Metodi e strumenti per
personalizzare gli interventi didattici
Stefania Pinnelli
Resp. scientifico CNTHI - Centro Nuove Tecnologie
per l’handicap e l’integrazione
Responsabile Servizio Pedagogico SUD
Sportello Unisalento DSA/BES
“Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa
difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona
classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che suona
la stessa sinfonia."
Diario di scuola D. Pennac
Stefania Pinnelli [email protected]
Di cosa parleremo
• Da dove nasce il tema della personalizzazione:
Elementi fondanti la normativa di riferimento
• BES/ DSA
• Approcci di intervento
• Strumenti e suggerimenti operativi
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Direttiva BES
C.M. n.8 6 marzo 2013
Oggetto: Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti
d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.
Indicazioni operative
Stefania Pinnelli [email protected]
Premessa
• Si tratta di un documento di particolare
interesse che delinea e precisa la
strategia inclusiva della scuola italiana e
che si inserisce sul percorso di inclusione
scolastica e di realizzazione del diritto
all’apprendimento per tutti gli alunni e gli
studenti in situazione di difficoltà
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Norme primarie di riferimento:
• Legge 517 del 1977
avvio all’integrazione
scolastica
• Legge 104 del 1992
disabilità
• Legge 53 del 2003
• Legge 170 del 2010
personalizzazione
alunni con DSA
e successive integrazioni
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Perché il Legislatore ci assilla con
nuove Direttive, Circolari e linee Guida?
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Situazione:
• Un sempre maggiore numero di alunni con
continuità o per determinati periodi e per una
pluralità di motivi (fisici, biologici, fisiologici,
psicologici, sociali) presenta:
difficoltà di apprendimento, di sviluppo di abilità
e competenze
disturbi del comportamento
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Effetti:
• Abbandoni
• Ripetenze e pluri-ripetenze
dispersione scolastica
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Necessità di ripensare alcuni aspetti
dell’intero sistema sulla base:
• delle criticità emerse negli anni
• del contesto sociale mutato e più variegato
• della maggior difficoltà a definire i confini
tra alunni con disabilità/alunni senza
disabilità
• Mutato modello di interpretazione ICF
• Prospettiva culturale dell’Inclusione
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Principi pedagogici della 53
• Personalizzazione
• Centralità della
mediazione educativa
• Unità della cultura
• Unità morale
dell’educazione
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I nuclei focali
• Piani di studio
personalizzati e
obiettivi formativi
• Docente tutor e
riorganizzazione del
gruppo docente
• Portfolio e valutazione
dell’alunno
• Articolazione
dell’offerta didattica
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La Legge n.170 del 18 ottobre 2010
decreto attuativo 5669 12 Luglio 2011
Dislessia e disturbi specifici di apprendimento.
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Art. 5
•
Gli studenti con diagnosi di DSA hanno
diritto a fruire di appositi provvedimenti
dispensativi e compensativi di flessibilità
didattica nel corso dei cicli di istruzione e
formazione e negli studi universitari.
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Misure educative e didattiche di supporto
Agli studenti con DSA le istituzioni
scolastiche garantiscono:
• a) l'uso di una didattica individualizzata e
personalizzata;
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• l’individualizzazione si riferisce a “quella famiglia di
strategie didattiche il cui scopo è quello di garantire a
tutti gli studenti il raggiungimento delle competenze
fondamentali del curricolo, attraverso la diversificazione
dei percorsi di insegnamento”, …
• personalizzazione si riferisce a “quella famiglia di
strategie didattiche la cui finalità è quella di assicurare
ad ogni studente una propria forma di eccellenza
cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le
proprie potenzialità intellettive”.
• M Baldacci (2008)
Individualizzato e personalizzato
• didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero
individuale che può svolgere l’alunno per potenziare
determinate abilità; strategie compensative e del metodo
di studio; tali attività individualizzate possono essere
realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in
momenti ad esse dedicati
• La didattica personalizzata, calibra l’offerta didattica, e le
modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello
personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli
alunni della classe, considerando le differenze individuali
soprattutto sotto il profilo qualitativo; PDP
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La Direttiva estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla
personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai
principi enunciati dalla Legge 53/2003
Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto
in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire,
monitorare e documentare secondo un’elaborazione collegiale,
corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri
di valutazione degli apprendimenti.
