1 NON è solo bella: la torre allianz a milano di isozaki–maffei MARCO BIAGI fotografie di Alessandra Chemollo 4 isozaki–maffei cas ab e l l a 8 5 5 5 ragone e un riferimento ideale nella celebre icona della Colonna senza fine concepita e modellata in molteplici versioni, tra il 1917 e il 1937, dallo scultore rumeno Constantin Brancusi, quale rappresentazione simbolica di un axis mundi proteso a collegare la terra al cielo: «pilastro celeste», come ha scritto lo storico delle religioni Mircea Eliade, i cui segmenti romboidali, susseguendosi ritmicamente, sembrano suggerire la possibilità di una scalata che è anche un’ascesi mistica. Tale suggestione di una morfologia generata, in maniera quasi automatica e impersonale, dalla ripetizione sequenziale di sintagmi minimi, svincolata da un principio di necessità interna, priva di uno sviluppo, ossia di un inizio, un centro e una conclusione, indefinitamente estensibile, è stata declinata da Isozaki in almeno due occasioni prima di approdare nel capoluogo lombardo. La prima risale al 1986–90, ovvero all’obelisco tortile di titanio a struttura tetraedrica che, con i suoi cento metri d’altezza, domina a titolo segnaletico e celebrativo il complesso polivalente del centro culturale della città di Mito, nella prefettura di Ibaraki. La seconda, nella concezione della torre-albergo di 300 metri d’altezza che avrebbe dovuto sovrastare l’ampliamento della stazione ferroviaria di Ueno, a Tokyo (1988–95), poi non realizzato. Quest’ultima, con i suoi cinque moduli convessi sovrapposti e i quattro puntoni asimmetrici contrapposti a due a due, appare all’evidenza l’antecedente diretto del fabbricato milanese, il quale si discosta dal modello essenzialmente per un profilo più snello (la pianta misura circa 24 x 61 metri) e una scansione più serrata dei moduli che diventano otto in tutto. Nella nuova sede della società di assicurazioni tedesca, ciascun segmento verticale si compone di sei livelli distanziati di 3,90 metri d’interpiano (2,80 metri al netto di solai, controsoffitti e pavimenti galleggianti), per un totale di quarantasei piani a uffici, tre tecnici e una hall → 2 Edward J. Steichen / Gift of Grace M. Mayer, 1992 / © 2015 Artists Rights Society (ARS), NY Appartiene al senso comune e all’evidenza dei fatti che gli edifici non si muovono. Salvo casi eccezionali, ovviamente. A tale riguardo, non sono mancati, in passato, episodi celebri di padiglioni prefabbricati, ma anche d’imponenti complessi monumentali, ricostruiti, per vari motivi, in sedi differenti da quelle d’origine. Di norma, però, le architetture sono concepite per attestarsi in luoghi precisi e permanervi il più a lungo possibile: allo scopo di esorcizzare la morte o anche semplicemente ammor tiz zare l’investimento. Ciò che circola, viaggia, ed è sempre stato caratterizzato da un’intrinseca mobilità sono, invece, le idee di architettura. Le buone intuizioni, le visioni, le aspirazioni cui gli architetti si affezionano e conservano in un cassetto in attesa che sopraggiunga l’opportunità di realizzarle. Questo è accaduto anche per la nuova Torre Allianz a Milano, che si è materializzata nel centro del nascente complesso di CityLife, come una svettante stele di cristallo, provenendo da lontano. Il grattacielo –primo completato del trittico previsto nel cuore del nuovo quartiere in costruzione sul sedime liberato dell’ex Fiera Campionaria della città– porta la firma congiunta dell’anziano maestro giapponese Arata Isozaki e del giovane progettista italiano Andrea Maffei. Scorrendo a ritroso la biografia professionale del primo, in particolare, è facile rintracciare le tappe di una gestazione formale dell’opera che anticipa di vari anni la gara internazionale per la ristrutturazione dello storico quadrilatero urbano milanese, svoltasi nel 2004, e ha per contorno scenari affatto diversi. Il trattamento e l’interpretazione dell’edificio a sviluppo verticale sulla scorta di uno styling derivato dalla reiterazione