrillatore del costo di una mensilità della sua pensione. Spero che questa attenzione continui anche per il futuro. D. Ma adesso guardiamo appunto in avanti. Quali sono le opere realizzate o messe in cantiere e che sono vicine all’ultimazione nel corso del 2014? R. Non voglio dilungarmi in un elenco di piccole e grandi opere. Ma debbo dire che il 2014 ha registrato una serie di interventi nel campo dell’aggiornamento degli strumenti diagnostici di alta tecnologia: con un investimento mirato, finanziato dalla Regione, è stato così possibile acquistare per Esine una Tac per il Pronto Soccorso, un’apparecchiatura radiologica telecomandata ed un ecotomografo per l’UO di Ostetricia e Ginecologia. La dotazione della TAC per l’ospedale di Edolo verrà perfezionata con la prossima primavera. Nel corso dell’anno sono stati poi previsti altri investimenti per l’acquisto di medie e piccole attrezzature finalizzate alla messa in sicurezza, così da garantire lo svolgimento di attività sanitarie secondo standard qualitativi sempre più elevati. Vorrei per quanto riguarda le opere, ricordare la realizzazione della Cittadella della Salute Mentale che ha consentito di riunire specialità oggi disperse qua e là Grazie, Direttore. A proposito di auguri, quella che segue non è una domanda ma una circostanza obbligata visto che siamo alla vigilia del Natale. Gli auguri del Direttore. I nostri laureati Il Personale del Corso di Laurea in Infermieristica di Esine Sono ben 33 i neo laureati dottori in Infermieristica della sede di Esine dell’Università degli studi di Brescia che hanno acquisito il titolo nel novembre 2014. Altre due studentesse si sono laureate nel mese di aprile dell’anno in corso e si prevede che nove ragazzi discuteranno la tesi nella prossima primavera. L’acquisizione del titolo e dell’abilitazione all’esercizio della professione avvengono presso la sede dell’Università degli studi di Brescia dopo l’esame di stato e la discussione di un elaborato finale al termine del percorso formativo triennale svoltosi presso la nostra azienda. Per questo come ogni anno l’ASL di Vallecamonica-Sebino festeggerà il 17 dicembre i suoi neo laureati attraverso un momento di saluto e di riconoscimento alla presenza della Direzione aziendale, ospedaliera e infermieristica, dei docenti, degli assistenti di tirocinio, dei tutor e del Coordinatore del corso di Laurea presso la sala assembleare del Presidio ospedaliero di Esine. Questa festa rappresenta anche un’occasione per ringraziare tutti coloro che in varie vesti hanno contribuito alla formazione di questi studenti e agli ottimi risultati raggiunti. Per la nostra ASL avere una sede del Corso di Laurea in Infermieristica è da sempre motivo di orgoglio e soddisfazione; la sensibilità e l’attenzione alla formazione sono prerogativa della nostra direzione e dunque investire sulla nuova generazione di infermieri, che rappresentano i professionisti sanitari che ogni giorno si prendono cura in maniera olistica delle persone assistite, diventa assolutamente prioritario. LAUREATI IN INFERMIERISTICA 2014 ALBERTINELLI PAOLA ARETI ILARIA AVOGADRI MARIA LUISA BELOTTI SARAH BRULLO ERIKA CAPITANIO PETRA (aprile 2014) CAPITANIO VERONICA COLOMBI ELISABETTA CROTTI CHIARA CROTTI EVA (aprile 2014) DUCOLI ANNALISA FRASSI ZELDA GAIONI ELENA GALLIZIOLI CLAUDIA GAUDENZI FRANCESCA GEORGIU ALEXANDRA GHERMAN VERONICA MARTINELLI SARA MAZZUCCHELLI MARI’ MENDENI MARIA GIOVANNA MORA RAFFAELLA MORA VIVIANA MORETTI MICHELA NOSTRANI TAMARA PEDERSOLI LAURA PELAMATTI CRISTINA POLETTI ROBERTA POLI LUCIANA SALVETTI SARA TABONI ROBERTA TOSETTI LAURA VAILATI MONICA VITALI MELISSA ZANARDINI FRANCESCA ZANI ALESSIA L’ASL INFORMA Non è né semplice né facile formulare gli auguri di Buon Natale, rivolti a tutti i dipendenti e alle loro famiglie. Direi cosa ovvia e scontata. Ma forse non è cosa né ovvia né scontata se il mio augurio assume la forma del ringraziamento. Sì, perché in questi anni, pur in mezzo a tante difficoltà, mai è mancata la collaborazione leale ad ogni livello. Perché un conto è adempiere deontologicamente al proprio dovere, altro conto è l’adempiervi in uno spirito costruttivo che tende al bene di tutti ed in particolare delle persone che sono state visitate dalla malattia e quindi dalla sofferenza, alle quali va il mio affettuoso e particolare augurio. Sanità Camuna e l’ultimazione della Palazzina per la Libera Professione con indubbi vantaggi: la tempestività della visita e soprattutto la fiducia che intercorre tra il paziente e il medico. Non voglio assolutamente dimenticare la Scuola, rectius l’Università per Infermieri, fiore all’occhiello della nostra sanità e l’attenzione per Edolo per la definizione della Riabilitazione specialistica. 5 Intervista al primario del reparto di chirurgia dell’Ospedale di Esine Dr. Lucio Taglietti - Primario UO Chirurgia dell’Ospedale di Esine e Direttore Dipartimento gestionale di Chirurgia - Dott.ssa Cinzia Zanardini - Staff Direzione Sanitaria Aziendale 6 C ontinuano gli incontri con i Primari dei nostri Ospedali per conoscere più da vicino l’attività dei reparti, la loro organizzazione ed i servizi a disposizione degli utenti. In questo numero proponiamo un focus sul reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Esine, riportando l’intervista del primario, il dr. Lucio Taglietti, che è anche Direttore del Dipartimento gestionale di Chirurgia. In data 01/02/2012 è stato nominato primario della UO di Chirurgia dell’Ospedale di Esine e dal 01/04/2013 è anche Direttore del Dipartimento Gestionale di Chirurgia. Qual’è il bilancio di questi mesi di attività? Quando all’inizio del 2012, ho accettato l’incarico affidatomi dal direttore generale, gli articoli dei giornali, i commenti dei colleghi, le considerazioni degli addetti ai lavori mi avevano messo in guardia sulla difficoltà del compito assegnatomi. Oggi, se mi volto indietro a guardare il cammino percorso, il bilancio è senz’altro positivo perché, se è vero che si è trattato di un impegno gravoso e totalizzante, è altrettanto vero che la fiducia della gente e le manifestazioni di stima e gratitudine dei pazienti, che sono ciò che alla fine conta di più per chi ha scelto questo mestiere, ripagano ampiamente dei sacrifici compiuti. I risultati sono giunti grazie ad una presenza costante, alla meticolosa attenzione ai dettagli, ma anche a decisioni scomode e alla intransigenza assoluta sui principi fondamentali sui quali si basa la nostra professione. Oggi penso di poter dire che la Chirurgia di Esine é un reparto affidabile e moderno, a cui i pazienti possono rivolgersi con fiducia; l’affluenza ai nostri ambulatori e al reparto ne sono la conferma. Numeri alla mano, quali sono i dati rilevanti sull’attività del reparto? Ritengo che sia importante ragionare sui numeri e non sul sentito dire. Nel 2014 raggiungeremo la quota di circa 1.000 interventi chirurgici, esclusi i piccoli interventi. Poichè nel 2012 ne erano stati effettuati 640, l’aumento sfiora il 40%, che corrisponde esattamente all’aumento del fatturato dell’Unità Operativa. All’aumento dei ricavi si è affiancata la riduzione dei costi (-10%), fondamentale nell’attuale congiuntura economica, grazie ad un’oculata gestione delle risorse e all’appropriatezza prescrittiva. Se passiamo a valutare l’attività di tutto il Dipartimento Gestionale di Chirurgia registriamo anche in questo caso un aumento dell’attività (7%), dovuto all’aumento dell’attrattività delle U.O. Chirurgiche, ed a una riduzione delle spese (20%). Questo permette all’Azienda di razionalizzare meglio le risorse e offrire agli utenti servizi più completi ed efficienti. Quali sono le attività che intende incrementare o stabilizzare? L’attività preponderante dell’Unità Operativa è costituita dalla chirurgia oncologica del tratto gastro-enterico (colon-retto e stomaco soprattutto) e della mammella, poiché purtroppo queste patologie sono molto frequenti in Vallecamonica. L’impegno è volto a coniugare la radicalità oncologica con una ridotta invasività, al fine di garantire alti tassi di sopravvivenza con la miglior qualità di vita possibile. Per quanto riguarda il colon-retto, ad esempio, lo screening consente di dia- Spesso si sente parlare dell’importanza di “fare rete” per poter operare in modo coordinato all’interno di un sistema composto da più attori che si occupano di salute e con lo scopo comune di erogare agli utenti camuni un servizio sempre più efficiente e completo. A tal proposito, quali sono i rapporti con la direzione e con i colleghi dell’ospedale e del territorio? I rapporti con la direzione sono improntati ad un costante confronto dialettico, al fine di far fronte alle gravi problematiche legate all’incremento dell’attività in concomitanza di una riduzione delle risorse a seguito della spending review. Abbiamo trovato soluzioni che, grazie all’organizzazione dipartimentale, hanno consentito risparmio di personale senza intaccare la qualità dell’assistenza. Questo è stato possibile, sul versante infermieristico con l’unificazione delle unità di degenza di Chirurgia, ORL e Urologia, gestite dalla stessa équipe infermieristica, che ha dimostrato grande professionalità e flessibilità oltre che senso di responsabilità. Sul versante medico le difficoltà dovute alla riduzione del personale sono state affrontate con la fusione delle équipes chirurgiche di Esine ed Edolo ed attualmente il dr. Cazzaniga ed io gestiamo in maniera coordinata l’attività chirurgica dei due presidi, centralizzando le attività più impegnative. Le collaborazioni all’interno dell’ospedale sono molteplici e riguardano pressoché tutti i reparti ed i servizi ospedalieri. In particolare la collaborazione con l’oncologia e la radioterapia consente attualmente ai pazienti di affrontare tutto l’iter terapeutico presso il nostro ospedale, con riduzione degli spostamenti, ma soprattutto dei tempi d’attesa, mentre la collaborazione con l’emodinamica consente il In questo periodo si parla molto di riorganizzazione della sanità lombarda. Per quanto riguarda la realtà camuna cosa ne pensa? è imminente la riorganizzazione della sanità lombarda secondo le direttive ed i criteri proposti nel libro bianco. Poiché chi sarà chiamato a decidere terrà conto dell’attività svolta dalle realtà esistenti è fondamentale che il nostro ospedale si presenti con le carte in regola per pretendere un ruolo adeguato. In un territorio come il nostro, con 100.000 abitanti, è importante la presenza di un ospedale efficiente in grado di far fronte alle patologie più frequenti e soprattutto alle urgenze. E’ sacrosanto il principio secondo cui è preferibile avere un ospedale efficiente a 30 km piuttosto che uno poco attrezzato sotto casa. Ma nel caso del territorio camuno le distanze sono maggiori e il ruolo dell’ospedale di Vallecamonica (sui due presidi di Esine come ospedale per acuti ed Edolo per patologie di minor intensità, tra loro strettamente interconnessi) è strategico non solo per ridurre gli spostamenti e quindi le spese, ma soprattutto per la sicurezza dei pazienti. L’ASL INFORMA trattamento mini-invasivo di alcune patologie vascolari. I rapporti con i medici del territorio sono stati costanti e ultimamente, grazie alla risoluzione dei problemi interni, ho avuto più tempo di dedicarmi all’organizzazione di incontri per la condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici. E’ già stato organizzato un incontro molto partecipato sulle patologie vascolari ed è in fase di programmazione un incontro sulle patologie oncologiche. Ma la rete si estende oltre i confini della nostra ASL: il nostro Ospedale fa parte del Dipartimento Oncologico Provinciale (DIPO) e del GIRC (Gruppo Italiano per la Ricerca sul Cancro Gastrico), dei quali condivide linee guida e protocolli di ricerca. Infine abbiamo stipulato una convenzione con l’Università di Brescia in forza della quale i medici della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale frequentano attivamente l’U.O. di Chirurgia. Sanità Camuna gnosticare lesioni iniziali asportabili per via endoscopica o mediante resezioni con tecnica laparoscopica in un numero crescente di casi. Altro dato importante è l’attivazione della chirurgia vascolare e endovascolare che consente il trattamento delle patologie delle carotidi, degli aneurismi dell’aorta addominale e degli arti e delle arteriopatie. 