Società Triveneta di Chirurgia UP TO DATE CARCINOMA DELLA TIROIDE Presidenti Prof. Mauro Frego Dott. Andrea Sanna SVO Società Triveneta di Chirurgia UP TO DATE CARCINOMA DELLA TIROIDE Presidenti : Mauro Frego, Andrea Sanna SESSIONE VIDEO : TECNICHE TRADIZIONALI E MINI-INVASIVE Presidente: C.Cordiano Moderatori: D.Nitti, H.Pernthaler SVO UP TO DATE CARCINOMA DELLA TIROIDE Presidenti : Mauro Frego, Andrea Sanna TIROIDECTOMIA PER VIA CERVICOTOMICA ROBERTO SPINATO Direttore Dipartimento Interaziendale Provinciale ORL Direttore U.O.C. ORL Venezia Mestre Prof. a C. Cl.ORL, Università degli Studi di Trieste Presidente Scuola Triveneta di discipline Otorinolaringoiatriche DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE PROVINCIALE di Venezia di OTORINOLARINGOIATRIA AZIENDA ULSS 12 VENEZIANA Nell’ 800 la ch. tiroidea era tanto gravata di complicazioni da impedirne l’accettazione presso la comunità scientifica. L’operazione veniva riservata ai casi di imminente morte per ostruzione delle vie aeree, con una mortalità perioperatoria del 50%. (Becker,1977) Per merito di Theodor Kocher si conseguì la svolta tecnicoscientifica di questa temibile chirurgia e se la mortalità operatoria delle sue prime 100 tiroidectomie fu del 13%, già nel 1917 la mortalità si abbassò allo 0,5% su oltre 5000 interventi eseguiti, dimostrando la forte correlazione tra esperienza del chirurgo e risultati (Becker,1977) La patologia chirurgica della tiroide ALTERNATIVE CHIRURGICHE EMITIRODECTOMIA LOBECTOMIA RADICALE (lobo+istmo+lob.p.) TIROIDECTOMIA SUBTOTALE TIRODECTOMIA TOTALE TIRODECTOMIA INTRATORACICA Laddove richiesto, può essere associato: Svuotamento CENTRALE (cervicomediastinico) Svuotamento laterocervicale TIROIDECTOMIA TOTALE L’accesso chirurgico alla ghiandola tiroide prevede: Accorte considerazioni sull’obiettività Rispetto dei tempi chirurgici Dissezione “anatomica”per piani (cutaneo-sottocutaneo,muscolare,ghiandolare) OBIETTIVITA’ e PALPAZIONE OBIETTIVITA’ Esposizione fascia cervicale sup., scollamento sopra-fasciale senza legatura della v. g. ant., confezionamento di lembo a cerniera sup. fino a scoprire lo scudo tiroideo, isolamento e dissezione lungo la linea alba, scollamento mm. SI e ST Esposizione fascia cervicale sup., scollamento sopra-fasciale senza legatura della v. g. ant., confezionamento di lembo a cerniera sup. fino a scoprire lo scudo tiroideo, isolamento e dissezione lungo la linea alba, scollamento mm. SI e ST Esposizione fascia cervicale sup., scollamento sopra-fasciale senza legatura della v. g. ant., confezionamento di lembo a cerniera sup. fino a scoprire lo scudo tiroideo, isolamento e dissezione lungo la linea alba, scollamento mm. SI e ST Esposizione fascia cervicale sup., scollamento sopra-fasciale senza legatura della v. g. ant., confezionamento di lembo a cerniera sup. fino a scoprire lo scudo tiroideo, isolamento e dissezione lungo la linea alba, scollamento mm. SI e ST Scollamento sotto-fasciale, esposizione dei m. pre-tiroidei, confezionamento di lembo a cerniera sup., fino a scoprire lo scudo tiroideo, isolamento linea alba, dissezione mm. SI e ST In casi rari, per motivi di spazio, è necessaria la sezione di questi muscoli, da eseguire in sede alta o bassa in modo da evitare la lesione dell’innervazione motoria dell’ansa discendente del n. ipoglosso Lussazione e mobilizzazione gh. previo isolamento e legatura vv. TI, a.v.IMA e vv. TM Lussazione e mobilizzazione gh. previo isolamento e legatura vv. TI, a.v. IMA e vv. TM. Il lobo tiroideo così mobilizzato per via extracapsulare può essere lussato al di fuori della doccia tracheoesofagea dando accesso allo spazio retrotiroideo, e quindi al NLI, ATI e paratiroidi. Tale tempo chirurgico deve