seriale, virtualmente illimitata, di moduli geometrici elementari e costanti è, infatti, un motivo che ritorna più volte nell’eclettica produzione del designer nipponico. Un motivo che ha una precisa pietra di pa- 1 -il profilo snello della testata sud-ovest con i nastri vetrati dei tre ascensori panoramici ai lati e al centro -the slim profile of the soutwest end with the glass ribbons of the three panoramic elevators at the sides and the center 2 -studi per la Endless Column nell’atelier di Brancusi in uno scatto di Edward Steichen del 1920 -studies for the Endless Column in the atelier of Brancusi in a photograph by Edward Steichen from 1920 3 4 3 -scorcio dall’esterno del quadrilatero di CityLife -view from outside the CityLife quad 4 -veduta da ovest con la piazza nelle fasi finali di sistemazione e, a est, il Podium e il vicino Palazzo delle Scintille -view from west with the plaza in the final phases of construction and, to the east, the Podium and the nearby Palazzo delle Scintille 6 isozaki–maffei 5 -veduta da sud con i volumi romboidali del Podium in primo piano, contenenti le sale conferenza e la mensa e caratterizzati da un rivestimento in alluminio bianco a lamelle -view from south with the rhomboidal volumes of the Podium in the foreground, containing the conference rooms and the dining hall, and featuring white aluminium cladding 6 -particolare dei collegamenti vetrati tra la torre e il Podium -detail of the glazed connections between the tower and the Podium 5 6 7 8 7 -l’innesto dei puntoni di stabilizzazione all’undicesimo piano -grafting of the stabilizing struts on the 11th floor 8 -prospettiva dal basso dello spigolo sud-ovest con le facciate alternativamente opache e trasparenti degli elevatori e il prolungamento a sbalzo dei pannelli vetrati incurvati -perspective from below of the southwest corner with the alternately opaque and transparent facades of the elevators and the overhang of the curved glass panels cas ab e l l a 8 5 5 7 9 17 10 9, 10, 11 -Arata Isozaki, modello strutturale, veduta e prospetto dell’Art Tower Mito, Mito, Ibaraki 1986–90 -Arata Isozaki, structural model, view and elevation of Art Tower Mito, Mito, Ibaraki 1986–90 12, 13, 14 -Arata Isozaki, schizzo di studio, veduta del modello e sezione del progetto di ampliamento della stazione ferroviaria di Ueno, Tokyo 1988–95 -Arata Isozaki, study sketch, view of the model and section of the expansion project for the rail station of Ueno, Tokyo 1988–95 15, 16 -Arata Isozaki, schizzi di studio per la torre di CityLife, Milano 2003 -Arata Isozaki, study sketches for the CityLife tower, Milan 2003 17 -sezione trasversale -cross-section 18, 19 -il cantiere di CityLife nell’ottobre 2015: la torre di Zaha Hadid in costruzione e le residenze firmate dall’architetto anglo-iracheno completate -the CityLife worksite in October 2015: the tower by Zaha Hadid under construction and the residences by the Anglo-Iraqi architect completed 11 13 14 15 16 8 isozaki–maffei marcapiano, la struttura è un autentico inno alla Glasarchitektur. Ed è un vero peccato che i consulenti incaricati di studiare una disposizione ottimale degli ambienti di lavoro abbiano suggerito di posizionare i bagni al centro della pianta, precludendo così, di fatto, la prevista permeabilità ottica trasversale del corpo di fabbrica. Anche gli eleganti puntoni alla base, rispettivamente di 60 e 40 metri di luce sui fronti nord e sud, non aggiungono nessuna credibile connotazione macchinista alla figurazione, ma per la loro conformazione affusolata e l’insolita finitura dorata suscitano l’impressione di appendici ornamentali piuttosto che di efficaci protesi d’appoggio e irrigidimento. In effetti, collegati a terra mediante poderosi mass damper o smorzatori, essi svolgono la funzione di attenuare, alla sommità dell’edificio, le oscillazioni provocate dal vento, migliorando la percezione di comfort agli ultimi piani. Al piede, la torre insiste su una piastra di parcheggi interrati e su