7 LA SCUOLA DELLA SALUTE INTERVISTA AL DIRETTORE SANITARIO DELL’ASL Dr. Fabio Besozzi Valentini - Direttore Sanitario Aziendale - Dott.ssa Cinzia Zanardini - Staff Direzione 8 L o scorso 6 novembre è stato presentato al pubblico e ai media il Progetto Scuola della Salute durante una conferenza stampa che ha visto tra gli ospiti, il Presidente della III Commissione Sanità di Regione Lombardia, dr. Fabio Rizzi, e il consigliere regionale ing. Fabio Fanetti. A settembre il direttore sanitario aziendale dell’ASL di Vallecamonica-Sebino, dr. Fabio Besozzi Valentini, in delegazione con l’ing. Fiorino Fenini, Presidente dell’Assemblea dei Sindaci di Vallecamonica e il Sindaco di Ponte di Legno, dott.ssa Aurelia Sandrini, si era infatti recato in Regione per proporre il Progetto alla III Commissione Sanità. La Scuola della Salute ha ottenuto l’approvazione dell’organo regionale ed il suo Presidente ha dichiarato che l’iniziativa entrerà ufficialmente nella revisione della riforma del sistema socio sanitario come strumento di primaria importanza per le attività di prevenzione e che il progetto dovrà ricevere il sostegno, anche economico, di Regione Lombardia. Il complesso progetto è stato ideato dal dr. Fabio Besozzi Valentini, con il supporto e la collaborazione tecnica della dott.ssa Stefania Bellesi, responsabile dell’Ufficio Promozione alla Salute. Ecco quindi che lo incontriamo oggi per capire più da vicino di che cosa si tratta. Com’è nato il progetto “La Scuola della Salute”? Abbiano iniziato a parlare di questo progetto nel 2013, partendo dall’esigenza di fare Promozione della Salute in maniera coordinata e condivisa sul territorio. La promozione della salute e l’educazione sanitaria nell’immaginario comune appaiono come estremamente facili da attuare in confronto alla parte terapeutica classica della medicina (interventi chirurgici, prescrizione farmaci, ecc.). Tutti sono d’accordo, molto spesso a parole, che prevenire è meglio che curare e molti, a volte anche senza la dovuta competenza, organizzano azioni di prevenzione per lo più sporadiche. Basti pensare al grande seguito che ricevono le trasmissioni televisive, i blog e le riviste casalinghe che trattano di salute. I clinici “veri” per la gente comune sono quelli che curano, non quelli che fanno prevenzione. In effetti la prevenzione vede i suoi risultati dopo anni, mentre la cura può avere ottimi risultati in pochi giorni. Va però ricordato che tra le attività di prevenzione rientrano ad esempio le vaccinazioni e gli screening dei tumori, tutte cose che hanno contribuito a cambiare il mondo, riuscendo a non fare ammalare miliardi di persone. Pertanto è necessario prestare molta attenzione alle azioni di prevenzione e alle loro potenzialità. Quali sono quindi in sintesi gli obiettivi del progetto? In sintesi, il Progetto “La Scuola della Salute” si pone gli obiettivi di: -aumentare le competenze di coloro che sono professionalmente impegnati nel campo della promozione della salute e dei corretti stili di vita; -dare strumenti a coloro che possono fare promozione della salute, anche se non sono professionisti che fanno questo tutto il giorno; -favorire il collegamento di tutti all’interno di un sistema che coinvolga il cittadino e lo sostenga nelle sue scelte di salute. Tutti parlano di prevenzione e tutti sanno, a parole, quali risparmi al sistema sanitario e socio sanitario porterebbe un mondo dove si adottassero stili di vita adeguati. Per un territorio ad esempio come la Vallecamonica si parla di milioni di euro (a 2 cifre) entro 10 anni. La Scuola della Salute ambisce a risparmiare soldi pubblici, ora usati per le cure, rimettendoli in un circolo virtuoso dove alla cura sia abbinata una prevenzione di rete efficace, raggiungendo maggiore efficienza di sistema. A ciò si possono senz’altro aggiungere i risparmi propri delle famiglie quando si trovano ad affrontare le malattie o gli incidenti con peggioramento della qualità di vita dovuti a stili di vita errati. Come pensa di monitorare i risultati del lavoro in rete? Stiamo cercando di sviluppare un sistema informatico che permetta di caricare su un server alcuni indicatori di salute (peso, glicemia, ecc.) e comportamenti agiti che, oltre ai sistemi già in uso in questa Azienda, come ad esempio la banca dati assistito che fotografa la situazione delle malattie croniche e il registro tumori, ci potrà confortare sulla scelta strategica di lavorare in rete. Cosa porta di nuovo “La Scuola della Salute” rispetto alle azioni di promozione della salute fino ad ora realizzate? Come detto, in questi anni non solamente in questo territorio ma in tutta Italia, sono state organizzate numerose attività di promozione della salute da parte di operatori impegnati nella prevenzione, che hanno L’ASL INFORMA che ne fanno parte o che nel frattempo entreranno nel sistema. Sanità Camuna La promozione della salute è un processo che può essere agito sulla popolazione sana (prevenzione primaria) e sulla popolazione affetta da malattia, in genere cronica (prevenzione secondaria), consentendo alle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute, migliorandola, e adottando corretti stili di vita in vari ambiti, dall’alimentazione all’attività fisica, dal benessere alla prevenzione del tabagismo, alcolismo e dipendenze. Come igienista, ovvero medico della prevenzione, e soprattutto come direttore di un’azienda sanitaria piccola ma molto complessa, ritengo non sia più accettabile assistere ad azioni spot di prevenzione, sia per motivi di etica professionale che per motivi economici di sistema. Ciò che serve è mettere insieme tutti gli attori che hanno possibile influenza preventiva sul singolo soggetto residente nell’ambito di vita, diffondendo sul territorio la cultura dello stile di vita corretto. Le azioni pensate sono state quindi: - individuare i soggetti che operano normalmente e hanno competenza diretta in promozione della salute (ad es. medici di medicina generale, pediatri, specialisti diabetologi, cardiologi, nutrizionisti, farmacisti e insegnanti, ecc.); -individuare altri soggetti che, svolgendo professioni in parte legate alla diffusione di corretti stili di vita, possono contribuire alle politiche di promozione della salute sul territorio (ad es. laureati in scienze motorie nelle palestre, allenatori di squadre dilettantistiche, maestri di sci, conduttori di gruppi sportivi in genere, cuochi, panettieri, venditori di frutta, verdura e alimenti sani, ecc.); -individuare soggetti che influenzano direttamente e indirettamente la possibilità di fruizione da parte del cittadino di occasioni per praticare stili di vita corretti (ad es. amministratori locali promotori di politiche a favore dell’ambiente di vita, di lavoro e del tempo libero ecc.). Una volta individuati i soggetti da coinvolgere, il progetto prevede la costruzione di una rete che li unisca con l’obiettivo di “avvolgere” il cittadino, indirizzandolo, come sistema, verso l’agire secondo uno stile di vita corretto. Questa “rete fra pari” sarà sostenuta con interventi formativi mirati al miglioramento delle competenze tecniche dei soggetti 9 10 contribuito a sensibilizzare su questo tema e a migliorare le competenze e la professionalità in questo settore. Affinchè la promozione della salute esprima tutte le sue potenzialità con risultati concreti e su larga scala, è necessario però superare il limite attuale per cui tante sono le azioni attivate ma spesso solo a spot e non coordinate attraverso la rete, cioè un sistema di professionisti impegnati in ambiti diversi che colleghino tra loro le azioni di prevenzione. Lei continua a sottolineare il concetto di rete. Il progetto è stato condiviso con altri enti? Il progetto è stato ideato da me con il forte supporto della dr.ssa Stefania Bellesi, che si occupa di promozione della salute in ASL. La Scuola della Salute è un progetto molto ambizioso e difficile da scrivere e mettere in atto. Per organizzarlo e portarlo ai nastri di partenza (l’inizio dei primi corsi è fissato durante il mese di gennaio 2015), ho chiesto e ottenuto la partnership dell’Università degli Studi di Brescia il cui Rettore, prof. Pecorelli, e il pro Rettore, prof. Memo, hanno messo a disposizione le porte delle facoltà interessabili (medicina e il dipartimento di ingegneria civile e architettura). Il Progetto inoltre gode della partnership della Provincia di Brescia, dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, della Comunità Montana di Vallecamonica, del Comune di Ponte di Legno, del Centro Formativo Professionale CFP Zanardelli e dell’A.S.D. Scuola del Cammino di Saluzzo (CN), condotta da Maurizio Damilano, vincitore della 20 chilometri di marcia alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Il supporto scientifico è dato, oltre che dall’Università di Brescia, dall’Ordine dei Medici di Brescia, dall’Ordine dei Farmacisti di Brescia, da Federfarma Brescia, da SIMG (Società italiana di Medici di Medicina Generale), da AMDI (Associazione Medici Diabetologi Italiani), dalla Società Italiana di Tabaccologia, e altre associazione e fondazioni quali Novo Nordisk - Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) e Adamello Ski. Con i soggetti sopra elencati, abbiamo attivato numerosi professionisti, rappresentanti di coloro che devono avere una funzione fondamentale nella rete: amministratori locali, docenti scolastici, medici di medicina generale, pediatri, medici sportivi, medici competenti, farmacisti, nutrizionisti, laureati in scienze motorie, maestri di sci e cuochi. Insieme a loro abbiamo steso dei programmi formativi con obiettivo la rete e l’aumento delle competenze in materia di promozione della salute. E’ chiaro che ha in mente una scuola che deve creare una rete e deve aumentare le competenze dei nodi della rete. Il destinatario finale del progetto è però il cittadino che deve essere preso in carico e condotto verso stili di vita corretti. E’ così? è esatto. Il progetto procederà secondo due fasi. In un primo step (I anno) l’attività di prevenzione sarà rivolta alle persone sane, mentre dal secondo anno in avanti verranno coinvolte le persone con patologie croniche, arrivando così a coprire i bisogni preventivi dell’intera popolazione del territorio camuno. Chi frequenterà la scuola della salute che vantaggi avrà? La scuola della salute avrà una sede istituzionale a Ponte di Legno, presso il CFP, che la gestirà con il supporto culturale dell’ASL di Vallecamonica-Sebino e dell’Università. Tale sede dispone di cucine attrezzate, palestre idonee, aule informatiche, aule per la didattica ed è è situata in zona libera da rumori e da inquinamento, ideale per parlare fra professionisti di stili di vita. Questa scuola sarà abilitata da Regione Lombardia a cura di ASL o del gestore della scuola a rilasciare un bollino di accreditamento a coloro che verranno chiamati a partecipare ai lavori e che, una volta tornati nel territorio di provenienza, dovranno mettersi in collegamento con gli altri soggetti della rete per A livello pratico, in che modo la popolazione verrà coinvolta e accederà a questa rete di salute? Numerosi sono gli strumenti con cui la rete potrà coinvolgere la popolazione. Ad esempio attraverso la prescrizione di attività fisica ed alimentazione sana fatta in maniera competente dai medici di medicina generale e dai pediatri, attraverso la conduzione di attività fisica nelle palestre accreditate con l’obiettivo di “fare attività fisica sana”, attraverso le consulenze dei cuochi su come preparare piatti sani, attraverso le consulenze di altri operatori sportivi e di nutrizionisti. In quest’ottica i gruppi cammino e i piedibus verranno ancor più capillarizzati e potranno essere organizzati con maggiore consapevolezza rispetto agli obiettivi di salute, essendo condotti da soggetti maggiormente preparati. Nelle scuole potranno essere attivati laboratori esperienziali tenuti dai docenti a sostegno del percorso educativo sui vari temi della prevenzione (alimentazione, attività fisica, tabagismo, guida sicura, ecc.) e, attraverso la collaborazione con associazioni di volontariato già impegnate in questo settore, si svilupperanno sul Perchè il progetto si chiama “La Scuola della Salute”? Come le ho detto operatori che svolgono promozione della salute già esistono, ma non lavorano come rete. Dobbiamo creare un sistema vero di professionisti fra loro collegati, aumentandone