l`ENPAPI

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ENTE NAZIONALE di PREVIDENZA e ASSISTENZA della PROFESSIONE INFERMIERISTICA
2010
BILANCIO SOCIALE
CODICE ETICO
CARTA DEI SERVIZI
GUIDA AI SERVIZI
ORGANI COLLEGIALI
DELL’ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA
DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA
Presidente
Mario Schiavon
Direttore Generale
Luigi Marchione
Consiglio di Amministrazione
Presidente
Mario Schiavon
Erminia Bari
Loredana Lelli
Anna Maria Padovan
Irmanella Romanel
Vice Presidente
Collegio di Gorizia
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
di
di
di
di
Cuneo
Bologna
Perugia
Belluno
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
Collegio
di Palermo
di Benevento
di Brescia
di Lecco
di Modena
di Bari
di Trento
di Mantova
di Oristano
di Genova
di Padova
di Teramo
di Firenze
Consiglio di Indirizzo Generale
Giovanni Valerio
Luigi Baldini
Giovanna Bertoglio
Luca Bonfanti
Laura Bove
Vincenzo Cuccovillo
Alessandro Delpero
Andrea Guandalini
Pier Luigi Ladu
Paola Lilliu
Liana Pasin
Simona Toselli
Paolo Zoppi
Segretario
Collegio dei Sindaci: componenti effettivi
Concetta Ferrari
Carmela Mignacca
Sergio Ceccotti
Rodolfo Cotichini
Francesco Spadafora
Grafica ed Impaginazione
Adriano Lelli
Finito di stampare nel mese di Ottobre 2010
n° copie
Presidente
del Ministero del Lavoro
in rappresentanza
in rappresentanza del
Ministero dell’Economia
Dottore Commercialista
Collegio di Roma
Collegio di Cosenza
PARTE I
IL BILANCIO SOCIALE
Introduzione
Identità dell’Ente
Ambiti di attività dell’attuale mandato
Organi Statutari
Commissioni di studio
Ubicazione, riferimenti e contatti degli uffici
Risorse gestite
Gestione, composizione ed evoluzione
del patrimonio mobiliare ed immobiliare ENPAPI.
Risvolti sociali delle scelte: gli investimenti sostenibili
MAPPA DEI PORTATORI DI INTERESSE
“ISCRITTI”
I numeri degli assicurati
Le prestazioni previdenziali
Le prestazioni di solidarietà
Le prestazioni assistenziali
I provvedimenti adottati in favore dei professionisti assicurati
residenti nelle zone colpite da calamità naturali
Il Contact Center
Il sito web
La PEC – posta elettronica certificata
Diritto di informazione
“FEDERAZIONE NAZIONALE E COLLEGI PROVINCIALI”
I rapporti con la Federazione Nazionale
I rapporti con i Collegi
“ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA”
AILPI – Associazione Infermieri Liberi Professionisti Italiani
CIVES – Coordinamento Infermieri Volontari Emergenza Sanitaria
“ORGANISMI DI SETTORE”
AdEPP – Associazione degli Enti Previdenziali Privati
EMAPI - Ente di Mutua Assistenza per i Professionisti Italiani
Fondo Sanità
“LAVORATORI DIPENDENTI”
Organigramma
I numeri del personale
Retribuzione
Costi del personale
“PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”
“SOCIETA’ CONTROLLATE”
Partecipazione
Efficienza ed Efficacia
13
14
22
30
39
44
44
44
54
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62
62
66
66
67
70
70
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75
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79
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87
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PARTE II
IL CODICE ETICO
Introduzione
92
PARTE III
CARTA DEI SERVIZI
Introduzione
L’Ente. La storia e i servizi
Chi siamo: un po’ di storia dell’Ente
I principi ispiratori
Eguaglianza
Imparzialità
Continuità
108
Le nostre competenze al vostro servizio
Come comunichiamo
La rivista ufficiale “Providence”
Il call center
Il sito internet www.enpapi.it
La modulistica
La posta elettronica certificata (PEC)
Come tuteliamo
La trasparenza delle procedure
Il rapporto fiduciario con gli Iscritti
Quale qualità per i nostri servizi
Iscrizione all’Ente
Cancellazione dall’Ente
Il sistema di calcolo delle prestazioni previdenziali
La pensione di vecchiaia
L’assegno di invalidità
La pensione di inabilità
La pensione ai superstiti
L’indennità di maternità
Interventi assistenziali in caso di stato di bisogno
Indennità di malattia
Contributo per spese funebri
Trattamenti economici speciali
Contributo per l’avvio e l’esercizio dell’attività libero professionale
Borse di Studio
Servizi aggiuntivi
Ed infine … la possibilità di reclamo e ricorso
Principali riferimenti legislativi
Informazioni utili
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PARTE IV
GUIDA AI SERVIZI
SERVIZI PREVIDENZIALI
Pensione di vecchiaia
Pensione di inabilità
Assegno di invalidità
Riscatto
Ricongiunzione
Totalizzazione
Pensione ai superstiti
Restituzione del montante contributivo
Restituzione del montante contributivo ai superstiti
SERVIZI ASSISTENZIALI
Indennità di maternità
Indennità di malattia
Intervento assistenziale per stato di bisogno
Contributo per spese funebri
Trattamenti economici speciali
Borse di studio
Contributo per l’avvio e l’esercizio dell’attività libero professionale
La previdenza complementare - Fondo sanità
Assistenza sanitaria integrativa EMAPI
Convenzioni ENPAPI e Carta di credito ENPAPI
PEC: Posta Elettronica Certificata ENPAPI
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Cari Colleghi,
questo volume raccoglie alcuni documenti che l’Ente ha voluto predisporre, all’approssimarsi del
termine dell’attuale mandato degli Organi, il terzo dalla sua istituzione ed in occasione della cerimonia di inaugurazione della nuova sede di Villino De Pirro.
Essi costituiscono la summa di tutta l’attività svolta, in chiave con l’altissimo ruolo istituzionale di
esercizio della funzione di tutela previdenziale obbligatoria e di protezione assistenziale.
Il «Codice Etico», il “Bilancio Sociale”, la “Carta dei Servizi”, la “Guida dei Servizi” vogliono rappresentare, verso gli interlocutori dell’Ente, lo specchio dell’attività svolta, in tutte le sue componenti, che la rendono particolarmente complessa e ricca di sfaccettature.
Il “Codice Etico” è la “carta dei diritti e dei doveri fondamentali”, cui si ispirano tutte le azioni
degli Organi di Indirizzo, Amministrazione, Controllo, nonché del personale, guidato dal
Direttore Generale, tesi, tutti, a rendere concreti i valori ed ai principi assunti.
il “Bilancio Sociale” evidenzia lo sforzo di rendere concreta l’azione di diffusione della cultura
della previdenza come forma di risparmio.
La “Carta dei Servizi” descrive finalità, modi, criteri e strutture attraverso cui il servizio viene
attuato, diritti e doveri, modalità, tempi di partecipazione, procedure di controllo che l’utente ha
a sua disposizione.
La “Guida ai Servizi” espone, in modo dettagliato e sintetico, l’insieme delle prestazioni e dei servizi offerti per garantire a tutti gli Assicurati le forme di tutela previdenziale ed assistenziale.
Il volume, andando anche ben al di là della funzione originaria dei singoli documenti che lo compongono, vuole anche rappresentare il percorso che ENPAPI ha seguito dalla sua istituzione, trasformandosi, progressivamente, da Ente ad azienda al servizio delle esigenze di protezione sociale dei liberi professionisti, dando conto del percorso evolutivo che è stato vissuto da tutti i suoi
attori, Iscritti, Organi, personale dipendente, interlocutori esterni.
Questo percorso trova il suo punto di arrivo e, nello stesso tempo, di partenza, proprio nel trasferimento della sede dell’Ente presso “Villino De Pirro” che, ad un tempo, costituisce un patrimonio di eccezionale rilevanza, vista anche la sua importanza storica ed architettonica e uno
snodo fondamentale per accrescere i livelli di servizio verso gli Assicurati.
È proprio da qui che l’ENPAPI vuole proseguire.
Il Presidente
Mario Schiavon
PARTE I
IL BILANCIO SOCIALE
11
Introduzione
Predisporre un “Bilancio sociale”, per di più in occasione della fine di un mandato istituzionale, assume
una valenza particolarmente importante in un Ente, come ENPAPI, che svolge una funzione altamente
sociale. Le forme di tutela esercitate, infatti, assolvono il diritto, costituzionalmente garantito, a disporre di
forme di previdenza, al termine dell’arco temporale di esercizio professionale ed assistenza, in caso di particolare bisogno. In tale ottica, l’attività dell’Ente, così come è stata svolta, è stata sempre fortemente orientata al recepimento delle esigenze dei Professionisti Assicurati ed alla ricerca e individuazione di “soluzioni” che potessero ottimizzare, da un lato, i servizi offerti, dall’altro, le prestazioni erogate.Questo documento, andando anche ben al di là della propria funzione originaria, vuole rappresentare proprio il percorso che ENPAPI ha seguito dalla sua istituzione, trasformandosi, progressivamente, da Ente ad azienda
a “casa” degli infermieri, dando conto del percorso evolutivo che è stato vissuto da tutti i suoi attori,
Iscritti, Organi, personale dipendente, interlocutori esterni.
Un “Bilancio sociale” che, quindi, oltre a evidenziare, nella giusta chiave, le attività svolte dall’Ente, in
tutte le sue sfaccettature, mette in luce l'impegno, esplicito e concreto, promosso dall’Ente per svolgere
un’azione altamente formativa, di diffusione della cultura della previdenza come forma di risparmio.
ENPAPI, quindi, vuole contribuire, in modo determinante, a fornire risposte tangibili alla domanda di servizi rivolti alla persona. Attraverso questo documento, vuole rendere evidente il proprio impegno, affermare la rilevanza delle attività svolte, della propria opera in favore dei Professionisti Infermieri. È in questa chiave che ENPAPI, nel corso dell’ultimo mandato, ha posto in essere un processo riformatore dei
documenti normativi interni. Lo Statuto ed il Regolamento Elettorale, già approvati dai Ministeri vigilanti,
consentono una maggiore “snellezza” istituzionale e, soprattutto per il secondo, una maggiore economicità nel procedimento di rinnovo degli Organi dell’Ente. Il Regolamento di Previdenza ed il Regolamento
di Assistenza, di prossima approvazione da parte dell’Ente, vogliono tendere a migliorare il rapporto con
gli Assicurati, fornendo sempre maggiori prestazioni e servizi.
Si realizza, in sintesi, la riaffermazione del valore aggiunto che solo un Ente privato, governato direttamente dalla propria categoria, attraverso propri rappresentanti eletti democraticamente ogni quattro anni, può
conseguire, per il raggiungimento del proprio scopo, che altro non è che l’offerta di servizi di protezione
“sociale”.
Mario Schiavon
12
13
Identità dell’Ente
Inquadramento normativo e contesto di riferimento
L’Ente di Previdenza e assistenza della Professione Infermieristica ENPAPI, Fondazione di diritto privato,
assicura, sull'intero territorio della Repubblica, la tutela previdenziale ed assistenziale in favore degli
iscritti, dei loro familiari e superstiti, secondo quanto stabilito dallo Statuto e dal Regolamento di
Previdenza, atti regolamentari approvati con Decreto interministeriale dei Ministeri vigilanti.
La forma giuridica dell’Ente è in relazione diretta con le funzioni svolte: è infatti stata costituita come Fondazione
di diritto privato, ma è comunque sottoposta a controlli, da parte dei Ministeri Vigilanti, proprio in virtù della funzione pubblica svolta. Pertanto, la disciplina applicabile, per quanto riguarda l’organizzazione, si rinviene nelle
norme del Codice Civile in tema di Fondazioni e nel D.Lgs. 30 giugno 1994 n.509, legge di riferimento per tutti
gli Enti di previdenza privati che, all’art. 3, proprio in tema di vigilanza recita quanto segue:
1.La vigilanza sull'associazione o fondazioni di cui all’art. 1 è esercitata dal Ministero del lavoro e dalla
previdenza sociale, dal Ministero del tesoro, nonché dagli altri ministeri rispettivamente competenti ad
esercitare la vigilanza per gli enti trasformati ai sensi dell’art.1, comma 1. nei collegi dei sindaci deve essere assicurata la presenza di rappresentanti delle predette amministrazioni.
2.Nell’esercizio della vigilanza il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con i
Ministeri di cui al comma 1, approva i seguenti atti:
a) lo statuto ed i regolamenti, nonché le relative integrazioni o modificazioni;
b) le delibere in materia di contributi e prestazioni, … [omissis]
3.Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, di intesa con i Ministeri di cui al comma 1, può formulare motivati rilievi su: i bilanci preventivi e i conti consuntivi; le note di variazione al bilancio di previsione; i criteri di individuazione e di ripartizione del rischio nella scelta degli investimenti così come sono
indicati in ogni bilancio preventivo; le delibere contenenti criteri direttivi generali. Nel formulare tali rilievi il Ministero del lavoro e della providenza sociale, d'intesa con i Ministeri di cui al comma 1 rinvia gli
atti al nuovo esame da parte degli organi di amministrazione per riceverne una motivata decisione definitiva. I suddetti rilievi devono essere formulati per i bilanci consuntivi entro sessanta giorni dalla data di
ricezione e entro trenta giorni dalla data di ricezione, per tutti gli altri atti di cui al precedente comma.
Trascorsi i detti termini ogni atto relativo diventa esecutivo [omissis].
La privatizzazione degli Enti di Previdenza ed Assistenza dei Liberi Professionisti ha origine in alcune norme
di delega contenute nella legge finanziaria del 1994 (L. n. 537 del 29 dicembre 1993) , con le quali il
Governo Ciampi si proponeva di attuare un riordino degli istituti e dei regimi previdenziali e assistenziali
allora esistenti. Il riordino poteva essere realizzato secondo diversi criteri, offerti dallo stesso legislatore, che
andavano da una direttiva sulla fusione degli Enti, all'incorporazione di funzioni, all'eliminazione di duplicazioni, fino alla previsione di un possibile percorso di privatizzazione delle Casse di Previdenza e
Assistenza dei liberi professionisti. Con il d.lgs. n. 509 del 30 giugno 1994 fu riconosciuta la possibilità di
trasformazione in soggetti giuridici di diritto privato, ferma restando l'obbligatorietà del prelievo contributivo e delle prestazioni, a quegli Enti che avevano i conti in attivo, privi di contributi statali e con una riserva
legale corrispondente alla copertura di almeno cinque annualità di rate di prestazioni. Tale decreto provvedeva, quindi, a tabellare 16 amministrazioni da trasformare in persone giuridiche private:
1)
2)
3)
4)
Cassa
Cassa
Cassa
Cassa
nazionale di previdenza e assistenza avvocati e procuratori legali
di previdenza tra dottori commercialisti
previdenza e assistenza geometri
nazionale previdenza e assistenza ingegneri e architetti liberi professionisti
14
5) Cassa nazionale del notariato
6) Cassa nazionale previdenza e assistenza ragionieri e periti commerciali
7) Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio (ENASARCO)
8) Ente nazionale di previdenza e assistenza consulenti del lavoro (ENPACL)
9) Ente nazionale di previdenza e assistenza medici (ENPAM)
10) Ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti (ENPAF)
11) Ente nazionale di previdenza e assistenza veterinari (ENPAV)
12) Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli impiegati dell'agricoltura (ENPAIA)
13) Fondo di previdenza per gli impiegati delle imprese di spedizione e agenzie marittime
14) Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (INPGI)
15) Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (ONAOSI).
L’Istituto nazionale di previdenza dirigenti aziende industriali (INPDAI) non si è privatizzato. Nel corso del processo di privatizzazione, gli Enti di Previdenza Privati hanno costituito formalmente, nel giugno 1996, un´associazione, l´AdEPP - Associazione degli Enti di Previdenza Privati- che, dopo una lunga trattativa, iniziata nel
primo semestre del 1995, ha stipulato, in data 26 giugno 1996, il 1° CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE
DI LAVORO dei dipendenti della categoria. In attuazione, poi, della delega conferita dalla legge n. 335 dell'8
agosto 1995, fu emanato il d.lgs n.103 del 10 febbraio 1996 per assicurare alle categorie professionali che ne
erano sprovviste la tutela previdenziale obbligatoria definendone le varie forme gestorie.
All'elenco delle casse "storiche" si sono quindi aggiunte:
1) Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani (CASAGIT)
2) Ente di previdenza dei Periti Industriali e dei periti industriali laureati (EPPI)
3) Ente di previdenza e assistenza pluricategoriale (EPAP)
(iscritti Albi professionali dei dottori Agronomi,dei dottori Forestali, degli Attuari,dei Chimici e dei Geologi)
4) Ente nazionale di previdenza e assistenza per i biologi (ENPAB)
5) Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica (ENPAPI)
6) Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli psicologi (ENPAP)
L’Ente Nazionale di previdenza ed assistenza della professione infermieristica è stato istituito il 24 marzo
1998, con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, emanato di concerto con il Ministro
del Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica, ai sensi del citato decreto legislativo 10 febbraio
1996, n. 103, al fine di assicurare la tutela previdenziale obbligatoria in favore degli infermieri, assistenti sanitari, infermieri pediatrici, iscritti agli Albi tenuti presso i Collegi Provinciali IPASVI, che esercitano
l’attività in forma libero – professionale. Della tutela garantita da ENPAPI, usufruiscono, quindi, tutti gli
infermieri che, iscritti ad un Collegio provinciale IPASVI, svolgono attività di lavoro autonomo in forme
diverse da quella subordinata. Sono viceversa esclusi dall’obbligo contributivo, pur permanendo nel diritto, coloro che raggiungono l’età pensionabile, pari a 65 anni, ovvero sono iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria, in funzione dell’esercizio di un'altra professione. In presenza delle condizioni indicate sorge, quindi, in capo ai soggetti interessati, il relativo diritto-obbligo di iscrizione all’Ente, da cui si
traggono i conseguenti benefici di tipo previdenziale e pensionistico, nonché assistenziale. Sono escluse
dall’assoggettamento previdenziale, coerentemente con quanto disposto dal D.Lgs. 276/2003 (c.d. legge
Biagi), le prestazioni occasionali, svolte da professionisti Infermieri, di durata complessiva non superiore
a 30 giorni nel corso dell’anno solare con lo stesso committente salvo che il compenso percepito nel
medesimo anno solare sia superiore ad € 5.000,00. Danno origine all’obbligatorietà di iscrizione, di contro, le prestazioni occasionali svolte da Professionisti Infermieri nel caso in cui esse siano effettuate contestualmente a prestazioni libero – professionali comunque denominate. L’esclusività della tutela previdenziale presso l’Ente, per gli iscritti ai Collegi provinciali IPASVI che esercitano, anche con rapporti di
collaborazione coordinata e continuativa, attività di lavoro autonomo è definita dalle norme di seguito
15
descritte. La Legge 8 agosto 1995, n. 335, all’art. 2, comma 25, ha delegato il Governo ad emanare “…
norme volte ad assicurare, a decorrere dal 1° gennaio 1996, la tutela previdenziale in favore dei soggetti che svolgono attività autonoma di libera professione…”; il comma 26 del medesimo articolo istituisce
la Gestione separata lavoratori autonomi INPS. La delega al Governo è stata eseguita con il Decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103. L’ultimo comma dell’articolo 5 stabilisce che, qualora gli enti esponenziali (Albi, Registri, Unioni) delle professioni non abbiano adottato la delibera per la costituzione di
una Cassa di previdenza di categoria, e solo “In caso di mancata adozione della delibera”, i soggetti
appartenenti alle categorie professionali interessate sono inseriti nella gestione di cui all’art. 2, comma 26
e seguenti, della Legge 8 agosto 1995, n. 335” (la Gestione separata INPS). Conformemente ai citati provvedimenti legislativi, l’articolo 4 dello Statuto e l’articolo 1 del Regolamento di Previdenza di ENPAPI,
approvati con Decreto interministeriale del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale di concerto
con il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica in data 24 marzo 1998, prevedono espressamente l’iscrizione all’Ente dei liberi professionisti, dei soci di cooperative sociali, nonché
titolari di collaborazione coordinata e continuativa. Pertanto, il soggetto iscritto al Collegio provinciale
IPASVI che svolga una attività di lavoro comunque non dipendente, è tenuto perciò all’iscrizione. Stabilito
quindi che la tutela previdenziale dell’iscritto al Collegio provinciale IPASVI che esercita attività di lavoro autonomo o parasubordinato (collaborazione coordinata e continuativa o a progetto), è garantita da
ENPAPI si determina a carico del cliente o committente l’onere relativo al contributo integrativo del 2%,
da versare direttamente al professionista, unitamente al pagamento dei corrispettivi, con evidenziazione
nel documento (fattura, cedolino paga, ecc...) del relativo importo, conformemente a quanto stabilisce
l’articolo 8, comma 3, del D.Lgs. 10 febbraio 1996, n. 103, che testualmente si riporta: “Il contributo integrativo a carico di coloro che si avvalgono delle attività professionali degli iscritti è fissato nella misura
del 2 per cento del fatturato lordo ed è riscosso direttamente dall’iscritto medesimo all’atto del pagamento previa evidenziazione dell’importo sulla fattura”. Il riferimento alla “fattura”, documento contabile che
l’esperienza assegna principalmente ad un ambito proprio della partita IVA non giustifica un’interpretazione restrittiva. Ne sarebbe altrimenti tradita la ratio sottesa e, soprattutto, si avrebbe una violazione della
normativa, giacché il D.Lgs. n. 103/1996 violerebbe la delega conferita dalla Legge n. 335/1995, articolo 2, comma 25, non disponendo tutela previdenziale proprio per quei soggetti cui è indirizzata dalla
norma delegante. Restano a carico del professionista, l’onere di procedere al versamento ad ENPAPI del
contributo integrativo incassato dai clienti o committenti (con un minimo pari ad € 120), il contributo soggettivo, pari al 10% del reddito (con un minimo di € 550), entrambi versati entro il 10 dicembre dell’anno successivo all’anno di riferimento, previo scomputo di quanto versato a titolo di contribuzione minima, nonché il contributo di maternità (stabilito per il 2009 in misura fissa, in € 55).
dotto la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, nel 1996, ad avvalersi dell’opportunità, contenuta nell’articolo 3, comma 1, del Decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, di istituire un Ente di previdenza di categoria, avente una configurazione di diritto privato, che esercitasse, direttamente, la tutela previdenziale obbligatoria in favore dei liberi professionisti infermieri, assistenti sanitari, vigilatrici d’infanzia. Non è mancata l’occasione per affermare e ribadire, anche pubblicamente, la bontà di questa scelta
che, se non fosse stata operata, avrebbe ricondotto l’assoggettamento previdenziale della categoria verso
la previdenza pubblica, regime virtuale e non reale. Il 24 marzo 1998 rappresenta una data fondamentale: in questa data, infatti, il Ministro del Lavoro, di concerto con quello del Tesoro, emana il decreto che
istituisce la Cassa nazionale di previdenza ed assistenza in favore di IPASVI, approvandone Statuto e
Regolamento di Previdenza. Questo provvedimento si inserisce perfettamente nel solco dell’accelerazione impressa allo sviluppo professionale dell’infermiere, tracciato, nel 1994, dal Decreto ministeriale n.
739, con il quale la professione aveva perso la qualifica di “ausiliaria”, assurgendo al rango di professione intellettuale e compiuto, nel 1999, con la legge n. 42, che ha abolito il mansionario, identificando,
altresì, le fonti da cui ricavare il campo di attività e di responsabilità: il già citato profilo professionale, il
contenuto degli ordinamenti didattici, il codice deontologico. Dal 1998 ad oggi, la Cassa, dal 2004
ENPAPI, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica, ha seguito un processo evolutivo molto importante, che vale la pena, in questa sede, di ripercorrere, sottolineando gli eventi più rilevanti, dal punto di vista politico e gestionale. Le considerazioni che seguiranno, terranno conto
di una ideale suddivisione di questi primi anni di “vita” dell’Ente, nelle quattro fasi storiche che li hanno
caratterizzati: quella del Direttivo Provvisorio, quella del primo mandato istituzionale, quella del secondo mandato istituzionale e quella del mandato attualmente in corso.
Il Direttivo Provvisorio
Il processo di crescita della libera professione infermieristica, avviato sin dai primi anni ottanta, ha con-
L’articolo 20, comma 2, dello Statuto, nel testo vigente prima della riforma, intervenuta il 30 aprile 2004,
prevedeva che, nelle more del completamento delle procedure di costituzione e di insediamento degli
Organi statutari, l’Ente fosse gestito da un direttivo di cinque membri, nominato dal Comitato Centrale
della Federazione IPASVI. È questo il periodo, durato dal 7 maggio 1998 fino al 7 gennaio 2000, nel quale
è stata avviata l’attività istituzionale dell’Ente. Un organismo di gestione provvisorio, di norma, non assume decisioni che possano vincolare coloro che saranno chiamati ad amministrare l’Ente: per questo motivo, l’attività del Direttivo è stata caratterizzata da un processo di acquisizione di consapevolezza delle diverse esigenze strutturali, al quale è seguito, prevalentemente, l’affidamento, a soggetti esterni, che gravitavano,
per lo più, nell’universo della Federazione IPASVI, delle più rilevanti attività gestionali: la previdenza, l’amministrazione, la gestione finanziaria. La struttura organizzativa, di fatto, è stata costruita intorno ad un nucleo
molto ristretto di risorse, fino ad un massimo di quattro, tutte senza alcuna esperienza di tipo previdenziale, per
svolgere i soli adempimenti di carattere burocratico, nel senso stretto del termine, alcuni dei quali, purtroppo,
hanno contrassegnato, in senso negativo, i rapporti con il mondo esterno (iscritti, Collegi provinciali IPASVI,
Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, Enti vigilanti). L’assenza di un vero e proprio coordinatore delle
risorse, unita all’inesperienza gestionale degli amministratori provvisori, ha condotto ad un’impostazione poco
orientata al servizio e molto alla coercizione, invocando il rispetto delle norme di riferimento. Questa impostazione può essere sintetizzata richiamando la tristemente nota lettera di presentazione dell’Ente, trasmessa a tutti
gli iscritti ai Collegi provinciali IPASVI, che ha causato reazioni, su tutto il territorio nazionale, quanto meno
vivaci, atteso il suo contenuto, espresso in termini perentori, dando, nel contempo, il via al vero e proprio
“assalto” alle linee telefoniche dell’Ente, il cui livello di risposta, fino alla successiva esternalizzazione del servizio, avvenuta, però, soltanto all’inizio del 2003, è stato sempre particolarmente insoddisfacente.
L’inadeguatezza della risposta al fabbisogno di informazioni, soprattutto quantitativa, ma anche qualitativa, ha
avviato quello stato di malcontento nei confronti dell’Ente, espresso, come già anticipato, praticamente da tutta
la categoria, anche a livello di rappresentanza territoriale, i cui effetti sono solo oggi, faticosamente, in via di
esaurimento. Tale malcontento è stato aggravato dall’iniziale richiesta di contributi obbligatori, riferiti anche alle
16
17
ENPAPI eroga:
• trattamenti pensionistici di vecchiaia, invalidità, inabilità, superstiti (di reversibilità ed indirette);
• indennità di maternità, prevista dal Decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151;
• interventi assistenziali, in forza di appositi Regolamenti, approvati dai Ministeri Vigilanti, connesse alla
presenza di uno stato di bisogno, di uno stato di malattia ed a titolo di contributo per spese funebri;
• borse di studio, in favore di Iscritti e di figli di Iscritti o pensionati dell’Ente, che abbiano conseguito
risultati di studio particolarmente meritevoli;
• trattamenti economici speciali, previsti per orfani di Professionisti iscritti o di pensionati ENPAPI, che
abbiano maturato il diritto alla pensione ai superstiti, diretta o di reversibilità, nonché per Professionisti
che abbiano maturato il diritto alla pensione di inabilità;
• contributi per l’avvio e l’esercizio dell’attività libero professionale.
Storia dell’Ente
annualità precedenti l’istituzione dell’Ente (1996 e 1997), che hanno comportato, per i professionisti, un notevole esborso, in termini finanziari, spesso concentrato in un arco temporale particolarmente ristretto. Questi effetti
negativi sono stati dovuti, in massima parte, anche alla mancanza di un’adeguata campagna informativa preventiva che, se convenientemente programmata, avrebbe reso la categoria maggiormente preparata all’istituzione di
un Ente come ENPAPI. La presenza dei consulenti esterni, senza un vero e proprio presidio interno, ha comportato, da un lato, rilevanti disservizi, circostanza che ha ulteriormente inasprito il rapporto con gli iscritti, dall’altro,
ha lasciato completamente in loro mano la gestione dell’Ente, senza che, peraltro, fossero attivati opportuni confronti con altre esperienze analoghe, vissute da categorie che avevano intrapreso lo stesso percorso.
Il primo mandato
In questo quadro difficile, il 22 gennaio 2000 si è riunita l’Assemblea dei Delegati, che ha eletto il primo
Consiglio di Indirizzo Generale e la prima Giunta Esecutiva (precedente denominazione dell’attuale
Consiglio di Amministrazione), ambedue insediatisi il successivo 19 febbraio 2000, seguiti, nel giugno
dello stesso anno, dal Collegio dei Sindaci, organo di controllo. Ha avuto inizio, in questo modo, il primo
mandato istituzionale, nel quale l’Ente ha iniziato a prendere forma, fino ad assumere una configurazione organizzativa molto simile, almeno strutturalmente, a quella attuale, attraverso il processo intrapreso
con l’entrata in servizio del Direttore Generale, avvenuta nel mese di settembre 2000. La maggioranza
delle attività affidate a fornitori e consulenti esterni è stata ricondotta all’interno, gli uffici sono stati suddivisi in servizi ed aree operative, alle quali sono state attribuite funzioni specifiche, sono stati creati ruoli
di presidio alle diverse unità organizzative (Previdenza, Amministrazione, Affari Generali, Affari Legali),
aggiungendo, di mano in mano, nuove risorse all’organico. Ciò ha consentito l’avviamento della procedura di smaltimento del lavoro arretrato, purtroppo creatosi in soli due anni di attività, la predisposizione delle procedure per le erogazioni delle prime prestazioni previdenziali, la revisione e l’ampliamento
del sistema di informatizzazione interno, l’elaborazione del primo bilancio tecnico. L’evoluzione del
numero degli iscritti attivi è stata fortemente condizionata dal clima di sfiducia che caratterizzava l’Ente:
il numero minimo di ottomila attivi, richiesto dalla legge, è stato raggiunto, infatti, soltanto dopo quattro
anni dalla sua istituzione, mentre il livello di evasione contributiva è sempre stato piuttosto elevato.
L’esigenza di raggiungere questa soglia minima di operatività ha condotto gli amministratori a concentrare la propria attività su un’azione amministrativa di recupero delle iscrizioni obbligatorie, concretizzatasi in provvedimenti di iscrizione coattiva, piuttosto che su quella politica, volta a diffondere ed a sviluppare la cultura previdenziale. Alcune determinazioni, in realtà, hanno consentito un primo contatto con
il mondo esterno:
- l’organizzazione della giornata di studio, tenutasi a Roma, nel febbraio del 2001, destinata ai Presidenti
dei Collegi Provinciali IPASVI ed ai referenti per la libera professione, alla quale hanno partecipato, in
qualità di relatori, illustri docenti universitari, nonché rappresentanti del comparto previdenziale privato
e dei Ministeri vigilanti;
- la programmazione di un ciclo di incontri territoriali, tenuti presso alcuni Collegi provinciali IPASVI;
- l’iscrizione all’AdEPP (Associazione degli Enti Previdenziali Privati), voluta dalla Giunta Esecutiva, non
solo per una dovuta necessità di confronto e conforto con Enti similari, ma, soprattutto, per sostenere,
oltre alla professione infermieristica, il sistema professionale e previdenziale più ampiamente inteso;
- la pubblicazione di un foglio notizie trimestrale, “Previdenza IPASVI News”;
- disponibilità all’apertura di uno spazio sulla rivista mensile “L’Infermiere”, pubblicata dalla Federazione
IPASVI, al fine di garantire un contatto più assiduo con la categoria;
- la partecipazione ad alcune iniziative organizzate dalla stessa Federazione, quali i Seminari di studio
rivolti ai componenti i Consigli Direttivi dei Collegi Provinciali IPASVI, l’Osservatorio Nazionale sulla
libera professione, il Congresso Nazionale.
Ciò nonostante, tutte le problematiche nate nei primi due anni della gestione provvisoria sono rimaste
pressoché inalterate nei successivi tre: i rapporti con gli iscritti, nonostante i tentativi di ottimizzare il livel18
lo di servizio, condotti dalla struttura, non hanno subito miglioramenti di sorta; gli stessi Collegi provinciali
IPASVI, a meno di quelli visitati direttamente, hanno mantenuto un atteggiamento estremamente cauto e diffidente; con la Federazione, al di là delle iniziative già illustrate, non si è riusciti a costruire un progetto politico comune; a livello Adepp e ministeriale, l’Ente era poco conosciuto. Nel corso di questo periodo, sono
stati adottati, anche in questo caso per la prima volta, i criteri generali di investimento delle risorse finanziarie, necessari per determinare l’allocazione delle risorse, al fine di garantire, come previsto dalla legge, il rendimento annuo ai contributi dovuti e versati dagli iscritti. Sono stati anni, peraltro, caratterizzati da un andamento della gestione particolarmente preoccupante, con il numero degli attivi costantemente al di sotto del
livello minimo e, nel contempo, una gestione finanziaria che, di anno in anno, influenzata da avvenimenti
internazionali particolarmente incresciosi, conseguiva risultati sempre peggiori, fino quasi a prosciugare le
risorse necessarie alla gestione. Non è compito di questa analisi dare giudizi sull’operato degli amministratori nel corso del primo mandato istituzionale: la sensazione generale è, comunque, che i pochi risultati ottenuti, sul piano politico, possano essere ricondotti a due fattori principali:
- la mancanza di un vero e proprio progetto politico: la sola considerazione della modalità di formazione
dei primi Organi Collegiali, attraverso l’elezione di soggetti individuati, in prevalenza, durante le operazioni di voto, tra i delegati presenti all’Assemblea, tralasciando tutto il resto, evidenzia questa circostanza;
- l’inesperienza nella gestione di un Ente di previdenza, condizione, peraltro, quasi inevitabile, tenuto
conto che si trattava del primo mandato in assoluto per questo Ente, che ha condotto, spesso, a gestire
con emotività piuttosto che con buon senso e valore dell’istituzione.
Il secondo mandato
Con l’approssimarsi della fine del mandato 2000/2003, un gruppo di liberi professionisti, composto in
parte da componenti uscenti del Consiglio di Indirizzo Generale, della Giunta Esecutiva e del Collegio
dei Sindaci, in parte da liberi professionisti che si affacciavano per la prima volta al complesso mondo
della previdenza privata, ha ritenuto che la passata gestione non fosse stata particolarmente attenta ai
bisogni ed alle esigenze della propria base comprimendo, di fatto, il reale sviluppo dell’Ente. Questo
gruppo si è posto un obiettivo serio ed imprescindibile: quello di rilanciare l’Ente nell’ottica di migliorarne il ruolo, la funzione istituzionale, i servizi, l’immagine, in chiave con la fondamentale funzione svolta, di attuazione del dettato della Costituzione, che al secondo comma dell’articolo 38 prevede che “i
lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi, adeguati alle loro esigenze di vita in caso
di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”.
Gli obiettivi primari sono stati: la qualificazione del rapporto con gli iscritti; l’introduzione di reali rapporti con la Federazione nazionale dei Collegi IPASVI, al fine di perseguire l’evoluzione generale dello
scenario professionale; lo sviluppo dei processi di comunicazione. L’attività di questi anni è stata, quanto meno, frenetica, nello sforzo di creare le condizioni affinché l’Ente potesse consolidarsi e svilupparsi.
I risultati ottenuti, senza tema di presunzione, sono stati molti ed hanno toccato tutte le aree di intervento,
previste nel programma politico, andando anche oltre, in termini di:
- Rapporti con gli iscritti
- Rapporti con la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI
- Rapporti con i Collegi Provinciali IPASVI
- Rapporti con il Parlamento, le Istituzioni, i Ministeri Vigilanti
- Rapporti con l’Adepp
- Rapporti con le Associazioni Professionali
- Rapporti con le Organizzazioni Sindacali
- Riassetto Organizzativo
Di seguito si riporta una sintesi delle più rilevanti azioni svolte, precisando che, nell’ambito dei rapporti con gli
iscritti, si sono concentrate le iniziative più importanti, volte ad assestare e normalizzare, una volta per tutte, il
difficile rapporto con essi ed a riaffermare lo spirito di servizio con il quale l’Ente svolge la sua attività.
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Vale la pena ricordare:
- l’attuazione delle modifiche intervenute nello Statuto e nel Regolamento Elettorale, approvate, nel corso
del 2004, dai Ministeri vigilanti;
- l’attuazione delle modifiche intervenute nel Regolamento di Previdenza, approvate, nel corso del 2004,
dai Ministeri vigilanti, le cui più rilevanti sono:
› una più puntuale specificazione delle procedure di iscrizione e cancellazione;
› la previsione di un’aliquota differenziata, pari al 15%, sui cui calcolare il contributo soggettivo, a disposizione di tutti gli iscritti che desiderino, su opzione, aumentare l’importo delle prestazioni cui avranno diritto;
› la possibilità di versare, a titolo di contribuzione volontaria, somme maggiori rispetto a quelle attualmente consentite, che coincidono con i contributi minimi soggettivo ed integrativo;
› l’integrazione della normativa relativa ai superstiti, con previsione della disciplina per la restituzione
della contribuzione versata in loro favore, in caso di decesso prima della maturazione del requisito contributivo da cui discende il diritto alla pensione di reversibilità o indiretta, al fine di evitare fattispecie per
cui i superstiti perdono ogni diritto sui versamenti effettuati dal de cuius;
› la razionalizzazione della normativa relativa al regime sanzionatorio, al fine di costituire un sistema di
previsioni che completasse le lacune esistenti, ai sensi dell'articolo 4, comma 6-bis, del D. L. 2 marzo
1997, n. 79, convertito con modificazioni in Legge 28 maggio 1997, n. 140;
› la razionalizzazione dei compiti e delle funzioni demandate ai Collegi provinciali IPASVI, mediante
l’uniformazione alla normativa vigente e la previsione, anche in capo all’Ente e non solo ai Collegi stessi, della facoltà e del potere di procedere a controlli da cui far scaturire l’iscrizione d’ufficio dei soggetti
obbligati all’iscrizione stessa, ma che non hanno prodotto la relativa domanda;
› la formalizzazione della possibilità di fornire agli iscritti ulteriori opportunità rispetto a quanto già previsto, attraverso la previsione esplicita della facoltà di:
• erogare prestazioni di tipo assistenziale;
• riscattare i periodi di studio.
- la riduzione del contributo di maternità;
- l’approvazione dei Regolamenti per gli interventi assistenziali, attraverso cui saranno erogate prestazioni, in presenza di stato di bisogno, di malattia, nonché a titolo di contributo per spese funebri;
- le due riaperture dei termini del provvedimento di sanatoria contributiva, con decorrenze, rispettivamente 1/1
– 30/4/2004 e 1/11 – 28/2/2005, attraverso le quali è stato possibile, per una terza e definitiva volta, sanare eventuali posizioni irregolari, in termini di ottemperanza agli obblighi di iscrizione, dichiarazione e contribuzione;
- l’esternalizzazione del servizio di call center, che ha migliorato il livello di servizio di circa il 300%, oltre
ad ottimizzare i tempi e le modalità di effettuazione degli adempimenti amministrativi svolti dagli uffici;
- lo sviluppo e l’implementazione delle forme di comunicazione:
› aggiornamento del sito web;
› la creazione dell’area riservata agli iscritti con la possibilità di:
• accedere alla propria posizione contributiva, consultando on line l’estratto conto, l’elenco dei versamenti effettuati, il riepilogo dei redditi dichiarati, il montante contributivo maturato;
• effettuare il versamento della contribuzione annua dovuta, tramite la carta di credito ENPAPI con la possibilità di versare ratealmente;
› l’attivazione di alcune convenzioni, stipulate con primarie aziende, nei settori delle assicurazioni, del
noleggio auto, della telefonia fissa e mobile, dei viaggi e benessere, istituti di credito, prodotti e servizi
medicali, case editrici, estese anche a tutti gli iscritti ai Collegi provinciali IPASVI;
› la realizzazione di una raccolta, trasmessa a tutti gli attivi, contenente alcuni importanti documenti
informativi, quali lo Statuto ed il Regolamento Elettorale, il Regolamento di Previdenza, il vademecum;
› la creazione di una carta personalizzata, anch’essa inoltrata a tutti gli attivi, con funzione di identificativo personale, anche per l’accesso alle richiamate convenzioni;
- l’attivazione di un numero telefonico, riservato ai Collegi provinciali IPASVI, nonché di un’area loro
riservata, sul sito web istituzionale;
- il consolidamento dei rapporti con la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, attraverso le seguenti azioni:
› concorso dell’Ente all’iniziativa, presa in favore di tutti gli iscritti, finalizzata ad attivare una copertura
assicurativa per la responsabilità civile professionale, con la previsione di un maggior massimale di
rischio per i liberi professionisti;
› presa di posizione comune nei confronti della vicenda dell’ assoggettamento previdenziale delle prestazioni aggiuntive svolte da infermieri dipendenti ai sensi del Decreto Legge 12 novembre 2001, n. 402,
convertito con modificazioni in legge 8 gennaio 2002, n.1;
› conferma, nonché ulteriore ampliamento, dello spazio a disposizione sulla rivista mensile “L’infermiere”, nell’ambito del quale l’Ente, grazie alla opportunità concessa dalla Federazione IPASVI, ha potuto diffondere notizie, informazioni, sia di carattere generale sulla previdenza dei liberi professionisti, sia sui provvedimenti più rilevanti adottati;
› fattiva partecipazione ai Seminari di studio, destinati ai componenti i Consigli Direttivi ed i Collegi dei
Revisori dei Conti dei Collegi provinciali IPASVI, che ha consentito all’Ente, per la prima volta nelle edizioni svolte nel 2003 a Castrocaro Terme (FO) e ad Altavilla Milicia (PA), di utilizzare due spazi: il primo,
in sede plenaria, con una relazione del Presidente, il secondo, in sessione parallela, con interventi tecnico – informativi del Presidente e del Direttore Generale. L’interesse manifestato dai partecipanti è stato
notevole anche perché, in questa occasione, è stato lanciato un chiaro e forte segnale politico ai Collegi,
di condivisione di obiettivi, di risultati, di necessità di coinvolgimento di tutta la categoria;
› sinergie realizzate attraverso i canali di comunicazione: riviste, siti web istituzionali;
› il consolidamento dei rapporti con Collegi provinciali IPASVI, attraverso le seguenti azioni:
• attivazione di un numero loro riservato, disponibile dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 12,00 e dalle
14,00, alle 16,00, creando una “corsia preferenziale” nelle comunicazioni tra l’Ente ed i propri iscritti,
nonché di un’area riservata, nel sito web istituzionale;
• avvio di un importante processo di coinvolgimento dei Presidenti dei Collegi, concretizzatosi, ad oggi,
in una serie di comunicazioni relative ai fatti ed ai provvedimenti più importanti per la vita dell’Ente e per
i rapporti con gli iscritti;
• promozione di incontri a livello locale, svoltisi, a partire dal mese di maggio 2003, in circa trenta sedi
provinciali, raccogliendo ovunque grande partecipazione e grande interesse. La scelta operata, peraltro,
di far presenziare il Presidente ed il Direttore Generale, nonché di non percepire alcun compenso aggiuntivo da parte dei Collegi, ha sicuramente incoraggiato questi ultimi allo svolgimento di queste iniziative;
› determinazione, adottata nel 2003, in sede di individuazione dei nuovi criteri generali di investimento, tramite la quale l’Ente afferma l’intenzione di svolgere un importante ruolo di agevolazione nello svolgimento
dell’attività dei Collegi, acquisendo unità immobiliari poi destinate alla locazione di sedi degli stessi;
› costante confronto con i Presidenti dei Collegi, attuato tramite contatti, sia diretti che nell’ambito delle
riunioni del Consiglio Nazionale della Federazione IPASVI. Questa tipologia di rapportazione, meno formale, ha consentito, in ogni caso, un aggiornamento sulle politiche dell’Ente e sulle azioni messe in atto
nei confronti degli iscritti.
- una nuova configurazione della struttura organizzativa adeguata all’accresciuto fabbisogno, attuata
insieme al potenziamento della sovrastruttura informatica;
- la definizione di una politica di bilancio che, già dal consuntivo 2003, ha modificato, in parte, la modalità di rilevazione di alcune componenti della contribuzione, principali ed accessorie. Con l’intenzione
di realizzare un principio di equità, soprattutto nei confronti di coloro che sono in regola con gli obblighi di versamento della contribuzione, la rivalutazione dei montanti contributivi, dovuta ex lege ed iscritta totalmente in bilancio, è accreditata solo a chi si trova nella richiamata condizione di regolarità. Per
chi non dovesse, al contrario, trovarcisi, le somme sono iscritte in apposito conto che accoglie debiti per
capitalizzazione da accreditare solo al momento in cui sarà stato completato l’effettivo versamento delle
quote capitali e di quelle accessorie;
- l’azione politica, che ha condotto, all’inizio del 2004, il Presidente ed il Direttore Generale, per la prima
volta dalla sua istituzione, ad incontrare personalmente il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali,
On. Roberto Maroni. I più rilevanti temi su cui è concentrata l’azione, condotta, in alcuni casi, congiun-
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tamente con gli altri Enti istituiti ai sensi del Decreto Legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, nell’ambito
dell’Adepp, ha riguardato:
› le criticità del sistema contributivo, che non assicura, alle condizioni attuali, un livello della prestazione adeguato al mantenimento del tenore di vita al termine dell’attività lavorativa;
› la totalizzazione;
› la tutela previdenziale della libera professione svolta al di fuori dell’orario di servizio;
› la previdenza complementare;
› l’assorbimento delle posizioni contributive erroneamente accese presso la gestione separata INPS, di cui
all’articolo 25, comma 1, della legge 8 agosto 1995, n. 335.
degli anni, mettendo in pratica i principi sopra descritti, ha dato vita a forme di tutela assistenziali a favore delle categorie di iscritti che, per vari motivi, si sono trovate in situazioni difficili della propria vita privata o professionale. Affiancando le prestazioni classiche previste dalla normativa in materia di tutela previdenziale (pensione di vecchiaia, inabilità, indiretta e reversibilità unitamente all’assegno di invalidità) e
solidaristico / assistenziale (indennità di maternità), gli interventi di natura assistenziale in senso stretto
hanno caratterizzato l’attività dell’Ente fin dalla loro nascita del primo di loro già nel corso del 2005.
