INDICE 1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 2 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 2.7 2.8 2.9 DATI DI PROGETTO ...................................................................................................................... 2 OGGETTO ................................................................................................................................... 2 RIFERIMENTI NORMATIVI ............................................................................................................... 2 UTENZE ASSERVITE ....................................................................................................................... 2 POTENZA ELETTRICA INSTALLATA ..................................................................................................... 3 SORGENTI DI ALIMENTAZIONE ......................................................................................................... 3 QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE, COMANDO E CONTROLLO............................................................. 4 IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE .......................................................................................................... 5 DESCRIZIONE DETTAGLIATA APPARECCHIATURE ED IMPIANTI.................................................... 7 QUADRO ARRIVO LINEA ................................................................................................................ 7 QUADRO GENERALE ..................................................................................................................... 8 QUADRO COMANDO MOTORI.......................................................................................................... 8 QUADRO AUTOMAZIONE E TELECONTROLLO .................................................................................... 10 DISPOSITIVI DI SEZIONAMENTO LOCALE ED ARRESTO DI EMERGENZA ..................................................... 12 QUADRO PRESE DI SERVIZIO.......................................................................................................... 13 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE........................................................................................................ 13 IMPIANTO DI TERRA .................................................................................................................... 13 CAVI ELETTRICI .......................................................................................................................... 14 Pagina 1 di 14 1 1.1 DATI DI PROGETTO OGGETTO La presente specifica tecnica progettuale definisce le caratteristiche dell’impianto elettrico per l’asservimento delle apparecchiature elettromeccaniche del sistema di pretrattamento dei reflui fognari che sarà realizzato nel Comune di Alassio (SV). Nel documento sono contemplati anche i sistemi accessori concernenti la strumentazione di processo ed il sistema di automazione del sito. Si raccomanda l’esame approfondito degli elaborati grafici allegati nei quali sono contenuti i dati dimensionali. 1.2 RIFERIMENTI NORMATIVI Nell’estensione del documento i provvedimenti legislativi nazionali sono stati applicati secondo pertinenza. Fra questi è opportuno citare: la Legge n. 186 del 1/3/1968; il D.M. n. 37 del 22/1/2008; il D.L. n. 81 del 9/4/2008. In virtù della Legge n. 186, il rispetto delle prescrizioni contenute nelle norme edite dal Comitato Elettrotecnico Italiano è condizione indispensabile e sufficiente per l’ottenimento di una realizzazione eseguita secondo la regola dell’arte. Fra queste si citano: CEI 17-113 (EN 61439-1) Apparecchiature assiemate d protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) – Parte 1: regole generali. CEI 17-114 (EN 61439-2) Apparecchiature assiemate d protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) – Parte 2: quadri di potenza. CEI 64-8 (IEC 60364) Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. 