Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scientifico IL MOTO E LE SUE LEGGI Relazioni tra le grandezze che intervengono nel movimento Secondo anno di Scuola Secondaria di primo grado B.Sestini- Agliana 2015-2016 Riferimento alle Indicazioni per il curricolo È obiettivo qualificante del processo educativo l'acquisizione da parte dell'alunno del metodo scientifico, quale metodo rigorosamente razionale di conoscenza che si concretizza nelle capacità concettuali e operative di: • esaminare situazioni, fatti e fenomeni; • riconoscere proprietà varianti e invarianti, analogie e differenze; • registrare, ordinare e correlare dati; • porsi problemi e prospettarne soluzioni; • verificare se vi è rispondenza tra ipotesi formulate e risultati sperimentali; inquadrare in un medesimo schema logico questioni diverse; • comprendere la terminologia scientifica corrente ed esprimersi in modo chiaro, rigoroso e sintetico; • usare ed elaborare linguaggi specifici della matematica e delle scienze sperimentali, il che fornisce anche un contributo alla formazione linguistica; • considerare criticamente affermazioni ed informazioni, per arrivare a convinzioni fondate e a decisioni consapevoli. OBIETTIVI ESSENZIALI DI APPRENDIMENTO 1) Descrivere il moto 2) Indicare gli elementi che caratterizzano il moto 3) Distinguere tra i vari tipi di movimento 4) Costruzione di grafici cartesiani 5) Lettura e interpretazione di grafici relativi al moto rettilineo uniforme e al moto vario ELEMENTI SALIENTI DELL'APPROCCIO METODOLOGICO a) Uso di schemi strutturati con relative domande b)Discussione collettiva delle risposte fornite c)Attività pratica all'aperto con l'attribuzione di ruoli diversi a ciascun alunno d)Raccolta ed elaborazione dei dati ricavati dalle attività pratiche e)Costruzione di grafici e loro interpretazione f)Lettura di grafici MATERIALI, APPARECCHI E STRUMENTI IMPIEGATI a) Cronometro b) Rotella metrica c) Spray d) Carta millimetrata e) Calcolatrice f) Lavagna AMBIENTE IN CUI E' STATO SVILUPPATO IL PERCORSO •Aula •Cortile della scuola TEMPO IMPIEGATO Per la messa a punto preliminare nel Gruppo LSS: 3 ore Per la progettazione specifica e dettagliata nelle classi: 8 ore Tempo - scuola di sviluppo del percorso: 7 ore Per documentazione: 12 ore ALTRE INFORMAZIONI Il percorso in oggetto è stato sviluppato contemporaneamente in tre classi seconde, dalle rispettive insegnanti di Scienze, nella secondo parte dell'anno scolastico. Quest'attività è stata utilizzata come supporto per affrontare, nell'ambito delle Scienze Matematiche, la relazione di proporzionalità tra grandezze. IL PROBLEMA DEL LINGUAGGIO Tutte le Scienze possiedono un proprio linguaggio tecnico e specialistico. In particolare, la Fisica, fa anche uso del linguaggio matematico e di relazioni simboliche, vale a dire di formule. Tutto questo rende ogni frase più sintetica, ma nello stesso tempo più carica di informazioni. Il primo obiettivo che ci siamo poste è stato quello di aiutare gli allievi ad impossessarsi di alcuni termini specifici e di comprenderne bene il significato. DESCRIZIONE DEL PERCORSO DIDATTICO Il percorso è stato articolato in diverse fasi: FASE 1: Spostamento o traiettoria? Chi è il più veloce? (2 ore) FASE 2- Il concetto di velocità attraverso una esperienza pratica nel cortile della nostra scuola (2 ore) FASE 3- Costruzione di tabelle e grafici (2 ore) FASE4- Interpretazione di grafici (1 ore) FASE 1 Per introdurre l’argomento, abbiamo preparato e somministrato schede-guida ad ogni singolo alunno, nelle quali sono state presentate situazioni diverse per introdurre concetti come spostamento e traiettoria o far riflettere gli alunni sul significato di “essere il più veloce”. Tale metodologia porta gli alunni a documentare il loro ragionamento, permettendo così la costruzione passopasso di processi mentali di riflessione necessari per l’acquisizione dei concetti. Su suggerimento del Prof. Fiorentini, solo la prima domanda della scheda è stata fornita all’inizio