«… Individualizzato … l’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per
tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in
funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a
tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo, comportando
quindi attenzione alle differenze individuali in rapporto ad una pluralità di
dimensioni…»
«… L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno
l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi
obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica
ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo…»
(da Linee Guida sui DSA)
Roberto Medeghini, Mantova 2013
DIDATTICA
INDIVIDUALIZZATA
Individualizzato è
l’intervento calibrato sul
singolo, in particolare per
migliorare alcune
competenze deficitarie o
per potenziare
l’automatizzazione di
processi basilari
DIDATTICA PERSONALIZZATA
Personalizzata è la
didattica che offre a
ciascun alunno
l’opportunità di sviluppare
al meglio le proprie
potenzialità attraverso un
lavoro in classe
diversificato
la didattica personalizzata
• si sviluppa attraverso l’impiego di una
varietà di metodologie e strategie didattiche,
tali da promuovere le potenzialità e il
successo formativo in ogni alunno:
• mediatori didattici (schemi, mappe concettuali,
etc.),
• attenzione agli stili di apprendimento,
• calibrazione degli interventi sulla base dei livelli
raggiunti.
• Approcci didattici cooperativi
Adottare soluzioni didattiche di differenziazione nei percorsi di apprendimento
Gli approcci
1. Approccio compensativo/dispensativo
(indicazioni su DSA e BES)
2. Approccio per Intelligenze Multiple
3. Approccio Cooperativo
4. Approccio per differenziazione didattica
GLI STRUMENTI
COMPENSATIVI E
DISPENSATIVI
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1
• “ l'introduzione di strumenti compensativi,
compresi i mezzi di apprendimento
alternativi e le tecnologie informatiche,
nonché misure dispensative da alcune
prestazioni non essenziali ai fini della
qualità dei concetti da apprendere;”
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STRUMENTI
DISPENSATIVI
STRUMENTI
COMPENSATIVI
•
•
•
•
•
•
•
Dispensa dalla lettura ad alta
voce e dalla scrittura veloce sotto
dettatura, uso del vocabolario,
studio mnemonico delle tabelline
• Dispensa, ove necessario, dallo
studio della lingua straniera in
forma scritta
• Programmazione di tempi più
lunghi per prove scritte e per lo
studio a casa
• Organizzazione di interrogazioni
programmate
• Valutazione delle prove scritte e
orali con modalità che tengano
conto del contenuto e non della
Stefania Pinnelliforma
-
Tabella dell’alfabeto e dei vari
caratteri
Tavola pitagorica
Tabella delle misure
Tabella delle formule geometriche
Calcolatrice
Registratore
Computer con programmi di
videoscrittura con correttore
ortografico e sintesi vocale
•
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• c) per l'insegnamento delle lingue
straniere, l'uso di strumenti compensativi
che favoriscano la comunicazione verbale
e che assicurino ritmi graduali di
apprendimento, prevedendo anche, ove
risulti utile, la possibilità dell'esonero.
• “....... per l’insegnamento delle lingue straniere ...”
prevedere, anche, ove risulti utile, la possibilità
dell’esonero......” (Legge n.170 del 08/10/2010)
Stefania Pinnelli [email protected]
strumenti
compensativi
Fra i più noti indichiamo:
•· la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un
compito di ascolto;
•· il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non
scrivere gli appunti della lezione;
•· i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che
permettono la produzione di testi sufficientemente corretti
senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale
• correzione degli errori;
•· la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
•· altri strumenti tecnologicamente meno evoluti
Stefania Pinnelli [email protected]
strumenti
compensativi
•
•
•
•
•
•
•
•
..... e inoltre
leggere le consegne degli esercizi
interrogazioni e compiti programmati
non sovrapporre compiti e interrogazioni delle varie
materie
elasticità nella richiesta di esecuzione dei compiti a
casa
verifiche più corte o tempi più lunghi
minore quantità di compiti a casa
privilegiare verifiche orali
Stefania Pinnelli [email protected]
Misure
dispensative
• Variabile tempo
• gli studi disponibili in materia consigliano di stimare,
tenendo conto degli indici di prestazione dell’allievo, in che
misura la specifica difficoltà lo penalizzi di fronte ai
compagni e di
• calibrare di conseguenza un tempo aggiuntivo o la
riduzione del materiale di lavoro. In assenza di indici più
precisi, una quota del 30% in più appare un ragionevole
tempo aggiuntivo.
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quali alunni?
