NON è sOlO bella: la tOrre alliaNz a milaNO di isOzaki–maffei

annuncio pubblicitario
1
NON è solo bella: la torre allianz
a milano di isozaki–maffei
MARCO BIAGI
fotografie di Alessandra Chemollo
4
isozaki–maffei
cas ab e l l a 8 5 5
5
ragone e un riferimento ideale nella celebre
icona della Colonna senza fine concepita e
modellata in molteplici versioni, tra il 1917
e il 1937, dallo scultore rumeno Constantin
Brancusi, quale rappresentazione simbolica
di un axis mundi proteso a collegare la terra
al cielo: «pilastro celeste», come ha scritto
lo storico delle religioni Mircea Eliade, i cui
segmenti romboidali, susseguendosi ritmicamente, sembrano suggerire la possibilità di
una scalata che è anche un’ascesi mistica.
Tale suggestione di una morfologia generata, in maniera quasi automatica e impersonale, dalla ripetizione sequenziale di sintagmi minimi, svincolata da un principio di
necessità interna, priva di uno sviluppo, ossia di un inizio, un centro e una conclusione,
indefinitamente estensibile, è stata declinata
da Isozaki in almeno due occasioni prima
di approdare nel capoluogo lombardo. La
prima risale al 1986–90, ovvero all’obelisco
tortile di titanio a struttura tetraedrica che,
con i suoi cento metri d’altezza, domina a titolo segnaletico e celebrativo il complesso
polivalente del centro culturale della città di
Mito, nella prefettura di Ibaraki. La seconda,
nella concezione della torre-albergo di 300
metri d’altezza che avrebbe dovuto sovrastare l’ampliamento della stazione ferroviaria
di Ueno, a Tokyo (1988–95), poi non realizzato. Quest’ultima, con i suoi cinque moduli convessi sovrapposti e i quattro puntoni
asimmetrici contrapposti a due a due, appare all’evidenza l’antecedente diretto del
fabbricato milanese, il quale si discosta dal
modello essenzialmente per un profilo più
snello (la pianta misura circa 24 x 61 metri) e una scansione più serrata dei moduli
che diventano otto in tutto. Nella nuova sede
della società di assicurazioni tedesca, ciascun segmento verticale si compone di sei
livelli distanziati di 3,90 metri d’interpiano
(2,80 metri al netto di solai, controsoffitti e
pavimenti galleggianti), per un totale di quarantasei piani a uffici, tre tecnici e una hall
→
2
Edward J. Steichen / Gift of Grace M. Mayer, 1992 / © 2015 Artists Rights Society (ARS), NY
Appartiene al senso comune e all’evidenza dei fatti che gli edifici non si muovono. Salvo casi eccezionali, ovviamente.
A tale riguardo, non sono mancati, in passato, episodi celebri di padiglioni prefabbricati, ma anche d’imponenti complessi monumentali, ricostruiti, per vari motivi, in sedi differenti da quelle d’origine. Di
norma, però, le architetture sono concepite per attestarsi in luoghi precisi e permanervi il più a lungo possibile: allo scopo
di esorcizzare la morte o anche semplicemente ammor tiz zare l’investimento.
Ciò che circola, viaggia, ed è sempre stato
caratterizzato da un’intrinseca mobilità sono,
invece, le idee di architettura. Le buone intuizioni, le visioni, le aspirazioni cui gli architetti si affezionano e conservano in un cassetto in attesa che sopraggiunga l’opportunità di realizzarle. Questo è accaduto anche
per la nuova Torre Allianz a Milano, che si è
materializzata nel centro del nascente complesso di CityLife, come una svettante stele
di cristallo, provenendo da lontano.