Enpapi, nel quadro delle attività condotte a favore dei suoi iscritti e seguendo le prescrizione del
Regolamento di Previdenza, garantisce una serie di prestazioni ulteriori rispetto a quelle propriamente
previdenziali, previste dalla normativa esistente. La motivazione della scelta di conferire importanza primaria alle prestazioni di assistenza, nasce dal fatto che, indipendentemente dalla previsione normativa,
ENPAPI ritiene che la protezione assistenziale debba assumere un ruolo importante, e non meramente
accessorio, rispetto alla tutela previdenziale obbligatoria. Per mezzo degli interventi assistenziali, peraltro, l’Ente si pone al fianco dei professionisti anche durante l’arco della vita lavorativa e non soltanto al
suo termine, come avviene per le prestazioni pensionistiche. In questo modo tutto il complesso delle prestazioni erogate dall’Ente costituisce un sistema articolato di protezione previdenziale ed assistenziale,
che nasce al momento dell’iscrizione e termina al momento della cessazione dell’attività lavorativa e, in
alcuni casi, prosegue anche dopo il termine della vita. Sorretta da queste motivazioni, ENPAPI, nel corso
Gli interventi assistenziali in vigore ad oggi sono i seguenti:
a. Gli interventi assistenziali in caso di stato di bisogno sono erogati dall’Ente a fronte della dimostrata
presenza di un particolare disagio economico che può esser causato da una molteplicità di possibili evenienze: eventi straordinari (caso fortuito o forza maggiore), malattia, infortuni, decesso dell’iscritto, ecc .
b. L’indennità di malattia è destinata ad ovviare ai mancati guadagni di quel libero professionista che, colpito da gravi patologie, deve forzatamente sospendere la propria attività per un periodo pari ad almeno
45 giorni. Si tratta, sostanzialmente, di una tutela paragonabile a quella derivante da pensione di inabilità, da cui comunque si differenzia soprattutto perché non richiede una inabilità permanente, né un quinquennio minimo di anzianità contributiva come invece per quest’ultima.
c. La terza prestazione assistenziale è il contributo per spese funebri, che può essere erogato dall’Ente in
caso di decesso dell’iscritto, se pensionato o di un componente il suo nucleo familiare. Attraverso tale
prestazione l’Ente ha inteso predisporre un sistema di ausilio per gli assicurati ed i loro familiari più stretti, per affrontare le spese che si accompagnano ad eventi di simile gravità materiale ed emotiva.
d. Le borse di studio in favore degli iscritti, dei loro figli e dei figli di pensionati ENPAPI che abbiano conseguito il diploma di maturità ovvero il diploma di laurea, triennale o specialistica. L’iniziativa si rivolge
a tutti gli studenti meritevoli che hanno concluso il loro percorso nelle scuole secondarie e nelle
Università e che, ovviamente, hanno un qualche rapporto, anche indiretto, con l’Ente di previdenza.
e. I trattamenti economici speciali prevedono la concessione, in favore di orfani titolari di pensione ai
superstiti, indiretta o di reversibilità, nonché di titolari di pensione di inabilità, un trattamento economico speciale che assicuri loro, per un periodo di dodici mesi, un’erogazione complessiva che, ad oggi, è
pari ad ? 1.000,00 lordi per mese lordi. Tale intervento si concretizza in un vero e proprio sostegno, operato dall’Ente, in favore di quei soggetti che, per cause indipendenti dalla propria volontà, versano in condizioni di particolare disagio.
f. L’erogazione di contributi per l’avvio e l’esercizio dell’attività libero professionale, il più recente tra le
forme di prestazioni assistenziali, ad oggi in fase di attivazione, prevede la possibilità di riconoscimento di:
• contributi in conto interessi, in favore degli Assicurati che abbiano accesso a mutui ipotecari, finalizzati esclusivamente ad acquisto, costruzione, manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione, ampliamento di immobili destinati a studio o ambulatorio professionale;
• contributi in conto interessi a favore degli iscritti con età inferiore ai cinquanta anni, che iniziano l’attività autonoma di infermiere e che hanno ottenuto prestiti chirografari finalizzati alle spese di avvio dell’attività libero professionale;
• contributi in conto interessi a favore degli iscritti che hanno ottenuto prestiti chirografari finalizzati esclusivamente all’acquisto di macchinari, arredi, attrezzature destinati all’esercizio dell’attività professionale, o
per l’esecuzione di lavori di ristrutturazione ordinaria e straordinaria dell’immobile destinato a studio o
ambulatorio professionale.
Ciascuna di queste prestazioni è sottoposta ad una precisa regolamentazione, salvo alcuni requisiti di accesso
comuni. L’erogazione di ognuna di queste forme previdenziali, di competenza del Consiglio di Amministrazione,
avviene ogni quattro mesi, sulla base di una graduatoria degli interventi richiesti e dei fondi disponibili per ciascuna delle singole prestazioni ad ognuna delle quali non si può accedere se già si beneficia di un’altra.
g. Proposte di miglioramento ed attività in fieri.
La logica è quella di realizzare un principio solidaristico, attraverso il quale sono gli stessi Professionisti Iscritti a
concorrere al sostegno dei propri colleghi nei momenti di particolare bisogno. Molte sono le fattispecie che ENPA-
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Ambiti di attività dell’attuale mandato
Posto come obiettivo prioritario dell’attività dell’Ente quello del soddisfacimento dei bisogni di protezione sociale dei propri assicurati, l’azione programmata per il governo dell’Ente ritiene di operare, al fine
di raggiungere pienamente il proprio principale traguardo, sulla base delle seguenti premesse:
Assicurare l’adeguatezza delle prestazioni
Questo obiettivo vuole porre in essere interventi volti da un lato ad incrementare la base pensionabile,
dall’altro a favorire lo sviluppo di coperture previdenziali da affiancare a quella obbligatoria quali, ad
esempio, le forme di tutela complementare;
Questo risulta uno degli obiettivi più difficili da perseguire. L’impianto normativo che governa la gestione dell’Ente, come è noto, lascia pochi margini di manovra e anche le misure che, nel tempo, sono state
ipotizzate, pur costituendo, sicuramente, un elemento migliorativo, non sono risolutive ai fini dell’aumento significativo della misura delle prestazioni. Ciò nonostante, l’Ente, nell’ambito della strategia di miglioramento del sistema contributivo:
- ha attuato l’azione che consiste nell’introduzione di aliquote modulate e facoltative, nei limiti del 20% del
reddito netto professionale. Il Consiglio di Indirizzo Generale, nella riunione del 19 settembre 2009, ha approvato, nell’ambito di più generali modifiche al Regolamento di Previdenza, la modulazione di sei aliquote da
applicare per la determinazione del contributo soggettivo dovuto, articolate da quella, obbligatoria, del 10%,
fino alla massima del 20%, includendo quelle del 12%, del 14%, del 16% e del 18%,.
- sta seguendo con attenzione, dopo aver contribuito nella fase propositiva, la proposta di modifica del
decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, che prevede la facoltà per gli Enti di fissare il contributo integrativo sino al 5 percento del fatturato lordo, con la possibilità di destinare la misura percentuale eccedente l’attuale 2 percento sia ai montanti contributivi sia a forme di assistenza a favore degli iscritti.
Realizzare forme di assistenza e solidarietà all’interno della categoria
PI vuole tutelare, anche per riaffermare la propria centralità, verso la categoria, rispetto a tutto l’ambito di protezione sociale. Un progetto, che si colloca alla base dell’attuazione di questo obiettivo, è particolarmente ambizioso e si riferisce alle azioni che possono essere poste in essere a sostegno della categoria, con particolare riferimento ai temi dell’assistenza.
Se infatti, fino a ieri, l’Ente ha concentrato la propria attenzione sul consolidamento dell’alto compito relativo alla tutela
previdenziale obbligatoria, da oggi vuole esplorare altre opportunità, messe a disposizione dalla legge, per potersi porre
in posizione centrale, rispetto a tutta la categoria, al fine di soddisfare anche altre esigenze di protezione sociale. È proprio in questo ambito che apposite commissioni tecniche, costituite da componenti il Consiglio di Amministrazione ed
il Consiglio di Indirizzo Generale, hanno elaborato interessanti proposte dirette ad ampliare la platea oggetto di tutela
per contribuire a risolvere problematiche con riflessi di carattere sociale quali un’adeguata assistenza alla popolazione
anziana, un aiuto alle lavoratrici madri e forme agevolative dirette alla crescita culturale dei giovani.
Avvicinare l’Ente ai propri assicurati
questo obiettivo vuole essere perseguito attraverso l’ulteriore facilitazione degli adempimenti obbligatori ma,
soprattutto, con l’accrescimento di valore dei servizi esistenti. La strategia volta a facilitare gli adempimenti, attraverso interventi di adeguamento dei testi regolamentari, ha trovato ampia attuazione fin dal 2007:
- la modifica degli articoli 7 ed 11 del Regolamento di Previdenza ha consentito all’Ente una profonda revisione delle modalità di incasso della contribuzione obbligatoria dovuta, finalizzata ad una maggiore dilazione dei pagamenti, con riferimento, soprattutto, al saldo, calcolato sulla base dei redditi netti professionali e
dei volumi di affari lordi prodotti. Il nuovo sistema introduce due forti elementi di innovazione:
› il versamento in complessive sei rate bimestrali, a partire dal mese di febbraio, di cui cinque di pari importo,
pari alla somma della contribuzione minima annuale e di un parziale anticipo della contribuzione dovuta per
l’anno successivo, con sesta rata a conguaglio e con la possibilità, lasciata agli Assicurati, di versare la contribuzione dovuta in unica soluzione;
› la sottrazione agli Assicurati dell’adempimento del calcolo della contribuzione dovuta a saldo per l’anno precedente
- la riforma del contributo minimo, del contributo e dell’indennità di maternità, con la previsione di previsione di esoneri contributivi e di un’integrazione dell’indennità di maternità riconosciuta da un altro
Ente di previdenza, in presenza di particolari condizioni nel caso di contestuale esercizio della professione in forma subordinata.
L’attività istituzionale svolta dall’attuale mandato, ha fatto emergere la necessità di rivedere nuovamente i Regolamenti
di Previdenza e Assistenza per adeguarli alla duplice esigenza di venire incontro alle esigenze degli assicurati ed uniformarsi alle ultime disposizioni normative. Il testo contenente le modifiche ai suddetti regolamenti, è già stato predisposto e sarà, in breve, trasmesso ai Ministeri Vigilati affinchè percorra l’iter previsto per l’approvazione.
Consolidare i rapporti con la professione per la diffusione della cultura previdenziale
ciò potrà essere realizzato attraverso la intensificazione dei rapporti con i liberi professionisti e con le
Associazioni, il rafforzamento della relazione con la Federazione Nazionale dei Collegi Provinciali IPASVI e con i Collegi Provinciali. L’azione culturale è da anni svolta anche e soprattutto a livello locale, con
l’organizzazione, presso i Collegi Provinciali IPASVI, di un nuovo ciclo di incontri, che, oltre ad ampliare l’ambito di discussione e confronto sui temi della libera professione, andandoli ad abbracciare praticamente tutti (sostanziale, legale, fiscale, previdenziale), offre la possibilità di ascoltare momenti di esperienza diretta vissuti dai liberi professionisti.
quadriennio. Accanto al consolidamento dei rapporti che continuano ad intercorrere con i rappresentanti del
Parlamento, del Governo, delle Istituzioni, due sono le interlocuzioni che vale la pena trattare in questa sede:
I rapporti con la Gestione Separata INPS
La questione dell’iscrizione dei professionisti infermieri alla gestione separata INPS, istituita dall’articolo 2,
comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, è nata praticamente insieme all’Ente, in quanto, anche dopo
la sua istituzione avvenuta il 24 marzo 1998, molti Professionisti hanno proseguito, in gran numero, nella
presentazione di domande di iscrizione presso l’INPS, che, peraltro, erano accettate dalla maggioranza delle
proprie sedi periferiche anziché presso il naturale destinatario, ENPAPI.
Su tutto ciò hanno pesato, negativamente, due fattori:
- l’instaurazione, sia pur impropria, di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e, successivamente,
anche di collaborazione a progetto, peraltro espressamente preclusa, dalla legge, ai Professionisti intellettuali;
- l’assimilazione al lavoro dipendente dei compensi derivanti dai predetti rapporti, realizzata con l’articolo 34 della legge 21 novembre 2000, n. 342.
L’insieme di questi due elementi ha causato un periodo di grande disorientamento nei professionisti infermieri che ha prodotto, come risultato, un afflusso di iscrizioni molto elevato alla predetta Gestione
Separata INPS, sottratto all’alveo naturale della tutela previdenziale di categoria, con il conseguente consolidamento, al suo interno, di un altrettanto rilevante numero di posizioni contributive. Nell’ambito del
rinnovato confronto con gli interlocutori politici ed istituzionali dell’Ente è stato avviato con l’Istituto di
previdenza pubblico, un confronto, politico e tecnico, che ha condotto alla stipula, in data 20 novembre
2007, di una convenzione, che regola il trasferimento delle posizioni previdenziali e dei correlati flussi
contributivi, dalla Gestione Separata INPS ad ENPAPI. Alla convezione sono, altresì, collegati il
Messaggio INPS n. 18550 del 16 luglio 2007 e la Circolare INPS n. 32 del 12 marzo 2008. Con il primo
è stata riaffermata l’obbligatorietà di iscrizione ad ENPAPI da parte di tutti i professionisti infermieri, iscritti ai Collegi Provinciali IPASVI, che esercitano l’attività autonoma in forma individuale, associata o di collaborazione coordinata e continuativa, in presenza, o meno, di altra forma di esercizio in forma subordinata; con la seconda è stata disciplinata la modalità operativa per il trasferimento dei contributi, da parte
delle sedi periferiche dell’Istituto, erroneamente versati alla Gestione Separata, in luogo di ENPAPI.
L’Ente sarà, successivamente, l’attore principale nei rapporti con i Professionisti i cui flussi saranno stati trasferiti, con indubbi riflessi economici e finanziari, ma anche operativi, sulla gestione dell’Ente, senza sottovalutare, inoltre, i rilevanti significati di politica professionale. In primo luogo, l’operazione assesta, in modo
sostanziale, la platea dei professionisti iscritti, riconducendo il numero gli esercenti in modalità libero – professionale, in termini quantitativi, ad un assetto più coerente con la concreta realtà dell’esercizio. In secondo
luogo, concorre a definire, dal punto di vista culturale, gli ambiti di corretto esercizio della libera professione infermieristica. In terzo luogo, riafferma e rafforza il ruolo, proprio di ENPAPI, di esercizio delle forme di
protezione sociale svolta in favore della categoria. In quarto luogo, pone le basi per un forte sviluppo dimensionale dell’Ente, che prefigura, peraltro, gli ulteriori e significativi cambiamenti che interverranno, una volta
che saranno realizzati gli obiettivi di estensione dell’ambito di attività verso forme di tutela complementare e
di assistenza, da destinare, oltre che ai liberi professionisti, a tutta la categoria infermieristica. La riforma del
Regolamento di Previdenza, nella parte relativa al trattamento contributivo dei Professionisti che, contestualmente, esercitano in forma subordinata, ha voluto proprio considerare le peculiarità delle posizioni che saranno trasferite, creando un meccanismo che ne favorisse il passaggio a regime.
Incrementare i rapporti istituzionali
Da sempre, ma in particolare nel corso dell’ultimo quadriennio, una delle priorità assolute dell’attuale
mandato è stata quella di incrementare i rapporti istituzionali nel quadro di una strategia complessiva di
sviluppo dei rapporti con la Pubblica Amministrazione (Parlamento, Governo, con i Ministeri preposti
dalla legge alla vigilanza, Istituzioni in genere), rapporti, peraltro, che sono già iniziati nel precedente
Nel corso dell’anno 2009, in attuazione della citata convenzione del 2007 tra INPS ed ENPAPI, è stato
portato a compimento il trasferimento dei flussi contributivi relativi alle posizioni oggetto dei
Professionisti erroneamente iscritti alla Gestione Separata per i lavoratori autonomi e parasubordinati di
cui all’articolo 2, comma 25, della legge 8 agosto 1995, n. 335. Sulla base di quanto stabilito dalla circolare n. 38, emanata dall’INPS il 12 marzo 2008, ciascuna delle strutture periferiche dell’Istituto ha provveduto al trasferimento delle posizioni contributive comunicando all’ENPAPI:
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- per ciascun infermiere: il codice fiscale, la tipologia di attività svolta con l’indicazione, nel caso di collaborazione, del committente che ha effettuato i versamenti all’INPS, l’importo originariamente versato,
l’importo trasferito ed il periodo di riferimento;
- l’importo trasferito con riferimento al complesso delle posizioni trasferite;
L’Ente, dotatosi della già descritta struttura di progetto che, unitamente alla prosecuzione dell’attività di
recupero crediti, si occupa della definizione delle posizioni previdenziali provenienti dalla Gestione
Separata INPS, è stato impegnato nell’attività di acquisizione nel proprio sistema dei dati comunicati dalle
singole sedi INPS nonché nella verifica dei singoli versamenti pervenuti al fine di attribuire correttamente i versamenti relativi a ciascuna sede territoriale dell’INPS. Alla data del 31/12/2009 n. 149 sedi
Provinciali dell’INPS hanno versato un importo complessivamente pari ad € 11.964.920,94, trasferendo
contestualmente n. 12.794 posizioni che sono, nel corso dell’anno 2010, oggetto di puntuale verifica. Da
un primo esame sono state riscontrate difformità sia relativamente ai periodi di iscrizione, sia alle somme
trasferite, che si aggiungono alle situazioni che rilevano imprecisioni evidenziate dai diretti interessati: per
questo motivo ENPAPI, in data 15 dicembre 2009, ha trasmesso agli interessati una comunicazione volta
alla verifica della correttezza del trasferimento. Nel corso dell’anno 2010, sulla base delle informazioni
di ritorno ricevute dagli Assicurati, la struttura sta provvedendo a:
- individuare i periodi di iscrizione per ciascun interessato, con priorità assegnata agli Assicurati attivi ed
agli ultrasessantacinquenni, al fine di sottoporre l’istanza all’attenzione del Consiglio di Amministrazione
per la relativa deliberazione;
- restituire all’INPS le posizioni relative ai nominativi con trasferimento non corretto (contribuzione relativa ad attività non infermieristiche);
- rimborsare all’Iscritto i contributi trasferiti dall’INPS, in caso di effettiva doppia contribuzione, ovvero
imputarli ad annualità successive;
- intrattenere i contatti con le sedi INPS per acquisire i mancati trasferimenti.
L’operazione di trasferimento non risolve compiutamente il problema della definizione delle posizioni
previdenziali in quanto, come noto, si riferisce al recupero solo parziale della contribuzione dovuta
secondo quanto disposto dal Regolamento di Previdenza dell’Ente. Individuate le criticità che presiedono ad una completa regolarizzazione, sono in corso iniziative che coinvolgono INPS e Ministeri vigilanti dirette a contemperare le esigenza della Gestione con le attese degli interessati.
Alcuni Collegi Provinciali IPASVI hanno richiesto delucidazioni in ordine alle posizioni relative all’attività svolta in qualità di componenti i Consigli Direttivi ed i Collegi dei Revisori dei Conti degli organismi,
provinciali e nazionali, di categoria, anch’esse interessate al trasferimento da parte dell’INPS. Questo istituto, peraltro, con messaggio del 9 dicembre 2008, indirizzato alle strutture periferiche, aveva già specificato che i contributi da trasferire dovevano essere riferiti anche alle attività come sopra specificate, oltre
che a quelle svolte in forma libero – professionale. ENPAPI, venuta a conoscenza delle riflessioni che,
sul punto, andavano maturando in sede di Federazione Nazionale dei Collegi Provinciali IPASVI, ha
richiesto un chiarimento alla Direzione Centrale Entrate dell’INPS, anche al fine di verificare la portata
della disposizione e cioè se, al di là della funzione di componente di Organi dei Collegi Provinciali IPASVI o della Federazione Nazionale dei Collegi Provinciali IPASVI, la stessa dovesse ricomprendere anche
i Professionisti che esercitano la professione in forma subordinata. L’INPS, al riguardo, ha confermato la
propria posizione con nota del 12 maggio 2009 e ha successivamente ribadito, in forma decisa, a fronte
di nuove argomentazioni esposte da ENPAPI, la correttezza della direttiva trasmessa alle proprie strutture territoriali, riconducendo in un unico apprezzamento la posizione dei componenti dei Collegi, indipendentemente dallo svolgimento dell’attività in qualità di libero professionista ovvero con rapporto di
lavoro subordinato. Al fine di superare elementi di perplessità, ancora presenti circa l’applicabilità di tale
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orientamento, di comune accordo con la predetta Federazione, questo Ente ha sottoposto la questione al Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali, al fine di pervenire ad una soluzione inequivocabile. La problematica è stata
recentemente trattata dai Ministeri vigilanti, e all’esito dell’istruttoria svolta, è stato dato mandato all’INPS di regolamentare la materia con apposita circolare, a valere per tutti gli Enti di Previdenza, in base al criterio che:
i redditi percepiti dai soggetti che svolgono in maniera professionale e abituale attività legata all’esercizio di arti e professioni, concorrendo alla formazione del reddito derivante dall’attività professionale, non
sono soggetti a contribuzione nell’ambito della gestione separata INPS di cui all’art.2 c. 26 della Legge
335/95. In questo modo si è posto termine ad una situazione che si è trascinata nel tempo generando incomprensioni nei rapporti con la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI e con i Collegi stessi.
L’attività di recupero dei crediti contributivi
L’Ente si è posto, negli ultimi anni, l’obiettivo di diffondere la cultura della previdenza come forma di
risparmio. Accanto a questo ha sempre richiamato, in chiave etica, l’obbligatorietà di iscrizione, vista nel
primario interesse del Professionista, come affermazione di corretti principi di esercizio della professione. L’ottemperanza agli obblighi di iscrizione, dichiarazione dei redditi e dei volumi di affari, versamento dei contributi non possono che essere considerati, infatti, proprio alla stregua di una delle modalità di
corretto esercizio. Questo concetto, peraltro, è stato espresso molte volte già in passato, nei confronti dei
Professionisti diligenti che, spesso, si sono sentiti sminuiti nei confronti di coloro che, al contrario, non
osservano la legge. Questi ultimi procurano un danno a se stessi, in quanto non sono tutelati, ma anche
alla categoria nel complesso, in quanto realizzano forme di concorrenza sleale e di esercizio, quindi, non
corretto. ENPAPI, consapevole di ciò sta ponendo in essere un’azione di “bonifica”, in collaborazione
con l’Agenzia delle Entrate, che si snoda tramite la ricerca ed il perseguimento, ove necessario, di:
Professionisti che non si sono iscritti, pur obbligati dalla legge; Professionisti iscritti che non hanno versato i contributi obbligatori; Professionisti che si sono iscritti, pur non possedendo i requisiti per l’iscrizione obbligatoria. L’azione, in sintesi, si pone un triplice ordine di obiettivi:
- recuperare la contribuzione dovuta e non versata;
- recuperare le iscrizioni obbligatorie;
- annullare le posizioni erroneamente attivate presso ENPAPI, ove non riconducibili all’esercizio della
libera professione infermieristica.
L’opera di recupero dei crediti contributivi ha una considerevole valenza politica, esprimendo la volontà di
diffondere, presso gli Assicurati e presso la categoria, un segnale di concretezza e di effettività di svolgimento, per la quale è forte l’esigenza di salvaguardare l’immagine dell’Ente che, all’esterno, deve offrire un quadro di efficienza ed efficacia nello svolgimento dei processi amministrativi. Nel corso dell’anno 2009 l’Ente
ha dato concreta attuazione a tale azione attraverso l’invio di una comunicazione con la quale è stato comunicato a poco più di 4.000 Assicurati attivi l’ammontare complessivo del debito per contributi al 31 dicembre 2005, oltre sanzioni e interessi sino alla data del 30 novembre 2008, secondo quanto derivante dall’applicazione comparativa dei dati forniti dall’Agenzia delle Entrate e di quelli dichiarati dagli Iscritti attraverso i
modelli UNI di autodichiarazione. Dal gennaio 2009 l’attività è stata rivolta all’implementazione del sistema
informatico ed all’analisi ed alla gestione delle singole istruttorie attivate.
L’azione di recupero crediti ha portato, al 31 dicembre 2009, al seguente esito:
- n. 2027 iscritti hanno provveduto alla regolarizzazione della propria posizione contributiva versando un
importo pari ad € 1.851.662;
- n. 377 iscritti hanno avuto accesso alla rateizzazione degli importi dovuti in seguito al pagamento pari
ad € 644.737 a titolo di acconto effettuando contestualmente un riconoscimento del debito verso l’Ente
per € 2.209.674;
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- n. 377 iscritti hanno versato rate per un importo pari ad € 552.206.
Nel corso dell’anno 2010 la struttura è impegnata nella definizione delle istruttorie in lavorazione, nonché nell’impostazione ed attivazione dell’azione di recupero dei crediti per tutti i soggetti, con l’iscrizione in atto, ovvero cancellati, che presentano una posizione debitoria. È stata intensificata, inoltre, l’attività di contrasto all’evasione per individuare i soggetti tenuti all’iscrizione obbligatoria e che non hanno provveduto alle incombenze di legge.
Ampliare le forme di protezione sociale
considerato un importante traguardo da raggiungere, sia in termini di estensione delle forme di tutela in
sé e per sé, sia delle platee di riferimento per l’esercizio della funzione di tutela stessa. In questo sarà
importante coinvolgere i professionisti dipendenti, ma anche quelli appartenenti a nuove categorie professionali similari, nel processo di diffusione della cultura previdenziale. L’obiettivo si ricollega strettamente a quello che persegue la realizzazione di forme di solidarietà infracategoriale. Accanto al già citato progetto assistenziale, l’Ente è stato molto attivo, già nel corso del 2007, nell’attuazione del proposito
di ricercare forme di tutela previdenziale complementare, da affiancare a quella obbligatoria. Nel corso
del 2008 si è consolidata l’adesione di ENPAPI al Fondo Sanità, motivata dalla necessità di affiancare, alla
tutela previdenziale obbligatoria, quella di natura complementare, che possa offrire una rendita pensionistica ulteriore, rispetto a quella che la legge pone, obbligatoriamente, in favore di ciascun cittadino.
L’azione dell’Ente, in questo senso, ha messo in campo, fin da subito, tutte le risorse necessarie ad estendere tale ulteriore forma di tutela anche ai Professionisti iscritti agli Albi tenuti presso i Collegi Provinciali
IPASVI, a prescindere dall’esercizio della professione in forma autonoma e, quindi, dall’iscrizione ad
ENPAPI. Diretta conseguenza è stata l’adesione della Federazione Nazionale dei Collegi Provinciali IPASVI, che ha concretizzato tale possibilità. L’Assemblea del Fondo Sanità ha, successivamente, approvato
l’adesione della Federazione IPASVI e la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP) ha approvato, il 31 luglio 2008, l’approvazione delle conseguenti modifiche dello statuto del Fondo che, nel frattempo, ha accolto, al suo interno anche l’Ente di Previdenza e Assistenza dei Farmacisti (ENPAF), insieme ai Medici, ai Dentisti e, naturalmente, agli Infermieri. L’ottica con la quale ENPAPI ha operato si è
posta l’obiettivo di favorire, verso la categoria infermieristica e, per estensione, verso tutti i Professionisti
dell’area sanitaria, proprio quella consapevolezza necessaria a considerare la forma di tutela previdenziale come una forma di risparmio. Si tratta, come già sottolineato, di un fondamentale momento di attuazione concreta dei messaggi politici che, ormai da tempo, l’Ente diffonde presso la platea degli Assicurati
e, più in generale, presso la categoria. Di particolare importanza, nell’ambito della fase che ha veicolato
l’adesione di ENPAPI al Fondo Sanità, è stato l’accordo, firmato Il giorno 30 luglio 2007 alle ore 15.30 in
Roma, via Vittorio Veneto, 56. presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale in presenza del
Ministro On. Onorevole Cesare Damiano.
Si riporta di seguito la dichiarazione del Ministro:
“Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale prende atto con compiacimento della volontà espressa dalle
Parti di voler attuare, con il presente accordo, iniziative concrete volte ad assicurare più elevati livelli di copertura previdenziale, per due importanti categorie di lavoratori del settore sanitario. L’impulso dato all’attuazione per
le professioni di detto settore della previdenza di secondo pilastro rappresenta una scelta di alto valore sociale
indirizzata a migliorare le performance pensionistiche nell’ottica dell’ottimizzazione delle tutele previdenziali.
Esprime pertanto l’auspicio che tale opportunità costituisca un punto di riferimento anche per gli altri enti privati di previdenza del settore in questione, nonché per gli ordini, albi e collegi professionali.”
Ottimizzare la gestione
la ricerca di ulteriori margini di ottimizzazione della gestione dell’Ente non può che accompagnare tutto
questo processo, in termini di rafforzamento della struttura organizzativa, valorizzazione delle risorse
umane, implementazione della componente tecnico – logistica. Si è già proceduto ad un riassetto orga28
nizzativo, che si è posto diversi obiettivi: promuovere la flessibilità e la velocità di reazione ai cambiamenti ed ai bisogni degli Assicurati e della categoria nel suo complesso, focalizzare l’attenzione verso la
creazione di valore per gli Assicurati, avere una visione più ampia degli obiettivi organizzativi, promuovere il lavoro di gruppo e la collaborazione, migliorare la qualità della vita lavorativa del personale dipendente. Particolare importanza riveste, sotto questo punto di vista, l’acquisto dell’immobile che accoglie
gli uffici dell’Ente. In data 29 aprile 2009 è stato stipulato l’atto definitivo di compravendita dell’immobile, sito in Roma, via dei Gracchi n. 287/289 – via Alessandro Farnese 3. L’Ente, in questo modo, ha consolidato il proprio livello di sviluppo, anche dal punto di vista logistico, acquisendo una sede in proprietà che, peraltro, risulta essere di elevato prestigio, costituendo un unicum nel suo genere, caratterizzato
dallo stile liberty dei primi del novecento. La scelta di un immobile di così elevato prestigio e valore artistico discende da alcune considerazioni. Prima fra tutte, la volontà di effettuare un importante investimento nel settore immobiliare, considerato che proprio attraverso l’attività di impiego delle risorse finanziarie, strumentale a quella di esercizio della tutela previdenziale obbligatoria e della protezione assistenziale, sono salvaguardate, attraverso il mantenimento del valore economico del bene ed i proventi da essa
generati, le future pensioni. In secondo luogo, il proposito di dotare l’Ente di previdenza della Professione
Infermieristica di una propria sede, con tutta la dignità e tutto il decoro che essa stessa merita ed all’interno della quale gli Organi di indirizzo, amministrazione e controllo, insieme alla struttura tecnica, possano condurre l’attività cui sono preposti che, di fatto, si traduce in una continua attenzione ai bisogni ed
alle esigenze degli Assicurati ed all’individuazione di soluzioni per soddisfarli. Di seguito, il desiderio di
concorrere ad un progetto di ricerca, studio, progettazione, recupero e riqualificazione architettonica di
un immobile, costruito nei primi anni del ‘900, che dà lustro alla città di Roma, che ospita la sede di
ENPAPI. Infatti, nel corso del 2009, l’Ente ha indetto la gara a procedura ristretta e, successivamente, ha
aggiudicato le opere di ristrutturazione. Il progetto di intervento ha avuto come obiettivo principale il
recupero del decoro storico-monumentale dell’edificio, andato perduto nel corso dei vari e precedenti
interventi di ristrutturazione ed ampliamento. Il passaggio alla nuova sede non costituisce un mero trasferimento della sede operativa ed istituzionale, ma vuole rappresentare una tappa fondamentale nel processo di sviluppo dell’Ente, anche per simboleggiare un rinnovato modo di affiancare i Professionisti
Assicurati, con servizi innovativi che consolidino il legame con l’Ente stesso.
Privacy e Documento Programmatico sulla sicurezza
L’ENPAPI ritiene la tutela dei dati personali sottoposti a trattamento nell’ambito della propria attività una
priorità da conseguire e mantenere nei suoi diversi aspetti. Per tale scopo ENPAPI considera essenziale l’adeguamento della propria struttura al disposto del D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003, il Codice in materia di
protezione dei dati personali, d’ora in avanti denominato “Codice”, e quindi il rispetto degli obblighi da previsti da tale normativa. In particolare, in materia di sicurezza dei dati e delle procedure, il Titolo V della Parte
I del D.Lgs. 196/2003 prevede una serie di norme (artt. 31-36) volte a garantire che i dati personali oggetto
di trattamento siano “custoditi e controllati, anche in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, alla natura dei dati e alle specifiche caratteristiche del trattamento, in modo da ridurre al minimo, mediante l'adozione di idonee e preventive misure di sicurezza, i rischi di distruzione o perdita, anche
accidentale, dei dati stessi, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito o non conforme alle
finalità della raccolta”: norme poi completate dalle previsioni dell’Allegato B del Codice (il “Disciplinare
tecnico in materia di misure minime di sicurezza”). Tra gli accorgimenti tecnici da porre in essere al fine di
proteggere i dati personali oggetto di trattamento, l’art. 34, comma 1, lett. g, del Codice prevede la “tenuta
di un aggiornato documento programmatico sulla sicurezza” (d’ora in avanti D.P.S.) in caso di trattamento
di dati sensibili e/o dati giudiziari effettuato con strumenti elettronici: adempimento disciplinato poi in
maniera dettagliata nella regola 19 dell’“Allegato B”.
In riferimento a tale obbligo, ENPAPI riconosce di rientrare nella casistica che impone la redazione del
D.P.S., e, pertanto, in qualità di Titolare del trattamento di dati sensibili e giudiziari mediante l’utilizzo di
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strumenti elettronici, ha provveduto, nel corso dell’esercizio 2009, a sottoporre a revisione ed aggiornamento il proprio D.P.S.
Obiettivo del D.P.S., è di raccogliere e fornire le informazioni utili per l’identificazione delle misure di
sicurezza, organizzative, fisiche e logiche, previste per la tutela dei dati trattati all’interno della struttura
dell’ENPAPI. In esso vengono infatti definite le regole comportamentali e le responsabilità alle quali tutte
le persone autorizzate al trattamento devono conformarsi, e vengono evidenziati:
- i meccanismi di sicurezza (organizzativi, tecnici, informatici, fisici e operativi) che sono stati attuati o da attuare;
- i criteri tecnici ed organizzativi per la protezione delle aree e dei locali utilizzati per installare le apparecchiature elaborative, comprese le modalità di controllo accesso e le modalità di protezione dei
Personal Computer;
- i criteri e le procedure per assicurare le integrità dei dati;
- i criteri e le procedure per la sicurezza della trasmissione dei dati e per gli accessi per via telematica;
- l’elaborazione dei piani di formazione per rendere edotti gli incaricati al trattamento dei rischi individuati e dei modi per prevenire i danni;
- la pianificazione e le modalità per l’attuazione dei controlli periodici per verificare l’efficacia delle
misure di sicurezza adottate;
- le modalità di diffusione di sensibilizzazione della consapevolezza dei rischi nel trattamento dei dati.
Con il Codice si è voluto riaffermare il principio in base al quale, nell’utilizzare dati personali, ad ogni persona
fisica o giuridica, oggetto di trattamento, deve essere assicurata la tutela dei diritti e delle libertà, ed in particolare la tutela della propria vita privata. Enpapi ha voluto riaffermare tali principi attraverso il D.P.S. Il legislatore ha
definito, a carico del Titolare del trattamento di dati sensibili e giudiziari (ENPAPI) e degli eventuali responsabili
nominati, tutta una serie di adempimenti operativi (notifica, richiesta di consenso, ecc.) e di adempimenti di sicurezza tecnica, informatica, organizzativa, procedurale, fisica (misure minime previste dalla Parte I, Titolo V, Capo
II del D.lgs. 196/2003), che se non soddisfatti comportano sanzioni penali in capo ai soggetti indicati. Il Codice
obbliga l’ENPAPI, a fronte del trattamento con strumenti elettronici dei dati personali-sensibili/giudiziali, ad attivare una serie di misure organizzative in grado di prevenire o minimizzare i rischi di perdita o manomissione
degli stessi. In base ai contenuti dell’attuale versione aggiornata del D.P.S., ENPAPI risulta perfettamente in linea
con i requisiti di sicurezza adottati per i sistemi elettronici con quanto richiesto nelle specifiche norme del Codice
che disciplinano tale settore.
La natura dei dati personali oggetto di trattamento da parte della struttura dell’ ENPAPI è comune, sensibile e giudiziale.
toposte alle procedure di cui al Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 e procedure equiparate, ovvero ad
amministrazione straordinaria nei tre anni precedenti. Il periodo è ridotto ad un anno nelle ipotesi in cui
il provvedimento sia stato adottato su istanza degli organi amministrativi.
Sono inoltre considerate cause di ineleggibilità alle cariche dell’Ente, ovvero di decadenza dalle stesse:
- aver riportato condanne o sanzioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689 e successive modificazioni e integrazioni per delitti contro il patrimonio, la fede pubblica, l'economia pubblica o contro la
Pubblica Amministrazione ovvero per delitti non colposi per i quali la Legge commini la pena della reclusione non inferiore, nel massimo, a cinque anni;
- trovarsi nelle condizioni di cui all’art. 2382 c.c., ovvero essere stati sottoposti alle misure di prevenzione di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423 o della legge 31 maggio 1965, n. 575;
- aver riportato condanne o sanzioni per uno dei delitti previsti nel titolo XI del libro V del codice civile
e nel Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267.
Il possesso dei requisiti di cui ai precedenti punti è comprovato da apposita dichiarazione rilasciata dagli
interessati al momento della presentazione della candidatura e verificato dal Collegio dei Sindaci.
Il Consiglio di Indirizzo Generale
Il Consiglio di Indirizzo Generale, ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 10 febbraio 1996, n. 103, è composto da
un numero di membri elettivi corrispondente al rapporto di uno ogni mille iscritti all’Ente con arrotondamento all’unità intera per ogni frazione inferiore a mille; esso dura in carica per quattro anni ed i componenti sono eleggibili per non più di tre mandati consecutivi.
Funzionamento e compiti del Consiglio di Indirizzo Generale
Sono Organi dell’Ente:
1. il Consiglio di Indirizzo Generale;
2. il Consiglio di Amministrazione;
3. il Presidente;
4. il Collegio dei Sindaci.
I componenti degli Organi dell’Ente debbono essere di provata onorabilità ed in possesso del requisito di
professionalità di cui all’art. 1, comma 4, lett. b), del D. Lgs. 30 giugno 1994, n. 509; tale requisito si
intende soddisfatto per coloro che abbiano conseguito capacità ed esperienza amministrativa per aver
svolto funzioni o compiti dirigenziali, consiliari, amministrativi o direttivi, per uno o più periodi complessivamente non inferiori ad un triennio, presso ordini professionali o presso altre istituzioni pubbliche o
private di significative dimensioni.
Sono considerate cause di esclusione del requisito della professionalità:
- l’aver subito la sanzione della sospensione disciplinare dall’albo per un periodo pari o superiore a sei mesi;
- l’aver svolto le funzioni di cui al comma precedente presso aziende, enti, imprese o organizzazioni sot-
Nella prima adunanza del Consiglio di Indirizzo Generale gli eletti provvedono a nominare fra loro un
Segretario che resterà in carica, salvo dimissioni o revoca, sino alla scadenza del mandato del Consiglio
di Indirizzo Generale da cui è stato eletto. Il Consiglio di Indirizzo Generale si riunisce almeno due volte
l’anno, ma ne è prevista la convocazione da parte del Segretario ogniqualvolta questi lo ritenga necessario per la trattazione di questioni di particolare rilevanza; la convocazione potrà altresì essere richiesta da
tanti consiglieri che rappresentino almeno un terzo del totale dei componenti del Consiglio. Il Segretario
dovrà far pervenire la lettera di convocazione con mezzi postali o telematici che comprovino la ricezione, almeno cinque giorni prima di quello fissato per la riunione o tre in caso di motivata urgenza, e dovrà
indicare nella stessa l’Ordine del Giorno, nel quale ogni membro del Consiglio potrà preventivamente far
inserire ulteriori argomenti. L'adunanza del Consiglio di Indirizzo Generale è presieduta dal Segretario ed
è validamente costituita con la presenza di più della metà dei componenti dello stesso. Ogni consigliere
ha diritto ad un voto e non sono ammesse deleghe. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza semplice dei presenti, a scrutinio palese; si ricorre allo scrutinio segreto qualora la deliberazione comporti valutazioni discrezionali relative alle persone; in caso di parità di voti si procede ad una seconda votazione
sulla questione, previa discussione, ed in caso di ulteriore parità prevale il voto del Segretario; i verbali
del Consiglio vengono sottoscritti dal Segretario e da almeno altri due membri e trascritti nel libro dei verbali. I componenti del Consiglio di Indirizzo Generale hanno l’obbligo di partecipare alle riunioni
dell’Organo; essi decadono dalla carica se non partecipano a tre riunioni consecutive, salvo il caso di
giustificato impedimento; la decadenza è dichiarata dal Consiglio di Indirizzo Generale, previa contestazione all’interessato e produce effetto dal momento in cui è dichiarata.
Il Consiglio di Indirizzo Generale ha le seguenti funzioni:
- definisce le linee generali e gli obiettivi della categoria in tema di previdenza nonché i criteri generali
di investimento e disinvestimento delle risorse ivi compresa la stipulazione di convenzioni finanziarie,
bancarie ed assicurative;
- nomina il Collegio dei Sindaci;
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Organi Statutari
- delibera sulle modificazioni ed integrazioni dello Statuto e del Regolamento riguardante le forme di previdenza ed assistenza e sull’adozione, modificazione ed integrazione di ogni altro Regolamento;
- approva il bilancio tecnico; approva il bilancio consuntivo ed il bilancio preventivo dell’Ente rispettivamente entro il 31 maggio ed il 30 novembre di ogni anno;
- approva le eventuali variazioni del bilancio preventivo;
- approva le variazioni della misura delle contribuzioni da parte degli iscritti;
- esprime parere su ogni altra questione sottoposta al suo esame da parte del Consiglio di Amministrazione;
- designa, su proposta del Consiglio di Amministrazione, i soggetti cui affidare, ai sensi dell'art. 2, comma 3, del D. Lgs.
30 giugno 1994, n.509, la revisione contabile e la certificazione dei bilanci, determinandone i compensi;
- delibera, con decisione motivata, sui rilievi effettuati dai Ministeri vigilanti ai bilanci preventivi, ai bilanci
consuntivi ed in merito alle altre materie previste al terzo comma dell'art. 3 del D. Lgs. 30 giugno 1994 n.509;
- determina la misura degli emolumenti, delle indennità e dei gettoni di presenza per il Presidente nonché per i componenti del Consiglio di Amministrazione del Collegio dei Sindaci;
- delibera la nomina di Commissioni per specifiche attribuzioni e la costituzione di organismi consultivi
e di studio, determinando rimborsi ed indennità dei soggetti chiamati a parteciparvi;
Il Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione è composto di cinque membri eletti dall'Assemblea dei Delegati; le modalità ed i tempi per la designazione sono definiti nel medesimo regolamento elettorale di cui all'art. 5 bis,
comma 2. I componenti del Consiglio di Amministrazione debbono essere scelti tra gli iscritti all'Ente. Il
Consiglio di Amministrazione dura in carica quattro anni, e ciascun membro può essere eletto per non più di
tre mandati consecutivi. La carica di membro del Consiglio di Amministrazione è incompatibile con quella
di componente del Consiglio di Indirizzo Generale e con quella di Sindaco; in caso di elezione del medesimo soggetto sia alla carica di componente del Consiglio di Indirizzo Generale che a quella di componente
del Consiglio di Amministrazione, lo stesso ha facoltà di optare per l'una o l'altra posizione.
- determina la misura degli emolumenti, delle indennità e dei gettoni di presenza per i componenti del
Consiglio di Indirizzo Generale;
- delibera e pone in essere ogni atto idoneo per la gestione del patrimonio ed adempie a tutte le funzioni concernenti l'amministrazione del patrimonio dell'Ente e a quelle che non risultino espressamente
assegnate ad altri Organi dello stesso;
- esercita ogni facoltà e adempie ad ogni obbligo che sia ad esso demandato dalla legge nonché dallo Statuto o dai Regolamenti;
- delibera la stipula di convenzioni bancarie ed assicurative, sulla base dei criteri indicati dal Consiglio
di Indirizzo Generale e comunque riservando all’Ente il potere di fornire al gestore convenzionato gli
indirizzi in termini di profili di rischio degli investimenti e di definire parametri di valutazione oggettivi e
confrontabili al fine della verifica dei risultati ottenuti;
- delibera sulla accettazione di eventuali donazioni e legati a favore dell’Ente;
- delibera, al fine di migliorare l'efficienza organizzativa e gestionale dell’Ente, la eventuale costituzione
di Società nonché l’adesione o la partecipazione a Società, Enti, Consorzi, Organismi od Associazioni che
operino per il perseguimento di scopi omogenei o funzionali a quelli propri dell’Ente;
- delibera su ogni argomento proposto al suo esame dal Presidente, anche su richiesta di un membro del Consiglio
di Amministrazione o del Collegio dei Sindaci o di almeno tre membri del Consiglio di Indirizzo Generale;
- delibera sulle iscrizioni all'Ente e sulle cancellazioni dallo stesso;
- provvede, su richiesta degli interessati, alla liquidazione delle pensioni;
- delibera le liti attive e passive e le consulenze necessarie alla gestione dell'Ente;
- vigila sull’andamento economico finanziario dell’Ente con particolare riferimento alla congruità degli accantonamenti determinati secondo le tecniche attuariali e ne riferisce al Consiglio di Indirizzo Generale;
- predispone l’elenco dei possibili soggetti cui affidare, ai sensi dell'art. 2, comma 3, del D. Lgs. 30 giugno 1994, n. 509, la revisione contabile e la certificazione, da sottoporre al Consiglio di Indirizzo
Generale per la designazione.
Convocazione del Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione gestisce l’Ente con i più ampi poteri e, anche sulla base delle indicazioni del Consiglio di Indirizzo Generale, compie ogni atto idoneo per il conseguimento dei fini dell’Ente.
