Dispositivi elettronici Esperienze di laboratorio Universitá degli Studi di L’Aquila Massimo Lucresi Luigi Pilolli Mariano Spadaccini maggio 2002 Esperienza n. 1 Analisi della risposta in frequenza di un circuito RC Per la 1a esperienza abbiamo realizzato uno schema del tipo Figura 1: schema di un circuito RC Gli strumenti utilizzati per poter effettuare le misure di seguito riportate sono: • un generatore di funzioni per l’alimentazione; • un oscilloscopio per le misure. I valori teorici e sperimentali sono di seguito riportati: Freq(Khz) 1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 ... Vout 5.9882 5.9532 5.8962 5.8190 5.7242 5.6143 5.4922 5.3609 ... Valori ideali Vout /Vin Sfasamento 0.9980 -3.5953 0.9922 -7.1625 0.9827 -10.6747 0.9698 -14.1078 0.9540 -17.4406 0.9357 -20.6560 0.9154 -23.7410 0.8935 -26.6866 ... ... 1 Valori sperimentali Vout Vout /Vin Sfasamento 5.9000 0.9800 -2.7900 5.8800 0.9800 -7.4700 5.8500 0.9800 -10.1900 5.8000 0.9800 -14.0700 5.7600 0.9600 -16.7200 5.6400 0.9400 -20.4700 5.5800 0.9300 -22.9400 5.4600 0.9100 -26.9000 ... ... ... Freq(Khz) ... 9.00 10.00 11.00 12.00 13.00 14.00 15.00 16.00 18.00 20.00 22.00 24.00 26.00 28.00 30.00 32.00 34.00 36.00 40.00 46.00 50.00 56.00 60.00 66.00 70.00 76.00 80.00 86.00 90.00 96.00 100.00 106.00 110.00 116.00 120.00 126.00 130.00 Vout ... 5.2228 5.0804 4.9358 4.7908 4.6469 4.5051 4.3664 4.2314 3.9744 3.7361 3.5168 3.3160 3.1325 2.9650 2.8119 Valori ideali Vout /Vin Sfasamento ... ... 0.8705 -29.4876 0.8467 -32.1419 0.8226 -34.6503 0.7985 -37.0156 0.7745 -39.2424 0.7508 -41.3363 0.7277 -43.3038 0.7052 -45.1517 0.6624 -48.5171 0.6227 -51.4881 0.5861 -54.1168 0.5527 -56.4498 0.5221 -58.5278 0.4942 -60.3856 0.4686 -62.0533 2.2182 0.3697 1.8199 0.3033 1.5383 0.2564 1.3302 0.2217 1.1707 0.1951 1.0448 0.1741 0.9431 0.1572 0.8592 0.1432 0.7889 0.1315 0.7291 0.1215 Valori sperimentali Vout Vout /Vin Sfasamento ... ... ... 5.2800 0.8800 -29.1200 5.1600 0.8600 -32.3100 5.0400 0.8400 -33.6000 4.8000 0.8000 -37.3300 4.6200 0.7700 -38.4100 4.5600 0.7600 -41.6400 4.3800 0.7300 -42.6100 4.2000 0.7000 -45.3500 4.0800 0.6800 -47.7300 3.7800 0.6300 -51.6700 3.4800 0.5800 -53.2700 3.1800 0.5300 -56.7400 3.0000 0.5000 -57.7200 2.8800 0.4800 -60.3800 2.7600 0.4600 -61.4200 2.5800 0.4300 -63.2100 2.4600 0.4100 -63.3500 2.3400 0.3900 -65.6300 -68.3030 1.9800 0.3300 -70.1600 1.5600 0.2600 -74.2000 1.3800 0.2300 -75.7800 1.2000 0.2000 -78.3100 1.0800 0.1800 -78.4300 0.9600 0.1600 -80.8600 0.9000 0.1500 -80.8400 0.7800 0.1300 -82.7000 0.6000 0.1000 -82.6500 -72.3432 -75.1439 -77.1908 -78.7483 -79.9716 -80.9569 -81.7672 -82.4450 -83.0202 Per i calcoli teorici, abbiamo utilizzato i seguenti accorgimenti: • Vin = (R + 1 jωC )I → Vout = Vin 1 jωC 1 +R jωC ; • per la fase, abbiamo applicato ai valori sperimentali il metodo dell’ellissi tramite la formula A φ = arcsin B . É evidente dalla tabella che la frequenza di taglio inferiore rilevata é pari a 16Khz, in accordo con le previsioni teoriche: 2 1 ∼ = 15.915Khz 2πRC Dai valori riportati di modulo