Corso di Analisi Matematica Calcolo differenziale per funzioni di una variabile Laurea in Informatica e Comunicazione Digitale A.A. 2013/2014 Università di Bari ICD (Bari) Analisi Matematica 1 / 41 1 Derivata di una funzione 2 Punti di non derivabilità 3 Regole di calcolo delle derivate 4 Il teorema del valor medio e le sue conseguenze 5 Teorema di de l’Hôpital 6 Limite della derivata e derivabilità 7 Derivata seconda, concavità e convessità ICD (Bari) Analisi Matematica 2 / 41 Calcolo differenziale Definire la tangente in un punto ad una curva. Definire la velocità di un oggetto in moto. ICD (Bari) Analisi Matematica 3 / 41 Definizione di derivata Definizione Sia f : (a, b) → R e sia x0 ∈ (a, b). Il rapporto incrementale di f relativo all’intervallo di estremi x0 e x0 + h è definito da f (x0 + h) − f (x0 ) . h La funzione f si dice derivabile in x0 se esiste finito lim h→0 f (x0 + h) − f (x0 ) . h Tale limite si chiama derivata prima o derivata di f in x0 e si indica con df f 0 (x0 ) (x0 ) Df (x0 ). dx ICD (Bari) Analisi Matematica 4 / 41 Definizione di derivata La retta di equazione y = f (x0 ) + f 0 (x0 )(x − x0 ) si chiama retta tangente al grafico di f nel punto (x0 , f (x0 )). Se f è derivabile in ogni punto di (a, b) è ben definita la funzione f 0 : (a, b) → R (funzione derivata di f ) data da x 7→ f 0 (x). Se f 0 è a sua volta derivabile, la derivata di f 0 si chiama derivata seconda di f e si indica con f 00 (x0 ) d2 f (x0 ) D2 f (x0 ). dx2 In modo analogo si definiscono le derivate di ordine n o derivate n-esime indicate con dn f f n (x0 ) (x0 ) Dn f (x0 ). dxn ICD (Bari) Analisi Matematica 5 / 41 Derivate delle funzioni elementari f (x) = c, c ∈ R x ∈ R, f 0 (x) = 0 per ogni x ∈ R; f (x) = xn , n ∈ N x ∈ R f 0 (x) = nxn−1 per ogni x ∈ R; f (x) = x(α , α ∈ R \ {0}, f 0 (x) = αxα−1 per ogni x ∈ (0, +∞); 0 se α > 1 f 0 (0) = +∞ se 0 < α < 1 f (x) = ax , x ∈ R, f 0 (x) = ax log a per ogni x ∈ R; f (x) = ex , x ∈ R, f 0 (x) = ex per ogni x ∈ R; f (x) = loga x, x > 0, f 0 (x) = f (x) = log x, x > 0, ICD (Bari) f 0 (x) = 1 x 1 x log a per ogni x > 0; per ogni x > 0; Analisi Matematica 6 / 41 Derivate delle funzioni elementari f (x) = sen x, x ∈ R, f 0 (x) = cos x per ogni x ∈ R; f (x) = cos x, x ∈ R, f 0 (x) = − sen x per ogni x ∈ R; f (x) = tg x, x ∈ dom tg, f 0 (x) = 1 + tg2 x = x ∈ dom tg; 1 cos2 x f (x) = arcsen x, x ∈ [−1, 1], f 0 (x) = per ogni x ∈ (−1, 1); f (x) = arccos x, x ∈ [−1, 1], f 0 (x) f (x) = arctg x, x ∈ R, f 0 (x) = ICD (Bari) = √ 1 1−x2 1 − √1−x 2 1 1+x2 Analisi Matematica per ogni per ogni x ∈ (−1, 1); per ogni x ∈ R. 7 / 41 Punti di non derivabilità Definizione Sia f : (a, b) → R e x0 ∈ (a, b). Se f è continua in x0 e f (x0 + h) − f (x0 ) f (x0 + h) − f (x0 ) = +∞ oppure lim = −∞ h→0 h→0 h h lim si dice che f ha in x0 è un flesso a tangente verticale. ICD (Bari) Analisi Matematica 8 / 41 Derivata destra e sinistra Definizione Sia f : (a, b) → R e x0 ∈ (a, b). Se