corpo rimane in equilibrio ovunque lo si sposti. ---o0o--ULTERIORI ESERCIZI SUL CAPITOLO 3 3.6. Problema IL LAVORO ENERGIA CINETICA E POTENZIALE 3.a. MECCANICO: Un sistema termodinamico cede all’esterno una quantità di calore Q! = 10 249 kcal " mentre su di esso viene eseguito un lavoro termodinamico L = 30 kJ: calcolare la variazione della sua energia interna. conformemente alla (3.14). sistema termodinamico si espande pressione costante di 1 atm, passando Problema3.14. 3.b. Un Soluzione Poiché il sistema non scambia calore, ilalla primo principio ha la forma (3.14) dal volume V1 = 5 l al volume V2 = 10 l,molmentre gli viene fornita una quantità di calore Q" = 0, 2 ! mol cVenergia · N · ∆T = cV · N · (T2 − T1 ) L = ∆E int = kcal: determinare la variazione della sua interna. Un kg d’acqua bolle a pressione atmosferica e il vapore occupa un vale volume di 1671 Problema 3.c. Se di tratta di un’espansione, il gas si raffredda, T2 < T1 , e il lavoro eseguito dal gas litri: calcolare la variazione della sua energia interna. Problema 3.d. Una si trova inizialmente alla temperatura T 0 = cdimol · Nideale · (T1 −monoatomico T2 ) L"mole V gas cmol ·R e alla pressione P0 ; subisce =laNseguente successione trasformazioni: 1. Tsi dilata isotermicamente ·R · (T1 − T2 ) di =N · cmolV −cmol (T1 − · cmol 2) V R 1 P V al volume iniziale; 3. a pressione finché la sua pressione si riduceN ·R a 3 P0 ; 2. a volume costante ritorna = 1−γ · (T2 − T1 ) costante si espande finché la sua temperatura diviene 3T0 . Rappresentare le trasformazioni nel piano P − V e calcolare il calore ed il lavorocon totali scambiati dal gas, e la variazione totale della sua energia Un’espressione equivalente si ottiene le seguenti sostituzioni interna. cmol V come un cubo di protoplasma di lato L. Si Problema 3.e. a) Si schematizzi un L" = cmol · Nipotetico · (T1 − Tanimale (P1 V1 − P2 V2 ); 2) = V assuma che l’ossigeno possa venire assorbito allo stessoRmodo da tutti i punti della superficie e che il fabbisogno di ossigeno sia di proporzionale per la legge delle adiabatiche un gas idealeal volume dell’animale. Il metabolismo basale richieda per l’animale è di 0,02·10−3 0,01·10−3 l/cm3 ·min, mentre l’assunzione effettiva di ossigeno !osservato "γ l/cm2 ·min. Quali sono le dimensioni cui può P1 V1γ =massime P2 V2γ , a cioè P2 crescere = P1 VV12questo organismo? b) Visti i limiti oltre i quali un organismo cubico non potrebbe crescere per mancanza di ossigeno eper conmantenere semplici passaggi le funzioni vitali, citare alcuni meccanismi con cui gli esseri viventi aggirano questa # $ cmol difficoltà. L" = V P1 V1γ V11−γ − V21−γ . Problema 3.f . La corsa podistica delR5.000 m viene percorsa dai recordmen in tempi dell’ordine 3 deiSoluzione 13 min. Si valuta un atleta di pesoutilizzata normale in sviluppi questa gara una forza 4proporzionale 3.15. La che quantità di energia 8 ore =in8·(3,6·10 s) = (2,88·10 s), è alla velocità, F = cv, con c = 89, 7 N·sec/m. a) Si calcoli la potenza sviluppata dal podista. 