le competenze specifiche. La rete così organizzata dovrà prendere in cura il cittadino aiutandolo a fare scelte di vita consapevoli e sane. Non è una scuola questa? Visto che il Progetto però, oltre alla formazione, prevede altro, per evitare equivoci non sarebbe meglio cambiare nome in “La Rete della Salute”? Potrebbe essere una soluzione e per questo accolgo il suo suggerimento. Vedremo più avanti se cambiare il nome. Prima dobbiamo creare la rete e deve essere una rete vera e adeguata al momento. Per ora il nome resta questo: La Scuola della Salute. L’ASL INFORMA territorio azioni coordinate. Nell’ambito della scuola della salute poi, vorremmo dare in gestione alcuni spazi all’interno della nostra struttura ospedaliera di Esine al fine di adibirli a palestra in cui venga praticata attività fisica sana rivolta ai dipendenti ma anche alla popolazione esterna. Sanità Camuna prendere in carico gli utenti che a tale rete si rivolgeranno. Pensiamo che i corsi formativi si potranno svolgere anche in altre sedi del CFP Zanardelli situate sul territorio camuno quali Darfo e Edolo, non fosse altro per facilitare la partecipazione degli invitati ai lavori. C’è poi un vantaggio collaterale che è bene sottolineare e che riguarda l’Alta Vallecamonica. La presenza della Scuola della Salute a Ponte di Legno potrà aumentare l’offerta turistica della zona. Potrebbero essere progettati pacchetti turistici che abbinano la classica settimana bianca con ski pass a corsi di cucina sana, piuttosto che a percorsi esperienziali antistress e a ore di attività fisica corretta tenuti dagli esperti della rete formati all’interno della Scuola della Salute. è facile capire come questa offerta verrà fatta anche alle scuole per le gite scolastiche oppure ai gruppi di Federanziani, con i quali sono stati già stati presi contatti. Oltre ad un impulso turistico per l’Alta Valle, il Progetto potrebbe portare alla formazione di nuove professioni (ad es. il maestro di sci in estate potrebbe diventare maestro di feetwalking), vista la domanda di salute e le modalità di risposta pensate. 11 La promozione della salute nei luoghi di lavoro Il programma whp (workplace health promotion) 12 Dr. Fabio Besozzi Valentini - Direttore Sanitario Dott.ssa M.Stefania Bellesi - Responsabile Ufficio Promozione alla Salute Dott.ssa Cinzia Zanardini - Staff Direzione Sanitaria Aziendale L a promozione della salute include tra i suoi obiettivi la creazione di ambienti di vita e di lavoro favorevoli alla salute, in grado di offrire un adeguato supporto alle persone per garantire le migliori condizioni di sicurezza, benessere, gratificazione e salute. Gli ambienti di lavoro sono sempre stati difficili da raggiungere e i recenti progressi hanno riguardato prevalentemente le tematiche legate alla sicurezza e ai rischi lavoro-correlati, molto meno le tematiche legate al contenimento dei fattori di rischio per la salute e ai fattori protettivi nei confronti delle malattie cronico-degenerative. Quali soluzioni per affrontare la cronicità? Nel 2013 Regione Lombardia, partendo dall’eccellenza sviluppata dall’Asl di Bergamo in collaborazione con Confindustria, ha attivato un programma di promozione della salute negli ambienti di lavoro: WHP ( Workplace Health Promotion) esteso a tutte le Asl della Regione. Il programma WHP offre l’opportunità alle Aziende del territorio di adottare “buone pratiche” sostenibili per il controllo dei principali fattori di rischio per le malattie croniche, attraverso un accreditamento gratuito ed una collaborazione tra pubblico e privato. 6 sono le aree tematiche su cui si può intervenire: alimentazione, fumo, attività fisica, alcool dipendenza, sicurezza stradale, benessere e conciliazione famiglia-lavoro. Ogni anno le aziende realizzano buone pratiche con il supporto della consulenza di operatori Asl, in particolare nella delicata fase della scelta delle aree ritenute critiche per quell’Azienda e nell’individuazione delle risorse interne impegnate nel raggiungimento degli obiettivi. A che punto siamo? Ad oggi in Lombardia sono coinvolte circa 300 aziende con oltre 20.000 lavoratori complessivamente. L’esperienza Lombarda è ritenuta particolarmente interessante sia per le dimensioni della rete che per il modello di partnership pubblico-privata. Nel nostro territorio il programma è stato attivato a fine 2013 e hanno aderito le seguenti aziende: Quali sono le buone pratiche attuate nelle tre aziende aderenti? In questo primo anno di attività le aziende hanno sviluppato buone pratiche nella promozione di una sana alimentazione, dell’attività fisica e del benessere conciliazione famiglia-lavoro, raggiungendo circa 1500 dipendenti. In concreto per promuovere sana alimentazione si è promosso, nelle mense aziendali e nell’area di refezione, la presenza di frutta e verdura e pane a ridotto contenuto di sale. Inoltre l’affissione di appositi manifesti che prevedono l’attribuzione del colore all’alimento da scegliere in termini di valori nutrizionali (codice colore) hanno fornito elementi concreti per la costruzione di un pasto equilibrato. Nei distributori automatici si è garantita la presenza di almeno il 30% di snack salutari (150/200 Kcal e meno di 5 gr di grassi). Opuscoli informativi sull’allattamento materno e informazioni sui servizi territoriali e ospedalieri a sostegno dell’allattamento sono stati distribuiti alle dipendenti in astensione lavorativa per maternità. Per quest’ultime che, alla ripresa dell’attività lavorativa, avranno la necessità di estrarre il latte materno, sarà allestito uno spazio attrezzato e idoneo in azienda. Per promuovere l’attività fisica le azioni sviluppate sono state: incentivare l’uso della bicicletta e lo svolgimento di attività fisica in azienda, attivare convenzioni con negozi di articoli sportivi e palestre. Per l’area del benessere e conciliazione famiglia lavoro si sono sviluppate azioni formative di diverso genere: è stato attivato lo sportello di ascolto rivolto ai dipendenti ed è stato distribuito l’opuscolo “stress lavoro correlato, se lo conosci lo eviti” in collaborazione con il CUG aziendale. Quali sono i vantaggi di un approccio di questo tipo? Non vanno poi dimenticati gli aspetti legati alle componente relazionale, alla capacità di costruire rapporti positivi basati sulla fiducia e sulla disponibilità reciproca. Il programma punta su efficacia, semplicità, concretezza e soprattutto SOSTENIBILITA’: in un momento in cui le difficoltà sono molteplici, lavorare nella concretezza in un clima di collaborazione, di creatività, consente di portare avanti una serie di attività di “team building”, normalmente proposte a caro prezzo dai consulenti aziendali in tempi di maggiori risorse. La diffusione del programma WHP è solo all’inizio. L’obiettivo dell’ASL di Vallecamonica-Sebino è quello di trovare nuove Aziende camune disponibili ad aderire al Programma WHP, per garantire anche negli ambienti di lavoro più salute per tutti i cittadini. Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Promozione alla Salute - Tel. 0364/329.455 L’ASL INFORMA Gli elementi che sono apparsi determinanti per la buona riuscita del piano sono molteplici; • l’elasticità del metodo proposto che permette di personalizzare il programma in base al contesto aziendale; • l’assenza di formalità burocratiche; • i bassi costi richiesti; • la progressività dello sviluppo degli interventi; • la volontarietà dell’iniziativa che attribuisce un valore aggiunto di “eccellenza” alle Aziende aderenti; • la collaborazione stabilita tra i diversi servizi ASL e altre realtà istituzionali o associative locali. Sanità Camuna -Asl di Vallecamonica – Sebino, con le sue 4 sedi; -Fondazione Onlus Santa Maria della Neve di Pisogne; - Cooperativa Arcobaleno di Breno. 13 PSICOLOGIA CLINICA Dipartimento di Salute Mentale 14 Scriveteci a: Servizio di Psicologia Clinica C/O Ospedale di Vallecamonica, Via Manzoni 142, 25040 Esine (BS) o, via mail, all’indirizzo [email protected] o [email protected] Visita il nostro nuovo sito: www.menopesoalpeso.it PORTE APERTE AL CENTRO DISTURBI ALIMENTAZIONE SECONDA EDIZIONE Dott.sssa Giacinta Pini - Dott.ssa Paola Bettoni - Servizio di Psicologia Clinica I psicologia clinica n occasione della Giornata Mondiale della salute mentale, nei giorni 10 e 11 Ottobre 2014 si è tenuta, presso l’Ospedale di Esine, la seconda edizione dell’iniziativa “Ospedali a Porte Aperte”. Il Centro Disturbi Alimentazione ha aderito organizzando una serie di eventi per sensibilizzare e far conoscere cosa sono i disturbi dell’alimentazione e quali opportunità di cura vengono offerte dai servizi della nostra ASL. I disturbi dell’alimentazione I disturbi dell’alimentazione sono uno dei problemi emergenti e più comuni negli adolescenti e nei giovani adulti dei Paesi Occidentali. Tra questi i più conosciuti sono l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa ed il Disturbo da Alimentazione Incontrollata. In questi disturbi sono implicate svariate problematiche psichiche quali blocchi evolutivi, depressione, chiusura e, se non trattati precocemente, essi provocano conseguenze fisiche importanti quali disturbi cardiocircolatori, calo delle dife- se immunitarie, alterazioni dell’equilibrio elettrolitico e osteoporosi precoce. La malattia colpisce non solo la singola persona, ma l’intero nucleo familiare, il quale vive con dolore e a volte con impotenza l’evolversi nel tempo del disturbo che, se non curato, può diventare cronico. Secondo i dati pubblicati recentemente dal Ministero della Salute vi è un aumento di nuovi casi di disturbi dell’alimentazione, che esordiscono già in tenera età. La malattia è sempre più diffusa. Anche in Valle Camonica annualmente i nuovi casi che hanno avuto accesso al Centro Disturbi Alimentazione sono stati circa trenta, per un totale, ad oggi, dopo cinque anni di attività, di circa 145 persone che hanno intrapreso o attualmente seguono un percorso di cura. L’iniziativa Porte aperte - Meno peso al peso Dato il successo raccolto nella prima edizione del 2013, gli operatori del Centro Disturbi Alimentazione hanno deciso di riproporre per il secondo anno l’iniziati- L’ASL INFORMA Sanità Camuna 15 psicologia clinica va, ampliando sia le opportunità di incontro e di confronto offerte, sia estendendo le proposte a due giornate per offrire un servizio più completo e che raggiungesse un maggior numero di persone. Quest’anno inoltre l’iniziativa è stata condivisa, sin dalla fase di progettazione, con alcuni interlocutori del territorio (Associazione Genitori – AGE, Oratori, Palestre , Scuole di danza,rappresentanti della scuola) che hanno evidenziato un bisogno informativo delle figure adulte di riferimento che ruotano intorno agli adolescenti. Sono stati organizzati a questo proposito tre gruppi di lavoro che hanno coinvolto insegnanti, educatori, genitori e operatori dell’area sportiva ed artistico-espressiva. Guidati dagli operatori del Centro Disturbi Alimentazione, i gruppi si sono confrontati circa i segnali per identificare l’insorgere o la presenza di un disturbo dell’alimentazione e gli atteggiamenti utili da tenere rispetto al proprio specifico ruolo. E’ stato inoltre proposto un incontro specifico di formazione per gli studenti del terzo anno del Corso di laurea in Scienze Infermieristiche. Anche quest’anno, durante le due giornate è stata garantita la presenza di alcuni operatori del Centro Disturbi Alimentazione, psi- cologi e nutrizioniste, assegnati a tre diverse postazioni poste in alcuni punti dell’ospedale, a disposizione delle persone che desideravano ricevere informazioni e chiarimenti su disturbi alimentari, anche attraverso la distribuzione di materiale informativo. Le nutrizioniste del Centro, in modo particolare, hanno offerto alle persone interessate informazioni circa uno stile di sana e corretta alimentazione. E’ stato riproposto con successo anche il servizio di consulenze individuali: alcune persone hanno richiesto di accedervi per poter approfondire la propria problematica alimentare e poter programmare un trattamento personalizzato. Nella serata del 10 ottobre, presso la sala riunioni dell’ospedale, è stato infine organizzato un convegno dal titolo “Meno peso al peso” che ha visto la partecipazione di numerosi operatori sanitari e studenti ( medici, pediatri, infermieri , psicologi, educatori...). A tutti i partecipanti alle