1.3 UTENZE ASSERVITE Le nuove apparecchiature elettromeccaniche previste nel progetto sono le seguenti: uno sgrigliatore rotante con annesso sistema di traslazione verticale del cassonetto contenente il materiale grigliato; quattro pompe in configurazione 3+1R (una macchina è di riserva) per il rilancio a mare dei reflui trattati; Pagina 2 di 14 tre saracinesche motorizzate per la gestione del flusso dei reflui; un sistema di deodorizzazione per l’abbattimento dei composti rilasciati in atmosfera; due misuratori di portata elettromagnetici; un misuratore di livello piezoceramico. Le utenze elettriche non direttamente coinvolte nel processo di pretrattamento sono le seguenti: impianto di illuminazione del locale tecnico; quadro prese di servizio. Nella pagina 4 dell’elaborato IE.16010 è riportato lo schema a blocchi del nuovo impianto elettrico. Per rilevare i valori di potenza elettrica assorbita (stima conservativa) si prega di riferirsi agli schemi elettrici riportati nelle pagine da 5 a 8 del medesimo documento. 1.4 POTENZA ELETTRICA INSTALLATA La potenza meccanica installata è pari a circa 45 kW. In questo valore sono comprese le macchine di riserva normalmente non utilizzate. La potenza elettrica installata, considerati i rendimenti delle macchine e sommati i servizi ausiliari, è pari a circa 72 kW. La potenza elettrica utilizzata, nel caso peggiore, è di circa 55 kW. Il coefficiente di contemporaneità Kc delle utenze sopra descritte è pertanto pari a 55 / 72 = 0,77. Essendo in sede di progetto, non si tiene in considerazione il coefficiente di utilizzo Ku delle utenze asservite, che consente di ridurre ulteriormente il valore di potenza elettrica utilizzata poiché il punto di lavoro specifico delle macchine normalmente è minore del 100%. Il calcolo esatto dell’efficienza energetica potrà eseguito solo in sede as-built, sulla base dei dati finali rilasciati dai costruttori delle macchine. L’impianto elettrico è comunque dimensionato per la massima potenza installata, ipotizzando un’improbabile scenario dove Kc = Ku = 1. La riserva di potenza elettrica disponibile per ampliamenti futuri sulla linea di alimentazione principale e sul quadro elettrico di distribuzione è di circa 10 kW considerando Kc = Ku = 1 e di 27 kW considerando Kc = 0,77 e Ku = 1. Si ritiene che tali valori siano più che sufficienti per permettere ragionevoli espansioni dell’impianto in progetto. 1.5 SORGENTI DI ALIMENTAZIONE Il nuovo impianto elettrico è alimentato alla tensione di 400 V dalla rete pubblica di distribuzione in bassa tensione. Il sistema di distribuzione adottato è TT e l’utenza pertanto è dotata di un impianto di terra separato da quello del distributore. Pagina 3 di 14 La potenza della fornitura elettrica deve essere pari almeno a 55 kW, con facoltà di ridurre l’impegno dopo aver analizzato il profilo di funzionamento dell’impianto su un periodo ragionevolmente lungo (6-12 mesi), includendo anche la stagione piovosa. Attualmente, nella zona ove sorgerà l’impianto, la conformazione della rete pubblica di distribuzione non consente l’attivazione di una nuova utenza dotata della potenza elettrica necessaria. Sarà pertanto necessario richiedere al distributore di energia elettrica la realizzazione di un nuovo impianto con collocazione del gruppo di misura ed erogazione dell’energia in prossimità del locale tecnico previsto in progetto. Al fine di permettere il funzionamento dell’impianto di pretrattamento in caso di black-out energetico, è prevista la futura installazione di un gruppo elettrogeno diesel della potenza apparente di 60 kVA, in condizioni di servizio normale ovvero senza limitazioni temporali. 