Discussione del progetto di tesi dal titolo “Verso una tassonomia psichiatrica alternativa. La classificazione dei disturbi mentali tra psicopatologia cognitiva e filosofia della mente” Elisabetta Sirgiovanni Dottorato in “Informatica, logica matematica e scienze cognitive” Sezione di Scienze cognitive - Ciclo XXI Università di Siena (Abstract) La mia ricerca si propone di chiarire la relazione che intercorre tra due tipi di concezioni filosofiche, quelle sull’architettura del mentale e sul concetto normativo di razionalità, ed il problema della classificazione dei disturbi mentali. In un’ottica interdisciplinare tipica dell’impostazione cognitiva di ricerca, il settore di studi di riferimento è quello della “psicopatologia filosofica” (Graham & Stephens, 1994), in cui teorie della filosofia sono poste a confronto con problemi delle discipline psicopatologiche favorendo un contributo teorico bidirezionale. La mia ricerca ha due obiettivi. Da un lato, prende a bersaglio l’odierna tassonomia dei disturbi mentali (DSM IV-TR, 2000) e la convinzione che una psichiatria che auspichi a definirsi “scientifica” possa basarsi su una classificazione, come quella attuale, guidata dalle intuizioni del senso comune e costruita sui soli sintomi osservabili. Dall’altro, auspica a suggerire, in base alle riflessioni che risulteranno dall’analisi dell’impiego in psichiatria di teorie sulla razionalità e sull’architettura del mentale, la costruzione di una tassonomia psichiatrica alternativa, ad orientamento cognitivo, che si fondi sulle cause dei disturbi. L’immagine della psichiatria che emergerà sarà quella di una disciplina che trova la sua scientificità nelle descrizioni multilivello (Andreasen, 1997). Secondo quest’immagine, il riduzionismo, basato sul modello medico, ovvero sulla visione che i sintomi patologici dovrebbero ricondurre a processi causali sottostanti, si coniuga al linguaggio delle funzioni e viene poi inserito nel più ampio e pluralistico modello biopsicosociale (Engel, 1977). L’esempio dei disturbi deliranti metterà in luce come, in primo luogo, anche una futura psichiatria scientifica e quindi descrittiva conserverà una componente ineludibilmente normativa (cfr. Bermúdez, 2001), ad esempio una qualche visione normativa di razionalità; in secondo luogo, poiché i disturbi deliranti sono disfunzioni di razionalità e quindi, secondo concezioni modulari della mente (Fodor, 1983), localizzati in sistemi psicologici centrali, emergerà che il futuro stesso della psichiatria come scienza dipende dalla soluzione di questioni di architettura cognitiva. Bibliografia essenziale American Psychiatric Association (2000). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fourth Edition, Text Revision (DSM-IV-TR). Washington, DC: American Psychiatric Association. Tr. it. DSM IV-TR Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Milano: Masson. 2002. Andreasen, N. C. (1997). Linking mind and brain in the study of mental illnesses: A project for a scientific psychopathology. Science, 275, 1586–1593. Bermúdez, J. L. (2001). Normativity and rationality in delusional psychiatric disorders, Mind and Language, 16, 457-493. Engel, G. L. (1977). The need for a new medical model: A challenge for biomedicine. Science, 196, 129– 136. Fodor, J. (1983). The Modularity of Mind: An Essay on Faculty Psychology, MIT Press, Cambridge, MA, tr. it. La mente modulare: Saggio di psicologia delle facoltà, Il Mulino, Bologna, 1988. Graham, G., Stephens, L., (eds.) (1994). Philosophical Psychopathology: A Book of Readings, MIT Press , Cambridge, MA. Murphy, D. (2006). Psychiatry in the scientific image, MIT Press, Cambridge, MA.