e fase, sono stati ricavati i seguenti grafici in scala semilogaritmica, sia per il modulo (Figura 2) sia per la fase (Figura 3): ft = Figura 2: modulo del circuito Figura 3: fase del circuito 3 Esperienza n. 2 Studio della curva caratteristica del diodo D1N4148 Per la 2a esperienza abbiamo realizzato uno schema del tipo Figura 4: schema del circuito Inserendo in serie a Vdc un alimentatore in continua a tensione variabile, utilizzando un voltmetro connesso in parallelo al diodo e un amperometro in serie é stata ricavata la tabella seguente: V -4.9600 -4.0000 -3.0000 -2.0000 -1.0000 -0.6080 -0.2000 -0.1500 -0.1000 -0.0500 µA -0.50 -0.40 -0.30 -0.20 -0.10 -0.05 0.0 0.0 0.0 0.0 V 0.0 0.0500 0.1000 0.1530 0.2020 0.2500 0.3000 0.3140 0.3240 0.3390 µA 0.0 0.05 0.10 0.15 0.30 0.55 1.50 1.90 2.40 3.30 V 0.3530 0.3590 0.3730 0.3870 0.4000 0.4200 0.4520 0.4750 0.4990 µA 4.70 4.80 6.80 9.00 14.30 18.50 38.10 72.00 109.00 V 0.5260 0.5490 0.5750 0.5980 0.6500 0.7000 0.7500 0.8000 0.9000 µA 175.80 285.50 510.00 805.00 2327.0 6231.0 15390.0 32547.0 103000.0 e per interpolazione dei dati riportati, é stata ricavata la curva caratteristica V-I (Figura 5), graficata 4 anche in scala semilogaritmica (Figura 6). Figura 5: curva V-I caratteristica del diodo É facile ricavare dai dati in tabella, la resistenza in polarizzazione diretta e indiretta del diodo: −1 + 4.9 Vind1 = −4.9 Iind1 = −0.5 Rind = = 9.75M Ω Vind2 = −1 Iind2 = −0.1 −0.1 + 0.5 0.9 − 0.598 Vd1 = 0.598 Id1 = 805 Rd = = 2.93Ω Vd2 = 0.9 Id2 = 103000 103000 − 805 Per le altre considerazioni, prendiamo in esame l’equazione caratteristica del diodo: V V I = I0 (e nVt − 1) ∼ = I0 e nVt e a partire dai dati sperimentali é stato possibile ricavare i valori di I0 e n: ln(I) = ln(I0 ) + V nVt V I = I0 (e nVt ) Ad esempio, prendiamo i valori della tabella: V1 = 0.526V V2 = 0.549V ed in corrispondenza I1 = 175.80µA → ln(I1 ) = −8.64 I2 = 285.50µA → ln(I2 ) = −8.16 5 Figura 6: curva V-I caratteristica del diodo in scala semilogaritmica Per questi valori, la retta passante per i due punti in scala semilogaritmica sará −8.16 + 8.64 −8.16 + 8.64 V + (−8.16 − 0.526) 0.549 − 0.526 0.549 − 0.526 = 20.86V − 19.13 I= da cui si ricava ln(I0 ) = −19.13 → I0 = 4.88.10−9 1 = 20.86 → n = 1.91 nVt avendo preso Vt = 25mV (temperatura di 20 gradi centigradi circa). 6 Esperienza n. 3 Analisi di cinque tipi di circuiti utilizzanti diodi Raddrizzatore Per il circuito raddrizzatore, abbiamo realizzato uno schema del tipo Figura 7: schema del circuito Per determinare la tensione di taglio Vγ del diodo, abbiamo considerato la differenza tra la tensione di entrata e quella di uscita (v. Figura 7); per un ingresso pari a 3V, abbiamo registrato un uscita pari a 2.35V; il valore sperimentale di Vγ é 0.65V. Successivamente abbiamo invertito il diodo (v. Figura 9) ed abbiamo fornito la stessa funzione in ingresso (v. Figura 10) e, come era lecito aspettarsi, abbiamo rilevato gli stessi valori (a meno del segno); in particolare, evidenziamo il valore sperimentale Vγ = 0.65 7 Figura 