1.6 QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE, COMANDO E CONTROLLO I quadri elettrici necessari, differenziati per destinazione d’uso e per tipologia costruttiva, sono quattro: Quadro Arrivo Linea, in sigla QAL; Quadro Generale, in sigla QG; Quadro Controllo Motori, in sigla QCM; Quadro Automazione e Telecontrollo, in sigla QAT. La prima apparecchiatura riceve il terminale della linea di alimentazione in bassa tensione e contiene l’interruttore di protezione della linea diretta al quadro generale nonché un limitatore di sovratensioni. Essa è collocata a cielo aperto, all’interno di un armadio stradale in vetroresina dotato di sportello a chiave, in adiacenza al gruppo di misura e consegna che sarà predisposto dal distributore dell’energia elettrica. Il Quadro Generale, collocato all’interno del locale tecnico previsto in progetto, contiene l’interruttore principale dell’impianto, gli interruttori di protezione delle linee dirette al Quadro Comando Motori, al Quadro Automazione e Telecontrollo, al quadro di bordo macchina del traslatore verticale nonché gli apparecchi per la protezione dell’impianto di illuminazione e delle prese a spina di servizio. È presente anche un analizzatore di rete utilizzato per la determinazione dei consumi energetici e la visualizzazione di tutte le grandezze elettriche inclusa la distorsione armonica. L’apparecchiatura è assemblata all’interno di un armadio metallico idoneo per la posa a pavimento. Il Quadro Controllo Motori, affiancato al Quadro Generale ed assemblato all’interno di un analogo involucro, contiene i convertitori di frequenza per la regolazione delle quattro pompe di rilancio a mare e gli avviatori integrati per la protezione, il comando ed il controllo dello sgrigliatore rotante e delle saracinesche motorizzate. Pagina 4 di 14 All’interno del Quadro Automazione e Telecontrollo sono collocati i componenti necessari per la gestione automatizzata e la supervisione locale e remota dell’installazione. Sebbene l’equipaggiamento di dettaglio sia descritto nel seguito di questo documento, si indicano sin d’ora le principali unità ausiliarie presenti: gruppo di continuità a batterie; controllore a logica programmabile; pannello operatore a colori con matrice tattile; periferiche di rete per la connessione delle unità di controllo al sistema di supervisione generale già in uso presso il gestore della rete idrica e fognaria di Alassio (S.C.A. s.r.l.). L’elaborato IE.16010 contiene gli schemi elettrici unifilari delle apparecchiature appena descritte con la sola esclusione del Quadro Automazione e Telecontrollo. Quest’ultimo apparato, di natura estremamente specialistica e costituito da una componente software rilevante, dovrà essere perfettamente compatibile con gli analoghi sistemi già in uso presso il gestore della rete. La determinazione dello schema applicativo, al pari di quanto avviene per gli equipaggiamenti di bordo macchina, spetterà pertanto al costruttore dell’unità. 1.7 IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE L’energia elettrica è veicolata alle utenze attraverso una rete di distribuzione interrata derivata dal locale tecnico ove sono collocati i quadri elettrici e provvista di diramazioni dirette a tutti i comparti di nuova realizzazione. I cavi elettrici sono posati all’interno di un assieme di cavidotti isolanti, del tipo corrugato a doppia parete, interrati ad una profondità di 0,5 m. In prossimità di ogni derivazione e cambio di direzione sono previsti pozzetti di ispezione muniti di chiusino carrabile in ghisa. Il tratto terminale dei cavi di alimentazione delle apparecchiature fuoriesce dalla rete interrata e procede all’interno di apposite tubazioni in acciaio zincato. I cavi elettrici, dotati di conduttori in rame, sono stati dimensionati utilizzando i seguenti criteri: temperatura media ambientale: temperatura massima di esercizio: temperatura massima in cortocircuito: condizione di posa fra circuiti adiacenti: numero massimo di circuiti adiacenti: massima caduta di tensione ammessa: 30°C; 90°C; 250 °C; a contatto, in piano; 4 per S ≤ 4 mm²; 2 per 6 ≤ S ≤ 25 mm²; 1 per S ≥ 35 mm²; 2%. Il valore massimo di caduta di tensione ΔV ammesso per ciascuna linea potrebbe risultare eccessivamente conservativo, atteso che la normativa pertinente ritiene sufficiente non superare il 4%. Trattandosi di un impianto poco esteso, si è preferito privilegiare l’efficienza Pagina 5 di 14 delle apparecchiature elettromeccaniche riducendo al minimo le perdite per effetto Joule lungo il sistema di distribuzione. In particolare, il dimensionamento della portata in corrente delle condutture è stato effettuato utilizzando la nota relazione: Ib ≤ In ≤ Iz dove Ib rappresenta la corrente di impego della conduttura; In