assolutamente essere esangue SPAZIO STERNOTIROIDO-LARINGEO Limiti: ant.: M.lo sternotiroideo post.: Cart. tiroide/ M.lo costrittore inf. inf.: Polo tiroideo sup. Contenuti: - NLS - A. e V. tiroidee sup SPAZIO RETROTIROIDEO Limiti: ant.: Leg. di Sebileau e f.post.tiroide post.: Fascia cervicale prof. lat. : Fascio nerveo-vascolare mediale: T. laringotracheale Contenuti: - NLI - A. tir. inferiore - Paratiroidi - Linf. Paratrach. - Vene tiroidee medie ISOLAMENTO NLI ATI PARATIROIDI Isolamento nervi ricorrenti in sede bassa (tr. Lorè), in sede media (all’incrocio con ATI), in sede alta (tubercolo di Z.) Il n. sx. nel 60% decorre sotto l’ ATI, il dx indifferentemente o al davanti. ISOLAMENTO NLI IN SEDE ALTA (tubercolo di Z.) A livello della concavità post. la capsula tiroidea (sec.A.A. fascia peritiroidea) emette degli ispessimenti fibrosi che aderiscono al tubo laringo-tracheale e fungono da apparato sospensore della ghiandola Legamento posteriore di Berry o laterale interno di Gruber (sagittalmente: fac. post. T. - c. Cricoide – a. tracheali I e II) rappresenta la zona aderente. Il NLI passa sotto il piano fasciale e a volte in un suo sdoppiamento. Legamento mediano di Gruber (orizzontalmente: fac. Post.istmo - c.Cricoide – I e II anelli tracheali). Leg. laterale di Sebileau (tiroide – fascio neurovascolare del collo) ISOLAMENTO E LEGATURA DEL PEDUNCOLO ARTEROVENOSO SUPERIORE. Tale tempo chirurgico, a seconda delle abitudini del chirurgo o delle condizioni anatomiche della tiroide, può essere eseguito in fase iniziale, intermedia o finale dell’intervento. Si raccomanda sempre di eseguire la sezione arterovenosa in prossimità del parenchima ghiandolare al fine di preservare l’integrità del ramo esterno del ramo esterno del NLS ISOLAMENTO E LEGATURA DEL PEDUNCOLO ARTEROVENOSO SUPERIORE, MOBILIZZAZIONE LATERALE GH. E IDENTIFICAZIONE DEL RAMO EXT. NLS NELLO SPAZIO STERNO-TIROIDO-LARINGEO CASISTICA OPERATORIA UOC MIRANO (dal 2007-2012) 326 interventi sulla ghiandola tiroidea Tiroidectomie Totali: 209 • • • • • • 149 gozzi plurinodulari (2 intratoracici con sternotomia) 31 Carcinomi Papillari 10 morbo Flaiani Basedow Graves 14 Carcinomi follicolari 2 Carcinoma Midollare 3 Carcinomi indifferenziati Emitiroidectomie: 90 • 73 gozzi compressivi (4 intratoracici) • 15 lesioni follicolari (adenomi, iperplasie) • 2 Carcinoma Papillare Paratiroidectomie: 27 • 16 iperplasie paratiroidee • 11 adenomi paratiroidei La chirurgia tiroidea, se standardizzata e se eseguita dopo adeguato training, può essere considerata sicura. Tutte le tecniche, in mani esperte, sono valide purchè vengano raggiunti gli obiettivi prefissati a vantaggio del paziente. La patologia chirurgica della tiroide Lesioni Iatrogene Nervo laringeo inferiore o ricorrente Ramo esterno del Nervo laringeo Superiore Paratiroidi Ostruzione acuta delle vie aeree Complicanze relative alla ferita operatoria (emorragia, ematoma, sieroma, infezione) 12° 29-30 giugno – 1-2 luglio 2016 ANATOMIA E TECNICHE CHIRURGICHE DELLA LOGGIA TIROIDEA La descrizione delle Tecniche chirurgiche non può prescindere da alcuni brevi richiami di Anatomia Topografica la cui conoscenza è fondamentale ed indispensabile per ridurre il rischio di danno iatrogeno La faccia antero-laterale è ricoperta dalla fascia cervicale comune e dai mm. Nastriformi (S.I., S.T., O.I.) La faccia post. dell’istmo è adagiata sopra ai primi anelli tracheali (I-III) La faccia mediale dei lobi laterali abbraccia la trachea e la sup.laterale della laringe. La faccia post. tiroidea contrae rapporti con lo spazio retro-tiroideo La tiroide è separata dalle strutture adiacenti da uno spazio virtuale cellulare peritiroideo, delimitato dalla fascia peritiroidea e dalla capsula