8: grafico dell’uscita Figura 9: schema del raddrizzatore invertito Figura 10: grafico dell’uscita del raddrizzatore invertito 8 Limitatore Per il circuito limitatore, abbiamo realizzato lo schema in Figura 11. Figura 11: schema del circuito Per determinare la tensione di taglio Vγ del diodo, abbiamo considerato la differenza tra la tensione di ingresso e quella ai capi del diodo (v. Figura 12); per un ingresso pari a 3V, abbiamo registrato un uscita pari a 0.7V. Figura 12: grafico dell’uscita Il passo seguente é stato l’inserimento di un generatore di tensione continua in serie al diodo secondo lo schema di Figura 13, ed abbiamo osservato come la tensione di taglio del circuito vari in relazione alla variazione della componente continua (Figura 14). 9 Figura 13: schema del circuito Figura 14: grafico dell’uscita del limitatore di livello 10 Successivamente abbiamo girato il diodo (v. Figura 15) ed abbiamo graficato l’andamento dell’uscita (v. Figura 16). Figura 15: schema del limitatore invertito Figura 16: grafico dell’uscita del limitatore invertito Di qui, abbiamo nuovamente inserito un generatore di tensione continua in serie al diodo secondo lo schema di Figura 17, ed abbiamo osservato come la tensione di taglio del circuito vari in relazione alla variazione della componente continua (v. Figura 18). 11 Figura 17: schema del limitatore d livello invertito Figura 18: grafico dell’uscita del limitatore di livello invertito 12 Raddrizzatore con condensa tore di filtro Per il circuito, abbiamo realizzato lo schema in figura. Figura 19: schema del circuito Da notare che ad una frequenze di 500Hz abbiamo osservato una tensione di uscita continua (v. Figura 20). Figura 20: uscita del circuito raddrizzatore con condensatore di filtro 13 Nuovamente abbiamo invertito il diodo (v. Figura 21) e registrato l’uscita (v. Figura 22). Figura 21: schema del circuito raddrizzatore con condensatore di filtro invertito Figura 22: uscita del circuito circuito raddrizzatore con condensatore di filtro invertito 14 Il passo successivo é stato quello di inserire una resitenza di 1kΩ in parallelo (v. Figura 23) ed abbiamo osservato la scarica del condensatore (v. Figura 24). Figura 23: schema del circuito circuito raddrizzatore con condensatore di filtro con la resitenza in parallelo Figura 24: uscita del circuito circuito raddrizzatore con condensatore di filtro con la resitenza in parallelo 15 Per esaustivitá di comprensione, abbiamo realizzato lo schema in Figura 25 e ovviamente abbiamo rilevato l’uscita (v. Figura 26). Figura 25: schema del circuito circuito raddrizzatore con condensatore di filtro con la resitenza in parallelo (diodo invertito) Figura 26: uscita del circuito circuito raddrizzatore con condensatore di filtro con la resitenza in parallelo (diodo invertito) 16 CLAMPER Per il circuito, abbiamo realizzato lo schema in figura. Figura 27: schema del circuito Abbiamo osservato come la tensione di uscita si agganci a 0.9V (v. Figura 28). Figura 28: uscita dell’agganciatore di tensione 17 Nuovamente