Il pianoforte classico e romantico di Jonathan Gilad Tutto esaurito per il recital del pianista francese che eseguirà musiche di Mozart, Rachmaninov, Liszt Parma, Auditorium Niccolò Paganini - venerdì 28 gennaio 2005 ore 20.30 Ancora un appassionante appuntamento cameristico al Paganini per la Stagione Concertistica del Teatro Regio: venerdì 28 alle ore 20.30 (concerto in abbonamento Turno A) sarà infatti ospite della nostra città il giovane e già celebre pianista francese Jonathan Gilad, impegnato in un programma particolarmente probante delle sue qualità tecniche e interpretative. Il pianista marsigliese eseguirà infatti in apertura di serata la Sonata in do maggiore K.330 di Wolfgang Amadeus Mozart, seguita dalle Variazioni sopra un tema di Corelli op.42 di Sergej Rachmaninov, mentre la seconda parte del concerto sarà tutta dedicata alla gigantesca, unica campata della Sonata in si minore di Franz Liszt. Bambino prodigio, Jonathan Gilad inizia lo studio del pianoforte all'età di quattro anni e nel 1992 (a undici anni!) conquista il Gran Premio della città di Marsiglia per la classe di pianoforte e la Medaglia d’Oro per la classe di musica da camera. Nel 1991 ottiene il premio speciale della giuria al Concorso Mozart di Parigi e nel ‘92 vince il primo premio al Concorso Internazionale “Mozart” di Ginevra per giovani al di sotto dei quattordici anni. Dopo le vittorie in questi e in altri prestigiosi concorsi internazionali, Gilad inizia un'tensa attività concertistica che lo porta a essere ospite di numerosi Festival internazionali tra i quali quelli di Ravinia, Mosca, San Pietroburgo, della Ruhr e di Lucerna, esibendosi in sale di grande prestigio quali la Herkulessaal di Monaco, la Wigmore Hall di Londra, la Filarmonica di Berlino e il Concertgebouw di Amsterdam. Ha anche avuto la possibilità di collaborare con numerose orchestre, tra le quali l'Orchestra Sinfonica di Chicago, di Boston, Baltimora, del Minnesota, la Filarmonica di Israele, di San Pietroburgo, di Varsavia, l’Orchestre de Paris, la Camerata Academica di Salisburgo, l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra dello Stato di Sao Paulo, I Virtuosi di Mosca e l’Orchestra da Camera di Losanna, sotto la guida di direttori prestigiosi tra i quali Daniel Barenboim, Seiji Ozawa, Zubin Mehta, Yuri Temirkanov, Sandor Vegh, Sir Neville Marriner, Kazimierz Kord, Eiji Oue, Vladimir Spivakov e Jesus Lopez-Cobos. Nel 1998 ha suonato con l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov in tournée negli Stati Uniti, debuttando alla Carnegie Hall di New York. Il suo primo cd per Emi Classics con opere di Mozart, Beethoven e Brahms gli è valso una nomination alle Victoires de la Musique 1999. Sarà presto sul mercato un secondo cd dedicato alle Sonate di Beethoven, incisione che segna l’inizio della collaborazione di Gilad con la casa discografica Lyrinx. Parallelamente all'ttività pianistica Jonathan Gilad prosegue negli studi scientifici presso l’Ecole Polytechnique di Parigi. Particolarmente ampio il ventaglio stilistico dispiegato in questo programma da Gilad: si cominica con «la sonata K. 330, scritta a Parigi nel 1778 assieme ad altre quattro il cui carattere è molto eterogeneo e vario: è forse questo il momento del raggiungimento di uno stile più personale e consapevole. La K. 330 è caratterizzata da un’atmosfera piuttosto serena e giocosa, oscurata però dalle ombre dell’andante cantabile», per passare poi alle «Variazioni di Rachmaninov su tema di Corelli dell’op. 42: un tema – come scrive Lucia Brighenti - che in realtà già all’epoca di Arcangelo Corelli, che lo impiegò nelle sue Sonate per violino pubblicate nel 1700, aveva alle spalle un’esistenza più che secolare. La melodia non è altro che quella della ‘Follia’, un canto di origine popolare, probabilmente portoghese, su cui molti musicisti, già tra Cinquecento e Seicento, avevano esercitato la propria fantasia creativa». Vera e propria pièce de résistence del concerto sarà però la celebre e grandiosa Sonata di Liszt, nel cui unico, gigantesco tempo «è stato spesso cercato un programma letterario e molti vi hanno riconosciuto un riferimento ai personaggi faustiani di Goethe. La sonata sarebbe, cioè, ispirata da un tema caro al compositore: quello del dualismo, dello sdoppiamento della personalità in Faust-Mefisto che ritorna in altre sue composizioni (la Faust Symphonie del 1857 e i Mephisto Valzer)». Un concerto che unisce dunque un programma di straordinaria bellezza e intensità musicale a una esecuzione che ci permetterà di ascoltare uno dei più interessanti interpreti mondiali della sua generazione.