Il Consiglio di Amministrazione ha le seguenti funzioni:
- elegge fra i propri membri, a scrutinio segreto, il Presidente ed il Vice Presidente dell’Ente;
- delibera l’assunzione di un Direttore Generale dell’Ente e ne determina il trattamento economico e normativo;
- predispone le modificazioni ed integrazioni dello Statuto e del Regolamento riguardante le forme di previdenza ed assistenza e propone l’adozione, modificazione ed integrazione di ogni altro Regolamento,
per le successive deliberazioni del Consiglio di Indirizzo Generale;
- delibera i Regolamenti riguardanti l'organizzazione amministrativa dell'Ente;
- delibera il Regolamento per la gestione economico-finanziaria del patrimonio dell’Ente e delle disponibilità afferenti al conto pensioni, sulla base dei criteri indicati dal Consiglio di Indirizzo Generale;
- predispone lo schema di bilancio preventivo e di bilancio consuntivo da presentare al Consiglio di
Indirizzo Generale per l'approvazione;
- predispone lo schema di bilancio tecnico dell’Ente, corredato eventualmente da valutazioni sull’opportunità di apportare variazioni all'ammontare delle contribuzioni, da sottoporre al Consiglio di Indirizzo Generale per l’approvazione;
- delibera, sulla base di una rilevazione dei carichi di lavoro, l’organigramma dell’Ente, le cui modifiche
dovranno essere attuate su proposta del Direttore Generale dello stesso;
- delibera altresì l'assunzione del personale definendone il trattamento giuridico ed economico e stipulando
anche appositi accordi collettivi o aderendo a quelli relativi a posizioni analoghe in altri Enti di previdenza;
Il Consiglio di Amministrazione si riunisce almeno una volta al mese e comunque ogni volta che il Presidente lo ritenga necessario; le riunioni si tengono normalmente nella sede dell’Ente, salvo che il Presidente ritenga di convocarle
altrove, purché in Italia. Il Presidente deve convocare senza indugio il Consiglio di Amministrazione anche se ne è
fatta richiesta da almeno tre dei suoi componenti o dal Collegio dei Sindaci. Il Presidente fissa ed inserisce nell'atto
di convocazione l'Ordine del Giorno, nel quale è tenuto ad inserire anche gli argomenti indicati da almeno due membri del Consiglio di Amministrazione o dal Collegio dei Sindaci o dal Consiglio di Indirizzo Generale. La convocazione deve essere portata a conoscenza dei destinatari con mezzi postali o telematici che ne comprovino la ricezione, almeno cinque giorni prima di quello fissato per la riunione; in essa dovranno essere indicati il luogo, il giorno e
l’ora della riunione nonché l’ordine del giorno formato secondo i criteri indicati nel comma che precede. In caso di
motivata urgenza, il termine può essere ridotto a tre giorni. Per la validità delle sedute del Consiglio di
Amministrazione è necessaria la presenza di almeno quattro membri e alle deliberazioni deve prendere parte il
Presidente o il Vice Presidente; in caso di assenza di entrambi, presiede il membro più anziano di età. Ogni membro
ha diritto ad un voto. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei presenti; in caso di parità si procede
ad una seconda votazione previa discussione ed in caso di ulteriore parità prevale il voto del Presidente. Le votazioni avvengono a scrutinio palese e si ricorre allo scrutinio segreto qualora la deliberazione riguardi valutazioni relative alle persone. Il Consiglio di Amministrazione, nella sua prima seduta, nomina un Segretario fra i dipendenti
dell’Ente che, in possesso di adeguato titolo di studio e capacità di approfondimento, abbia maturato all’interno
dell’Ente una significativa esperienza. I verbali del Consiglio di Amministrazione vengono redatti dal Segretario, o da
un sostituto nominato in caso di impedimento di questi ad intervenire alla seduta, e sono dallo stesso sottoscritti insieme al Presidente; successivamente lo stesso Segretario provvede a trascriverli nel libro dei verbali. I componenti del
Consiglio di Amministrazione hanno l’obbligo di partecipare alle riunioni dell’Organo; essi decadono dalla carica se
non partecipano a tre riunioni consecutive o a cinque complessivamente in un anno, salvo il caso di giustificato impe-
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Poteri del Consiglio di Amministrazione.
dimento; la decadenza è dichiarata dal Consiglio di Amministrazione, previa contestazione all’interessato e produce
effetto dal momento in cui è dichiarata.
Il Presidente
- verifica che gli Organi statutari adempiano il loro mandato nel rispetto delle Leggi e dello Statuto;
- verifica che gli Organi statutari non effettuino operazioni in conflitto con gli interessi dell’Ente;
- presenta note illustrative al Consiglio di Indirizzo Generale per rendergli nota ogni operazione sospetta o passibile di
contrasto con le Leggi, con lo Statuto o con i Regolamenti dell’Ente.I Sindaci svolgono le proprie funzioni ai sensi degli
artt. 2403 e seguenti del codice civile, in quanto applicabili; essi possono, anche singolarmente, procedere ad atti di ispezione e controllo e debbono essere invitati ad assistere alle sedute del Consiglio di Amministrazione, del Consiglio di
Indirizzo Generale e di ogni altro organismo costituito all’interno degli stessi. I Sindaci sono responsabili solidalmente
con il Consiglio di Amministrazione per i fatti e le omissioni di questo, quando l'eventuale danno non si sarebbe prodotto se essi avessero vigilato in conformità agli obblighi della loro carica. I Sindaci hanno l’obbligo di partecipare alle riunioni dell’Organo; il Sindaco che, senza giustificato motivo, non partecipa durante un esercizio a due riunioni del
Collegio decade dalla carica; la decadenza è dichiarata dal Collegio dei Sindaci, previa contestazione all’interessato e
produce effetto dal momento in cui è dichiarata.
Il Presidente viene eletto dal Consiglio di Amministrazione nella sua prima riunione e deve essere scelto
nella persona di uno dei propri membri; esso dura in carica quattro anni e può essere confermato nell'incarico per non più di tre volte consecutive.
Al Presidente è attribuita la legale rappresentanza dell’Ente; spetta allo stesso:
- convocare e presiedere le riunioni del Consiglio di Amministrazione, fissandone l'Ordine del Giorno
secondo le modalità sopra indicate;
- vigilare sull’attuazione delle deliberazioni assunte dagli Organi dell’Ente;
- sottoscrivere gli atti ed i documenti che determinano impegni ed assunzione di obbligazioni per l’Ente;
- adottare, in caso di necessità ed urgenza, tutti i provvedimenti da lui ritenuti opportuni ed indilazionabili nell'interesse
dell’Ente e per il conseguimento delle finalità di quest'ultimo, salvo ratifica del Consiglio di Amministrazione della quale
dovrà, in tal caso, immediatamente convocare la riunione perchè tali provvedimenti siano da esso ratificati;
- assolvere a tutte le altre funzioni demandategli dallo Statuto, dalle Leggi e dai Regolamenti.
In caso di assenza o documentato impedimento, il Presidente è sostituito dal Vice Presidente. In caso di assenza o documentato impedimento anche del Vice Presidente, è sostituito dal membro del Consiglio di Amministrazione più anziano di età.
Il Collegio dei Sindaci dura in carica quattro anni. Ciascuno dei componenti di cui all’art. 12, comma 1,
lettere a) e b) può essere nominato nella medesima carica per non più di tre mandati consecutivi e permane nelle funzioni fino alla nomina dei nuovi membri da parte del Consiglio di Indirizzo Generale, ai
sensi dell’articolo 7, comma 6, lett. b), dello Statuto.
Il Collegio dei Sindaci
Attuale composizione degli Organi Statutari:
Il Collegio dei Sindaci è costituito da cinque membri effettivi e quattro supplenti nominati dal Consiglio
di Indirizzo Generale e così prescelti:
- un effettivo ed un supplente fra i professionisti iscritti all'albo dei revisori dei conti;
- due effettivi e un supplente fra gli iscritti ad un Collegio IP.AS.VI.;
- un effettivo ed un supplente designati in rappresentanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali, scelti tra i funzionari di ruolo di quella stessa amministrazione;
- un effettivo ed un supplente designati in rappresentanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze,
scelti tra i funzionari di ruolo di quella stessa amministrazione.
Il Collegio provvede ad eleggere un Presidente che dovrà essere necessariamente scelto nella persona di uno dei
due componenti designati in rappresentanza dei Ministeri vigilanti.
Presidente:
Vice Presidente
Componenti il Consiglio di Amministrazione
MARIO SCHIAVON
ERMINIA BARI
LOREDANA LELLI
ANNA MARIA PADOVAN
IRMANELLA ROMANEL
Segretario del Consiglio di Indirizzo Generale
Componenti il Consiglio di Indirizzo Generale
GIOVANNI VALERIO
LUIGI BALDINI
GIOVANNA BERTOGLIO
LUCA BONFANTI
LAURA BOVE
VINCENZO CUCCOVILLO
ALESSANDRO DELPERO
ANDREA GUANDALINI
PIER LUIGI LADU
PAOLA LILLIU
LIANA PASIN
SIMONA TOSELLI
PAOLO ZOPPI
Presidente del Collegio dei Sindaci
Sindaco effettivo
CONCETTA FERRARI
CARMELA MIGNACCA
SERGIO CECCOTTI
RODOLFO COTICHINI
FRANCESCO SPADAFORA
Direttore Generale
LUIGI MARCHIONE
Durata del mandato del Collegio dei Sindaci.
Funzionamento e compiti dei sindaci
Il Collegio dei Sindaci si riunisce almeno quattro volte l'anno presso la sede dell’Ente, previa convocazione da parte del Presidente, da effettuarsi con mezzi postali o telematici, che ne comprovino la spedizione, almeno cinque giorni prima di quello fissato per la riunione; per la validità della costituzione del
Collegio è richiesta la presenza della maggioranza dei membri e le deliberazioni vengono adottate a maggioranza dei presenti; in caso di parità prevale il voto del Presidente.
Il Collegio dei Sindaci:
- vigila sull'andamento economico finanziario dell’Ente ed esprime pareri sull'attività dello stesso;
- accerta la regolare tenuta della contabilità dell’Ente, la corrispondenza del bilancio alle risultanze dei
libri e delle altre scritture contabili, nonché l'osservanza delle norme per la valutazione del patrimonio;
- riferisce al Consiglio di Indirizzo Generale sui risultati dell'esercizio e sulla tenuta della contabilità e formula osservazioni e proposte in ordine ai bilanci ed alla loro approvazione;
- accerta, almeno ogni trimestre la consistenza di cassa;
- vigila sull'osservanza dello Statuto e dell'Atto costitutivo;
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Le attività degli Organi Statutari:
Consiglio di Amministrazione:
Deliberazioni adottate nel triennio 2007/2009 suddivise per tipologia
Numero delle convocazioni nel triennio 2007/2009
Consiglio di Indirizzo Generale:
Numero delle deliberazioni adottate nel triennio 2007/2009
Numero delle convocazioni nel triennio 2007/2009
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Collegio dei Sindaci:
Numerosità delle deliberazioni adottate nel triennio 2007/2009
Numero delle convocazioni nel triennio 2007/2009
Commissioni di studio
Il Consiglio di Indirizzo Generale dell’Ente ha deliberato, in ottemperanza a quanto previsto all’art. 7 comma
6 dello Statuto, con provvedimento n. 1/08 del 22 febbraio 2008, l’istituzione di Commissioni di Studio, a
carattere permanente, che si pongono finalità di studio ed approfondimento di temi funzionali allo sviluppo
dell’azione politica dell’Ente, allo scopo di fornire informazioni utili ad assumere decisioni e, ove necessario,
modelli teorici di riferimento, con specifici obiettivi che vengono, di volta in volta, definiti e tempificati. È stata
considerata appropriata, in tal senso, una loro composizione mista, con la previsione, al loro interno, di
un’ampia rappresentanza politica, sia del Consiglio di Amministrazione che del Consiglio di Indirizzo
Generale, coadiuvata da una rappresentanza tecnica della struttura e di eventuali tecnici ed esperti esterni.
Attesa la richiamata valenza politica, è stata prevista, altresì, la presenza istituzionalizzata del Presidente, che
interviene sia come rappresentante del Consiglio di Amministrazione, sia come garante, verso gli Assicurati,
dell’attuazione del programma, in quanto unico soggetto titolato alla rappresentanza esterna.
Tali Commissioni sono:
Deliberazioni adottate nel triennio 2007/2009 suddivise per tipologia
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“Mercato del lavoro”, con l’obiettivo di:
› individuare linee di sviluppo della libera professione infermieristica;
› circoscrivere il contesto di mercato nel quale i Professionisti Infermieri operano, chiarendo quali siano
i principi corretti di esercizio, in chiave, oltre che con la normativa vigente, sostanziale, fiscale e previdenziale, anche con il codice deontologico;
› creare un veicolo, per mezzo del quale diffondere adeguatamente, presso la categoria, ma anche presso tutti gli Organismi e le Istituzioni che hanno contatto con essa, il compendio dei suddetti principi.
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Composizione della Commissione
•Presidente:
› Mario Schiavon
• Rappresentanti Consiglio di Indirizzo Generale:
› Segretario, Giovanni Valerio
› Alessandro Delpero
› Andrea Guandalini
› Pierluigi Ladu
› Liana Pasin
› Simona Toselli
• Rappresentanti Consiglio di Amministrazione:
› Irmanella Romanel
• Rappresentanti della Struttura:
› Luigi Marchione
› Fabio Fioretto
› Annalisa Stramenga
› Ernesto Giancotti
› Fabio Fioretto
› Annalisa Stramenga
› Ernesto Giancotti
› Sandro Tranquilli
“Sviluppo di un progetto di assistenza alla popolazione anziana non autosufficiente”
Composizione della Commissione
• Presidente:
› Mario Schiavon
• Rappresentanti Consiglio di Amministrazione:
› Loredana Lelli
› Anna Maria Padovan
• Rappresentanti Consiglio di Indirizzo Generale:
› Vincenzo Cuccovillo
› Paola Lilliu
Il Consiglio di Indirizzo Generale ha ritenuto di “congelare” l’attività di tale commissione in data 9 luglio 2009
tenuto conto della circostanza che, rispetto a tali obiettivi, la Federazione Nazionale dei Collegi Provinciali IPASVI sta sviluppando analoghe tematiche della libera professione infermieristica, attraverso una Commissione di
studio ravvisando perciò la conseguente necessità di non sovrapporre le attività, anche alla luce della necessità,
per ENPAPI, di sviluppare temi che siano specifici e, soprattutto, coerenti con il proprio scopo istituzionale.
“Previdenza/Assistenza/Solidarietà”, con l’obiettivo di:
› individuare nuovi bisogni di assistenza, anche per mezzo di una valutazione del livello di utilizzo degli strumenti già esistenti;
› ricercare tutte le forme possibili di miglioramento dell’adeguatezza delle prestazioni.
Composizione della Commissione
• Rappresentanti della Struttura:
› Luigi Marchione
› Fabio Fioretto
› Annalisa Stramenga
› Ernesto Giancotti
› Pier Francesco Sciarretta
“Commissione bilancio”, istituita con deliberazione del 7 ottobre 2009 del Consiglio di Indirizzo Generale con
l’obiettivo di proporre l’aggiornamento costante delle linee di indirizzo emanate dal Consiglio di Indirizzo
Generale e che, per mezzo del controllo strategico, verifichi lo stato di attuazione degli obiettivi generali;
Composizione della Commissione
• Presidente:
› Mario Schiavon
• Rappresentanti Consiglio di Indirizzo Generale:
› Segretario, Giovanni Valerio
› Luigi Baldini
› Giovanna Bertoglio
› Luca Bonfanti
› Laura Bove
› Paolo Zoppi
• Rappresentanti Consiglio di Amministrazione:
› Erminia Bari
• Rappresentanti della Struttura:
› Luigi Marchione
• Presidente:
› Mario Schiavon
• Rappresentanti Consiglio di Indirizzo Generale:
› Segretario, Giovanni Valerio
› Alessandro Delpero
› Andrea Guandalini
› Pierluigi Ladu
› Liana Pasin
› Simona Toselli
• Rappresentanti Consiglio di Amministrazione:
› Irmanella Romanel
• Rappresentanti della Struttura:
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›
›
›
›
Luigi Marchione
Fabio Fioretto
Sara Di Stefano
Giandomenico Pallotta
Attività svolta
La Commissione “Mercato del Lavoro”, nel presupposto che la funzione di esercizio della tutela previdenziale obbligatoria, svolta dall’Ente, ha, come volano, la dinamica di crescita e sviluppo della libera
professione infermieristica, ha valutato che la propria attività potesse porsi il primario obiettivo di effettuare una valutazione dello “stato” della libera professione infermieristica in Italia, per mezzo di un’analisi dei modelli di esercizio diversi da quello subordinato nelle varie realtà territoriali, che si presentano
con connotazioni differenti da regione a regione. Tale ricerca si è concretizzata attraverso un’analisi della
condizione attuale dell’esercizio professionale, attraverso gli elementi dell’offerta e della domanda di
lavoro, della struttura della retribuzione, delle previsioni future, dei percorsi di formazione, delle diverse
modalità di esercizio, delle previsioni in merito al fabbisogno di risorse professionali.
La Commissione si è riunita nelle seguenti date:
4 aprile 2008
27 giugno 2008
11 marzo 2009
ficiente si è posta l’obiettivo di creare le condizioni perché ENPAPI, nel tempo, possa svolgere un ruolo fondamentale nell’esercizio della funzione assistenziale, intercettando i bisogni in tal senso espressi dagli infermieri
pensionati. L’Ente intende, al tempo stesso, attraverso questo progetto, promuovere lo sviluppo della libera professione infermieristica, proponendosi la creazione di una rete di professionisti accreditati da utilizzare per le
finalità del progetto. L’obiettivo finale, attesa la dimensione della popolazione potenzialmente interessata a regime, vede ENPAPI intervenire direttamente solo laddove gli altri soggetti (SSN, strutture private, volontariato etc)
non siano stati in grado di intervenire o lo abbiano fatto soltanto parzialmente ovvero, comunque, in modo ritenuto non esauriente. Tale progetto sta attraversando un momento di riflessione, in attesa di definire le possibili
fonti di finanziamento (ad esempio, contributi facoltativi degli Assicurati).
La Commissione si è riunita nelle seguenti date:
18 marzo 2008
4 aprile 2008
26 giugno 2008
3 ottobre 2008
16 aprile 2009
La Commissione bilancio, finalizzata allo scopo di proporre l’aggiornamento costante delle linee di indirizzo emanate dal Consiglio di Indirizzo Generale e che, per mezzo del controllo strategico, verifichi lo
stato di attuazione degli obiettivi generali si è riunita, nelle seguenti date:
L’attività della Commissione “Previdenza/Assistenza/Solidarietà” ha seguito due diverse linee di orientamento:
› la duplice esigenza di valutare, quanto più puntualmente, i bisogni di protezione sociale della popolazione assicurata, allo scopo di implementare li interventi assistenziali, da un lato, di concorrere all’individuazione di soluzioni di miglioramento della problematica della scarsa adeguatezza delle prestazioni,
così come risultanti dall’applicazione del metodo di calcolo contributivo, dall’altro;
› la consapevolezza dei possibili effetti, per l’Ente, del trasferimento delle posizioni previdenziali provenienti dalla Gestione Separata INPS.
Ciò ha condotto al convincimento di dover predisporre un progetto di riforma complessiva dell’Ente, che,
accanto agli aspetti più prettamente previdenziali ed assistenziali, disciplinati dal Regolamento di Previdenza,
preveda il riassetto normativo ed organizzativo dell’Ente, per mezzo di modifiche allo Statuto ed al
Regolamento Elettorale, realizzando l’obiettivo di introdurre norme che tengano conto delle differenti caratteristiche di questa nuova categoria di Assicurati, anche nella fase di rinnovo degli Organi Collegiali.
È in corso, attualmente, l’esame delle proposte di riforma dello Statuto e del Regolamento Elettorale.
24 novembre 2009
Le spese per gli Organi Statutari
Il riepilogo delle spese, sostenute dall’Ente, a tale titolo è riepilogato nella seguente tabella:
Nel grafico che segue è rappresentato il totale delle spese suddiviso per tipologia:
La Commissione si è riunita nelle seguenti date:
3 aprile 2008
26 giugno 2008
3 dicembre 2008
21 gennaio 2009
12 marzo 2009
16 aprile 2009
20 e 21 maggio 2009
18 e 19 giugno 2009
17 dicembre 2009
La Commissione finalizzata a sviluppare il progetto di assistenza alla popolazione anziana non autosuf42
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Ubicazione, riferimenti e contatti degli uffici
SEDE:
Fax:
Contact Center:
Sito web:
Orario di apertura
degli uffici:
Contatti e-mail degli uffici:
Info:
Segreteria di Presidenza:
Segreteria tecnica
della Direzione Generale:
Ufficio Comunicazione:
Servizio di coordinamento
Attività strumentali e di
Autogoverno:
Struttura di Progetto
Posizione Assicurativa:
Ufficio Entrate:
Ufficio Prestazioni:
Ufficio Affari Generali e Legali:
Ufficio Risorse Umane,
Patrimonio e Provveditorato:
Ufficio Ragioneria e Finanza:
Roma, Via Alessandro Farnese, 3
06 36704490
199.199.027
www.enpapi.it
dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30
seguenza ENPAPI ha adottato per il triennio 2004/2007 una strategia di investimento di tipo Reverse CoreSatellite, caratterizzata dal perseguimento di un obiettivo di rendimento assoluto e per il mantenimento
di un controllo diretto dell’evoluzione dinamica degli investimenti e della loro redditività. La crisi economica che ha coinvolto i mercati mondiali sin dal 2007, ha imposto una riflessione circa l’esigenza di rivedere il suddetto modello di investimento Core-Satellite che, pur mantenendo, nel corso del 2007 in piena
crisi, un risultato che non è mai sceso al di sotto della parità nonostante le particolari condizioni di mercato, ha mostrato comunque qualche segnale di criticità. Le scelte adottate in seguito a tale riflessione
sono state, nello stesso anno 2007 e negli anni successivi, premiate, con risultati ampiamente positivi.
Il Comitato Investimenti
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Risorse gestite
Gestione, composizione ed evoluzione del patrimonio mobiliare ed immobiliare ENPAPI
La politica di investimento
L’attività di investimento, come è noto, è strumentale a quella istituzionale di esercizio della funzione di
tutela previdenziale obbligatoria. Ha l’obiettivo, di conseguenza, di salvaguardare l’entità della prestazione pensionistica: i proventi derivanti dall’impiego delle risorse finanziarie hanno lo scopo, infatti, di assicurare la rivalutazione dei montanti, costituiti dai contributi versati, così come previsto dal sistema contributivo, introdotto dalla legge 8 agosto 1995, n. 335. ENPAPI, in questo senso, ha, da sempre, colto tale
importante significato, adottando una gestione finanziaria che, se da un lato persegue la redditività del
patrimonio, dall’altro vuole preservare il capitale investito. Ciò per mezzo dell’applicazione, in sede di
definizione annuale dei criteri generali di investimento, di principi di diversificazione e frazionamento del
rischio, che si concretizza in scelte di investimento caratterizzate da un basso rapporto rischio/rendimento. La normativa vigente sulle Casse ex D.Lgs.103/96 e l’attuale impostazione del bilancio, che prevede
l’evidenziazione annua del montante contributivo in una logica di capitalizzazione, impone all’Ente una
maggiore enfasi sull’orizzonte temporale di breve periodo (l’anno), contrariamente alle peculiarità di un
investitore previdenziale, il cui orizzonte temporale delle passività è tipicamente di lungo termine. Nel
breve periodo, come più volte discusso, un’asset allocation tradizionale (“a benchmark”) è da ritenersi
poco opportuna, esponendo il portafoglio ad una variabilità dei risultati annui molto accentuata. Di con44
Già dall’inizio del secondo mandato, il Consiglio di Indirizzo Generale ha posto, tra gli obiettivi strategici per l’Ente,
l’individuazione di uno schema generale che potesse garantire, ad un tempo, massima sicurezza e redditività all’impiego del patrimonio. Con l’ausilio degli esperti di Prometeia Advisor Sim Spa, una delle principali società italiane
indipendenti di consulenza e ricerca economica finanziaria che collabora con ENPAPI sin da allora, è stata studiata
una soluzione che potesse raggiungere tale obiettivo effettuando, allo stesso tempo, una proiezione del metodo utilizzato negli anni passati, quale verifica dell’efficacia delle politiche adottate. L’esigenza di ottenere dei risultati annuali pari al tasso di rivalutazione previsto dalla legge e, comunque, di incrementare, nel medio-lungo termine, il patrimonio dell’Ente, collegata all’elevata volatilità dei mercati, ha reso molto difficile individuare un criterio generale univoco. La soluzione accolta prevedeva oltre all’adozione del citato metodo Core-Satellite, la distribuzione di competenze, in materia di investimento, all’interno dell’Ente, con lo scopo di monitorare costantemente l’andamento della
componente core e l’intento di cogliere tempestivamente le opportunità offerte dal mercato, creando di fatto il presupposto per la nascita di una nuova componente collegiale, con prevalente funzione di monitoraggio dell’andamento dei risultati, a cui fu dato il nome di Comitato Investimenti. Il Comitato Investimenti è stato istituito con delibera del Consiglio di Indirizzo Generale n. 12/03/AMM del 4 settembre 2003, con compiti di gestione e
monitoraggio del patrimonio dell’Ente, nonché di raccordo tra il Consiglio di Amministrazione e la struttura interna operativa, declinati come segue:
- esame della composizione del portafoglio e dell’intero patrimonio, valutandone la redditività e l’esposizione in termini di rischio verso i rispettivi benchmark;
- valutazione della coerenza dell’asset allocation con gli scenari di mercato, e se necessario, procedere ad un ribilanciamento straordinario, rispetto a quello ottenibile trimestralmente con il conferimento della nuova liquidità;
- esame della documentazione prodotta dagli asset managers e dalla struttura sulla performance assoluta
delle gestioni, valutando l’utilizzo del grado di rischio implicitamente concesso dal Consiglio di
Amministrazione nell’esplicitazione del mandato di gestione e delle linee guida di investimento;
- verifica del rispetto dei limiti operativi assegnati sia alla struttura che ai gestori esterni;
- riporto periodico al Consiglio di Amministrazione circa l’andamento del portafoglio finanziario e la coerenza dei risultati raggiunti, rispetto agli obiettivi indicati dall’Organo di Indirizzo;
- promozione di processi di selezione sulle opportunità di investimento, nelle loro diverse fasi, compresa la definizione della contrattualistica;
- proposizione al Consiglio di Amministrazione affidamenti e revoche di incarico ai gestori esterni, conferimenti e prelievi di liquidità, da effettuare in chiave tattica o per ribilanciare contingentemente il portafoglio rispetto all’allocazione strategica.
- determinazione delle attività finanziarie considerate nell’ambito dei criteri generali di investimento.
È composto, come previsto dall’art 5 del “Regolamento per la gestione del patrimonio”, da due componenti il
Consiglio di Amministrazione, nello specifico il Presidente dell’Ente, nel Vice Presidente, dal Direttore Generale,
e dal responsabile dell’Ufficio Patrimonio. Si avvale altresì, del servizio di consulenza svolto dalla richiamata società Prometeia Advisor Sim Spa, finalizzato alla:
- definizione e selezione delle immobilizzazioni finanziarie investibili;
45
- fornitura di report sulla congiuntura macroeconomica e dei mercati finanziari;
- analisi del portafoglio investito;
- condivisione con la struttura del monitoraggio quantitativo dell’andamento del patrimonio investito.
Andamento del patrimonio nel triennio 2007/2009 e relativi scenari macroeconomici
2007
L’economia mondiale ha continuato, nel primo semestre del 2007 ad essere caratterizzata da elementi di
ripresa. La crescita è stata frenata, nella seconda parte dell’anno, soprattutto dagli Stati Uniti, che hanno dovuto far fronte agli effetti della nota crisi ipotecaria. L’Europa, invece, ha registrato nell’esercizio trascorso una
crescita costantemente robusta, trainata da una forte domanda e dal progressivo miglioramento del mercato
del lavoro. Come nel 2006, i Paesi emergenti della regione asiatica, Cina in testa, hanno segnato una crescita superiore alla media. Di queste condizioni generali hanno beneficiato le quotazioni del petrolio, dei metalli e dei generi alimentari, nonché le azioni dei comparti energia e materie prime come pure degli emerging
markets. La quasi totalità delle piazze finanziarie mondiali sono state condizionate dai problemi del mercato
immobiliare e ipotecario statunitense. A partire dalla fine di giugno, la concessione di credito senza responsabilità da parte delle banche, il calo dei prezzi per la proprietà abitativa, l’eccessiva dipendenza del settore
finanziario statunitense dalla cartolarizzazione e dalla cessione dei crediti ipotecari, hanno condotto ad una
radicale rivalutazione dei rischi e al temporaneo stallo delle negoziazioni con i crediti ipotecari cartolarizzati. Le conseguenze sono state una rivalutazione dei rischi sostenuti, una più elevata necessità di ammortamenti per la maggior parte delle banche nonché uno spostamento dei rifinanziamenti tramite i mercati monetari.
Quest’aumentata domanda nonché la scarsa trasparenza tra le banche hanno spinto le banche centrali a
garantire ai mercati il giusto apporto di liquidità. Dalla metà di novembre si è osservato un deciso inasprimento delle tensioni sui mercati creditizi, ancora una volta influenzati dalla crisi del mercato subprime statunitense. Il tasso Euribor a 3 mesi è arrivato a sfiorare quota 5%, rispetto al 4.80% registrato al termine del terzo trimestre. Lo sviluppo illustrato ha avuto ripercussioni negative sui titoli azionari del comparto bancario e assicurativo mondiale. Una concessione di credito più restrittiva nonché le minori aspettative di guadagno nel
settore finanziario hanno risvegliato i timori di recessione che, a loro volta, hanno avuto un impatto negativo
sui titoli legati all’edilizia e ai beni di consumo. Considerando la distribuzione dei dividendi, la maggior parte
dei mercati azionari ha registrato nonostante tutto un andamento positivo. IL 2007 dal punto di vista dell’andamento del portafoglio investito ENPAPI, è risultato particolarmente travagliato. La crisi del mercato immobiliare americano dei mesi estivi ha prodotto, purtroppo, effetti anche sul portafoglio dell’Ente ed il Comitato
stesso è dovuto intervenire smobilizzando un Fondo, presente nella componente core , che presentava un
andamento negativo piuttosto critico. Si rappresenta che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del
25 ottobre 2007, ha rilevato come fosse necessario, alla luce dei risultati negativi, attuare ogni azione volta
ad assicurare un rendimento congruo con gli obiettivi finanziari, che fosse, nel contempo, pressoché priva di
rischio. Ha, inoltre, come già accennato, sviluppato una riflessione circa l’esigenza di rivedere il modello di
investimento Core-Satellite, applicato per il quadriennio precedente, che, pur mantenendo, nel corso del
2007, un risultato che, nonostante tutto, non è mai sceso al di sotto della parità, ha iniziato a mostrare qualche segnale di criticità. Per queste ragioni il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di congelare l’applicazione del predetto modello Core-Satellite, procedendo:
- allo smobilizzo del patrimonio mobiliare attualmente investito, a meno dei titoli di Stato ed obbligazionari
già detenuti direttamente in portafoglio;
- al contestuale reinvestimento in strumenti del comparto monetario (tra cui, ad esempio: OICVM Monetari Euro a
breve termine, Operazioni in Pronti Contro Termine) o in Titoli di Stato denominati in Euro. Tale determinazione ha
fatto salvo, in ogni caso, l’impegno alla sottoscrizione di quote dei “Fondi Italiani per le Infrastrutture – F2i”.
Il rendimento netto complessivo del portafoglio finanziario è stato nel 2007 del 2,38%, lievemente inferiore
al tasso di rivalutazione dei montati contributivi, pari al 3,39%. La redditività del portafoglio ha risentito della
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brusca frenata di tutti mercati finanziari, azionari ed obbligazionari, registrata nel terzo trimestre con la crisi
dei mutui subprime americani, e nel quarto trimestre con il calo generalizzato delle borse azionarie, per lo
spettro di una crisi finanziaria di grande portata dovuto allo salute dell’economia americana in fase recessiva. Il Comitato Investimenti, grazie al continuo ed attento monitoraggio dell’andamento del portafoglio, ed
all’impostazione particolarmente prudente data al portafoglio sin dall’inizio dell’anno, ha potuto garantire il
mantenimento sempre di un risultato positivo, con la relativa conservazione del capitale, con un basso rapporto rischio - rendimento, riducendo l’azione negativa della discesa dei mercati. Il Consiglio di
Amministrazione ha quindi proceduto alla chiusura di tutti i rapporti di investimento e di gestione nel periodo compreso tra inizio del mese di settembre e la fine del mese di ottobre, anticipando le consuete prese di
beneficio di fine anno, reinvestendo la quasi totalità del patrimonio in operazioni di liquidità e in un fondo
monetario correlato all’andamento del tasso EONIA, mantenendo, come già detto, l’impegno alla sottoscrizione delle quote del “Fondo Italiano Infrastrutture-F2I”.
Si riportano, di seguito, i grafici relativi alla composizione del patrimonio ed i risultati ottenuti, in valore assoluto:
Il 2007 è stato l'ultimo anno in cui la capitalizzazione (in valore assoluto) non viene raggiunta
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2008
Il 12 febbraio 2009 il Consiglio di Indirizzo Generale ed il Consiglio di Amministrazione si sono riuniti,
in seduta congiunta, per valutare i risultati della gestione del portafoglio investito alla data del 31 dicembre 2008. Hanno preso atto, con soddisfazione, del rendimento positivo conseguito, pari al 7,28%, superiore, rispetto all’obiettivo imposto dalla legge, corrispondente alla media mobile quinquennale del PIL
che, per il 2008, è stata pari al 3,46%, di circa 3,82 punti percentuali. Ciò, oltre a testimoniare la bontà
delle scelte operate fin dal 2007, ha realizzato, pienamente, il richiamato scopo istituzionale dell’attività
di investimento. L’attività di investimento, come è noto, è strumentale a quella istituzionale, di esercizio
della funzione di tutela previdenziale obbligatoria. Il Presidente ed il Consiglio di Amministrazione di
ENPAPI, in questo senso, hanno, da sempre, colto tale importante significato, adottando una gestione
finanziaria che, se da un lato persegue la redditività del patrimonio, dall’altro vuole preservare il capitale investito. Ciò per mezzo dell’applicazione, in sede di definizione annuale dei criteri generali di investimento, di principi di diversificazione e frazionamento del rischio, che si concretizzano in scelte di investimento caratterizzate da un basso rapporto rischio/rendimento. L’Ente, fin dall’anno 2007, ha attuato,
all’avvio della crisi del mercato immobiliare statunitense, una politica di particolare prudenza, riconvertendo la quasi totalità del portafoglio allora esistente, in strumenti appartenenti al mercato monetario. Tale
decisione, particolarmente impegnativa, anche e soprattutto in termini di responsabilità assunta, si è rivelata corretta e lungimirante, atteso non solo l’andamento dei mercati finanziari nella parte finale del 2007
e dell’inizio del 2008, ma anche dello scoppio della vera e propria crisi finanziaria, che ha aperto la strada, poi, a quella economica, avvenuta nella seconda parte dello scorso anno.
Questa politica è proseguita anche nel corso del 2008, nel quale l’Ente, con il concorso di consulenti e
professionisti esperti, si è, di mano in mano, affacciato nuovamente ai mercati finanziari, con una scelta
che, peraltro, lo ha tenuto a distanza dalla profonda crisi che, a livello globale, ha colpito tutti i mercati
finanziari. Ciò si è reso necessario anche per evitare l’esposizione del portafoglio all’andamento dei tassi
di interesse a breve, che avrebbe inficiato il risultato complessivo. Per questo motivo sono stati valutati
possibili strumenti e classi di attività, da poter inserire, all’occorrenza, nel portafoglio dell’Ente, in modo
da perseguire e, se possibile, ottenere quel dovuto valore aggiunto al rendimento ottenuto, che testimonia, peraltro, che l’attività di investimento, dopo la pausa di riflessione delle seconda parte del 2007, è
continuata su basi diverse, non racchiusa in formule precostituite ma dinamica, flessibile e pronta a
cogliere le opportunità provenienti dall’esterno. La composizione del patrimonio gestito nel 2008 era rappresentata, in prevalenza, da titoli obbligazionari (senza alcuna esposizione al gruppo bancario Lehman
Brothers) e da strumenti appartenenti al comparto monetario e, alla fine del 2008, il suo valore complessivo era pari a circa centosessanta milioni di Euro. Dal confronto tra la composizione percentuale del portafoglio 2008 e quella 2007, emergono, peraltro, diversi elementi di particolare importanza, sul piano
della politica di investimento, che evidenziano la prudenza con la quale ENPAPI effettua le proprie scelte di investimento:
• la scomparsa, tra il 2007 ed il 2008, della classe di attività degli hedge funds, che non aveva mai avuto
un peso rilevante ma che, nonostante ciò, è stata considerata poco consona al fine istituzionale che la
gestione finanziaria deve perseguire;
• l’ingresso, nel portafoglio, di investimenti nel “Fondo Italiano per le Infrastrutture – F2i”. La presenza di
ENPAPI in questo Fondo risulta essere di particolare significato, considerando che il Fondo investe in
infrastrutture anche a valenza sociale, quali Ospedali, Istituti di cura, Scuole, Case circondariali e di rieducazione, legate allo spirito della professione infermieristica e che la natura di sottoscrittori del Fondo,
accanto a soggetti quali Fondazioni bancarie, istituzioni europee, Fondi pensione, Ordini professionali, è
motivo di particolare prestigio anche per tutta la Professione Infermieristica;
• l’assenza di alcuna esposizione al comparto azionario;
• l’avvio degli investimenti nella classe dei fondi immobiliari, considerata interessante, dal punto di vista
delle prospettive di reddito e del rapporto rischio/rendimento.
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Le scelte orientate alla massima prudenza hanno salvaguardato il
patrimonio dell’Ente in un anno particolarmente negativo per i
mercati finanziari come il 2008, conseguendo una redditività decisamente positiva e consentendo, per la prima volta dall’istituzione
dell’Ente, l’accensione del Fondo di Riserva, circostanza, questa,
che rappresenta un’ottima opportunità, per l’Ente, di poter disporre di ulteriori risorse che potranno essere, eventualmente, destinate all’implementazione di forme di assistenza, in attuazione dei
principi di solidarietà infracategoriale.
A fianco l’articolo de “Il Sole 24 Ore”
di sabato 13 giugno 2009
relativo alla performance
di ENPAPI del 2008
Si riportano, di seguito, i grafici relativi alla composizione del patrimonio ed i risultati ottenuti, in valore assoluto:
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Il portafoglio finanziario ha registrato anche nel 2009 una redditività netta positiva del 4,50%, nettamente superiore al
tasso di rivalutazione dei montanti, pari al 3,32%. Tale redditività è stata calcolata rapportando il risultato netto della
gestione del patrimonio finanziario alla giacenza media del capitale investito (logica del rendimento money weighted).
La redditività complessiva della gestione del patrimonio, calcolata tenendo conto anche della componente immobiliare produttiva di reddito e con la stessa metodologia, risulta pari al 4,49% ovvero un risultato netto della gestione finanziaria i gestione netto pari ad ? 7.993.307.
Si riportano, di seguito, i grafici relativi alla composizione del patrimonio ed i risultati ottenuti, in valore assoluto:
Nel 2008 l'ammontare della capitalizzazione in valore assoluto viene raggiunto e ampiamente superato
2009
Le conseguenze sull’economia reale della crisi finanziaria e le prospettive di ripresa graduale in un contesto di inflazione contenuta per le economie sviluppate, negli anni immediatamente successivi al 2009, daranno luogo a rivalutazioni ex-lege dei montanti molto contenute. Dall’altro lato lo spettro di una ripresa dell’inflazione, connessa alle politiche
economiche fortemente espansive potrebbero generare un incremento del parametro in oggetto. Di tale aspetto, oltre
che dello scenario economico e finanziario, l’Ente dovrà continuare a tenere conto nell’allocazione del patrimonio. In
tale contesto la gestione del patrimonio è stata orientata alla prudenza, confermando l’impostazione strategica attuata
già a partire da fine 2007. Nello specifico la parte preponderante del portafoglio finanziario (circa il 72%) è costituita
da investimenti orientati al raggiungimento degli obiettivi annui di rivalutazione previsti dalla normativa (media mobile quinquennale del PIL nominale italiano). Rientrano in tale ambito gli investimenti in obbligazioni e polizze assicurative che si caratterizzano per la garanzia del capitale e la corresponsione di redditività cedolari (o rivalutazioni) coerenti con gli obiettivi di rivalutazione attuali e prospettici. E’ stata inoltre gradualmente affiancata una componente finalizzata alla rivalutazione reale del patrimonio dell’Ente, caratterizzata da un profilo di redditività attesa più pronunciato ed in ragione di ciò più orientata al medio-lungo termine. Rientrano in tale ambito in particolare i fondi chiusi legati al mercato immobiliare che rappresentano una tipologia di attivo che consente il mantenimento del valore reale del
patrimonio nel lungo periodo e che attraverso i canoni di locazione hanno una buona compatibilità con i risultati. Più
orientata al medio lungo termine invece la componente investita in iniziative connesse allo sviluppo infrastrutturale ed
energetico (con focus sulle risorse rinnovabili), dalla quale è lecito attendersi ritorni nel medio termine a fronte di richiami degli impegni dilazionati nel tempo e di un minor grado di liquidabilità dell’investimento. Tale articolazione del
patrimonio pone l’accento sia sul raggiungimento degli obiettivi annui che sui possibili rischi di medio termine tra cui,
date le caratteristiche dello schema previdenziale, il rischio inflazione e i suoi impatti negativi sulla rivalutazione dei
montanti. Da questo punto di vista ENPAPI presentava a fine anno oltre metà del patrimonio investito in asset reali ovvero in strumenti legati, almeno indirettamente, alle dinamiche dei tassi reali. L’allocazione prudente ha fatto si che il portafoglio non sia stato esposto al mercato azionario, privilegiando l’assunzione di rischio attraverso il mercato delle obbligazioni societarie particolarmente profittevoli nel 2009 e coerenti con la politica di investimento dell’Ente.
Ciò non ha impedito all’Ente di ottenere risultati molto positivi con un profilo di rischio contenuto.
Un elemento rilevante che ha posto l’Ente al servizio dell’intera categoria è stata la possibilità, sin dal
2003, di effettuare investimenti in unità immobiliari da destinare alla locazione di sedi dei Collegi provinciali IPASVI, realizzando, così, un contributo importante al processo di coinvolgimento di questi ultimi alla vita ed all’attività istituzionale dell’Ente. Il 2005 ha visto concretizzarsi, per la prima volta, tale
possibilità mediante l’acquisto, rispettivamente il 31 gennaio ed il 27 dicembre 2005, di due appartamenti nelle città di Trieste e Pescara, che sono stati locati, successivamente, ai rispettivi Collegi Provinciali IPASVI, a decorrere dal 1 febbraio e dal 1 gennaio 2006. A queste saranno affiancate, in tempi ristretti, due
ulteriori unità, di prossima acquisizione con analoga finalità, presso le province di L’Aquila e Taranto. I
criteri di selezione degli immobili acquisiti sono improntati, dal Nucleo di valutazione per l’acquisizione di unità immobiliari, organismo interno deputato al monitoraggio della gestione immobiliare, nel
rispetto delle linee guida definite dal Consiglio di Indirizzo Generale, con la finalità di:
- salvaguardare il principio di redditività, alla base di tutta l’attività di impiego delle risorse finanziarie svolta;
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Il patrimonio immobiliare
- preservare l’esigenza di scegliere beni ubicati in capoluoghi di provincia, siti in zone centrali e, comunque, di prestigio.
L’Ente, nell’ambito del proprio processo di sviluppo, si è inoltre determinato, nel corso del 2009, verso
l’acquisizione in proprietà del già citato edificio ubicato in Roma, via Alessandro Farnese n. 3, attuale
sede degli uffici ENPAPI. L’Ente, in questo modo, ha consolidato il proprio livello di sviluppo, anche dal
punto di vista logistico, acquisendo una sede in proprietà che, peraltro, risulta essere di elevato prestigio,
con il duplice intento di effettuare un importante investimento nel settore immobiliare, considerato che
proprio attraverso l’attività di impiego delle risorse finanziarie, sono salvaguardate le future pensioni ed il
proposito di dotare l’Ente di previdenza della Professione Infermieristica di una propria sede, con tutta la
dignità e tutto il decoro che essa stessa merita ed all’interno della quale gli Organi di indirizzo, amministrazione e controllo, insieme alla struttura tecnica, possano condurre l’attività cui sono preposti che, di
fatto, si traduce in una continua attenzione ai bisogni ed alle esigenze degli Assicurati ed all’individuazione di soluzioni per soddisfarli. Inoltre, il desiderio di concorrere ad un progetto di studio, recupero e
riqualificazione architettonica dell’immobile, costruito nei primi anni del ‘900, non potrà che accrescere
il valore dell’immobile che, a fronte di un prezzo di acquisto pari ad Euro venti milioni, si trova, già oggi,
dopo il richiamato processo di riqualificazione effettuato, ad avere accresciuto il proprio valore di circa
il trenta percento, senza contare che esso, in quanto “pezzo” unico e di valore storico ed architettonico,
non sarà soggetto in alcun modo alle oscillazioni del mercato immobiliare. Fino ad oggi, quindi, le acquisizioni immobiliari, al di là di quella “strumentale”, destinata a sede dell’Ente stesso, hanno avuto uno
scopo di tipo “politico – professionale”, in quanto rivolte ad offrire servizi agli Infermieri iscritti agli Albi,
per mezzo dell’acquisizione diretta di sedi dei Collegi provinciali. I criteri generali di investimento, in
realtà, prevedono la possibilità di acquisire anche unità immobiliari da destinare preferibilmente a locazioni di carattere commerciale o industriale, da un lato, di sottoscrivere, anche direttamente, quote di
fondi immobiliari, dall’altro. Nell’ultimo periodo sono state sottoposte ad ENPAPI alcune opportunità
immobiliari, riferite ad un immobile sito in Torino, Corso Regina Margherita n. 267, del valore di Euro 55
milioni, nonché a quello, sito in Roma, Lungotevere dei Mellini n. 27, presso cui l’Ente ha avuto, dal 2003
al 2010, la propria sede. In questa chiave, attesa la volontà di diversificare gli investimenti, è stata valutata positivamente l’opportunità di implementare la componente immobiliare del portafoglio sviluppando un progetto complessivo di gestione del patrimonio immobiliare attraverso la sottoscrizione di quote
di un fondo immobiliare, riservato all’Ente. Una scelta di questo genere, peraltro, tende ad ottimizzare la
gestione, facendo leva sulla possibilità di attivare una gestione finanziaria coerente con il portafoglio
dell’Ente, sull’incremento indiretto della componente immobiliare; sulla creazione di un portafoglio
immobiliare di qualità diversificato; sulla riduzione del rischio; sull’ottenimento di economie di scala,
ottenute razionalizzando la gestione amministrativa e contabile del patrimonio, centralizzata a livello di
SGR; sul controllo e coinvolgimento dell’Ente in ordine alle scelte strategiche relative al patrimonio
immobiliare. Queste considerazioni hanno portato all’avvio del fondo immobiliare sottoscritto con
Fondamenta SGR, che si è voluto denominare “Fondo MORO RE”
Con il superamento del valore della capitalizzazione,
nel 2009 viene confermato il trend positivo cominciato nel 2008
Triennio 2007 / 2009
I grafici che seguono illustrano l’incremento, della consistenza patrimoniale di ENPAPI nel triennio 2007 / 2009 ed il
confronto tra i rendimenti netti della gestione patrimoniale mobiliare ed immobiliare espressa in percentuale ed il tasso
di rivalutazione dei montanti contributivi:
L'evoluzione del patrimonio nell'ultimo triennio
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Risvolti sociali delle scelte: gli investimenti sostenibili
universitari americani che, durante la guerra in Vietnam, si opposero al sostegno delle società coinvolte nel conflitto
attraverso i fondi delle Università. Oggi l’investimento etico interessa circa il 50% degli investitori, privati ed istituzionali, con un’offerta cresciuta notevolmente negli ultimi anni: nel mercato degli Stati Uniti, questa particolare modalità di investimento ha vissuto un enorme processo di sviluppo, che, in termini di offerta ha condotto alla presenza
sul mercato di centottanta fondi, rispetto ai quattro del 1980. Sino a tempi recenti politiche di investimento socialmente responsabile hanno trovato spazio soprattutto nel settore del risparmio gestito per investitori privati sensibili alle
problematiche etiche. L’interesse degli investitori istituzionali si è accresciuto con la crescente consapevolezza che i
criteri di responsabilità sociale, lungi dal rappresentare un ostacolo alla diversificazione di portafoglio, favoriscono la
realizzazione di elevati rendimenti a medio - lungo termine. Infatti, i costi aggiuntivi sostenuti dalle imprese operanti in modo conforme a valori di “sviluppo sostenibile” sono in genere largamente compensati dalla positive ricadute
in termini di stabilità ed “immagine” presso gli azionisti. Ciò conduce ad apprezzabili performances e ad una ridotta volatilità dei corsi azionari. In contesti finanziari evoluti il rispetto di criteri di investimento socialmente responsabile sta iniziando a ricevere una crescente attenzione anche presso gli organi di governo e vigilanza: nel 1999 il
Governo inglese ha introdotto nel "Pension Act" una norma che impone ai fondi pensione chiusi di specificare nei
propri piani di investimento la presenza di eventuali linee guida etiche, sociali od ambientali a presidio delle politiche di gestione. Una ricerca ha messo in evidenza che il 58% dei fondi pensione inglesi segue tali principi. La scelta di ENPAPI, consapevole del proprio ruolo istituzionale, di includere nel proprio portafoglio, tra le classi di attività
investite, strumenti caratterizzati da criteri etici, ha il suo fondamento nella specifica funzione svolta dall’Ente e dalle
particolari caratteristiche della categoria infermieristica. Dal primo punto di vista, la tutela previdenziale obbligatoria
si traduce, nello spirito dell’articolo 38 della Costituzione, nel garantire agli assicurati, al termine dell’attività professionale, la prestazione pensionistica, circostanza che riveste un’eccezionale valore sociale. La professione stessa,
peraltro, svolge un ruolo altamente rilevante, dal punto di vista sociale, partecipando all’identificazione dei bisogni
di salute del singolo e di tutta la collettività. Il codice deontologico, approvato dalla Federazione Nazionale dei Collegi
IPASVI nel 2009, evidenzia, nei principi generali, proprio il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e di quelli etici
come condizione essenziale per l’assunzione della responsabilità dell’assistenza infermieristica. Alla luce di queste
considerazioni, al crescere del patrimonio gestito, conseguente alla crescita del numero degli attivi, a sua volta effetto, peraltro, diretto del processo di sviluppo della libera professione infermieristica, l’attenzione sugli investimenti
socialmente responsabili potrà, sicuramente, crescere ancora, a testimonianza dell’impegno dell’Ente su queste
importanti tematiche.