4 · = (7, 6viene W/kg)(65 kg)(2,88·10 s) = 14 230 −∆Edal 3.6.b)IL LAVORO MECCANICO: ENERGIA CINETICA E POTENZIALE 245 int podista L’energia utilizzata in parte da una quantità fissa E0 kJ di energia immagazzinata 14· 230 kJ 3 = parte 3, 4 · 10 193 kJ, in dai kcal processi metabolici: questi ultimi convertono nell’organismo e dell’ordine di E= 4.18 kJ/kcal 0 = energia metabolica in energia meccanica sviluppando una potenza di 3330 W. Calcolare il limite Utilizzando il valore calorico dei grassi riportato nella Tabella 3.1, la quantità di grassi consumata teorico di tempo per cui il podista potrebbe continuare a correre con questa velocità. sarebbe Problema 3.g. Una persona di massa svolge con contiunità un’attività che richiede al suo 3, 4 · 60 103kgkcal = 362Sig = 0, 36 kg per . semplicità che essa tragga mgrasi = organismo un consumo di energia interna di 2,5 W/kg. supponga 9, 4 kcal/g tutta l’energia dalla combustione di glucosio. Quanto ossigeno consuma questa persona in 4 ore? Soluzione (a) La potenza metabolica consumata valecon cui arriva a terra un corpo con considerazioni energetichealariposo velocità Problema3.16. 3.h. Calcolare di massa m che cade nel vuoto da un’altezza h con velocità 49,iniziale 5 J/s nulla. La velocità finale dipende = 11, 8 cal/s . Prip = (1, 1 W/kg)(45proprietà kg) = 49,vale 5 Wesattamente = dalla massa del corpo? Quest’ultima 4, 18 J/calanche se il corpo cade nell’aria, o attraverso un fluido viscoso? Confrontare questa soluzione con quella ottenuta applicando la legge L’equivalente medio dell’ossigeno vale,si dalla Tabella 3.1, del corpo quando arriva a terra? fondamentalecalorico della dinamica. Quanto calore sviluppa nell’urto Problema 3.i. Calcolare con considerazioni energetiche l’altezza massima che raggiunge un corpo 5.05 + 4, 74 + 4, 46 kcal/l = 4, 75 kca/l , massima dipende dalla di massa m lanciato verso l’alto nel vuoto con velocità iniziale v0 . L’altezza 3 massa del corpo? Quest’ultima proprità vale esattamente anche se il corpo si muove nell’aria anziché per la potenza metabolica calcolata richiede in un’ora una volume di ossigeno nel cui vuoto? Confrontare questadianzi soluzione con quella ottenuta applicando la legge fondamentale della dinamica. 11, 8 cal/s (rip) = 5 kg scivola 3600 s/h inclinato = 8, 94 l chepresenta attrito. Il piano Problema 3.l. Un corpo VdiO2massa su· un piano 4, 75 · 103 cal/l ◦ è lungo 1 m ed è inclinato di 30 (! fig. 3.19). Il corpo parte da fermo dalla sommità, e subisce una (b)d’attrito Quando di invece la donna cammina volume di ossigeno consumato in 1determinare ora è forza intensità costante Fa = 7il N. Con considerazioni energetiche la velocità con cui il corpo giunge in fondo al piano inclinato. 4, 3 (cam) =su35unl .iano orizzontale con una velocità di = viene (8, 94 lanciato l) · VO2 kg Problema 3.m. Un corpo di massa1 1, 1 1,5 m/s contro una molla di costante elastica k = 50 N/m. Calcolare la massima compressione della molla nei due casi seguenti: a) quando il piano è privo di attrito; b) quando il piano oppone al moto del corpo una forza d’attrito di intensità costante Fa = 4 N. ---o0o--SOLUZIONI DEGLI ESEMPI NEL TESTO E DEGLI ULTERIORI PROBLEMI Soluzione 3.1. L’acqua nel mulinello riceve la parte dell’energia iniziale del blocco che