esiste finito il limite lim h→0+ f (x0 + h) − f (x0 ) h allora f si dice derivabile a destra in x0 , tale limite si chiama derivata destra di f in x0 e si denota con f+0 (x0 ) . Se esiste finito il limite lim h→0− f (x0 + h) − f (x0 ) h allora f si dice derivabile a sinistra in x0 , tale limite si chiama derivata sinistra di f in x0 e si denota con f−0 (x0 ) . ICD (Bari) Analisi Matematica 9 / 41 Punti angolosi e cuspidi Casi in cui f+0 (x0 ) e f−0 (x0 ) non sono uguali tra loro. Definizione Sia f : (a, b) → R e x0 ∈ (a, b). Se f è continua in x0 , esistono f−0 (x0 ) , f+0 (x0 ) e f−0 (x0 ) 6= f+0 (x0 ), allora Se almeno uno tra f−0 (x0 ) ed f+0 (x0 ) appartiene ad R, si dice che f ha in x0 un punto angoloso. Se f−0 (x0 ) = −∞, f+0 (x0 ) = +∞ (oppure, viceversa, f−0 (x0 ) = +∞, f+0 (x0 ) = −∞), si dice che f ha in x0 una cuspide. ICD (Bari) Analisi Matematica 10 / 41 ICD (Bari) Analisi Matematica 11 / 41 Continuità e derivabilità Teorema Se f è derivabile in un punto x0 allora è continua in x0 . In modo equivalente: se f non è continua in x0 allora f non è derivabile in x0 . Il viceversa del teorema non vale (f (x) = |x| è continua in 0 ma non derivabile in 0). ICD (Bari) Analisi Matematica 12 / 41 Regole di derivazione Proposizione Siano f, g : (a, b) → R e x0 ∈ (a, b) tale che f e g siano derivabili in x0 . Sia c ∈ R. Allora le funzioni f + g, f − g, cf , f · g sono derivabili in x0 e (f + g)0 (x0 ) = f 0 (x0 ) + g 0 (x0 ); (f − g)0 (x0 ) = f 0 (x0 ) − g 0 (x0 ); (cf )0 (x0 ) = cf 0 (x0 ); (f · g)0 (x0 ) = f 0 (x0 ) · g(x0 ) + f (x0 ) · g 0 (x0 ). Se g(x0 ) 6= 0, f /g è derivabile in x0 e 0 f f 0 (x0 )g(x0 ) − f (x0 )g 0 (x0 ) (x0 ) = . g (g(x0 ))2 ICD (Bari) Analisi Matematica 13 / 41 Derivazione di una funzione composta Teorema Sia g ◦ f la funzione composta di due funzioni f e g tali che f è derivabile in x; g è derivabile in y = f (x), allora g ◦ f è derivabile in x e si ha (g ◦ f )0 (x) = g 0 (f (x))f 0 (x). ICD (Bari) Analisi Matematica 14 / 41 Derivata di funzione inversa Teorema Sia f : (a, b) → R una funzione continua e invertibile e g = f −1 la sua inversa. Se per x0 ∈ (a, b) f è derivabile in x0 ; f 0 (x0 ) 6= 0, allora g = f −1 è derivabile in y0 = f (x0 ) e si ha g 0 (y0 ) = ICD (Bari) 1 . f 0 (x0 ) Analisi Matematica 15 / 41 Applicazione del calcolo differenziale alla ricerca dei massimi e minimi di una funzione Sia f : [a, b] → R. Abbiamo già definito il massimo e il minimo assoluti di f. Definizione Si dice M è massimo di f e x0 ∈ [a, b] è punto di massimo se f (x0 ) = M ≥ f (x) ∀x ∈ [a, b]. Si dice m è minimo di f e x0 ∈ [a, b] è punto di minimo se f (x0 ) = m ≤ f (x) ∀x ∈ [a, b]. ICD (Bari) Analisi Matematica 16 / 41 Estremi locali di una funzione Definizione Sia f : [a, b] → R. Si dice M è massimo locale (o relativo) di f e x0 ∈ [a, b] è punto di massimo locale se esiste un’intervallo (x0 − δ, x0 + δ) tale che f (x0 ) = M ≥ f (x) ∀x ∈ (x0 − δ, x0 + δ) ∩ [a, b]. Si dice m