tiroidea. La fascia peritiroidea è laterale alla tiroide e risale lungo il peduncolo vascolare e l’esofago. VASCOLARIZZAZIONE Organo riccamente irrorato: 4 peduncoli arterovenosi costanti (2sup. e 2 inf.) 2 peduncoli venosi incostanti (v. tiroidee medie) 1 peduncolo mediano inf. (art.tir.Ima e v.tir.Ima) ISOLAMENTO NLI ATI PARATIROIDI Isolamento e legatura ATI nello spazio retro-tiroideo: laterale (<rischio ma compromissione vasc. parat.) mediale (rami term. a ridosso gh. tiroidea) PARATIROIDI: • In genere 4 (da 2 a 6 e più) Color ocra-giallo senape, forma a lenticchia (Ǿ 4-5mm), nello spazio retrotiroideo, nel 70-80% aderisce alla capsula tiroidea della faccia post. Tiroide. Arborizzazione vascolare a palma. • Superiori (P4): - situate tra ATI e polo sup. ghiandolare (95%), vicino alla giuntura crico-tiroidea, in prossimità del tub. di Zuckerkandl, su un piano profondo rispetto NLI - vascolarizzate da rami dell’ATI (80-90%) - raramente ectopiche. • Inferiori (P3): - situate tra ATI e polo inf.ghiandolare (60-70%), su un piano ant. rispetto al NLI - vascolarizzate da rami dell’ATI - più frequentemente ectopiche: cervicali o extracervicali (mediastino anteriore:70-80%; posteriore, raramente). ISOLAMENTO NLI ATI PARATIROIDI Ricerca delle paratiroidi: faccia post. gh. tiroide, NLI, ATI • peduncolizzazione vascolare • mantenimento di sottile striscia di tessuto tiroideo a livello del tubercolo • autotrapianto VARIANTI ANATOMICHE N.L.I. Biforcazione bassa Branche collaterali N. Laringeo non ricorrente La tiroide occupa la parte inf. della regione mediana del collo in uno sdoppiamento della fascia cervicale media al davanti del tubo laringo-tracheale. La tiroide è l’oggetto principale della loggia tiroidea, sottoregione della più estesa regione sottoioidea. ISOLAMENTO NLI ATI PARATIROIDI Isolamento nervi ricorrenti in sede bassa (tr. Lorè), in sede media (all’incrocio con ATI), in sede alta (tubercolo di Z.) Il NLI emerge dallo stretto toracico sup. decorrendo nella doccia tracheo esofagea (tr. di Lorè) con decorso obliquo-mediale verso l’alto per il dx, più verticale per il sx. Il n. sx. nel 60% decorre sotto l’ ATI, il dx indifferentemente o al davanti NLI entra in laringe a livello dell’artic. cricoaritnoidea passando sotto il corno inf. cart. tiroidea assieme all’art. laringea postero-inf. Il n. sx. nel 60% decorre sotto l’ ATI, il dx indifferentemente o al davanti. OBIETTIVITA’ e PALPAZIONE Organo impari a forma di farfalla o ad H, formato da due lobi laterali situati antero later. al tubo laringo-tracheale, nelle docce esofago-tracheali, ed uniti medialmente da un’istmo. Nel 25-50% è presente il lobo piramidale di Morgagni o di Lalouette, residuo dell’estremità caudale del dotto tireo-glosso. ATI nasce dal tr.tireocervicale ramo della succlavia, si dirige verso l’alto e a livello della VI vert. c. passa ant. alla carotide comune dividendosi in un ramo sup., int. e post. precocemente o a livello del polo tiroideo ARTERIE a.tir. superiore (carotide est.) a.tir. inferiore (tr. tireocervicale) a.tir. ima (4-12%) (a. anonima) VARIANTI ANATOMICHE ART. T. INF. Può originare anche da : A. Succlavia Assente A. Carotide c. A. Anonima Arco aortico ATS: si stacca a 5mm dalla biforcazione dal ramo ext. decorre orizz. sotto il grande corno dell’osso ioide, curva in basso e si suddivide in: Ramo int. a. arc. Ramo post. anast. A. Tir. Inf. incostante Ramo est. A.Arciforme VENE: nascono da numerose anastomosi capsulari che formano il plesso tiroideo - tiroidee superiori (→ giug.Int) - tiroidee inferiori (→ giug.Int) - tiroidee medie (incostanti,→ giug.int) - tiroidee ima ( tr. brachiocefalico) VENA TIROIDEA MEDIA VARIANTI ANATOMICHE VENE TIROIDEE Ricca rete linfatica