Il grattacielo –primo completato del
trittico previsto nel cuore del nuovo quartiere
in costruzione sul sedime liberato dell’ex
Fiera Campionaria della città– porta la firma
congiunta dell’anziano maestro giapponese
Arata Isozaki e del giovane progettista italiano Andrea Maffei. Scorrendo a ritroso la
biografia professionale del primo, in particolare, è facile rintracciare le tappe di una gestazione formale dell’opera che anticipa di
vari anni la gara internazionale per la ristrutturazione dello storico quadrilatero urbano
milanese, svoltasi nel 2004, e ha per contorno scenari affatto diversi. Il trattamento e
l’interpretazione dell’edificio a sviluppo verticale sulla scorta di uno styling derivato dalla
reiterazione seriale, virtualmente illimitata,
di moduli geometrici elementari e costanti è,
infatti, un motivo che ritorna più volte nell’eclettica produzione del designer nipponico.
Un motivo che ha una precisa pietra di pa-
1
-il profilo snello della
testata sud-ovest con
i nastri vetrati dei tre
ascensori panoramici
ai lati e al centro
-the slim profile of the soutwest end with the glass
ribbons of the three panoramic
elevators at the sides and
the center
2
-studi per la Endless
Column nell’atelier di
Brancusi in uno scatto di
Edward Steichen del 1920
-studies for the Endless
Column in the atelier
of Brancusi in a photograph
by Edward Steichen from
1920
3
4
3
-scorcio dall’esterno del
quadrilatero di CityLife
-view from outside the CityLife quad
4
-veduta da ovest con la
piazza nelle fasi finali di
sistemazione e, a est, il
Podium e il vicino Palazzo
delle Scintille
-view from west with the plaza in the final phases of construction and, to the east, the
Podium and the nearby
Palazzo delle Scintille
6
isozaki–maffei
5
-veduta da sud con i volumi
romboidali del Podium in
primo piano, contenenti le
sale conferenza e la mensa
e caratterizzati da un rivestimento in alluminio bianco a lamelle
-view from south with the
rhomboidal volumes of the
Podium in the foreground,
containing the conference
rooms and the dining hall,
and featuring white aluminium
cladding
6
-particolare dei collegamenti vetrati tra la torre
e il Podium
-detail of the glazed connections between the tower
and the Podium
5
6
7
8
7
-l’innesto dei puntoni
di stabilizzazione
all’undicesimo piano
-grafting of the stabilizing
struts on the 11th floor
8
-prospettiva dal basso
dello spigolo sud-ovest con
le facciate alternativamente opache e trasparenti
degli elevatori e il prolungamento a sbalzo dei pannelli vetrati incurvati
-perspective from below
of the southwest corner with
the alternately opaque and
transparent facades of the
elevators and the overhang
of the curved glass panels
cas ab e l l a 8 5 5
7
9
17
10
9, 10, 11
-Arata Isozaki, modello
strutturale, veduta e prospetto dell’Art Tower Mito,
Mito, Ibaraki 1986–90
-Arata Isozaki, structural
model, view and elevation
of Art Tower Mito, Mito,
Ibaraki 1986–90
12, 13, 14
-Arata Isozaki, schizzo di
studio, veduta del modello
e sezione del progetto di
ampliamento della stazione ferroviaria di Ueno,
Tokyo 1988–95
-Arata Isozaki, study sketch,
view of the model and section
of the expansion project for
the rail station of Ueno, Tokyo
1988–95
15, 16
-Arata Isozaki, schizzi
di studio per la torre
di CityLife, Milano 2003
-Arata Isozaki, study sketches
for the CityLife tower, Milan
2003
17
-sezione trasversale
-cross-section
18, 19
-il cantiere di CityLife
nell’ottobre 2015: la torre
di Zaha Hadid in costruzione e le residenze firmate
dall’architetto anglo-iracheno completate
-the CityLife worksite in
October 2015: the tower
by Zaha Hadid under construction and the residences
by the Anglo-Iraqi architect
completed
11
13
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15
16
8
isozaki–maffei
marcapiano, la struttura è un autentico inno
alla Glasarchitektur. Ed è un vero peccato
che i consulenti incaricati di studiare una disposizione ottimale degli ambienti di lavoro
abbiano suggerito di posizionare i bagni al
centro della pianta, precludendo così, di
fatto, la prevista permeabilità ottica trasversale del corpo di fabbrica.