abbiamo invertito il diodo (v. Figura 29) e registrato l’uscita (v. Figura 30). Figura 29: schema dell’agganciatore di tensione invertito Figura 30: uscita dell’agganciatore di tensione invertito 18 Il passo successivo é stato quello di inserire in serie al diodo un generatore in continua di 1V (v. Figura 31) ed abbiamo nuovamente osservato l’uscita (v. Figura 32). Figura 31: schema dell’agganciatore di livello Figura 32: uscita dell’agganciatore di livello 19 Per esaustivitá di comprensione, abbiamo realizzato lo schema in Figura 33 e ovviamente abbiamo rilevato l’uscita (v. Figura 34). Figura 33: schema dell’agganciatore di livello (diodo invertito) Figura 34: uscita dell’agganciatore di livello (diodo invertito) 20 Raddrizzatore a doppia semionda Per il circuito, abbiamo realizzato lo schema in Figura 35 Figura 35: schema del raddrizzatore a doppia semionda ed abbiamo osservato la funzione di uscita rappresentata in Figura 36. Figura 36: uscita del raddrizzatore a doppia semionda Abbiamo registrato una caduta di tensione massima sulla resistenza pari a a 1.72V, in accordo con la previsione teorica che prevede un taglio pari a a 2Vγ (avendo 2 diodi in serie). Essendo 2Vγ =1.28V, 1, 28 Vγ ∼ V = 0.64V = 2 Note sul circuito: per effettuare le misure, é stato necessario utilizzare due sonde per evitare che la terra della sonda e la terra del generatore mettessero in corto una coppia di diodi. 21 Esperienza n. 4 Studio delle curve caratteristiche del transistor 2N2222 (BJT) Per il circuito raddrizzatore, abbiamo realizzato uno schema del tipo Figura 37: schema del circuito La tensione di ingresso Vbb é stata variata da 2V sino a 3.5V per ottenere una corrente di base costante al variare di Vcc tra 0 e 20 Volt. Sono stati ricavati i seguenti valori sperimentali, ottenuti per valori della corrente di base rispettivamente pari a 0.5µA, 15µA, 30µA e 45µA. Ib → Vce 0.0050 0.0100 0.0250 0.0350 0.0600 ... 5µA Ic1 0.00 0.0100 0.0400 0.0600 0.1400 ... 15µA Ic2 0.00 0.0500 0.1300 0.2200 0.5100 ... 22 30µA Ic3 A 0.0020 0.0700 0.2600 0.4600 1.0400 ... 45µA Ic4 A 0.0300 0.1100 0.4100 0.7300 1.6600 ... Ib → Vce ... 0.0750 0.0800 0.0850 0.0950 0.1000 0.1050 0.1100 0.1200 0.1350 0.1500 0.1750 0.2000 0.2500 0.3000 0.3500 0.4000 0.5000 0.6000 0.7000 5µA Ic1 ... 0.1900 0.2700 0.2900 0.3300 0.3400 0.3600 0.3700 0.3900 0.4200 0.4300 0.4500 0.4700 0.4700 0.4750 0.4750 0.4750 0.4800 0.4800 0.4850 15µA Ic2 ... 0.7600 0.8700 0.8900 1.0600 1.0900 1.1600 1.1800 1.3000 1.3900 1.4600 1.4900 1.5300 1.5500 1.5500 1.5500 1.5500 1.5600 1.5600 1.5700 30µA Ic3 A ... 1.5200 1.7000 1.8800 2.1900 2.2700 2.4600 2.5000 2.7400 2.9200 3.0500 3.1700 3.2200 3.2500 3.2600 3.2700 3.2800 3.2800 3.2800 3.2900 45µA Ic4 A ... 2.3700 2.5800 2.7800 3.2500 3.4900 3.6400 3.8400 4.1000 4.4100 4.6600 4.8400 4.9300 5.0200 5.0400 5.0500 5.0600 5.0700 5.0700 5.0800 dai quali é stato ricavato il seguente grafico: Figura 38: curve Vce -Ic caratteristica Dai dati sperimentali abbiamo potuto ricavare i valori di hf e , hoe e Rsat . 