iniziative proposte è stato consegnato un Manuale Informativo “Disturbi dell’alimetazione. Cosa sapere, cosa fare.” curato dagli operatori del centro Disturbi Alimentazione. Chiunque fosse interessato può richiedere copia del manuale rivolgendosi presso il Centro. La gestione dello stress attraverso la Mindfulness (parte 2) Dr.ssa Chiara Moreschi - Psicologo e Psicoterapeuta 16 Applicazioni e benefici della mindfulness N psicologia clinica egli ultimi anni, all’interno della comunità medica (non solo psichiatrica), si sente sempre più parlare di “Mindfulness” e delle sue applicazioni nella gestione dello stress e di numerose patologie fisiche e psichiche. Ma di che cosa si tratta? Il protocollo MBSR è stato ideato per aiutare le persone a gestire lo stress attraverso l’impiego delle pratiche di meditazione di consapevolezza. Lo stress, come è noto, è una “risposta non-specifica dell’organismo a qualsiasi pressione o richiesta” sia interna che esterna (Selye, 1955). Le caratteristiche del mondo del lavoro odierno, la reperibilità 24 ore al giorno grazie a telefonini ed e-mail, la recessione economica, ma anche le situazioni quotidiane, il traffico, i problemi familiari, le preoccupazioni di qualsiasi natura sono una fonte costante di stress. Inoltre anche situazioni di per sé positive, ma comunque impegnative, come una promozione, il matrimonio, un trasloco in una casa nuova, la nascita di un figlio rappresentano fonti di stress per le persone. Il protocollo MBSR mira alla riduzione dello stress, insegnando a riconoscere le fonti di stress, a rispondere agli stimoli invece che a reagire automaticamente, a rendere più forte il corpo attraverso una corretta alimentazione, il regolare esercizio fisico e delle corrette abitudini per il sonno. Diversi studi hanno evidenziato l’impatto del protocollo sulla riduzione dei sintomi dello stress (Baer et al., 2012; Geary, Rosenthal, 2011), sia attraverso questionari che attraverso la misurazione dei livelli di cortisolo, anche in soggetti con gravi patologie organiche, quali il cancro (Bränström et al., 2012). Il programma MBSR oggi viene proposto negli ospedali di tutto il mondo nel contesto della medicina integrativa; negli anni ha trovato spazio in programmi di intervento nelle aziende, nelle organizzazioni, nelle scuole e nelle carceri al fine di affrontare molte delle problematiche psicologiche e fisiche legate allo stress. Sulla scorta di MBSR, sono nati inoltre in ambito psicoterapeutico, trattamenti che utilizzano la mindfulness nella gestione degli stati ansiosi, della depressione ricorrente e dei disturbi alimentari. Il programma MBSR ha trovato impiego quindi su pazienti affetti da patologie organiche e psichiche quali: •Dolori cronici •Malattie cardiovascolari •Cancro •Malattie polmonari (asma) •Ipertensione •Cefalea •Disturbi del sonno •Disturbi d’ansia, attacchi di panico e depressione •Disturbi alimentari •Disturbi digestivi connessi allo stress (colite, gastrite) •Malattie della pelle (psoriasi) Bibliografia • J.Kabat Zinn: “Vivere momento per momento”, 2005 ed. Tea • J. Kabat Zinn: “Dovunque tu vada, ci sei già”, 2011 ed. Corbaccio • J. Kabat Zinn: “Riprendere i sensi”, 2008 ed. Tea • www.aim.it • www.istitutobeck.com • www.istitutomindfulness.com • www.insightformazione.it L’ASL INFORMA la percezione di sè stessi, degli altri e del mondo; •un rafforzamento del corpo, della sua capacità di guarigione, delle sue risposte immunitarie, della reattività allo stress e del senso generale di benessere fisico (Kabat Zinn, Schumaker et al. 2003). Sanità Camuna •Difficoltà di memoria e concentrazione •AIDS Il protocollo MBSR, tuttavia, non si rivolge solo a persone che hanno una patologia fisica o un disturbo psicologico, ma in generale a tutti coloro che hanno l’impressione di “aver perso il controllo non solo del loro corpo, ma di tutta la loro vita” (Kabat-Zinn, 2005, p.7) ossia a chiunque, in salute o in malattia, desideri raggiungere un livello più alto di benessere psicofisico. Gli studi empirici (Center for mindfulness, health care and society, 2004, Rosenzweig e altri, 2010, Merkes, 2010; Grossman et al., 2004) sull’efficacia del MBSR hanno dimostrato: •una significativa riduzione dei sintomi fisici e psicologici a lungo termine; •profondi e positivi cambiamenti dell’atteggiamento, del comportamento e del- 17 Lo psicologo risponde Risponde la Dr.ssa .Giacinta Pini Paura del buio Sono una ragazza di 19 anni, devo iniziare l’università in una città lontana da dove abito. Questo mi costringe ad affrontare una paura che ho da sempre: ho paura del buio. Non riesco a dormire senza la luce accesa e ho il terrore che per un guasto la corrente elettrica vada via lasciandomi al buio. Visto che dovrò dividere la camera cin un’altra ragazza, come posso fare? Alice andare in città a studiare e pensa di rinunciare al suo desiderio di frequentare l’università, le consiglio di chiedere aiuto al suo medico e, se necessario, rivolgersi allo psicologo che la potrà aiutare nel superare questa paura. Un caro saluto. Giacinta Pini psicologia clinica “C ara Alice, il buio produce pensieri brutti, evoca situazioni negative che temiamo e che non vorremmo affrontare. Come lei scrive, la paura del buio potrebbe rendere difficile portare avanti il progetto di studiare via da casa. Infatti il problema si sta accentuando proprio in questo periodo in cui si sente sotto stress per la decisione che dovrà prendere. Come lei scrive, ora cerca di evitare ancor di più il buio, andando a dormire molto tardi e passando la notte insonne. Chi ha paura del buio, solitamente ha paura di non avere il controllo sulla realtà, ha il timore di lasciarsi andare. Spesso le origini di questi timori sono da far risalire ad un’educazione particolarmente rigida. Cosa fare? Se questo problema le impedisce di La tua Sanità in Click a cura della Redazione 18 R egione Lombardia è all’avanguardia nel panorama nazionale e internazionale nel garantire la continuità e la qualità della cura ai suoi assisiti, anche grazie a servizi strutturati, realizzati da Lombardia Informatica, in ottica completamente integrata tra di loro. Il cittadino può consultare i suoi dati sanitari e utilizzare i suoi servizi attraverso il Portale Servizi Socio-sanitari. Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) E’ il “pilastro” su cui tutti i servizi si basano: una cartella sanitaria virtuale che raccoglie e rende disponibili tutte le informazioni e i documenti clinici relativi a un cittadino, prodotti sul territorio regionale da medici e operatori socio-sanitari delle diverse strutture integrate. La storia sanitaria del paziente, completa e sempre aggiornata, è organizzata in un unico fascicolo, accessibile tramite computer, smartphone e tablet, in qualsiasi istante dal cittadino e da chi è autorizzato (medici e operatori socio-sanitari), limitatamente a quella parte di operatori per cui l’autorizzazione è stata data. Ogni medico e operatore socio-sanitario autorizzato inserisce infatti nel fascicolo le informazioni di sua competenza e consulta quelle contenute durante lo svolgimento della propria attività, sempre dopo il rilascio del consenso al trattamento dei dati da parte del paziente. Inoltre, tutte le informazioni “sensibili” vengono trattate nel più ampio rispetto della vigente legislazione sulla privacy. Prenotazioni Il servizio permette di effettuare on line la prenotazione di visite ed esami specialistici e consultare o annullare gli appuntamenti già prenotati e conoscere in anticipo dove viene erogata la prestazione di cui si ha bisogno consultando le offerte delle strutture sanitarie regionali. Per usufruire del servizio è necessario avere a PRENOTALI CONSULTALI SEMPLICE, VELOCE, SICURO. SEMPLICE, VELOCE, SICURO. ON LINE! ON LINE! disposizione una prescrizione SISS del medico curante. La prescrizione SISS è quella che riporta in alto a sinistra il codice IUP, l’Identificativo Univoco della Prescrizione. Pagamenti Il servizio permette di gestire le spese sanitarie ed esportare dati e documenti in piena autonomia e sicurezza. Per usufruire del servizio è necessario completare la procedura di attivazione specifica che prevede anche la registrazione di un consenso al trattamento dei dati. Una volta effettuata questa attivazione è possibile: •accedere all’elenco delle prestazioni socio-sanitarie da pagare: (conoscere i canali di pagamento abilitati e pagare tramite rid-online); •accedere all’elenco delle proprie spese: (effettuate presso le aziende ospedaliere e asl in regime servizio sanitario regionale -ssr); •inserire altre spese: (informazioni e documenti relative ad es. a visite private, prestazioni fruite fuori da regione lombardia, ecc...); •scaricare con un click il riepilogo delle spese sostenute: ai fini fiscali valgono le ricevute delle prestazioni. Scelta del medico Il servizio permette di effettuare la scelta del Medico di Medicina Generale on line: è possibile utilizzare il servizio una sola volta ogni 30 giorni, con decorrenza immediata. I medici visualizzati in elenco sono i medici ancora disponibili, ossia coloro che non hanno già raggiunto il numero massimo di assistiti possibili. Pertanto, se nell’elenco non risulta reperibile il medico Notifiche Il servizio notifiche prevede l’invio di messaggistica via SMS utile per il cittadino, come ad esempio la disponibilità di un nuovo documento sanitario per la consultazione in rete, a fronte dell’abilitazione del servizio. Ritiro documenti clinici Consultando i referti contenuti nel FSE si adempie agli obblighi di legge e quindi si è esonerati dal ritiro del referto cartaceo. Con il servizio di consultazione è anche possibile stampare il referto in modo da renderlo disponibile a medici che, ad esempio, non hanno accesso al FSE. I referti risultano disponibili se: •è stato prestato il consenso al trattamento dei tuoi dati; •l’Ente Erogatore della prestazione sanitaria ha aderito al Sistema Informativo Socio-Sanitario (SISS). Gestione privacy Il servizio prevede la possibilità di: •prestare o revocare il consenso al Trattamento dei dati personali effettuato tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico •consultare gli accessi in emergenza effettuati al tuo Fascicolo Sanitario (solo se è stato prestato il consenso al “Trattamento FSE”) •consultare l’elenco dei medici autorizzati ad accedere al proprio fascicolo ed eventualmente autorizzare all’accesso nuovi medici (solo se è stato prestato il consenso al “Trattamento FSE”) Per usufruire dei servizi previsti nel Portale dei Servizi Socio Sanitari, il cittadino deve richiedere la propria password presso gli Sportelli abilitati della ASL e delle strutture sanitarie (vedi riquadro) portando con sé la propria CRS/TS-CNS, facendosi identificare e fornendo il proprio ON LINE! numero di telefono cellulare. Verrà consegnato al cittadino un modulo contenente la prima metà della password (mentre la seconda metà arriverà tramite SMS sul cellulare) e le istruzioni per il primo accesso on line. Al primo accesso, il sistema chiederà automaticamente di cambiare e personalizzare la password (composta dalle due metà precedentemente ricevute). Il cittadino, anche comodamente da casa, con smartphone, tablet e pc, collegandosi al sito di Regione Lombardia www.crs. regione.lombardia.it/ssc non dovrà far altro che digitare le ultime dieci cifre del numero di identificazione della tessera presente sul retro della propria CRS/TS-CNS (login), inserire la password costituita dalla prima metà contenuta nel modulo ricevuto allo sportello e dalla seconda metà ricevuta via SMS e, in tempo reale, riceverà un codice usa e getta sul proprio cellulare per poter completare l’autenticazione, accedere al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico e consultare on line i referti delle visite e degli esami. A disposizione del cittadino, vi è inoltre la possibilità di attivare, su richiesta, il servizio “Notifica dei referti”. SEMPLICE, VELOCE, SICURO. Nel caso di necessità nell’utilizzo dei servizi previsti nel Portale Servizi Socio Sanitari è attivo, dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 20.00, il numero verde: ASL di VALLECAMONICA-SEBINO – Elenco postazioni abilitate al rilascio credenziali relative al progetto CRS/TS-CNS Sedi ASL di: •Breno, Via Nissolina 2; Sportelli Scelta e Revoca •Darfo, Via Cercovi; Sportelli Scelta e Revoca •Pisogne, Via