Anche gli eleganti puntoni alla base,
rispettivamente di 60 e 40 metri di luce sui
fronti nord e sud, non aggiungono nessuna
credibile connotazione macchinista alla figurazione, ma per la loro conformazione affusolata e l’insolita finitura dorata suscitano
l’impressione di appendici ornamentali piuttosto che di efficaci protesi d’appoggio e irrigidimento. In effetti, collegati a terra mediante poderosi mass damper o smorzatori,
essi svolgono la funzione di attenuare, alla
sommità dell’edificio, le oscillazioni provocate dal vento, migliorando la percezione di
comfort agli ultimi piani. Al piede, la torre insiste su una piastra di parcheggi interrati e
su un podio che, come anticipato, pesca direttamente dall’uscita della nuova linea del
metrò, ospitando la mensa e due sale conferenze, la più grande da trecento posti a
sedere. Il disegno di tutti questi elementi –
piazza, podio e hall d’ingresso– è governato
dall’adozione di uno speciale pattern di Penrose, basato sulla permutazione aperiodica
di una coppia di rombi aventi ognuno quattro lati di lunghezza unitaria in rapporto aureo tra loro, che consente di controllare e coordinare dall’assetto/dimensionamento degli
spazi al motivo di posa di pavimentazioni e
rivestimenti.
Nel passaggio da Tokyo a Milano, la
endless tower di Isozaki e Maffei conferma,
dunque, fin nei dettagli, la ratio apolide e autoreferenziale della sua prima ispirazione e
preferisce riflettere il cielo sopra la città anziché azzardare un dialogo con i lineamenti
sfocati di una metropoli dall’identità opaca e
dal futuro incerto.
18
ALBERTO FANELLI
12
a tripla altezza che raccorda lo sbarco a
terra della Linea 5 della metropolitana con
la quota sopraelevata della piazza centrale
di CityLife. Internamente, l’organizzazione
degli spazi è perfettamente razionalizzata: i
core in cemento si ripartiscono sulle testate
liberando per gli uffici un’area intermedia
rettangolare di 24 x 36 m; 1,50 m è il passo
che regola la cadenza degli infissi, quella dei
bandraster portadivisori, la distribuzione dei
fan coil (ogni 3 metri) e la campata dei pilastri SRC (steel reinforced concrete) allineati
dietro i piani di facciata (ogni 6 metri). Un
Destination Control System computerizzato
gestisce, tramite i badge, i flussi d’impiegati
e visitatori attraverso i due gruppi di ascensori laterali: uno low rise, a servizio dei primi
ventiquattro piani, e il secondo high rise, a
disimpegno esclusivo dei successivi venticinque. Tre dei sette elevatori per lato sono
vetrati e panoramici e animano con il loro
movimento i fronti stretti della torre come in
una scenografia futurista. Più che Sant’Elia
però, la costruzione richiama Ponti, la politezza, le proporzioni e il design tornito del
suo Pirelli. Tersa, sottile e slanciata, con
i suoi 207 metri d’altezza in copertura, la
sagoma della torre svetta, infatti, come un
acuto isolato tra la Madonnina e il fondale
delle Alpi, sopra uno skyline ancora mediamente orizzontale, sufficientemente distanziata dalla congerie di Porta Nuova per non
incorrere in ingerenze visive dirette. E non è
detto che il prossimo completamento del vicino grattacielo ritorto di Zaha Hadid, ora in
cantiere, non si riveli in realtà un elemento
di turbativa del momentaneo equilibrio della
scena urbana.