23 Per hf e hf e = Ic Ib → per Ib = 5µA per Ib = 15µA → hf e per Ib = 30µA → hf e per Ib = 45µA → hf e 485 = 97 5 1570 = 104 = 5 3290 = = 109.6 5 5080 = 112.8 = 5 hf e = ( Per hoe per hoe ∆I = ∆V per Ib = 5µA Ib = 15µA I1 = 0.475mA I2 = 0.485mA hoe = 2.5.10−5 s I1 = 1.55mA I2 = 1.57mA → V1 = 0.3V V2 = 0.7V hoe = 5.10−5 s I1 = 3.26mA I2 = 3.29mA hoe = 7.5.10−5 s I1 = 5.04mA I2 = 5.08mA hoe = .10−4 s V1 = 0.3V V2 = 0.7V → per Ib = 30µA → V1 = 0.3V V2 = 0.7V per Ib = 45µA → V1 = 0.3V V2 = 0.7V → V1 = 0.06V V2 = 0.12V Per Rsat Rsat ∆V = ∆I per Ib = 5µA per Ib = 15µA per per Ib = 30µA Ib = 45µA I1 = 0.14mA I2 = 0.39mA Rsat = 240Ω V1 = 0.06V V2 = 0.12V I1 = 0.51mA I2 = 1.30mA → I1 = 1.04mA I2 = 2.74mA → V1 = 0.06V V2 = 0.12V I1 = 1.66mA I2 = 4.10mA → V1 = 0.06V V2 = 0.12V 24 Rsat = 76Ω Rsat = 35Ω Rsat = 24.5Ω Esperienza n. 5 Analisi di un amplificatore ad emettitore comune Per il circuito amplificatore ad emettitore comune, abbiamo realizzato uno schema del tipo Figura 39: schema del circuito Senza il carico Rl ed il segnale Vin abbiamo calcolato il punto di lavoro: Vce = 5.45V Vbe = 0.65V Ib = 52.21µA Ic = 6.330mA Ie = −6.382mA Successivamente abbiamo inserito il segnale Vin e trovato la frequenza di taglio e il guadagno, utilizzando come carico la resistenza di polarizzazione Rc : Av |vuoto = 2.00V = 200 0.01V ft = 20Hz (a vuoto). Dalla frequenza di taglio possiamo ricavare la resistenza di ingresso (Ri ∼ = hie ) del transitor: ft = 1 2πC(hie + Rs ) → hie = 25 1 − 50 = 745Ω 2πCft In accordo con le previsioni teoriche abbiamo trovato un valore di hie dell’ordine del kΩ. Dall’espressione del guadagno, conoscendo hie possiamo trovare il valre di hf e : Av = h f e Rc hie + Rs → hf e = Av |vuoto (hie + Rs ) = 159.15 Rc Inserito il carico Rl (Rl = RC ), notiamo che il guadagno si é circa dimezzato, in accordo con le precisioni teoriche: Av |carico = 1.00V = 100 0.01V poiché Rl //Rc = Rc //Rc = Av |carico = hf e Rc 2 . 26 hf e Rl //Rc Rc 1 = = Av |vuoto hie + Rs 2 hie + Rs 2 Esperienza n. 6 Analisi di un amplificatore a base comune Per il circuito amplificatore a base comune, abbiamo realizzato uno schema del tipo Figura 40: schema del circuito Senza il carico Rl ed il segnale Vin abbiamo calcolato il punto di lavoro: Vcb = −5.77V Vbe = 653mV Ic = −632mA Ie = 631mA Ib = −0.9µA Successivamente abbiamo inserito il segnale Vin e trovato la frequenza di taglio e il guadagno, utilizzando come carico la resistenza di polarizzazione Rc : 3.4V = 170 ft = 300Hz 20mV Dalla frequenza di taglio possiamo ricavare la resistenza di ingresso (Ri ∼ = hib ) del transitor: Av |vuoto = ft = 1 → 2πC(hib + Rs ) hib = 1 − 50 = 3.05Ω 2πCft Dall’espressione del guadagno, conoscendo hib possiamo calcolare il valore di hf b : Av = h f b Rc hib + Rs → hf b = 27 Av |vuoto (hib + Rs ) ∼ = 0.9 Rc e come ci si attendeva, il valore di hf b é vicino all’unitá. Inserito il carico Rl (Rl = RC ), notiamo che il guadagno si é circa dimezzato, in accordo con le precisioni teoriche: Av |carico = 1.8V = 90 20mV poiché Rl //Rc = Rc //Rc = Av |carico = hf b Rc 2 . 