dell’esperienza, mentre, le successive, sono state suggerite via via che l’attività procedeva, per rendere più efficace il processo della scoperta. Nella situazione 1, abbiamo presentato due itinerari diversi, ma con in comune il punto di partenza e il punto di arrivo, e abbiamo posto ai ragazzi domande che avevano lo scopo di chiarire i concetti di “traiettoria” e “spazio percorso”. Dopo discussione collettiva è stato condiviso che la traiettoria è la linea che unisce le posizioni successive che un corpo occupa nel tempo. E’ stato interessante osservare come ogni studente abbia confrontato i percorsi in modo diverso, tali differenze hanno fatto riflettere e discutere la classe. Non è ovviamente mancata la citazione di esempi di “traiettorie” legati alla nostra vita quotidiana, quali: la scia lasciata in cielo da un aereo, i solchi lasciati dagli sci di uno sciatore che si muove sulla neve fresca o la linea che una bici lascia sulla spiaggia, ma anche esempi di itinerari non visibili come quello effettuato da un proiettile, da un pallone calciato da un giocatore, da una biglia fatta rotolare su un pavimento, quest'ultimi con la finalità di spiegare l'impiego dei termini “linea immaginaria” nella sua definizione. Situazione 2: Chi è il più veloce? In questa situazione ai ragazzi sono stati forniti due percorsi rettilinei con lo stesso punto di partenza e di arrivo. Dovevano mettere in relazione la distanza percorsa e il tempo di percorrenza. E’ stato facile condividere che: il corpo più veloce è quello che, a parità di percorso effettuato, impiega minor tempo. Nella situazione 3: percorso diverso, stesso tempo di percorrenza impiegato. Le domande stimolo miravano a far riflettere gli studenti che il corpo più veloce è quello che, nel medesimo tempo, copre una distanza maggiore. La prima fase ha coinvolto direttamente gli studenti divisi in piccoli gruppi (2-3 al massimo) che hanno documentato le loro riflessioni sulle situazione proposte sulle schede guida. L’insegnante ha avuto il ruolo di guidare il confronto delle riflessioni dei vari gruppi. Alla fine di questa prima fase è risultato chiaro che le due grandezze a cui si fa riferimento per descrivere un moto sono: - Il cammino che i corpi percorrono - il tempo impiegato a percorrerlo. FASE 2 In questa fase siamo usciti nel cortile della scuola (docenti e studenti) per percorrere uno stesso tragitto, ma con tre andature diverse: camminata lenta, camminata veloce, corsa. Lo scopo di questa attività era quello di fare in modo che gli alunni prendessero familiarità con i concetti di moto, di spazio, di tempo, di traiettoria trattati nella fase 1. L’esperienza di apprendimento trova così la propria significatività e si automotiva. I punti di forza di questa seconda fase esperienziale sono basati su di un approccio metodologico volto a rendere i ragazzi protagonisti del cammino didattico e formativo. Le attività pratiche, infatti, rappresentano la dimensione costitutiva e irrinunciabile del sapere scientifico, sia in relazione all’obiettivo di mantenere alta la motivazione ad apprendere sia in relazione allo sviluppo di specifiche competenze. ALLESTIMENTO DEL PERCORSO In terra è stato tracciato un percorso rettilineo (lunghezza=50m), misurato con la rotella metrica. Con lo spray, sono state inserite delle tappe intermedie ogni 10 m. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E’ stata data voce ai ragazzi per organizzare al meglio le misurazioni: per ricordare i tempi, lo spazio e il tipo di andatura. Sono state allora proposte delle tabelle con due colonne: nella prima si dovevano riportare lo spazio in metri e nella seconda colonna i tempi. Ai ragazzi sono stati assegnati compiti diversi: uno di loro doveva dare il via; cinque, ciascuno con il proprio cronometro, dovevano mettersi in corrispondenza delle varie tappe (10m, 20 m, 30m, 40m, 50m), evidenziate sul suolo con lo spray; c'era poi chi doveva camminare lentamente, chi velocemente e chi, invece, doveva correre; infine c'era