non si 250 CAPITOLO 3. CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA Soluzione 3.18. La superficie totale del Sole è SSole = 4πR2 , (Sole) 4 ·SSole , da cui con i dati del problema e la potenza totale che irradia dalla (3.22) vale Prad = σ ·TSole si ricava 26 4 · 10 W 4 = 1, 15 · 1015 K4 , TSole = 4(3, 14)(7 · 108 m)2 (5, 67 · 10−8 W/m2 · k4 ) da cui si ottiene TSole " 5820 K " 5550 ◦ C . Soluzione 3.21. Quando è la radiazione elettromagnetica invece che le collisioni molecolari ad eccitare queste energie # è necessario che sia h · ν ≥ #, per cui nei due casi abbiamo Energie vibrazionali: ν ≥ #vib (0, 1 eV)(1, 6 · 10−19 J/eV) = ≈ 2, 5 · 1013 Hz h 6, 6 · 10−34 J/s (3.46) ν ≥ 2, 5 · 1014 Hz (3.47) Livelli elettronici: Si tenga presente che le energie di eccitazione che abbiamo assunto sono solo ordini di grandezza: si vede comunque che i livelli vibrazionali delle molecole possono venire eccitati da radiazioni di frequenza minore del visibile, mentre i livelli elettronici e i legami chimici richiedono frequenze solitamente maggiori del visibile. . . . CAPITOLO 3. CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA 246 cioèSoluzione 3.a. Per il primo principio si ha 10 J ∆T = (10−2 kg)(0,2 kcal/kg·◦ C)(4186 J/kcal)+(30·10 −3 kg)(4186 J/kg·◦ C) − (10 kcal)(4, 186 10kJ/kcal) = (30 − 41, 186) kJ = −11, 186 kJ. ∆Eint = L! − Q" = 30 kJ 10 J J " (2·4,2+30·4,2) J/◦ C = 134,4 J/◦ C " 0, 074 ◦ C . L’energia interna del sistemaposseduta dimunuisce. (b) L’energia potenziale dalla massa Mc varia durante la discesa della quantità Soluzione 3.b. Il sistema esegue sull’esterno il lavoro isobaro di espansione ∆Epot = Mc g∆h = (0, 6 kg)(9, 8 m/s2 )(2 m) " 12 J . L" = P ∆V = (105 N/m2 )(5 · 10−3 m3 ) = 5 · 102 J, Di questa una parte, quella testè calcolata, viene trasferita al tubicino+acqua mediante il lavoro della forza d’attrito, si trasforma in energia cinetica delinterna corpo è mentre riceve il mentre calore Qla!parte = 0, 2rimanente kcal, per cui la variazione della sua energia 1 2 2 2 ∆Eint = Q! − L" = (2 · 10∆E cal)(4, · 10 = 2(8,J 372 v 2 = 12−J5− 10 JJ = , − 5) · 10 J = 3, 372 J. Mc J/cal) cin = 186 2 L’energia interna del sistema aumenta. da cui risulta √ 2·2 Jlatente di vaporizzazione dell’acqua Soluzione 3.c. Dato vil2 calore = 0,6 " 6, 7 (m/s)2 , v " 6, 7 m/s " (Tabella 2, 6 m/s. 2.4), il calore che essa kg assorbe nella trasformazione è Soluzione 3.3. (1 kg)(539, 1 kcal/kg)(4, kJ/kcal) = 2260 kJ. 86 J ; Q! ==mq vap = −(10 cal)(4, 186 J/cal) + 20 J =186 (−41, 86 + 20) J = −21, (a) ∆E int Ill’energia lavoro eseguito sisrtemaperché è interna dal diminuisce cede una quantità di energia come calore minore della quantità di energia che riceve come lavoro. L" = P ∆V " (1, 013 · 105 N/m2 )(1671 · 10−3 − 1 · 10−3 ) m3 = 169 kJ , (b) ∆Eint = −(10 cal)(4, 186 J/cal) − 20 J = −(41, 86 + 20) J = −61, 86 J ; una diminuzione maggiore che nel caso precedente, perché ora cede sia il calore che il lavoro all’esterno alle spese dellapropria energia interna. Angelo Baracca - Ulteriori Esercizi e Problemi sul Capitolo 3 (c) ∆Eint = (10 cal)(4, 186 J/cal) − 20 J = (41, 86 − 20) J = +21, 86 J ; questa