ENPAPI svolge una funzione di protezione sociale obbligatoria nei confronti degli infermieri liberi professionisti, attraverso l’erogazione di prestazioni pensionistiche. Per obbligo di legge, peraltro, i contributi
versati dagli assicurati devono essere rivalutati annualmente, ad un tasso di capitalizzazione fissato ex
ante , la cui copertura è individuabile nel rendimento netto effettivo derivante dall’investimento delle
risorse finanziarie. La misura della prestazione è, quindi, strettamente correlata con l’andamento dei risultati della gestione, circostanza che presuppone, da parte degli Amministratori, una particolare attenzione, in termini di definizione dei criteri generali di investimento e di individuazione di un grado di propensione al rischio che sia coerente con le finalità istituzionali dell’Ente, contemperando, cioè, l’esigenza di conseguire rendimento con quella di salvaguardare il patrimonio e, di conseguenza, le prestazioni
degli assicurati. Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più una nuova cultura finanziaria che sposta l’attenzione da una logica fondata sui soli parametri di rendimento, capitale ed interesse, ad una che
si concentra su investimenti con caratteristiche di responsabilità sociale ed ambientale, nella convinzione che il mercato non dovrebbe produrre soltanto ricchezza, ma soddisfare anche attese e valori etici. Si tratta, in altre parole, di utilizzare gli strumenti della finanza tradizionale – fondi azionari e obbligazionari – ma
con regole etiche nella scelta dei titoli, che possono essere “negative” o di esclusione di particolari settori (ad
esempio, armi, nucleare, imprese che inquinano, alcolici, tabacco) e “positive” o di inclusione (si pensi alla
salvaguardia dell’ambiente, alla difesa dei diritti umani, alla solidarietà, all’assistenza agli anziani, ad iniziative per il tempo libero, all’educazione professionale, alle politiche occupazionali più progressive). Sotto questo aspetto, l’investimento socialmente responsabile consiste in un processo di selezione e gestione degli investimenti, influenzato dai richiamati criteri di carattere etico e di natura sociale, in applicazione dei quali l’investitore non risulta interessato solo al rendimento, ma anche alle ragioni di fondo che ne realizzano la redditività, in termini di caratteristiche, business e localizzazione dell’azienda. La storia degli investimenti etici è
piuttosto recente: sono nati grazie alle richieste di alcune minoranze religiose, allarmate che i propri capitali
finanziassero iniziative in contrasto con la propria etica e sulla spinta delle contestazioni di alcuni studenti
Fondo Aureo Finanza Etica
Aureo Gestioni è la società di gestione del risparmio del Credito Cooperativo. In base all’art. 2 dello statuto, ogni BCC promuove “la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera”. Sono state
avviate numerose iniziative a favore del risparmio energetico, della diffusione di energie rinnovabili, della
salvaguardia ambientale. Aureo Finanza Etica è un fondo flessibile non armonizzato, che avrà la possibilità
di investire in strumenti obbligazionari e monetari, fino ad un massimo del 40% in strumenti azionari ed
fino al 100% in fondi comuni delle migliori case d’investimento italiane ed internazionali. Il gestore avrà,
dunque, la possibilità di ampliare l’universo investibile con maggiore possibilità di diversificazione.
Aureo Finanza Etica investe in strumenti finanziari che non rientrano nei casi di esclusione, determinati
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Tra gli strumenti in portafoglio ENPAPI che meglio rappresentano le logiche sopra riportate, si evidenziano, per tipologia:
Finanza etica
secondo i criteri negativi (coinvolgimento in business controversi come energia nucleare, ingegneria
genetica, pesticidi, forniture militari, alcol, armi da fuoco,tabacco, pornografia, gioco d’azzardo, testi non
medici su animali o in controversie rilevanti come danni ambientali rilevanti, violazione dei diritti umani,
violazione delle convenzioni ILO) e che presentano la migliore performance in termini di responsabilità
sociale d’impresa.
Al fine di garantire un’attività di controllo sul fondo, Aureo Gestioni si avvale di un Comitato di Garanzia,
composto da cinque membri indipendenti con esperienza in campo etico e sociale.
Il Comitato di Garanzia:
- approva i Criteri di investimento del Fondo;
- verifica la coerenza tra i criteri di investimento e la composizione effettiva del portafoglio del Fondo;
- delibera sui casi dubbi proposti dal Gestore;
- redige il Rapporto annuale.
Il Comitato di Garanzia definisce in dettaglio i criteri etici a cui sarà ispirato il fondo. In seconda battuta
l’agenzia di advisory Vigeo, procede allo screening ed all’assegnazione di un rating (da 0 a 100) di tutti
i titoli quotati per individuare l’universo investibile compatibile con i criteri stabiliti. Oltre ad i titoli, fanno
parte dell’universo investibile, i fondi etici monitorati da Vigeo in collaborazione con Morningstar.
Infrastrutture
Fondo Italiano per le Infrastrutture - F2i
F2i Sgr S.p.A., costituita nel gennaio 2007, è la società di gestione del risparmio che ha lanciato il più
grande fondo chiuso italiano: Fondo Italiano per le Infrastrutture - F2i, dedicato ad investimenti nel settore delle infrastrutture. L’iniziativa nasce da un progetto che comprende, in qualità di Sponsor, primarie
istituzioni, istituti di credito, banche d’affari internazionali, fondazioni bancarie e casse di previdenza. Il
Fondo Italiano per le Infrastrutture (“F2i”), si pone l’obiettivo di affermarsi come riferimento per gli investimenti in infrastrutture a valenza economica ed a valenza sociale. Queste ultime, in particolare, si riferiscono ad ospedali, scuole, case di rieducazione e sono attinenti, soprattutto in alcuni casi, alla professione infermieristica. Il coinvolgimento degli Enti di Previdenza in F2i è dovuto al forte ruolo svolto sul
territorio dalle professioni rappresentate e al legame potenzialmente virtuoso tra previdenza e infrastrutture. L’iniziativa, è stata, fin da subito, giudicata positivamente da ENPAPI in considerazione, soprattutto,
delle richiamate motivazioni di carattere sociale. L’elemento della presenza dello Stato, attraverso la
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., gli conferisce, inoltre, particolare valenza e la presenza di ENPAPI tra i
sottoscrittori del Fondo, accanto ad altri investitori istituzionali, Fondazioni bancarie, istituzioni europee,
Fondi pensione, Ordini professionali, Casse di previdenza, può rappresentare un motivo di particolare
prestigio anche per la categoria. Le infrastrutture su cui il Fondo concentrerà la propria attenzione sono,
come già anticipato, a valenza economica e sociale. Tra le prime saranno effettuati investimenti nel trasporto (autostrade, ponti, aeroporti, porti, ferrovie, trasporto pubblico locale), nelle utilities (reti di trasporto di elettricità e gas, distribuzione di acqua, ciclo dei rifiuti, energia rinnovabile), nelle telecomunicazioni (ripetitori, reti via cavo, satelliti). Tra le infrastrutture a valenza sociale possiamo includere, gli investimenti in ospedali ed istituti di cura, parcheggi, scuole, case di rieducazione. F2i Sgr S.p.A. è iscritta dal
luglio 2007 al numero 247 dell’albo delle Sgr presso la Banca d’Italia.
Di seguito le principali date della società:
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Ambiente
Fondo Ambienta I
Il Fondo Ambienta I, fondo comune di investimento mobiliare di tipo chiuso riservato ad investitori qualificati, è
stato autorizzato dalla Banca d’Italia il 4 febbraio 2008 ed ha raggiunto l’ammontare minimo previsto dal regolamento di gestione l’11 febbraio 2008 con un importo pari a ? 123,75 milioni. La raccolta di sottoscrizioni da
Investitori Qualificati (tra cui ENPAPI) ammontava, al 31 dicembre 2009, a ? 217,5 milioni. Il Fondo ha come
finalità principale l’incremento nel tempo del valore del patrimonio, attraverso la realizzazione di plusvalenze,
mediante l’investimento, diretto o indiretto, delle risorse finanziarie raccolte presso Investitori Qualificati in strumenti finanziari rappresentativi di capitale di rischio emessi da società operative nel settore ambientale. Per definizione, tale settore comprende tutte le società il cui campo di attività, presente e/o futuro, sia significativamente caratterizzato da tecnologie e/o prodotti/servizi in grado di:
- ridurre la produzione di gas ad effetto serra;
- migliorare l’efficienza energetica;
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- contenere le emissioni che sono considerate dannose per l’ambiente e/o per l’uomo;
- migliorare lo sfruttamento delle risorse acquifere;
- ridurre la produzione di rifiuti o migliorarne la gestione una volta prodotti.
Il fondo si pone l’obiettivo di investire principalmente in società di piccole e medie dimensioni, che richiedono capitale per
sostenere la crescita. Il regolamento del Fondo prevede la possibilità di investire fino al 10% delle risorse in società che abbiano come attività principale lo sviluppo di tecnologie non consolidate e/o innovative (c.d. venture capital) e fino ad un massimo del 20% in società quotate. Dal punto di vista della localizzazione geografica degli investimenti è plausibile che circa
l’80% sarà in Europa ed il rimanente 20% nel resto del mondo. Le tipologie di opportunità di investimento esaminate nell’ambito del Comitato Investimenti di Ambienta, sono così ripartite
Fondo Investimenti Rinnovabili
L’opportunità consiste nella sottoscrizione di quote del fondo Investimenti Rinnovabili, il cui obiettivo è rappresentato
dalla creazione di un portafoglio diversificato di investimenti in impianti alimentati da energia rinnovabile. Il fondo è gestito da Fondamenta SGR che, grazie ad un team di professionisti di comprovata esperienza nel settore degli investimenti
in energie rinnovabili, svolgerà le attività di selezione, analisi e strutturazione delle opportunità di investimento del fondo.
Investimenti Rinnovabili investe principalmente in impianti fotovoltaici di media e grande dimensione, ma saranno considerate anche altre fonti di energia rinnovabile. L’obiettivo del fondo è quello di costruire un portafoglio diversificato di
impianti di produzione che sfrutti al meglio il capitale raccolto. Le opportunità di investimento saranno prevalentemente veicolate attraverso SPV (società veicolo) interamente o parzialmente controllate da Investimenti Rinnovabili.
Fotovoltaico
Nel corso del 2009 è stata Tra gli investimenti socialmente responsabili, senza dubbio riveste un ruolo di primissimo piano quello legato al settore delle energie rinnovabili. La produzione di un’energia pulita, efficiente e sempre meno costosa è possibile ed è il fine a cui sono diretti gli sforzi di chi è impegnato nel settore energetico fotovoltaico. L’idea è quella della trasformazione della luce solare in energia elettrica. Di impianti fotovoltaici se ne
parla già da qualche anno, anche in Italia: secondo uno studio della società di consulenza McKinsey il clima di
cui gode il nostro Paese è il più adatto alla produzione di energie rinnovabili tanto da porci, insieme alla
California, tra i più vicini al grid parity, ovvero a quel punto di pareggio in cui una cella solare, sotto un cospicuo irraggiamento, riesce a produrre elettricità a costi uguali o persino inferiori a quelli di mercato. Oltre alle evidenti valenze ambientali, la diffusione dell’energia fotovoltaica ha anche un’enorme impatto socio-economico
perché crea posti di lavoro e riconverte terreni e siti industriali da bonificare generando attività pari all’1 per cento
del PIL. Inoltre, con il contributo statale del Conto Energia e con lo sgravio fiscale del 55%, l’installazione di un
impianto solare fotovoltaico di grandi dimensioni a ritorno garantito per venti anni è diventato un investimento
particolarmente redditizio, in grado di rendere il doppio del capitale investito. Non a caso nel 2008 il settore è
cresciuto del 170 per cento, passando da 120 a 327 megawatt, e le stime indicano un ulteriore rialzo, con l’arduo obiettivo di arrivare a 2000 mega Watt nel 2010. ENPAPI, molto sensibile, come sempre, ai temi di rilevanza sociale, ha ritenuto, nell’ambito della propria politica di investimento, di approcciare questa opportunità, definendo un impegno all’investimento di quaranta milioni di Euro, fino al 31 dicembre 2010, finalizzato alla realizzazione ed alla gestione di impianti ad energia fotovoltaica. Gli investimenti in fonti rinnovabili, infatti, sono
caratterizzati da un rapporto rischio/rendimento molto contenuto. Nell’attuale contesto economico, un investimento di questo tipo rappresenta un’ottima opportunità per far sì che il portafoglio investito sia decorrelato dall’andamento dei mercati finanziari. Il settore fotovoltaico, inoltre, presenta ulteriori punti di forza: è l’unica tecnologia che beneficia di un incentivo fisso, della durata di venti anni; gli impianti si basano su una tecnologia
relativamente semplice, con costi di gestione e manutenzione contenuti e con livelli di produttività definiti; i costi
delle tecnologie si sono fortemente ridotti negli ultimi diciotto mesi.
Clean Energy One
E’ un fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, riservato ad Investitori Qualificati.
Gli investimenti tipici del fondo, previsti per regolamento in una misura non inferiore ai due terzi del valore complessivo, avranno ad oggetto, direttamente o indirettamente, impianti fotovoltaici, destinati alla
produzione, allo stoccaggio ed alla commercializzazione diretta o indiretta di energia elettrica o comunque funzionali, connessi o strumentali a tale attività. L’investimento del fondo potrà riguardare impianti
ed immobili già realizzati da realizzare ex novo ovvero da completare, ristrutturare o manutenere. Il progetto di investimento, avviato tramite sottoscrizione contrattuale avvenuta in data 22 settembre 2009, è
stato originariamente condotto attraverso la costituzione di Clean Energy One S.p.A., veicolo societario
che ha consentito di porre in essere con immediatezza l’investimento in attesa delle dovute autorizzazioni prescritte dalla legge per l’entrata in esercizio del fondo. In data 28 maggio 2010, con delibera n.409,
la Banca d’Italia ha approvato il regolamento del fondo di tipo chiuso, riservato ad investitori qualificati,
denominato “Clean Energy One”. L’iniziativa si propone di conseguire rendimenti annui mediamente
compresi tra il 7% e l’8%, in funzione con gli investimenti che, di volta in volta, saranno effettuati dal
Fondo. L’Ente ha intrapreso questa tipologia di investimento ponendosi obiettivi, al di là di quelli reddituali, di forte valenza sociale, contribuendo allo sviluppo economico del Paese.
Ha assunto l’impegno, in questo senso, ad investire, in un arco temporale di diciotto mesi, l’importo massimo di Euro 10,5 milioni.
Tra gli strumenti in portafoglio ENPAPI che sposano i suddetti criteri, si evidenziano:
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MAPPA DEI TITOLARI DI DIRITTI E DEI PORTATORI DI INTERESSE
È la mappa dei soggetti con i quali l’Ente è tenuto per legge a rapportarsi
nello svolgimento dell’attività istituzionale, quelli che costituiscono
un utile riferimento per qualificare la propria attività ovvero soggetti
che comunque direttametente o indirettamente vantino
una posizione di interesse nei confronti dell’Ente.
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“ISCRITTI”
Da diverso tempo ENPAPI ha posto alla base della propria attività il principio prioritario del soddisfacimento dei bisogni di protezione sociale dei propri Assicurati, applicando una logica di “orientamento al
servizio”. Di anno in anno si è assistito, da questo punto di vista, parallelamente alla crescita delle prestazioni previdenziali ed assistenziali, al miglioramento di tutte le attività che la struttura effettua a sostegno dello svolgimento, da parte degli Assicurati stessi, di tutti gli adempimenti amministrativi che sono
posti a loro carico.
Di qui il servizio di call center, lo sviluppo e l’implementazione del sito internet istituzionale, la recente
dotazione, gratuita e senza limiti di tempo, di una casella di Posta Elettronica Certificata.
I numeri degli assicurati
L’Ente, anche attraverso questi strumenti, si è voluto porre, nei confronti dei Professionisti in modo meno
burocratico, con effetti positivi evidenti già da tempo ma che, nel 2009, si sono intensificati: vi sono, in
tal senso, due specifici elementi: da un lato, l’incremento ulteriore del numero delle domande di iscrizione, a fronte di quelle di cancellazione, dall’altro, l’aumento degli incassi contributivi.
È soprattutto quest’ultimo, rispetto al primo, che denota una crescita della fiducia che la categoria infermieristica ripone verso ENPAPI, circostanza, questa, che evidenzia che l’Ente sta assolvendo, in maniera
corretta e trasparente, al proprio ruolo che la Costituzione gli ha affidato.
I grafici che seguono riportano i valori relativi a tale evoluzione:
* le annualità 2007 e 2008 includono anche i flussi contributivi provenienti dalla Gestione Separata dell’INPS
trasferiti ad ENPAPI in base alla convenzione stipulata nel novembre 2007.
L’evoluzione dei redditi e dei volumi di affari dei professionisti dichiaranti è rappresentata nel grafico che segue:
Il dato rappresenta il numero di coloro che risultavano attivi al 31/12 di ogni anno
in base alla lettura del database effettuata in sede di redazione del bilancio
consuntivo di ciascun anno
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Il grafico prende in considerazione i soli iscritti dichiaranti
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La ripartizione territoriale della popolazione attiva al 31/12/2009 e la suddivisione per sesso ed età sono
illustrate nei grafici seguenti
Ripartizione degli iscritti al 31/12/2009 per sesso
Il grafico rappresenta la distribuzione degli iscritti nel territorio
Il grafico rappresenta la suddivisione per classi di età (asse delle ordinate)
e per numero (asse delle ascisse) dell'intera popolazione attiva suddivisa per sesso
Il grafico rappresenta la distribuzione degli iscritti per macro aree
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Le prestazioni previdenziali
L’andamento delle prestazioni erogate nel corso degli anni a tale titolo è rappresentato dal grafico seguente
Dal canto dell’erogazione di prestazioni previdenziali in senso stretto (pensioni), l’evoluzione osservata,
dal punto di vista della numersità dei beneficiari, successivamente ai primi cinque anni di vita dell’Ente,
periodo in cui, per previsione normativa, non era possibile accedere alle prestazioni pensionistiche di
vecchiaia, presenta una curva di crescita che è aumentata esponenzialmente.
Il fenomeno è da ricondurre alla particolare composizione della platea degli assicurati in cui esiste una
consistente fascia che, già dal 1998, presentavano già un’età avanzata e che hanno raggiunto l’età pensionabile nel primo decennio di vita dell’Ente.
L’alto numero di indennità di maternità erogate, rispetto ad altri Enti di previdenza,
dipende principalmente dalla popolazione assicurata che presenta un'ampia fascia
di iscritti di sesso femminile in età fertile
L’incidenza della quota a carico dello Stato, rispetto al residuo che rimane a carico dell’Ente, è rappresentata nel grafico che segue
Il grafico mostra la suddivisione dei trattamenti pensionistici per tipologia
Il dato è riferito alle erogazioni per maternità dell'anno 2009
Le prestazioni di solidarietà
Le prestazioni assistenziali
Sono relative essenzialmente alla corresponsione dell’indennità di maternità e derivano dall’applicazione dell’art.70 e
seguenti del D.Lgs. 26 marzo 2001 n. 151 con il quale è stata prevista una tutela alle lavoratrici libere professioniste per
il periodo di inattività lavorativa legato all’evento della maternità. È opportuno evidenziare che l’art. 78 del citato decreto pone a carico dello Stato una parte delle prestazioni erogate per maternità. Per questo motivo ogni anno l’Ente presenta domanda di rimborso al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali richiedendo una quota fissa per ogni indennità di maternità effettivamente erogata nell’anno.
Come già descritto in precedenza, Enpapi, nell’ambito delle attività destinate agli assicurati, garantisce una serie di prestazioni ulteriori rispetto a quelle propriamente previdenziali. Affiancando le prestazioni classiche previste dalla normativa in materia di tutela previdenziale (pensione di vecchiaia, inabilità, indiretta e reversibilità unitamente all’assegno di
invalidità) e solidaristico / assistenziale (indennità di maternità), gli interventi di natura assistenziale hanno caratterizzato
l’attività dell’Ente fin dalla loro nascita avvenuta nell’anno 2005.
Le erogazioni con finalità di tutela assistenziale attuate nel corso degli anni sono state le seguenti:
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dal 2005 Stato di bisogno, Indennità di malattia, Contributo per spese funebri
dal 2006 Borse di studio
dal 2009 Trattamenti economici speciali
L’erogazione di contributi per l’avvio e l’esercizio dell’attività libero professionale, il più recente tra le forme di prestazioni assistenziali, non ha, ad oggi, avuto effettiva esecuzione in quanto le procedure attuative sono tutt’ora in fase di perfezionamento. Il “successo” delle iniziative ENPAPI in materia di assistenza ai propri assicurati, è testimoniato dal pressoché costante aumento delle
domande affiancato da un altrettanto costante impegno economico a carico dell’Ente. Si ricorda, a questo proposito, che le prestazioni di tipo assistenziale sono finanziate, in base all’art. 36 del regolamento di previdenza ENPAPI, dal gettito della contribuzione integrativa attraverso l’utilizzo del “Fondo per le spese di gestione e per la solidarietà” ovvero il fondo destinato principalmente per sostenere le spese di amministrazione dell’Ente.
I grafici che seguono illustrano l’evoluzione degli interventi di assistenza dalla loro nascita ad oggi:
Le prestazioni assistenziali (in rosso) hanno avuto, nel corso degli anni,
un peso sempre maggiore
Il grafico mette in evidenza la crescita del numero delle prestazioni di assistenza erogate
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I provvedimenti adottati in favore dei professionisti assicurati residenti nelle zone colpite da calamità naturali
ENPAPI ha colto con grande favore l’opportunità di testimoniare, con una manifestazione diretta di solidarietà, la partecipazione alle grandi tragedie che hanno colpito l’Abruzzo e la Sicilia. Il Consiglio di
Amministrazione si è determinato, in tal senso, nella corresponsione di un intervento assistenziale per
stato di bisogno, variabile da ? 3.000 a ? 8.000, in favore di ciascuno dei Professionisti iscritti all’Ente,
residenti nei Comuni colpiti dal sisma del 6 aprile e dall’alluvione del 1 ottobre 2009. L’Ente si è impegnato, altresì, a valutare l’esistenza di ulteriori bisogni che sono stati soddisfatti dagli interventi assistenziali vigenti. Questi provvedimenti, pur nella loro limitatezza, hanno voluto realizzare un senso di vicinanza ed affetto verso tutti gli infermieri liberi professionisti così duramente colpiti, realizzando quel principio di solidarietà che è alla base dell’attività dell’Ente.
Il Contact Center
Dal 1° luglio 2008 è attivo il nuovo contact center ENPAPI.
Già dal 2007, la flessione riscontrata nella qualità del servizio offerto dall’operatore precedente, aveva
indotto i vertici dell’Ente, costantemente tesi a migliorare i servizi agli Iscritti, a ricercare un interlocutore diverso, con caratteristiche tali da garantire un servizio di qualità, resosi ancor più necessario in seguito alle riforme introdotte dalle modifiche al Regolamento di Previdenza ed a quelle ancora in cantiere.
L’indagine di mercato svolta dagli Uffici, finalizzata ad individuare un nuovo soggetto preposto alla
gestione del servizio, idoneo ad elevare gli standard qualitativi ed a ridurre il tempo medio delle telefonate, ha spinto l’Ente a valutare l’opportunità di rivolgersi ad un call center esternalizzato sia con operatori esclusivamente dedicati ad ENPAPI che con operatori dedicati anche ad altri servizi (c.d. multiskills),
sempre tenendo presente i requisiti essenziali e irrinunciabili: la possibilità di garantire l’articolazione del
servizio su cinque giorni settimanali, per dodici ore giornaliere; un elevato livello di evasione delle chiamate in ingresso; una tecnologia adeguata ad effettuare il monitoraggio costante e sistematico delle chiamate; esperienza acquisita nella gestione del servizio in favore di aziende o Enti di erogazione; presenza di operatori addetti in possesso di risorse adeguate alle esigenze dell’Ente; mantenimento dell’attuale linea telefonica e
dell’attuale numero di accesso al servizio. La valutazione di vari operatori del settore ha subito reso evidente
come un contact center esclusivamente dedicato ad ENPAPI, pur presentando degli indubbi vantaggi in termini
di personalizzazione del servizio, avrebbe reso impossibile una strutturazione del servizio in tempi brevi, considerata la necessità di reperire le risorse idonee e di predisporre una struttura appropriata per l’erogazione del servizio e per il relativo monitoraggio, senza tralasciare gli enormi costi in termini di investimenti iniziali. Si è perciò preferito rivolgersi ad una struttura già operativa e, tra le possibili, la scelta è caduta su PosteVoice, customer
service di Poste Italiane, un call center multiskills a commesse limitate. Il Customer Service occupa 1.400 operatori, gestisce un volume di 26 milioni di contatti annui, distribuiti tra il Gruppo Poste italiane e il mercato esterno – Aziende e Pubbliche Amministrazioni – a cui propone soluzioni integrate, innovative e personalizzate,
orientate alla completa gestione della relazione con il cliente. Il volume dei contatti gestiti e la platea dei clienti sono cresciuti in maniera esponenziale tra il 2003 e il 2007 e, ad oggi, utilizzano il call center di Poste Italiane
- tra gli altri - Enel, BNL, INPS, Consip, INAIL, Anas Spa, Tiscali, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il
Ministero del Lavoro, l’Università Bocconi. La scelta di affidarsi a Poste Italiane ha consentito di usufruire di un
servizio già a regime, ad attivazione immediata, con costi di gestione contenuti e con la possibilità di effettuare
un controllo costante sulla qualità grazie al ridotto numero di commesse per operatore. L’utilizzo di risorse specializzate, con esperienze in Enti quali INPS, INPDAP ed INAIL, insieme al numero limitato ed analogo di commesse, ha ridotto notevolmente il rischio di difformità nelle informazioni rese dagli operatori, che in passato
aveva creato grosse criticità. L’Ente Poste, inoltre, utilizzando un sistema di CMS (Contact Management System)
al fine di tracciare i motivi di chiamata delle richieste gestite dal contact center, è in grado di fornire un report
periodico utile a monitorare i bisogni degli iscritti, le tipologie professionali esercitate ed i servizi integrativi maggiormente sollecitati.
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Il grafico pone in evidenza i bisogni degli iscritti desumibili dall'oggetto della chiamata
Il grafico riporta la distinzione in base alla tipologia chiamante
Il rapporto con un Ente come Poste Italiane apre, inoltre, la possibilità, considerato il contesto diversificato in cui esso
opera, di usufruire di servizi integrati, estranei all’attività di contact center, come la dematerializzazione della corrispondenza, la posta elettronica certificata, la corrispondenza on line, sulla base di tariffe agevolate appositamente personalizzate. Il call center è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 20,00, giorni festivi esclusi. Nel periodo luglio 2008 / aprile 2010 il monitoraggio eseguito ha evidenziato come siano stati gestiti, in media, 84 contatti telefonici giornalieri, distribuiti, nell’arco della giornata come illustrato nel grafico sottostante:
Il grafico evidenzia i momenti della giornata con maggior afflusso di contatti: tra le 10 e le 12 e tra le 16 e le 18
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La distribuzione dei flussi di chiamata in base ai mesi è desumibile dal sottostante grafico:
Il sito web
I mesi con il maggior flusso di contatti sono gennaio in corripondenza dell'invio
dei modelli M.A.V. e novembre in prossimità della scadenza per il pagamento del saldo
Dal 2010 il sito di Enpapi si rinnova. Un cambiamento necessario considerando che ormai internet rappresenta uno degli strumenti di comunicazione più diffusi. Viene abbandonata la vecchia struttura web realizzata con tecnologia Flash e quindi graficamente piacevole ma dotata di una navigabilità un po’ macchinosa e poco intuitiva. Inoltre la gestione dei contenuti risultava difficile e non immediatamente aggiornabile.
La copertura del servizio ha mantenuto un elevato standard di evasione delle richieste in media pari al
91%. Il call center ENPAPI è pronto ad esaudire richieste di carattere generale, affidando alla competenza degli Uffici la risoluzione delle problematiche più particolari e complicate. Da questo punto di vista
la percentuale di chiamate risolte direttamente dagli operatori PosteVoice (I livello) si è assestata al 93%
del totale, trasferendo agli Uffici ENPAPI (II livello) il restante 7% dei quesiti. In quest’ottica la competenza degli operatori è costantemente cresciuta nel corso del triennio di attività.
Il grafico che segue illustra questo trend positivo:
L'homepage del "vecchio" sito web
Il servizio permette, inoltre, di registrare ulteriori elementi, non meno interessanti degli atri, che evidenziano la natura del chiamante, nella maggior parte dei casi iscritto all’Ente, e l’area geografica alla quale
appartiene:
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La concezione attuale ha voluto dare priorità assoluta alla facilità di utilizzo ed alla completa scalabilità
da parte degli Uffici in modo da consentire, tra l’altro, aggiornamenti in tempo reale.
Dal punto di vista della fruibilità gli utenti sono ora accolti da una homepage chiara e pulita, con un’interfaccia gradevole e colori che richiamano quelli della professione infermieristica. Nuova è la concezione dei menu e dei contenuti con l’intento di rendere più facile la reperibilità delle informazioni e la stessa consultazione. E’ presente una sezione “primo piano”, fatta da notizie di primario interesse, ed una
riferita alle “scadenze” dove l’iscritto avrà la possibilità di informarsi su quelli che sono gli obblighi ancora da ottemperare. Grande risalto anche alla parte dedicata agli “eventi” ed a quella delle “news” con
tutte le novità dal punto di vista istituzionale. Inoltre, con l’entrata in vigore delle nuove normative, gli
iscritti avranno anche la possibilità di attivare ed accedere direttamente dal sito alla propria casella gra73
tuita di posta certificata (Pec). Esiste anche un’area riservata dalla quale gli utenti accreditati avranno la
possibilità di inserire documenti e contenuti che poi saranno fruibili attraverso i menu nell’homepage.
Un’area riservata che, tra le altre funzioni, permetterà anche la compilazione e l’inoltro on line di tutte le
domande, che finora erano gestite soltanto in via cartacea.
Un'immagine del nuovo sito ENPAPI
La PEC – posta elettronica certificata
Dal 1 dicembre 2009 è scattato, per i liberi professionisti, l’obbligo di dotarsi della posta elettronica certificata (PEC). L’onere discende dal Decreto Legge 185 del 29 novembre 2008 che sancisce appunto l’obbligatorietà, per i professionisti iscritti ad un Ordine Professionale, di fornirsi e comunicare all’Ordine di
appartenenza, il proprio indirizzo di posta elettronica certificata. La PEC è uno strumento che permette
di dare valore legale ad ogni comunicazione trasmessa attraverso di esso, lo stesso valore che attualmente ha una raccomandata con avviso di ricevimento tradizionale.
Enpapi ha deciso di accompagnare i propri assicurati in questo, solo apparentemente semplice, cambio
culturale, fornendo loro , gratuitamente, tale servizio. Agli assicurati è stata inviata una comunicazione
contenente un modulo precompilato con i dati anagrafici e l’indicazione dell’indirizzo nella forma
“[email protected]”.
L’adesione al servizio si completa con la sottoscrizione e l’invio del modulo, utilizzando la busta preaffrancata, congiuntamente alla copia di un documento di identità. Una volta ricevuto il modulo di adesione, l’Ente provvede ad attivare la casella PEC che potrà essere utilizzata digitando indirizzo e password
nella pagina iniziale di https://webmail.pec.enpapi.it o impostando la casella su un client di posta elettronica predefinito (es. MS Outlook). La PEC fornita da Enpapi può essere utilizzata, oltre che per le comunicazione da e per l’Ente, anche, ad esempio, per dialogare con la Pubblica Amministrazione ed in tutti
quei casi in cui sia richiesta, o semplicemente si ritenga opportuno, utilizzare tale forma.
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Diritto di informazione
Lo statuto, all’art. 19 stabilisce quanto segue:
- L’Ente fornisce agli iscritti ed ai pensionati tutte le informazioni utili per semplificare gli adempimenti sia in
fase di contribuzione sia in fase di erogazione delle prestazioni.
- In particolare l’Ente distribuisce agli iscritti ed ai pensionati una raccolta delle disposizioni che regolano la vita dell’Ente, e comunica tempestivamente tutte le variazioni ad esse apportate. Dà altresì informazioni, anche attraverso il proprio organo di stampa, sul contenuto delle convenzioni stipulate per la
gestione finanziaria ed assicurativa del patrimonio dell’Ente nonché sulla situazione patrimoniale.
- Acquisisce e prende adeguatamente in considerazione le proposte e le segnalazioni effettuate dagli iscritti e dai
pensionati per migliorare i servizi e le prestazioni dell’Ente.
- Nel rispetto dei principi di riservatezza dei terzi, garantisce agli iscritti e pensionati la visione e l’estrazione di copia degli atti che li riguardino e dei documenti precedentemente da loro depositati.
- La disciplina dell'accesso ai documenti e la tutela delle situazioni soggettive degli iscritti all’Ente e degli
altri aventi titolo è disciplinata da Regolamento adottato dal Consiglio di Amministrazione sulla base dei
principi della Legge 7 agosto 1990, n. 241, ed eventuali modificazioni e integrazioni. L’assolvimento del
diritto di informazione, principalmente in favore degli iscritti, è, da molti anni, uno dei prioritari obiettivi dell’Ente. Le azioni svolte in tal senso, fin dal 2003, lo testimoniano: la creazione di un servizio di contact center dedicato alla gestione del servizio di assistenza telefonica, l’invio dell’estratto conto contributivo, la pubblicazione di documenti (testi normativi, guide, vademecum), la realizzazione di un sito web
istituzionale, la pubblicazione di volumi divulgativi sulla previdenza.
Queste attività hanno trovato un ulteriore impulso concretizzandosi nella redazione di una “Carta dei
Servizi” nella quale sono descritte finalità, modi, criteri e strutture nelle quali il servizio è svolto, con l’indicazione, delle modalità, dei tempi di erogazione delle prestazioni, nonché dei diritti, dei doveri e delle
procedure di controllo a disposizione degli Iscritti.
La redazione di questo documento costituisce un rilevante impegno che la struttura dell’Ente ha voluto
assumere. Tutte le attività, peraltro, devono essere considerate nell’ambito di una missione istituzionale
che ha, come scopo prioritario, quello di percepire i bisogni della popolazione assicurata in tema di protezione sociale e, attraverso le deliberazioni degli Organi, ricercare le più adeguate soluzioni.
È in questa chiave che l’Ente, nel 2010, ha voluto predisporre anche il presente Bilancio Sociale ed il
Codice Etico, che riaffermino, nell’ambito della funzione “sociale”, propria dell’Ente, i principi fondamentali cui è ispirata l’attività.
Questi tre documenti (Bilancio Sociale, Codice Etico e Carta dei Servizi), rappresentano, tra l’altro, un
valido strumento di comunicazione verso l’esterno, finalizzato a diffondere i valori alla base del ruolo e
della funzione istituzionale esercitati dall’Ente, proprio nell’anno in cui l’Ente ha trasferito la propria sede
nei nuovi uffici di Roma, dopo averne completato le opere di ristrutturazione, consolidando, quindi, la
propria immagine complessiva.
È stata realizzata, inoltre, una “Guida ai Servizi” che l’Ente pone a disposizione, presentandola in una
forma quanto più semplice e schematica, anche nel linguaggio, volutamente non burocratico, che individua in tre macro-aree ideali le prestazioni offerte dall’Ente: prestazioni previdenziali (il trattamento pensionistico nelle varie articolazioni), interventi assistenziali (sostegni di natura economica in particolari
momenti della vita lavorativa dell’individuo), ulteriori servizi di ausilio all’Iscritto.
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“FEDERAZIONE NAZIONALE E COLLEGI PROVINCIALI”
I rapporti con i Collegi
l senso ed il valore di un’iniziativa di questo genere non sono riscontrabili in uno ma, di contro, in una serie di
elementi i quali, congiuntamente, hanno concorso alla decisione di organizzarla. In primo luogo, la determinazione di aver voluto rappresentare il percorso compiuto dalla Professione, nei termini della sua progressiva qualificazione, che l’ha condotta al punto in cui è oggi. In secondo luogo, la sinergia tra la Federazione IPASVI ed
ENPAPI, che ha colto i tratti comuni esistenti tra i due rispettivi ambiti di competenza, per sublimarli in un’azione politica unitaria. In terzo luogo, la rappresentazione di questa unità di intenti, che è stata veicolata attraverso
un evento organizzato, per la prima volta, congiuntamente. In quarto luogo, la fermezza nella riaffermazione
della valenza intellettuale della Professione, a prescindere dalle modalità di esercizio. In quinto luogo, la consapevolezza che la professione è cambiata perché è cambiato il contesto di riferimento e che, per questo motivo,
è necessario definire principi di corretto esercizio, soprattutto per le forme che si sono diffuse negli ultimi anni.
In sesto luogo, la certezza di aver partecipato alla categoria che è in atto una profonda azione che condurrà ad
ampliare e riconvertire i processi di protezione sociale gestiti da ENPAPI, fino ad oggi riservati ai soli professionisti esercenti in forma diversa da quella subordinata.
Il ruolo dei Collegi Provinciali IPASVI, nel rapporto con l’Ente di previdenza di categoria, assume un rilievo particolare. La legge e lo Statuto pongono in capo ad essi due funzioni molto importanti. La prima si
riferisce allo svolgimento delle elezioni primarie per il rinnovo degli Organi Collegiali. in questo senso
gli Organismi provinciali di categoria rappresentano un elemento di garanzia al regolare svolgimento
delle operazioni elettorali. L’introduzione della modalità informatica per l’espressione del voto presuppone uno snellimento dell’impegno dei Collegi nelle procedure per l’elezione dell’Assemblea dei Delegati.
Tale modalità, già presente nel vigente Regolamento Elettorale, diverrà quella esclusiva nel nuovo testo,
proposto dall’Ente nel corso del 2010 e definitivamente approvato dai Ministeri vigilanti nell’agosto 2010.
La seconda funzione è relativa al contributo alla vigilanza che ENPAPI svolge sull’esercizio libero – professionale e sui connessi risvolti di ottemperanza agli obblighi previdenziali. Si realizza, così un importante principio per il quale l’iscrizione all’Ente di previdenza è considerato uno degli elementi di ottemperanza alle norme della deontologia professionale. Le relazioni con i Collegi e con i loro Presidenti sono
ormai stabili e ciò è testimoniato dalle continue attestazioni di apprezzamento e soddisfazione per l’operato dell’Ente. La strategia scelta vuole, nello spirito che anima tutto il programma, creare nuove modalità di rapportazione e creare nuovi servizi, proprio rafforzando la vigilanza sull’esercizio e sui connessi
obblighi fiscali e previdenziali e mettere a disposizione nuove prestazioni. Oltre a tutto ciò, elemento fondamentale dell’azione svolta da Collegi Provinciali IPASVI è rappresentato dalla sinergia che si è creata
con ENPAPI per la diffusione della cultura del risparmio previdenziale, particolarmente rilevante se si
considera il regime pensionistico, fortemente connesso ai contributi versati durante tutto l’arco della vita
professionale. Questo tipo di azione è, ormai da anni, condotta a livello centrale ed a livello locale. In
questo senso è ormai consolidata l’organizzazione, presso le sedi degli stessi Collegi Provinciali IPASVI,
di incontri, che, oltre ad ampliare l’ambito di discussione e confronto sui temi della libera professione,
andandoli ad abbracciare praticamente tutti (sostanziale, legale, fiscale, previdenziale), offre la possibilità di ascoltare momenti di esperienza diretta vissuti dai liberi professionisti. L’impegno, profuso dall’Ente
in tal senso, è testimoniato dagli incontri avvenuti nella maggior parte delle sedi dei Collegi di tutta Italia.
Tali momenti di confronto hanno permesso all’Ente di avere, da un lato, contezza del livello di diffusione delle informazioni, dall’altro, di acquisire informazioni dirette, funzionali al rapporto obbligatorio
instaurato.
In questi anni, infatti, è stata rilevante la partecipazione dell’Ente a questi incontri, organizzati ad hoc per
i liberi professionisti ovvero nell’ambito di contesti congressuali più ampi, attraverso la presenza del
Presidente, del Direttore Generale e dei rappresentanti della struttura dell’Ente, evolvendosi, nel tempo,
fino a ricomprendere informazioni di carattere generale sul sistema previdenziale, destinate, in prima
istanza, alla platea dei liberi professionisti, ma fruibili anche da parte di coloro che non lo sono. Lo schema degli interventi, di norma, ripercorre idealmente, in primo luogo, il processo evolutivo della professione infermieristica, con una maggiore attenzione ai fatti che hanno accelerato, dal 1999, la qualificazione della categoria e con particolare riferimento allo sviluppo della modalità libero – professionale,
delineando, inoltre, lo scenario attuale della libera professione e le sue prospettive di sviluppo, alla luce
degli ultimi interventi normativi. Di seguito, un sintetico excursus delle disposizioni, contenute nel
Codice Civile e nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi, mostra le ricadute fiscali sull’esercizio della
libera professione. La tematica previdenziale viene affrontata ripercorrendo l’evoluzione della normativa
dal primo dopoguerra ad oggi, soffermandosi sulle grandi riforme degli ultimi dieci anni, sottolineando la
differenza, nello svolgimento della funzione di tutela previdenziale obbligatoria, tra sistema pubblico e
sistema privato, introducendo gli elementi costitutivi della previdenza privata dei liberi professionisti e
focalizzandosi, nella parte finale, sull’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione
Infermieristica ed il suo funzionamento. Il Presidente dell’Ente, infine, tratteggia un quadro esaustivo del
significato politico di ENPAPI, ne sottolinea il ruolo di sostegno alla vita post lavorativa del professionista, la funzione di protezione sociale svolta.
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I rapporti con la Federazione Nazionale
La Federazione Nazionale dei Collegi Provinciali IPASVI è il soggetto istituzionalmente deputato, a livello
nazionale, a catalizzare lo sviluppo della libera professione infermieristica. La strategia individuata per corroborare la relazione di ENPAPI con essa è finalizzata a creare un percorso comune in tal senso. Tra le azioni ipotizzate, la creazione di un organismo paritetico che svolga tale opera, è ritenuta di particolare efficacia proprio
per gli effetti positivi che si potrebbero dispiegare sulla categoria, in termini, soprattutto, di percezione della
collaborazione dei due Enti rappresentativi della professione. L’iniziativa congiunta ha portato all’organizzazione di una giornata, tenutasi a Brescia il 13 ottobre 2007 presso l’Auditorium della locale Camera di
Commercio, dedicata allo studio ed all’approfondimento di un duplice ordine di temi:
- Un’analisi dello condizione della libera professione infermieristica, inserita nel contesto delle professioni liberali, alla luce dell’evoluzione del sistema sanitario, dei processi di liberalizzazione del mercato del
lavoro, in vista della necessaria riforma complessiva del sistema ordinistico.
- Una disamina delle possibili prospettive di sviluppo dei sistemi di protezione previdenziale e assistenziale in favore della categoria, alla luce della legge di riforma del 2004, che ha ampliato l’ambito di attività degli Enti previdenziali privati. La richiamata azione catalizzatrice della previdenza come forma di
risparmio ha visto l’Ente, ancora una volta avere stretti contatti con gli Organismi che la legge ha posto a
tutela dell’esercizio professionale.
Nel tentativo di inquadrare i temi di fondo che il convegno voleva sviluppare, è stato chiesto a quattro importanti studiosi di portare, su questi temi, il proprio contributo al dibattito: Massimo Angrisani, Professore
Ordinario di Tecnica Attuariale per la Previdenza presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di
Roma “La Sapienza”; Marina Capparucci, Professore Associato di Economia del Lavoro presso la Facoltà di
Economia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; Costantino Cipolla, Professore Ordinario di
Sociologia Generale e di Sociologia della Salute presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli
studi di Bologna; Angelo Pandolfo, Professore Ordinario di Diritto del Lavoro e della Previdenza Sociale presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
“ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA”
AILPI – Associazione Infermieri Liberi Professionisti Italiani
te iscritti ai Collegi provinciali IPASVI. Il progetto CIVES che si sviluppa nell'ambito delle attivita di protezione civile ed emergenza sanitaria di massa in Italia e all'Estero, è quello di offrire uno strumento organizzativo per ottimizzare la disponibilita dei professionisti infermieri. l’idea che nasce con CIVES è quella di organizzare lo spirito di solidarietà dei professionisti costruendo un sistema di intervento volontario che sappia
esaltare la competenza e le specializzazioni che gli infermieri sono in grado di esprimere. Nell’ottica di valorizzazione di tutte le professionalità infermieristiche, si può parlare di un intervento a tutto campo di professionisti volontari che possono garantire una presenza qualificata in tutti i settori della sanità.
