Lezioneinvasioneemovimento Movimento caratterizzato dalla produzione di code di actina o comete che generano una forza propulsiva per il movimento. . Listeria monocytogenes • Listeria utilizza la proteina ACTA per formare le comete. ACTA agisce come mimo strutturale e funzionale della proteina N-WASP, attivando il complesso Arp2/3. • Arp2/3 promuove l’assemblaggio delle code di actina e la loro reticolazione. Il dominio centrale di ACTA ricco di ripetizioni di prolina consente il legame con VASP. • VASP recluta la profilina per aggiungere monomeri di actina ai filamenti in crescita. • Nella fase finale le proteine capping terminano la polimerizzazione delle comete e le cofiline iniziano la depolimerizzazione. Shigella flexneri Shigella utilizza la proteina IcsA per formare le comete. IcsA non agisce da mimo strutturale o funzionale di NPFs eucariotici , ma si lega direttamente ad NWASP per attivare il complesso Arp2/3. IcsA si comporta da mimo funzionale di cdc42 per potersi legare ad N-WASP. il legame con VASP è mediato dalla vinculina. Fine polimerizzazione e inizio depolimerizzazione sono omologhe a Listeria. • Rickettsia utilizza la proteina RickA nella fase precoce del movimento actina-dipendente. • Si tratta di un mimo strutturale e funzionale di N-WASP che attiva il complesso Arp2/3. • Nella fase tardiva del movimento, RickA viene sostituita da SCA2,una formin-like protein, che agisce direttamente come nucleatore dell’actina. Il movimento diventa indipendente dal complesso, infatti SCA2 da sola funziona da NPF promuovendo l’assemblaggio delle comete, grazie anche ai suoi domini ricchi di prolina. • Una sola proteina batterica ACTA • Un unico percorso di • ACTA agisce da mimo strutturale e funzionale di N-WASP • Attivazione complesso Arp2/3 • Legame ACTA-VASP (proline) • Code di actina corte e reticolate • Una sola proteina batterica IcsA • IcsA non agisce da mimo strutturale o funzionale di NPFs eucariotici ma si lega direttamente ad N-WASP (potremmo considerarlo un mimo funzionale di Cdc42) • Attivazione del complesso Arp2/3 • Legame IcsA-VASP (vinculine) • Code di actina corte e reticolate • Proteine capping e cofilina • Due proteine batteriche RickA e SCA2 • Due distinte fasi di movimento e polimerizzazione delle comete • RickA agisce da mimo di N-WASP attivando il complesso Arp2/3 • SCA2 agisce da mimo delle formins eucariotiche, da solo conduce l’assemblaggio delle comete senza l’attivazione del complesso Arp2/3 polimerizzazione per la formazione delle comete • Legame SCA2-VASP (proline) • Code di actina lunghe e lineari • Proteine capping e cofilina Dall’ABM alle protrusioni batteriche .…. il movimento intercellulare! Protrusioni batteriche Le protrusioni batteriche sono create alla periferia cellulare quando il batterio, grazie all’ABM, giunge alla membrana plasmatica dell’ospite. La formazione delle protrusioni non è una conseguenza passiva dell’ABM ma coinvolge specifici fattori proteici. Paracytophagy Alla formazione delle protrusioni, segue il processo di paracytophagy, attraverso il quale una cellula avvolge e interiorizza le protrusioni batteriche che si estendono dalle cellule adiacenti. Attraverso la sintesi di enzimi litici, l’agente patogeno può liberarsi dal vacuolo e venire a contatto con il citoplasma di una nuova cellula ospite. Questo processo consente ai batteri patogeni di poter diffondere direttamente all’ interno di una nuova cellula ospite , sfuggendo al sistema immunitario e di conseguenza alla distruzione. In seguito alla fagocitazione della protrusione, il batterio risulta avvolto da un vacuolo con doppia membrana. Il fattore proteico responsabile della formazione delle protrusioni in Listeria è InlC. Esso si lega al dominio SH3 di tuba al posto di N-WASP allentando la tensione corticale provocata dalle giunzioni cellulari. Le proteine ERM aumentano la rigidità delle protrusioni. La risoluzione delle protrusione e la loro interiorizzazione nelle cellule adiacenti sono ancora poco chiare ( probabile fattore coinvolto Ck1-alfa) Il fattore proteico responsabile delle formazione delle protrusioni in Shigella è la Myosin x o Myo10. Myo10 aumenta la rigidità delle protrusioni e ne favorisce l’allungamento. Altre proteine coinvolte sono DIA1 e DIA2. La risoluzione delle protrusione e la loro interiorizzazione nelle cellule adiacenti avviene tramite un’insolita endocitosi clatrina dipendente, che coinvolge anche altri fattori proteici quali Pi3k, epsin1 e dynamin2 La diffusione intercellulare non si verifica in siti casuali di contatto fra le cellule, piuttosto le protrusioni batteriche tendono a penetrare in angoli specifici. In Listeria prevale la diffusione attraverso le bTj o giunzioni bicellulari, mentre in Shigella prevale la diffusione attraverso le tTj o giunzioni tricellulari.