Con i suoi cristalli extrachiari, low
iron, curvati a freddo per accompagnare la
piega morbida delle anse del prospetto, prolungati a vela, in aggetto, alle due estremità
dell’alzato per enfatizzare la leggerezza e la
trasparenza del panneggio, giuntati a filo evitando l’interposizione di pannelli spandrel
19
cas ab e l l a 8 5 5
9
scala 1/1000
23
24
25
Pacco con lana minerale
40kg / m3
Silicone strutturale
di colore grigio chiaro
A
20
9.0
13.8
4.0
1
45.0
20.0
Asse facciata
110.0
Guarnizione di colore grigio chiaro
2
43.0
68.0
Marcapiano in lamiera di
alluminio dicolore grigio chiaro
Infisso dell'illuminazione
62.5
Montante con guida continua
per scorrimento gondola
-TEAM FASI PRECEDENTI
DI PROGETTO
R86m
Acciaio verniciato colore oro
335.0
21
280.0
Lamiera forata 50% verniciata colore oro
3
-STRUTTURE
Pacco con lana minerale
40kg / m3
Sasaki and Partners /
Mutsuro Sasaki, Hiroki Kume,
Takeshi Suzuki (concorso);
Arup Milano e New York /
Maurizio Teora, Luca
Buzzoni, David Scott, Matteo
Baffetti, Valeria Migliori,
Francesco Petrella, Angelo
Mussi (progetto); Holzner
Bertagnolli, Cap Engineering
(strutture piastra)
Silicone strutturale
di colore grigio chiaro
13.8
-IMPRESE
Colombo Costruzioni, Focchi
-COMMITTENTE
CityLife / Armando Borghi,
Marco Beccati
-DATI DIMENSIONALI
81.615 mq superficie lorda
fuori terra
44.485 mq superficie lorda
interrata
42.070 mq superficie lorda
di pavimento
-CRONOLOGIA
2004: concorso
2005–11: progettazione
2012–15: costruzione
-LOCALIZZAZIONE
Milano, Italia
22.0
20.0
45.0
20.0
110.0
13.0
68.0
43.0
280.0
335.0
1
INTERNO
ESTERNO
9.0
13.8
27
1
Acciaio
verniciato oro
4.0
Livello finitura
26
22.0
scala 1/800
J&A / Giorgio Montagna,
Valentina Guagenti,
Francesca Milani, Valentina
Grassi; Ramboll / Alberto
Ferrari, Pietro Baccarelli
B
Montante con guida continua
per scorrimento gondola
Asse facciata
28
20.0
-PROJECT MANAGEMENT
Profilo esterno in alluminio
di colore grigio chiaro
110.0
LPA – Light Planners
Associates
2
R86m
68.0
22
-LIGHTING DESIGN
62.5
Tripla vetrata curva, di tipo low iron,
F.S.32% lato nord-ovest
F.S. 26% lato sud-est con serigrafia
puntinato bianco su faccia 3,
2
Acciaio
Acciaio
verniciato
verniciato
oro oro
43.0
-TRASPORTI VERTICALI
Tenda tipo veneziana in alluminio
22
Salvatore Mistretta
Carter in alluminio
colore a scelta della D.A.