Sito web www.cives-onlus.org
L’associazione si è costituita recentemente, nel dicembre 2009, da un’idea maturata all’interno di un gruppo di
liberi professionisti con l’idea di realizzare un’associazione libera e ad adesione volontaria che raccogliesse esponenti di ogni ripartizione territoriale nazionale. La prima finalità dell’Associazione è quella di essere la forma più
diretta ed efficace di espressione della professione e dei liberi professionisti nel loro insieme. Il gruppo dei soci
fondatori considera la rilevanza della professione infermieristica superiore alle logiche economiche e di mercato, mostrando fin da subito una ferma volontà di crescita, dialogo e sperimentazione comune. I soci fondatori
sono altresì i “referenti territoriali” a cui spetta il ruolo di interlocutore per i professionisti che operano nella stessa area accogliendo le particolarità e le problematiche in essa presenti.
L’Associazione:
a) promuove la formazione professionale dell'infermiere libero professionista in tutte le forme ritenute più
funzionali al miglioramento e puntuale aggiornamento delle capacità e competenze dell'infermiere che
opera in regime di libera professione;
b) svolge attività di sensibilizzazione e diffusione della cultura infermieristica libero professionale in Italia, con assunzione di ogni
buona prassi sviluppata anche all'estero, cooperando in armonia alle vigenti leggi civili e sanitarie, con altre associazioni professionali nazionali e straniere, pubbliche e private;
c) sviluppa la libera professione favorendone l'aggiornamento e la presentazione in tutti gli ambiti che, a livello
nazionale e internazionale, ne favoriscano lo sviluppo e la crescita;
d) favorisce l'attività scientifica e divulgativa sulla libera professione infermieristica con la pubblicazione di testi
infermieristici e di riviste specializzate, con la promozione di proposte, progetti, ricerca relativa all'area infermieristica a livello interdisciplinare e di congressi, seminari, giornate di studi, progetti di formazione a distanza;
e) divulga la cultura previdenziale in sinergia con l'Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della
Professione Infermieristica;
f) ricerca forme di collaborazione con le rappresentanze professionali.
L’obiettivo comune con ENPAPI è quello di lavorare in sinergia al fine di promuovere una cultura del risparmio previdenziale.
“ORGANISMI DI SETTORE”
Costituita nel 1998 per volontà della Federazione Nazionale Collegi IPASVI, CIVES e un'associazione
di volontariato nazionale articolata su base provinciale formata esclusivamente da infermieri regolarmen-
AdEPP – Associazione degli Enti Previdenziali Privati
Nel corso del processo di privatizzazione, gli Enti di Previdenza Privati hanno costituito formalmente, nel
giugno 1996, un’associazione, l’AdEPP – Associazione degli Enti di Previdenza Privati – per la rappresentanza di interessi comuni; per lo sviluppo di sinergie; per la tutela dell’autonomia delle Casse associate;
per procedere in forma congiunta, e questo è stato il primigenio ed inizialmente unico intento, alla stipulazione dei contratti collettivi di lavoro e delle eventuali modificazioni o integrazioni, al fine di ottenere
uniformità di trattamento giuridico ed economico per i dipendenti degli Enti stessi; per il coordinamento
dell’attività di assistenza sanitaria e di previdenza integrativa, con l’assunzione delle forme necessarie al
raggiungimento di tali scopi; per la collaborazione ed, eventualmente, la federazione con omologhi Enti
europei di assistenza e previdenza; per lo studio e l’approfondimento di omologhi sistemi previdenziali;
per la promozione e l’organizzazione di convegni e congressi in materia di previdenza e assistenza; per
la promozione di assicurazioni globali per rischi professionali; per il coordinamento di iniziative di formazione ed aggiornamento professionale dei dipendenti delle Casse associate. Attualmente l’AdEPP raccoglie l’adesione di molti Enti, rappresentanti tutte le diverse categorie professionali, e ben lungi dall’attenersi strettamente ed unicamente a vincoli di carattere contrattual-lavorativo, ha realizzato e realizza
tutti quelli che sono i fini previsti statutariamente. La strategia di movimento dell’AdEPP è stata improntata in ogni caso ad un’azione coordinata e corale, esperita sempre nell’interesse di tutte le Casse,
mediante il conferimento dei pieni poteri deliberanti al consesso che è organo sovrano dell’Associazione,
cioè l’Assemblea delle Casse, nella quale hanno voce tutti i partecipanti, Presidenti e Direttori Generali,
partecipanti anche questi ultimi a pieno titolo, i quali anzi negli ultimi anni hanno contribuito con importanti e numerosi apporti di ordine tecnico. Le decisioni dell’Assemblea si attestano sovente sulle necessità e sulle posizioni più deboli, a sostegno dell’Ente che presenti in qualche modo delle difficoltà. L’AdEPP
ha conosciuto negli ultimi tempi, come peraltro continua a fare, una visibilità sempre crescente, che le
ha consentito un importante accreditamento nel mondo istituzionale e politico. Diversi e tutti di grande
attualità ed interesse sono stati gli argomenti passati sul tavolo di discussione: dal problema della totalizzazione dei periodi contributivi, per il quale si è proposto un articolato a modifica dell’art. 71 della legge
388/2000, peraltro recepito nel decreto legislativo varato dal Consiglio dei Ministri, con il quale è diventato finalmente possibile consentire a chi, nel corso della propria vita lavorativa ha svolto attività diverse,
con conseguente iscrizione a più Enti pensionistici, di ottenere un’unica pensione, non perdendo di vista
le peculiarità degli Enti sorti con il sistema contributivo, al problema delle indennità di maternità, ove s’è
cercato con la formulazione di una nuova norma sia di porre un tetto massimo all’erogazione di questo
contributo sociale che di evitare speculazioni circa il tempus della domanda; dal problema della doppia
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Sito web www.ailpi.it
CIVES – Coordinamento Infermieri Volontari Emergenza Sanitaria
tassazione delle risorse degli Enti, che colpisce le entrate della gestione corrente e straordinaria, al problema delle collaborazioni coordinate e continuative. Il ruolo di ENPAPI in seno all’associazione, ha
assunto, nel corso degli anni, un’importanza sempre maggiore, segno inequivocabile della crescita
dell’Ente anche nell’ambito del settore previdenziale privato. Anche il ruolo dei rappresentanti dell’Ente,
all’interno degli organi di governo dell’Associazione, è cresciuto di pari passo. Ne è testimonianza l’elezione, avvenuta il 3 luglio 2008, del Presidente ENPAPI Mario Schiavon nel Consiglio Direttivo Adepp ed
alla sua nomina a Vice Presidente, partecipando, peraltro, anche al Comitato Tecnico di EURELPRO
(Associazione Europea degli Enti di Previdenza dei Liberi Professionisti), che, a livello europeo, sostiene
gli interessi comuni degli enti di previdenza dei liberi professionisti europei, sollecitandone l’istituzione
nei Paesi europei nei quali non esistono ancora.
Nel segno della continuità e a dimostrazione della qualità del lavoro svolto, l’8 luglio 2010 il Presidente
di ENPAPI è stato confermato alla Vice Presidenza Adepp e come componente il Consiglio Direttivo, a
rappresentare quella parte di Enti che fanno capo al decreto legislativo 103/96, i quali sono caratterizzati da peculiari problematiche di carattere pensionistico su cui, da tempo, si sta lavorando per ricercare
soluzioni di miglioramento.
EMAPI - Ente di Mutua Assistenza per i Professionisti Italiani
ENPAPI, da sempre attento alle esigenze degli Assicurati, ha concentrato i propri sforzi anche al fine di
migliorare la qualità della vita degli iscritti, rendendo disponibili servizi aggiuntivi alla professione infermieristica, seppur negli ambiti non direttamente correlati alle funzioni istituzionali dell’Ente.
È proprio in tale ottica che si è perfezionata l’adesione ad EMAPI (l’Ente di Mutua Assistenza dei
Professionisti Italiani) con lo scopo di perseguire il primo importante obiettivo: l’opportunità per tutti gli
Assicurati ENPAPI di stipulare una polizza di Assistenza Sanitaria Integrativa grazie all’accordo firmato tra
la compagnia Assicurazioni Generali S.p.A. ed EMAPI. Tale Ente, cui sono associati alcuni Enti di previdenza aderenti all’Adepp (Cassa Italiana Geometri, Cassa Notariato, ENPAB, ENPACL, ENPAP, ENPAPI,
EPPI, EPAP), ha lo scopo di promuovere la cultura solidaristica e assicurativa e di ricercare soluzioni assistenziali ed assicurative per i professionisti iscritti agli Enti citati, ovvero agli Albi degli Ordini e ai Collegi professionali. I casi coperti sono la malattia e l’infortunio e possono essere attivate due tipologie di garanzie:
- Garanzia “A” Grandi Interventi Chirurgici e Gravi Eventi Morbosi;
- Garanzia “B” – Ricovero, extraospedaliere e domiciliari – che, data l’inclusione della precedente garanzia, prende il nome di “GLOBALE”.
La polizza, messa a disposizione degli iscritti e dei familiari conviventi, ha validità per il territorio nazionale ed estero ed è corrisposta dietro il versamento di un premio del tutto vantaggioso rispetto agli attuali prezzi di mercato.
EMAPI, ha, inoltre, lo scopo di:
- promuovere la cultura solidaristica e assicurativa degli associati e dei beneficiari;
- di ricercare, al fine di curarne l’attuazione, soluzioni assistenziali e assicurative in favore dei professionisti iscritti agli Enti associati all’EMAPI e dei rispettivi familiari conviventi, tra cui quelle dirette a integrare le prestazioni
previste dalla legislazione vigente in materia sanitaria, nei limiti e con modalità stabilite con apposito
Regolamento.
Fondo Sanità
Il richiamato Fondo Sanità è un fondo pensione complementare a capitalizzazione per gli esercenti le professioni sanitarie. Deriva dalla trasformazione del "Fondo Pensione Complementare a capitalizzazione per
i Dentisti" ed è finalizzato all’erogazione di trattamenti pensionistici complementari al sistema previdenziale obbligatorio, ai sensi del d.lgs. 5 dicembre 2005, n. 252. È iscritto all’albo tenuto dalla COVIP al n.
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1996 - 14 aprile 1998 - 11 maggio 2007, del Consiglio di Amministrazione ENPAM del 13 aprile 2007,
del Consiglio di Amministrazione ENPAPI del 12 settembre 2007, del Consiglio di Amministrazione
ENPAF del 21 novembre 2007 nonché della delibera del Comitato Centrale della Federazione Nazionale
Collegi IPASVI del 15 dicembre 2007.
Destinatari
Possono aderire al Fondo i medici e gli odontoiatri iscritti ad ENPAM, gli infermieri iscritti ad ENPAPI, i
farmacisti iscritti ad ENPAF nonché gli infermieri professionali, gli assistenti sanitari e le vigilatrici d’infanzia iscritti alla Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, che esercitano legalmente la professione nel
territorio della Repubblica Italiana. Destinatari del Fondo possono, altresì, essere le categorie di professionisti operanti nell’area sanitaria, con riferimento agli iscritti agli Enti privati di previdenza di cui al
Decreto Legislativo 30 giugno 1994 n. 509 e al Decreto Legislativo 10 febbraio 1996 n. 103, previa delibera da parte dei medesimi, nonché i professionisti operanti nell’area sanitaria sulla base di accordi promossi da loro sindacati o associazioni dirilievo almeno regionale. Possono, inoltre, aderire al Fondo i soggetti fiscalmente a carico degli iscritti al Fondo medesimo.
L’importanza di una pensione complementare
Attraverso un piano di previdenza complementare si ha oggi l’opportunità di incrementare il livello della
pensione futura. In Italia, come in molti altri paesi, il sistema pensionistico di base è in evoluzione: si vive
infatti sempre più a lungo, l’età media della popolazione aumenta e il numero dei pensionati è in crescita rispetto a quello delle persone che lavorano. Cominciando prima possibile a costruire una “pensione
complementare”, è possibile integrare la pensione di base con lo scopo di mantenere un tenore di vita
analogo a quello goduto nell’età lavorativa. Lo Stato favorisce tale scelta consentendo avegolazioni fiscali sul risparmio ad essa destinato.
Lo scopo di Fondo Sanità
Fondo Sanità ha lo scopo di garantire una pensione complementare che si aggiunge alle prestazioni del
sistema pensionistico obbligatorio. A tal fine, il Fondo raccoglie le somme versate e le investe in strumenti finanziari ricorrendo a gestori professionali, nell’esclusivo interesse dell’iscritto e secondo le indicazioni di investimento che lo stesso fornirà scegliendo tra le proposte che il fondo offre.
Sito web www.fondosanita.it
Sito web:www.emapi.it
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“LAVORATORI DIPENDENTI”
Il processo di crescita che l’Ente ha vissuto nel primo decennio di vita e che lo ha condotto ai livelli attuali ha prodotto effetti che si sono dispiegati anche al suo interno, in termini organizzativi .La strategia primaria, in tal senso, è stata quella di rafforzare proprio la struttura organizzativa. Il salto di qualità
dell’Ente, infatti, non può essere considerato a sé stante, ma deve paragonarsi ad un momento di consolidamento e maturazione di un ideale ciclo di vita. Se ENPAPI fosse un’impresa, in parole povere, si troverebbe a dover fare i conti con i cambiamenti del mercato e le sollecitazioni dell’ambiente di riferimento, che non possono che presupporre una modifica della forma organizzativa. Nella fase di avviamento
la dovuta necessità, per le forze allora presenti, era di “fare ordine” nella confusione derivante dall’assenza di una reale guida politica e dalla poca chiarezza sul percorso da seguire. Nel contesto di consolidamento che è seguito, ma con forte “turbolenza” esterna, era necessario “blindare” le attività amministrative dell’Ente e definire procedure e processi di stampo formale e burocratico. Nel contesto attuale, di crescita e sviluppo progettuale, un sistema rigido non può essere lungamente sostenuto, senza correre il
rischio di trovarsi a “rincorrere” con affanno il vertice politico, circostanza, questa, che potrebbe mettere in pericolo, non solo l’efficienza, ma, soprattutto, l’efficacia delle azioni svolte. Gli elementi sensibili
sono, quindi, i cambiamenti del mercato e le sollecitazioni esterne. Il primo può essere spiegato proprio
richiamando i progetti contenuti nell’obiettivo di ampliamento delle forme di protezione sociale a tutta
la categoria nel suo complesso, a prescindere dalla modalità di esercizio. Il mercato, quindi, cambia: dai
liberi professionisti tutelati “obbligatoriamente” ai professionisti, per i quali si mettono a disposizione
forme di protezione “facoltativa”, quali, ad esempio, la previdenza complementare e l’assistenza. Il
secondo elemento può derivare da due variabili: la ricerca di soddisfare i bisogni degli Assicurati, che
esprime il vero senso dell’esistenza di un Ente di previdenza gestito dalla categoria e la visibilità, il grado
di conoscenza, il riconoscimento, la fiducia, la credibilità che vengono percepite nel confronto con il
mondo esterno
Il mix di questi due elementi ha già condotto ad una realtà operativa nuova caratterizzata dalla coesistenza e dalla stretta compenetrazione tra lo svolgimento, nell’attività quotidiana, dell’attività “ordinaria”
dell’Ente (iscrizioni, prestazioni, amministrazione ecc.) e dello sviluppo di progetti che veicolano ed
accompagnano lo sviluppo politico. Tutto ciò non poteva che condurre alla necessità di un adeguamento della struttura organizzativa, che, per dispiegare al meglio i suoi effetti, è stata contrassegnata da un
elevato grado di flessibilità, espressa in termini di capacità di adattarsi all’ambiente in cui ENPAPI opera.
L’applicazione di questo principio può offrire due livelli di valore aggiunto:
per l’Ente:
attraverso la creazione di figure di “responsabile” e di “referente”, che, attraverso un sistema di valutazione delle prestazioni e del potenziale, ha accompagnato, anch’esso, la crescita della struttura e, quindi,
dell’Ente.
All’inizio dell’anno 2009, è stato effettuato un complesso processo di analisi delle competenze presenti,
dell’organizzazione, dei compiti ricadenti sulla struttura e, infine, degli obiettivi statutari e di quelli specifici indicati dagli Organi in attuazione dei punti programmatici alla base del quadriennio di gestione.
Coerentemente agli elementi oggettivi analizzati, alle complesse attività ed agli ambiziosi e speciali obiettivi che l’Ente è stato chiamato a conseguire nel corso dell’anno, è maturata la convinzione che fosse
utile, se non necessario, un’ulteriore evoluzione di tipo organizzativo.
L’attività di ENPAPI, infatti, come di ogni altro Ente di previdenza, si svolge su diverse direttrici, alcune
ordinarie, altre straordinarie, ancorché tale distinzione non sia dettata esclusivamente dalle Leggi o dallo
Statuto, anche se da essi, in ogni caso, si può rinvenire una prima fondamentale indicazione dei compiti istituzionali basilari dell’Ente. Le prime sono rappresentate da tutte quelle funzioni necessarie o utili al
normale e corretto funzionamento dell’Ente (tra di esse, ad esempio, si possono ricomprendere le iscrizioni, le cancellazioni, la riscossione dei contributi, l’invio degli estratti conto ecc.). Possono essere definite “straordinarie” quelle attività che devono essere poste in essere per soddisfare esigenze tecniche o
operative finalizzate al raggiungimento di risultati una tantum, anche strategici e istituzionali, ma che, per
la particolare situazione qualitativa o quantitativa, necessitino di una struttura organizzativa ad hoc, la cui
creazione è strettamente connessa all’obiettivo e destinata ad esaurire la sua vita col raggiungimento del
medesimo (tra esse, la citata azione di recupero crediti è in tal senso certamente definibile come un’attività straordinaria).
È sulla base dell’applicazione di questi principi che è nata la nuova articolazione organizzativa dell’Ente,
suddivisa, sostanzialmente, tra: “servizi”, cioè quelle articolazioni che, pur se utili e ordinariamente
comunicanti con gli altri uffici, svolgono un ruolo strategico per l’attività dell’Ente, fornendo gli strumenti teorici e pratici per la conduzione politica; “uffici”, cioè quelle unità organizzative che assicurano il
costante perseguimento degli obiettivi statutari, la continuità operativa, l’esecuzione e il concreto adempimento degli indirizzi politici e di legge.
La configurazione della struttura nel periodo 2003/2007, organizzata per Servizi funzionali e Uffici di
Staff, è stata adeguata, a far data dalla metà dell’anno 2007, tenendo conto proprio di tutte le considerazioni che sono state espresse, con l’obiettivo di porre in essere un azione di riassetto dell’organizzazione
in senso “orizzontale”, con l’intento di promuovere la flessibilità e la velocità di reazione ai cambiamenti ed ai bisogni degli Assicurati e della categoria nel suo complesso, di focalizzare l’attenzione verso la
creazione di valore per gli Assicurati, con una visione più ampia degli obiettivi organizzativi, favorire il
lavoro di gruppo e la collaborazione, migliorare la qualità della vita lavorativa del personale dipendente.
Tutto ciò è stato affiancato da un sistema di attribuzioni di diversi livelli di autonomia e responsabilità,
Una novità di rilievo, nella nuova organizzazione di ENPAPI, è costituita dalla creazione di un Servizio
di coordinamento di tutte le attività strumentali e di autogoverno: ciò al fine di ottimizzare gli investimenti mobiliari e immobiliari, di assicurare il necessario supporto giuridico alle strutture, di raggiungere una
maggiore economicità nell’acquisizione e gestione delle risorse umane e strumentali. A tale Servizio,
peraltro, è affidato il compito di istituire il “controllo strategico”, per supportare gli Organi nella valutazione dell’attività della tecnostruttura, in relazione alle direttive impartite dal Consiglio di Indirizzo
Generale ed alle decisioni adottate dal Consiglio di Amministrazione.
Notevole importanza riveste anche la struttura di progetto “Posizione Assicurativa” che ha il dichiarato
obiettivo definire tutto ciò che rende provvisorio il rapporto con gli iscritti con intuibili riflessi sulla posizione previdenziale in particolare e, in generale, sulla sostenibilità finanziaria dell’Ente. L’attività di questa struttura, nel corso del 2009, si è concentrata, prevalentemente, come già affermato, sull’attuazione
della convenzione ENPAPI/INPS e sul recupero dei crediti contributivi.
È stata inoltre creata una nuova sezione organizzativa, denominata “Servizio di Segreteria Tecnica della
Direzione Generale – coordinamento delle applicazioni informatiche”, cui sono state attribuite importanti funzioni, tra cui quella di regolare il flusso di richieste di intervento verso la società controllata
GOSPAService S.p.A. e monitorare il grado di realizzazione di quanto richiesto. Ciò al fine anche di raggiungere una collaborazione proattiva e contribuire al raggiungimento, da parte della predetta società, di
un elevato grado di efficienza nello sviluppo di soluzioni informatiche che possano essere esportate presso altri soggetti.
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- la possibilità di utilizzare “ a pieno impiego” il personale in forza, senza ricorrere alla indiscriminata
crescita dell’organico;
- una maggiore fungibilità delle risorse;
per il personale dipendente:
- una maggiore motivazione, derivante dall’applicazione a fattispecie differenti, evitando la ripetitività
nello svolgimento delle attività quotidiane;
- un’accresciuta competenza su più livelli;
Organigramma
Retribuzione
Il C.C.N.L. applciato è quello previsto per il personale non dirigente comparto degli Enti Previdenziali
Privati “AdEPP”. Il suddetto contratto prevede un sistema di remunerazione mensile per tredici mensilità.
Sono altresì previste retribuzioni accessorie legate ai risultati raggiunti in relazione ai programmi stabiliti
(Premio Aziendale di Risultato), indennità per particolari incarichi, assegni di qualificazione ed un utleriore elemento retributivo per i livelli apicali. La gestione del personale risponde a principi di flessibilità,
efficienza e funzionalità dei servizi. A tal fine il personale viene classificato in aree professionali. Al
dipendente può essere assegnato lo svolgimento di tutte o parte delle mansioni rientranti nell'area di
appartenenza, attesa l'intercambiabilità delle mansioni stesse. L'inquadramento dei lavoratori nelle diverse aree, delle quali vengono determinate le caratteristiche ed i requisiti, viene effettuato tenendo conto
del contenuto professionale delle mansioni. In ogni area sono previsti tre livelli retributivi.
L’inquadramento sulla base dei comparti previsti dall’attuale C.C.N.L. è il frutto di una politica che ha
permesso apprezzabili percorsi di carriera già a soli dieci anni dalla nascita dell’Ente.
Nel decennio sono stati riconosciuti un totale di 88 passaggi di livello, di cui 4 automatici, e 28 passaggi di area.
Il quadro di riepilogo alla data di presentazione del presente documento è illustrata nella tabella sottostante:
Di seguito è rappresentato l’attuale organigramma dell’Ente:
I numeri del personale
L’attuale articolazione organizzativa è composta da 28 dipendenti e 2 dirigenti.
La ripartizione per sesso ed età è illustrata dal seguente grafico:
In base al tipo di contratto in essere sono così suddivisi:
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ENPAPI ha stipulato, anche attraverso le organizzazioni sindacali aziendali, cosi come previsto nel
C.C.N.L., una contrattazione di secondo livello destinata a regolare alcune materie non disciplinate, o
parzialmente disciplinate, dalla contrattazione collettiva nazionale.
L’attuale contratto integrativo aziendale regola i seguenti istituti:
- previdenza complementare;
- polizza sanitaria;
- orario di lavoro;
- permessi e banca ore;
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- buoni mensa;
- formazione;
- premio aziendale di risultato.
Particolare attenzione viene posta al premio aziendale di risultato. È una retribuzione accessoria legato al
raggiungimento di un programma, attività o obiettivo stabilito anno per anno ulteriore rispetto all’attività
ordinaria, che richiede un maggior impegno maggiore da parte del personale. Detta erogazione avviene
previa verifica sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi generali programmati e sulla base dell’apporto
individuale che ogni dipendente ha dato per il raggiungimento degli obiettivi. L’ammontare del premio è
fissato individuando una variabile oggettiva, definita nell’ambito dello svolgimento dell’attività legata al
sistema incentivante, ed una variabile soggettiva, costituita da un giudizio del Direttore Generale sul livello di presenza, disponibilità, collaborazione, flessibilità, accuratezza e tempestività in relazione sia agli
argomenti oggetto del sistema incentivante, sia allo svolgimento della quotidiana operatività. Se la valutazione espressa è negativa, il riconoscimento sarà pari allo 0% per ambedue le variabili. La variabile
oggettiva è pari al 22% della retribuzione tabellare annua lorda; la variabile soggettiva prevede un valore annuo massimo raggiungibile pari al 11% della retribuzione tabellare annua lorda.
“PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”
Il consolidamento e lo sviluppo dei rapporti con la Pubblica Amministrazione (Parlamento, Governo, con
i Ministeri preposti dalla legge alla vigilanza, Istituzioni in genere), sono stati da sempre, ma in particolare nel corso dell’ultimo quadriennio, obiettivi di fondamentale importanza nell’ambito delle attività
degli Organi di Amministrazione dell’Ente. L’ultimo periodo, è stato caratterizzato da un’intensificazione
dei rapporti con l’INPS in seguito alle richiamata attuazione della convenzione in merito alla corretta collocazione delle posizioni erroneamente iscritte presso la Gestione Separata, con l’INPDAP in relazione
alle problematiche connesse alla ricongiunzione delle posizioni assicurative e con il Ministero del Lavoro
delle Politiche Sociali per gli adempimenti attuativi connessi al casellario degli attivi e dei pensionati.
ENPAPI, costituito come Fondazione di diritto privato, è comunque sottoposto a controlli, da parte dei
Ministeri Vigilanti, in virtù della funzione pubblica svolta. La vigilanza su ENPAPI è esercitata, ai sensi
dell’articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, anche attraverso la presenza di propri rappresentanti all’interno del Collegio dei Sindaci. Nell'esercizio di tale funzione vigilanza il Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, approva le
modifiche allo Statuto, al Regolamento di Previdenza, al Regolamento Elettorale. Approva anche tutte le
deliberazioni adottate in tema di contributi e prestazioni. Può, inoltre, formulare rilievi sui bilanci preventivi e le relative variazioni, i bilanci consuntivi, i criteri generali di investimento le deliberazioni contenenti criteri direttivi generali. La Corte dei conti esercita il controllo generale sulla gestione, per assicurare la legalità e l'efficacia, riferendone annualmente al Parlamento. L’Ente ha intrapreso, con gli
Organismi di vigilanza, un atteggiamento di massima disponibilità e collaborazione, attraverso una condotta trasparente e responsabile nella predisposizione delle segnalazioni periodiche, così come di tutte le
comunicazioni che gli devono essere inviate sulla base di norme di legge e regolamentari.
“SOCIETA’ CONTROLLATE”
La voce "Altri costi" comprende assistenza integrativa, buoni pasto, costi di aggiornamento, trasferte e fondi pensione
Il 1 febbraio 2006 tre Enti (oltre ad ENPAPI, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Periti Industriali e dei Periti
Industriali Laureati - EPPI, l’Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale – EPAP), istituiti ai sensi del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, hanno stipulato l’atto di acquisizione dell’ottanta percento delle quote della società
Ecosistemi s.r.l., già fornitrice del software di gestione del data base degli Assicurati. Questa operazione ha rappresentato un importante investimento, anche finanziario, che si è posto la finalità di ottimizzare, in modo sinergico, risorse
umane e tecniche comuni. Nel corso dell’esercizio 2006 la società, trasformatasi nel frattempo in Sipre 103 Spa, ha progressivamente consolidato il suo assetto. Nel corso dei primi mesi del 2009, ENPAPI ha colto tempestivamente la volontà di alcuni soci di, rispettivamente, cedere le proprie quote e liquidare la propria partecipazione azionaria, al fine di raggiungere una quota di partecipazione che consente di disporre della maggioranza dei voti nell’Assemblea dei Soci.
Questa operazione ha avuto il presupposto di trasformare la società in uno strumento di operatività al servizio di ENPAPI, con forti potenzialità di svolgere attività strumentali alla gestione dell’Ente, allo scopo di raggiungere un livello di sviluppo del sistema informativo ancora di più in linea con le esigenze dell’Ente, come emerso, in modo chiaro, dal piano
industriale predisposto dalla società. In data 17 giugno 2009 è stato stipulato l’atto di acquisizione della maggioranza
delle quote, da parte di ENPAPI, della società di servizi informatici Sipre 103 S.p.A. (ora GospaService Spa). La nuova
compagine societaria prevede la partecipazione di ENPAPI al 70% e dell’Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale
(EPAP) al 30%. Questa operazione è stata considerata opportuna, considerando che la società ha una posizione di leadership sul “mercato” degli Enti di previdenza dei liberi professionisti di cui al d.lgs. 103/96, anche considerando l’efficacia del servizio e la forte competenza sulle problematiche del comparto previdenziale.
Il piano di sviluppo dei servizi comprende l’ampliamento della piattaforma di offerta, che potrebbe estendersi al controllo strategico, alla contabilità ed al controllo di gestione, alla gestione documentale, al call center previdenziale, alla sicurezza informatica; lo sviluppo di progetti per il miglioramento della qualità di prodotti e servizi; l’incremento del busi-
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Nel grafico è illustrata la media delle percentuali di Premio assegnate ai dipendenti negli ultimi quattro
anni con evidenza dei limiti contrattuali erogabili (minimo e massimo) a risultato raggiunto
Costi del personale
Si riportano di seguito, in migliaia di euro, i costi del personale nel periodo
ness. La società, assumerà, nel prossimo futuro, un ruolo sempre più importante all’interno di ENPAPI, in termini di servizi offerti. Contribuirà, peraltro, in modo sostanziale alla definizione dell’infrastruttura informatica installata presso la
nuova sede dell’Ente, a sua volta realizzata sulla base di un progetto che condurrà alla dematerializzazione dei supporti cartacei, introducendo nuove modalità di lavoro, fondate, progressivamente, sull’esclusivo utilizzo della tecnologia.
Attualmente la piattaforma di offerta della società, in termini di specializzazioni raggiunte, può essere riepilogata nel
seguente schema:
Il piano relativo all’ampliamento della suddetta piattaforma di offerta potrebbe comprendere:
I segmenti di mercato interessati dall’attività dell società possono essere così riepilogati:
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PARTE II
IL CODICE ETICO
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Introduzione
Al termine del terzo mandato istituzionale, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione
Infermieristica - ENPAPI realizza il «Codice Etico», documento che rappresenta il coronamento di un processo di crescita intrapreso dal momento della propria istituzione, avvenuta il 24 marzo 1998 e consolidatosi nel tempo.
Il “Codice Etico”, ad un tempo, è:
• il “biglietto da visita” verso i soggetti terzi con cui l’Ente interagisce, costituendo una dichiarazione anticipata del proprio modus operandi;
• la “carta dei diritti e dei doveri fondamentali” dei terzi, riassunta in un insieme di regole che disciplinano l’attività svolta;
• un documento programmatico, in cui l’Ente si impegna ad interpretare e svolgere il proprio ruolo secondo principi di correttezza, buona fede e diligenza;
• un documento formale, che ha il valore proprio dei regolamenti aziendali e che tende a rafforzare la
struttura organizzativa intorno ad un nucleo fondamentale di principi e di valori indiscutibili;
Il Codice Etico, quindi, regola il complesso di diritti, doveri e responsabilità che ENPAPI assume espressamente nei confronti di coloro il cui apporto è richiesto per realizzare lo scopo di ENPAPI o che hanno,
in ogni caso, un interesse nel suo perseguimento, con i quali si trova quotidianamente ad interagire nell’ambito dello svolgimento della propria attività. L’insieme dei principi etici e dei valori, espressi nel
Codice, dovranno ispirare l’attività di tutti coloro che operano nell’Ente, tenendo conto dell’importanza
dei ruoli, della complessità delle funzioni e delle responsabilità loro affidate per il perseguimento degli
scopi dell’Ente stesso. L’orientamento all’etica, infatti, è approccio indispensabile per l’affidabilità dei
comportamenti dell’Ente verso i Professionisti Assicurati e, più in generale, verso l’intero contesto civile
ed economico in cui l’Ente opera. L’adozione di alcuni principi di comportamento specifici, da osservare nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e, più in generale, con i terzi è manifestazione di impegno dell’Ente anche in relazione alla prevenzione dei reati. A tali esigenze risponde la predisposizione di
questo Codice, che costituisce un insieme di regole di comportamento, la cui osservanza, da parte di tutti
i destinatari, è d’importanza fondamentale per il buon funzionamento, l’affidabilità e la reputazione
dell’Ente. Sono convinto che ciascuno condividerà e si riconoscerà nei valori e nei principi richiamati da
questo documento, facendoli propri nello svolgimento della propria quotidiana attività.
Il Presidente
Mario Schiavon
• un impulso per gli Organi di Indirizzo, Amministrazione, Controllo, per i Dirigenti e per tutto il personale dipendente e dare rendere concreti i valori ed i principi assunti in esso;
• il riconoscimento e la riaffermazione dei seguenti principi e valori etici, che da sempre, sono alla base
dell’attività di ENPAPI:
› il rispetto della dignità, dell’autonomia, della professionalità e degli altri valori della persona;
› l’osservanza, nell’adozione dei provvedimenti adottati, dei principi di legalità, legittimità e rispetto
delle procedure e della regolamentazione interna, da applicare, nell’ambito del quadro normativo
di riferimento, con integrità ed equità di giudizio;
› l’onestà e la correttezza delle condotte individuali degli Organi dell’Ente, dei Dirigenti e del
personale dipendente;
› la condotta imparziale ed il rifiuto, a priori, di ogni e qualsiasi discriminazione iniqua;
› la valorizzazione delle risorse umane, attraverso la tutela della loro integrità fisica, morale e culturale;
› la correttezza nell’assunzione e nell’esecuzione di impegni derivanti da contratti;
› la trasparenza nell’informazione sui fatti economici e gestionali riguardanti l’Ente;
› la prevenzione dei casi di conflitto di interesse e l’impegno a risolverli;
› il miglioramento continuo della qualità dei servizi resi;
› la responsabilità verso la collettività ed il rispetto per l’ambiente.
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Art. 1 Natura e ambito di applicazione
• Valorizzazione delle risorse umane e integrità della persona
Il Codice Etico (di seguito “codice”) esprime gli impegni e le responsabilità etiche nella conduzione delle
attività istituzionali assunti dai collaboratori, siano essi amministratori o dipendenti in ogni accezione, di
ENPAPI e delle Società da esso controllate.
L’Ente tutela e promuove il valore delle risorse umane, al fine di accrescere il patrimonio di competenze di
ciascun collaboratore, dirigente o dipendente e promuove il rispetto dell’integrità fisica, morale e culturale della persona. L’Ente, altresì, garantisce condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale ed
ambienti di lavoro sicuri.
Il codice esprime, altresì, i principi di deontologia che ENPAPI riconosce come propri e sui quali richiama l’osservanza di tutti, gli amministratori, i dipendenti e tutti coloro che agiscono in nome e per conto
di ENPAPI.
• Legalità
I soggetti legati a ENPAPI, destinatari di questo codice, nelle azioni intraprese per conto dell’Ente, devono impegnarsi a manifestare totale rettitudine morale e condivisione di valori, trasparenza ed integrità
morale, alla base dell’etica di ENPAPI.
Art. 2 Obiettivi
ENPAPI aspira a mantenere e sviluppare il rapporto di fiducia con quelle categorie di individui, gruppi o
istituzioni il cui apporto è richiesto per realizzarne la missione o che hanno comunque un interesse nel suo
perseguimento (di seguito “portatori di interesse”).
Art. 3 Destinatari
Sono destinatari del codice, impegnati ad osservare i principi in esso contenuti e sottoposti ad eventuali
sanzioni per la violazione delle sue disposizioni:
• le persone che rivestono funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione dell’Ente:
• i componenti il Consiglio di Indirizzo Generale, che si ispirano alle presenti norme etiche individuando gli obiettivi generali in tema di previdenza ed assistenza, funzionali all’amministrazione dell’Ente;
• i componenti del Consiglio di Amministrazione, che si ispirano ai principi del codice nel fissare gli
obiettivi di gestione e nello svolgere, all’interno dell’Organo collegiale, i compiti cui sono preposti;
• i componenti il Collegio dei Sindaci, che attuano i compiti e le funzioni stabiliti dallo Statuto e dalla
normativa vigente in materia, con particolare riferimento alle disposizioni contenute nell’articolo 13,
comma 2, lettera g) dello Statuto;
• la Direzione Generale, che si ispira ai predetti principi per la conduzione della struttura dell’Ente;
• tutti i dipendenti e tutti coloro che operano per il conseguimento degli obiettivi dello stesso. Il codice
è vincolante, altresì, per gli amministratori delle Società partecipate.
Pur non essendo obbligati al rispetto del codice, ENPAPI richiede ai principali fornitori una condotta in
linea con i principi generali del presente codice.
L’Ente, nello svolgimento delle proprie attività, agisce nel rispetto della legislazione e di tutte le norme vigenti,
nonché del presente codice e delle procedure aziendali, applicandole con integrità ed equità di giudizio.
• Riservatezza
L’Ente assicura la riservatezza delle informazioni e dei dati personali oggetto di trattamento e la protezione delle informazioni, acquisite in relazione all’attività lavorativa prestata. Non userà le informazioni ottenute per interessi propri, al fine di trarne indebito profitto o secondo modalità contrarie alla legge o che
siano di nocumento agli obiettivi dell’Ente.
• Onestà e correttezza
I rapporti con i portatori di interesse sono improntati a criteri di correttezza, collaborazione, lealtà e reciproco rispetto.
Gli Organi di Indirizzo, Amministrazione, Controllo, i Dirigenti, i dipendenti ed i collaboratori dell’Ente
svolgono la propria attività nell’interesse dell’Ente stesso e non dovranno essere influenzati da qualsiasi
tipo di pressione, che indirizzi la propria condotta per interessi esterni.
L’Ente, inoltre, promuove la dignità, l’autonomia e il valore dei propri dirigenti, dipendenti e collaboratori.
• Trasparenza
L’Ente s’impegna ad informare tutti i portatori di interesse, in modo chiaro e trasparente, in relazione alla
propria situazione ed al proprio andamento economico e gestionale, senza favorire alcun gruppo d’interesse o singolo individuo.
• Correttezza
L’Ente evita comportamenti volti ad approfittare di lacune contrattuali o di situazioni improvvise che possano mettere l’interlocutore in condizioni di debolezza rispetto adesso.
L’osservanza e la condivisione dei principi contenuti nel codice da parte di chi non è obbligato a farlo, potrebbero costituire un criterio di scelta adottato da ENPAPI nel selezionare i soggetti con cui intrattenere rapporti.
• Imparzialità
Art. 4 Principi generali
L’Ente, nelle sue relazioni con i portatori di interesse, evita ogni forma di discriminazione, qualunque essa sia
(età, sesso, stato di salute, stato civile, razza, opinioni politiche e credenze religiose).
Il codice reca i principi generali del comportamento dei soggetti che operano presso ENPAPI e specifica i valori ritenuti fondamentali, condivisi e riconosciuti dall’Ente per l’affermazione della propria mission cui devono far
riferimento i diversi portatori di interesse coinvolti per favorire il buon funzionamento, l’affidabilità e la reputazione dell’Ente:
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• Qualità
L’Ente s’impegna ad essere attento alle evoluzioni del contesto e a migliorare costantemente la qualità dei servizi erogati.
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• Conflitti di interesse
di propria competenza, esterne, in caso di mancato adempimento da parte di terzi.
L’Ente si impegna ad assicurare che tutti i comportamenti assunti dai “Destinatari” del presente codice
sono conformi alla normativa vigente in materia di conflitti di interessi.
Art. 7 Relazioni esterne
• Responsabilità verso la collettività e l’ambiente
L’Ente opera tenendo conto delle esigenze della comunità nel cui ambito svolge la propria attività e contribuisce al suo sviluppo economico, sociale, culturale e civile.
Art. 5 Etica nella conduzione delle attività istituzionali
ENPAPI agisce secondo i seguenti principi:
a) Trasparenza e chiarezza dell’informazione nello svolgimento di tutte le attività e, in particolare, nella
gestione delle risorse finanziarie e nella rendicontazione e registrazione contabile, nella disponibilità di
informazioni complete, trasparenti e accurate, di modo che, nell’impostare i rapporti con l’Ente i portatori di interesse siano in grado di prendere decisioni autonome e consapevoli degli interessi coinvolti,
delle alternative e delle conseguenze rilevanti.
b) Integrità, per garantire un operato sempre imparziale, evitando trattamenti di favore e disparità di servizio,
evitando di effettuare o soggiacere a pressioni indebite, ovvero di creare o fruire di situazioni di privilegio.
c) Legalità, per garantire lo scrupoloso rispetto di leggi e normative vigenti, del codice e delle norme interne, e la loro applicazione con rettitudine e lealtà; sono pertanto fortemente contrari ai principi di ENPAPI le pratiche di corruzione e concussione, i favori illegittimi, i pagamenti illeciti, i comportamenti collusivi, le sollecitazioni dirette o attraverso terzi di vantaggi personali, sia per sé che per altri; in nessun caso
il perseguimento dell’interesse di ENPAPI può giustificare una condotta non onesta.
d) Gestione delle risorse umane nel rispetto e tutela dell’integrità morale di ogni individuo, delle pari
opportunità, in un ambiente di lavoro sereno; non sono tollerate alcuna forma di isolamento, sfruttamento o molestia, qualsiasi discriminazione per motivi personali o di lavoro da parte di qualunque collaboratore verso un altro collaboratore; è vietata qualsiasi sanzione disciplinare nei confronti di collaboratori
che abbiano legittimamente rifiutato una prestazione di lavoro richiestagli indebitamente da qualsiasi soggetto ad essa legato; è tutelato e promosso il valore delle risorse umane, al fine di accrescere il patrimonio di competenze possedute da ciascun collaboratore.
e) Lealtà, fondamentale in ogni rapporto sia interno che esterno, fedeltà alla parola data, alle promesse
ed ai patti, anche in assenza di prova scritta.
Art. 6 Etica nei rapporti
Nei rapporti con i portatori di interesse ENPAPI si ispira ed osserva i principi di lealtà, correttezza, trasparenza, efficienza, senza distinzione di importanza dell’interlocutore. Tutte le azioni, le operazioni e le negoziazioni compiute e ogni comportamento posti in essere sono ispirati alla massima correttezza, alla completezza e
trasparenza delle informazioni, alla legittimità sotto l’aspetto formale e sostanziale e alla chiarezza e veridicità
dei documenti contabili secondo le norme vigenti e le procedure interne.
ENPAPI esige dai fornitori il rispetto dei principi del codice e adotta le opportune iniziative interne e, se
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Tutte le attività di ENPAPI devono essere svolte con impegno e rigore professionale, con il dovere di fornire apporti professionali adeguati alle funzioni e alle responsabilità assegnate e di agire in modo da tutelare il prestigio e la reputazione di ENPAPI nel lungo periodo.
ENPAPI si struttura in modo da assicurare l’affidabilità, la trasparenza e la conoscibilità delle decisioni gestionali, attraverso un’ informazione veritiera, tempestiva, trasparente e accurata.
I rapporti con i mezzi di informazione sono riservati alle funzioni a ciò delegate. Tutti i destinatari del codice sono tenuti a concordare preventivamente con la struttura di ENPAPI competente le informazioni da fornire ai rappresentanti dei mezzi di informazione. Il personale di ENPAPI, nonché i collaboratori esterni le
cui azioni possano essere riferibili ad ENPAPI, devono tenere nei rapporti con la Pubblica Amministrazione
comportamenti caratterizzati da correttezza, trasparenza e tracciabilità.
È fatto divieto di rendere, indurre o favorire dichiarazioni mendaci alle Autorità.
Art. 8 Comunicazione interna
ENPAPI riconosce l’importanza della comunicazione interna quale strumento di condivisione delle informazioni
istituzionali e veicolo motivazionale nei confronti del personale. Compatibilmente con le risorse disponibili ed in
aggiunta agli specifici corsi formativi interni, è dato adeguato sviluppo alla diffusione di informazioni on-line.
Art. 9 Relazioni con gli iscritti
ENPAPI riconosce che l’apprezzamento di chi usufruisce dei servizi erogati è di primaria importanza per
il proprio successo.
Le politiche e le azioni di ENPAPI sono finalizzate ad assicurare la qualità del lavoro, dei servizi, la sicurezza e l’osservanza del principio di precauzione.
È fatto pertanto obbligo di:
- osservare le procedure interne per la gestione dei rapporti con iscritti e pensionati;
- fornire con tempestività, efficienza e cortesia i servizi richiesti dagli aventi diritto;
- fornire accurate ed esaurienti informazioni e attenersi a verità nelle comunicazioni.
Art. 10 Relazioni con gli Organi di controllo
ENPAPI esige che gli amministratori, i responsabili di funzione, i dipendenti ed i collaboratori tutti tengano una condotta corretta e trasparente, soprattutto in relazione a qualsiasi richiesta avanzata da parte del
Collegio dei Sindaci, degli altri organi sociali e dagli Enti della Pubblica Amministrazione, nell’esercizio
delle loro rispettive funzioni istituzionali.
I destinatari del presente codice, in occasioni di verifiche o ispezioni da parte delle Autorità pubbliche
competenti, devono mantenere un atteggiamento di massima disponibilità e di collaborazione.
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Si impone, altresì, una condotta trasparente e responsabile nella predisposizione delle segnalazioni periodiche e di tutte le altre comunicazioni da inviare alle stesse Autorità in base a norme di legge e regolamentari.
Nei confronti di tali soggetti, pertanto, è fatto divieto di occultare informazioni o fornire documentazione falsa
o attestante cose non vere, di impedire o comunque ostacolare in qualunque modo le funzioni delle Autorità
pubbliche di vigilanza che entrino in contatto con l’Ente per via delle loro funzioni istituzionali.
E’ vietato compiere qualsiasi atto, simulato o fraudolento, diretto a influenzare la volontà dei componenti l’assemblea dei soci per ottenere l’ irregolare formazione di una maggioranza o una deliberazione differente.
Art. 11 Rapporti con soggetti esterni
ENPAPI ricerca nei fornitori e collaboratori esterni professionalità adeguate e impegno alla condivisione
dei principi e dei contenuti del codice, che favoriscono la costruzione di rapporti duraturi.