sottocapsulare diffusa e intralobulare. • linfatici sup.: dal lobo e polo sup. ai lif.giug.sup. e giugodigastrici • linfatici medi: dal lobo tiroideo ai linf. medi, ric., e spinali. • linfatici inf.: dal polo t. inf. ai linf. prepara-tracheali e ricorrenziali ISOLAMENTO NLI ATI PARATIROIDI N. LARINGEI : derivano dal tragitto cervicale del X°. Nascono dal gangl. nodoso, sotto il forame giugulare. NLS: a livello dell’osso ioide si suddivide in: •R. Int: •R. Ext: penetra nella membr. tiroidea decorrendo sotto l’a. laringea sup. ( epiglottide, plica ar.epi., com. post.) scende verticalmente, medialmente ai mm. cricotiroidei postero Un ramo sottile della branca int. del NLS decorre in basso e si anastomizza con il NLI (ansa di Galeno) RAPPORTI : N.L.S. - ART. T. SUP. RAPPORTI : N.L.I. - ART. T. INF. suddivisione precoce ATI suddivisione NLI SELEZIONE DELLE MODALITA’ CHURURGICHE NEI TUMORI DELLA TIROIDE Selezione modalità chirurgiche : fattori prognostici nel carcinoma differenziato • Fattori correlati al paziente: • Fattori correlati alla neoplasia: Istotipo Ploidia e marcatori immunoistochimici e genetici (RET, p53, ras,…) Dimensioni tumorali Invasione extracapsulare Metastasi locoregionali e a distanza Multifocalità • Fattori correlati al trattamento: Radicalità chirurgica Terapia radiometabolica con I-131 Età ( < 45aa rischio basso nel Ca papillare e follicolare) Sesso Familiarità Etnia di appartenenza (tasso soprav. ridotto nei Ca foll. Negli afroamericani) Selezione delle modalità chirurgiche I carcinomi differenziati della tiroide hanno una prognosi favorevole con un tasso di sopravvivenza a 10 anni di follow-up del: • 90-95% nel carcinoma papillifero • 80-85% nel carcinoma follicolare In relazione alle classi di rischio , la sopravvivenza a 10 anni è: • 99% basso rischio • 85% rischio intermedio • 57% alto rischio (Mazzaferri E.L., Young R.L., ‘Papillary Thyroid carcinoma: a 10 years follow-up report of the impact of therapy in 576 patients’. Ann Med J.1981; 70:511-518 ; Shaha A.R., Byers R. M., Terz J.T., ‘Thyroid cancers surgical practice guidelines, scope and format of guidelines. J Oncology 1997; 11:1228-1234; Shah A.R. ‘Treatment of thyroid cancer based on risk groups’ J.Surg.Oncol 2006) Selezione delle modalità chirurgiche Le classi di rischio condizionano la scelta chirurgica: • Rischio basso: età<45aa, sesso F, neoplasia intraghiand. <4cm, basso grado istologico, assenza di metastasi • Rischio alto: età>45aa, sesso M, neoplasia >4cm, extraghiandolare, alto grado istologico, presenza di metastasi • Rischio intermedio: fattori correlati al pz. a basso rischio (età<45aa, sesso F) + fattori correlati al tumore ad alto rischio (istotipo, vol >4cm, estensione extratiroidea, metastasi a distanza); oppure fattori correlati al pz. ad alto rischio (età >45aa, sesso M) + fattori correlati al T a basso rischio (istotipo, vol <4cm, non estenzione extratiroidea, non metastasi a distanza) In età pediatrica il Carcinoma tiroideo sembra caratterizzarsi per una maggiore aggressività biologica e pertanto rientra nella classe ad alto rischio (Shaha A.R. ‘Treatment of thyroid cancer based on risk groups’ J.Surg.Oncol 2006; Hay I.D. et al ‘Ipsilateral lobertomy VS bilateral lobar resection in papillary thyroid carcinoma’ Surg 1987, Rudolf, J. Shah Sounder 2003) Selezione delle modalità chirurgiche Ca differenziato a basso rischio •Vantaggi: LOBOISTMECTOMIA Risultati terapeutici sovrapponibili alla tiroidectomia totale Rischio post-operatorio di ipoparatiroidismo nullo Rischio di lesione ricorrenziale dimezzato •Radicalizzazione Chirurgica: Istotipo aggressivo e poco differenziato Metastasi linfonodali Invasione extracapsulare e vascolare (Shah J.P. et al. ‘Lobectomy