28 hf b Rc //Rl Rc 1 = = Av |vuoto hib + Rs 2 hib + Rs 2 Esperienza n. 7 Analisi di un amplificatore a due stadi Per il circuito amplificatore a due stadi, abbiamo realizzato uno schema del tipo Figura 41: schema del circuito Innanzitutto abbiamo montato solo il primo stadio (quindi escludendo il 2o ) senza segnale d’ingresso, cosı́ da calcolare il punto di lavoro Vbe = 692.17mV Vce = 5.786V Ib = 34.27µA Ic = 6.214mA Ie = −6.248mA Il passo successiovo stato inserire il segnale per calcolare il guadagno sulla resistenza di collettore Rc : Av = 1.55V = 155 0.01mV 29 Dopo aver trovato questi valori, escludiamo il segnale Vin e, montato il secondo stadio, calcoliamo il punto di lavoro dei due transistor: Vbe1 = 692.17mV Vbe2 = 5.55 − 4.8 = 0.75V Vce1 = 5.50V Vce2 = 7.2V Ib1 = 34.27µA Ib2 = 255.44µA Ie1 = −6.229mA Ie2 = 48mA Ic1 = 6.195mA Ic2 = 47.74mA Abbiamo terminato l’esperienza trovando il guadagno sul carico Rl (naturalmente inserendo il segnale Vin ): 1.2V Av = = 120 0.01mV e il nuovo guadagno sul collettore del primo transistor: Av |1o transistor = 1.4V = 140 0.01mV Note sul circuito: é stato necessario inserire il condensatore C, di elevata capacitá, per evitare che il circuito entri in risonanza a causa delle induttanze parassite, fornendogli un agevole via di fuga verso massa. 30 Esperienza n. 8 Curve caratteristiche MOSFET Per analizzare le curve caratteristiche del MOSFET, abbiamo realizzato uno schema del tipo Figura 42: schema del circuito Utilizzando due generatori di tensione, un amperometro ed un voltometro, abbiamo registrato le caratteristiche del MOSFET, variando Vds per ottenere una Vge costante. Vgs1 = 2V Ids1 (mA) Vds1 (V ) 0.00 0.00 ... ... Vgs2 = 2.5V Ids2 (mA) Vds2 (V ) 0.00 0.00 0.015 1.227 0.030 ... 2.430 ... 31 Vgs3 = 3V Ids3 (mA) Vds3 (V ) 0.00 0.00 0.0050 0.700 0.0100 1.600 0.0150 2.300 0.0200 3.300 0.0250 4.100 0.0300 4.960 ... ... Vgs1 = 2V Ids1 (mA) Vds1 (V ) ... ... 0.05 0.10 Vgs2 = 2.5V Ids2 (mA) Vds2 (V ) ... ... 0.045 3.570 0.060 4.610 0.075 5.470 0.085 0.090 0.095 0.100 6.070 6.370 6.650 6.910 0.110 0.115 0.120 0.125 0.130 7.410 7.660 7.900 8.140 8.360 8.810 9.220 2.47 3.290 0.15 3.560 0.140 0.150 0.20 3.690 0.200 10.960 0.25 3.770 0.250 12.190 0.30 3.770 0.300 13.160 0.35 0.40 ... 3.810 3.810 ... 0.350 0.400 ... 13.770 14.220 ... 32 Vgs3 = 3V Ids3 (mA) Vds3 (V ) ... ... 0.0350 5.670 0.0400 6.470 0.0450 7.230 0.0500 8.080 0.0550 8.900 0.0600 9.660 0.0650 10.500 0.0700 11.270 0.0750 12.010 0.0800 12.800 0.0850 13.490 0.0900 14.320 0.0950 15.030 0.1000 15.740 0.1050 16.550 0.1100 17.230 0.1150 17.910 0.1200 18.640 0.1250 19.400 0.1300 20.900 0.135 8.590 0.140 21.500 0.150 22.800 0.160 24.200 0.170 25.600 0.180 26.900 0.190 28.300 0.200 29.600 0.210 30.800 0.220 32.100 0.230 33.500 0.240 34.700 0.250 35.700 0.260 36.800 0.270 38.000 0.280 39.200 0.290 40.300 0.300 41.400 0.310 42.400 0.320 43.400 0.330 44.400 0.340 45.500 0.350 46.400 0.400 55.000 ... ... Vgs1 = 2V Ids1 (mA) Vds1 (V ) ... ... 