Nei rapporti di appalto, di approvvigionamento e, in genere, di fornitura di beni o servizi e di collaborazione esterna (compresi i consulenti) è fatto obbligo al personale di ENPAPI di:
- utilizzare nella misura maggiore possibile, nel rispetto delle leggi vigenti e dei criteri di legittimità, prodotti e servizi forniti da imprese collegate o partecipate da ENPAPI, se a condizioni competitive e di mercato;
- osservare le procedure interne per la selezione e la gestione dei rapporti con i fornitori e i collaboratori esterni;
- non precludere ad alcun soggetto in possesso dei requisiti richiesti la possibilità di competere per aggiudicarsi una fornitura;
- adottare nella selezione criteri di valutazione esclusivamente oggettivi, secondo modalità dichiarate e trasparenti;
- includere nei contratti la conferma di aver preso conoscenza del codice e l’obbligazione espressa di attenersi ai principi ivi contenuti e riferire tempestivamente al proprio superiore le possibili violazioni del codice;
- osservare e richiedere l’osservanza delle condizioni contrattualmente previste;
- ottenere la collaborazione di fornitori e collaboratori per assicurare il costante soddisfacimento delle esigenze degli iscritti e degli altri portatori di interesse in misura adeguata alle loro legittime aspettative, in
termini di qualità, costi e tempi;
- mantenere un dialogo franco e aperto con i fornitori e i collaboratori esterni, in linea con le buone consuetudini commerciali;
- corrispondere compensi commisurati esclusivamente alla prestazione indicata in contratto, effettuando
i pagamenti esclusivamente alla controparte contrattuale.
Art. 12 Rapporti con funzionari e rappresentanti della professione e di associazioni
portatrici di interessi
È impegno di ENPAPI svolgere le proprie attività istituzionali contribuendo fattivamente alla promozione
della qualità della vita ed allo sviluppo socio-economico della comunità professionale per cui ENPAPI
opera, nonché contribuire alla formazione di capitale professionale ed umano.
Le attività di ENPAPI sono svolte nella consapevolezza della responsabilità sociale che
l’Ente ha, in particolare, nei confronti dei propri iscritti, e nella convinzione che le capacità di dialogo e
di interazione rappresentano un valore fondamentale dell’Ente.
ENPAPI promuove condizioni di trasparenza nell’informazione indirizzata alla comunità professionale,
con particolare riferimento alle tematiche di maggiore interesse. Sono inoltre promosse forme di consultazione continua e informata, attraverso le strutture ENPAPI competenti, allo scopo di prendere nella
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dovuta considerazione le legittime aspettative della comunità professionale nell’ideazione e nella condotta delle attività istituzionali.
Art. 13 Rapporti con gli altri enti di previdenza privati
ENPAPI riconosce il valore della condivisione della conoscenza e delle esperienze, certo che la collaborazione ed il confronto è occasione di miglioramento dei propri standard di qualità.
Art. 14 Relazione con i lavoratori
Le persone sono elemento indispensabile per il successo dell’Ente. La dedizione e la professionalità del
management e dei dipendenti sono valori e condizioni determinanti per conseguire gli obiettivi istituzionali.
Pertanto ENPAPI sviluppa azioni volte a:
- sviluppare le capacità e le competenze del management e dei dipendenti affinché, nell’ambito della prestazione lavorativa, l’energia e la creatività dei singoli trovi piena espressione e realizzazione del proprio
potenziale;
- tutelare le condizioni di lavoro sia nella protezione dell’integrità psico-fisica del lavoratore sia nel rispetto della sua dignità;
- non consentire illeciti condizionamenti o indebiti disagi;
- promuovere condizioni di lavoro che consentano lo sviluppo della personalità e della professionalità
degli individui;
- riconoscere un trattamento normativo e retributivo equo, basato esclusivamente su criteri di merito e di
competenza, senza discriminazione alcuna;
- adottare criteri di merito e di competenza, e comunque strettamente professionali, per qualunque decisione relativa alle risorse umane;
- intervenire per impedire atteggiamenti ingiuriosi, discriminatori, diffamatori o che costituiscono violenza fisica o morale.
ENPAPI auspica che tutto il personale, ad ogni livello, collabori a mantenere un clima di reciproco rispetto della dignità, dell’onore e della reputazione di ciascuno.
Art. 15 Costituzione e gestione dei rapporti di lavoro
La valutazione del personale da assumere è effettuata in base alla corrispondenza dei profili dei candidati rispetto a quelli attesi per il perseguimento degli interessi dell’Ente, nel rispetto delle pari opportunità
per tutti i soggetti interessati.
Le informazioni richieste ai candidati sono strettamente collegate alla verifica degli aspetti previsti dal
profilo professionale e psicoattitudinale, nel rispetto della sfera privata e delle opinioni del candidato.
Il personale è assunto con regolare contratto di lavoro; non è tollerata alcuna forma di lavoro irregolare e di sfruttamento. Alla costituzione del rapporto di lavoro ogni collaboratore riceve accurate informazioni relative a:
- caratteristiche della funzione e delle funzioni da svolgere;
- elementi normativi e retributivi, come regolati dal contratto collettivo nazionale di lavoro;
- norme e procedure da adottare per la propria attività lavorativa.
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Per tutta la durata del rapporto di lavoro, il dipendente riceve indicazioni che gli consentano di comprendere la
natura del proprio incarico e che gli permettano di svolgerlo adeguatamente, nel rispetto della propria qualifica.
dell’Ente. ENPAPI si impegna a proteggere le informazioni di cui è in possesso e ad evitare ogni uso
improprio di queste informazioni.
I responsabili utilizzano e valorizzano pienamente tutte le professionalità presenti nella struttura, favorendo lo sviluppo e la crescita dei propri collaboratori ed evitando qualsiasi forma di discriminazione. La formazione è assegnata sulla base di specifiche esigenze di lavoro e di sviluppo professionale in ambito
aziendale, tenendo conto di capacità e legittime aspirazioni di ciascuno.
Fermi restando la trasparenza delle attività poste in essere e gli obblighi di informazione imposti dalle
disposizioni vigenti, è obbligo di chiunque in ENPAPI assicurare la riservatezza richiesta dalle circostanze per ciascuna notizia appresa in ragione della propria funzione lavorativa.
ENPAPI adegua il lavoro alla persona, in particolare per quanto concerne la concezione dei posti di lavoro, la scelta delle attrezzature e dei metodi di lavoro, nonché garantendo condizioni di lavoro rispettose
della dignità della persona.
ENPAPI preserva, soprattutto con azioni preventive, l’ambiente, la salute e la sicurezza dei lavoratori
secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.
ENPAPI tratta i dati personali con le modalità ed i limiti previsti dalla normativa vigente, nonché dalle
disposizioni successive emanate dal Garante per la protezione dei dati personali.
È proibita qualsiasi indagine sulle idee, le preferenze, i gusti personali e, in generale, la vita privata dei collaboratori.
Art. 16 Trasparenza della contabilità e sistema di controllo interno
I dati trattati durante il proprio lavoro appartengono a ENPAPI e non possono essere utilizzati, comunicati o
diffusi senza specifica autorizzazione del superiore gerarchico.
Sono adottate, mantenute e sviluppate idonee misure di sicurezza per tutte le banche dati nelle quali sono
raccolti e custoditi dati personali, al fine di evitare rischi di distruzione e perdite, oppure di accessi non
autorizzati o di trattamenti non consentiti.
In ENPAPI è obbligatorio:
- acquisire e trattare solo i dati necessari e opportuni per le finalità in diretta connessione con le funzioni svolte e le responsabilità ricoperte, nonché per scopi determinati, espliciti e legittimi;
- conservare e archiviare i dati in modo che venga impedito che altri non autorizzati ne prendano conoscenza;
- rappresentare e ordinare i dati con modalità tali che qualsiasi soggetto autorizzato all’accesso possa agevolmente trarne un quadro il più possibile preciso, esauriente e veritiero;
- comunicare i dati nell’ambito di procedure specifiche o su autorizzazione espressa delle posizioni superiori e
comunque, solo dopo aver verificato la legittimità comunicabilità, anche con riferimento a vincoli assoluti o relativi
riguardanti i terzi collegati a ENPAPI da un rapporto di qualsiasi natura e, se del caso, aver ottenuto il loro consenso.
La trasparenza contabile si fonda su verità, accuratezza e completezza dell’informazione di base per le
relative registrazioni contabili. Ciascun componente degli organi sociali, del management o dipendente
è tenuto a collaborare, nell’ambito delle proprie competenze, affinché i fatti di gestione siano rappresentati correttamente e tempestivamente nelle scritture contabili.
Art. 18 Conflitti di interesse
È fatto divieto di porre in essere comportamenti che possono arrecare pregiudizio alla trasparenza e tracciabilità dell’informativa di bilancio.
I destinatari del presente codice non si devono trovare in condizioni di conflitto di interessi tra le attività
economiche personali e familiari e le funzioni che ricoprono all’interno dell’Ente.
Per ogni operazione è conservata agli atti un’adeguata documentazione di supporto dell’attività svolta, in
modo da consentire:
In particolare, ciascuno è tenuto a segnalare le specifiche situazioni e attività in cui egli o, per quanto di
sua conoscenza, propri parenti o affini entro il 3° grado o conviventi di fatto, sono titolari di interessi economici e finanziari (proprietario o socio) nell’ambito di fornitori, di clienti, di concorrenti, di terzi contraenti, o delle relative società controllanti o controllate, o vi ricoprono ruoli societari di amministrazione o di controllo, ovvero manageriali.
- l’agevole e puntuale registrazione contabile;
- l’individuazione dei diversi livelli di responsabilità, di ripartizione e assegnazione dei compiti;
- la ricostruzione accurata dell’operazione, anche per ridurre la probabilità di errori, materiali o interpretativi.
Ciascuna registrazione deve riflettere esattamente ciò che risulta dalla documentazione di supporto.
La documentazione deve essere facilmente rintracciabile e ordinata secondo criteri logici.
Chiunque venga a conoscenza di omissioni, falsificazioni, trascuratezze della contabilità o della documentazione su cui le registrazioni contabili si fondano, è tenuto a riferire i fatti al proprio superiore gerarchico o all’organo del quale sono parte.
Art. 17 Informazioni riservate e tutela della Privacy
Determinano, inoltre, conflitti di interesse le situazioni seguenti:
- la cointeressenza – palese od occulta – del componente gli Organi o Dirigente o dipendente o collaboratore o dei suoi familiari in attività di servizio prestato all’Ente;
- la strumentalizzazione della propria posizione funzionale per la realizzazione di interessi contrastanti
con quelli dell’Ente;
- utilizzo della propria posizione o delle informazioni o opportunità di affari acquisite nell’esercizio del
proprio incarico, a vantaggio indebito proprio o di terzi;
- svolgimento di attività lavorative da parte del soggetto o di suoi familiari presso fornitori o subfornitori.
Le attività di ENPAPI richiedono costantemente il trattamento di dati che non possono essere resi noti
all’esterno o la cui divulgazione inopportuna o intempestiva potrebbe produrre danni agli interessi
I destinatari del codice non si devono trovare in situazioni e attività in cui si possa manifestare un conflitto con gli interessi dell’Ente o che possono interferire con la loro capacità di assumere decisioni in modo imparziale e nel migliore
interesse di ENPAPI o, in senso generale, di adempiere esattamente alle funzioni svolte e le responsabilità ricoperte.
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Ogni situazione che possa costituire o determinare un conflitto di interesse deve essere tempestivamente comunicata al superiore gerarchico o all’organo del quale si è parte. Il soggetto coinvolto, inoltre, deve astenersi tempestivamente dall’intervenire nel processo operativo/decisionale e il superiore o l’organo devono:
- individuare le soluzioni operative atte a salvaguardare la trasparenza e la correttezza dei comportamenti;
- trasmettere agli interessati le necessarie istruzioni scritte.
I destinatari non devono, altresì, ricevere direttamente o indirettamente :
- denaro o altra utilità o beneficio da parte di chiunque diverso dall’Ente per l’esecuzione di un atto del
proprio ufficio o contrario ai doveri d’ufficio;
- regali, omaggi, ospitalità, o altri vantaggi, salvo che il valore degli stessi non ecceda i limiti ascrivibili a
normali relazioni di cortesia e di modesto valore, usuali in relazione alla ricorrenza.
Il destinatario che riceva omaggi, o altra forma di beneficio, non in linea con quanto sopra indicato, dovrà
assumere ogni opportuna iniziativa al fine di rifiutare detto omaggio o altra forma di beneficio.
Art. 19 Uso dei beni aziendali
ENPAPI possiede vari tipi di beni, tangibili o immateriali come le informazioni di proprietà ed i beni intellettuali. Ognuno è custode e responsabile dei beni assegnati (materiali e immateriali) strumentali all’attività svolta; nessun dipendente può fare, o consentire ad altri, uso improprio dei beni assegnati e delle
risorse di ENPAPI, dovendo segnalare immediatamente al proprio superiore gerarchico o all’organo cui si
appartiene la perdita o il rischio di perdita.
I destinatari del codice hanno l’obbligo di trattare con cura i beni affidati.
Al termine del rapporto lavorativo bisogna restituire tutti i beni di proprietà dell’Ente, compresi documentazioni e supporti contenenti informazioni proprietarie di ENPAPI. L’ex dipendente, il collaboratore e
chiunque sia stato destinatario del codice, rimane comunque soggetto alle restrizioni sull’uso dei beni e
sulla divulgazione di informazioni di proprietà dell’Ente.
Sono proibite senza eccezione pratiche e attitudini riconducibili al compimento o alla partecipazione al
compimento di frodi. E’ vietato porre in essere qualsiasi comportamento da parte degli amministratori
volto a cagionare una lesione all’integrità del patrimonio sociale.
ENPAPI promuove ed aggiorna un insieme di strumenti, necessari o utili a indirizzare, gestire e verificare le attività istituzionali, con l’obiettivo di assicurare il rispetto delle leggi e delle procedure, di proteggere i beni aziendali, di gestire in modo ottimale ed efficiente le attività e di fornire dati contabili e finanziari accurati e completi.
Gli organismi di controllo e di vigilanza e le società di revisione incaricate hanno libero accesso ai dati,
alla documentazione e alle informazioni utili per lo svolgimento dell’attività di competenza.
- creare nell’ambiente di lavoro situazioni di intimidazione, ostilità, isolamento o comunque discriminazione nei confronti di singoli o gruppi di lavoratori;
- porre in essere ingiustificate interferenze con l’esecuzione di prestazioni lavorative altrui;
- ostacolare prospettive di lavoro altrui per meri motivi di competitività personale o di altri dipendenti.
È vietata qualsiasi forma di violenza o molestia o sessuale o riferita alle diversità personali e culturali. È
considerata come tale:
- subordinare qualsiasi decisione di rilevanza per la vita lavorativa del destinatario all’accettazione di
favori sessuali;
- proporre relazioni interpersonali private, nonostante un espresso o ragionevolmente evidente non gradimento;
- alludere a disabilità e menomazioni fisiche o psichiche o a forme di diversità culturale, religiosa o di
orientamento sessuale.
Art. 21 Responsabilità ambientale e sociale
Le attività di ENPAPI sono condotte in conformità agli accordi, alle leggi, ai regolamenti, alle pratiche
amministrative e alle politiche nazionali relative alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, dell’ambiente e della incolumità pubblica. La gestione operativa fa riferimento a criteri avanzati di salvaguardia
ambientale e di efficienza energetica, perseguendo il miglioramento continuo delle condizioni di salute
e di sicurezza sul lavoro e di protezione ambientale.
Tutti i destinatari del codice, nell’ambito delle proprie funzioni, partecipano attivamente al processo di
prevenzione dei rischi, di salvaguardia dell’ambiente e dell’incolumità pubblica e di tutela della salute e
della sicurezza nei confronti di se stessi, dei colleghi e dei terzi.
Art. 22 Modalità di diffusione del Codice Etico
Il codice è consegnato in copia a tutti i destinatari e sono attuati percorsi di formazione e informazione
per la effettiva conoscenza del medesimo.
Il codice è altresì messo a disposizione di tutti i portatori di interesse dell’Ente attraverso la pubblicazione sul sito internet dell’Ente.
I fornitori ed i collaboratori dell’Ente devono conoscere il codice e si impegnano contrattualmente al
rispetto dei principi ivi contenuti.
La effettiva conoscenza, la diffusione e la messa a disposizione del codice può essere attuata anche con
altre modalità.
Art. 20 Regole di comportamento all’interno dell’Ente
ENPAPI esige che le relazioni di lavoro interne ed esterne siano improntate a correttezza e collaborazione.
Sono ritenute non conformi a tale principio azioni o atteggiamenti riconducibili a molestia o a pratiche
di mobbing. In particolare, è considerato come tale:
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PARTE III
LA CARTA DEI SERVIZI
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Introduzione
Gentile collega,
questo importante documento rappresenta il “patto” che ENPAPI vuole sottoscrivere con i propri
Assicurati, al fine di agevolare e facilitare il rapporto tra di essi e l’Ente che esercita la funzione di tutela
previdenziale obbligatoria e tutela assistenziale.
La Carta dei Servizi, in concreto, fissa principi e regole, illustra l’attività svolta, indica le prestazioni ed i servizi resi e le modalità di reclamo per eventuali disservizi. ENPAPI, con essa, si impegna ad assicurare i propri servizi adeguandosi a specifici standard di qualità, definendone, a priori, i tempi di svolgimento.
È, quindi, un mezzo di conoscenza per Te, nella qualità di utente dei servizi, dei suoi diritti e delle modalità per conseguirne il soddisfacimento e, nello stesso tempo, uno strumento per favorire la partecipazione ai procedimenti e innalzare il livello di qualità dei servizi erogati.
Al fine di garantire il costante adeguamento, la Carta sarà aggiornata annualmente.
Il Presidente
Mario Schiavon
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Introduzione
Chi siamo: un po’ di storia dell’Ente
I. ENPAPI
L’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (allora Cassa Nazionale di
Previdenza e Assistenza in favore di IPASVI) è stato istituito il 24 marzo 1998, con la finalità di esercitare la funzione di tutela previdenziale obbligatoria in favore degli Infermieri liberi professionisti.
L’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (ENPAPI), già Cassa Nazionale di
Previdenza ed Assistenza in favore di IPASVI, ha la forma giuridica della Fondazione di diritto privato. Esercita, sull’intero territorio della Repubblica, la funzione di tutela previdenziale ed assistenziale in favore di Infermieri, Assistenti Sanitari,
Infermieri Pediatrici, dei loro familiari e superstiti, che esercitano in forma diversa da quella subordinata, secondo quanto stabilito dallo Statuto e dal Regolamento di Previdenza, atti approvati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che svolgono, ai sensi del d.lgs. 509/94, la funzione di vigilanza. La disciplina applicabile all’Ente, per quanto riguarda l’organizzazione, è quella contenuta nelle norme del codice civile in tema
di Fondazioni e nel predetto d.Lgs. n. 509/1994, normativa di riferimento per tutti gli Enti di previdenza privati. Sono
Organi dell’Ente: il Consiglio di Indirizzo Generale, il Consiglio di Amministrazione, il Presidente, eletto dal Consiglio di
Amministrazione tra i suoi componenti, il Collegio dei Sindaci. La struttura amministrativa, allo stato attuale, è composta dal Direttore Generale e da ventotto dipendenti.
ENPAPI eroga:
• trattamenti pensionistici di vecchiaia, invalidità, inabilità, superstiti (di reversibilità ed indirette);
• indennità di maternità, prevista dal Decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151;
• interventi assistenziali, in forza di appositi Regolamenti, approvati dai Ministeri Vigilanti, con particolare riferimento a:
• erogazioni per stato di bisogno;
• indennità di malattia;
• contributo per spese funebri;
• trattamenti economici speciali;
• contributo per l’avvio e l’esercizio dell’attività libero – professionale;
• borse di studio, in favore di Iscritti e di figli di Iscritti o Pensionati dell’Ente, che abbiano conseguito
risultati di studio particolarmente meritevoli.
II. LA CARTA DEI SERVIZI
La Carta dei Servizi risponde all’esigenza di fissare principi e regole nel rapporto tra l’Ente e i propri Assicurati: la sua finalità è quella di illustrare l’attività di ENPAPI, indicando le prestazioni ed i servizi resi e le modalità di reclamo per eventuali disservizi. La Carta rappresenta un “patto scritto” con il quale ENPAPI si impegna ad assicurare i propri servizi adeguandosi a specifici standards di qualità ed in tempi determinati. La Carta dei Servizi ENPAPI rappresenta:
• Un mezzo di conoscenza per l’Assicurato-utente dei suoi diritti e delle modalità per conseguirne il soddisfacimento;
• Un impegno assunto dall’Ente verso l’Assicurato-utente per garantire un servizio adeguato in tempi determinati;
• Uno strumento per favorire la partecipazione degli Utenti ai procedimenti e innalzare il livello di qualità dei servizi
erogati;
• Un mezzo per dare attuazione ai principi di uguaglianza, imparzialità, partecipazione, efficienza ed efficacia.
I destinatari della Carta dei Servizi ENPAPI sono tutti gli Iscritti ai Collegi Provinciali IPASVI che svolgono la loro attività
in forma libero professionale e, pertanto, sono soggetti alla tutela previdenziale obbligatoria assicurata dall’Ente nonché,
per alcune tipologie di prestazioni, determinate categorie di familiari. ENPAPI si impegna ad assumere adeguate iniziative per portare a conoscenza di tutti gli interessati la Carta dei Servizi, consultabile anche on line sul sito web istituzionale dell’Ente, all’indirizzo www.enpapi.it, assicurandone la più ampia diffusione.
Al fine di garantire il costante adeguamento, inoltre, la Carta sarà aggiornata annualmente.
Questa edizione della Carta, tutte le notizie in essa contenute devono intendersi riferite all’anno attualmente in corso.
Il primo Consiglio di Indirizzo Generale ed il primo Consiglio di Amministrazione si sono insediati il 19
febbraio 2000, dopo due anni di gestione del Direttivo Provvisorio. Nel corso del primo mandato istituzionale, sotto la Presidenza della sig.ra Emma Carli, l’attenzione si è concentrata prevalentemente sulle
azioni rivolte al consolidamento della struttura organizzativa e dell’attività amministrativa.
Il secondo mandato istituzionale è iniziato il 25 febbraio 2003, con l’elezione a Presidente del cav. Mario
Schiavon, il quale, con il suo gruppo, si è prefisso lo scopo di rilanciare l’Ente, di migliorarne il ruolo, la
funzione istituzionale, i servizi, l’immagine. L’obiettivo primario è stato quello della qualificazione del
rapporto con gli Assicurati e con la professione, attraverso un progressivo orientamento al servizio in loro
favore. I molti risultati positivi ottenuti hanno toccato i rapporti con gli Assicurati, la Federazione dei collegi IPASVI ed i Collegi provinciali. Ulteriori riconoscimenti sono giunti dal Parlamento, dalle Istituzioni
in genere e dai Ministeri vigilanti. È stata consolidata la collaborazione con l’AdEPP, Associazione degli
Enti Previdenziali Privati, e si è voluto rinsaldare il rapporto con le Associazioni professionali, le
Organizzazioni sindacali e con il mondo universitario, fucina di nuovi professionisti.
Il terzo mandato istituzionale ha avuto inizio il 4 aprile 2007, sempre con la guida del cav. Mario Schiavon. Le linee
guida per il nuovo quadriennio si sono poste l’obiettivo di rafforzare l’Ente per valorizzarlo, riconoscendo specifica centralità all’adeguamento delle prestazioni offerte ed al continuo miglioramento del sistema di protezione sociale
I principi ispiratori
Nello svolgimento della propria attività e nell’erogazione delle prestazioni e dei servizi ENPAPI si attiene
ai seguenti principi ispiratori.
EGUAGLIANZA
L’erogazione del servizio è ispirata al principio di eguaglianza dei diritti degli Utenti. Le regole riguardanti i rapporti con gli Utenti e l’accesso ai servizi resi sono uguali per tutti. Nessuna distinzione nell’erogazione del servizio è compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione, etnia, condizioni psicofisiche o socioeconomiche, opinioni politiche. È garantita la parità di trattamento, a parità di condizioni del servizio prestato, sia fra le diverse aree geografiche, che fra le diverse categorie o fasce di Utenti.
È, pertanto, preclusa ogni discriminazione. L’Ente adotta le iniziative necessarie per adeguare le modalità di prestazione del servizio alle esigenze degli Utenti portatori di handicap.
IMPARZIALITÀ
L’Ente e chi agisce per esso ispira i propri comportamenti, nei confronti degli Utenti, a criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità. In funzione di tale obbligo sono interpretate le norme e le clausole che regolano le condizioni generali e specifiche di erogazione dei servizi.
CONTINUITÀ
L’Ente garantisce, nell’ambito e con le modalità stabilite dalla normativa di settore, la prestazione del ser-
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vizio in maniera continua, regolare e senza interruzioni. In caso di funzionamento irregolare o di interruzione del servizio l’Ente adotta misure volte ad arrecare agli Utenti il minor disagio possibile.
PARTECIPAZIONE
La partecipazione del cittadino è garantita al fine di tutelare il diritto alla corretta erogazione del servizio e di favorire la
collaborazione nei confronti dell’Ente. L’Utente, pertanto, ha diritto di accesso alle informazioni che lo riguardano, con
le modalità di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche e integrazioni. Può, inoltre, produrre memorie e documenti, prospettare osservazioni, formulare suggerimenti per il miglioramento del servizio. L’Ente fornisce immediato riscontro in relazione alle segnalazioni ed alle proposte formulate. L’Ente acquisisce periodicamente la valutazione degli Utenti circa la qualità del servizio reso, con le modalità indicate nel presente documento. L’Ente, inoltre, favorisce la più ampia partecipazione degli Utenti alla realizzazione concreta dei principi e degli impegni inseriti nella Carta
dei Servizi, anche attraverso la semplificazione delle procedure ed un’informazione completa e trasparente.
EFFICIENZA ED EFFICACIA
L’Ente persegue il constante miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia del servizio erogato, adottando le misure di volta
in volta ritenute idonee al raggiungimento di tali obiettivi. A tal fine è modulato l’orario di apertura al pubblico, nonché
l’aggiornamento e la formazione del personale che è a più diretto contatto con il pubblico.
Le nostre competenze al vostro servizio
I. Come comunichiamo
ENPAPI, consapevole dell’importanza del valore dell’Utente come elemento centrale del servizio, pone fortemente l’accento sulle attività di informazione e comunicazione al fine di valorizzare e ottimizzare la gestione del rapporto con
l’Assicurato. Creazione, sviluppo e professionalità sono le parole chiavi per le iniziative volte al miglioramento della
comunicazione interna ed esterna, ottimizzando la gestione del rapporto tra l’Ente stesso, gli Assicurati e gli altri interlocutori. In particolare ENPAPI intende sviluppare gli strumenti di informazione:
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La rivista ufficiale “Providence”
Il call center
Il sito internet
La modulistica
La Posta Elettronica Certificata (PEC)
I.1) La rivista ufficiale “Providence”
La rivista rappresenta uno strumento idoneo a favorire la conoscenza dell’azione politica e amministrativa dell’Ente: conoscenza e trasparenza delle scelte e degli obiettivi dell’Ente in merito alle prospettive di
sviluppo negli ambiti di interesse. Oltre alla pubblicazione della propria rivista trimestrale, ENPAPI collabora a riviste specializzate (ad esempio L’Infermiere) con la pubblicazione di articoli di contenuto istituzionale e previdenziale. In quest’ambito, ENPAPI ha intrapreso iniziative volte a:
- approfondire e chiarire aspetti normativi e giuridici;
- portare a conoscenza degli Assicurati:
• le procedure amministrative dell’Ente ed i criteri di investimento delle risorse finanziarie;
• gli obiettivi dell’Ente e prospettive di sviluppo;
• gli esiti e le riflessioni emerse in occasione ed a seguito degli incontri con le Istituzioni.
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I.2) Il call center
Il call center ENPAPI che, all’inizio del 2004, è stato “esternalizzato”, fornisce all’Assicurato informazioni e risposte a
quesiti ricorrenti e di carattere generale. Per le richieste più complesse o di carattere specifico, l’operatore del call center
provvede a trasferire tutte le informazioni agli uffici dell’Ente. Il servizio di call center è attivo al numero 199.199.027,
dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 20.00. In merito al servizio di call center, ENPAPI ha intrapreso iniziative volte a:
• aggiornare periodicamente il personale del call center per garantire l’assistenza telefonica di primo livello;
• assicurare che la risoluzione di quesiti complessi sia affidata a personale ENPAPI;
• aggiornare costantemente i dati contenuti nel sistema informatico per garantire la veridicità del dato, la tempestività e un alto grado di soddisfazione da parte dell’Iscritto;
• assicurare la tutela della privacy nel trattamento dei dati personali degli Utenti.
I.3) Il sito internet www.enpapi.it
Il sito internet istituzionale rappresenta uno strumento interattivo di informazione e di comunicazione. La scelta di realizzare e potenziare il sito rappresenta per l’Ente la possibilità di integrare, in uno stesso sistema di comunicazione, diversi strumenti e offrire all’Utente un servizio sempre più adeguato. Obiettivo finale è la realizzazione di un sistema articolato che ponga l’Assicurato in una posizione di centralità rispetto all’Ente che può, in questo modo, programmare azioni sempre più mirate ad accrescerne il livello di soddisfazione. ENPAPI ha intrapreso iniziative volte a:
• potenziare il sito internet, anche mediante l’attivazione dell’area riservata agli Assicurati, per la consultazione on line della propria posizione contributiva e previdenziale;
• garantire il tempestivo aggiornamento delle informazioni;
• accrescere il numero dei servizi fruibili via internet;
• realizzare uno spazio apposito per l’accesso alle agevolazioni previste dalle convenzioni;
• creare collegamenti ad altri siti di interesse per il Professionista/Utente.
I.4) La modulistica
La modulistica da utilizzare per presentare istanze e per effettuare comunicazioni e dichiarazioni, è stata integralmente revisionata
ed unificata per semplificarla e per renderla conforme alla normativa vigente. Tutta la modulistica ENPAPI è disponibile presso gli
Uffici dell’Ente, sul sito internet e presso le sedi dei Collegi Provinciali IPASVI. A richiesta dell’interessato, la modulistica viene anche
spedita a domicilio. ENPAPI si è dotato di un sistema di lettura ottica dei documenti che rende più agevole e rapida l’acquisizione
dei dati contenuti nei moduli. L’Assicurato viene tempestivamente informato della ricezione della domanda, dichiarazione o informazione inoltrata mediante il modulo. Al riguardo, ENPAPI ha intrapreso iniziative volte a:
• aggiornare costantemente la modulistica;
• effettuare un monitoraggio periodico sul gradimento e sugli eventuali inconvenienti segnalati dagli Utenti;
• apportare le modifiche che si rilevino utili nell’ottica della trasparenza, della semplificazione, della
chiarezza ed intelligibilità della modulistica.
I.5) La Posta Elettronica Certificata (PEC)
In linea con l’attività da tempo svolta dall’Enpapi, intesa a fornire agli Iscritti strumenti innovativi diretti ad agevolare il
rispetto degli adempimenti connessi all’esercizio della libera professione, è stata messa a disposizione, per ciascun singolo Iscritto, gratuitamente una casella di Posta Elettronica Certificata (PEC), che costituisce un nuovo sistema attraverso
il quale è possibile inviare e-mail con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno. L’obiettivo
è di rendere più efficienti e rapide le comunicazioni e l’invio di documenti tra gli Enti e i propri Iscritti, considerando,
peraltro, che la legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha reso obbligatorio per tutti i Professionisti iscritti all’Albo di dotarsi di
un proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata e di comunicarlo al proprio Collegio.
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II. Come tuteliamo
Per erogare servizi che siano riconosciuti come servizi di qualità un altro aspetto fondamentale da sottoporre a verifica e
a miglioramento continuo è il grado di visibilità, conoscibilità, comprensibilità, accessibilità e partecipazione che l’Ente,
dotato di diverse professionalità, in un’ottica di chiarezza di intenti e comportamenti, promuove nei confronti dei suoi
Assicurati e nei confronti di tutti i soggetti che entrano in contatto con il mondo della libera professione infermieristica.
II.1) La trasparenza delle procedure
Per assicurare la realizzazione della massima trasparenza nello svolgimento delle procedure ENPAPI ha intrapreso iniziative volte a:
• eliminare le fasi delle procedure che comportino costi più elevati dei benefici conseguibili da parte degli Assicurati;
• ricercare la massima integrazione delle modalità di gestione dei procedimenti, anche realizzando convenzioni con i vari Enti e Pubbliche Amministrazioni;
• coinvolgere i Collegi nelle varie fasi del procedimento auspicando forme di front office diffuso;
• ricercare quelle sinergie volte a migliorare e snellire le procedure.
II. 2) Il rapporto fiduciario con gli iscritti
Per consolidare il rapporto di fiducia che negli anni si è instaurato con gli Assicurati, ENPAPI ha intrapreso iniziative volte a:
• fornire massima pubblicità possibile sui diritti e sugli obblighi degli Assicurati;
• individuare il responsabile di ciascun procedimento;
• prevedere la facoltà del responsabile del procedimento di modificare l’iter ordinario al fine di perseguire celerità e semplificazione dello stesso;
• fornire agli Assicurati le informazioni sulle procedure, sullo stato di avanzamento della pratica, sui modi
e i tempi di disbrigo della stessa;
• adottare un atto motivato in caso di conclusione negativa del procedimento ovvero, in caso di conclusione positiva, inviare comunicazione dell’esito positivo, unitamente a tutte le informazioni utili nonché agli eventuali obblighi dell’interessato;
• rilasciare copie della documentazione in possesso dell’Ente in seguito a richiesta motivata e personale;
• sviluppare il Vademecum per l’Iscritto che accompagni l’assicurato nelle gestione delle fasi del rapporto previdenziale;
• informare gli Assicurati sui soggetti che tratteranno, nei limiti e nei modi comunicati, i loro dati personali e professionali;
• fornire agli Assicurati i mezzi per proporre suggerimenti e consigli;
• privacy. L’Ente prende l’impegno che il trattamento dei dati personali, necessari per gli scopi per i quali sono richiesti,
avvenga in modo lecito e corretto. Agli Utenti sono comunicati le modalità di raccolta, registrazione, utilizzo, conservazione, lo scopo dei dati e le ipotesi di una loro eventuale trasmissione all’esterno.
• garantire l’applicazione della normativa in materia di autocertificazione, evidenziando la possibilità di
far ricorso a tale strumento che costituisce un momento di forte semplificazione dell’iter procedurale;
• informare tempestivamente l’Assicurato circa la necessità dell’invio di eventuale documentazione integrativa utilizzando, ove possibile, la comunicazione telefonica;
• trasferire la documentazione pervenuta erroneamente alla struttura o all’Amministrazione competente, dandone informazione all’interessato;
• acquisire, mediante richiesta diretta o con la realizzazione di un canale telematico, la documentazione occorrente per
l’istruttoria delle pratiche eventualmente disponibile presso altri Enti previdenziali o Pubbliche Amministrazioni;
• individuare i tempi di risposta ed i punti di criticità, con lo scopo di adottare precisi interventi correttivi;
• ridurre i tempi di istruttoria e creare canali on line per la consultazione della documentazione. Pertanto,
abbiamo razionalizzato i tempi nel segno della piena trasparenza come indica la tabella seguente.
Situazione
Definizione
Nei termini di 30 giorni dalla data di ricezione della richiesta
Risposte a richieste di informazioni e istanze inoltrate da iscritti,
pensionati ed altri utenti
Domanda di iscrizione e di cancellazione dall’Ente
Definizione dell’ istruttoria entro 30 giorni dall’ istanza inoltrata con le modalità di rito
Nel termine di 30 giorni dalla data di adozione della delibera
da parte del Consiglio di Amministrazione
Comunicazione di avvenuta iscrizione all’Ente, di cancellazione, di rettifica
della decorrenza di iscrizione, di annullamento dell’iscrizione
Invio dei bollettini M.Av. per il pagamento dei contributi
Trasmissione della disposizione all’istituto cassiere almeno 20 giorni
prima della data di scadenza del pagamento
Definizione dell’ istruttoria entro 30 giorni dall’ istanza inoltrata con le modalità di rito
Nel termine di 30 giorni dalla data di adozione della delibera
da parte del Consiglio di Amministrazione
Definizione dell’ istruttoria e comunicazione all’iscritto entro il termine
di 60 giorni dalla ricezione della richiesta inoltrata con le modalità di rito
Domanda di rimborso dei contributi versati in eccedenza
Comunicazione dell’esito della domanda di rimborso dei contributi
versati in eccedenza
Richiesta rateazioni contributi
Domanda di pensione di vecchiaia, inabilità, invalidità, reversibilità,
indiretta e restituzione del montante contributivo
Domanda di indennità di maternità
Definizione della pratica entro 30 giorni dalla data di ricezione
dell’ istanza inoltrata con le modalità di rito
Definizione della pratica entro 30 giorni dalla data di ricezione
dell’ istanza inoltrata con le modalità di rito
Nel termine di 30 giorni dalla data di adozione della delibera
della prestazione da parte del Consiglio di Amministrazione
Nel termine di 30 giorni dalla data di adozione della relativa
delibera da parte del Consiglio di Amministrazione
Erogazione della pensione di vecchiaia, di invalidità, di inabilità,
di reversibilità, di indiretta e della restituzione del montante contributivo
Erogazione dell’indennità di maternità
Definizione della pratica entro 30 giorni dalla ricezione dell’ istanza
inoltrata con le modalità di rito
Nel termine di 30 giorni dalla data di adozione della delibera
di concessione da parte del Consiglio di Amministrazione
Richiesta di prestazioni in regime di assistenza
Benefici assistenziali
Definizione dei ricorsi
Entro 90 giorni dalla ricezione del ricorso. Ulteriori 20 giorni in caso
di richiesta di documenti integrativi.
III. Quale qualità per i nostri servizi
Variazioni delle aliquote fiscali applicate alle pensioni e provenienti
dal casellario generale dei pensionati
Entro il pagamento del rateo di pensione successivo
alla comunicazione da parte del Casellario Generale dei Pensionati
L’affidabilità e la tempestività costituiscono elementi significativi per valutare la qualità del servizio in ordine allo snellimento dei processi operativi, nella ricerca e nella realizzazione di modelli gestionali che possano consentire una concreta semplificazione degli adempimenti ed un maggior coinvolgimento dell’utenza. L’Ente ha concentrato l’attenzione
sulla necessità di potenziare il grado di fiducia degli Iscritti nei suoi confronti, accrescendo la capacità di dare risposte
immediate, realizzando ed attuando modelli di gestione che possano consentire il recupero del rapporto con l’utenza in
termini di affidabilità e di tempestività nell’erogazione dei servizi. ENPAPI ha intrapreso iniziative volte a:
• individuare le fasi e le relative modalità di esecuzione del processo per l’erogazione della prestazione
e del servizio, determinando i punti di criticità per adottare adeguati interventi correttivi;
• identificare i tempi di erogazione del servizio, standardizzare e semplificare i flussi procedurali, integrandoli con l’archivio ed informatizzandoli;
• perfezionare il sistema di sicurezza dei dati, in linea con le finalità perseguite e con la delicatezza delle informazioni trattate, al fine di garantire un carattere di certezza, immutabilità e riservatezza dei dati in archivio;
Variazione delle modalità di pagamento della pensione
Entro il pagamento del rateo di pensione successivo alla comunicazione
da parte del pensionato
Entro il pagamento del rateo di pensione successivo
alla comunicazione da parte del pensionato
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Variazioni delle detrazioni fiscali
Ricongiunzione dei periodi assicurativi
Entro i termini fissati dalla Legge 45/90
Ricongiunzione dei periodi assicurativi
Entro i termini fissati dalla Legge 45/90
Riscatto dei periodi di studio e dell’attività libero professionale
svolta prima del 01/01/1996
Comunicazione di riconoscimento dei periodi ammessi a riscatto
Definizione dell’ istruttoria entro 30 giorni dall’ istanza inoltrata
con le modalità di rito
Nel termine di 30 giorni dall’ adozione della delibera da parte
del Consiglio di Amministrazione
Richieste codice PIN per accesso ai servizi on line
Pagamento onorari professionali
Entro 5 giorni dalla richiesta
Sulla base delle Condizioni Contrattuali
Liquidazione fatture ai fornitori
Sulla base delle Condizioni Contrattuali
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Conoscere i propri diritti e obblighi derivanti dalla iscrizione all’Ente è l’elemento fondamentale del rapporto
degli Infermieri con le strutture decisionali e operative. La conoscenza consente di prendere decisioni e scelte in modo ponderato e proficuo e nello stesso tempo di evitare omissioni, errori di valutazione, inadempienze, sanzioni.
ISCRIZIONE ALL’ENTE
ne integrazioni. Quando la domanda di iscrizione è completa, viene sottoposta al primo Consiglio di
Amministrazione utile per la relativa delibera. Gli uffici dell’Ente provvedono a comunicare all’Iscritto
l’avvenuta iscrizione, la data di decorrenza ed il numero di matricola che lo identifica.
CANCELLAZIONE DALL’ENTE
Soggetti interessati
Soggetti interessati
Sussiste obbligo di iscrizione per i soggetti iscritti nei Collegi provinciali IPASVI che esercitano attività
libero professionale:
• in forma individuale (partita IVA, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa);
• in forma associata (in qualità di associato ad uno studio professionale ovvero in qualità di socio di cooperativa sociale con rapporto di lavoro autonomo).
L’Infermiere iscritto o che si iscriva anche ad albi relativi ad altre professioni può optare per una sola Cassa di
previdenza, alla quale versare tutte le contribuzioni previdenziali dovute.
Sono escluse dall’assoggettamento previdenziale, coerentemente con quanto disposto dal D.Lgs. 276/2003 (c.d.
legge Biagi), le prestazioni occasionali svolte da Professionisti Infermieri di durata complessiva non superiore a
30 giorni nel corso dell’anno solare con lo stesso committente salvo che il compenso percepito nel medesimo
anno solare sia superiore ad € 5.000,00. Danno origine all’obbligatorietà di iscrizione, di contro, le prestazioni
occasionali svolte da Professionisti Infermieri nel caso in cui esse siano effettuate contestualmente a prestazioni
libero – professionali comunque denominate.
La domanda
La domanda di iscrizione deve essere inviata all’Ente a mezzo raccomandata A./R., ovvero a mezzo Posta
Elettronica Certificata (PEC), ovvero consegnata direttamente presso gli Uffici, entro 60 giorni dall’inizio
dell’attività professionale, completa dei seguenti documenti:
• documento d’identità;
• certificato di iscrizione al Collegio IPASVI;
• documento comprovante l’esercizio della libera professione:
- certificato di attribuzione della Partita Iva rilasciato dall’Agenzia delle Entrate (nel caso di P. IVA);
- attestazione comprovante l’associazione allo studio (nel caso di studio associato);
- documentazione attestante l’inizio del rapporto di collaborazione (nel caso di co.co.co.)
• attestazione comprovante l’inizio del rapporto di lavoro autonomo con la cooperativa (nel caso di socio
di cooperativa sociale con rapporto di lavoro autonomo).
e deve necessariamente contenere le seguenti informazioni:
- data di nascita;
- residenza;
- stato di famiglia;
- codice fiscale;
- domicilio fiscale;
- eventuale svolgimento di altra attività;
- eventuale iscrizione ad altra forma di previdenza obbligatoria ed eventuale stato di quiescenza.
Possono presentare domanda di cancellazione dall’Ente:
• coloro che non esercitano più l’attività infermieristica in forma libero professionale;
• coloro che hanno compiuto 65 anni;
• coloro che, iscritti ad altro Albo od Ordine professionale, si iscrivono ad un altro Ente di previdenza
obbligatorio.
Devono obbligatoriamente presentare domanda di cancellazione dall’Ente:
• coloro che si cancellino ovvero vengano radiati dall’Albo.
La domanda
Nel caso di cancellazione obbligatoria, l’istanza deve essere inviata, a mezzo raccomandata A./R., ovvero a mezzo Posta Elettronica Certificata (PEC), ovvero consegnata direttamente presso gli Uffici, entro 60
giorni dalla cessazione dell’iscrizione al Collegio, compilando l’apposito modulo ed allegando:
• certificazione di cancellazione/ radiazione dal Collegio;
• copia di un documento d’identità.
Nel caso di cancellazione facoltativa, la domanda di cancellazione, redatta sull’apposito modulo, deve
essere inviata all’Ente tempestivamente allegando:
• copia di un documento d’identità;
a seconda del caso:
- certificato di nascita (per gli ultra 65enne);
- certificato di iscrizione ad altro Ente;
- documento comprovante la cessazione dell’attività:
- certificato di cessazione di attività rilasciato dall’Agenzia delle Entrate (nel caso di P. IVA);
- attestazione comprovante la dissociazione dallo studio (nel caso di studio associato);
- documentazione attestante la cessazione del rapporto di collaborazione (nel caso di co.co.co.);
- attestazione comprovante la conclusione del rapporto di lavoro autonomo con la cooperativa (nel caso
di socio di cooperativa).
Valutato il possedimento dei requisiti, la domanda presentata viene sottoposta al primo Consiglio di
Amministrazione utile per la relativa deliberazione che avrà effetto dalla data di cessazione dei requisiti
obbligatori di iscrizione. La cancellazione, tuttavia, non fa venir meno gli obblighi dichiarativi e contributivi relativi al periodo di iscrizione.
N.B. qualora sia il Collegio IPASVI a comunicare all’Ente la cancellazione, questa è disposta d’ufficio con
la decorrenza indicata dal Collegio.
L’Ente valuta i requisiti e la documentazione fornita dall’interessato e, se necessario richiede le opportu-
Il professionista ultra 65enne che prosegua l’attività libero professionale dopo la cancellazione è tenuto al versamento del solo contributo integrativo nella misura prevista dal vigente Regolamento di Previdenza. Entro il 10
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settembre l’interessato è tenuto, pertanto, a dichiarare il volume d’affari percepito ed a versare il contributo integrativo. Non trovano in questo caso applicazione le disposizioni sulla contribuzione minima.
IL SISTEMA DI CALCOLO DELLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI
ENPAPI, al pari degli altri Enti di previdenza privati istituiti ai sensi del D.Lgs 103/1996, applica per il calcolo delle prestazioni previdenziali il sistema contributivo così come delineato dalla Legge 335/1995 ed
il metodo di gestione finanziaria a capitalizzazione individuale. Nel sistema contributivo l’importo della
pensione viene determinato sulla base dei contributi versati dall’assicurato durante l’intera vita lavorativa, capitalizzati di anno in anno fino al momento del pensionamento ad un tasso corrispondente alla
variazione media quinquennale del Prodotto Interno Lordo (PIL) nominale appositamente calcolato
dall’ISTAT e riferita al quinquennio precedente all’anno da rivalutare. Si determina così un montante individuale dei contributi accumulati e capitalizzati annualmente su base composta. Al momento del pensionamento si procede a moltiplicare il montante contributivo individuale accumulato per il coefficiente di
trasformazione relativo all’età posseduta al momento del pensionamento. L’importo della pensione, inoltre, viene annualmente rivalutato sulla base della variazione annua dell’indice dei prezzi al consumo per
le famiglie di operai ed impiegati. L’Ente garantisce la capitalizzazione attraverso i rendimenti di gestione ottenuti dall’investimento dei contributi riscossi: in questo modo si instaura una stretta connessione tra
la gestione previdenziale e quella finanziaria.
te superiore e il coefficiente dell’età inferiore a quella dell’Assicurato e il numero dei mesi compresi nella
frazione di anno. La pensione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di maturazione del
diritto, viene corrisposta in tredici mensilità di uguale importo, con accredito sul conto corrente bancario o postale dell’interessato ovvero con emissione di assegno circolare intestato al Pensionato.