versus total thyroidectomy for differentiated carcinoma of the thyroid: a mached pair analysis’, AmJSurg 1993:166:131. Shaha A, Loree T.R., Shah J.P. ‘Prognostic factors and risk group analysis in follicular carcinoma of the thyroid’ Surgery 1995;118:1131. GuerrierB,Zanaret M.,Le ClechG., Santini J ‘Chirurgie de la thyroide et de la parathyroide.Les monographies amplifon. Edition 2006. Randolph G.W., Shah J.P. ‘Unilateral thyroidectomy:indications and technique’cap22Surgery of thyroid and parathyroid gland.Elsevier.2003. Cannoni M., Demard F. ‘Les nodules thyroidiens du diagnostic à la chirurgie’ RelSocFrORL1995). Selezione delle modalità chirurgiche Ca differenziato a basso rischio •Vantaggi: TIROIDECTOMIA TOTALE Migliori risultati in termini di sopravvivenza Scarsa incidenza di complicanze chirurgiche (in mani esperte, 1-3% NLI, 0.67-6.5% ipoparatiroidismo definitivo) Reinterventi non richiesti Inferiori % di recidive Miglior possibilità di controllo e di terapia metabilica post-op. Agevolazione follow-up (Tireoglobulinemia) Necessità di terapia soppressiva con L-tiroxina anche dopo chirurgia non radicale. (Cannoni M., Demard F. ‘Les nodules thyroidiens du diagnostic à la chirurgie’ RelSocFrORL1995, GuerrierB,Zanaret M.,Le ClechG., Santini J ‘Chirurgie de la thyroide et de la parathyroide.Les monographies amplifon. Edition 2006, Pacini F., Pinchera A ‘tumori della tiroide’.2003Mediserve. Miani P., Piemonte M., ‘La chirurgia del tumore primitivo nel carcinoma della tiroide’, Atti LXXIXSIO, 1992) Selezione delle modalità chirurgiche Ca differenziato ad alto rischio TIROIDECTOMIA TOTALE • Si può associare a linfoadenectomia centrale negli N0 • Linfoadenectomia centrale sempre eseguita se linfonodi + prima/durante intervento • Linfoadenectomia laterocervicale (liv II, III, IV) sul lato dei linfonodi clinicamente interessati estesi al I e V livello se Ly +. Il comparto centrale va sempre svuotato. (Block MA et al. ‘The treatment of papillary and folliculary carcinoma of the thyroid’ Otorinolaringol.Clin.North America 1990; Cady B. et al. ‘Surgery of the Thyroid and Parathyroid glands’ W.B.Saunders 1991; Weber T. et al. ‘’Thyroid Carcinoma’.Current opinion in oncology 2006. Pacini F. Pinchera A. ‘Tumori della Tiroide’ 2003, Cushing et al. ‘Prognostic factor in differentiated thyroid carcinoma’, Laryngoscope 2004) Selezione delle modalità chirurgiche Ca midollare (T< 1cm) TIROIDECTOMIA TOTALE • Considerare lo svuotamento completo del comparto centrale • Se maggiormente agressivo/stadio maggiore/linf + Ca midollare (T> 1cm) come per T>1cm TIROIDECTOMIA TOTALE + linfoadenectomia centrale completa • SLC II-V livello se linfonodi radiologicamente + (mono/bilaterale) • SLC se dimensione elevata T o voluminosi Ly centrali adiacenti • Rt post-op se resezione incompleta o T4a/b con margini + Ca midollare recidivato, non resecabile e/o metastatico TARGET TERAPY (vandetanib-kinasi inibitori) (Duh et al. ‘Medullary thyroid carcinoma’ Arch.Surgery 1989; Mihai R. et al. ‘Medullary cercinoma of the thyroid ‘ Ramdolf Sounders 2003; Piemonte M. ‘La chirurgia della tiroide in età pediatrica 2006; Cohen M.S. et al. ‘Inibition of Medullary Thyroid Carcinoma Cell proliferation and RET phosphorilation by Tyrosine kinase inibitors’ , Surgery 2002; Skimer M.A. et al ‘RET tyrosine kinase and Medullary thyroid cells are unafected by clinical doses of STI571’ Anticancer Res. 2003) Selezione delle modalità chirurgiche • Ca anaplastico resecabile linfonodi+CT-RT • Ca anaplastico non resecabile TIROIDECTOMIA TOT +/-resezione selettiva CT-RT +/- target terapy (Demeter at al. ‘Anaplastic Thyroid carcinoma’ Surgery 1991, Breau R.L. et al. ‘Lynfoma and anaplastic carcinoma of the Thyroid’ Ramdolf Saunders 2003; Mp.iani P.Piemonte M. ‘SIO 1992’, Tan R.K. Et al ‘Anaplastic carcinoma of the thyroid: a 24 years of experience’ Head and Neck 1995; Vautilaineu P.E. et al ‘Anaplastic thyroid carcinoma survival’ World J Surg, 1999) TECNICHE CHIRURGICHE OPEN NEI TUMORI DELLA TIROIDE TIROIDECTOMIA TOTALE INTRATORACICA CON STERNOTOMIA 1° caso TIROIDECTOMIA TOTALE INTRATORACICA CON STERNOTOMIA 2° caso TIROIDECTOMIA TOTALE INTRATORACICA CON STERNOTOMIA 3° caso TUMORI DELLA TIROIDE CHIRURGIA MIVAT CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE • Alla fine degli anni ’90 viene messa a punto una ulteriore evoluzione della moderna chirurgia tiroidea con l’intento di ridurre gli esiti estetici, il dolore post-operatorio e la degenza. • P. Miccoli esegue per primo in Italia a Pisa, nel 1998, una tiroidectomia miniinvasiva video-assistita (MIVAT). (Miccoli 1999, Bellantone Lombardi 1999, Miccoli 2000) CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Vantaggi MIVAT: • • • • • migliori esiti estetici, riduzione del dolore postoperatorio, diminuzione dei tempi operatori, complicanze sovrapponibili se non ridotte, tasso di conversione non legati a motivi tecnici (2% - inadeguato volume, sottostima K infiltrante, tiroiditi…) • contenimento dei costi, • riproducibilità, • ridotta learnig curve (Miccoli 2001-2002, Bellantone 2002, Lombardi 2005, Dionigi 2011, Del Rio 2008, Perigli,Cortesini 2008, Miccoli 2009) CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Controindicazioni MIVAT: • • • • • • • presenza di noduli > 35mm, volume tiroideo > di 25ml, carcinomi infiltranti, tiroiditi precedente chirurgia sul collo precedente irradiazione presenza di linfonodi (Miccoli 2001-2002, Bellantone 2002, Lombardi 2005, Dionigi 2011, Del Rio 2008, Perigli,Cortesini 2008, Miccoli 2009) CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE • endoscopio 30°, ø 5mm • scollatore (2mm) • scollatore-aspiratore • forbici (2mm) • pinze (2mm) • retrattori • Clip • Harmonic Scalpel CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE MIVAT : 6 step ch 1. Incisione e accesso allo spazio tiroideo 2. Identificazione e sezione del peduncolo superiore 3. Identificazione del nervo laringeo e delle paratiroidi 4. Estrazione del lobo tiorideo, istmotomia, 5. Sezione del peduncolo inferiore 6. Chiusura CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Incisione di cute sottocute e platisma di 1,5 cm, a 2 cm dall’incisura sternale Imm. P.Miccoli – Corso Agg. MIVAT - Pisa CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Scollamento sottocutaneo, esposizione della linea alba mediante retrattori, incisione 2-3cm lungo linea alba, loggia tiroidea Imm. P.Miccoli – Corso Agg. MIVAT - Pisa Nuove frontiere in oncologia testa e collo in funzione della chirurgia miniinvasiva e della qualità di vita Responsabile Scientifico: Prof. Giancarlo Tirelli CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Scollamento del muscolo sternotiroideo, retrazione all’esterno del lobo tiroideo, taglio e coagulo del peduncolo vascolare superiore, conservando branca esterna del NLS Imm. P.Miccoli – Corso Agg. MIVAT - Pisa CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Medializzazione del lobo tiroideo, isolamento della paratiroide superiore e del nervo laringeo ricorrente mediante scollatore-aspiratore. Imm. P.Miccoli – Corso Agg. MIVAT - Pisa CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Lussazione esterna della ghiandola con istmectomia e liberazione della stessa dalla trachea mediante sez. dei legamenti sospensori Imm. P.Miccoli – Corso Agg. MIVAT - Pisa CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Isolamento della paratiroide inferiore e del peduncolo artenovenoso inferiore. Imm. P.Miccoli – Corso Agg. MIVAT - Pisa CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Dolore (scala 1-10) MIVAT MINI CERVIC (52 casi) (61 casi) Al rientro in rep. 1,82 2,77 24 h post op. 1,03 2,5 Differenza statisticamente significtiva a 24h (P.Del Rio, Lang Arch Surg 2008) CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Tasso di complicanze MIVAT MINI CERVIC CH OPEN (34tt+22lt) (175tt+39lt) (651tt+36lt) 4,5% 6% 4% Paralisi ric. def 0 0,9% 1,3% Ipoparat. Trans. 