volta l’energia del sistema aumenta. Pag. 1 3.6. IL LAVORO MECCANICO: ENERGIA CINETICA E POTENZIALE 251 per cui la variazione di energia interna nell’ebollizione di 1 l d’acqua è ∆Eint = Q! − L" = 2260 kJ − 169 kJ = 2091 kJ = 2, 09 · 106 J. Soluzione 3.d. La successione delle trasformazioni subite dal gas è rappresentata nel piano P − V nella ! fig. 3.19. Nelle singole trasformazioni si ha: Trasformazione 1. Essendo una trasformazione isoterma di un gas ideale, l’energia interna non varia (!) ∆Eint = 0 252 CAPITOLO 3. CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA 3 3 (1) (2) (3) ∆Eint = ∆Eint + ∆Eint + ∆Eint = 0 + RT0 + RT0 = 3RT0 2 2 e si verifica immediatamente che è soddisfatto il primo principio. Soluzione 3.e. La quantità minima di ossigeno necessaria all’animale per sopravvivere (metabolismo basale) è ∆Vnecess = L3 · (0, 01 · 10−3 l/cm3 · min) = 10−5 L3 l/min . ∆t D’altra parte l’ossigeno viene assorbito solo dalla superficie esterna, la cui area totale vale 6L 2 , per cui la quantità di ossigeno assorbito vale e pertanto dal primo principio () si ha Q(1)! = L(1)" ∆Vass = 6L2 · (0, 02 · 10−3 l/cm2 · min) = 12 · 10−5 L2 l/min . ∆t VB PA = RT0 ln = RT0 ln = RT0 ln 2 . VA PB Le dimensioni massime dell’animale cubico sono dunque date dalla condizione Trasformazione 2. In questo caso è nullo il lavoro esguito dal sistema. La temperatura T C è data da TC = PC P0 T0 = 2T0 , TB = PB P0 /2 da cui segue L ≤ 12 cm . per cui il calore scambiato dal gas e la variazione della sua energia interna valgono (2) (mol) ∆Eint = Q(2)! = cV 3 (2T0 − T0 ) = R · T0 . 2 Trasformazione 3. La variazione dell’energia interna del gas ideale dipende solo dalla vriazione della sua temperatura assoluta 3 3 (3) ∆Eint = cmol V (TD − TC ) = R(3T0 − 2T0 ) = RT0 . 2 2 Il gas esegue il lavoro di espansione L(3)" = P0 (VD − VC ), dove VC = RT0 R · 3T0 2RT0 , e VD = , = P0 /2 P0 P0 = RT0 . (3) ∆Eint (3)" L Animali cubici di dimensioni minori di questa assumono più ossigeno di quello strettamente necessario al metabolismo basale, cioè alla pura sopravvivenza: tanto minori sono le dimensioni dell’animale, e tanto maggiori sono le attività che esso può svolgere. b) Alcuni esempi degli accorgimenti attuati dagli organismi viventi per superare queste limitazioni sono i seguenti. Nelle piante le foglie piatte aumentano la superficie attraverso la quale avvengono gli scambi gassosi. Negli animali superiori gli alveoli polmonari costituiscono una superficie enorme per gli scambi gassosi. Nei pesci invece la superficie per gli scambi gassosi è aumentata dalla struttura lamnare attraverso cui passa il sangue. Soluzione 3.f . a) La potenza sviluppata dal podista è "2 ! 5000 m Ppod = F · v = cv 2 = (86, 4 N · sec/m) = 3550 . 13 · 60 s b) Questa potenza è superiore a quella che può venire fornita dai processi metabolici (3330 W): la differenza, 220 W, deve essere assorbita dall’energia E0 immagazzinata nell’organismo. Si può quindi ottenere facilmente il limite di tempo durante il quale il podista potrebbe correre a questa velocità quindi (3)" 12 · 10−5 L2 ≥ 10−5 L3 , Esso riceve quindi la quantità di calore (3)! Q = +L tmax = 5 = RT0 2 (3)! [questo risultato si poteva trovare subito poiché la trasformazione è isobara e Q = con cmol = 52 R]. P Nell’intera trasformazione, dallo stato A allo stato D, si ha ! " 3 5 Q! = Q(1)! + Q(2)! + Q(3)! = RT0 ln 2 + + = RT0 (ln 2 + 4) 2 2 L" = L(1)" + L(2)" + L(3)" = RT0 (ln 2 + 1) cmol P (TD − TC ), E0 = 877 s . 