Il concetto di “bisogno”
Il concetto di BES non è clinico
Il concetto di BES è politico
È estensione del diritto allo studio, alla
personalizzazione
scuola inclusiva
Stefania Pinnelli [email protected]
Art. 1
• 1. La presente legge riconosce la dislessia, la
disgrafia, la disortografia e la discalculia quali
disturbi specifici di apprendimento, di seguito
denominati «DSA», che si manifestano
• in presenza di capacità cognitive adeguate,
• in assenza di patologie neurologiche e di deficit
sensoriali,
• ma possono costituire una limitazione
importante per alcune attività della vita
quotidiana.
Stefania Pinnelli [email protected]
La nuova Direttiva amplia l’area dei DSA a
differenti problematiche:
•
•
•
•
•
i deficit del linguaggio
delle abilità non verbali
della coordinazione motoria
dell’attenzione
dell’iperattività
e introduce il tema dello:
• svantaggio socioeconomico, linguistico e
culturale
Stefania Pinnelli [email protected]
I BES
Le tre grandi sotto-categorie:
• 1 quella della disabilità,
• 2 quella dei disturbi evolutivi specifici
– disturbi specifici dell' apprendimento,
–
–
–
–
–
i deficit del linguaggio,
delle abilità non verbali,
della coordinazione motoria,
dell'attenzione e dell’iperattività (ADHD/DDAI)
Disturbo del comportamento (disturbo oppositivo provocatorio DOP,
disturbo della condotta)
– Funzionamento cognitivo limite (Borderline)
• 3 quella dello svantaggio socio- economico, linguistico, culturale.
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Disturbi Evolutivi Specifici di
Apprendimento
• “Disturbi nei quali le modalità normali di
acquisizione delle capacità in questione sono
alterate già nelle fasi iniziali dello sviluppo. Essi
non sono semplicemente una conseguenza di una
mancanza di opportunità di apprendere e non
sono dovuti a una malattia cerebrale acquisita. […]
(derivano) da anomalie nell’elaborazione cognitiva
legate in larga misura a qualche tipo di
disfunzione biologica. Come per la maggior parte
degli altri disturbi dello sviluppo, queste
condizioni sono marcatamente più frequenti nei
maschi” (ICD-10,OMS,92)
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Evolutivo e Specificità
• “evolutivo” La diversa espressività del
disturbo nelle diverse fasi evolutive
dell’abilità in questione
• “specificità”, intesa come un disturbo che
interessa uno specifico dominio di abilità in
modo significativo ma circoscritto,
lasciando intatto il funzionamento
intellettivo generale. (Consensus
Conference, 2007)
Stefania Pinnelli [email protected]
Stefania Pinnelli [email protected]
• I DSA si
manifestano, in
presenza di
capacita’ cognitive
adeguate
• disturbo di “origine
neurobiologica”
specificità
anatomiche (nella
struttura) e una
specificità fisiologica
(nel funzionamento)
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Stime
• Stima del 3-5% popolazione Età scolare
• Diagnosi è dell’1% popolazione
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Dislessia è…
• di origine neurobiologica.
• caratterizzata dalla difficoltà a
effettuare una lettura accurata
e/o fluente e da scarsa abilità
nella scrittura e nella
decodifica.
• un disturbo che si manifesta nel
momento in cui il bambino
comincia a imparare a leggere
e a scrivere.
• già presente anche
precedentemente, ma non si
manifesta sino a quando non
viene richiesto un certo tipo di
abilità.
.
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IL PROCESSO DI LETTURA A
DUE VIE
Per spiegare il processo di lettura si fa
ricorso al modello a due vie che viene
accettato universalmente:
1. via FONOLOGICA
2. via LESSICALE
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La via fonologica
• Prevede la conversione delle singole unità
grafiche in fonemi e attraverso un processo di
fusione giunge alla rappresentazione
fonologica della parola.
• La via fonologica consente di leggere le
parole incontrate per la prima volta quindi
anche quelle parole che il soggetto non
conosce o inventate (le non parole).
• La via fonologica è più lenta della via
lessicale poiché richiede un processo di
analisi sequenziale molto accurato.
Stefania Pinnelli [email protected]
La via lessicale o Visiva
(o di accesso diretto)
Essa ipotizza l’accesso diretto visivo alla
rappresentazione in forma scritta della
parola consentendo un accesso più
rapido, con il solo limite che si applica solo
alle parole conosciute.
Stefania Pinnelli [email protected]
• la velocità di decodifica (espressa dal
numero di sillabe lette per ogni secondo) e
l’accuratezza, espressa nel numero di
errori compiuti.
• La velocità di lettura ad alta voce di un
testo nei bambini italiani tende a crescere
costantemente dalla prima elementare alla
terza media, quando si raggiunge una
velocità di lettura di circa 5,5 sill./sec.,
Stefania Pinnelli considerata vicina
a quella dell’adulto.