55
-ANTINCENDIO
29, 30
-i mock-up delle cellule
di facciata in vetro curvato
realizzate da Focchi
-mock-ups of the facade
cells in bent glass produced
by Focchi
31, 32, 33
-i mock-up delle facciate
della lobby a lamelle
di vetro autoportanti
-mock-ups of the lobby
facades made with
self-supporting glass blades
34
-particolare della facciata
della lobby
-lobby facade detail
35
-particolare dei vetri
curvi a sbalzo alle estremità
della facciata
-detail of the curved glass
cantilevered at the extremity
of the facade
36, 37
-i ferri d’armatura
delle fondazioni
-foundation reinforcement
bars
38
-veduta notturna
del cantiere
-nocturnal view of the worksite
39, 40
-i componenti di uno dei
puntoni prima dell’assemblaggio
-the parts of one of the struts
prior to assembly
41
-l’attacco di un puntone
in facciata
-attachment of a strut
on the facade
42
-particolare di un damper
-detail of a damper
43
-la posa in opera di uno
dei puntoni
-installation of one of the
struts
20
P.T. Morimura (concorso);
Ariatta Ingegneria dei sistemi
/ Gianfranco Ariatta, Roberto
Menghini, Riccardo
Lucchese, Sylvia Zoppo
Vigna, Andrea Ambrosi
(progetto)
20
-pianta del piano tipo
-standard floor plan
21
-pianta del piano d’ingresso, quota +5,00m
-entrance level plan, +5.00m
22
-pianta del piano d’ingresso, quota –2,00m
-entrance level plan, -2.00m
23
-planimetria generale
-siteplan
24
-sezione di dettaglio della
facciata in vetro curvato
a freddo
-detail section of the facade
in cold-bent glass
25
-prospetti laterale e frontale di un puntone lato
piazza
-lateral and frontal elevations
of a strut on the plaza side
26
-sezioni di sviluppo del
puntone
-sections through the strut
27
-pianta e sezione del giunto di collegamento del puntone alla facciata
-plan and section of the connection joint between the
strut and the facade
28
-prospetti smorzatori viscosi (damper) lato piazza
e lato Podium
-elevations of viscous dampers on the plaza side and the
Podium side
13
-IMPIANTI
Compartimento antincendio EI120
Chiusura al fuoco EI 120
Asse facciata
390.9
Arup Milano e Madrid /
Mikkel Kragh, Mauricio
Cardenas, Matteo Orlandi,
Maria Meizoso, Carlos Prada
Guarnizione di colore grigio chiaro
55.0
scala 1/800
4.0
Livello finitura
22.0
9.0
-FACCIATE
Jappsen Ingenieure / Hans
Jappsen
20.0
55.0
Pietro Bertozzi, Takeshi
Miura, Alessandra De
Stefani, Chiara Zandri,
Davide Cazzaniga, Vincenzo
Carapellese, Roberto
Balduzzi, Francesca Chezzi,
Takatoshi Oki, Stefano
Bergagna, Paolo Evolvi,
Elisabetta Borgiotti, Giuliano
Godoli, Giorgio Ramponi
13.0
47
-TEAM PROGETTO DEFINiTIVO
Adolfo Berardozzi, Hidenari
Arai, Higaki Seisuke,
Takuichiro Yamamoto,
Carlotta Maranesi, Atsuko
Suzuki, Sofia Bedynski,
Antonietta Bavaro, Mauro
Mazzali, Sofia Cattinari, Taro
Hayashi, Haruna Watanabe,
Madoka Tomita, Ayako
Fujisawa
Livello finitura
22.0
Arata Isozaki e Andrea Maffei
22.0
-PROGETTO
45.0
dati del progetto InfissoInfisso
dell’illuminazione
dell’illuminazione
R30.5
Acciaio
Acciaio
verniciato
verniciato
oro oro
Sotto Sotto
struttura
struttura
in acciaio
in acciaio
zincato
zincato
62.5
Lamiera
Lamiera
forataforata
50% 50%
in alluminio,
in alluminio,
estraibile
estraibile
dall’esterno
dall’esterno
InfissoInfisso
dell’illuminazione
dell’illuminazione
Isolamento
Isolamento
termico
termico
R30.5
26.5
Acciaio
verniciato oro
44.5
100.0
Y03
Rivestimento
Rivestimento
in lamiera
in lamiera
in alluminio
in alluminio
con impermeabilizzazione
con impermeabilizzazione
pendenza
pendenza
3% 3%
Copertura
Copertura
in lamelle
in lamelle
di alluminio
di alluminio
di colore
di colore
biancobianco
Y02
3
Lamiera
forata 50%
verniciata
colore oro
R3
6.0
R3
6.0
Damper
Damper
scala 1/50
Piatte di
fissaggio
Acciaio
verniciato
colore oro
Acciaio
Acciaio
verniciato
verniciato
colorecolore
oro oro
R36.0
R30.5
A
10
isozaki–maffei
scala 1/800
cas ab e l l a 8 5 5
11
B
L’involucro della Torre
Allianz, CityLife
L’involucro della torre, che si estende per
una superficie complessiva di circa 39.000
mq, è contraddistinto da facciate trasparenti
sui lati lunghi degli uffici e opache su quelli
corti in corrispondenza dei vani ascensori.