Antica Valeriana; Sportelli Scelta e Revoca •Ospedale di Edolo, Piazza Donatori di Sangue 1; Sportelli Scelta e Revoca e Sportelli CUP •Ospedale di Esine, Via Manzoni 142; Sportelli CUP e Accettazione Amministrativa Ricoveri L’ASL INFORMA che si intende scegliere, occorre rivolgersi all’ASL di competenza. La scelta del medico curante o del pediatra di famiglia per i minorenni deve essere eseguita da uno dei genitori o dal tutore legale. Esenzioni attive Il servizio permette di controllare ed aggiornare on line le proprie esenzioni, avendo anche la possibilità, tramite autocertificazione, di inserire quella per reddito o altre esenzioni alla quale si ha diritto. Sanità Camuna CONSULTALI 19 L’ASL di Vallecamonica-Sebino al 42° Congresso Nazionale Simfer Torino 28 settembre – 1 ottobre 2014 L’équipe di Riabilitazione Specialistica: Dr.ssa M.G. Cattaneo - Dr. Andreoli Marco - Dr. Stofler Paolo Maria Dr.ssa Lo Monaco Marina - Dr. D’Antonio Arturo - Logopedista Franzoni Mariuccia 20 D urante l’ultimo Congresso Nazionale della Società di Medicina Fisica e Riabilitazione tenutosi a fine settembre nella città di Torino, l’ASL di Vallecamonica-Sebino ha avuto il proprio momento di visibilità. I temi del Congresso erano: innovazione, efficacia e sostenibilità, come si vede dall’insegna proposta per questo evento. La particolarità del nostro lavoro verte sull’innovazione scientifica, sull’efficacia in termini di risultato e sulla sostenibilità in termini di costi/benefici che si associa all’attività che da ormai tre anni e mezzo stiamo conducendo all’interno dell’U.O. di Riabilitazione Specialistica per la terapia specialistica della disfagia con elettrostimolazione. A tutt’oggi questa ASL si pone come centro di riferimento ed all’avanguardia; i sanitari che promuovono questa nuova modalità di trattamento hanno ormai effettuato più di 30 corsi su tutto il territorio nazionale formando in modo preciso e professionale più di 800 persone. L’articolo che proponiamo di seguito è quindi il riassunto della costante e professionale attività che la nostra ASL è stata in grado di garantire agli utenti. INTRODUZIONE: Dal 2002 è disponibile uno stimolatore elettrico neuromuscolare periferico di superficie per il trattamento della disfagia e dei deficit del ner- vo facciale. Tale strumento è in uso presso la Nostra U.O. Riabilitazione Specialistica (Ospedale di Esine, ASL di Vallecamonica-Sebino) dal giungo 2011. Il personale dedicato è composto da una Logopedista con esperienza trentennale (log. Mariuccia Franzoni) e da un Medico Internista (dr. Marco Andreoli) che prende decisioni in merito alle strategie e modalità con cui praticare l’elettrostimolazione. Tali operatori sono supervisionati e coadiuvati dal Responsabile di U.O. (dr.ssa Maria Grazia Cattaneo). Lo stesso team si occupa della riabilitazione dei deficit del nervo facciale (siano essi di origine centrale o periferica). MATERIALI E METODI: L’elettrostimolatore VitalStim è prodotto dalla Chattanooga Group in due forme: il sistema Vitalstim Portable ed il sistema Vitalstim Intelect. Entrambi sono forniti di 2 canali di uscita, producono un’onda rettangolare bifasica simmetrica con frequenza di scarica fissa a 80 Hz, il picco di corrente prodotto è variabile dall’operatore (da 0 a 25 mA), l’intervallo tra le fasi è fisso a 100 ms. I due sistemi si differenziano per la durata della fase prodotta: per il sistema Portable essa è fissa a 300 ms mentre per il sistema Intelect è variabile dall’operatore da 100 ms a 300 ms. Durante la nostra attività abbiamo consu- RISULTATI: Come già descritto in Letteratura, non abbiamo osservato eventi avversi riconducibili al trattamento combinato. Per le paralisi del nervo facciale non abbiamo osservato alcun episodio di discinesie e/o dissincronie. Nei pazienti trattati a domicilio non abbiamo osservato alcun evento avverso legato a mal funzionamento dell’apparecchio o a mal gestione dello stesso. CONCLUSIONI: L’esperienza pluriennale della nostra U.O. conferma che se l’apparecchiatura è utilizzata correttamente non crea eventi avversi né a breve termine né a distanza. La capacità di apprendimento per i non sanitari in condizioni di chiarezza esplicativa è rapida e non provoca eventi avversi a domicilio. Il trattamento combinato si configura gestibile a domicilio, applicabile in diverse età, sicuro e senza sequele così come riportato dalla Letteratura (Freed nel 1998, Beom, 2011; Bogaardt, 2009; Cheung, 2010). Si ringrazia quindi la Direzione e tutti i loro collaboratori per l’appoggio ed il sostegno datoci. Si ringrazia tutto il personale dell’U.O. di Riabilitazione Specialistica per la professionalità con cui ha gestito questi pazienti così complessi. Si ringrazia la collaborazione indispensabile dell’ U.O. di Otorinolaringoiatria e del Servizio di Radiologia senza la quale tutto ciò non sarebbe stato possibile. L’ASL INFORMA minimo di 1 mese ad un massimo di 34 mesi (con una mediana di circa 14 mesi). Al 10% dei pazienti è stato proposto di proseguire la terapia al domicilio con il sistema Portable. I pazienti o i caregivers hanno mostrato di ottenere buona maneggevolezza del dispositivo dopo 3-8 giorni di supervisione (mediana 4 giorni). Sanità Camuna mato circa 200 elettrodi per 50 pazienti trattati. Di questi pazienti, il 60% è stato trattato per problemi disfagici (da disfagie severe a disfagie moderate secondo la scala DOSS); il 40% è stato trattato per problemi legati a deficit del nervo facciale sia periferici che centrali (da deficit severi a deficit moderati secondo la scala AAOHNS). Il 50% dei pazienti è stato trattato in regime di ricovero ed il 50% in regime di MAC. Dei pazienti trattati per disfagia, le patologie più frequenti sono state: 13,3% MP; 6,6% SM, 6,6% SLA, 10% GCLA, 56,9% Ictus cerebri (di cui 82% ischemici e 18% emorragici), 6,6% altro. Dei pazienti affetti da deficit del facciale le problematiche di origine periferica hanno rappresentato l’ 80% mentre quelle di origine centrale il 20%. L’età dei pazienti era compresa tra i 6 e gli 88 anni. Tutti i pazienti sono stati trattati secondo modalità combinata e contestuale; tranne alcune rarissime eccezioni, tutte le sedute proposte sono state di 40 minuti (di cui effettivi per l’elettrostimolazione 30 minuti) per 2 volte al giorno per 5 giorni alla settimana. Per i pazienti disfagici il periodo complessivo di trattamento variava da 1 mese ad un massimo di 9 mesi; per i deficit del facciale il periodo andava da 1 mese a 5 mesi. Gli elettrodi sono stati posizionati secondo le posizioni standard (manuale internazionale e manuale Andreoli/Franzoni di formazione per il corso teorico/pratico italiano). Per i pazienti disfagici le posizioni più usate sono state la posizione 5 (elettrodi orizzontali sopra- e sotto-ioidei) per un totale di 58% e la posizione 4 (elettrodi verticali paramediani sottoioidei) per un totale di 46%. Per i deficit del nervo facciale abbiamo usato posizioni più variabili rispetto allo standard per adattarci meglio ai casi dei paziente. Tutti i pazienti sono stati trattati secondo un livello di intensità percepita di contrazione di di 3 su 5. L’arco di tempo di adattamento dei pazienti variava da 3 giorni a 10 giorni (mediana 7 giorni). I parametri valutati nei pazienti a vari steps sono stati: frequenza cardiaca, frequenza respiratorie, saturazione arteriosa di ossigeno, pressione arteriosa, valore del peso, sensorio. Inoltre, per i deficit del nervo facciale sono state valutate anche le insorgenze di discinesie e/o dissincronie. Il periodo di follow-up va da un 21 Ufficio di Protezione Giuridica. La tutela giuridica delle persone fragili Dr.ssa Delia Orsignola - Responsabile UPG informa famiglia 22 C on decreto n.480 del 28.7.2008 è stato costituito presso il Dipartimento ASSI l’Ufficio di Protezione Giuridica (UPG), in attuazione della LR 12.3.2008, n.3 che dispone che “l’ASL, nell’ambito della propria organizzazione, in accordo con la Conferenza dei sindaci, individua una struttura finalizzata a promuovere o favorire i procedimenti per il riconoscimento degli strumenti di tutela delle persone incapaci, nonché dell’amministrazione di sostegno” e che attribuisce alla Regione il compito di promuovere “forme di tutela e sostegno a favore di soggetti non autosufficienti, privi di famiglia o la cui famiglia sia impossibilitata o inidonea a provvedere”. L’Ufficio di Protezione Giuridica collabora con gli uffici comunali e giudiziari per la presa in carico della persona e l’eventuale attivazione di strumenti di protezione giuridica. In particolare, l’Ufficio fornisce informazioni all’assistito e alla sua famiglia sugli strumenti di protezione giuridica (tutela, curatela, amministrazione di sostegno, ...) offre consulenza e sostegno alla persona e alla famiglia nella fase di presentazione del ricorso per l’istituzione dell’amministratore di sostegno e per il corretto svolgimento delle funzioni di amministrazione. In linea anche con quanto previsto dalla DGR n.IX/4696 del 16.1.2013 che definisce le linee di indirizzo per la qualificazione ed il rafforzamento del sistema di protezione giuridica delle persone fragili, i compiti principali dell’Ufficio sono: • assistenza ai servizi sanitari e sociali competenti nella fase di presentazione del ricorso di cui all’art. 407 c.c. ; • svolgere, per mezzo di delega del Direttore Generale, i compiti dell’Amministratore di Sostegno ; • amministrare, per mezzo di delega del Direttore Generale, eventuali tutele e curatele; • gestire i rapporti con difensori civici, Ufficio Pubblica Tutela, Ufficio Relazioni con il Pubblico; • gestire i rapporti con associazioni di volontariato e altri soggetti del Terzo Settore. Nella gestione del caso, fondamentale è la collaborazione con il personale tecnico del Dipartimento ASSI, con particolare riferimento ad assistenti sociali e psicologi, soprattutto laddove si configuri la necessità di una presa in carico globale della persona per la predisposizione di un piano individualizzato di interventi. Dal 2010 è attivo a Breno anche lo sportello attivato dal Forum del Terzo Settore nell’ambito del progetto “Con 1 sostegno cammini + diritto”, promosso da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. Dal 2012, in accordo con il Tribunale di Brescia, è stata definita la possibilità di presentare i ricorsi per la nomina dell’amministratore di sostegno senza l’assistenza di un legale, garantendo così al cittadino un servizio completo e gratuito. E’ stato attivato, inoltre, un sistema di tracking on line per monitorare via web lo stato dei provvedimenti pendenti presso il Tribunale. La chiusura della sede distaccata del Tribunale di Breno e l’accentramento della competenza territoriale presso un unico ufficio giudiziario con sede nel capoluogo della Provincia bresciana hanno però comportato notevoli disagi ai cittadini dei territori come la Vallecamonica più distanti geograficamente. Per ovviare a tale inconveniente, il 25 settembre 2014 è stato stipulato il “Protocollo per l’istituzione sul territorio degli sportelli di prossimità”. Il Protocollo, sottoscritto da Asl, Comunità montana di Vallecamonica e Forum del Terzo Settore, si propone di offrire al territorio una gestione coordinata e partecipata dei bisogni espressi dalla cittadinanza in materia di Volontaria Giurisdizione. Il nuovo sportello, che per la Vallecamonica ha sede presso la Comunità Montana a Breno, si occupa principalmente di amministrazioni di sostegno, tutele, curatele e autorizzazioni Procedimento - Il ricorso va presentato al Tribunale, anche senza l’assistenza di un legale, fornendo tutte le informazioni circa lo stato di salute psicofisico (documentato da una certificazione d’invalidità) e la consistenza patrimoniale del beneficiario; - Il giudice fissa con decreto l’udienza in cui dovranno comparire il ricorrente, il beneficiario ed eventualmente i parenti entro il 4° e gli affini entro il 2° (questi ultimi preventivamente informati dal ricorrente); - in udienza il Giudice, sentiti gli intervenuti, nomina l’amministratore di sostegno (AdS) e indica nel decreto i poteri a lui conferiti e i compiti che dovrà svolgere in maniera esclusiva o in affiancamento al beneficiario; -l’amministratore di sostegno presta il giuramento di svolgere i compiti affidatigli con la “diligenza del buon padre di famiglia”; - l’amministratore di sostegno rendiconta