è la corrente nominale dell’interruttore di protezione; Iz indica la portata del cavo. Pagina 6 di 14 2 DESCRIZIONE DETTAGLIATA APPARECCHIATURE ED IMPIANTI 2.1 QUADRO ARRIVO LINEA Il quadro QAL è equipaggiato con un interruttore automatico che garantisce innanzitutto la protezione contro le sovracorrenti della linea di alimentazione del quadro QG. Inoltre, grazie alla presenza di un modulo ad intervento differenziale associato, l’apparecchio assolve la funzione di protezione contro le eventuali tensioni di contatto pericolose che potrebbero interessare l’involucro metallico del quadro QG in caso di guasto per cedimento di un isolante. L’apparecchio permette anche il sezionamento della linea di alimentazione durante gli interventi di manutenzione del quadro QG. Infatti, trattandosi di fornitura superiore ai 30 kW di potenza, il distributore dell’energia elettrica predisporrà un gruppo di misura di tipo semidiretto, privo dell’interruttore di sezionamento. L’interruttore presenta le seguenti caratteristiche: esecuzione: tipologia di intervento: numero di poli: corrente nominale In: corrente di regolazione potere d’interruzione Ics/Icu: curva caratteristica: sensibilità I∆n: classe differenziale: ritardo differenziale: scatolato, con coprimorsetti isolanti a monte e a valle; automatico magnetotermico differenziale; 4; 160 A; Ir: 125 A 16 kA; D; 1 A; A; 310 ms. All’interno dell’apparecchiatura è collocato un limitatore di sovratensioni necessario per proteggere le apparecchiature elettroniche di cui è dotato l’impianto e migliorare in tal modo la continuità di servizio del sistema. Al fine d’evitare l’apertura intempestiva dell’interruttore principale, il limitatore è collegato a monte dell’apparecchio. Un interruttore magnetotermico garantisce l’esclusione del limitatore a fine vita e ne permette il sezionamento durante la manutenzione. Ciascun apparecchio è dotato di contatti ausiliari per la segnalazione di stato (aperto, chiuso, scattato) al sistema di automazione locale e telecontrollo. Come già accennato, l’involucro del quadro QAL è costituito da un armadio stradale per posa a pavimento, realizzato in vetroresina, delle dimensioni di circa (H x L x P) 850 x 500 x 250 mm. Il grado di protezione esterno è pari ad IP44 mentre quello interno non è inferiore a IPXXB. L’armadio è ancorato ad un basamento in calcestruzzo che potrà essere utilizzato anche per la posa dell’adiacente armadio contenente il gruppo di misura predisposto dal distributore dell’energia elettrica. Pagina 7 di 14 2.2 QUADRO GENERALE Il quadro QG garantisce le seguenti prestazioni: misura dei parametri elettrici dell’impianto sotteso; distribuzione dell’energia elettrica alle utenze in bassa tensione con annessa protezione contro gli effetti delle sovracorrenti e dei contatti diretti ed indiretti. L’apparecchiatura, conforme alla norma CEI EN 61439-1, è costituita da un armadio realizzato in lamiera d’acciaio elettrozincata e verniciata, idoneo per posa a pavimento. Le dimensioni di massima sono pari a (H x L x P) 2000 x 400 x 400 mm. Il grado di protezione esterno è pari a IP44 mentre quello interno non è inferiore a IPXXB. L’ingresso e l’uscita dei cavi avviene dal basso. Le caratteristiche elettriche generali sono le seguenti: tensione di isolamento nominale: tensione nominale di tenuta a 50 Hz: tensione di esercizio: frequenza nominale: corrente nominale: corrente nominale ammissibile di breve durata: 500 V; 2500 V / 60 s; 230/400 V; 50 Hz; 160 A; 10 kA. Gli interruttori automatici installati all’interno del quadro sono di tipo fisso, in esecuzione modulare per correnti inferiori o uguali a 100 A e scatolati per correnti superiori, equipaggiati di sganciatori di sovracorrente termomagnetici. Ciascun apparecchio è dotato di contatti ausiliari per la segnalazione di stato (aperto, chiuso, scattato) al sistema di automazione e telecontrollo. L’apparecchiatura è predisposta per il futuro collegamento di un gruppo elettrogeno diesel dotato di quadro di commutazione di rete incorporato. A tal fine, il circuito di uscita dell’interruttore principale e il circuito d’ingresso del ripartitore di distribuzione sono attestati su morsetti. Nella fase iniziale i due circuiti appena descritti sono posti in continuità elettrica mediante l’esecuzione di appositi collegamenti di sezione adeguata. Nel momento in cui sarà installato il gruppo elettrogeno, i collegamenti provvisori saranno rimossi ed ai morsetti saranno attestati i cavi diretti e provenienti dal quadro di commutazione automatica presente a bordo della macchina. Per l’analisi dettagliata dei circuiti presenti all’interno del quadro QG si suggerisce di esaminare l’elaborato IE.16010 alle pagine 6 e 7. 