è minimo locale (o relativo) di f e x0 ∈ [a, b] è punto di minimo locale se esiste un’intervallo (x0 − δ, x0 + δ) tale che f (x0 ) = m ≤ f (x) ∀x ∈ (x0 − δ, x0 + δ) ∩ [a, b]. ICD (Bari) Analisi Matematica 17 / 41 Estremi locali di una funzione Si noti che Il massimo e il minimo globale di f se esistono sono unici (ma i punti di massimo e minimo globale possono essere più di uno). I massimi e minimi locali possono essere più di uno. Ogni estremo globale è anche estremo locale (ma non viceversa). ICD (Bari) Analisi Matematica 18 / 41 Teorema di Fermat Teorema (di Fermat) Sia f : [a, b] → R una funzione derivabile in x ∈ (a, b). Se x è un punto di estremo locale per f allora f 0 (x) = 0. Definizione Un punto x si dice punto critico o punto stazionario per una funzione f se f è derivabile in x e f 0 (x) = 0. Quindi, se f : (a, b) → R e x ∈ (a, b) x di estremo locale ⇒ x stazionario Non vale il viceversa. ICD (Bari) Analisi Matematica 19 / 41 Interpretazione geometrica Se f è derivabile in (a, b), nei punti di estremo relativo in (a, b) la retta tangente al grafico di f è orizzontale. ICD (Bari) Analisi Matematica 20 / 41 Un modo diverso di scrivere la derivata Sia f : (a, b) → R e x0 ∈ (a, b). Si è visto che se f è derivabile in x0 esiste ed è finito f (x0 + h) − f (x0 ) f 0 (x0 ) = lim . h→0 h Dal teo. del cambio di variabile nei limiti, se si pone x0 + h = x, si ottiene f 0 (x0 ) = lim f (x) − f (x0 ) . x − x0 f (x) − f (x0 ) x − x0 f+0 (x0 ) = lim x→x0 In modo analogo: f−0 (x0 ) = lim x→x− 0 ICD (Bari) Analisi Matematica x→x+ 0 f (x) − f (x0 ) . x − x0 21 / 41 Teorema del valor medio o di Lagrange Teorema (del valor medio o di Lagrange) Sia f : [a, b] → R una funzione. Se f è continua in [a, b]; f è derivabile in (a, b); allora esiste c ∈ (a, b) tale che f 0 (c) = ICD (Bari) f (b) − f (a) . b−a Analisi Matematica 22 / 41 Interpretazione geometrica Se valgono le ipotesi del teorema di Lagrange, esiste un punto in (a, b) in cui la retta tangente al grafico di f è parallela alla retta passante per (a, f (a)) e (b, f (b)). a ICD (Bari) x0 Analisi Matematica b 23 / 41 Conseguenze del teorema di Lagrange Proposizione Sia f : (a, b) → R una funzione derivabile. Se f ha n zeri distinti in (a, b) allora f 0 : (a, b) → R ha n − 1 zeri distinti in (a, b). Quindi, se esistono x1 , . . . , xn ∈ (a, b) tali che xi 6= xj se i 6= j e f (xi ) = 0 per ogni i = 1, . . . , n allora esistono c1 , . . . , cn−1 ∈ (a, b) tali che ci 6= cj se i 6= j e f (ci ) = 0 per ogni i = 1, . . . , n − 1. Per ogni i = 1, . . . , n − 1, è possibile applicare il teorema di Lagrange a f in [xi , xi+1 ]. Si ottiene che esiste ci ∈ (xi , xi+1 ) tale che 0 = f (xi+1 ) − f (xi ) = f 0 (ci ) · (xi+1 − xi ), da cui f 0 (ci ) = 0. ICD (Bari) Analisi Matematica 24 / 41 Conseguenze del teorema di Lagrange Proposizione (Test di monotonia) Sia f : (a, b) → R una funzione derivabile. Allora f è crescente ⇔ f 0 (x) ≥ 0 ∀x ∈ (a, b); f è