periodicamente al Giudice circa l’attività svolta e la consistenza patrimoniale del beneficiario, indicando entrate e uscite relative al periodo considerato. ASL VALLECAMONICA-SEBINO DIPARTIMENTO ASSI – UFFICIO DI PROTEZIONE GIURIDICA Via Nissolina, 2 25043 Breno (Bs) [email protected] tel. 0364 329290 Aperto al pubblico da lunedì a venerdì ore 9 – 12 / 14 - 15,30 (si consiglia di prendere appuntamento) Per informazioni è inoltre possibile rivolgersi direttamente allo Sportello Welfare o telefonare al numero verde 800 480 288 L’ASL INFORMA Sanità Camuna Chi può presentare il ricorso? • lo stesso soggetto beneficiario • il coniuge od il convivente del beneficiario • i parenti entro il 4° e gli affini entro il 2° • i responsabili dei servizi socio sanitari che assistono il beneficiario • il pubblico ministero • il tutore ed il curatore (con la richiesta di revoca dell’interdizione o inabilitazione) 23 informa famiglia riguardanti i minori, evitando così ai cittadini camuni di raggiungere personalmente la sede di Brescia. Gli strumenti di protezione giuridica La protezione giuridica di una persona maggiorenne che si trovi in situazione di incapacità di provvedere ai propri interessi può essere attuata nel nostro ordinamento attraverso tre strumenti: l’amministrazione di sostegno (introdotta con la legge 6/2004 che ha modificato il Codice Civile), l’interdizione e l’inabilitazione (entrambe già previste precedentemente dal Codice Civile agli artt.414 e ss. e in parte modificate con la legge 6/2004). Tali strumenti prevedono un accertamento delle capacità del soggetto, da parte del Giudice Tutelare (per l’amministrazione di sostegno) o del Tribunale (per l’interdizione e l’inabilitazione). Le tre misure di protezione hanno diversi effetti sulla capacità di agire: 1. nell’amministrazione di sostegno la persona viene affiancata o sostituita nel compimento di determinati atti stabiliti dal Giudice Tutelare e chiaramente definiti nel decreto di nomina dell’Amministratore di Sostegno; il beneficiario conserva la capacità di agire per tutti gli atti non demandati all’Amministratore di Sostegno; 2. nell’interdizione, la persona viene totalmente privata della capacità di agire e sostituita da un Tutore nel compimento di tutti gli atti che la riguardano; 3. nell’inabilitazione la persona non può compiere, senza l’assistenza del suo Curatore, gli atti di straordinaria amministrazione dei suoi interessi, mentre può compiere tutti gli atti di ordinaria amministrazione. Chi è l’amministratore di sostegno? La legge 6/2004 istituisce la figura dell’amministratore di sostegno con la finalità di “tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente”. L’amministratore di sostegno è nominato con decreto del Giudice Tutelare, a seguito di ricorso presentato presso il Tribunale competente. Progetti di prevenzione dipendenze in ambito scolastico Dr.ssa Marina Salada - Referente Prevenzione e Osservatorio Dipendenze informa famiglia 24 N el corso dell’anno 2014, il Dipartimento Dipendenze ha realizzato in ambito scolastico due progetti di prevenzione delle dipendenze: • UNPLUGGED • LIFE SKILLS TRAINING PROGRAM La scuola rappresenta un contesto appropriato per l’attuazione di programmi di prevenzione sia perché fornisce la possibilità di raggiungere in modo sistematico un numero significativo di studenti ogni anno, sia perché è possibile intervenire con i ragazzi prima che si siano formati un’opinione stabile sulle sostanze. L’ipotesi di fondo di entrambi i progetti è di promuovere l’agio e rafforzare i fattori protettivi individuali, promuovendo : • una maggiore resistenza all’influenza negativa dei pari o dei modelli che provengono dalle società • una più radicata consapevolezza di sé • una tendenza all’auto-protezione e al mantenimento del benessere psicofisico. PROGETTO UNPLUGGED UNPLUGGED rappresenta la prima esperienza di valutazione dell’efficacia di un programma scolastico di prevenzione del fumo di tabacco, dell’uso di sostanze e dell’abuso di alcol (STUDIO EUDAP EUROPEAN DRUG ADICTION PREVENTION TRIAL). Il progetto è indicato per la scuola secondaria di secondo grado e si sviluppa nel primo anno di scuola; prevede 12 unità di 1 ora ciascuna condotte dall’insegnante in classe previa formazione di tipo interattivo. La formazione consiste in due giornate dedicate agli insegnanti per prepararli ad applicare UNPLUGGED in classe con fedeltà al contenuto e al processo. La conduzione della formazione è a cura di formatori UNPLUGGED professionisti del Dipartimento Dipendenze che hanno realizzato nell’anno scolastico 2014/2015 la quarta edizione UNPLUGGED nei seguenti Istituti d’Istruzione Superiore: • Olivelli Putelli di Darfo • C.Tassara di Breno • Centro di Formazione Professionale Zanardelli di Darfo, Edolo e Ponte di Legno • Scuola Edile Bresciana • Meneghini di Edolo • C. Golgi di Breno. Nell’arco delle 4 edizioni formative, sono stati coinvolti 52 insegnanti che hanno realizzato la 4° edizione del progetto Unplugged in circa 25 classi prime per un totale di circa 540 studenti. PROGETTO LIFE SKILLS TRAINING PROGRAM L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato un nucleo fondamentale di abilità psico-sociali (Decision making, Problem solving, Creatività, Senso critico, Comunicazione efficace, Relazioni interpersonali, Autocoscienza, Empatia, Gestione delle emozioni, gestione dello stress) che, indipendentemente dal contesto socioculturale di riferimento, sono ritenute centrali nella promozione della salute. Si tratta delle life skill, definite come “… L’ASL INFORMA L’implementazione di LS T ha richiesto: - la formazione dei docenti della Scuola da parte di professionisti del Dipartimento Dipendenze, del Dipartimento ASSI e Prevenzione Medico dell’ ASL per l’utilizzo del Programma, - il coinvolgimento costante dei docenti alle fasi della sperimentazione, - la realizzazione da parte dei docenti delle attività educative/preventive rivolte agli studenti a partire dalle Classi I e a seguire nelle II e nelle III nei successivi aa.ss., - la partecipazione dei docenti formati ai momenti di accompagnamento metodologico, - la partecipazione della Scuola alle attività di valutazione dell’impatto e dell’efficacia della sperimentazione stessa Gli Istituti Comprensivi coinvolti sono 10:Pisogne, Darfo 2, Esine, Bienno, Darfo 2, Cividate Camuno, Breno, Borno, Edolo e Suore Dorotee di Cemmo. Nell’arco delle 4 edizioni formative, sono stati formati circa 80 insegnanti. In questo anno scolastico le nuove classi prime LST sono 20, le classi seconde sono 15 e le classi terze sono 17. Sanità Camuna quelle competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri e alla comunità…”. Nel panorama nazionale ed internazionale, le attività di prevenzione in ambito scolastico basate sul potenziamento delle life skill rappresentano uno degli approcci innovativi più efficaci per quanto riguarda l’intervento con gli studenti. Gli interventi basati sul potenziamento delle life skill si sono dimostrati efficaci nella promozione della salute e nella prevenzione di molti comportamenti a rischio, specie se rivolti a giovani in età evolutiva (ad es. studenti secondarie di primo grado). Il potenziamento delle life skill è anche uno strumento utile nell’attività didattica quotidiana perché consente ai docenti di sperimentare una metodologia di lavoro attivo e di costruire relazioni positive con gli studenti; allo stesso tempo, rinforzando la motivazione e l’autoconsapevolezza permette agli studenti di migliorare i propri apprendimenti e di interagire positivamente nei contesti formativi. Il LifeSkills Training program è un programma di prevenzione all’uso e abuso di sostanze validato scientificamente e dimostratosi capace di ridurre il rischio a lungo termine dell’uso/abuso di alcol, tabacco e droghe (ma anche violenza e bullismo). Il programma è stato sviluppato negli Stati Uniti dal dott. Gilbert J. Botvin il quale sperimenta e verifica la validità del programma da oltre trent’anni e dal 2008 è stata avviato il suo adattamento per l’Italia. 25 OBIETTIVI SPECIFICI PER TARGET Accrescere il bagaglio di risorse personali (life skill) negli studenti delle scuole secondarie di primo grado, in quanto fondamentali fattori protettivi del consumo di sostanze INSEGNANTI INSEGNANTI Rinforzare le competenze educative degli insegnanti in tema di alcol e droghe (all’interno di un approccio globale al benessere delle persone) SCUOLA Fornire alla Scuola strumenti di intervento validati coerenti con i principi ispiratori della rete di Scuole che Promuovono Salute (SPS) informa famiglia STUDENTI TAVOLO MATERNITA’ FRAGILI: i Servizi fanno “rete” a sostegno delle donne e delle famiglie fragili Assistente Sociale Dr.ssa Chiara Picinelli e Psicologa dr.ssa Tiziana Torri - Consultorio Familiare di Breno 26 informa famiglia A seguito del Decreto della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia n. 327/2008, “Atto di indirizzo per l’attuazione della legge per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”, nel 2009 si è costituito un gruppo di lavoro formato da rappresentanti dei servizi sociosanitari territoriali, sociali, ospedalieri e del Terzo Settore. Tale gruppo ha operato con continuità sulla base delle indicazioni regionali, dando sempre più spazio al complesso tema delle fragilità familiari e costituendo uno stimolo per la creazione di una rete di supporto a tale problematica. Nel corso di questi anni è stato possibile condividere e promuovere iniziative e progetti a sostegno e tutela delle maternità fragili, anche sulla base di specifici finanziamenti regionali dedicati a tali attività, come il Fondo Nasko, Cresco e per i genitori separati, nonché i progetti promossi dalla LR 23/99 “Politiche regionali per la famiglia”. Dall’esperienza maturata, nel 2012 si è valutato opportuno promuovere l’ampliamento del gruppo di lavoro anche ad altri attori che operano sul territorio, così da poter istituire un Tavolo Maternità Fragili, con l’obiettivo di descrivere e uniformare le modalità di collaborazione tra i Consultori Familiari dell’ASL di Vallecamonica-Sebino, il Dipartimento Cure Primarie (Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta), l’UO di Ostetricia e Ginecologia e l’UO di Pediatria dell’Ospedale di Vallecamonica, il Centro Aiuto alla Vita (CAV) di Pisogne, l’Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona (ATSP) e il Terzo Settore, sul tema della gravidanza e della maternità. Il Tavolo ha come scopo generale lo sviluppo di azioni tese a favorire una maggiore integrazione tra i Servizi, per ridurre la frammentazione della rete d’offerta ASL-Ospedale-Territorio nella prevenzione del disagio in ambito maternoinfantile e nella promozione del benessere della famiglia. Tale obiettivo generale si può declinare in azioni più specifiche: - accoglienza e informazione: la collaborazione fra i Consultori Familiari e il Dipartimento materno-infantile ospedaliero, i Comuni e il Terzo settore è finalizzata al rafforzamento della continuità assistenziale nell’ambito delle prestazioni sociali, socio-sanitarie e sanitarie rivolte alla coppia in attesa, alla donna e al neonato, attraverso un’informazione che renda sempre più visibile la rete territoriale dei Servizi. -prevenzione e cura del disagio materno infantile, attraverso la programmazione e il monitoraggio di iniziative a favore della genitorialità, la promozione e la diffusione delle informazioni riguardanti la tutela della gravidanza e della maternità e la piena attuazione della legge 194/1978 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” -facilitazione dei percorsi di accesso ai Servizi, allo scopo di favorire modalità Le principali aree di cui si occupa il Tavolo Maternità Fragili sono: - gravidanza e maternità, tramite interventi sinergici in tema di assistenza integrata in tutto il Percorso Nascita, ovvero attività sia di carattere preventivo che terapeutico, sia in gravidanza che nel post partum, mediante un interscambio di esperienze che si sviluppano sul territorio e in ospedale, per la tutela della relazione madre-padre-bambino e sostegno alle funzioni genitoriali. A tale scopo vengono organizzati periodicamente: - gruppi di accompagnamento alla nascita, rivolti alle coppie, per approfondire le principali tematiche di questa esperienza di vita; -incontri per neogenitori, per riflettere sulla