3,5% 3,7% 5,8% Ipoparat. Def. 0 0 0,1% Sanguinamento 0 0,9% 1,1% Paralisi ric. trans (G.Perigli, C.Cortesini: Ch.It 2008) CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE MIVAT : tasso di complicanze • Metanalisi su 318 pz.: MIVAT vs Ch.Open complicanze =; >tempi operatori (Radford , Laryngosc.2011) • 68 MIVAT vs 69 Ch.Open complicanze, tempi, radicalità = ; dolore post op, esiti estetici, degenza < MIVAT. (Dobr Surg Endosc 2009) • MIVAT (1580tot, 529lob): (P.Miccoli, QJ Nucl Med Mol Im 2009) Conversione 2% Lesione Ricorrente permanente monolaterale 1,2% Lesione Ricorrente permanente bilaterale 0% Ipoparatiroidismo permanente 0,4% Emorragia 0,2% Infezione 0,1% CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE MIVAT : tasso di conversione • • • • 50 pz.: 6% emorragia, inadeguato volume (Y.Pons, HeadNeck2012) 300pz: 6,7% emorragia, inadeguato volume, linfoadenectomia (IFan, Surg Endosc 2010) 1320pz: 2,2% (P.Miccoli, JOtor 2008) 228 pz: 5,3% sottostima, T infiltrante, tiroidite (Terris, Head and Neck 2008) La conversione non aumenta la % di complicanze, nella gran parte dei casi non è legata a motivi tecnici (P..Miccoli) CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE MIVAT Learnig Curve e Tempi Operatori • • • • 20 pz. <40% i tempi operatori 50pz livello ch. avanzato 25pz < tempi ch. e complicanze 30 pz livello ch. avanzato (P.Miccoli, Surg 2001) (I.Gal, Surg Endosc 2008) (P.Del Rio, EurSurgRes2008) (G.Dionigi, IntJSurg,2008; Y.Pons, HeadNeck2012) La fase di learning courve determina un aumento dei tempi operatori ma non delle complicanze (P.Miccoli, G.Dionigi) CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE MIVAT : conclusioni • Ha favorito l’evoluzione della tecnologia • Non c’è evidenza in letteratura di autori che riferiscono: Esperienze negative con la MIVAT Aumento di complicanze Abbandono di tale tecnica VS ch.Open • Necessita curva di apprendimento come tutte le nuove tecniche CHIRURGIA MIVAT nei TUMORI DELLA TIROIDE Ridurre l’incisione chirurgica non significa eseguire un’intervento mini invasivo, ma la MIVAT prevede: • • • • • • • Utilizzo di video endoscopio Minimo trauma muscolare e fasciale Non iperestensione del collo Non lembi sotto-platisma Non stiramenti dei margini cutanei Non drenaggio Non sutura cute colla QUALITÀ DI VITA nei TUMORI DELLA TIROIDE QdV in Oncologia • Qualità di vita: concetto ampio, esteso e multidimensionale in cui è fondamentale la soggettività di colui che fornisce il dato (Paziente) • È la percezione della propria situazione nella vita in relazione alle aspettative, agli obiettivi ed alle preoccupazioni. • Lo stato di salute rappresenta di per sè solo uno dei tanti componenti della qualità di vita di un individuo. (P. Mosconi, Rel. «Qualità di vita post-trattamento in oncologia cervico cefalica» - AITA) QdV in Oncologia cervico-cefalica • HNC sono circa il 5% di tutti I tumori maligni • La chirurgia, la RT, la RTCT da sole o associate sono le modalità di trattamento. La scelta dipende dalla stadiazione, dalla accessibilità al trattamento e dai risultati attesi sia in termini oncologici che funzionali. • Funzioni vitali quali la masticazione, la deglutizione, la respirazione e la fonazione, nonché la figura