220 W 13 minuti corrispondono a 780 s. Soluzione 3.g. La potenza interna totale consumata da questa persona è Pint = (60 kg)(2, 5 W/kg) = 150 W. Dai dati del →Par. 3.3, eq. (3.19), abbiamo che la combustione del glucosio fornisce un’energia di 686 kcal/mole con il consumo di 134,4 l/mole di ossigeno, cioè per ogni litro di ossigeno 686 kcal/mole = 5, 1 kca/l , 134, 4 l/mole Angelo Baracca - Ulteriori Esercizi e Problemi sul Capitolo 3 Pag. 2 3.6. IL LAVORO MECCANICO: ENERGIA CINETICA E POTENZIALE 253 per cui il volume di ossigeno consumato in un secondo è Voss = 150 J/s = 7, 036 · 10−3 l/s, (5, 1 · 103 cal/l)(4, 186 J/cal) e in 4 oreVoss (4 ore) = (7, 036 · 10−3 l/s)(4 ore)(3600 s/ora) = 101, 5 l. Soluzione 3.h. Nel vuoto non agiscono forze d’attrito, ma solo la forza peso, che è conservativa: si può quindi applicare il teorema di conservazione dell’energia meccanica 254 che coincide con il risultato che si ottiene dalla legge fondamentale della dinamica (1.9) consideranso il moto di salita uniformemente ritardato con accelerazione −g (v. Problema 1.b). Per il fatto che il risultato non dipende dalla massa del corpo valgono le osservazioni del Problema precedente. Soluzione 3.l. In questo caso non si può più applicare la conservazione dell’energia meccanica totale, poiuché è presente una forza non conservativa: applichiamo il teorema dell’energia cinetica. Sul corpo agiscono due forze, la forza peso e la forza d’attrito: il lavoro eseguito da queste due forze è uguale alla variazione dell’energia cinetica del corpo. La forza peso è conservativa e il lavoro che essa esegue sul corpo è dato dalla variazione dell’energia potenziale gravitazionale del corpo 1 1 2 + mghiniz = mvf2in + mghf in . mv 2 iniz 2 2 L" peso = mgh = (5 kg)(9, 8 m/s )(1 m) sin Possiamo scegliere arbitrariamente lo zero dell’energia potenziale: risulta comodo fissarlo al livello del suolo. L’energia cinetica del corpo è inizialmente nulla, e alla fine vale 12 mv 2 . La sua energia potenziale finale è assunta nulla, mentre quella iniziale vale mgh. Risulta dunque 1 mgh = mvf2in . 2 (3.48) La massa m del corpo scompare dalla relazione: questo è vero per tutte le forze che sono proporzionali alla massa. La velocità finale con cui il corpo tocca terra ! vf in = 2gh (3.49) non dipende quindi dalla massa del corpo: ma questo risultato vale a rigore solo se il corpo cade nel vuoto (Newton l’aveva dimostrato sperimentalmente facendo cadere corpo di massa e forma diversa in un tubo nel quale era stato fatto il vuoto). Infatti, se il corpo cade nell’aria o in un fluido viscoso, su di esso non agisce solo la forza peso, ma anche una forza d’attrito, che dipende dalle caratteristiche del corpo (in particolare dalla sua forma, →Par. 5...). Può essere istruttivo ripetere il calcolo assumendo un altro zero