genitorialità, sul rapporto con il bambino e sui cambiamenti nella coppia; -corsi di massaggio per il bambino, dove i genitori imparano a valorizzare l’importanza del contatto fisico e delle coccole. Inoltre, sono presenti sia nei Consultori sia in ospedale gli ambulatori ostetricoginecologici, per garantire alla donna un accompagnamento in tutte le fasi della gravidanza, con uno spazio dedicato alle donne immigrate, con la presenza della mediatrice linguistico-culturale; - piena attuazione della Legge 194/1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza, assicurando sia all’interno del Consultorio Familiare sia in ospedale la presenza di operatori in grado di garantire una presa in carico globale della donna e della coppia, con adeguate metodologie di ascolto e accoglienza. Per una piena applicazione della legge è necessario mettere la donna in grado di far valere i suoi diritti, offrendo un’informazione corretta circa la legislazione a tutela della maternità e proponendo possibili soluzioni delle cause esplicite e implicite nella domanda di interruzione volontaria di gravidanza (IVG), attivando le istituzioni pubbliche e/o del privato sociale per le più appropriate forme di sostegno. Dal primo luglio 2013 al 30 giugno 2014 le donne che hanno usufruito dello spazio dedicato all’accoglienza presso l’”Ambulatorio L.194/78” sono state 118, di cui il 48% italiane e il 52% straniere. Tutte le donne hanno accettato la possibilità di confronto con la psicologa, ritenendolo un momento di riflessione utile prima di una scelta molto delicata e sofferta. Il Tavolo Maternità Fragili prosegue la sua attività con incontri quadrimestrali, con l’obiettivo di mantenere e rafforzare la rete dei servizi offerti, per garantire una risposta puntuale e vicina ai bisogni delle persone e delle famiglie, che emergono sempre più nella loro complessità. L’ASL INFORMA Sanità Camuna Sono inoltre presenti stabilmente: - presso i Consultori Familiari pubblici: • lo sportello gravidanza e allattamento dove l’ostetrica fornisce informazioni pratiche sull’allattamento al seno • le visite ostetriche a domicilio finalizzate al sostegno e alle prime cure del neonato e della mamma - presso l’Unità operativa Pediatria dell’ospedale di Esine: • l’ambulatorio “Latte e Coccole” per sostenere le mamme nei primi giorni dopo il parto. 27 informa famiglia di accesso agevolate per le donne che richiedeno I’interruzione volontaria di gravidanza, minimizzando i tempi di attesa e le procedure di accoglienza. Per tale motivo è stato istituito all’interno del reparto di Ostetricia e Ginecologia l’”Ambulatorio L.194/78”, con uno spazio specifico dedicato all’accoglienza e all’orientamento, dove le donne possono confrontarsi con una psicologa, in un momento di particolare vulnerabilità. - rafforzamento delle sinergie dei Servizi specialistici e territoriali: ogni attore della rete risponde in modo complementare ai diversi bisogni della donna gravida, della puerpera e delle donne richiedenti IVG, con risposte specialistiche o interventi sanitari preventivi, di accompagnamento e sostegno psicosociale o di carattere economico o assistenziale. - condivisione e monitoraggio di iniziative, protocolli e documenti già operativi o di futura emissione, che definiscano ruoli, competenze e collaborazioni tra diversi Servizi, al fine di promuovere interventi integrati per il benessere della famiglia, in ambito psicologico, sociale, sanitario ed economico. Assistenza alle persone fragili: l’unità di valutazione multidimensionale (uvm) Dr.ssa Enza Bernardi - Responsabile UVM 28 L ’attività dell’ UVM costituita presso la nostra ASL a partire dal 20 febbraio 2014 è composta da 1 medico 3 infermiere 2 assistenti sociali 1 psicologo,1 amministrativo a cui si aggiungono il geriatra, il fisiatra ospedalieri e le assistenti sociali del territorio. L’UVM rappresenta l’organismo centrale ed operativo, chiamato alla valutazione dei bisogni socio-sanitari per garantire l’integrazione della rete dei servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali a livello territoriale. Si rivolge alle persone e alle famiglie che si trovano in uno stato di bisogno determinato da: • non autosufficienza dovuta all’età o a malattia; • inabilità o disabilità; •patologie terminali e croniche invalidanti. L’operatività dell’UVM si esplica sia sul territorio, con valutazioni domiciliari, sia nelle seguenti sedi: -Breno, c/o sede centrale Via Nissolina 2 – Tel. 0364/329.383/384; -Edolo, c/o sede ospedaliera dislocata nel reparto di riabilitazione specialistica; -Esine, c/o sede ospedaliera dislocata nel locale in prossimità del DH della medicina - Tel. 0364/361884 E-mail:[email protected] Orario di apertura al pubblico Nella sede centrale di Breno dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 12.30 e dalle ore 13.30 alle ore 16.00. A Edolo il giovedì mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.00. A Esine il lunedì, il mercoledì e il venerdì mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.00. L’obiettivo generale dell’UVM consiste nell’individuare e offrire la miglior risposta possibile al bisogno di salute della persona riconosciuta in stato di fragilità. Sono valutate dall’UVM tutte le domande che possono prevedere l’attivazione di servizi sociosanitari domiciliari, semiresidenziali e residenziali per i quali si renda neccessaria la formulazione di un piano assistenziale individualizzato, una volta individuati gli interventi a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili. L’UVM valuta quindi sia le richieste pervenute dai MMG per l’attivazione dell’ADI e le richieste che anche provengono dalla famiglia di utenti con bisogni complessi. Vista l’attuale situazione di crisi economica che caratterizza il contesto sociale produttivo, nazionale e regionale;considerato che tale situazione di crisi colpisce molte famiglie lombarde, particolarmente quelle al cui interno vi sono soggetti in condizione di fragilità (sia per disabilità o per non autosufficienza e cronicità, sia per soggetti minori con problematiche familiari, e tutte persone I disturbi “esternalizzanti” del comportamento Dr.ssa Federica Soardi - Psicologa del Servizio di NPIA Dr.ssa Silvia Isonni - Psicologa del Servizio di NPIA I “disturbi esternalizzanti del comportamento” sono un insieme eterogeneo di condotte socialmente disfunzionali, che si caratterizzano genericamente per una mancanza di autocontrollo delle emozioni e dei comportamenti in diversi ambiti; “i bambini imparano a dirigere verso l’esterno, sotto forma di oppositività, di impulsività, di iperattività e di rabbia le loro emozioni critiche” (John E. Lochman, Karen Wells, Lisa A. Lenhart, 2012). Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali definisce i disturbi esternalizzanti come “Disturbi da Comportamento Dirompente” (DCD). Entro tale macro-categoria rientrano il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) e il Disturbo della Condotta (DC) che, pur essendo distinti e caratterizzati da differenti sintomatologie, costituiscono spesso un continuum evolutivo; in particolare il DOP è considerato un precursore e un fattore predisponente all’insorgenza del DC (Biederman e Faraone, 1996). In queste due classificazioni la scarsa ca- pacità di autocontrollo interessa diversi ambiti: nel Disturbo Oppositivo Provocatorio la mancanza di autocontrollo interessa sia gli stati emotivi quali rabbia e irritazione che gli aspetti comportamentali (i bambini appaiono polemici, disobbedienti e sfidano l’autorità), mentre nel Disturbo della Condotta le manifestazioni sintomatiche si focalizzano su comportamenti scarsamente controllati, solitamente di tipo aggressivo, che violano i diritti delle altre persone o le principali norme sociali. L’autostima di questi giovani è spesso molto scarsa, sebbene tendano a proiettare un’immagine di ‘durezza’ o di forza. Per essere considerate un vero e proprio disturbo, queste condotte di scarso autocontrollo emotivo e/o comportamentale devono persistere nel tempo e creare delle L’ASL INFORMA problemi comportamentali gravi - minori e adulti in stato vegetativo, di minima coscienza, Locked In - minori e adulti con malattie neurologicodegenerative (es. Corea diHuntington, forme gravi di distrofia o di miopatia, etc) - minori o adulti con malattie del motoneurone in fase avanzata (es.SMA, SLA, sclerosi multipla,etc) - persone anziane fragili e non autosufficienti - anziani con demenza in fase avanzata (Alzheimer, demenze vascolari, etc) - persone affette da ludopatia In particolare l’UVM attiva percorsi finalizzati a favorire la continuità assistenziale. Sanità Camuna a rischio di emarginazione ed esclusione sociale ) si rende necessario garantire la presa in carico attraverso la valutazione di un’équipe multidimensionale in grado di leggere e classificare le condizioni di bisogno per poter disegnare il percorso ideale di trattamento. I destinatari dell’attività di valutazione sono le persone in stato di bisogno sociosanitario, con particolare riferimento ai soggetti in condizione di dipendenza residenti nell’ambito territoriale dell’ASL. In particolare i destinatari sono: - persone in temporanea o cronica situazione di bisogno sanitario non trasportabili - persone con gravi e gravissime disabilità o con patologie in fase terminale - minori con disturbi pervasivi dello sviluppo (es. autismo, etc) e/o con 29 30 importanti difficoltà relazionali, inizialmente in famiglia e successivamente anche nei vari ambienti sociali frequentati dal bambino. Non si può quindi definire come un Disturbo Esternalizzante quel normale atteggiamento oppositivo spesso agito dai ragazzini che esprime semplicemente la volontà di autonomia e fa parte del processo di individuazione e differenziazione personale. La riorganizzazione che l’assetto sociale e familiare stanno vivendo in questo momento storico sta determinando l’emergenza non dei disturbi, la cui incidenza prescinde dai contesti ambientali, ma della loro rilevanza sia in termini di entità che di durata nel tempo. Infatti negli ultimi decenni, i disturbi esternalizzanti sono gradualmente diventati uno dei più importanti ed impegnativi problemi clinici. L’impegno è dato dalla necessità di intervenire non solo sul ragazzo e sulla sua famiglia, ma anche sui contesti di vita in cui può essere rilevante la funzione svolta dall’adulto di riferimento: scuola e ambiente sociale (palestra o altri ambienti sportivi, oratorio). Le modalità relazionali che l’adolescente con disturbo esternalizzante mette in atto, in particolare l’oppositivo-provocatorietà, l’impulsività nel rapporto con i pari, il rifiuto di accettare l’autorevolezza dell’adulto, determinano rapidamente una ruolizzazione negativa dello stesso (bullo, leader negativo). Tutto ciò può talvolta attivare un circolo vizioso che si autoalimenta in una catena senza fine di azioni e reazioni: l’adulto perde sempre più la propria autorevolezza che sfocia in un autoritarismo fine a se stesso e controproducente. La gestione degli agiti impulsivi non può essere quindi soddisfatta dal solo intervento clinico (farmacologico e psicologico), ma necessita di azioni socio-educative strutturate e condivise con i vari ambienti di vita. Nessun intervento può inoltre prescindere dal coinvolgimento diretto dei ragazzi stessi. A tale fine il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ASL Vallecamonica-Sebino ha deciso di intervenire in tale ambito con la realizzazione di un progetto dal titolo “Interventi psicoeducativi e territoriali negli adolescenti con disturbi psicopatologici esternalizzanti”, approvato da Regione Lombardia e in fase di attuazione dal mese di aprile 2014. Il metodo di lavoro impiegato, di stampo cognitivo comportamentale, è tratto dal “Coping Power” di J.E.Lochman e prevede il coinvolgimento di preadolescenti/ adolescenti, omogenei per età, patologia e genere (2 gruppi di 4/6 ragazzi), e dei loro contesti di vita (famiglia e scuola). Nello specifico l’intervento con i ragazzi mira all’alfabetizzazione e gestione delle proprie emozioni e all’acquisizione di strategie metacogntive con attività di gruppo in cui si attivino dinamiche sociali e relazionali che possano contribuire all’interiorizzazione di un autocontrollo funzionale che dal gruppo si estenda ai contesti di vita. L’intervento con i genitori e con le scuole è finalizzato invece