0.50 0.60 0.70 0.80 0.90 3.820 3.830 3.850 3.860 3.870 1.50 3.880 3.00 3.900 6.00 3.930 8.00 3.940 10.00 4.000 12.00 4.000 14.00 15.00 16.00 4.020 4.030 4.050 18.00 19.00 4.070 4.090 Vgs2 = 2.5V Ids2 (mA) Vds2 (V ) ... ... 0.500 14.790 0.700 15.200 0.900 15.390 1.100 1.500 2.000 15.500 15.620 15.800 4.000 16.290 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 14.000 15.000 16.000 17.000 18.000 19.000 17.100 17.530 18.130 18.760 19.660 20.200 20.900 21.500 22.300 22.800 23.900 25.000 25.800 26.700 33 Vgs3 = 3V Ids3 (mA) Vds3 (V ) ... ... 0.450 55.100 0.500 58.700 0.600 64.500 0.700 68.700 0.800 71.600 0.900 73.800 1.000 75.000 1.500 2.000 2.5000 3.000 4.000 5.0000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 77.000 78.200 79.000 79.700 80.700 81.800 84.200 85.000 86.200 87.600 89.000 Interpolando i valori della tabella precedente, si possono graficare le curve caratteristiche: Figura 43: curve desunte dai valori in tabella Il seguente grafico rappresenta invece il valore della corrente di DRAIN in funzione dei valori Vgs . Figura 44: curva Id − Vgs 34 Dai dati sperimentali é stato possibile calcolare la trasconduttanza del dispositivo: gm = ∆Id ∆Vgs Ad esempio: 1o caso Id1 = 2.9mA Vgs1 = 2.2V Id2 = 9.2mA Vgs2 = 2.4V Id2 = 9.2mA Vgs1 = 2.4V Id3 = 19.4mA Vgs2 = 2.6V gm = Id2 − Id1 = 31.5.10−3 S Vgs2 − Vgs1 gm = Id3 − Id2 = 42.10.10−3 S Vgs3 − Vgs2 2o caso Successivamente abbiamo calcolato la pendenza delle curve nel tratto iniziale Rch (resistenza di channel): ∆Vds Rch = (in interdizione) ∆Id Distinguiamo i differenti casi: Vgs = 2.0V Ids1 = 2.47mA Vgs1 = 0.05V Ids2 = 3.56mA Vgs2 = 0.15V Rch = (0.15 − 0.05)V = 91.7Ω (3.56 − 2.47)mA Vgs = 2.5V Ids1 = 3.57mA Vgs1 = 0.35V Ids2 = 13.77mA Vgs2 = 0.045V Rch = (0.35 − 0.045)V = 30Ω (13.77 − 3.57)mA Vgs = 3V Ids1 = 8.08mA Vgs1 = 0.05V Ids2 = 46.4mA Vgs2 = 0.35V Rch = (0.35 − 0.05)V = 7.82Ω (46.4 − 8.08)mA Dalla pendenza nella zona attiva, é stato possibile ricavare il valore di Ro : Ro = ∆Vds ∆Id (in saturazione) Distinguiamo i differenti casi: 35 Vgs = 2.0V Ids1 = 4mA Vgs1 = 10V Ids2 = 4.02mA Vgs2 = 14V Ro = (14 − 10)V = 200kΩ (4.02 − 4)mA Vgs = 2.5V Ids1 = 19.66mA Vgs1 = 10V Ids2 = 22.8mA Vgs2 = 15V Ro = (15 − 10)V = 1.592kΩ (22.88 − 19.66)mA Vgs = 3V Ids1 = 81.8mA Vgs1 = 5V Ids2 = 89mA Vgs2 = 10V Ro = 36 (10 − 5)V = 694.5Ω (89 − 81.8)mA Esperienza n. 9 Amplificatore MOSFET a common source Per il circuito amplificatore MOSFET a common source, abbiamo realizzato uno schema del tipo Figura 45: schema del circuito Senza segnale di ingesso e senza carico abbiamo trovato il punto di lavoro: Vgg = 2.816V Vgs = Vgg − Vss = 2.352V Vdd = 7.34V → Vds = Vdd − Vss = 6.876V Vss = 0.464V e Id = −Is = 4.68mA Note sul circuito 1. La resistenza di source Rss ha l’effetto di stabilizzare il circuito con un feedback negativo: quando aumenta la temperatura del transistor la corrente di drain aumenta (e quindi anche quella di source); l’aumento della corrente di source provoca una maggiore caduta di potenziale su Rss , che abbassa il valore di Vgs e, quindi, anche quello di Id , riducendo la variazione di Id con la temperatura (e quindi con gm che é il principale parametro dipendente dalla temperatura). 