per l’energia potenziale. Se ad esempio si pone l’energia potenziale nulla alla quota iniziale, l’energia potenziale finale vale −mgh, e la conservazione dell’energia si scrive 1 0 = mvf2in − mgh , 2 che è equivalente alla (3.48). Il risultato (3.49) si trova ovviamente anche applicando la legge fondamentale della dinamica (1.9), considerando che la forza peso è costante e quindi la caduta libera del corpo è un moto con accelerazione costante g (uniformemente accelerato): cfr il →Problema 1.a . Soluzione 3.i. Se il corpo viene lanciato verso l’alto nel vuoto, il problema è simile al precedente, 2 con energia cinetica iniziale 12 mvin ed energia cinetica finale nulla; energia potenziale iniziale nulla ed energia potenziale finale mgh, per cui si trova 1 2 , mgh = mvin 2 da cui h= 2 vin , 2g CAPITOLO 3. CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA π # 25 J . 6 Il lavoro eseguito sul corpo dalla forza d’attrito è negativo (resistente), poiché la forza è opposta allo spostamento L" attr = −Fa l = −(5 N)(1 m) = −5 J . Per il teorema dell’energia cinetica si ha quindi, essendo nulla l’energia cinetica iniziale del corpo, 1 2 " mv = L" peso + Lattr = 25 J − 5 J = 20 J , 2 f da cui vf = " 2 · 20 J √ = 8 m/s # 2, 8 m/s. 5 kg Soluzione 3.m. a) Nel caso in cui il piano non presenta attrito, essendo la forza elastica conservativa (v. Esempio 3.27), si può applicare il teorema di conservazione dell’energia meccanica. Inizialmente la molla è a riposo e la sua energia potenziale può venire assunta uguale a zero, per cui l’energia totale iniziale è data dall’energia cinetica del corpo. Quando la molla è compressa e il corpo si arresta l’energia totale è data dall’energia potenziale della molla 12 kx2 , essendo x la compressione della molla, per cui 1 2 1 2 mv = kx , 2 2 da cui si ricava " # m 1 kg v= (1, 5 m/s) # 0, 21 m = 21 cm . (3.50) x= k 50 N/m b) Quando il piano presenta attrito l’energia meccanica non si conserva e bisogna procedere concettualmente come nel Problema precedente. Il lavoro resistente eseguito dalla forza d’attrito è L" attr = − Fa x = − 4 · x J , essendo nuovamente x la compressione della molla in questo caso. Il corpo si arresta dopo avere compresso la molla per una distanza x: la sua energia cinetica iniziale viene spesa per eseguire il lavoro per comprimere la molla e vincere la forza d’attrito. Si ottiene dunque l’equazione di secondo grado nell’incognita x 1 1 2 kx + Fa x = mv 2 , 2 2 Angelo Baracca - Ulteriori Esercizi e Problemi sul Capitolo 3 Pag. 3 3.7. FIGURE CAPITOLO 1 255 256 CAPITOLO 3. CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA cioè 25 x2 + 4 x − 1, 125 = 0 , che ha le due soluzioni x " − 0, 31 m, che non è accettabile perché non ha significato fisico (la molla può comprimersi solo verso la parte positiva dell’asse x), e x " 0, 15 m = 15 cm Si osservi che questa compressione è minore di quella (3.50) quando non vi è l’attrito a rallentare il 3.7. FIGURE CAPITOLO 1 263 corpo. 3.7 264 CAPITOLO 3. CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA Figure capitolo 1 Fig. 3.19 Angelo Baracca - Ulteriori Esercizi e Problemi sul Capitolo 3 Pag. 4