un podio che, come anticipato, pesca direttamente dall’uscita della nuova linea del metrò, ospitando la mensa e due sale conferenze, la più grande da trecento posti a sedere. Il disegno di tutti questi elementi – piazza, podio e hall d’ingresso– è governato dall’adozione di uno speciale pattern di Penrose, basato sulla permutazione aperiodica di una coppia di rombi aventi ognuno quattro lati di lunghezza unitaria in rapporto aureo tra loro, che consente di controllare e coordinare dall’assetto/dimensionamento degli spazi al motivo di posa di pavimentazioni e rivestimenti. Nel passaggio da Tokyo a Milano, la endless tower di Isozaki e Maffei conferma, dunque, fin nei dettagli, la ratio apolide e autoreferenziale della sua prima ispirazione e preferisce riflettere il cielo sopra la città anziché azzardare un dialogo con i lineamenti sfocati di una metropoli dall’identità opaca e dal futuro incerto. 18 ALBERTO FANELLI 12 a tripla altezza che raccorda lo sbarco a terra della Linea 5 della metropolitana con la quota sopraelevata della piazza centrale di CityLife. Internamente, l’organizzazione degli spazi è perfettamente razionalizzata: i core in cemento si ripartiscono sulle testate liberando per gli uffici un’area intermedia rettangolare di 24 x 36 m; 1,50 m è il passo che regola la cadenza degli infissi, quella dei bandraster portadivisori, la distribuzione dei fan coil (ogni 3 metri) e la campata dei pilastri SRC (steel reinforced concrete) allineati dietro i piani di facciata (ogni 6 metri). Un Destination Control System computerizzato gestisce, tramite i badge, i flussi d’impiegati e visitatori attraverso i due gruppi di ascensori laterali: uno low rise, a servizio dei primi ventiquattro piani, e il secondo high rise, a disimpegno esclusivo dei successivi venticinque. Tre dei sette elevatori per lato sono vetrati e panoramici e animano con il loro movimento i fronti stretti della torre come in una scenografia futurista. Più che Sant’Elia però, la costruzione richiama Ponti, la politezza, le proporzioni e il design tornito del suo Pirelli. Tersa, sottile e slanciata, con i suoi 207 metri d’altezza in copertura, la sagoma della torre svetta, infatti, come un acuto isolato tra la Madonnina e il fondale delle Alpi, sopra uno skyline ancora mediamente orizzontale, sufficientemente distanziata dalla congerie di Porta Nuova per non incorrere in ingerenze visive dirette. E non è detto che il prossimo completamento del vicino grattacielo ritorto di Zaha Hadid, ora in cantiere, non si riveli in realtà un elemento di turbativa del momentaneo equilibrio della scena urbana. Con i suoi cristalli extrachiari, low iron, curvati a freddo per accompagnare la piega morbida delle anse del prospetto, prolungati a vela, in aggetto, alle due estremità dell’alzato per enfatizzare la leggerezza e la trasparenza del panneggio, giuntati a filo evitando l’interposizione di pannelli spandrel 19 cas ab e l l a 8 5 5 9 scala 1/1000 23 24 25 Pacco con lana minerale 40kg / m3 Silicone strutturale di colore grigio chiaro A 20 9.0 13.8 4.0 1 45.0 20.0 Asse facciata 110.0 Guarnizione di colore grigio chiaro 2 43.0 68.0 Marcapiano in lamiera di alluminio dicolore grigio chiaro Infisso dell'illuminazione 62.5 Montante con guida continua per scorrimento gondola -TEAM FASI PRECEDENTI DI PROGETTO R86m Acciaio verniciato colore oro 335.0 21 280.0 Lamiera forata 50% verniciata colore oro 3 -STRUTTURE Pacco con lana minerale 40kg / m3 Sasaki and Partners / Mutsuro Sasaki, Hiroki Kume, Takeshi Suzuki (concorso); Arup Milano e New York / Maurizio Teora, Luca Buzzoni, David Scott, Matteo Baffetti, Valeria Migliori, Francesco Petrella, Angelo Mussi (progetto); Holzner Bertagnolli, Cap Engineering (strutture piastra) Silicone strutturale di colore grigio chiaro 13.8 -IMPRESE Colombo Costruzioni, Focchi -COMMITTENTE CityLife / Armando Borghi, Marco Beccati -DATI DIMENSIONALI 81.615 mq superficie lorda fuori terra 44.485 mq superficie lorda interrata 42.070 mq