2.3 QUADRO COMANDO MOTORI Il quadro QCM2 è assemblato all’interno di un involucro in lamiera d’acciaio verniciata con grado di protezione esterno non inferiore a IP44. Il grado di protezione interno è pari a IPXXB. L’ingresso dei cavi avviene dal basso. Le caratteristiche elettriche generali sono le seguenti: Pagina 8 di 14 tensione di isolamento nominale: tensione nominale di tenuta a 50 Hz: tensione di esercizio: frequenza nominale: corrente nominale: corrente nominale ammissibile di breve durata: tensione circuiti ausiliari: 500 V; 2500 V / 60 s; 230/400 V; 50 Hz; 125 A; 10 kA; 24 V DC. L’apparecchiatura è equipaggiata con i seguenti componenti: un interruttore di manovra/sezionatore tetrapolare dotato di manovra rotativa rinviata all’esterno dell’involucro, senza dispositivo di blocco della portella; un ripartitore di potenza accoppiato in modo rigido ai terminali dell’interruttore di manovra/sezionatore, per la distribuzione dell’energia all’interno del quadro; un relè per la segnalazione della presenza di tensione a valle all’interruttore di protezione del circuito di uscita del trasformatore; un alimentatore stabilizzato switching, Un1/Un2 400 V AC/24 V DC, dotato di interruttore automatico bipolare per la protezione del circuito di ingresso e protezione elettronica autoripristinante per la sezione di uscita, per l’alimentazione dei circuiti ausiliari operanti a 24 V DC; l’apparecchio sarà altresì dotati di un contatto per la segnalazione della presenza di tensione sul circuito di uscita; una serie di interruttori automatici bipolari, specifici per l’impiego in corrente continua, utilizzati per la protezione di tutti gli apparecchi operanti alla tensione di 24 V DC (un interruttore per ciascun apparecchio); quattro convertitori di frequenza (inverter) Un 400 V, Pn 11 kW (massima potenza meccanica del motore sotteso), equipaggiati di interruttore di protezione solo magnetico dotato di comando motorizzato per il ripristino remoto in caso d’intervento, per la regolazione delle pompe di rilancio a mare; quattro avviatori diretti di tipo integrato per l’alimentazione dei motori dello sgrigliatore rotante e delle saracinesche motorizzate (gli avviatori di queste ultime utenze sono a due sensi di marcia); un selettore luminoso a LED, alimentazione 24 V DC, colore verde, con leva di comando a tre posizioni (Locale-Escluso-Remoto), per la scelta del tipo di controllo di ciascuna utenza e per la segnalazione dello stato di utenza in servizio (un selettore per ogni utenza); un indicatore luminoso a LED, alimentazione 24 V DC, colore giallo, per la segnalazione dello stato di utenza fuori servizio od in guasto (un indicatore per ogni utenza); un numero di relè ausiliari sufficiente alla realizzazione delle logiche di comando e controllo di tipo elettromeccanico; i relè sono del tipo estraibile su zoccolo, a quattro contatti dorati in scambio, con portata di corrente non inferiore a 7 A (AC21), dotati di indicatore meccanico, LED di segnalazione e diodo di soppressione delle sovratensioni sul circuito di comando; la bobina dei relè è alimentata alla tensione di 24 V DC; una morsettiera ad elementi componibili con tecnica di connessione a molla per il collegamento dei circuiti principali; una morsettiera ad elementi componibili con tecnica di connessione a molla per il collegamento dei circuiti ausiliari. I convertitori di frequenza e gli avviatori diretti integrati sono comandabili per mezzo di due modalità: Pagina 9 di 14 in modo locale, per mezzo di una normale logica elettromeccanica cablata all’interno del quadro (nessun automatismo previsto, semplice comando “a uomo presente” per mezzo dei selettori collocati a fronte quadro); in modo remoto, per mezzo del sistema di automazione e telecontrollo. L’acquisizione dei segnali e delle variabili di stato dei convertitori di frequenza e degli avviatori integrati, nonché il comando degli stessi da parte del sistema di automazione e telecontrollo, avviene per mezzo di una rete seriale RS485 operante in protocollo Modbus RTU. La rete seriale è distribuita per mezzo di appositi ripartitori e termina su un gateway Ethernet/RS485 installato all’interno del quadro QAT. I dati scambiati sono i seguenti: corrente motore; frequenza motore (solo inverter); stato motore; comandi start/stop/reset guasti; impostazione frequenza motore (solo inverter) diagnostica del convertitore o dell’avviatore integrato. 2.4 QUADRO AUTOMAZIONE E TELECONTROLLO Il quadro QAT è costituito da un involucro metallico per posa a parete delle dimensioni di circa (H x L x P) 800 x 600 x 250 mm. Il grado di protezione esterno è pari a IP44 e quello interno non è inferiore a IPXXB. L’ingresso cavi avviene dal basso. L’apparecchiatura è equipaggiata con i seguenti componenti: un interruttore di manovra/sezionatore bipoalre dotato di manovra rotativa rinviata all’esterno dell’involucro, senza dispositivo di blocco della portella; un alimentatore stabilizzato switching, Un1/Un2 400 V AC/24 V DC, dotato di interruttore automatico bipolare per la protezione del circuito di ingresso e protezione elettronica autoripristinante per la sezione di uscita, per l’alimentazione dei circuiti ausiliari operanti a 24 V DC; l’apparecchio sarà altresì dotati di un contatto per la segnalazione della presenza di tensione sul circuito di uscita; un gruppo di continuità Uin/Uout 24 V DC In 20 A, collegato ad una batteria di accumulatori al piombo a ridottissima manutenzione, in grado di garantire il funzionamento dell’intera apparecchiatura per un tempo non inferiore ad un’ora; l’apparecchio sarà dotato di contatti di stato in grado di segnalare la presenza di anomalie e lo stato di funzionamento in assenza di rete (funzionamento a batteria); uno switch industriale Ethernet a 8 porte 10/100baseT/TX operante alla tensione di 24 V DC; un controllore a logica programmabile costituito da rack base, alimentatore, CPU con scheda di memoria di tipo SD, interfaccia di rete Ethernet 10/100baseT/TX, moduli di I/O digitali ed analogici e unità di interfacciamento rapido; un pannello operatore a colori dotato di schermo tattile (touch screen) da 5,7” e interfaccia Ethernet 10/100baseT/TX; un gateway Ethernet/RS485 per il collegamento dei dispositivi operanti in protocollo Modbus RTU; un radio modem operante in banda VHF 169,400 MHz completo di antenna direttiva da collocare all’esterno del locale tecnico; una morsettiera ad elementi componibili con tecnica di connessione a molla per il collegamento dei circuiti ausiliari. Pagina 10 di 14 Il controllore a logica programmabile (PLC) installato all’interno del quadro QAT acquisisce/genera i seguenti segnali: stato interruttori quadri QAL, QG e QCM; stato sezionatori di emergenza locali; segnali misuratori di portata; segnale misuratore di livello; comando e stato sgrigliatore rotante; comando e stato pompe di rilancio a mare; comando e stato saracinesche motorizzate. La gestione delle logiche di funzionamento delle nuove apparecchiature elettromeccaniche è affidata all’applicazione software residente sul PLC. L’unità sarà in futuro collegata al sistema di supervisione e telecontrollo dell’impianto (non compreso in questo progetto) attraverso l’esistente rete informatica a radiofrequenza. Il dialogo tra il sistema di supervisione (client) ed il PLC (server) avviene utilizzando il protocollo Modbus TCP/IP. Il controllore è in grado di operare autonomamente anche in caso d’indisponibilità della rete informatica principale, mantenendo gli ultimi valori di impostazione ricevuti. Il personale di conduzione interagisce con il sistema utilizzando il pannello operatore touch screen a colori installato sul quadro QAT. Attraverso questo dispositivo è possibile