Il supplemento di pensione
I contributi versati all’Ente per periodi successivi alla data di decorrenza della pensione danno titolo ad un
supplemento di pensione. La liquidazione del supplemento può essere richiesta quando siano trascorsi almeno due anni dalla data di decorrenza della pensione ovvero dall’ultima liquidazione del supplemento.
L’ASSEGNO DI INVALIDITA’
Gli iscritti ad ENPAPI possono chiedere l’erogazione dell’assegno di invalidità quando ricorrano le
seguenti due condizioni:
1) la capacità all’esercizio della professione sia ridotta a meno di un terzo in modo continuativo per infermità, difetto fisico o mentale che siano sopravvenuti dopo l’iscrizione;
2) risultino versate almeno cinque annualità di effettiva contribuzione, di cui almeno tre nel quinquennio
precedente la domanda.
LA PENSIONE DI VECCHIAIA
La domanda
Tutti gli Assicurati che, al compimento del 65° anno di età, abbiano maturato almeno 5 anni di contribuzione effettiva presso l’Ente ovvero che, al 57° anno di età, abbiano raggiunto presso l’Ente un’anzianità
contributiva non inferiore a 40 anni hanno diritto a ricevere dall’Ente la pensione di vecchiaia.
La domanda per l’assegno di invalidità deve essere inoltrata con raccomandata con avviso di ricevimento (ovvero posta
elettronica certificata) nonché può essere consegnata direttamente presso gli uffici dell’Ente. Oltre al modulo di domanda, debitamente compilato e firmato, deve essere presentato il certificato medico attestante lo stato d’invalidità con indicazione della causa e dell’epoca dell’insorgenza dell’incapacità nonché, in caso di infortunio o malattia:
• la documentazione comprovante azione giudiziaria contro il responsabile;
• il titolo alla corresponsione dell’indennizzo o l’avvenuta sua corresponsione da parte del responsabile.
La domanda
La domanda per la pensione di vecchiaia, redatta sull’apposito modulo predisposto dall’Ente, può essere
inoltrata mediante posta ordinaria, certificata nonché consegnata direttamente presso gli uffici. Oltre al
modulo di domanda, debitamente compilato e firmato, devono essere presentati:
• una fotocopia di un documento di riconoscimento;
• il certificato di esistenza in vita;
• il modulo per l’applicazione delle detrazioni d’imposta.
Al ricevimento della domanda di pensione, l’ufficio provvede a verificare la sussistenza dei requisiti, la
completezza della documentazione e la regolarità della posizione contributiva del richiedente rispetto al
corretto adempimento degli obblighi contributivi e dichiarativi. Conclusa l’attività istruttoria la domanda
viene sottoposta al Consiglio di Amministrazione per la relativa deliberazione.
L’importo della pensione
L’importo dell’assegno
L’importo dell’assegno di invalidità è quello risultante dall’applicazione del sistema contributivo ed è
determinato moltiplicando il montante individuale dei contributi soggettivi dovuti per il coefficiente legale di trasformazione relativo all’età di 57 anni, nel caso in cui l’età dell’Assicurato al momento dell’attribuzione dell’assegno sia inferiore. L’assegno di invalidità decorre dal primo giorno del mese successivo a
quello in cui l’Iscritto, avendone conseguito il diritto, ne fa domanda e viene corrisposto in 13 mensilità,
con accredito sul conto corrente bancario o postale dell’interessato ovvero con emissione di assegno circolare intestato all’Iscritto.
Casi di revoca o esclusione
L’importo della pensione è determinato secondo il sistema contributivo, moltiplicando cioè il montante
individuale, determinato applicando annualmente ai contributi soggettivi versati un tasso di capitalizzazione calcolato sulla base della variazione media quinquennale del PIL, per il coefficiente di trasformazione, relativo all’età del pensionamento. Per tener conto delle frazioni di anno rispetto all’età dell’Iscritto
al momento del pensionamento, il coefficiente di trasformazione viene adeguato con un incremento pari
al prodotto di un dodicesimo della differenza tra il coefficiente di trasformazione dell’età immediatamen-
L’assegno d’invalidità non può essere concesso (o se concesso è revocato):
• qualora venga meno lo stato di invalidità che ha dato diritto all’assegno;
• qualora il danno sia stato risarcito ed il risarcimento ecceda la somma corrispondente alla capitalizzazione, al tasso del 5%, dell’importo annuo spettante. L’assegno d’invalidità è proporzionalmente ridotto
qualora il risarcimento sia inferiore.
L’assegno di invalidità è sospeso qualora il beneficiario non si sottoponga alle visite mediche periodiche
predisposte dall’Ente. Trascorsi 6 mesi dalla data di sospensione senza che l’Iscritto si sia sottoposto alla
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117
visita, l’assegno è revocato d’ufficio. L’Iscritto beneficiario dell’assegno che prosegua l’esercizio della professione e maturi il diritto alla pensione di vecchiaia, può richiedere la liquidazione di quest’ultima in
sostituzione dell’assegno di invalidità.
La pensione di inabilità è sospesa qualora il beneficiario non si sottoponga alle visite mediche periodiche
predisposte dall’Ente. Trascorsi 6 mesi dalla data di sospensione senza che l’Iscritto si sia sottoposto alla
visita, l’assegno è revocato d’ufficio.
LA PENSIONE DI INABILITA’
LA PENSIONE AI SUPERSTITI
Possono chiedere l’erogazione della pensione di inabilità gli Iscritti ad ENPAPI quando ricorrano le
seguenti tre condizioni:
1) la capacità all’esercizio della professione sia esclusa, a causa di malattia o infortunio sopravvenuti
dopo l’iscrizione, in modo permanente e totale, semprechè l’evento si sia verificato e la domanda sia stata
presentata in costanza di iscrizione;
2) risultino versate almeno cinque annualità di effettiva contribuzione, di cui almeno tre nel quinquennio
precedente la domanda;
3) sia intervenuta la cessazione effettiva dell’attività e la relativa cancellazione dal Collegio.
Nel caso di decesso del Pensionato o dell’Iscritto per il quale risultino versate almeno cinque annualità di contribuzione effettiva (di cui almeno 3 nel quinquennio precedente la domanda di pensione) spetta una pensione a:
• coniuge, anche se legalmente separato senza addebito di responsabilità (il coniuge separato con addebito ha diritto alla pensione solo ove risulti titolare di assegno alimentare a carico del coniuge deceduto)
o divorziato, solo se non passato a nuove nozze e titolare di assegno alimentare;
• figli minorenni, che non svolgano attività di lavoro retribuito (fino al compimento della durata minima
del corso legale di studi e comunque non oltre il compimento del 26esimo anno di età per i corsi di laurea) semprechè i figli stessi risultassero a carico del genitore al momento del decesso;
• figli maggiorenni (se a carico dell’Iscritto al momento della morte e totalmente inabili al lavoro);
• genitori ultrasessantacinquenni o inabili al lavoro (in mancanza del coniuge e/o dei figli), che, alla
morte dell’Iscritto o del Pensionato, risultavano a suo carico;
• fratelli celibi ed alle sorelle nubili superstiti (in mancanza del coniuge e/o dei figli e dei genitori) che al
momento della morte dell’Iscritto o del Pensionato risultavano permanentemente inabili al lavoro ed a
suo carico.
La domanda
La domanda per la pensione di inabilità deve essere inoltrata all’Ente con raccomandata con avviso di
ricevimento (ovvero posta elettronica certificata) nonché può essere consegnata direttamente presso gli
uffici dell’ Ente. Oltre al modulo di domanda, debitamente compilato e firmato, deve essere presentato
un certificato medico attestante lo stato di inabilità con indicazione della causa e dell’epoca dell’insorgenza dell’inabilità nonché, nel caso di infortunio o malattia occorre altresì allegare:
• documentazione comprovante azione giudiziaria contro il responsabile;
• il titolo alla corresponsione dell’indennizzo o la sua avvenuta corresponsione da parte del responsabile o del suo assicuratore (con esclusione del risarcimento derivante da assicurazione per infortuni stipulata dall’Iscritto).
L’importo della prestazione
L’importo della pensione di inabilità è determinato secondo il sistema contributivo, moltiplicando cioè il
montante individuale dei contributi soggettivi dovuti per il coefficiente legale di trasformazione, relativo
all’età dell’Assicurato, assumendo il coefficiente relativo all’età di 57 anni nel caso in cui l’età
dell’Assicurato, al momento dell’attribuzione della pensione, sia inferiore. La pensione decorre dal primo
giorno del mese successivo a quello in cui l’Iscritto, avendone conseguito il diritto, ne faccia domanda.
Nel caso in cui la cancellazione dal Collegio provinciale IPASVI avvenga successivamente alla presentazione della domanda, la pensione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello dell’avvenuta
cancellazione. La pensione di inabilità è reversibile ai superstiti. La pensione viene corrisposta in 13 mensilità, con accredito sul conto corrente bancario o postale dell’interessato ovvero con emissione di assegno circolare intestato all’Iscritto.
Casi di revoca e di esclusione
La pensione di inabilità non può essere concessa (o se concessa è revocata):
• qualora il danno sia stato risarcito ed il risarcimento ecceda la somma corrispondente alla capitalizzazione, al tasso del 5% dell’importo annuo spettante. La pensione di inabilità è proporzionalmente ridotta qualora il risarcimento sia inferiore;
• qualora venga meno lo stato di inabilità che ne ha dato diritto, ovvero nel caso di nuova iscrizione ad
un Collegio provinciale IPASVI.
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La domanda
La domanda di pensione ai superstiti deve essere inoltrata all’Ente con raccomandata con avviso di ricevimento (ovvero posta elettronica certificata) nonché può essere consegnata direttamente presso gli uffici dell’ Ente. Oltre al modulo di domanda, debitamente compilato e firmato, deve essere allegato:
• copia di un documento d’identità del o dei richiedenti;
• certificato di morte (non autocertificazione);
• modulo per l’applicazione delle detrazioni d’imposta.
In caso di figli maggiorenni studenti è necessario, inoltre, inviare:
• certificazione universitaria attestante la durata legale del corso di studi, la prima immatricolazione, la
regolarità del percorso di studi;
• dichiarazione di non svolgimento di attività lavorativa.
L’importo della prestazione
La pensione in favore dei superstiti è stabilita nelle seguenti aliquote della pensione annua già liquidata
o che sarebbe spettata all’Assicurato, calcolata secondo le modalità di determinazione della pensione di
vecchiaia. La pensione decorre dal primo giorno del mese successivo alla data del decesso dell’Iscritto o
del Pensionato. Nel caso in cui il decesso dell’Assicurato sia avvenuto prima del compimento del
57esimo anno di età, si assume comunque il coefficiente di trasformazione relativo ai 57 anni.
I SUPERSTITI
Coniuge e figli
Coniuge (senza figli)
Coniuge con un figlio
Coniuge con due o più figli
LE PERCENTUALI*
60%
80%
100%
Figli minorenni e maggiorenni inabili al lavoro
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Figlio (solo)
Due figli
Tre o più figli
70%
80%
100%
Altre categorie di superstiti
Genitore
Fratello o sorella
15% ciascuno
15% ciascuno
*La somma delle quote non può comunque superare il 100% della pensione che sarebbe spettata
all’Iscritto.
L’erogazione della pensione cessa con la morte del beneficiario ovvero al venir meno delle condizioni
soggettive richieste per la maturazione del diritto (es. matrimonio del coniuge superstite, raggiungimento
della maggiore età dei figli).
data dell’evento;
• certificato medico comprovante la data dell’ultima mestruazione, la data presunta del parto e lo stato attuale della gravidanza, ovvero, il certificato di assistenza al parto (nel caso in cui l’evento si sia già verificato);
• certificato medico comprovante l’avvenuta interruzione di gravidanza, spontanea o volontaria, dopo il
sesto mese di gravidanza;
• copia autenticata del provvedimento di adozione o affidamento pre-adottivo, certificato di nascita del
bambino (o dichiarazione sostitutiva di certificazione sottoscritta dalla persona che ha diretta conoscenza dei dati richiesti) e dichiarazione della data di ingresso del bambino nel nucleo familiare (nel caso di
adozione o affidamento pre-adottivo);
• certificato medico comprovante l’avvenuta interruzione di gravidanza, spontanea o volontaria, non
prima del terzo mese di gravidanza;
• dichiarazione del datore di lavoro relativa all’importo del trattamento di maternità spettante o percepito per astensione obbligatoria (nel caso di richiesta della quota differenziale).
L’INDENNITÀ DI MATERNITA’
INTERVENTI ASSISTENZIALI IN CASO DI STATO DI BISOGNO
Possono presentare domanda per ottenere l’indennità di maternità tutte le Professioniste iscritte all’Ente
nei seguenti casi:
• gravidanza e puerperio comprendenti i due mesi antecedenti al parto e i tre mesi successivi;
• interruzione di gravidanza, per motivi spontanei o terapeutici dopo il compimento del 6° mese;
• adozione o affidamento in pre-adozione a condizione che il bambino non abbia superato il sesto anno
di età al momento dell’ingresso nel nuovo nucleo familiare, oppure i diciotto anni se di nazionalità straniera (Sentenza Corte Costituzionale n. 371 del 23/12/2003);
• aborto spontaneo o terapeutico verificatosi non prima del 3° mese di gravidanza.
Dal 01/01/2008, l’indennità di maternità viene erogata anche nel caso di contestuale svolgimento di lavoro dipendente con contratto a tempo parziale. L’importo erogabile è pari alla differenza tra l’indennità
percepita come dipendente e quella che sarebbe stata erogata da ENPAPI come Libera professionista
(quota differenziale).
ENPAPI eroga un sussidio di natura assistenziale nei casi di:
• eventi straordinari originati da caso fortuito o forza maggiore, con rilevante incidenza sul bilancio familiare;
• sospensione o riduzione forzata dell’attività professionale, per almeno 3 mesi, a causa di malattia, infortunio;
• decesso dell’Iscritto o del Pensionato, da cui derivino gravi difficoltà finanziarie al coniuge ed ai figli
minori, ovvero ai figli inabili al lavoro, se a carico del de cuius al momento della morte;
• malattia o infortunio dell’Iscritto o Pensionato, ovvero di appartenenti al nucleo familiare del medesimo ed
a suo carico, ovvero per far fronte alle quali siano affrontate spese non coperte dal SSN o da altri Enti;
• inabilità temporanea al lavoro, prolungata per almeno tre mesi.
L’importo dell’indennità
L’indennità di maternità che viene corrisposta è pari all’80% dei 5/12 del reddito professionale percepito e denunciato
dalla Libera professionista ai fini fiscali come reddito da lavoro autonomo nel secondo anno antecedente la data dell’evento. Nel caso di reddito negativo o pari a zero, l’indennità spettante alla Professionista non può essere inferiore a
cinque mensilità di retribuzione calcolata nella misura dell’80% del salario minimo giornaliero stabilito per la qualifica
di impiegato (art. 70, comma 3 D.Lgs 151/2001). Per l’anno 2010, l’importo minimo dell’indennità è pari ad € 4.554,16.
L’indennità, peraltro, non può essere superiore a cinque volte il suddetto importo minimo. L’indennità di maternità in
quanto sostitutiva del reddito professionale è sottoposta alla ritenuta d’acconto del 20% e costituisce base di calcolo dei
contributi previdenziali dovuti all’Ente.
La domanda
La domanda di maternità deve essere inoltrata con raccomandata con avviso di ricevimento (ovvero posta
elettronica certificata), nonché può essere consegnata direttamente presso gli uffici dell’Ente, a partire dal
compimento del 6° mese di gravidanza ed entro il termine perentorio di 180 giorni dalla nascita del bambino o dall’interruzione della gravidanza o dall’entrata in famiglia nel caso di adozione o affidamento. Al
modulo di domanda deve essere allegato:
• una fotocopia di un documento di riconoscimento;
• copia della dichiarazione dei redditi presentata ai fini IRPEF e relativa al secondo anno antecedente la
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Possono presentare domanda per ottenere il sussidio:
• gli Iscritti all’Ente in regola con gli adempimenti contributivi, compresi i contribuenti volontari e coloro che sono stati Iscritti all’Ente per almeno un triennio;
• i titolari di trattamenti pensionistici diretti, indiretti o di reversibilità, di pensione di inabilità ovvero di
assegno di invalidità.
In taluni casi, inoltre, il sussidio può essere erogato anche a favore degli altri appartenenti al nucleo familiare.
La documentazione da presentare
La domanda, redatta su apposito modulo, deve essere inviata all’Ente entro 180 giorni dall’evento che ne
è causa, insieme a:
• una fotocopia di un documento di riconoscimento;
• stato di famiglia;
• dichiarazione dei redditi.
In relazione allo stato di bisogno devono altresì allegarsi:
• la relazione peritale dei danni riportati (in caso di evento straordinario);
• certificato medico (in caso di sospensione forzata dell’attività);
• certificato di morte dell’Iscritto o Pensionato, copia autenticata della dichiarazione dei redditi o altro
documento da cui risultino i familiari a carico del de cuius (in caso di decesso dell’Iscritto o Pensionato);
• certificato medico e documentazione delle spese sostenute (in caso di malattia o infortunio);
• certificato medico che attesti la temporanea inabilità al lavoro (in caso di inabilità).
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L’importo del sussidio
se nell’anno di riferimento risulta iscritto per un periodo da 9 a 12 mesi.
Ogni anno il Consiglio di Amministrazione stabilisce i limiti minimo e massimo degli interventi per stato
di bisogno. L’importo del sussidio è determinato caso per caso in relazione alle esigenze dell’interessato,
considerando il reddito individuale, quello complessivo del nucleo familiare e le disponibilità economiche
dell’Ente. La prestazione assistenziale è erogabile una sola volta e per un massimo di due anni in relazione al medesimo evento. In caso di più aventi diritto all’interno del nucleo familiare, la prestazione è erogata al capo famiglia.
Nel corso dell’anno solare si può usufruire di una sola prestazione assistenziale per stato di bisogno; la medesima
non è cumulabile, nello stesso anno solare, con l’indennità di malattia ed il contributo per spese funebri.
In caso di redditi superiori a 30.000 euro, l’indennità giornaliera sarà pari:
• al 30% del suddetto importo,
se nell’anno di riferimento risulta iscritto per un periodo fino a 4 mesi;
• al 37% del suddetto importo,
se nell’anno di riferimento risulta iscritto per un periodo da 5 a 8 mesi;
INDENNITÀ DI MALATTIA
• al 45% del suddetto importo,
se nell’anno di riferimento risulta iscritto per un periodo da 9 a 12 mesi.
ENPAPI può erogare un’indennità di malattia, a favore degli Iscritti all’Ente quando, a seguito di malattia o infortunio, si verifichi l’interruzione forzata dell’attività professionale per un periodo pari o superiore a 45 giorni.
Il limite di 30.000 euro al fine dell’applicazione delle percentuali precedenti è rapportato a tanti dodicesimi quanti sono
i mesi di effettiva iscrizione all’Ente nell’anno di riferimento.
Come si ottiene l’indennità
L’importo di 60.000 euro costituisce il massimale per il calcolo dell’indennità di malattia. In caso di
assenza del reddito professionale, il reddito di riferimento è stabilito in 7.000 euro, eventualmente frazionato per tanti dodicesimi quanti sono i mesi di effettiva iscrizione all’Ente.
La domanda, redatta su apposito modulo, e sottoscritta dal richiedente la prestazione, deve essere inviata all’Ente entro 180 giorni dall’evento che ne è causa allegando i seguenti documenti:
• una fotocopia di un documento di riconoscimento e del codice fiscale;
• lo stato di famiglia;
• copia della dichiarazione dei redditi individuali assoggettabili a contribuzione, conseguiti nell’anno
precedente a quello di decorrenza della prestazione richiesta;
Ed inoltre, in relazione al tipo di evento patologico subito, la seguente documentazione medica:
• certificazione medica comprovante la patologia e la sospensione dell’attività professionale;
• eventualmente, cartella clinica;
• in caso di ricovero, certificato di degenza;
• eventualmente, autorizzazione del SSN al ricovero presso strutture estere.
Qualora la domanda sia inviata prima della presentazione della dichiarazione fiscale, occorre altresì allegare copia dei documenti giustificativi dei redditi prodotti nell’anno di riferimento.
L’importo dell’indennità
L’importo dell’indennità si calcola dividendo per 360 il reddito assoggettato a contribuzione presso l’Ente
per l’anno precedente la data nel quale ha avuto inizio l’evento. Nel caso in cui l’iscritto abbia maturato, nell’anno di riferimento, un’anzianità contributiva inferiore a 12 mesi, il divisore da applicare al reddito conseguito sarà pari a 30, per ogni mese di anzianità contributiva effettivamente maturata.
All’importo calcolato vengono applicate le seguenti percentuali:
In particolare l’indennità giornaliera, per redditi fino a 30.000 euro, sarà pari:
• al 30% del suddetto importo,
se nell’anno di riferimento risulta iscritto per un periodo fino a 4 mesi;
• al 40% del suddetto importo,
se nell’anno di riferimento risulta iscritto per un periodo da 5 a 8 mesi;
• al 50% del suddetto importo,
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Casi di esclusione
Costituiscono cause di esclusione dal beneficio:
• il godimento di trattamento pensionistico erogato da altro Ente, pubblico o privato;
• aver già usufruito, nel medesimo anno solare, della tutela offerta dall’indennità di malattia, anche in
relazione ad eventi patologici diversi, oltre il limite di 180 giorni;
• aver già usufruito, nel medesimo anno solare, di un intervento per stato di bisogno.
Come viene erogata la prestazione
La prestazione assistenziale può essere erogata per un massimo di 180 giorni in relazione ad un medesimo evento. In ogni caso non si può usufruire dell’indennità di malattia per più di 180 giorni nel corso
dell’anno solare, anche con riferimento ad eventi diversi.
CONTRIBUTO PER SPESE FUNEBRI
ENPAPI eroga un contributo per le spese funebri sostenute in conseguenza del decesso dell’Iscritto o del
Pensionato. Il contributo può altresì essere erogato nel caso di decesso del coniuge, del figlio, del genitore o, comunque, di altro componente il nucleo familiare di Iscritto o Pensionato. In particolare, possono presentare domanda:
• gli Iscritti ed i Pensionati ENPAPI;
• i soggetti aventi diritto a pensione indiretta o di reversibilità;
• i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo;
• il coniuge senza diritto a pensione ed il convivente more uxorio.
Il contributo può essere erogato ad un solo componente del nucleo familiare.
Come si ottiene il contributo
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La domanda per l’ottenimento del contributo, redatta su apposito modulo, inviata e sottoscritta da colui
che ha sostenuto le spese o dall’esercente la patria potestà, in caso di minore, deve essere inviata all’Ente
entro i 180 giorni dell’evento che ne è causa allegando i seguenti documenti:
• stato di famiglia alla data del decesso;
• copia del documento d’identità;
• certificato di morte;
• copia autenticata della documentazione intestata delle spese sostenute.
L’importo del contributo
Il Consiglio di Amministrazione stabilisce anno per anno l’importo massimo erogabile, anche in caso di
commorienza. Il contributo erogato non può comunque superare l’importo delle spese sostenute e documentate dal richiedente. Il contributo è cumulabile, fino a concorrenza delle spese sostenute e documentate dal richiedente, con altri benefici erogati da Enti diversi, aventi titolo nel medesimo evento.
TRATTAMENTI ECONOMICI SPECIALI
ENPAPI eroga un sussidio di natura assistenziale a favore:
• degli orfani titolari di pensione ai superstiti, indiretta o di reversibilità;
• dei titolari di pensione di inabilità.
L’attribuzione del beneficio avviene con delibera del Consiglio di Amministrazione, senza necessità di
domanda da parte dell’interessato, con decorrenza dal primo giorno del mese successivo alla delibera stessa
e per i 12 mesi seguenti. La delibera di concessione del beneficio da parte del Consiglio di Amministrazione
avverrà tendenzialmente nella stessa seduta di delibera della pensione ai superstiti o di inabilità.
L’importo del sussidio
Il trattamento economico speciale assicura, unitamente alla prestazione previdenziale in essere, un’erogazione complessiva pari ad € 1.000,00 lordi su base mensile. La misura del trattamento può essere variata anno
per anno dal Consiglio di Amministrazione sulla base dello stanziamento in bilancio preventivo e della delibera di cui all’articolo 8 del Regolamento per gli interventi assistenziali in caso di stato di bisogno.
CONTRIBUTO PER L’AVVIO E L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA’ LIBERO PROFESSIONALE
ENPAPI eroga un contributo per gli Iscritti all’Ente che:
1) alla data di presentazione della domanda abbiano un’anzianità contributiva, pari ad almeno due anni consecutivi;
2) abbiamo, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, un reddito imponibile medio non
superiore a 250 volte l’importo del contributo soggettivo minimo vigente nell’anno della presentazione
della domanda;
3) posseggano una posizione contributiva regolare;
4) mantengano lo status di iscritto per tutta la durata della concessione del contributo erogato dall’Ente;
5) siano titolari di mutuo o prestiti chirografari stipulati presso i soggetti convenzionati con l’Ente ed esclusivamente finalizzati alla realizzazione degli scopi previsti dal regolamento, nonché con durata residua,
alla data di domanda, non superiore a 10 anni.
Come si ottiene il contributo
• Titolarità di un mutuo ipotecario finalizzato esclusivamente all’acquisto o alla costruzione, manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione, ampliamento e sopraelevazione con eventuale trasformazione delle unità immobiliari, nonché la ricostruzione di unità immobiliari, comprese pertinenze accessorie, destinate a studio o ambulatorio professionale ovvero l’acquisto di macchinari, arredi, attrezzature
destinate all’esercizio dell’attività professionale;
• titolarità di un prestito chirografario finalizzato alle spese di avvio dell’attività libero professionale;
• titolarità di un prestito chirografario finalizzato esclusivamente all’acquisto di macchinari, arredi, attrezzature destinate all’esercizio dell’attività professionale o per l’esecuzione di lavori di ristrutturazione ordinaria e straordinaria dell’immobile destinato a studio o ambulatorio professionale.
L’importo del contributo
L’erogazione del contributo avviene, previa delibera del Consiglio di Amministrazione sull’ammissibilità
ed accettazione della domanda, mediante la corresponsione diretta all’istituto di credito convenzionato
dell’importo corrispondente al tasso di interesse fisso dell’1% annuo commisurato all’importo minore
tra quello del mutuo effettivamente stipulato ed euro centomila. In caso di prestiti chirografari, l’erogazione dei contributi avviene mediante corresponsione diretta all’istituto di credito convenzionato dell’importo corrispondente al tasso di interesse fisso dell’1% annuo, commisurato ad un importo massimo pari
a cinquanta volte il contributo soggettivo minimo vigente per l’anno di domanda, anche nell’ipotesi di
concessione di finanziamenti superiori da parte degli istituti di credito convenzionati con l’Ente.
Casi di esclusione
Si può usufruire dei benefici previsti per l’avvio e l’esercizio dell’attività professionale solo se siano trascorsi
almeno tre anni dall’estinzione di un eventuale altro beneficio previsto dal medesimo regolamento, ad eccezione del caso in cui la richiesta di un mutuo ipotecario o di prestiti chirografari, sia dovuta alla necessità di
porre rimedio a danni derivanti da stati di calamità naturali dichiarati, salvi comunque i limiti agli importi massimi previsti, complessivamente, per ciascun tipo di contributo. Non si può beneficiare del contributo in caso
di irregolarità contributiva e documentale, che è considerata anche causa di decadenza dal contributo stesso.
Non sono considerati regolari i debiti in corso di rateizzazione. E’ causa di esclusione aver beneficiato, nel
medesimo anno solare, di un altro intervento assistenziale erogato da ENPAPI.
BORSE DI STUDIO
Soggetti interessati
Possono presentare domanda per l’erogazione di borse di studio gli Iscritti all’Ente ed i figli di Iscritti o di
Pensionati con trattamento a carico di ENPAPI.
I requisiti di cui ai punti 1) e 2) non si applicano nel caso di richiesta del contributo per avvio dell’attività libero professionale.
Requisiti
• per gli Iscritti, non essere titolari di pensione a carico dell’Ente;
• la regolare posizione contributiva del richiedente ovvero dell’Iscritto o Pensionato genitore del richiedente;
• aver conseguito il titolo con votazione non inferiore a quella stabilita dal bando in relazione a ciascuna categoria;
• non aver beneficiato e non beneficiare di altre borse di studio, assegni, premi o sussidi, da chiunque
erogati, in relazione ai risultati scolastici cui il bando si riferisce.
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All’interno del bando annuale sono esplicitati:
• i soggetti che possono concorrere all’assegnazione delle borse di studio;
• il numero, la tipologia e gli importi delle borse di studio offerte;
• i requisiti per l’accesso, i criteri per la formazione delle graduatorie ed i casi di esclusione;
• i termini per la presentazione della domanda nonché la documentazione da allegare alla stessa;
• le modalità di pubblicazione del bando.
SERVIZI AGGIUNTIVI
ENPAPI, particolarmente attento alle esigenze della professione infermieristica, ha reso disponibili ai suoi
assicurati alcuni importanti servizi aggiuntivi.
Possibilità di consultazione on line della posizione contributiva e previdenziale
All’interno del sito internet istituzionale dell’Ente, all’indirizzo www.enpapi.it, è presente un’apposita
Area Riservata attraverso cui ciascun Iscritto può accedere direttamente on line alla propria posizione
contributiva e previdenziale, con particolare riferimento ai dati anagrafici, alle comunicazioni reddituali
obbligatorie trasmesse, all’estratto conto, all’elenco, in ordine cronologico, di tutti i versamenti effettuati, all’esposizione del montante contributivo con esposizione dei coefficienti di rivalutazione applicati sul
contributo soggettivo dovuto. Per poter accedere a tale area l’Iscritto deve digitare il proprio codice fiscale e la password personale, trasmessa dall’Ente a ciascun Iscritto.
Emissione della carta di credito ENPAPI e pagamento on line dei contributi
quello dell’autonoleggio, delle assicurazioni, del credito, dei prodotti e servizi medicali, dell’editoria, dei
viaggi e del benessere. Sul sito internet dell’Ente, è presente una sezione dedicata alle convenzioni con
descrizione dei servizi e dei prodotti offerti, delle condizioni di favore e dei vantaggi riservati agli Iscritti
ENPAPI e con indicazione delle modalità da seguire per accedere ai vantaggi previsti. Per avere ulteriori
informazioni è possibile contattare il call center ENPAPI ovvero, utilizzare i riferimenti presenti nel sito
per ciascun azienda convenzionata. Periodicamente l’Ente aggiorna le convenzioni che, nel tempo, si
arricchiscono di nuove partnership.
ED INFINE…LE POSSIBILITÀ DI RECLAMO E DI RICORSO
Gli Assicurati-utenti hanno la possibilità di proporre reclamo per la violazione dei principi sanciti dalla
Carta dei Servizi. Il reclamo rappresenta uno strumento di prevenzione del contenzioso ed un modo per
misurare la qualità del servizio ed il grado di soddisfazione dell’Assicurato-utente. I reclami sono ricevuti da un apposito ufficio interno di controllo, di seguito denominato semplicemente “ufficio”.
Il reclamo informale
Il reclamo può essere presentato dall’Utente in via orale, per iscritto o telefonicamente. Nella predisposizione del reclamo, l’Utente può avvalersi dell’assistenza degli uffici preposti a curare i rapporti con il
pubblico.
La procedura
ENPAPI, in collaborazione con Banca Popolare di Sondrio e con la Società Carta SI, ha realizzato una
carta di credito destinata agli Iscritti per agevolare il versamento dei contributi dovuti, rendendo possibile l’ampliamento dei sistemi di pagamento della contribuzione. La carta di credito, che può essere richiesta on line accedendo all’Area Riservata agli Iscritti presente sul sito internet istituzionale, è dotata di tre
plafond distinti, il primo per l’acquisto di beni e servizi tramite il circuito VISA, al pari di qualsiasi altra
carta di credito, ed il prelievo contanti (utilizzando il codice segreto P.I.N.) presso tutti gli sportelli automatici ATM convenzionati Visa in Italia e all’estero, il secondo per il versamento on line dei contributi, in
modo veloce, sicuro e senza dover digitare il numero della carta di credito. Il terzo per l’erogazione sull’abituale conto corrente bancario del richiedente, di una somma utilizzabile per qualsiasi esigenza e/o
soddisfare una necessità improvvisa. Per poter accedere al servizio, in quanto Iscritti ENPAPI, sarà sufficiente essere titolari di un qualsiasi conto corrente bancario, presso qualsiasi istituto di credito. Questa
iniziativa consente anche di poter versare la contribuzione in modalità rateizzata usufruendo di un’opzione che consente il rimborso tramite addebito sul conto corrente bancario, in rate mensili.
1) Al momento della presentazione del reclamo, l’ufficio comunica all’Utente il nominativo del responsabile dell’indagine e i tempi previsti per l’espletamento della stessa.
2) Trascorsi quindici giorni, qualora non siano concluse le attività conseguenti al reclamo, l’ufficio informa l’Utente circa lo stato di avanzamento dell’indagine. Qualora le suddette attività, invece, si siano concluse, si osservano le disposizioni di cui al successivo punto 3.
3) Con la massima celerità e, comunque, non oltre trenta giorni dalla presentazione del reclamo, l’ufficio informa l’Utente circa gli accertamenti compiuti e l’esito conclusivo.
4) In caso di accertamento favorevole all’Utente, nella medesima comunicazione sono indicati i termini entro
i quali l’Ente provvederà alla rimozione delle irregolarità riscontrate o al ristoro del pregiudizio arrecato.
5) In caso di esito sfavorevole o in ogni caso in cui non sia possibile soddisfare immediatamente la richiesta, l’ufficio indicherà gli ulteriori mezzi dei quali l’utente dispone, compreso il ricorso.
L’assistenza telefonica di primo livello
ENPAPI, al fine di offrire servizi aggiuntivi alla professione infermieristica, ha stipulato alcune convenzioni con aziende che operano in settori ritenuti di particolare interesse per la categoria e, precisamente,
Gli iscritti hanno la possibilità di opporsi agli atti di ENPAPI anche attraverso il ricorso.
Può essere presentato contro ogni atto emanato dall’Ente ed ogni decisione che incida sulla propria posizione personale.
Il termine per presentare ricorso è pari a 30 giorni.
Se l’atto è stato emanato dagli uffici (ad esempio un rifiuto di una prestazione) si ha il c.d. ricorso gerarchico, che è indirizzato all’ufficio sovraordinato, come indicato nella comunicazione di diniego ricevuta.
Se l’atto è stato emanato da un organo dell’Ente, si ha c.d. ricorso in opposizione.
Le regole, i tempi, la procedura non cambiano.
Il ricorso deve essere presentato per iscritto (fax, posta raccomandata, prioritaria o e-mail) e la procedura è aperta alla partecipazione eventuale di altri soggetti interessati, chiamati dal ricorrente ovvero da ENPAPI.
L’esecuzione dell’atto o provvedimento impugnato può essere sospesa solo per gravi motivi, su domanda
del ricorrente ovvero d’iniziativa degli uffici o degli organi di ENPAPI.
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ENPAPI, in collaborazione con Poste Italiane, ha attivato un servizio di call center esterno, al numero
199.199.027, dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 20.00. Il call center svolge l’assistenza telefonica di
primo livello, fornendo informazioni di carattere generale e risposte a quesiti ricorrenti, mentre per richieste di carattere specifico, inoltra la richiesta direttamente all’Ente che provvede a ricontattare l’interessato ovvero, ove necessario, attiva le procedure di verifica e le attività istruttorie del caso.
Le convenzioni
Ricorso
La presentazione di un ricorso può portare ad esiti diversi:
• è dichiarato inammissibile il ricorso che non poteva essere proposto;
• è dichiarato improcedibile il ricorso che presenta una irregolarità, che il ricorrente non ha sanato nel
termine assegnato;
• è respinto il ricorso infondato;
• è accolto per incompetenza il ricorso contro un atto emanato da ufficio o organo non competente;
• è accolto il ricorso fondato su riconosciuti motivi di legittimità o di merito e l’atto è annullato o riformato salvo, ove occorra, il rinvio dell’affare all’organo che lo ha emanato.
Ogni decisione è motivata e viene comunicata all’organo o ufficio che ha emanato l’atto impugnato, al ricorrente e agli altri interessati. Decorso il termine di 90 giorni dalla data di presentazione del ricorso senza che l’organo
abbia comunicato la decisione, il ricorso si intende respinto a tutti gli effetti.Prima o dopo il ricorso, contro il provvedimento impugnato è sempre esperibile il ricorso all’autorità giurisdizionale competente, o quello straordinario
al Presidente della Repubblica, ai sensi della normativa pro tempore vigente.
L’ufficio avvisa immediatamente l’Utente della ricezione del ricorso, indicando il nominativo del responsabile dell’indagine, i tempi previsti per l’espletamento della stessa ed i mezzi ulteriori di cui l’Utente
dispone in caso di esito sfavorevole.
L’Ente tiene conto dei reclami ricevuti nell’adozione dei piani annuali di miglioramento progressivo
degli standard dei servizi erogati.
PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI
Legge 5 marzo 1990, n. 45, Ricongiunzione dei periodi assicurativi per i liberi professionisti.
Decreto Legislativo 30 giugno 1994 n. 509, Trasformazione in persone giuridiche private degli Enti gestori di forme di previdenza ed assistenza obbligatorie.
Legge 8 agosto 1995, n. 335, Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare.
D.P.C.M. 21 dicembre 1995, che fornisce uno schema tipo di Carta dei Servizi per il settore previdenziale e assistenziale.
Legge 23 agosto 2004, n. 243, Norme in materia pensionistica e deleghe al Governo nel settore della previdenza pubblica, per il sostegno alla previdenza complementare e all’occupazione stabile e per il riordino
degli Enti di previdenza e assistenza obbligatoria.
Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, Disciplina delle forme pensionistiche complementari.
Decreto Legislativo 2 febbraio 2006 n. 42, Disposizioni in materia di totalizzazione dei periodi assicurativi.
Regolamento di Previdenza dell’ENPAPI.
Regolamenti per l’erogazione delle prestazioni assistenziali a favore degli Iscritti ENPAPI e dei loro familiari.
Costituzione della Repubblica Italiana.
Legge 7 agosto 1990, n. 241, Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso.
D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1119, Semplificazione dei procedimenti in materia di ricorsi amministrativi.
INFORMAZIONI UTILI
Ubicazione dell’Ente e principali collegamenti.
ENPAPI ha un’unica sede, sita in Roma, Via Alessandro Farnese, 3.
Collegamenti:
Auto: collegamenti autostradali A1, A24 e A12.
Giunti sul Grande Raccordo Anulare, percorrerlo fino all’allacciamento con la A24, da prendere in direzione Roma - Tangenziale Est; proseguire dritto fino alla Tangenziale Est, quindi svoltare a destra; percorrere tutta la Tangenziale in Direzione: Foro Italico - Stadio Olimpico - Lungotevere; proseguire dritto sul
Lungotevere per circa 3 km, svoltare a destra per Piazza delle Cinque Giornate, prendere a sinistra Via
Fornovo, svoltare a destra in Via degli Scipioni e poi a sinistra per Via Marcantonio Colonna e per Via
Pompeo Magno. Proseguendo dritto si raggiunge Via Alessandro Farnese.
Treno: Per chi arriva a Roma Termini: 1) Metropolitana Linea A - direzione “Battistini”, fino alla fermata
“Lepanto”, poi proseguire a piedi per circa 300 m; 2) Autobus n. 70 per 12 fermate, scendere alla fermata Vittoria Colonna, proseguire a piedi per 700 m. Per chi arriva a Roma Tiburtina, Metropolitana Linea B
- Direzione “Laurentina” per 4 fermate, scendere a “Roma Termini”, poi proseguire come sopra indicato.
Aereo: da Fiumicino Aeroporto, treno Leonardo Express, partenze ogni 30 minuti, fino a Roma Termini senza fermate intermedie. Da Roma Termini, proseguire come sopra indicato.
Principali mezzi di trasporto pubblico che transitano in prossimità della sede:
Metropolitana: Linea A, fermata “Lepanto”
Autobus: Piazza Cavour: 34, 49, 87, 926, 990
Per più dettagliate indicazioni sui mezzi pubblici: www.atac.roma.it
Orari di apertura degli Uffici al pubblico
Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196, Codice in materia di protezione dei dati personali.
Gli Uffici dell’Ente sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì,
dalle ore 9.30 alle ore 12.30.
Decreto Legislativo 10 febbraio 1996 n. 103, Tutela previdenziale obbligatoria per i soggetti che svolgono
attività di lavoro autonomo.
Recapiti
Call Center: Tel. 199. 199. 027 dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 20.00.
Statuto dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (ENPAPI).
Sito Internet www.enpapi.it
Indirizzo e-mail: [email protected]
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PARTE IV
LA GUIDA AI SERVIZI
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Questa guida vuole rappresentare, ad un tempo, una sintesi ed una panoramica dell’insieme delle prestazioni e dei servizi offerti dall’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (ENPAPI) al fine di garantire a tutti i propri
Iscritti le forme di tutela previdenziale ed assistenziale. Queste, come è noto, costituiscono gli elementi del sistema di protezione sociale governato, dal punto di vista normativo, dall’articolo 38 della Costituzione della Repubblica, su cui si fonda l’attività
dell’Ente.
È a tutti noto, peraltro, che la richiamata funzione di tutela sia svolta per mezzo di una fondazione di diritto privato che
ha il pregio di poter cogliere appieno i bisogni e le esigenze della popolazione Assicurata, ricercando, continuamente,
soluzioni di miglioramento e di ampliamento del novero delle prestazioni offerte.
È per questo motivo che ENPAPI, orientandosi sempre più verso un approccio al servizio, si pone in prima linea, insieme agli
altri Enti di nuova generazione, per migliorare la “copertura” assistenziale attraverso una diversificazione degli interventi diretti
ad agevolare e supportare gli iscritti in stato di necessità e di bisogno e per ricercare soluzioni dirette al perseguimento dell’adeguatezza delle prestazioni. È per questo motivo che, nel corso degli ultimi anni, ha introdotto diverse prestazioni di natura assistenziale attraverso le quali fornire un aiuto economico nei momenti che accompagnano la vita del Professionista. Come in
occasione del tragico evento sismico del mese di aprile 2009 che ha colpito la provincia di L’Aquila e ha visto ENPAPI vicino
ai Professionisti ivi residenti. Tutto ciò, certamente, costituisce il valore aggiunto che l’Ente ha il dovere di offrire ai Professionisti
che sono obbligatoriamente iscritti.
Si è reso necessario, quindi, presentare una nuova guida di quanto l’Ente pone a disposizione, presentandola in una forma
quanto più semplice e schematica, anche nel linguaggio, volutamente non burocratico, che individua in tre macro-aree
le prestazioni offerte dall’Ente: prestazioni previdenziali (il trattamento pensionistico nelle varie articolazioni), interventi
assistenziali (sostegni di natura economica in particolari momenti della vita lavorativa dell’individuo), ulteriori servizi di
ausilio all’Iscritto.
Questa pubblicazione rappresenta il primo di una serie di documenti che l’Ente offre ai suoi Iscritti, volti a favorire un interscambio costruttivo con ENPAPI: dalla Carta dei Servizi al Bilancio sociale passando per il Codice etico, le prossime presentazioni a cura dell’Ente.
Mi auguro che si colga pienamente lo spirito di questa iniziativa, che compie un ulteriore passo di avvicinamento tra l’Ente
ed i suoi Iscritti.
Il Presidente
Mario Schiavon
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Pensione di vecchiaia
Soggetti interessati
• tutti gli assicurati che al compimento del 65° anno di età, abbiano maturato almeno 5 anni di contribuzione effettiva presso l’Ente
• tutti gli assicurati che, al compimento del 57° anno di età, abbiano raggiunto presso l’Ente un’anzianità contributiva non inferiore a 40 anni.
La documentazione
La domanda di pensione di vecchiaia deve essere inviata a mezzo posta, ovvero consegnata a mano presso la sede dell’Ente. Al modulo di domanda, debitamente compilato e firmato, devono essere allegati:
• fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità
• certificato di esistenza in vita (non autocertificazione)
• modulo per l’applicazione delle detrazioni d’imposta.
Servizi Previdenziali
La procedura
Al ricevimento della domanda di pensione, gli uffici provvedono a verificare la sussistenza dei requisiti,
la completezza della documentazione e la regolarità della posizione del richiedente rispetto al corretto
adempimento degli obblighi contributivi e dichiarativi. Conclusa l’attività istruttoria la domanda viene
sottoposta al Consiglio di Amministrazione per la deliberazione.
L’importo della pensione
L’importo della pensione annua è determinato secondo il sistema contributivo, moltiplicando il montante individuale dei contributi versati per il coefficiente di trasformazione relativo all’età dell’assicurato al
momento del pensionamento. Il montante contributivo individuale è costituito dal complesso dei contributi soggettivi versati, annualmente rivalutati su base composta al 31 dicembre di ciascun anno, con
esclusione della contribuzione dello stesso anno, ad un tasso di capitalizzazione calcolato sulla base
della variazione media quinquennale del PIL nominale.
La decorrenza della pensione
La pensione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di maturazione del diritto ed è corrisposta in tredici mensilità di uguale importo. La tredicesima mensilità è pagata nel mese di dicembre. Il
pagamento della pensione può avvenire con accredito sul conto corrente bancario o postale ovvero con
emissione di assegno circolare.
Il supplemento di pensione
I contributi versati all’Ente per i periodi successivi alla data di decorrenza della pensione danno titolo ad
ottenere, ogni due anni, un supplemento di pensione, ossia l’aggiornamento dell’importo sulla base delle
maggiori somme versate.
Riferimenti normativi art. 13, 14, 15 e 16 del Regolamento di Previdenza
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Pensione di inabilità
Soggetti interessati
Possono chiedere l’erogazione della pensione di inabilità gli Iscritti che si trovino nelle seguenti condizioni:
• la capacità all’esercizio della professione sia esclusa, a causa di malattia o infortunio sopravvenuti dopo l’iscrizione, in
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modo permanente e totale
• l’evento si sia verificato e la domanda sia stata presentata in costanza di iscrizione all’Ente
• risultino versate almeno cinque annualità di effettiva contribuzione, di cui almeno tre nel quinquennio
precedente la domanda.
• sia intervenuta la cessazione effettiva dell’attività e la relativa cancellazione dal Collegio.
La domanda per la pensione di inabilità
La domanda di pensione di inabilità deve essere inviata a mezzo posta, ovvero consegnata a mano presso la sede
dell’Ente. Al modulo di domanda, debitamente compilato e firmato, deve essere allegata la seguente documentazione:
• fotocopia di un documento d’identità valido
• certificato medico attestante lo stato di inabilità con indicazione della causa e dell’epoca dell’insorgenza dell’inabilità
• certificato di esistenza in vita (non autocertificazione)
• modulo per l’applicazione delle detrazioni d’imposta.
In caso di infortunio o malattia occorre altresì allegare:
• documentazione comprovante azione giudiziaria contro il responsabile o aventi causa ovvero,
• la prova dell’ammontare dell’’indennizzo ricevuto (non necessaria per risarcimenti da assicurazioni stipulate dall’interessato).