superficie lorda di pavimento -CRONOLOGIA 2004: concorso 2005–11: progettazione 2012–15: costruzione -LOCALIZZAZIONE Milano, Italia 22.0 20.0 45.0 20.0 110.0 13.0 68.0 43.0 280.0 335.0 1 INTERNO ESTERNO 9.0 13.8 27 1 Acciaio verniciato oro 4.0 Livello finitura 26 22.0 scala 1/800 J&A / Giorgio Montagna, Valentina Guagenti, Francesca Milani, Valentina Grassi; Ramboll / Alberto Ferrari, Pietro Baccarelli B Montante con guida continua per scorrimento gondola Asse facciata 28 20.0 -PROJECT MANAGEMENT Profilo esterno in alluminio di colore grigio chiaro 110.0 LPA – Light Planners Associates 2 R86m 68.0 22 -LIGHTING DESIGN 62.5 Tripla vetrata curva, di tipo low iron, F.S.32% lato nord-ovest F.S. 26% lato sud-est con serigrafia puntinato bianco su faccia 3, 2 Acciaio Acciaio verniciato verniciato oro oro 43.0 -TRASPORTI VERTICALI Tenda tipo veneziana in alluminio 22 Salvatore Mistretta Carter in alluminio colore a scelta della D.A. 55 -ANTINCENDIO 29, 30 -i mock-up delle cellule di facciata in vetro curvato realizzate da Focchi -mock-ups of the facade cells in bent glass produced by Focchi 31, 32, 33 -i mock-up delle facciate della lobby a lamelle di vetro autoportanti -mock-ups of the lobby facades made with self-supporting glass blades 34 -particolare della facciata della lobby -lobby facade detail 35 -particolare dei vetri curvi a sbalzo alle estremità della facciata -detail of the curved glass cantilevered at the extremity of the facade 36, 37 -i ferri d’armatura delle fondazioni -foundation reinforcement bars 38 -veduta notturna del cantiere -nocturnal view of the worksite 39, 40 -i componenti di uno dei puntoni prima dell’assemblaggio -the parts of one of the struts prior to assembly 41 -l’attacco di un puntone in facciata -attachment of a strut on the facade 42 -particolare di un damper -detail of a damper 43 -la posa in opera di uno dei puntoni -installation of one of the struts 20 P.T. Morimura (concorso); Ariatta Ingegneria dei sistemi / Gianfranco Ariatta, Roberto Menghini, Riccardo Lucchese, Sylvia Zoppo Vigna, Andrea Ambrosi (progetto) 20 -pianta del piano tipo -standard floor plan 21 -pianta del piano d’ingresso, quota +5,00m -entrance level plan, +5.00m 22 -pianta del piano d’ingresso, quota –2,00m -entrance level plan, -2.00m 23 -planimetria generale -siteplan 24 -sezione di dettaglio della facciata in vetro curvato a freddo -detail section of the facade in cold-bent glass 25 -prospetti laterale e frontale di un puntone lato piazza -lateral and frontal elevations of a strut on the plaza side 26 -sezioni di sviluppo del puntone -sections through the strut 27 -pianta e sezione del giunto di collegamento del puntone alla facciata -plan and section of the connection joint between the strut and the facade 28 -prospetti smorzatori viscosi (damper) lato piazza e lato Podium -elevations of viscous dampers on the plaza side and the Podium side 13 -IMPIANTI Compartimento antincendio EI120 Chiusura al fuoco EI 120 Asse facciata 390.9 Arup Milano e Madrid / Mikkel Kragh, Mauricio Cardenas, Matteo Orlandi, Maria Meizoso, Carlos Prada Guarnizione di colore grigio chiaro 55.0 scala 1/800 4.0 Livello finitura 22.0 9.0 -FACCIATE Jappsen Ingenieure / Hans Jappsen 20.0 55.0 Pietro Bertozzi, Takeshi Miura, Alessandra De Stefani, Chiara Zandri, Davide Cazzaniga, Vincenzo Carapellese, Roberto Balduzzi, Francesca Chezzi, Takatoshi Oki, Stefano Bergagna, Paolo Evolvi, Elisabetta Borgiotti, Giuliano Godoli, Giorgio Ramponi 13.0 47 -TEAM PROGETTO DEFINiTIVO Adolfo Berardozzi, Hidenari Arai, Higaki Seisuke, Takuichiro Yamamoto, Carlotta Maranesi, Atsuko Suzuki, Sofia Bedynski, Antonietta Bavaro, Mauro Mazzali, Sofia Cattinari, Taro Hayashi, Haruna Watanabe, Madoka Tomita, Ayako Fujisawa Livello finitura 22.0 Arata Isozaki e Andrea Maffei 22.0 -PROGETTO 45.0 dati del progetto InfissoInfisso dell’illuminazione dell’illuminazione R30.5 Acciaio Acciaio verniciato verniciato oro oro Sotto Sotto struttura struttura in acciaio in acciaio