Il concetto architettonico si basa sull’idea
di moduli ripetibili verticalmente. Ogni
modulo è costituito da un cluster di sei
piani che formalmente si esprime in una
facciata che descrive un arco di cerchio,
generando così l’immagine di un “cuscino”.
Ogni quattro moduli sovrapposti si trova
il piano tecnico.
Nella Torre Allianz soluzioni architettoniche
e tecnologiche sono in sinergia per esaltare
il tema della trasparenza. La pianta
rettangolare snella, con i core degli ascensori
Francesco Catalano
29
30
37
31
38
32
isozaki–maffei
di rotture spontanee dovute alle inclusioni
di solfati di nichel, nonché delle formazioni
di roller wave e fenomeni di anisotropia che
sui doppi vetrocamera extraclear avrebbero
avuto un sicuro impatto visivo non
desiderato. Si è quindi deciso di investigare
l’ipotesi di curvare i doppi vetrocamera a
freddo col solo utilizzo di una deformazione
impressa durante la fase di assemblaggio,
per evitare i problemi suddetti. Sono stati
fatti, quindi, studi specifici e test per
valutare gli stress indotti nel vetro, nelle
sigillature tra vetro e canalina distanziale
e quindi l’impatto sulla tenuta del
vetrocamera a lungo termine. L’elevata
trasparenza delle facciate ha richiesto
di adottare vetri con prestazioni elevate
33
39
in prossimità dei lati corti permette di avere
ogni piano completamente libero
visivamente, esaltando così la trasparenza
delle facciate.
I fronti laterali accentuano la snellezza per
la presenza di fasce verticali trasparenti
lungo le estremità in corrispondenza degli
ascensori panoramici e del raccordo con
le facciate principali, riducendo così la
12
superficie della facciata opaca limitata
alla zona del vano ascensori.
Dal punto di vista tecnologico, queste due
facciate sono caratterizzate da una pelle
singola formata da un sistema a cellule con
doppio vetro camera e telaio in alluminio
a taglio termico.
Nelle facciate principali ogni modulo
verticale di sei piani ha una facciata curva
in sezione, con raggio di 86 m. L’arco
di cerchio è suddiviso orizzontalmente
dai sei solai, definendo così cellule con
angolazioni diverse per ogni piano. Ogni
cellula presenta una curvatura lungo la
linea dei montanti che comporta uno
scostamento del punto medio dal piano
di poco meno di 30 mm.
34
in termini di controllo solare per rispettare
le prestazioni termiche definite dai
progettisti degli impianti. A tal fine sono
stati adottati vetri con coating ad alte
prestazioni e, nella facciata orientata a
sud-est, anche una serigrafia al 35% di
colore grigio chiaro sul vetro intermedio
per ridurre ulteriormente il guadagno
solare all’interno dei piani uffici.
cas ab e l l a 8 5 5
42
telaio supportata da montanti in vetro
strutturale alto 8 m, su scelta degli
architetti progettisti, con all’esterno una
scansione di lame decorative in vetro che
corrono dal piano terra al primo solaio.