decrescente ⇔ f 0 (x) ≤ 0 ∀x ∈ (a, b). ICD (Bari) Analisi Matematica 25 / 41 Conseguenze del teorema di Lagrange Proposizione (Caratterizzazione delle funzioni a derivata nulla) Sia f : (a, b) → R una funzione derivabile. Allora f è costante in (a, b) ⇔ f 0 (x) = 0 ∀x ∈ (a, b). ICD (Bari) Analisi Matematica 26 / 41 Ricerca di massimi e minimi Sia f : [a, b] → R. Se f è derivabile, per determinarne i massimi e minimi si procede nel seguente modo: Si calcolano f (a) e f (b). Si calcola f 0 (x) e si risolve f 0 (x) = 0. Se non vi sono punti stazionari, f (a) o f (b) sono estremi locali. Se x = x0 ∈ (a, b) è un punto stazionario, si studia il segno di f 0 in un intorno di x0 per stabilirne la natura. Trovati eventuali punti di estremo locale, si calcola il valore di f in questi punti e lo si confronta con f (a) e f (b). ICD (Bari) Analisi Matematica 27 / 41 Teorema di De l’Hôpital Teorema Siano f, g : (a, b) → R due funzioni derivabili in (a, b) con g, g 0 6= 0 in (a, b). Se lim f (x) = lim g(x) = 0 (o +∞, o −∞); x→a+ x→a+ esiste il limite (finito o infinito) lim x→a+ Allora lim x→a+ ICD (Bari) f 0 (x) = L. g 0 (x) f (x) = L. g(x) Analisi Matematica 28 / 41 Teorema di De l’Hôpital Risultati analoghi valgono per x → b− e per x → x0 ∈ (a, b). Non si può applicare il teorema a forme non indeterminate. Per esempio x lim = +∞ x→1+ log x ma 1 lim = 1. x→1+ 1/x ICD (Bari) Analisi Matematica 29 / 41 Limite della derivata e derivabilità Teorema Sia f : [a, b) → R, continua in a, derivabile in (a, b) ed esista (finito o infinito) lim f 0 (x) = m ∈ R∗ . x→a+ Allora esiste f+0 (a) = m. Un enunciato analogo vale per la derivata sinistra e quindi per la derivata. Se f è continua in a ed esiste il limite destro in a della derivata allora esiste la derivata destra in a e coincide con quel limite. ICD (Bari) Analisi Matematica 30 / 41 Significato geometrico della derivata seconda La derivata seconda rappresenta la velocità di variazione della pendenza di un grafico, pertanto misura il grado di scostamento del grafico dall’andamento rettilineo. Sia f una funzione tale che f (0) = f 0 (0) = 0, f 00 (0) ≥ 0. Si prova che la semicirconferenza che meglio approssima f in 0 ha raggio R tale che 1 f 00 (0) = . R 1 R prende il nome di curvatura di f in 0 e R è il raggio di curvatura. ICD (Bari) Analisi Matematica 31 / 41 Convessità e corde Una figura geometrica F si dice convessa se per ogni coppia di punti P1 , P2 ∈ F il segmento che congiunge P1 e P2 è interamente contenuto in F . Definizione Sia f : I → R, I ⊂ R intervallo. La funzione f si dice convessa in I se l’epigrafico di f , cioè l’insieme epi f = {(x, y) ∈ R2 | x ∈ I, y ≥ f (x)} è un insieme convesso. Si dice che f è concava in I se −f è convessa in I. ICD (Bari) Analisi Matematica 32 / 41 Una definizione equivalente Definizione Sia f : I → R, I ⊂ R intervallo. La funzione f si dice convessa in I se, per ogni x1 , x2 ∈ I il segmento di estremi (x1 , f (x1 )) e (x2 , f (x2 )) non ha punti sotto il grafico di f . Quindi, per ogni x1 , x2 ∈ I e t ∈ [0, 1] f ((1 − t)x1 + tx2 ) ≤ (1 − t)f (x1 ) + tf (x2 ). ICD (Bari) Analisi Matematica 33 / 41 Una definizione equivalente Definizione Sia f : I → R, I ⊂ R intervallo. La funzione f si dice concava in I se, per ogni x1 , x2 ∈ I il segmento di estremi (x1 , f (x1 )) e (x2 , f (x2 )) non ha punti sopra al grafico di f . Quindi, per ogni x1 , x2 ∈ I e t ∈ [0, 1] f ((1 − t)x1 + tx2 ) ≥ (1 − t)f (x1 ) + tf (x2 ). ICD (Bari) Analisi Matematica 34 / 41 Se le disuguaglianze precedenti valgono con < (>) per t ∈ (0, 1), f si dice strettamente convessa (strettamente concava). Regolarità delle funzioni convesse o concave: Teorema Una funzione convessa (o concava) su un intervallo I è continua in I, salvo al più negli estremi di I. Inoltre f possiede derivata destra e sinistra in ogni punto interno ad I. ICD (Bari) Analisi Matematica 35 / 41 Convessità e derivate Se f è derivabile, la nozione di convessità risulta essere in relazione con la derivata prima e seconda. Teorema Sia f : (a, b) → R. Se f è derivabile in (a, b) allora f è convessa (concava) in (a, b) se e solo se f 0 è crescente (decrescente) in (a, b); Se f è derivabile due volte in (a, b) allora f è convessa (concava) in (a, b) se e solo se f 00 (x) ≥ 0 (f 00 (x) ≤ 0) per ogni x ∈ (a, b). I teoremi si modificano in maniera ovvia per funzioni strettamente convesse o strettamente concave. ICD (Bari) Analisi Matematica 36 / 41 Convessità e rette tangenti Teorema Sia f : (a, b) → R derivabile in (a, b). Allora f è convessa in (a, b) se e solo se f (x) ≥ f (x0 ) + f 0 (x0 )(x − x0 ) ∀x, x0 ∈ (a, b); f è concava in (a, b) se e solo se f (x) ≤ f (x0 ) + f 0 (x0 )(x − x0 ) ∀x, x0 ∈ (a, b). Una funzione derivabile è convessa (concava) se il suo grafico si mantiene tutto sopra (sotto) ogni retta tangente al grafico. ICD (Bari) Analisi Matematica 37 / 41 Convessità e rette tangenti ICD (Bari) Analisi Matematica 38 / 41 Punti di flesso Definizione Sia f : (a, b) → R una funzione e x0 ∈ (a, b) un punto di derivabilità per f oppure in cui f 0 (x0 ) = ±∞. Il punto x0 si dice di flesso per f se esiste un intorno destro di x0 in cui f è convessa (concava) e un intorno sinistro di x0 in cui f è concava (convessa). x0 ICD (Bari) Analisi Matematica 39 / 41 Punti di flesso Attraversando un punto di flesso la derivata seconda di f cambia segno. Ci si aspetta dunque che in tale punto essa si annulli. Teorema Sia f : (a, b) → R e sia x0 ∈ (a, b) un punto di flesso per f . Se esiste f 00 (x0 ) allora f 00 (x0 ) = 0. Non vale il viceversa: f (x) = x4 ha un punto di minimo in x0 = 0 e f 00 (0) = 0. ICD (Bari) Analisi Matematica 40 / 41 Significato geometrico dei punti di flesso Teorema Se f : (a, b) → R è derivabile in (a, b) e x0 ∈ (a, b) è un punto di flesso per f allora il grafico di f “attraversa” la propria retta tangente in (x0 , f (x0 )). x0 ICD (Bari) Analisi Matematica 41 / 41