chi doveva registrare tutte le informazioni sulle tabelle. L’attività è stata così gestita: due ragazzi sono stati collocati, uno nel punto di partenza per compiere, dapprima, la camminata con andatura lenta e, l'altro, in prossimità con il compito di dare il via. In corrispondenza di ogni tappa, vi era poi un ragazzo, ciascuno con il proprio cronometro, da far partire nel momento in cui l'alunno, in cima al percorso, dava il via. La tabella, su cui già erano state segnate le tappe, veniva completata solamente con l'inserimento del tempo che, al momento del passaggio per ciascuna tappa, il cronometrista esprimeva ad alta voce. FASE 3 I dati relativi al cammino percorso e ai tempi misurati con il cronometro sono stati organizzati in tabelle da tutti gli studenti una volta rientrati in aula. I dati delle tabelle sono stati poi utilizzati per costruire i grafici corrsipondenti. Camminata lenta Tappe Tempo impiegato 0-10m 9 sec 10m-20m 18 sec 20m-30m 28 sec 30m-40m 38 sec 40m-50m 48 sec Camminata veloce Tappe Tempo impiegato 0-10m 7 sec 10m-20m 11 sec 20m-30m 17 sec 30m-40m 23 sec 40m-50m 28 sec Corsa Tappe Tempo impiegato 0-10m 2 sec 10m-20m 3 sec 20m-30m 5 sec 30m-40m 6 sec 40m-50m 7 sec La tabella dai quaderni dei ragazzi…. Domanda stimolo posta ai ragazzi: Come sono i tempi di chi ha effettuato la corsa, quindi del più veloce, rispetto ai tempi di chi ha effettuato la camminata lenta? Risposta: “Sono più brevi” Il più veloce percorre la stessa distanza in un tempo inferiore. Costruzione del grafico Spazio-Tempo I dati delle tabelle, sono stati poi visualizzati su un piano cartesiano, nel quale, lungo l'asse delle ascisse sono stati riportati gli istanti di tempo e lungo l'asse delle ordinate le posizioni del ragazzo, che aveva compiuto il moto. Un punto sul diagramma rappresenta una data posizione ad uno specifico istante di tempo. Sono stati ottenuti i tre grafici di seguito riportati. Il grafico sul quaderno Grafico Posizione-Tempo Il grafico su carta millimetrata Osservazioni sul grafico.. Abbiamo chiesto ai ragazzi di: - tenere fisso l’elemento “posizione” inserendo nel grafico una retta parallela all'asse dei tempi e passante per s=10m, per fissare le idee. I ragazzi hanno capito che, il più veloce, era colui che aveva impiegato il tempo minore per raggiungere appunto la tappa fissata; - tener fisso l’elemento “tempo”, inserendo nel grafico una retta parallela all'asse delle ordinate, in particolare passante per l'istante 5 sec. Gli alunni hanno capito che, il più veloce, era colui che, nello stesso tempo, aveva percorso uno spazio maggiore. Da qui la conclusione: se, sul medesimo grafico posizione-tempo, sono rappresentate due o più semirette uscenti dall'origine degli assi, il corpo più veloce è quello il cui grafico ha una pendenza maggiore rispetto all'asse dei tempi Verso il concetto di velocità… Nelle osservazioni dei ragazzi è emerso che nella camminata normale, nella camminata veloce e nella corsa, venivano percorsi spazi uguali in tempi uguali. Con l'utilizzo della calcolatrice, è stato chiesto loro di calcolare il rapporto tra le distanze percorse e i relativi tempi di percorrenza. Gli alunni hanno notato che si otteneva sempre lo stesso valore: cioè rimane pressochè costante il rapporto tra il cammino percorso e il tempo impiegato a percorrerlo. L’insegnante ha spiegato che tale rapporto si chiama Velocità. Gli errori legati all'attività sperimentale...... Dall'attenta analisi dei dati raccolti nelle tabelle, dei valori calcolati delle velocità in ogni tappa e successivamente dei tre grafici costruiti, si è potuto osservare le lievi differenze dovute a errori inevitabili legati all'attività di tipo sperimentale. I grafici costruiti sono, con buona approssimazione, semirette uscenti dall'origine degli assi cartesiani. La costruzione del grafico cartesiano è stato un valido motivo di applicazione pratica di ciò che solo in teoria conoscevano sulla funzione di proporzionalità diretta. Mettiamo in relazione la traiettoria