zincato zincato 62.5 Lamiera Lamiera forataforata 50% 50% in alluminio, in alluminio, estraibile estraibile dall’esterno dall’esterno InfissoInfisso dell’illuminazione dell’illuminazione Isolamento Isolamento termico termico R30.5 26.5 Acciaio verniciato oro 44.5 100.0 Y03 Rivestimento Rivestimento in lamiera in lamiera in alluminio in alluminio con impermeabilizzazione con impermeabilizzazione pendenza pendenza 3% 3% Copertura Copertura in lamelle in lamelle di alluminio di alluminio di colore di colore biancobianco Y02 3 Lamiera forata 50% verniciata colore oro R3 6.0 R3 6.0 Damper Damper scala 1/50 Piatte di fissaggio Acciaio verniciato colore oro Acciaio Acciaio verniciato verniciato colorecolore oro oro R36.0 R30.5 A 10 isozaki–maffei scala 1/800 cas ab e l l a 8 5 5 11 B L’involucro della Torre Allianz, CityLife L’involucro della torre, che si estende per una superficie complessiva di circa 39.000 mq, è contraddistinto da facciate trasparenti sui lati lunghi degli uffici e opache su quelli corti in corrispondenza dei vani ascensori. Il concetto architettonico si basa sull’idea di moduli ripetibili verticalmente. Ogni modulo è costituito da un cluster di sei piani che formalmente si esprime in una facciata che descrive un arco di cerchio, generando così l’immagine di un “cuscino”. Ogni quattro moduli sovrapposti si trova il piano tecnico. Nella Torre Allianz soluzioni architettoniche e tecnologiche sono in sinergia per esaltare il tema della trasparenza. La pianta rettangolare snella, con i core degli ascensori Francesco Catalano 29 30 37 31 38 32 isozaki–maffei di rotture spontanee dovute alle inclusioni di solfati di nichel, nonché delle formazioni di roller wave e fenomeni di anisotropia che sui doppi vetrocamera extraclear avrebbero avuto un sicuro impatto visivo non desiderato. Si è quindi deciso di investigare l’ipotesi di curvare i doppi vetrocamera a freddo col solo utilizzo di una deformazione impressa durante la fase di assemblaggio, per evitare i problemi suddetti. Sono stati fatti, quindi, studi specifici e test per valutare gli stress indotti nel vetro, nelle sigillature tra vetro e canalina distanziale e quindi l’impatto sulla tenuta del vetrocamera a lungo termine. L’elevata trasparenza delle facciate ha richiesto di adottare vetri con prestazioni elevate 33 39 in prossimità dei lati corti permette di avere ogni piano completamente libero visivamente, esaltando così la trasparenza delle facciate. I fronti laterali accentuano la snellezza per la presenza di fasce verticali trasparenti lungo le estremità in corrispondenza degli ascensori panoramici e del raccordo con le facciate principali, riducendo così la 12 superficie della facciata opaca limitata alla zona del vano ascensori. Dal punto di vista tecnologico, queste due facciate sono caratterizzate da una pelle singola formata da un sistema a cellule con doppio vetro camera e telaio in alluminio a taglio termico. Nelle facciate principali ogni modulo verticale di sei piani ha una facciata curva in sezione, con raggio di 86 m. L’arco di cerchio è suddiviso orizzontalmente dai sei solai, definendo così cellule con angolazioni diverse per ogni piano. Ogni cellula presenta una curvatura lungo la linea dei montanti che comporta uno scostamento del punto medio dal piano di poco meno di 30 mm. 34 in termini di controllo solare per rispettare le prestazioni termiche definite dai progettisti degli impianti. A tal fine sono stati adottati vetri con coating ad alte prestazioni e, nella facciata orientata a sud-est, anche una serigrafia al 35% di colore grigio chiaro sul vetro intermedio per ridurre ulteriormente il guadagno solare all’interno dei piani uffici. cas ab e l l a 8 5 5 42 telaio supportata da montanti in vetro strutturale alto 8 m, su scelta degli architetti progettisti, con all’esterno una scansione di lame decorative in vetro che corrono dal piano terra al primo solaio. Le lame in vetro costituiscono una componente architettonica significativa, in