CENTRALI FRIGORIFERE NUOVE TECNOLOGIE E RISPARMIO ENERGETICO Firenze, 17 maggio 2013 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi primari e secondari Diego Danieli Libero Professionista - Venezia La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi IL CARICO FRIGORIFERO CHE LA CENTRALE FRIGORIFERA DEVE NEUTRALIZZARE, NELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CASI NON È COSTANTE NEL TEMPO E NON SI PRESENTA MAI CONTEMPORANEAMENTE CIRCUITO IDRAULICO Pev REFRIGERATORE D’ACQUA Pf AMBIENTE DA CLIMATIZZARE Diego Danieli – Libero Professionista 3 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi LE ESIGENZE DEI GRUPPI FRIGORIFERI Il contenuto d’acqua di un impianto influisce sulla sua inerzia termica con ripercussioni sul funzionamento dei compressori. Per salvaguardare la vita di un gruppo frigorifero è necessario seguire tre regole: a) ridurre al minimo gli avviamenti dei compressori ed allungare il loro tempo di funzionamento (6 avviamenti ora) b) mantenere costante la portata dell'acqua agli scambiatori (evaporatori e condensatori) c) Stabilizzare, per quanto possibile, le condizioni di funzionamento dei circuiti frigoriferi Necessità di separare circuito primario e secondario con disgiuntore idraulico (by-pass). Diego Danieli – Libero Professionista 4 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi TIPOLOGIE DELLE CENTRALI FRIGORIFERE 1.CENTRALE FRIGORIFERA CON CONDENSAZIONE AD ACQUA DI TORRE O FALDA 2. CENTRALE FRIGORIFERA CON CONDENSAZIONE AD ARIA UNO O PIU’ REFRIGERATORI IN PARALLELO. ANALISI TECNICO-ECONOMICA FISSA UN LIMITE DI POTENZA PER LA CONDENSAZIONE AD ARIA VARIABILE TRA 500-600 kWf . CIRCUITI PRIMARI E SECONDARI A PORTATA COSTANTE CIRCUITI PRIMARI A PORTATA COSTANTE E SECONDARI A PORTATA VARIABILE CIRCUITI PRIMARI E SECONDARI A PORTATA VARIABILE CIRCUITI PRIMARIO A PORTATA VARIABILE – VPF (VARIABLE PRIMARY FLOW) Diego Danieli – Libero Professionista 5 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi CENTRALE FRIGORIFERA CON CONDENSAZIONE AD ACQUA DI TORRE Diego Danieli – Libero Professionista 6 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi CENTRALE FRIGORIFERA CON CONDENSAZIONE AD ARIA Diego Danieli – Libero Professionista 7 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi DUE REFRIGERATORI IN PARALLELO Diego Danieli – Libero Professionista 8 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi SE Q(P1) < Σ Q(P2) MISCELAZIONE IN MANDATA Diego Danieli – Libero Professionista 9 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi SE Q(P1) > Σ Q(P2) MISCELAZIONE SU RITORNO Diego Danieli – Libero Professionista 10 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi I circuiti idraulici a portata variabile presentano una serie di vantaggi che li rendono sempre preferibili nel caso di impianti di climatizzazione. Tali vantaggi riguardano sia il progetto della rete idraulica, sia il corretto funzionamento del refrigeratore d’acqua sia il risparmio energetico. I sistemi a portata variabile consentono di ridurre la portata del fluido all’interno di un circuito in funzione delle esigenze dell’impianto Così facendo permettono di ridurre il consumo di energia elettrica per la circolazione del fluido all’interno del circuito Diego Danieli – Libero Professionista 11 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi La potenza di pompaggio P, ovvero la potenza richiesta per movimentare il fluido all’interno del circuito, è data dalla nota relazione: ρ gQH P= η La potenza di pompaggio varia linearmente sia con la portata che con la prevalenza. La portata è determinata dalle prestazioni richieste dall’impianto. La prevalenza varia in funzione della regolazione adottata. Diego Danieli – Libero Professionista 12 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi VARIAZIONE DELLA PORTATA Nei circuiti ad aria la relazione è lineare. La variazione di potenza fornita da un impianto ad acqua non è lineare