effettuare la completa gestione locale dell’impianto, in modo autonomo e svincolato dalla rete informatica principale, anche in caso di avaria del sistema di supervisione e telecontrollo principale. Il pannello operatore, attraverso un congruo numero di pagine grafiche corrispondenti alle varie sezioni costituenti l’impianto, permette di controllare lo stato di funzionamento dei singoli equipaggiamenti elettromeccanici e di visualizzare le variabili rilevate dalla strumentazione di misura. Per ciascuna utenza è prevista la visualizzazione e/o la gestione dei seguenti dati: utenza pronta al servizio; presenza di guasto non bloccante; presenza di guasto bloccante; utenza ferma, in avviamento, in servizio; corrente assorbita; tempo di servizio (nel formato hh:mm:ss); esclusione utenza; modo comando manuale; modo comando automatico; start/apertura manuale; stop/chiusura manuale: reset guasti. Per gli strumenti di misura si prevede la visualizzazione dei seguenti dati: strumento pronto al servizio; strumento guasto; valore misurato in unità di corrente (4…20 mA); valore misurato in unità ingegneristica; Pagina 11 di 14 grafico di tendenza relativo agli ultimi 60 minuti. Per quanto concerne la regolazione del processo, l’applicazione software del pannello operatore permette la visualizzazione di apposite pagine grafiche utili per l’impostazione delle variabili utilizzate per la gestione automatica dei vari comparti. Ci si riferisce in particolar modo ai regolatori PID (implementati a livello software) impiegati per il controllo dei flussi nonché ai contatori utilizzati per la gestione ciclica delle utenze e la contabilizzazione dei volumi di refluo trattati. Il monitoraggio dell’azione di ciascun controllore PID è effettuato mediante una specifica schermata contenente un grafico per la visualizzazione nel dominio del tempo della variabile di processo e dell’uscita del regolatore, entrambe raffrontate con l’impostazione effettuata (setpoint). L’applicazione software permette anche di segnalare la presenza di eventuali anomalie sugli impianti controllati, generando specifici testi di allarme visualizzabili sotto forma di elenchi ordinati cronologicamente. Ciascuna segnalazione comprende l’identificazione della sezione impiantistica in cui s’è verificata l’anomalia, la sigla dell’apparecchiatura coinvolta, il tipo di anomalia rilevata, la data e l’ora dell’evento. Gli allarmi gestiti dal sistema di automazione locale sono i seguenti: mancanza tensione; intervento interruttori utenze principali; intervento interruttori utenze ausiliarie; sotto carico motori (marcia a vuoto, avaria sistemi di trasmissione); sovraccarico di bassa entità motori; sovraccarico di elevata entità motori; azionamento dispositivi di arresto di emergenza; guasto avviatori integrati; stato incongruente motori e saracinesche motorizzate; bassissimo valore variabile misurata; basso valore variabile misurata; alto valore variabile misurata; altissimo valore variabile misurata; errori di comunicazione con periferica. 2.5 DISPOSITIVI DI SEZIONAMENTO LOCALE ED ARRESTO DI EMERGENZA In prossimità di ciascun motore, fissato ad un altezza da terra non inferiore a 90 cm mediante apposite strutture realizzate con profilati tecnici in acciaio zincato a caldo, è collocato un interruttore onnipolare per il sezionamento locale e visualizzato dell’utenza. L’apparecchio, di tipo stagno ed equipaggiato di manovra rotativa giallo/rossa bloccabile con lucchetti in posizione di aperto, è utilizzato anche come dispositivo di arresto di emergenza. Lo stato di ciascun sezionatore è acquisito dal sistema di automazione e telecontrollo. Ogni apparecchio è pertanto equipaggiato con un contatto ausiliario ad azione di apertura anticipata rispetto ai poli principali. Sull’involucro dei sezionatori di emergenza è apposta una targhetta indelebile recante la sigla dell’utenza e la descrizione della funzione in lingua italiana. Pagina 12 di 14 2.6 QUADRO PRESE DI SERVIZIO È prevista l’installazione di un quadro prese di servizio collocato all’interno del locale tecnico. L’apparecchiatura è costituita da una batteria di tre prese conformi alla norma IEC 60309, equipaggiate di interruttore di blocco e fusibili. Le caratteristiche sono le seguenti: grado di protezione: corrente nominale In: tensione nominale Un: numero poli: posizione polo di terra: 2.7 IP65 o superiore; 16 A; 230 V (presa 1), 400 V (presa 2), 230/400 V (presa 3); 2P+T (presa 1), 3P+T (presa 2), 3P+N+T (presa 3); 6 h. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE All’interno dei vani tecnici ospitanti le macchine e le apparecchiature è previsto un adeguato impianto di illuminazione realizzato per mezzo di corpi illuminanti fluorescenti di tipo stagno. In ciascun locale è presente una lampada di emergenza autoalimentata in grado di garantire i livelli di illuminamento minimo necessari per consentire l’agevole abbandono dei locali in caso di mancanza dell’illuminazione ordinaria principale. 2.8 IMPIANTO DI TERRA L’impianto di terra esistente è realizzato la posa di un conduttore di rame intrecciato non rivestito di sezione pari a 35 mm², posato ad una profondità minima di 0,5 m su uno strato di terreno vegetale, lungo il perimetro dei manufatti di nuova costruzione. Il conduttore di rame è chiuso ad anello. Il conduttore principale di terra proveniente dall’impianto dispersore, realizzato in cavo tipo N07VK con guaina di colore giallo-verde e di sezione non inferiore a 25 mm², sarà attestato su una barra equipotenziale realizzata in rame od in acciaio zincato di sezione pari almeno a 120 mm², al fine di garantire adeguata robustezza meccanica e sufficiente resistenza alla corrosione . Alla barra sopra descritta, mediante connessioni a vite, sono attestati i conduttori equipotenziali di sezione non inferiore a 16 mm² provenienti dai ferri di armatura dei manufatti in calcestruzzo e dalle condutture idrauliche metalliche presenti. Al nodo equipotenziale fanno capo tutti i conduttori di protezione PE dell’impianto, incluso il collegamento del limitatore di sovratensioni posto all’interno del quadro QAL. Per garantire il corretto funzionamento dello scaricatore, quest’ultimo conduttore dovrà essere il più corto possibile e di sezione non inferiore a 16 mm². Tutte le connessioni fra i conduttori dell’impianto di terra sono realizzate mediante appositi morsetti a compressione in rame nudo oppure in rame stagnato al fine di limitare l’insorgere di alterazioni del materiale dovute ad ossidazione ovvero trasferimenti galvanici. Pagina 13 di 14 Considerato che il sistema di distribuzione è di tipo TT e che una parte dell’impianto è protetta da un interruttore differenziale la cui corrente di intervento I∆n è pari a 1 A, la resistenza dell’impianto di terra non dovrà essere superiore a 50 Ω al fine di garantire l’intervento della protezione con tensioni di contatto pari a 50 V (Rt ≤ UL/I∆n). Sarà onere della Ditta Aggiudicatrice incrementare le prestazioni del dispersore mediante estensione dell’anello nel caso in cui il valore appena indicato non fosse raggiunto. 2.9 CAVI ELETTRICI L’impianto di distribuzione dell’energia elettrica in bassa tensione è interamente realizzato mediante cavi tipo FG7(O)R posati all’interno di cavidotti corrugati a doppia parete, interrati ad una profondità di 0,5 m. Per la circolazione dei cavi all’interno dei vani tecnici sono adottati canali o tubazioni in acciaio zincato. Lungo le direttrici interrate è previsto un pozzetto rompitratta ad ogni cambio di direzione e in prossimità di ogni derivazione. I pozzetti sono del tipo prefabbricato in calcestruzzo, di dimensioni interne non inferiori a 600x600x600 mm e dotati di chiusino carrabile in ghisa. Tutti i pozzetti sono opportunamente drenati per evitare ristagni d’acqua al loro interno. I cavi per il collegamento dei circuiti di segnalazione e comando sono del tipo FG7(O)H2R, con schermatura in rame rosso. La sezione normalizzata per questo tipo di circuiti, data la bassa entità delle correnti in gioco, è pari a 1,5 mm². È possibile l’utilizzo di cavi multipolari ad elevato numero di conduttori purché non siano condotti nel medesimo cavo potenziali elettrici diversi ovvero provenienti da sorgenti di alimentazione distinte. Fine del documento Pagina 14 di 14