[email protected]
Come si VERIFICANO gli AUTOMATISMI
nel processo di lettura?
MISURANDO
la VELOCITA’ di lettura ad alta voce
in sillabe al secondo
(riferimenti ≠ per le ≠ età)
Fine 1°: 1 sill/sec
Parametro
+
importante
concetto di
Fine 2°: 2,1 sill/sec
DEVIAZIONE STANDARD:
Fine 3°: 3 sill/sec
(- 2 punti rispetto alla media)
Fine 4°: 3,35 sill/sec
Fine 5°: 3,8 sill/sec
Fine 1° media: 4,2 sill/sec
Fine 2° media : 4,92 sill/sec
Fino a fine 2° - metà 3° indicano una
Fine 3° media : 5,32 sill/sec*
CORRETTEZZA
Quantità e qualità degli errori commessi, delle
correzioni, le incertezze, le riletture ….
* Dati da Servizio NPI Pergine (TN)
Soglia di rischio
grande attenzione a CAPIRE
come è nato quell’errore!
Errori diversi segnalano diverse difficoltà o
diversi ragionamenti
Stefania Pinnelli [email protected]
Classificazioni degli errori
1. Confusioni
–
–
per somiglianza fonetica (d per t, v per f, b per p, c per g,
r per l, m per n)
per somiglianza morfologica (a per o, m per n, b per p, n
per u, d per q, l per b)
2. Omissioni
–
–
–
–
–
–
nei raddoppiamenti consonantici (caro per carro)
nei digrammi (folia per foglia)
in parole varie (celo per cielo)
in posizione consonantica di l, m, n, r, s (piagere per
piangere)
nei dittonghi e nei gruppi vocalici (foco per fuoco)
varie: di lettere, sillabe, parole
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Classificazioni degli errori
3.
Aggiunte
– Raddoppiamento consonantico generico (libbro per libro)
– dopo vocale iniziale (alla per ala)
– in parole cha hanno già un raddoppiamento (proffessore per
professore)
– ripetizione sillabica (favovola per favola)
4. Sostituzioni varie
– di vocali (pingui per pingue)
– di consonanti (cardo per caldo)
– di parole
5.
Inversioni cinetiche o orizzontali (tartore per trattore, linea
- liena). Le inversioni orizzontali sono quelle che si
presentano senza che la lettera cambi posizione nel corpo
Stefania Pinnelli della parola per un errore
di orientamento spaziale
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Esempi di errori di lettura in
dislessici evolutivi
• Sostituzioni
• dorso - borso forma - forza botto - botte
• rendiconto - cendiconto chiodo - chiudo
• Inversioni
• linea - liena
• Omissioni(soprattutto di doppie)
• palla - pala
botte - bote
• Inserimenti
• tana - tanta
• Lessicalizzazioni
• arlo - altro (inversione e inserimento)
• binca - bianca (inserimento)
Stefania Pinnelli [email protected]
Errori nella comprensione
• Incapacità di ricordare le cose
lette
• Incapacità di trarre conclusioni
o inferenze.
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Discalculia
• …è un disturbo nell’uso dei numeri e
nel calcolo.
• Debolezza nella strutturazione cognitiva delle
componenti di cognizione numerica
– (Subitizing, Meccanismi di quantificazione, seriazione,
comparazione, strategie di calcolo a mente)
• Compromissioni a livello procedurale e di calcolo
– (Lettura
e scrittura dei numeri, Incolonnamento,
algoritmi del calcolo scritto, recupero dei fatti aritmetici)
Stefania Pinnelli [email protected]
• In Italia circa il 20% dei bambini viene
segnalato con gravi difficoltà di calcolo,
quando in realtà stime internazionali
identificano solo lo 0,002 con
discalculia, ossia 2 su 1000.
•
JARLD (International Academy for Research in Learning Disabilities)
• Il resto “falsi positivi”, cioè
caratterizzati da disturbi specifici di
apprendimento quando in realtà
presentano “solo” cospicue difficoltà di
calcolo
Stefania Pinnelli [email protected]
• La ricerca ha dimostrato che noi
nasciamo predisposti
all’intelligenza numerica così
come per quella verbale
• Le capacità numeriche siano
modulari ovvero costituiscano il
MODULO COGNITIVO,
caratterizzato da specificità di
dominio, il quale classifica il mondo
in termini di NUMEROSITA’ ed è
INNATO
• Butterworth Brian
Stefania Pinnelli [email protected]
La scuola deve accompagnare
la costruzione delle capacità
matematiche e di calcolo
intelligere il n.