L’importo corrisposto
L’importo della pensione di inabilità è determinato secondo il sistema contributivo, moltiplicando cioè il montante individuale dei contributi soggettivi dovuti, per il coefficiente legale di trasformazione, relativo all’età dell’assicurato, assumendo il coefficiente relativo all’età di 57 anni nel caso in cui l’età dell’assicurato, al momento dell’attribuzione della
pensione, sia inferiore.
Decorrenza della pensione
La pensione di inabilità decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui l’iscritto, avendone conseguito il
diritto, ne faccia domanda. Nel caso in cui la cancellazione dal Collegio provinciale IPASVI avvenga successivamente
alla data di presentazione della domanda, la pensione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello dell’avvenuta cancellazione dal Collegio. La pensione di inabilità è reversibile ai superstiti. La pensione di inabilità viene pagata
in 13 mensilità. La tredicesima mensilità è pagata nel mese di dicembre.
Casi di revoca e di esclusione
La pensione di inabilità non può essere concessa (o se concessa è revocata):
• qualora venga meno lo stato di inabilità che ne ha dato diritto, ovvero nel caso di nuova iscrizione ad
un Collegio provinciale IPASVI
• qualora il danno sia stato risarcito ed il risarcimento ecceda la somma corrispondente alla capitalizzazione, al tasso del 5%
dell’importo annuo spettante; la pensione di inabilità è proporzionalmente ridotta qualora il risarcimento sia inferiore.
La pensione di inabilità è sospesa qualora il beneficiario non si sottoponga alle visite mediche periodiche
predisposte dall’Ente. Trascorsi 6 mesi dalla data di sospensione senza che l’iscritto si sia sottoposto alla
visita, la pensione è revocata d’ufficio
Riferimenti normativi art. 13, 20, 21 e 22 del Regolamento di Previdenza
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Assegno di invalidità
Soggetti interessati
Possono chiedere l’erogazione dell’assegno di invalidità gli Iscritti che si trovino nelle seguenti condizioni:
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• la capacità all’esercizio della professione sia ridotta a meno di un terzo in modo continuativo per difetto fisico o mentale, sopravvenuti dopo l’iscrizione all’Ente
• risultino versate almeno cinque annualità di effettiva contribuzione, di cui almeno tre nel quinquennio
precedente la domanda.
La documentazione
La domanda di assegno di invalidità deve essere inviata a mezzo posta, ovvero consegnata a mano presso la sede dell’Ente, allegando:
• fotocopia di un documento d’identità valido
• certificato medico attestante lo stato d’invalidità con indicazione della causa e dell’epoca dell’insorgenza dell’incapacità lavorativa
• certificato di esistenza in vita (non autocertificazione)
• modulo per l’applicazione delle detrazioni d’imposta.
In caso di infortunio o malattia occorre altresì allegare:
• la documentazione comprovante azione giudiziaria contro il responsabile
• il titolo alla corresponsione dell’indennizzo o l’avvenuta sua corresponsione da parte del responsabile.
L’importo dell’assegno
L’importo dell’assegno di invalidità è quello risultante dall’applicazione del sistema contributivo ed è
determinato moltiplicando il montante individuale dei contributi soggettivi dovuti, per il coefficiente legale di trasformazione, relativo all’età di 57 anni, nel caso in cui l’età dell’assicurato al momento dell’attribuzione dell’assegno sia inferiore.
Decorrenza dell’assegno
L’assegno di invalidità decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui l’iscritto, avendone conseguito il diritto, ne fa domanda. L’assegno viene corrisposto in 13 mensilità. La tredicesima mensilità è pagata nel mese di dicembre.
Casi di revoca ed esclusione
L’assegno d’invalidità non può essere concesso (o se concesso è revocato):
• qualora venga meno la riduzione della capacità lavorativa
• qualora il danno sia stato risarcito ed il risarcimento ecceda la somma corrispondente alla capitalizzazione, al tasso del 5%, dell’importo annuo spettante. L’assegno d’invalidità è proporzionalmente ridotto
qualora il risarcimento sia inferiore.
L’assegno di invalidità è sospeso qualora il beneficiario non si sottoponga alle visite mediche periodiche predisposte dall’Ente. Trascorsi 6 mesi dalla data di sospensione senza che l’iscritto si sia sottoposto alla visita, l’assegno è revocato d’ufficio. L’iscritto beneficiario dell’assegno che prosegua l’esercizio della professione e maturi il
diritto alla pensione di vecchiaia, può richiedere la liquidazione di quest’ultima in sostituzione dell’assegno di
invalidità.
Riferimenti normativi art. 13, 18, 19 e 22 del Regolamento di Previdenza
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Riscatto
Cosa è
Il riscatto è un istituto giuridico che permette di coprire, attraverso il pagamento di un apposito contributo, il
periodo del corso legale di studio rendendolo valido ai fini del calcolo della prestazione pensionistica.
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Soggetti interessati
Possono accedere al riscatto dei periodi di studio, tutti gli iscritti in regola con gli adempimenti dichiarativi e contributivi che, al momento della presentazione della domanda, possano far valere almeno cinque
anni di contribuzione effettiva, ovvero in caso di decesso dell’iscritto, anche dai superstiti di cui all’art.
23 del Regolamento di Previdenza.
Sono riscattabili i periodi di studio relativi a:
• il conseguimento del diploma Universitario (art. 6, comma 3, D.Lgs. 30/12/1992 n.502 e successive
modificazioni),
• il conseguimento di diplomi ed attestati equipollenti,
• il conseguimento della Laurea in Infermieristica e Laurea specialistica in Scienze infermieristiche,
• la partecipazione ai Master di Primo e di Secondo livello.
La documentazione
La domanda di riscatto dei periodi di studio deve essere inviata, utilizzando la modulistica predisposta, a
mezzo raccomandata A.R. ovvero consegnata direttamente presso gli uffici dell’Ente. Al modulo, debitamente compilato e firmato deve essere allegata la seguente documentazione:
• apposita certificazione dalla quale risulti il conseguimento del titolo, la data in cui è stato conseguito, la durata legale del
corso di studi e la sua collocazione temporale;
• fotocopia di un documento di identità valido
La procedura
Il perfezionamento della domanda di riscatto avverrà, dopo la necessaria delibera da parte del Consiglio di Amministrazione
dell’Ente, mediante l’accettazione dell’onere del riscatto da parte dell’interessato, secondo le seguenti modalità:
• in caso di versamento in un’unica soluzione: automaticamente al momento del versamento
• in caso di rateizzazione: mediante l’invio della dichiarazione di accettazione dell’onere di riscatto, redatta utilizzando l’apposito modulo, di una copia del piano di ammortamento predisposto dall’Ente, debitamente firmato per
accettazione e di una copia di un documento di identità valido, da inviare agli uffici dell’Ente, a mezzo raccomandata A.R, entro 45 giorni dalla ricezione del provvedimento di riscatto, pena la decadenza della domanda.
La contribuzione dovuta per ogni anno riscattato
L’iscritto può optare, alternativamente, tra una delle seguenti possibilità:
• versamento del contributo minimo in vigore all’atto della domanda;
• versamento del contributo soggettivo calcolato applicando l’aliquota in % vigente all’atto della domanda sulla media dei redditi percepiti nei cinque anni precedenti la presentazione dell’istanza.
Riferimenti normativi:
Riferimenti Ente:
art. 33 Regolamento di Previdenza - Regolamento per il riscatto
Ufficio Iscrizioni
Ricongiunzione
Cosa è
la ricongiunzione e’ un istituto giuridico , che consente l’unificazione in un'unica gestione previdenziale dei contributivi versati dal professionista in forme diverse di previdenza obbligatoria.
Domanda di ricongiunzione cd in entrata:
l’iscritto all’ENPAPI, in precedenza iscritto in altre forme di previdenza obbligatoria, chiede il trasferimento all’ENPAPI dei contributi versati nelle precedenti gestioni (art. 1 commi 1, 2 e 3 Legge 45/1990)
Presentazione della domanda
La domanda di ricongiunzione deve essere inoltrata all’ENPAPI che promuoverà il procedimento con l’altro/altri
Enti nei quali l’interessato è stato iscritto.
Domanda di ricongiunzione cd in uscita:
l’iscritto in una gestione previdenza obbligatoria diversa dall’ENPAPI, chiede a questo Ente il trasferimento dei contributi versati in precedenza all’ENPAPI (art. 1, comma 4 Legge 45/1990)
Presentazione della domanda
La domanda di ricongiunzione deve essere inoltrata alla Gestione previdenziale presso la quale si è attualmente iscritti e presso cui si intende accentrare la propria posizione contributiva. Per poter presentare domanda di
ricongiunzione passiva il professionista non deve più essere iscritto all’ENPAPI.
NORME COMUNI
La facoltà della ricongiunzione può essere esercitata anche da un superstite di iscritto deceduto a condizione che la domanda venga presentata entro due anni dal decesso, e che il titolare del diritto non sia decaduto dall’esercizio della facoltà di ricongiunzione per rinuncia o per inadempimento. Non è ammessa la ricongiunzione parziale e pertanto i contributi da ricongiungere devono essere tutti quelli versati.
I contributi trasferiti
L’ammontare dei contributi da trasferire è pari alla somma dei contributi previdenziali versati maggiorati dell’interesse composto al tasso annuo del 4,50% a decorrere dal primo giorno dell’anno successivo a quello cui si riferiscono e fino al 31 dicembre dell’anno immediatamente precedente a quello in cui si effettua il trasferimento.
Onere della ricongiunzione
La ricongiunzione è onerosa per il professionista. L’onere viene calcolato dalla gestione accentratrice ed è pari alla differenza tra la riserva matematica necessaria alla copertura assicurativa e l’importo dei contributi trasferiti dalle altre gestioni. Il pagamento dell’onere della ricongiunzione deve essere effettuato in un’unica soluzione ovvero con la rateazione
prevista dalla legge. Si rinuncia alla ricongiunzione se non perviene la conferma della richiesta entro il termine di 60 giorni dalla ricezione della comunicazione e o non viene versato l’importo dovuto.
Imputazione dei contributi ricongiunti
La gestione accentratrice provvederà a determinare il diritto e la misura della pensione unica spettante a seguito dell’esercizio della facoltà di ricongiunzione.
Riferimenti normativi Art. 32 del Regolamento di Previdenza - Legge 45/90
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Totalizzazione
Soggetti interessati
Possono presentare domanda di ricongiunzione i lavoratori autonomi o dipendenti nel settore pubblico o privato. Sono previste le seguenti ipotesi:
Cosa è
La totalizzazione è un istituto giuridico che permette ai lavoratori che abbiano versato contributi previdenziali in diversi Enti di percepire un’unica pensione (di vecchiaia, di anzianità, di inabilità o ai superstiti) sommando i periodi contributivi maturati in ciascuna Gestione Previdenziale.
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Soggetti legittimati
Possono presentare domanda di totalizzazione tutti i lavoratori dipendenti, autonomi, collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori a progetto e liberi professionisti che ne abbiano i requisiti
Requisiti
• L’iscritto non deve essere già pensionato o non deve essere titolare di assegno di invalidità
• L’iscritto non deve aver perfezionato la domanda di ricongiunzione
• L’iscritto che richiede la totalizzazione ai fini dell’erogazione della pensione di vecchiaia o di anzianità deve aver cessato lo svolgimento dell’attività di lavoro dipendente
Ed inoltre deve possedere i seguenti requisiti:
• aver versato, al compimento del 65° anno di età, almeno 20 anni di contribuzione totale (pensione di
vecchiaia) ovvero;
• senza limiti di età, aver versato 40 anni di contribuzione totale (pensione di anzianità);
• aver versato almeno 3 anni di contributi in ogni gestione assicurativa (requisito valido solo per la pensione di vecchiaia e di anzianità);
• gli anni interessati dalla domanda di totalizzazione non devono essere coincidenti
• soddisfare gli ulteriori requisiti richiesti da ciascuna delle gestioni interessate in relazione al trattamento richiesto in totalizzazione.
Procedura
La domanda deve essere presentata dal lavoratore (al compimento dell’età pensionabile o dell’evento
invalidante) o dai superstiti dello stesso, all’ente presso il quale risultano versati gli ultimi contributi.
Tale ente, definito “ENTE DI ISTRUTTORIA”, promuove il procedimento presso l’INPS (Ente individuato
dal legislatore quale ente erogatore).
La pensione pagata dall’INPS consisterà nella somma delle quote che ciascun ente, per la parte di propria competenza, erogherà in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati.
Riferimenti normativi
Riferimenti Ente:
art. 32 del Regolamento di Previdenza – D.lgs. 42/2006 – Legge 247/2007
Ufficio Prestazioni
Pensione ai superstiti
Soggetti interessati
Nel caso di decesso del pensionato o dell’iscritto per il quale risultino versate almeno cinque annualità di contribuzione effettiva (di cui almeno tre nel quinquennio precedente la domanda di pensione) spetta una pensione a:
• coniuge
• coniuge legalmente separato senza addebito di responsabilità (il coniuge separato con addebito ha diritto alla pensione solo ove risulti titolare di assegno alimentare a carico del coniuge deceduto)
• coniuge divorziato, solo se non passato a nuove nozze e titolare di assegno alimentare
• figli minorenni
• figli maggiorenni studenti, che non svolgano attività di lavoro retribuito, per la durata del corso legale di studi e comunque
non oltre il compimento del 26esimo anno di età, sempre che risultassero a carico del de cuius al momento del decesso
• figli maggiorenni, se totalmente inabili al lavoro ed a carico del de cuius al momento della morte
• in mancanza del coniuge e/o dei figli, ai genitori ultra65° o inabili al lavoro che, alla morte dell’iscritto o del
pensionato, risultavano a suo carico
• in mancanza del coniuge e/o dei figli e dei genitori, ai fratelli celibi ed alle sorelle nubili superstiti che,
al momento della morte del de cuius risultavano inabili al lavoro ed a suo carico.
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La domanda di pensione
La domanda di pensione ai superstiti deve essere redatta sull’apposito modulo ed inviata a mezzo posta,
ovvero consegnata a mano presso la sede dell’Ente. Al modulo di domanda, debitamente compilato e firmato, deve essere allegata la seguente documentazione:
• copia di un documento d’identità del o dei richiedenti
• certificato di morte (non autocertificazione)
• modulo per l’applicazione delle detrazioni d’imposta.
In caso di figli maggiorenni studenti è necessario, inoltre, inviare:
• certificazione universitaria attestante la durata legale del corso di studi, la prima immatricolazione, la
regolarità del percorso di studi
• dichiarazione di non svolgimento di attività lavorativa
L’importo corrisposto
L’importo della pensione in favore dei superstiti è determinato nelle seguenti aliquote della pensione annua già liquidata o che sarebbe spettata all’assicurato, calcolata secondo le modalità di determinazione della pensione di vecchiaia. Nel
caso in cui il decesso dell’assicurato sia avvenuto prima del compimento del 57esimo anno di età, si adotta il coefficiente di trasformazione relativo a 57 anni.
I SUPERSTITI
LE PERCENTUALI*
Coniuge e figli
Coniuge
60%
Figlio unico, se non ha diritto il coniuge
70%
Ciascun figlio, se ha diritto anche il coniuge
20%
Ciascuno dei figli, se non ha diritto il coniuge
40%
Altre categorie di superstiti
Genitore
15%
Fratello o sorella
15%
* La somma delle quote non può comunque superare il 100% della pensione che sarebbe spettata al de cuius.
Decorrenza della pensione
La pensione ai superstiti decorre dal primo giorno del mese successivo al decesso dell’iscritto o del pensionato.
L’erogazione della pensione cessa con la morte del beneficiario ovvero al venir meno delle condizioni soggettive
richieste per la maturazione del diritto (es. matrimonio del coniuge superstite; raggiungimento della maggiore età dei
figli). Il pagamento della pensione avviene in 13 mensilità. La tredicesima mensilità è pagata nel mese di dicembre.
Riferimenti normativi art. 13, 23, 24 e 25 del Regolamento di Previdenza
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Restituzione del montante contributivo
Soggetti interessati
La restituzione del montante contributivo accumulato può essere chiesta da coloro che, al compimento
dell’età pensionabile (65° anno di età), risultino cancellati dall’Ente e abbiano maturato una contribuzione effettiva presso l’Ente stesso inferiore a 5 anni.
Importo restituito
L’importo che viene restituito è pari alla somma dei contributi soggettivi versati capitalizzati. Nel caso in cui dopo la liquidazione dell’importo restituito l’interessato decida di reiscriversi all’Ente, è possibile restituire entro sei mesi dalla nuova
iscrizione l’importo liquidato maggiorato degli interessi legali, al fine di ricostituire la precedente posizione assicurativa.
141
Presentazione della domanda di restituzione
La domanda di restituzione del montante contributivo deve essere redatta sull’apposito modulo ed inviata a mezzo posta, ovvero consegnata a mano presso la sede dell’Ente. Al modulo deve essere allegata una
fotocopia di un documento di riconoscimento valido.
Riferimenti normativi art. 9 del Regolamento di Previdenza
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Restituzione del montante contributivo ai superstiti
Soggetti interessati
In caso di decesso di assicurato, la cui posizione assicurativa e contributiva non consenta di erogare la pensione ai superstiti, questi ultimi possono chiedere la restituzione del montante contributivo. In tal caso la restituzione spetta ai superstiti in misura proporzionale, secondo le stesse percentuali previste per l’erogazione del trattamento pensionistico.
Servizi Assistenziali
I SUPERSTITI
LE PERCENTUALI*
Coniuge e figli
Coniuge
60%
Figlio unico, se non ha diritto il coniuge
70%
Ciascun figlio, se ha diritto anche il coniuge
20%
Ciascuno dei figli, se non ha diritto il coniuge
40%
Altre categorie di superstiti
Genitore
15%
Fratello o sorella
15%
* La somma delle quote non può comunque superare il 100% del montante contributivo maturato.
Importo restituito
L’importo che viene restituito è pari alla percentuale (di cui alla tabella precedente) del montante contributivo maturato.
Presentazione della domanda di restituzione
La domanda di restituzione deve essere inoltrata all’Ente utilizzando l’apposito modulo ed inviata a mezzo posta
ovvero consegnata a mano direttamente presso gli uffici dell’Ente. Al modulo devono essere allegati:
• copia di un documento di identità valido
• certificato di morte (non autocertificazione).
Inoltre, in caso di figli maggiori studenti è necessario inoltre inviare:
• certificazione universitaria (durata del corso, anno immatricolazione e regolarità del percorso)
• dichiarazione circa non svolgimento di attività lavorativa
Riferimenti normativi art. 23, comma 5, del Regolamento di Previdenza
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
142
143
Indennità di maternità
Soggetti interessati
Possono presentare domanda per ottenere l’indennità di maternità tutte le iscritte all’Ente, nei seguenti casi:
• parto
• interruzione di gravidanza, per motivi spontanei o terapeutici, dopo il compimento del sesto mese
• adozione o affidamento in pre-adozione a condizione che il bambino non abbia superato il sesto anno
di età al momento dell’ingresso nel nuovo nucleo familiare
• aborto spontaneo o terapeutico verificatosi non prima del terzo mese di gravidanza
Casi di esclusione
Il diritto all’indennità di maternità è escluso laddove l’iscritta goda di analoga prestazione, erogata da
altro Ente di previdenza obbligatorio.
Dal 01/01/2008, l’indennità viene erogata anche nel caso di iscritta che svolge contestuale lavoro dipendente con contratto a tempo parziale: l’importo erogato sarà pari alla differenza tra l’indennità percepita
e quella che sarebbe stata erogata dall’Ente.
Misura dell’indennità
L’indennità di maternità che viene corrisposta è pari all’80% dei 5/12 del reddito professionale percepito
e denunciato ai fini fiscali come reddito da lavoro autonomo dalla libera professionista nel secondo anno
antecedente la data dell’evento. L’indennità è riconosciuta anche nel caso di reddito negativo o pari a
zero: non può essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione calcolata nella misura dell’80% del salario minimo giornaliero stabilito per la qualifica di impiegato dalla Tabella A allegata al D.L. 29/07/1981
n. 402, convertito con modificazioni nella legge 26/08/1981 n. 537 (art. 70, comma 3 D.Lgs 151/2001).
L’indennità non potrà essere superiore a cinque volte l’importo minimo derivante da comma 3, dell’art.
70 del D.Lgs 151/2001. L’indennità di maternità in quanto sostitutiva del reddito professionale è sottoposta alla ritenuta d’acconto del 20% e costituisce base di calcolo dei contributi previdenziali dovuti
all’Ente.
MISURA MINIMA DELL’INDENNITA’ DI MATERNITA’
ANNO
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
EURO
3.880,24
3.972,80
4.072,64
4.153,76
4.224,48
4.238,52
4.382,56
Nota: gli importi sono lordi
Modalità e termini di presentazione della domanda
La domanda di indennità di maternità deve essere redatta sull’apposito modulo ed inviata a mezzo posta, ovvero consegnata a mano presso la sede dell’Ente. La domanda può essere presentata a partire dal compimento del 6° mese di gravidanza
ed entro il termine perentorio di 180 giorni dalla nascita del bambino o dall’interruzione della gravidanza o dall’entrata in famiglia nel caso di adozione o affidamento.
Al modulo di domanda debitamente compilato e firmato deve essere allegata:
144
• copia di un documento di riconoscimento valido
• copia della dichiarazione dei redditi presentata ai fini IRPEF e relativa al secondo anno antecedente la
data dell’evento
e inoltre a seconda del caso, seguente documentazione medica:
• certificato medico comprovante la data presunta di inizio della gravidanza e del parto ovvero il certificato di assistenza al parto ovvero
• certificato medico comprovante l’avvenuta interruzione di gravidanza, spontanea o volontaria, dopo il
sesto mese di gravidanza ovvero
• copia autenticata del provvedimento di adozione o affidamento pre-adottivo, certificato di nascita del bambino (o dichiarazione sostitutiva di certificazione sottoscritta dalla persona che ha diretta conoscenza dei dati
richiesti) e dichiarazione della data di ingresso del bambino nel nucleo familiare (nel caso di adozione o affidamento pre-adottivo) ovvero
• certificato medico comprovante l’avvenuta interruzione di gravidanza, spontanea o volontaria, non
prima del terzo mese di gravidanza.
Riferimenti normativi art. 29 del Regolamento di Previdenza – D.lgs. 151/2001
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Indennità di malattia
Soggetti interessati
Possono richiedere la prestazione gli iscritti all’Ente.
Eventi che legittimano la presentazione della domanda
Interruzione forzata dell’attività professionale per un periodo pari o superiore a 45 giorni, a causa di
malattia o infortunio.
Senza limite minimo di interruzione dell’attività lavorativa, in caso di ricovero presso strutture ospedaliere pubbliche o convenzionate con il SSN, ovvero fuori del territorio nazionale, se l’intervento risulta comunque coperto ed autorizzato dal SSN. La prestazione può essere erogata per un massimo di 180 giorni in relazione ad un medesimo evento.
Casi di esclusione
• Godimento di trattamento pensionistico erogato da altro Ente, pubblico o privato
• aver già usufruito, nel medesimo anno solare, della tutela offerta dall’indennità di malattia, anche in
relazione ad eventi patologici diversi, oltre il limite di 180 giorni
• aver già usufruito, nel medesimo anno solare, di un intervento per stato di bisogno
Misura dell’intervento
Il reddito dichiarato ai fini della contribuzione presso l’Ente l’anno precedente la data di inizio della tutela richiesta (R) è diviso per 360. Si ottiene così un indicatore di reddito giornaliero (Rg) da moltiplicare per il numero di giorni di interruzione dell’attività lavorativa (I). La base per il calcolo (C) ottenuta in tal modo viene rapportata ad una percentuale (P), indicata nella
tabella sottostante, definita in base al reddito prodotto e denunciato (R) ed al periodo di iscrizione dell’assicurato nell’anno
precedente.
redditi fino
da € 0,00 ad € 30.000,00
da € 30.001,00 ad € 60.000,00
a 4 mesi
30%
30%
da 5 ad 8 mesi
40%
37%
Nota :€ 7.000,00 è il minimo / € 60.000,00 è il massimo
Nota gli importi vanno frazionati per i mesi di effettiva iscrizione
145
oltre 8 mesi
50%
45%
Riassumendo: 1. (R/360) * I = C
2. C * P = Indennità di malattia corrisposta
Modalità e termini di presentazione della domanda
La domanda di indennità di malattia deve essere redatta sull’apposito modulo ed inviata a mezzo posta, ovvero consegnata a mano presso la sede dell’Ente entro 180 giorni dall’evento patologico. Al modulo di domanda, debitamente compilato e firmato, deve essere allegata la seguente documentazione:
• stato di famiglia
• copia di un documento di identità valido e del codice fiscale
• copia della dichiarazione dei redditi individuali assoggettati a contribuzione per l’anno precedente a quello di
decorrenza della prestazione richiesta
Ed inoltre, in relazione al tipo di evento patologico subito, la seguente documentazione medica:
• certificazione medica comprovante la patologia e la sospensione dell’attività professionale
• eventualmente, cartella clinica
• in caso di ricovero, certificato di degenza
• in caso di ricovero presso strutture estere, la relativa autorizzazione del SSN
I riferimenti normativiart. 28 bis del Regolamento di Previdenza – Regolamento per
l’erogazione dell’Indennità di Malattia
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Intervento assistenziale per stato di bisogno
Soggetti interessati
Possono richiedere la prestazione gli iscritti in regola con gli adempimenti contributivi ed i titolari di trattamento pensionistico diretto, indiretto o di reversibilità, nonché i titolari di pensione di inabilità ovvero di assegno di invalidità.
Possono altresì presentare istanza, nei limiti dei versamenti effettuati, coloro che sono stati iscritti all’Ente
per almeno un triennio ed i soggetti ammessi alla contribuzione volontaria nonché, nei casi previsti, gli
appartenenti al nucleo familiare.
Eventi che legittimano la presentazione della domanda
Danno diritto ad essere collocati in graduatoria:
• eventi straordinari originati da caso fortuito o forza maggiore, con rilevante incidenza sul bilancio familiare per la necessità di farvi fronte con esborsi urgenti e non differibili, né ordinariamente sostenibili (ad
esempio, terremoti, alluvioni, altro...)
• malattia o infortunio che provochino la sospensione o riduzione forzata dell’attività professionale per
almeno tre mesi
• decesso dell’iscritto o del pensionato, da cui derivino gravi difficoltà finanziarie al coniuge ed ai figli
minori, ovvero ai figli inabili al lavoro se a carico del de cuius al momento della morte
• malattia o infortunio dell’iscritto o pensionato, ovvero di appartenenti al nucleo familiare del medesimo ed a suo carico, per far fronte alle quali siano affrontate spese non coperte dal SSN o da altri Enti
• inabilità temporanea al lavoro, prolungata per almeno tre mesi
Casi di esclusione
Si può usufruire di un solo intervento per stato di bisogno per ciascun anno solare. Un medesimo evento, ingenerante
una situazione di bisogno, può dar diritto al massimo a due prestazioni (in due anni differenti). In caso di più aventi diritto all’interno del medesimo nucleo familiare, la prestazione è erogata solo al capo famiglia.
L’intervento per stato di bisogno non è cumulabile, nello stesso anno solare, con l’indennità di malattia ed il contributo
per spese funebri. Avere maturato, l’anno precedente quello della domanda, un reddito individuale o familiare superio146
ri ai limiti stabiliti, anno per anno, dal Consiglio di Amministrazione.
Misura dell’intervento
Ogni anno il Consiglio di Amministrazione stabilisce i limiti minimo e massimo degli interventi per stato
di bisogno. In relazione al numero di domande pervenute ed alle disponibilità economiche, il Consiglio
di Amministrazione stabilisce caso per caso la misura della prestazione, tenendo conto dei suddetti limiti minimo e massimo.
Modalità e termini di presentazione della domanda
La domanda di intervento per stato di bisogno deve essere redatta sull’apposito modulo ed inviata a
mezzo posta, ovvero consegnata a mano presso la sede dell’Ente entro 180 giorni dall’evento che è causa
dello stato di bisogno.
Al modulo di domanda, debitamente compilato e firmato, deve essere allegata la seguente documentazione:
• copia di un documento di identità valido
• stato di famiglia
• copia conforme della dichiarazione dei redditi del nucleo familiare
Ed inoltre,
• in relazione alla previsione di cui alla lettera a), relazione peritale dei danni riportati
• in relazione alle previsioni di cui alla lettera b), certificato medico
• in relazione alla previsione di cui alla lettera c), certificato di morte dell’iscritto o pensionato, copia
autentica della dichiarazione dei redditi o altro documento da cui risultino i familiari a carico del de cuius
• in relazione alla previsione di cui alla lettera d), certificato medico e documentazione delle spese sostenute
• in relazione alla previsione di cui alla lettera e), certificato medico che attesti la temporanea inabilità
al lavoro
Infine,
• ogni altro documento utile a dimostrare lo stato di bisogno
Riferimenti normativi art. 28 bis del Regolamento di Previdenza
Regolamento per gli Interventi Assistenziali in caso di Stato di Bisogno
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Contributo per spese funebri
Soggetti interessati
Possono richiedere la prestazione:
• gli iscritti ed i pensionati dell’Ente, per il decesso del coniuge, del figlio, del genitore o comunque del
componente il nucleo familiare .
Inoltre, in caso di decesso dell’iscritto o pensionato, possono presentare domanda coloro che, rispetto al
de cuius siano:
• gli aventi diritto a pensione indiretta o di reversibilità
• gli aventi diritto a prosecuzione della pensione indiretta o di reversibilità
• i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo
• il coniuge senza diritto a pensione ed il convivente more uxorio
Eventi che legittimano la presentazione della domanda
Legittimano la richiesta di contributo per spese funebri la situazione soggettiva sopra descritta, unitamente a l’aver affrontato le spese (documentate) per il funerale.Il Consiglio di Amministrazione stabilisce anno
per anno l’importo massimo erogabile, anche in caso di commorienza.
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Casi di esclusione
Aver già usufruito, nel medesimo anno solare, di un intervento per stato di bisogno.
Misura dell’intervento
La misura dell’intervento è pari alle spese documentate, nei limiti massimi suddetti.
Modalità e termini di presentazione della domanda
La domanda di contributo per spese funebri deve essere redatta sull’apposito modulo ed inviata a mezzo
posta, ovvero consegnata a mano presso la sede dell’Ente entro 180 giorni dall’evento che ne è causa.
Al modulo di domanda, debitamente compilato e firmato, deve essere allegata la seguente documentazione:
• stato di famiglia alla data del decesso
• copia di un documento di identità valido
• certificato di morte (non autocertificazione)
• copia autentica della documentazione intestata delle spese sostenute
Riferimenti normativi art. 28 bis del Regolamento di Previdenza
Regolamento per l’erogazione del contributo per spese funebri
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Trattamenti economici speciali
Soggetti interessati
Possono beneficiare del sussidio:
• gli orfani titolari di pensione ai superstiti, indiretta o di reversibilità;
• i titolari di pensione di inabilità.
Eventi che legittimano la presentazione della domanda
• Essere titolari di una pensione di inabilità;
• Essere orfano, titolare di pensione ai superstiti, indiretta o di reversibilità.
Misura dell’intervento
Il trattamento economico speciale assicura, unitamente alla prestazione previdenziale in essere, un’erogazione complessiva pari ad € 1.000,00 lordi su base mensile. La misura del trattamento può essere variata anno
per anno dal Consiglio di Amministrazione sulla base dello stanziamento in bilancio preventivo e della delibera di cui all’articolo 8 del Regolamento per gli interventi assistenziali in caso di stato di bisogno.
Modalità e termini di presentazione della domanda
L’attribuzione del beneficio avviene con delibera del Consiglio di Amministrazione, senza necessità di
domanda da parte dell’interessato, con decorrenza dal primo giorno del mese successivo alla delibera
stessa e per i 12 mesi seguenti. La delibera di concessione del beneficio da parte del Consiglio di
Amministrazione avverrà tendenzialmente nella stessa seduta di delibera della pensione ai superstiti o di
inabilità.
Riferimenti normativi art. 28 bis del Regolamento di Previdenza
Regolamento per l’erogazione di trattamenti economici speciali
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
148
Borse di studio
Soggetti e requisiti
ENPAPI emana annualmente un bando di concorso per l’erogazione di borse di studio riservate agli iscritti all’Ente ed ai
figli di iscritti o di pensionati con trattamento a carico di ENPAPI. I requisiti di ammissione al concorso sono:
a) per gli iscritti, non essere titolari di pensione a carico dell’Ente;
b) la regolare posizione contributiva del richiedente ovvero dell’iscritto o pensionato genitore del richiedente;
c) aver conseguito il titolo con votazione non inferiore a quella stabilita dal bando in relazione a ciascuna categoria;
d) non aver beneficiato e non beneficiare di altre borse di studio, assegni, premi o sussidi, da chiunque
erogati, in relazione ai risultati scolastici cui il bando si riferisce.
Bando
All’interno del bando sono esplicitati:
• i soggetti che possono concorrere all’assegnazione delle borse di studio;
• il numero, la tipologia e gli importi delle borse di studio offerte;
• i requisiti per l’accesso, i criteri per la formazione delle graduatorie ed i casi di esclusione;
• i termini per la presentazione della domanda nonché la documentazione da allegare alla stessa;
• le modalità di pubblicazione del bando.
Riferimenti normativi art. 13, 23, 24 e 25 del Regolamento di Previdenza
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
Contributi per l’avvio e l’esercizio dell’attività libero professionale
Soggetti interessati
Possono usufruire dell’intervento gli Iscritti all’Ente che:
a) alla data di presentazione della domanda abbiamo un’anzianità contributiva, pari ad almeno due anni
consecutivi;
b) abbiano, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, un reddito imponibile medio non
superiore a duecentocinquanta volte l’importo del contributo soggettivo minimo vigente nell’anno della
presentazione della domanda;
c) posseggano una posizione contributiva regolare;
d) mantengano lo status di iscritto per tutta la durata della concessione del contributo concesso da parte dell’Ente;
e) siano titolari di mutuo o prestiti chirografari stipulati presso i soggetti convenzionati con l’Ente ed esclusivamente finalizzati alla realizzazione degli scopi previsti dal regolamento, nonché con durata residua,
alla data della domanda, non superiore a 10 anni.
I requisiti di cui alle lettere a) e b), non si applicano nel caso di richiesta del contributo per avvio dell’attività libero professionale.
Eventi che legittimano la presentazione della domanda
• titolarità di un mutuo ipotecario finalizzato esclusivamente all’acquisto o alla costruzione, manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione, ampliamento e sopraelevazione con eventuale trasformazione delle unità immobiliari, nonché la ricostruzione di unità immobiliari, comprese pertinenze accessorie, destinate a studio o ambulatorio professionale ovvero l’acquisto di macchinari, arredi, attrezzature destinati all’esercizio dell’attività professionale;
• titolarità di un prestito chirografario finalizzato alle spese di avvio dell’attività libero professionale;
• titolarità di un prestito chirografario finalizzato esclusivamente all’acquisto di macchinari, arredi, attrezzature destinati
all’esercizio dell’attività professionale, o per l’esecuzione di lavori di ristrutturazione ordinaria e straordinaria dell’immobile destinato a studio o ambulatorio professionale.
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Casi di esclusione
Si può usufruire dei benefici previsti per l’avvio e l’esercizio dell’attività professionale solo se siano trascorsi
almeno tre anni dall’estinzione di un eventuale altro beneficio previsto dal medesimo regolamento, ad eccezione della caso in cui la richiesta di un mutuo ipotecario o di prestiti chirografari, sia dovuta alla necessità
di porre rimedio a danni derivanti da stati di calamità naturali dichiarate, salvi comunque i limiti agli importi massimi previsti, complessivamente, per ciascun tipo di contributo.
Non si può beneficiare del contributo in caso di irregolarità contributiva e documentale, che è considerata anche
causa di decadenza dal contributo stesso. Non sono considerati regolari i debiti in corso di rateizzazione.
E’ causa di esclusione aver beneficiato, nel medesimo anno solare, di un altro intervento assistenziale erogato da ENPAPI.
Misura dell’intervento
L’erogazione del contributo avviene, previa deliberazione del Consiglio di Amministrazione sull’ammissibilità ed accettazione della domanda, mediante la corresponsione diretta all’Istituto di credito convenzionato dell’importo corrispondente al tasso di interesse fisso dell’1% annuo commisurato all’importo
minore tra quello del mutuo effettivamente stipulato ed euro centomila.
In caso di prestiti chirografari, l’erogazione dei contributi avviene mediante corresponsione diretta
all’Istituto di credito convenzionato dell’importo corrispondente al tasso di interesse fisso dell’1% annuo,
commisurato ad un importo massimo pari a cinquanta volte il contributo soggettivo minimo vigente per
l’anno della domanda, anche nell’ipotesi di concessione di finanziamenti superiori da parte degli istituti
di credito convenzionati con l’Ente.
Riferimenti normativi art. 28 bis del Regolamento di Previdenza
Regolamento per l’erogazione di contributi per l’avvio e l’esercizio dell’attività
libero professionale
Riferimenti Ente:
Ufficio Prestazioni
La previdenza complementare - Fondo Sanità
Cosa è FondoSanità
Il Fondo Pensione Complementare a Capitalizzazione per gli esercenti le professioni Sanitarie è un fondo pensione
negoziale (chiuso) nato con l’obiettivo di offrire trattamenti pensionistici complementari rispetto a quelli erogati dal
sistema obbligatorio. L’adesione è libera e volontaria.
Soggetti e requisiti
Possono aderire al Fondo Sanità:
• Iscritti ad ENPAPI;
• Iscritti all’Albo dei collegi IP.AS.VI
Modalità di adesione
L’interessato che, dopo aver visionato lo Statuto e la Nota informativa del fondo, intenda iscriversi al
Fondo Sanità, deve compilare il modulo di adesione indicando la quota di contribuzione che vuole versare e la linea di investimento prescelta.
FondoSanità mette a disposizione 3 linee di investimento (comparti):
a) SCUDO: portafoglio orientato verso un’attività a basso rischio e di pronta liquidabilità.
› Grado di rischio: basso
› Orizzonte temporale: breve/medio periodo (fino a 10 anni)
b) PROGRESSIONE: composizione bilanciata in titoli di debito e di capitale
150
› Grado di rischio: medio
› Orizzonte temporale: medio/lungo periodo (oltre 5 anni)
c) ESPANSIONE: portafoglio orientato verso titoli di capitale
›Grado di rischio: medio/alto
›Orizzonte temporale: medio/lungo periodo (oltre 10 anni)
Agevolazioni fiscali
Sono state, infine, introdotte agevolazioni fiscali sia per quanto riguarda i contributi versati che per le prestazioni erogate:
• i contributi versati al fondo pensione sono deducibili fino ad un importo annuo massimo di € 5.164,57;
• i rendimenti maturati sono assoggettati ad un’imposta sostitutiva con aliquota all’11% (i prodotti finanziari diversi da quelli con finalità previdenziale sono tassati al 12,5%);
• sia la rendita che il capitale, per la parte non tassata in fase di accumulo, sono tassati al 15%
L’importo della pensione e i requisiti
I contributi versati, incrementati dai rendimenti accumulati, formano il montante contributivo individuale, dal quale dipenderà l’importo della pensione, la quale si può ottenere nel momento in cui matura il
diritto a pensione nel sistema obbligatorio di primo livello a condizione che la partecipazione al fondo
sia di almeno 5 anni. Le prestazioni pensionistiche possono essere erogate in capitale (prestazione in
un’unica soluzione erogabile fino ad un massimo del 50% del montante finale accumulato) ed in rendita (prestazione periodica).
L’anticipazione delle prestazioni
È possibile, inoltre, chiedere anticipazioni nei seguenti casi e con i seguenti limiti:
• spese sanitarie: in qualunque momento può essere richiesta un’anticipazione del 75% del montante in
quel momento accumulato per far fronte a spese sanitarie a seguito di gravissime situazioni relative a sé,
al coniuge ed ai figli per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche;
• acquisto e ristrutturazione della prima casa: dopo 8 anni di iscrizione può essere richiesta un’anticipazione pari al 75% del montante in quel momento accumulato per l’acquisito della prima casa di abitazione per sé
o per i figli. Stessa anticipazione può essere concessa nel caso di ristrutturazione della prima casa di abitazione
ma solo nei casi prestabiliti;
• per altre esigenze: dopo 8 anni di iscrizione può essere richiesta un’anticipazione pari al 30% del montante
in quel momento accumulato per altre esigenze per le quali il Fondo non è tenuto a verificarne le motivazioni.
Riscatto e trasferimento posizione
La normativa prevede inoltre che chi aderisce ad un fondo complementare possa:
• riscattare la propria posizione: recuperare in un’unica soluzione le somme versate nel caso in cui ci si
trovasse in alcune situazioni predeterminate quali inoccupazione prolungata o invalidità permanente;
• trasferire la posizione ad altro fondo: in caso di perdita dei requisiti di iscrizione ovvero in base a decisione volontaria dopo 2 anni di iscrizione al fondo.
151
Assistenzasanitaria integrativa EMAPI
COVENZIONI ENPAPI E CARTA DI CREDITO
Cosa è EMAPI
ENPAPI mette a disposizione di tutti gli Assicurati e della platea degli Iscritti ai Collegi IPASVI una serie
di convenzioni e servizi aggiuntivi stipulate con Aziende che operano nei settori ritenuti quelli più adatti a soddisfare i bisogni e le necessità rilevati presso i nostri Assicurati:
• Autonoleggio
• Istituti di credito
• Prodotti e servizi medicali
• Editoria
• Viaggi e benessere
• Istituti di lingua
Dato il continuo aggiornamento dei servizi offerti si rimanda al sito www.enpapi.it, che, nella sezione
“servizi agli Iscritti”, fornisce le informazioni di dettaglio.
EMAPI, Ente di Mutua Assistenza dei Professionisti Italiani, è un Ente istituito con lo scopo di assicurare prestazioni sanitarie integrative e trattamenti assistenziali ai professionisti.
Soggetti e requisiti
Possono aderire ad EMAPI tutti gli Iscritti ENPAPI ed i loro conviventi.
Modalità di adesione
Gli interessati, dopo aver consultato lo Statuto e la documentazione messa a disposizione dall’EMAPI,
devono compilare il modulo di adesione, entro le date indicate sul sito www.emapi.it, scegliere il piano
sanitario ed effettuare il pagamento del relativo premio.
Piani sanitari offerti
I piani sanitari offerti sono due, suddivisi in due Sezioni di garanzie: “A” e “B”.
• La Sezione Garanzie “A” tutela gli eventi “Grandi Interventi e Gravi Eventi morbosi” che necessitino di
ricovero ospedaliero o domiciliare.
• La Sezione Garanzie “B” tutela gli eventi ricovero con o senza intervento, accertamenti diagnostici, visite specialistiche ed in più prevede una serie di garanzie accessorie. E’ un piano di assistenza sanitaria
integrativa che per l’ampiezza delle garanzie offerte, data l’obbligatorietà di sottoscrivere anche la polizza “A”, viene indicato come “globale”.
Riferimenti:
• sito internet www.emapi.it
• indirizzo e-mail [email protected]
• numero verde 848 88 11 66 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle
ore 16.00) attivo da tutta Italia
• numero 06 44250196 dedicato a chi chiama dal distretto di Roma e dei telefoni cellulari
• Fax 06/44252624
• EMAPI, Via Lazzaro Spallanzani, 24 - 00161 Roma
Per informazioni e per le prenotazioni dei servizi sanitari da effettuarsi presso le strutture convenzionate è
invece necessario contattare il Call Center Emapi/Assicurazioni Generali al numero verde 800 54 58 00.
Per i soli iscritti all’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica, è disponibile una carta di
credito denominata CARTA ENPAPI, nata dalla collaborazione tra l’Ente e la Banca Popolare di Sondrio.
CARTA ENPAPI è gratuita e dispone di funzionalità utili all’Iscritto, sia in ambito professionale, sia in
quello privato.
Può essere utilizzata per:
Pagamento degli acquisti presso gli esercizi commerciali convenzionati con il circuito Visa e prelievo contanti (utilizzando il codice segreto P.I.N.) presso tutti gli sportelli automatici ATM convenzionati Visa in
Italia e all’estero. Il rimborso degli utilizzi può avvenire in un’unica soluzione o in modo rateale e il plafond mensile accordato può variare da un minimo di 1.300 euro a un massimo di 8.000 euro.
Versamento on line, veloce, sicuro e senza spese, dei contributi previdenziali attraverso il portale web dell’Ente.
Anche in questo caso il rimborso può avvenire in un’unica soluzione o in modo rateale. Il plafond massimo concesso per questa funzionalità può raggiungere i 25.000 euro.
Terza linea per l’erogazione immediata, sull’abituale conto corrente bancario del titolare della carta, di una somma utilizzabile per qualsiasi esigenza e/o soddisfare una necessità improvvisa. Questa funzionalità rappresenta una riserva di
denaro subito disponibile, a cui accedere ogni volta che se ne presenti l’occorrenza.
Il rimborso previsto è rateale e il plafond accordato va da un minimo di 2.000 euro a un massimo di
20.000 euro.
È possibile richiedere CARTA ENPAPI, accedendo all’area riservata agli iscritti del sito www.enpapi.it e
compilando l’apposito form presente nella sezione “carta di credito”, se:
• sei in regola con il versamento dei contributi previdenziali;
• sei titolare di un conto corrente acceso presso qualsiasi istituto bancario.
L’emissione della CARTA ENPAPI avviene su completa responsabilità della Banca Popolare di Sondrio e
sono necessari circa 30 giorni per ottenerne il rilascio.
Per tutte le informazioni sono a disposizione le pagine dedicate a CARTA ENPAPI sul sito istituzionale
dell’Ente www.enpapi.it, il numero verde gratuito 800 767 161 e l’indirizzo e-mail [email protected]
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PEC: Posta Elettronica Certificata ENPAPI
ENPAPI, offre gratuitamente e senza limiti di tempo ai propri iscritti una casella gratuita e per sempre ai
propri iscritti una casella di posta elettronica certificata (PEC).
Tale offerta è in linea con l’attività da tempo svolta, intesa a fornire agli iscritti strumenti innovativi e diretti ad agevolare il rispetto degli adempimenti connessi all’esercizio della libera professione.
Cosa è la Posta Elettronica Certificata
La Posta Elettronica Certificata è un nuovo sistema attraverso il quale è possibile inviare e-mail con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno. Consente, quindi, di rendere più efficienti e rapide le comunicazioni e l’invio di documenti tra gli Enti e i propri iscritti.
Modalità di adesione
Per aderire all’offerta della Posta elettronica certificata gratuita, da cui si può recedere in qualsiasi
momento, è stato trasmesso, a tutti gli iscritti, il modulo da sottoscrivere e rispedire all’Ente, utilizzando
la busta, anch’essa allegata, con affrancatura a carico di ENPAPI.
Per i nuovi iscritti il modulo da sottoscrivere per l’adesione sarà fornito a completamento della procedura d’iscrizione.
Riferimenti:
• sito internet www.enpapi.it
• indirizzo e-mail [email protected]
• call center 199.199.027
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Si ringrazia
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