con la portata d’acqua. L’acqua, infatti, cede calore all’aria attraverso i terminali. Questi possono avere curve tra loro diverse, in funzione sia della temperatura dell’acqua che di quella dell’aria da trattare, il cui andamento è sempre comunque lontano da quello lineare. kv = Q H 1 − n 3 2 ρ gkH ρ g Q3 P= = 2 η ηk la potenza di pompaggio varia con il cubo della portata Diego Danieli – Libero Professionista 13 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi 100% 90% POTENZA ELETTRICA 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% PORTATA aria acqua Diego Danieli – Libero Professionista 14 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi IL CONTROLLO DELLA PORTATA Il controllo della portata senza intervento di organi di regolazione è sempre possibile negli impianti quando l’impianto serve un unico locale.In tutti gli altri casi è sempre necessario avere organi di regolazione, serrande negli impianti ad aria e valvole a tre vie ovvero a due vie in quelli ad acqua. Il controllo della portata viene affidata a sonde di pressione disposte lungo il circuito. La posizione delle sonde determina la minima prevalenza Hcn che si vuole mantenere all’interno del circuito e, conseguentemente, la potenza di pompaggio nelle varie condizioni di funzionamento. Diego Danieli – Libero Professionista 15 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi Corpo r A Corpo r-1 A B Corpo 2 B C Corpo 1 C D D Più bassa è la minima prevalenza Hcn che si vuole mantenere all’interno del circuito più bassa è la potenza di pompaggio richiesta. Quindi le sonde poste in A garantiscono prestazioni energetiche migliori delle sonde poste in D. Nel caso di più terminali, però, controllare un valore troppo basso di HC potrebbe creare dei problemi. Diego Danieli – Libero Professionista 16 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi VANTAGGI 1) riduzione del consumo elettrico delle pompe (potenza di pompaggio) 2) riduzione della portata massima contemporanea nel circuito dell’impianto 3) corrispondenza tra la potenza frigorifera fornita dal refrigeratore e la richiesta dell’impianto 4) temperatura in mandata all’impianto sempre uguale a quella di uscita dal refrigeratore 5) Semplicità di gestione della parzializzazione dei refrigeratori, e possibilità di arresto dei refrigeratori e relative pompe in condizioni di carico parziale Come condizione prioritaria bisogna che il ∆T della rete secondaria non deve essere inferiore al ∆T dei refrigeratori a pieno carico. (LOW DT SYNDROME) Diego Danieli – Libero Professionista 17 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi andamento dei carichi RIDUZIONE DELLA POTENZA DI POMPAGGIO La potenza resa da un terminale non è lineare con la portata 4 6 8 10 12 14 16 18 20 ORE Nord Est S ud Ovest Diego Danieli – Libero Professionista 18 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi RIDUZIONE DELLA POTENZA DI POMPAGGIO La riduzione di portata è maggiore della riduzione di carico 100% 90% PORTATA TOTALE 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 4 6 8 10 12 14 16 18 20 ORE Carico Portata acqua Diego Danieli – Libero Professionista 19 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi POTENZA DI POMPAGGIO Dipende dal valore della pressione controllara dalle sonde 100% POTENZA POMPAGGIO 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 4 6 8 10 12 14 16 18 20 ORE Portata costante Portata variabile teorico Portata variabile - Hc = Hpr Portata variabile - Hc = 0,3 Hpr Diego Danieli – Libero Professionista 20 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi RIDUZIONE PORTATA MASSIMA Distribuzione con portata costante Diego Danieli – Libero Professionista 21 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi RIDUZIONE PORTATA MASSIMA Distribuzione con portata variabile: si riduce sia la grandezza della pompa che i diametri delle tubazioni, con riduzione dei costi d’installazione Diego Danieli – Libero