Discalculia Difficoltà
• - Identificazione e riconoscimento dei
numeri
• - Scrittura dei numeri
• - Associazione del numero alla quantità
• - Eseguire numerazioni orali in senso
ascendente e discendente.
Stefania Pinnelli [email protected]
Stima
• La stima è un processo numerico a base semantica
che consiste nel determinare in modo
approssimativo e senza contare valori incogniti
(grandi numerosità).
Stefania Pinnelli [email protected]
http://www.kinderpsychgarmisch.de/english/childh
ood
disorders/dyscalculia.html
Stefania Pinnelli [email protected]
La disortografia
• … è l’alterazione del contenuto della
parola.
Errori
• 1) A livello di lettera
• 2) A livello della parola e della frase.
Errori
• A livello di lettera:
• a) confusioni - per somiglianza fonetica
•
- per somiglianza
morfologica
• b)omissioni
• c)aggiunte
• d)sostituzioni varie.
Errori
• A livello di lettera:
• a) confusioni - per somiglianza fonetica
•
- per somiglianza
morfologica
• b)omissioni
• c)aggiunte
• d)sostituzioni varie.
Errori non fonologici
Sono errori nella
rappresentazione ortografica
(visiva) delle parole senza
commettere errori nel
rapporto tra fonemi e grafemi:
1. Scambio di grafemi es.: brina per prima
-Separazioni illegali - par lo per
- folpe per volpe
parlo
2. Omissione e aggiunta di
-- in sieme per insieme
lettere o di sillabe - taolo per
- l’avato per lavato
tavolo
-Fusioni illegali
- tavolovo per tavolo
- nonevero per non è vero
3. Inversioni
- lacqua per l’acqua
- li per il
Scambio grafema omofono –
- bamlabo per bambola
squola per scuola
4. Grafema inesatto
- qucina per cucina
- pese per pesce
-Omissione o aggiunta di h –
- agi per aghi
ha casa per a casa
Altri errori
non a -per
nonper
ha perché
Omissione e aggiunta di -accenti
perche
• Errori fonologici
• Sono tutti gli errori in cui
non è rispettato il rapporto
tra fonemi e grafemi:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Omissione e aggiunta di doppia - pala per palla
La disgrafia
• …è un disturbo della scrittura.
La disgrafia Caratteristiche
•
•
•
•
•
•
•
•
- Posizione e prensione
- Orientamento nello spazio grafico
- Pressione sul foglio
- Direzione nel gesto grafico
- Produzioni e riproduzioni grafiche
- Esecuzione di copie
- Dimensione dei grafemi
- Ritmo grafico.
Dislessia COMPENSATA
conseguenze funzionali
• Affaticabilita’ in tutti i compiti che richiedono lettura,
cefalee e disturbi funzionali
• Difficolta’ di comprensione e di studio (tendenza a
leggere una volta sola)
• Difficolta’ con la scrittura/lettura delle lingue straniere
• Difficolta’ con le prove a tempo
• Dfficolta’ con prove a scelta multipla
• Difficolta’ ragionamenti formali e astratti
(dimostrazione teoremi)
• Bassa autostima
• Tendenza all’isolamento
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Dislessia PERSISTENTE
•
•
•
•
•
Lettura molto stentata, lenta (<3 sill/sec)
Lettura inaccurata (< 5º percentile)
Impossibilita’ a studiare senza aiuto
Rifiuto scolarizzazione
Disturbi di socializzazione
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Scuola secondaria di I grado
indicatori comportamentali
•
•
•
•
Demotivazione allo studio
Atteggiamenti di sfiducia
Comportamenti di reattivita’
Comportamenti di rifiuto con rischio di
fallimento e/o abbandono scolastico
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Indici di dislessia
scuola secondaria I grado
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Parziale comprensione del testo
Difficolta’ produzione testo
Difficolta’ nell’acquisire termini specifici
Difficolta’ a compilare il diario, a prendere appunti, a terminare il
lavoro nei tempi richiesti
Difficolta’ evidenti di copia dalla lavagna
Perdita della riga e salto della parola
Difficolta’ ad usare armoniosamente lo spazio del foglio
Disgrafia
Difficolta’ con le doppie e gruppi consonantici
Omissione lettere maiuscole
Confusione e sostituzione di lettere e numeri
Difficolta’ di attenzione
Stefania Pinnelli [email protected]