del volto possono essere pesantemente compromessi sia dalla neoplasia che dal trattamento. • Aspetti psicologici e sociali. • Interesse crescente (contributi scientifici in aumento) (P. Gabriele, E. Crosetti, M. Gatti,rel. «Qualità di vita post-trattamento in oncologia cervico cefalica» - AITA) Q o L nei TUMORI DELLA TIROIDE La prevalenza di disturbi dell’adattamento, con ansia e depressione, alla condizione di malattia neoplastica nei tumori testa-collo è variabile tra il 40-50% dei casi, mentre nei carcinomi della tiroide è del 20-35% ( Anfassi M., Merlano M. ‘Testa e collo’ Psico-oncologia, Masson 2002) I sintomi riferiti come maggiormente invalidanti sono il senso di stanchezza cronica e l’aumento di peso, nonché l’impatto negativo della ferita chirurgica sulla percezione di se e sull’immagine corporea (Huan et al, 2004) Q o L nei TUMORI DELLA TIROIDE Diversi studi sono stati condotti per valutare la QoL nei tumori tiroidei: • Nei gruppi di pazienti con diagnosi recente di ca. tiroideo (<1anno) i punteggi ottenuti alle voci ‘vitalità’, ‘stato emotivo’, ‘umore’ e ‘salute mentale’ (quest. SF36Health Survey) sono nettamente più bassi e mostrano una maggior compromissione della QoL nel primo anno rispetto ai successivi (Cravenna et al.2003;Huan et al, 2004) • Nella relazione tra ottimismo-pessimismo e QoL nei sopravissuti al carcinoma testa colllo e al carcinoma tiroideo, i risultati dimostrano che l’ottimismo è più associato a un alto livello di QoL nei pazienti sopravissuti ad un tumore alla tiroide piuttosto che alla testa-collo (Kung,2006) Q o L nei TUMORI DELLA TIROIDE Diversi studi sono stati condotti per valutare la QoL nei tumori tiroidei: • Altri studi dimostrano come le alterazioni della voce e della deglutizione, dopo intervento alla tiroide senza danni jatrogeni dei n. laringei, siano eventi comuni ma la QoL influenzata da queste problematiche appare più compromessa nei soggetti sottoposti a tiroidectomia totale piuttosto che parziale (Ryu et al, 2013; Grover G et al. 2013) • Non vi sono significative differenze nella QoL dei pz.sottoposti a tiroidectomia tot. VS emitiroidectomia confermando la diminuzione della QoL durante i primi 6 mesi post-chirurgici. Inoltre la QoL stessa non può essere considerata un fattore determinante nel processo decisionale relativo alla scelta del trattamento chirurgico (Marrish D. et al, 2006) Q o L nei TUMORI DELLA TIROIDE Diversi studi sono stati condotti per valutare la QoL nei tumori tiroidei: • I pazienti sottoposti ad una tiroidectomia (tot/parz) per un gozzo tiroideo benigno, mostrano una QoL post-intervento decisamente migliore rispetto a quella preoperatoria (Mishra et al, 2013) • La QoL in pz. con Ca papillare della tiroide e metastasi linfonodali l.c. è migliore per quanto riguarda la difficoltà deglutitoria nel post-operatorio e l’aspetto estetico della ferita chirurgica con la tiroidectomia + SLC robotassistito rispetto alla tecnica open (Lee et al, 2013) Q o L nei TUMORI DELLA TIROIDE Diversi studi sono stati condotti per valutare la QoL nei tumori tiroidei: • La prevalenza dell’ansia nei pazienti esaminati è più alta che la prevalenza dei disturbi dell’umore quali la depressione, probabilmente dovuto al fatto che il carcinoma è ancora oggi considerato come una malattia minacciosa per la vita (Tagay et al,2006) Considerazioni conclusive Organo riccamente vascolarizzato Numerose varianti anatomiche Campo operatorio ristretto Meticolosa emostasi in prossimità di strutture nobili Le caratteristiche di questa chirurgia, le metodiche di trattamento delle complicanze e la stretta attinenza con le problemmatiche oncologiche cervico-facciali, candidano l’otorinolaringoiatra ad esserne il migliore interprete