37 2. Per polarizzare il gate del transistor siamo costretti ad utilizzare le due resistenze Rg1 e Rg2 (a differenza del BJT in cui possiamo utilizzare anche una sola resistenza). Se avessimo utilizzato solo la resistenza Rg1 , poiché nel gate non scorre corrente, la tensione di gate sarebbe coincidente con Vdd , e nella resistenza Rg1 non scorrerebbe corrente. 3. Abbiamo utilizzato il condensatore Cs in parallelo a Rss per mettere a massa il source (per il segnale). Utilizziamo Cs molto grande per evitare che la sua frequenza di taglio sia troppo alta. −2.75V = −13.75V 0.2V −5.7V = = −28.5V 0.2V Av |carico = Av |vuoto Poiché Av |vuoto = −gm Rd → gm = − Av |vuoto = 28.5.10−3 S Rd 4. Per quanto riguarda la frequenza di taglio, abbiamo notato la dipendenza da Cs : senza carico, la 1 ∼ frequenza di taglio é di circa 200kHz invece del valore teorico ft = = 2πCg (Rg1 //Rg2 + Rs ) 2Hz. Come dimostrazione, abbiamo provato a cambiare le due resistenze Rg1 e Rg2 in modo tale che il loro rapporto rimanga 3,3:1, ma il loro parallelo sia piú piccolo: Rg10 = 3.3kΩ → Rg10 //Rg20 ≤ Rg1 //Rg2 Rg20 = 1kΩ Il valore della frequenza di taglio rimane circa 20kHz a dispetto del valore teorico 1 ∼ ft = = 20Hz, a dimostrazione che il valore della frequenza di taglio 2πCg (Rg1 //Rg2 + Rs ) dipende da Cs . 38 Esperienza n. 10 Per questa esprerienza abbiamo realizzato due schemi (v. Figura 46 e Figura 47) Senza segnale di ingesso e senza carico abbiamo trovato il punto di lavoro: Vcc = 8.37V Vbe = Vbb − Vee = 1.28V Vee = 0.37V → Vce = Vcc − Vee = 8V Vbb = 1.65V Il passo successivo é stato inserire il segnale per calcolare il guadagno: Ib = 30.8µA Ic = 3.67µA Note sul circuito La resistenza di Re ha l’effetto di stabilizzare il circuito (feedback negativo - v. esperienza no 9). Dal momento che non utilizziamo un condensatore per mettere a massa l’emettitore (per il segnale) la resistenza Re deve essere un compromesso tra stabilitá (piú) é alta, piú il circuito é stabile) e guadagno (piú é bassa, piú alto é il guadagno). 1. Senza carico Vin = 40mV Vout = −400mV → Av = − 400mV = −10 40mV e infatti il guadagno di un amplificatore ad emettitore comune con resistenza sull’emettitore é Av = − Rc //Rl 1kΩ//∞ = = −10 Re 100Ω La frequenza di taglio per questo circuito é ft = 10Hz. 2. Carico sul collettore Vin = 40mV Vout = −180mV → Av = − − 180mV = −4.5 40mV e infatti il guadagno di un amplificatore ad emettitore comune con resistenza sull’emettitore é Av = − Rc //Rl = −5 Re La frequenza di taglio per questo circuito é ft = 12Hz. 39 Figura 46: schema del circuito con carico sul collettore Figura 47: schema del circuito con carico sull’emettitore 3. Carico sull’emettitore Vin = 40mV Vout = −32mV → Av = − 32mV = −0.8 40mV La frequenza di taglio per questo circuito é ft = 150Hz. La frequenza di taglio senza carico permette di calcolare la resistenza di ingresso vista dalla base: ft = 1 2πCb (Ri + 50) → 40 Ri = 1 − 50 = 1.54kΩ 2πCb ft