Professionista 22 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi CORRISPONDENZA CHILLER – IMPIANTO Diego Danieli – Libero Professionista 23 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi CORRISPONDENZA CHILLER - IMPIANTO Andamento potenza refrigeratore - carico 100% FUNZIONAMENTO 75% 50% 25% 0% 0 60 120 180 240 300 360 420 480 540 600 TEMPO [secondi] Chiller Carico Diego Danieli – Libero Professionista 24 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi Diego Danieli – Libero Professionista 25 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi CORRISPONDENZA CHILLER - IMPIANTO Diego Danieli – Libero Professionista 26 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi CORRISPONDENZA CHILLER - IMPIANTO Andamento potenza refrigeratore - carico 100% FUNZIONAMENTO 75% 50% 25% 0% 0 60 120 180 240 300 360 420 480 540 600 TEMPO [secondi] Chiller Carico Diego Danieli – Libero Professionista 27 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi Diego Danieli – Libero Professionista 28 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi TEMPERATURA MANDATA IMPIANTO = TEMPERATURA USCITA CHILLER La miscela si forma sul circuito primario Come condizione prioritaria bisogna che il ∆T della rete secondaria non deve essere inferiore al ∆T dei refrigeratori a pieno carico. (LOW DT SYNDROME) Diego Danieli – Libero Professionista 29 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi Diego Danieli – Libero Professionista 30 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi CENTRALE FRIGORIFERA: PRIMARIO COSTANTE E SECONDARIO VARIABILE Diego Danieli – Libero Professionista 31 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi VPF – VARIABLE PRIMARY FLOW Circuito unico senza disgiuntore. Le pompe primarie (che possono essere anche a bordo macchina) sono a portata variabile. I refrigeratori hanno evaporatori progettati in grado di lavorare su una variazione di portata fino al 50% della nominale, garantendo la temperatura di evaporazione costante. Uso di valvole di laminazione elettroniche. Si eliminano le pompe secondarie. Unico vincolo è garantire la portata minima all’evaporatore. Si dimensiona un by-pass con inserimento di valvola azionata da un pressostato che aprirà solo all’occorrenza. Questo per assicurare un funzionamento corretto della macchina e in particolare un buon scambio termico nello scambiatore. Diego Danieli – Libero Professionista 32 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi CENTRALE FRIGORIFERA: VPF Diego Danieli – Libero Professionista 33 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi CENTRALE FRIGORIFERA: VPF CON PIÙ REFRIGERATORI Diego Danieli – Libero Professionista 34 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi VANTAGGIO MINOR COSTO DI INSTALLAZIONE (TRA IL 4-8 %) SVANTAGGI COMPLESSITA’ SEQUENZA ONOFF CHILLER E REGOLAZIONE MINORE CORRENTE DI PICCO CONTROLLO DEL BY-PASS, CON (RISPARMI DI POMPAGGIO >50%) FLUSSIMETRO O ∆p MINORE CONSUMI DI ENERGIA ( COMPRESA TRA 4-7%) IL TUBO DI BY-PASS RICHIEDE UNA PROGETTAZIONE ACCURATA MINORE SPAZIO RICHIESTO IN CENTRALE NUMERO DI REFRIGERATORI MINORE TOLLERANZA VERSO BASSI ∆T PROGETTAZIONE ACCURATA Diego Danieli – Libero Professionista 35 La portata d’acqua variabile nei circuiti frigoriferi Conclusioni L’utilizzo della tecnica a portata variabile negli impianti frigoriferi è oramai consolidata. La centrale con circuito primario a portata costante e secondario a portata variabile è oramai consolidata. Le nuove tecnologie dei refrigeratori, della regolazione, e l’utilizzo di inverter permettono l’utilizzo di circuiti diretti con primario a portata variabile-VPF. Questi stanno dimostrano sempre più interesse e applicazioni soprattutto alle medie e alte potenze contribuendo al risparmio energetico. Diego Danieli – Libero Professionista 36 GRAZIE PER L’ATTENZIONE Le opinioni espresse dagli Autori non rispecchiano necessariamente quelle dell’Associazione