con il grafico spazio-tempo In riferimento ai grafici che rappresentavano i tre tipi di andatura, abbiamo chiesto ai ragazzi se quelle linee, con pendenza diversa, fossero le traiettorie. Loro hanno correttamente risposto di “no”, perchè la traiettoria, per tutti, era stata la stessa, vale a dire il segmento lungo 50m tracciato nel cortile con la rotella metrica. Fase 4: Interpretazione di grafici In quest’ultima fase gli alunni, divisi in piccoli gruppi, dovevano rispondere ad alcune domande osservando grafici posizione-tempo loro forniti. Le insegnanti, servendosi del grafico precedente, e facendo osservare, come in tempi uguali venissero percorsi spazi diversi, hanno rivolto agli alunni la seguente domanda: “In questa situazione, si può parlare di moto uniforme?” La loro risposta è stata negativa con la motivazione che, in ogni tratto, le velocità erano di valore diverso. A questo punto, è stato spiegato loro che questo tipo di moto si chiama moto vario. E’ stato proposto un quesito tratto dalla prova invalsi di terza media (Anno Scolastico 2013-2014). Leggere grafici e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi è un'abilità di base, che deve essere acquisita da studenti in questa fascia scolare. Immagini “dense” di informazioni: i grafici In quest'ultima fase, dunque, sono stati presi in considerazione diversi grafici spazio-tempo: alcuni relativi a corpi che si muovevano di moto rettilineo uniforme (ovviamente ciò, ai ragazzi, non è stato detto); altri, relativi a corpi che si muovevano di moto vario (anche quest'informazione è stata celata dall'insegnante). Dopo aver fatto descrivere agli alunni il tipo di moto corrispondente ai vari grafici, la docente ha fatto osservare loro che, dal grafico di una porzione di retta uscente dall'origine degli assi, si poteva determinare il valore della velocità del corpo, eseguendo, come avevano fatto con i valori della tabella, nella fase 3, il rapporto tra lo spazio percorso e il corrispondente tempo impiegato per percorrerlo. ….. è il momento della verifica di scienze Alla fine del percorso didattico, le insegnanti, per verificare il livello di apprendimento dell'argomento trattato, hanno somministrato a ciascun alunno, una scheda con domande a risposta aperta e quesiti sulla lettura di grafici. Qui di seguito ne sono stati riportati alcuni tra i più significativi. Spiega il significato e le differenze dei seguenti termini: spostamento - traiettoria. Che cos'è la velocità? Che cos'è la velocità? VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI Verifiche scritte con domande a risposta aperta Costruzione di grafici relativi al moto rettilineo uniforme Lettura e interpretazione di grafici relativi al moto vario Collegamenti con quesiti proposti dalle prove INVALSI Analisi critica in relazione agli apprendimenti degli alunni Nella prima parte del percorso, le insegnanti hanno, in più occasioni, riscontrato difficoltà nell'acquisizione dei termini relativi al moto, in particolare la differenza tra “traiettoria” e “spostamento”. Gli alunni consideravano i due termini come sinonimi, per cui, attraverso immagini visive e attività pratiche, sono riusciti, alla fine, ad apprenderne il giusto significato. Un altro ostacolo da superare è stato quello di far loro individuare le grandezze idonee, per descrivere il moto. Arrivare a far loro ricavare la velocità come rapporto tra spazio percorso e tempo impiegato. VALUTAZIONE DELL'EFFICACIA DEL PERCORSO DIDATTICO In una delle tre classi, coinvolte nel progetto, questo argomento era stato già affrontato all'inizio dell'anno scolastico solo per via teorica, rispettando la scansione del libro. Effettuando poi il percorso didattico sperimentale, alla fine, l'insegnante della classe ha potuto constatare che, con il primo metodo, i ragazzi, a distanza di tempo, avevano quasi completamente rimosso anche i concetti chiave; invece, con il secondo metodo, i contenuti essenziali rimanevano sempre presenti nella loro memoria dimostrandone l'efficacia.