quanto sono usate come rivestimento anche per i piani tecnici al centro e in 13 sommità della torre e per la facciata del podio. I fronti laterali, caratterizzati dall’alternanza di fasce verticali trasparenti e opache, ospitano rispettivamente cinque ascensori di cui tre panoramici. Le fasce trasparenti sono formate da un sistema a cellule con vetro singolo stratificato di grandi dimensioni (3,9 x 2,88 m), fissato al telaio in alluminio con silicone strutturale e ritegni meccanici puntuali. Le fasce opache sono caratterizzate da un sistema di rivestimento in pannelli orizzontali e lamelle orizzontali in alluminio verniciato di dimensioni 5,37 x 1,2 m circa, fissati al setto in calcestruzzo retrostante. L’accessibilità per pulizia e manutenzione delle facciate della Torre Allianz avviene 36 35 41 40 Per mantenere la linea curva della sezione, con i metodi tradizionali si sarebbe dovuto procedere con la curvatura a caldo dei vetri (tempera) e la calandratura dei profili in alluminio. Questa scelta avrebbe comportato, vista l’estensione della facciata, un lungo tempo di produzione, l’adozione di vetri temperati non necessari strutturalmente, con l’implicazione di rischi Il modulo standard della facciata principale è di 1,5 x 3,9 m. Questo diventa 1,62 x 3,9 m lungo le fasce laterali dei prospetti principali dove sono presenti due file di cellule “a bandiera”, esterne alla linea termica dell’edificio, fissate su travi in acciaio a sbalzo rispetto alla soletta, caratterizzate da vetro singolo stratificato. Per enfatizzare ulteriormente la trasparenza e la leggerezza delle facciate della torre, le cellule di bordo sono prive del montante esterno. In questo caso, quindi, i vetri sono stati curvati con il consueto processo di tempra a caldo. La lobby d'ingresso è uno spazio a doppia altezza di eccezionale trasparenza, dovuta all’adozione di un sistema di facciata senza 43 tramite l’utilizzo di una BMU posizionata sulla copertura, che governa e dirige una gondola che può raggiungere ogni parte dell’involucro dell’edificio. Una rete di punti di fissaggio è prevista tramite speciali spinotti in acciaio inox inseriti nei traversi delle cellule della facciata per controllare eventuali sbandamenti della gondola dovuti al vento. F. C. (Arup Italia) 44 45 46 47 44 -veduta dall’angolo di uno dei fronti laterali -view from the corner of one of the lateral facades 45 -veduta dalla gru di movimentazione della gondola per la manutenzione delle facciate in copertura -view from the crane of the facade maintenance gondola on the roof 14 46 -veduta interna della lobby alla quota d’ingresso dalla piazza sopraelevata -interior view of the lobby at the level of entrance from the raised plaza 47 -veduta interna della lobby alla quota d’ingresso dalla metropolitana -interior view of the lobby at the level of entrance from the subway isozaki–maffei 48 -la zona d’imbarco degli ascensori su una delle due testate laterali -landing of the elevators on one of the two lateral ends 49 -particolare del rivestimento della hall in lamelle di vetro extrachiaro serigrafato bianco -detail of the facing of the hall in extraclear white screenprinted glass blades 50 -veduta della hall nel suo sviluppo complessivo di 13 metri d’altezza -view of the overall 13-meter height of the hall 48 cas ab e l l a 8 5 5 49 50 15 54 51 51 -il soffitto della lobby in pannelli d’acciaio inox a specchio montati secondo il pattern del Penrose -the lobby ceiling in mirrorfinish stainless steel panels installed with the Penrose pattern 52 -la doppia scala mobile che collega i due piani d’ingresso -the double escalator connecting the two entrance levels 53 -dettaglio del controsoffitto della hall -detail of the suspended ceiling of the hall 54 -lo sviluppo di facciata nella sequenza dei moduli bombati in una prospettiva dal basso -the development of the facade in the sequence of rounded modules, in a perspective view from below 16 isozaki–maffei 52 53 cas ab e l l a 8 5 5 17