marina d`amato ci spiega perché ci siamo persi i

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COMUNE DI GUASTALLA
Provincia di Reggio Emilia
Città sostenibile delle Bambine e dei Bambini
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Guastalla, 3 novembre 2014
COMUNICATO STAMPA
IMPARARE A SCEGLIERE PER DIVENTARE GRANDI:
MARINA D’AMATO CI SPIEGA PERCHÉ CI SIAMO PERSI I BAMBINI
Una serie d’incontri organizzati da Coop Consumatori Nordest fra Reggio Emilia e
Mantova per parlare di educazione al consumo ai giorni nostri.
Sabato 8 novembre a Guastalla alle ore 17.30 “Perché ci siamo persi i bambini” un
incontro aperto a tutti presso la Biblioteca Comunale in Piazza Garibaldi
Si confronterà con la nota sociologa il Sindaco di Guastalla Camilla Verona.
Come sempre è una questione di scelte. Ancora una volta Coop mette al centro delle sue
attività l’educazione al consumo, la lettura dei giorni nostri attraverso i comportamenti
d’acquisto. E lo fa con Marina D’Amato, esperta di spessore nazionale sui temi
dell’infanzia e dell’educazione al consumo, che ha già collaborato con Coop in passato.
L’incontro di sabato 8 novembre a Guastalla alle ore 17.30 presso la Biblioteca
Comunale in Piazza Garibaldi tratterà di genitori e scelte educative legate a una corretta
educazione al consumo.
A confrontarsi con la D’Amato il Sindaco di Guastalla Camilla Verona.
Imparare a scegliere per diventare grandi. Un monito per genitori, insegnanti, educatori e
per tutti coloro che si trovano nel difficile ruolo di chi ha il compito di crescere un bambino.
La consapevolezza delle scelte fatte: un obiettivo importante per tutti, in particolare per i
genitori. Nell’ultimo libro della professoressa edito da Laterza “Ci siamo persi i bambini”,
Marina D’Amato descrive una pericolosa inversione di ruoli.
Parla di figli che fanno le stesse cose degli adulti, si vestono come loro, guardano la tv,
giocano con i videogiochi, navigano su Internet, praticano gli stessi sport, parlano con un
uguale numero di vocaboli, usano gli stessi gesti, hanno pochi giocattoli ma moltissimi
gadget. Sono i bambini dei nostri giorni, i bambini adulti, figli di adulti bambini.
Cosa fare in questo mondo in cui gli adulti hanno fretta di vedere crescere i figli di cui si
prendono cura?
“Per bambini e adulti, in modi diversi, l’educazione al consumo è una competenza
fondamentale – dice Marina D’Amato-. Per gli adulti è importante riuscire a far capire ai
bambini che un oggetto è la sintesi e il frutto di una scelta, perché insegnare a scegliere e
non ad acquisire tutto, significa porre la prima pietra per una personalità che sarà libera. È
la scelta che predispone un piccolo a diventare grande, l’esclusione di qualcosa rispetto a
un’altra. Il genitore deve provare, a seconda delle circostanze, a far capire senza
imposizioni, che dal cibo al giocattolo si può comprare ciò che è utile in quel momento
senza dimenticare la nostra salute, la società e anche l’ambiente. Comprare per comprare
– continua la D’Amato - è assolutamente inutile, non rende felici mentre scegliere
consapevolmente può essere l’esempio e l’occasione per spiegare che tutto è collegato,
tutto è una catena anche solidale”.
Coop da trent’anni promuove l’educazione alla cittadinanza e al consumo consapevole
con campagne ed attenzioni specifiche nei confronti dei suoi clienti che considera parte di
una comunità. La peculiare attenzione rivolta ai più giovani è la sintesi e l’enfasi della sua
strategia, finalizzata a predisporre uno stile di vita solidale, attento alla questione
ambientale e alla crescita di persone responsabili. In una società che cambia al ritmo delle
innovazioni tecnologiche che anticipano persino i processi culturali, oltre che le norme,
Coop svolge un ruolo d’impulso e di analisi e fornisce importanti strumenti di lettura.
Biografia di Marina D’Amato
Marina D’Amato è professore ordinario di Sociologia presso la Facoltà di Scienze della
Formazione di Roma Tre dove insegna Sociologia, Sociologia delle comunicazioni di
massa, Sociologia dell'infanzia; Insegna anche all'Università Renè Descartes Sorbona
Parigi 5, all'Università di Vincennes Parigi 8.
Ha condotto ricerche in Italia, in Francia, in Gran Bretagna, in Tunisia, in Moldavia e in
Estonia e collabora con istituti nazionali e centri internazionali sui temi della
comunicazione, delle politiche culturali e delle relazioni sociali. Coordina i comitati
Sociologie de l'Enfance e Recits, Fiction et Societé, dell'AISLF (Associazione
Internazionale dei Sociologi di lingua Francese) ed è membro della Commissione
UNESCO per l'Integrazione sociale e per i beni immateriali.
Tra le sue pubblicazioni: Musei e identità sociale 2012; Finzione e mondi possibili, 2012;
Immaginario e satanismo, nuovi percorsi di identità giovanili, Universitaria, 2009;
Telefantasie. La mondialisation de l'immaginaire 2009; Per un'idea di bambini, Armando
2008; Telefantasie, Franco Angeli, 2007; Bambini Multimediali, a cura, Istituto degli
Innocenti, Firenze, 2006; I teleroi, Editori Riuniti, 1999, 2006; La TV dei ragazzi , ERI,
2002; Bambini e tv, Il Saggiatore, 1997; Infanzia e società, 1993; Infanzia e pregiudizio,
Torino 1993; Lo schermo incantato, 1993; La politica della differenza 1990; Per amore per
gioco per forza - televisione dei bambini e dei ragazzi storia e analisi, ed. 1988.
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