all’acquisizione di più efficaci strategie di gestione dei comportamenti problematici. I lavori hanno preso il via all’inizio della scorsa estate: il primo gruppo (4 ragazzi di 12, 13 e 14 anni, maschi) si incontra regolarmente ogni settimana affrontando temi come “Imparare a stabilire obiettivi e traguardi”, “La consapevolezza delle emozioni”, “L’attivazione fisiologica della rabbia”... e gradualmente cercherà di imparare a fronteggiare rabbia e aggressività tramite esercizi di autocontrollo, rilassamento, problem solving, ecc.; parallelamente, sono partiti gli incontri con il gruppo dei genitori e quello degli insegnanti che a loro volta verranno accompagnati ad un progressivo miglioramento delle relazioni con i propri figli e studenti, in modo da offrire loro un ambiente pronto ad accogliere quei piccoli ma importanti cambiamenti che ci si aspetta che questo percorso produca. L’ASL INFORMA Sanità Camuna La pediatria di Esine si colora di allegria grazie ad abio Claudia Bidasio - Responsabile Comunicazione ABIO C ’era una volta una fata «Grigina», una fatina buona che amava fare magie per rendere felici i bambini, soprattutto quelli malati. Con la sua bacchetta magica la fata dava vita alle fiabe più belle: dal suo libro incantato uscivano principesse e streghe, cavalieri e draghi. C’era una volta… e c’è ancora! La fatina si chiama Patrizia Tigossi e ogni primo martedì del mese “vola” nel reparto di pediatria dell’ospedale di Esine per raccontare ai piccoli ricoverati una fiaba animata. Arriva con la sua valigia di incantesimi e alle 16 in punto trasforma la scuola del reparto in un palcoscenico dove i bambini non sono solo spettatori ma diventano protagonisti in prima persona. Il pomeriggio passa così in un lampo e arriva subito l’ora della merenda, preparata dalle mamme e dalle volontarie Abio. E le fiabe animate non sono solo per i degenti: porte aperte anche per fratellini, amici e per tutti i bimbi che vogliono trascorrere un momento di magia. Ma non finisce qui! A novembre la Pediatria è stata visitata anche da una combriccola di allegre streghette che la sera di Halloween hanno scorrazzato per i corridoi regalando dolcetti e scherzetti: per le volontarie di Abio Esine ogni occasione è buona per portare in reparto un po’ di colore e allegria! Vuoi diventare volontario? Info: 348 037.9393 o [email protected] 31 Manuale di buone pratiche di igiene per le microimprese alimentari Progetto di semplificazione all’autocontrollo Dr. Davide P. Pedersoli - Responsabile del Servizio igiene degli alimenti di origine animale sanità pubblica veterinaria 32 L a Regione Lombardia, impegnata a promuovere iniziative finalizzate alla tutela della Salute pubblica anche attraverso la realizzazione di azioni volte ad assicurare la sicurezza alimentare, nella seduta del 20/12/2013 ha approvato la DGR N. X/1105/2013 che come oggetto recita: DISPOSIZIONI REGIONALI DI INDIRIZZO PROGRAMMATICO IN MATERIA DI COORDINAMENTO, TRASPARENZA E SEMPLIFICAZIONE DEI CONTROLLI NEL SETTORE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DELLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA. All’interno di questa Direttiva, oltre ad altri documenti, sono state approvate le “Linee di indirizzo per la semplificazione dell’applicazione del sistema HACCP nelle microimprese del settore alimentare”. Premessa L’igiene alimentare è il risultato dell’applicazione da parte delle imprese alimentari di prerequisiti e di procedure basate sui principi del sistema HACCP (sistema che definisce i rischi, dove e come gestirli), che possono essere applicati a qualsiasi segmento della filiera alimentare, ciò può essere ottenuto anche applicando una flessibilità, peraltro prevista dal REG. 852/2004, che conduce ad una applicazione semplificata per alcune imprese alimentari. Ad esempio, mediante il rispetto di prerequisiti e di corrette prassi igieniche, applicando i principi del sistema HACCP (possibilmente in maniera semplificata), utilizzando manuali di corretta prassi operativa o attraverso una loro combinazione. In particolare è necessario riconoscere che in talune imprese alimentari non è possibile identificare dei punti critici di controllo e che, in alcuni casi, le prassi in materia di igiene possono sostituire la sorveglianza dei punti critici di controllo. Inoltre, il requisito di conservare documenti deve essere flessibile, onde evitare oneri inutili per le piccole imprese, così come è previsto dal comma 2 , punto g , dell’articolo 5 Regolamento 852/2004 CE con cui viene stabilito che, la documentazione e le registrazioni debbono essere adeguate alla natura ed alle dimensioni dell’impresa alimentare. Obiettivi La corretta applicazione delle presenti linee di indirizzo contribuirà a: 1. ridurre gli oneri ingiustificati a carico delle microimprese del settore alimentare e rendere più efficaci i controlli ufficiali su tali imprese. 2. rispettare gli obblighi previsti nell’ambito dei piani di autocontrollo. 3. aumentare l’affidabilità degli OSA (Operatori del Settore Alimentare) con conseguente riduzione della frequenza del controllo ufficiale e pertanto riduzione dei costi della P.A. Nella fattispecie si procede quindi: alla semplificazione dei documenti che sintetizzano le modalità di applicazione dei prerequisiti e alle registrazioni, almeno, delle Non Conformità rilevate. Campo di applicazione Rientrano nel campo di applicazione delle seguenti linee di indirizzo gli operatori del settore alimentare che svolgono operazioni “semplici”: macellerie, pescherie, negozi alimentari al dettaglio, auto negozi, chioschi, banchi del mercato, banchi temporanei di vendita, locali in cui sono serviti prevalentemente bevande, piccoli bar, panetterie, SI (igiene della persona) 1. Gestione allergeni 2. Verifica di ambienti e attrezzature 3.Congelamento 4.Scongelamento 5. Verifica degli infestanti 6. Verifica del personale 7. Conservazione degli alimenti 8.Etichettatura 9. Formazione del personale 10.Gestione imballaggi 11.Lavorazione/trasformazione L’ASL INFORMA 33 NO (scongelamento) 12.Lavorazione a caldo 13.Potabilità dell’acqua 14.Gestione dei problemi /non conformita’ 15.Verifica della pulizia 16.Rintracciabilità, ritiro e richiamo 17.Verifica degli ingressi del personale interno e esterno e degli spogliatoi 18.Scelta dei fornitori 19.Analisi su alimenti e ambienti di lavoro 20.Macelleria - etichettatura carni bovine 21.Macelleria - sottoprodotti di origine animale 22.Molluschi e prodotti della pesca NO (pulizie e strutture) Sanità Camuna 1. Attività di inizio giornata 2. Ricevimento e conservazione delle materie prime 3. Attività di lavorazione e/o trasformazione 4. Lavorazioni a freddo 5. Lavorazioni a caldo 6.Raffreddamento 7.Congelamento 8. Conservazione dei semilavorati e dei prodotti finiti 9. Presentazione - esposizione dei prodotti 10.Somministrazione 11.Trasporto dei prodotti alimentari 12.Riordino degli ambienti e delle attrezzature 13.Attività di fine giornata 14.Formazione del personale NO (igiene attrezzature) PARTE SECONDA: SCHEDE DI APPROFONDIMENTOTEMATICO NO (contaminazioni crociate) PARTE PRIMA: APPLICAZIONE DEI PREREQUISITI SI (igiene dei prodotti) sanità pubblica veterinaria piccoli ristoranti, ecc. Qualora le imprese presentino un elevato grado di complessità, in ragione degli alimenti trattati , dei processi produttivi attuati e della tipologia del consumatore finale si rimanda alla applicazione integrale degli adempimenti previsti dal Reg. CE 852/2004. Al fine di facilitare la comprensione e l’applicazione delle linee guida, la Regione lombardia, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna e quello delle Venezie, ha pubblicato un Manuale di buone pratiche d’igiene per le microimprese alimentari. Questo manuale si suddivide in tre parti che vengono sinteticamente sotto elencate. E’ di facile lettura e consulatzione anche per le numerose illustrazioni fotografiche e per gli esempi di corretta/non corretta gestione delle varie fasi di lavorazione, vendita, somministrazione nelle varie e vaste tipologie del settore alimentare. PARTE TERZA: DOCUMENTI E REGISTRAZIONI 34 A) DOCUMENTI che devono essere disponibili presso l’azienda 1. Identificazione azienda 2. Piano di sanificazione 3. Piano di disinfestazione 4. Scheda prodotti e tempi di conservazione (ove necessario) 5. Analisi dei pericoli 6. ... Altri facoltativi B) REGISTRAZIONI minime richieste 1. Scheda di non conformita’ 2. Scheda formazione interna 3. Lista fornitori 4. ... Altri facoltativi sanità pubblica veterinaria Registrazioni Questo nuovo approccio da parte degli OSA al sistema di autocontrollo, richiede peraltro un diverso e più flessibile approccio anche da parte degli organi deputati al controllo, al fine di condividere un percorso di responsabilità e di crescita nell’interesse dei consumatori. Il manuale, è stato illustrato in due incontri con gli OSA ed i rappresentanti delle ditte che svolgono un’attività di consulenza all’ Autocontrollo presso la sala BIM, il primo in data 26/06/2014 ed il secondo il 13/11/2014. In quell’occasione, erano presenti anche i Veterinari ed i Tecnici che svolgono l’azione di controllo sul territorio dell’ASL di Vallecamonica-Sebino, il Dr. Daminelli Paolo del Laboratorio di Microbiologia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna di Brescia in qualità di docente. Per chi lo desiderasse, l’intero manuale ricco di fotografie ed esempi facilmente comprensibili è scaricabile dal sito dell’ASL di Vallecamonica–Sebino (www.aslvallecamonicasebino.it) nella home page alla sezione – In primo piano. MIDA Tecnologia Medica SpA di Milano per la donazione di € 2.000,00 a favore del Servizio di Famacia Genitori di un paziente del reparto di Pediatria per la donazione di € 1.000,00 a favore dell’UO Pediatria dell’Ospedale di Esine Sig. Aldo Franceschetti di Pisogne per la donazione di € 5.000,00 a favore del Servizio di Radioterapia dell’Ospedale di Esine Donatori diversi in memoria di due pazienti deceduti per la donazione di € 1.055,00 effettuata a favore del reparto di Cure Palliative (Hospice) dell’Ospedale di Esine Mundipharma pharmaceuticals Srl di Milano per la donazione di € 2.000,00 a favore dell’UO di Pneumologia dell’Ospedale di Esine Forgiatura Mamè SpA di Cividate Camuno per la donazione di n. 6 letti del valore di € 17.080,05 a favore dell’UO di Riabilitazione Specialistica dell’Ospedale di Edolo ORA È POSSIBILE SFOGLIARE SANITÀ CAMUNA ANCHE SU iPAD E ALTRI TABLET Camuna La nostra rivista è ora consultabile anche in versione L’ASL digitale per iPad e altri Tablet, tramite i sistemi INFORMA operativi OS e Android. La pubblicazione digitale è stata arricchita con contenuti multimediali, grazie ai quali l’esperienza di lettura diviene unica. L’applicazione “Sanità Camuna” è presente gratuitamente su App Store, dove troverete uno scaffale virtuale nel quale, man mano che verranno pubblicate, appariranno le nuove uscite che potrete salvare sul vostro dispositivo. Una volta scaricata, la rivista è sempre consultabile, anche in assenza di collegamento internet. L’applicazione è scaricabile anche dall’ home page del nostro sito www.aslvallecamonicasebino.it per Android; lì troverete anche il link diretto con App Store. Sanità L’ASL INFORMA Sanità Camuna Un sentito GRAZIE a: ANDOS - Comitato di Vallecamonica-Sebino: - per la donazione di € 5.000,00 volto a finanziare la prosecuzione di incarico libero-professionale inerente l’attività specialistica presso il Servizio di Radioterapia dell’Ospedale di Esine; - per la donazione di € 15.000,00 a sostegno del Servizio di Radioterapia dell’Ospedale di Esine; - per la donazione di € 115,00 a favore dell’Ambulatorio dei disturbi alimentari dell’Ospedale di Esine 35 Centri specializzati nell’applicazione di apparecchi acustici Test dell’udito gratuito anche a domicilio Applicazioni protesiche in prova per 30 giorni senza obbligo d’acquisto ACCREDITATI ASL - INAIL AGENZIA BRENO Piazza Vielmi, 3 Tel. 0364 320816 Tutti i Martedi e Giovedi 09,00 / 12,00 - 15,00 / 18,00 Tutti i Sabato 09,00 / 12,00 DARFO BOARIO TERME Presso: Poliambulatorio Golgi Via De Gasperi, 8 Tel. 0364 320816 2°e 4° venerdi del mese 14,30 / 18,00 EDOLO Presso: Studio Medico Specialistico Edolo Piazza Martiri della Libertà, 16 Tel. 0364 320816 1° e 3° venerdi del mese 15,00 / 18,00 www.medicaludito.it Medical Udito - Via San Polo, 209 - Brescia Tel. 030 294182