Le lame in vetro costituiscono una
componente architettonica significativa,
in quanto sono usate come rivestimento
anche per i piani tecnici al centro e in
13
sommità della torre e per la facciata del
podio. I fronti laterali, caratterizzati
dall’alternanza di fasce verticali trasparenti
e opache, ospitano rispettivamente cinque
ascensori di cui tre panoramici. Le fasce
trasparenti sono formate da un sistema
a cellule con vetro singolo stratificato di
grandi dimensioni (3,9 x 2,88 m), fissato
al telaio in alluminio con silicone strutturale
e ritegni meccanici puntuali. Le fasce
opache sono caratterizzate da un sistema
di rivestimento in pannelli orizzontali e
lamelle orizzontali in alluminio verniciato
di dimensioni 5,37 x 1,2 m circa, fissati
al setto in calcestruzzo retrostante.
L’accessibilità per pulizia e manutenzione
delle facciate della Torre Allianz avviene
36
35
41
40
Per mantenere la linea curva della sezione,
con i metodi tradizionali si sarebbe dovuto
procedere con la curvatura a caldo dei
vetri (tempera) e la calandratura dei profili
in alluminio. Questa scelta avrebbe
comportato, vista l’estensione della
facciata, un lungo tempo di produzione,
l’adozione di vetri temperati non necessari
strutturalmente, con l’implicazione di rischi
Il modulo standard della facciata principale
è di 1,5 x 3,9 m. Questo diventa 1,62 x 3,9
m lungo le fasce laterali dei prospetti
principali dove sono presenti due file di
cellule “a bandiera”, esterne alla linea
termica dell’edificio, fissate su travi in
acciaio a sbalzo rispetto alla soletta,
caratterizzate da vetro singolo stratificato.
Per enfatizzare ulteriormente la
trasparenza e la leggerezza delle facciate
della torre, le cellule di bordo sono prive
del montante esterno. In questo caso,
quindi, i vetri sono stati curvati con il
consueto processo di tempra a caldo.
La lobby d'ingresso è uno spazio a doppia
altezza di eccezionale trasparenza, dovuta
all’adozione di un sistema di facciata senza
43
tramite l’utilizzo di una BMU posizionata
sulla copertura, che governa e dirige una
gondola che può raggiungere ogni parte
dell’involucro dell’edificio. Una rete di punti
di fissaggio è prevista tramite speciali
spinotti in acciaio inox inseriti nei traversi
delle cellule della facciata per controllare
eventuali sbandamenti della gondola dovuti
al vento.
F. C. (Arup Italia)
44
45
46
47
44
-veduta dall’angolo
di uno dei fronti laterali
-view from the corner
of one of the lateral facades
45
-veduta dalla gru di movimentazione della gondola
per la manutenzione delle
facciate in copertura
-view from the crane
of the facade maintenance
gondola on the roof
14
46
-veduta interna della lobby
alla quota d’ingresso dalla
piazza sopraelevata
-interior view of the lobby at
the level of entrance from the
raised plaza
47
-veduta interna della lobby
alla quota d’ingresso dalla
metropolitana
-interior view of the lobby at
the level of entrance from the
subway
isozaki–maffei
48
-la zona d’imbarco
degli ascensori su una
delle due testate laterali
-landing of the elevators
on one of the two lateral ends
49
-particolare del rivestimento della hall in lamelle
di vetro extrachiaro
serigrafato bianco
-detail of the facing of the hall
in extraclear white screenprinted glass blades
50
-veduta della hall nel
suo sviluppo complessivo
di 13 metri d’altezza
-view of the overall 13-meter
height of the hall
48
cas ab e l l a 8 5 5
49
50
15
54
51
51
-il soffitto della lobby in
pannelli d’acciaio inox a
specchio montati secondo
il pattern del Penrose
-the lobby ceiling in mirrorfinish stainless steel panels
installed with the Penrose
pattern
52
-la doppia scala mobile
che collega i due piani
d’ingresso
-the double escalator connecting the two entrance
levels
53
-dettaglio del controsoffitto
della hall
-detail of the suspended
ceiling of the hall
54
-lo sviluppo di facciata
nella sequenza dei moduli
bombati in una prospettiva
dal basso
-the development of the facade in the sequence of
rounded modules, in a perspective view from below
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isozaki–maffei
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cas ab e l l a 8 5 5
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