Volume 8, numero 34
Sommario
25.08.2013
Economia
Editoriale
Politica in tempo reale
Giulia Ligresti, unica colpevole
Gli Houdini della parola
Muro del pianto
18.08.2013
Minipost
Roberto Fico risponde a Laura Boldrini
La barzel - Letta dello spread
I bolognesi sui 100 giorni di governo
Letta
Lettera di un imprenditore a chi lavora
in banca
20/08/2013 Earth Overshoot Day
Agibilità politica: consigli per il PD dai
cittadini
Muro del pianto
Gli Houdini della parola
Il discorso di Berlusconi
Comunione e disperazione. Rimini
chiede aiuto
Politica
Passaparola- La lunga trattativa Stato Mafia
Ogni voto, un calcio in culo
"La politica-spettacolo personalizza
spaventosamente le promesse, affascina
i cittadini, li atomizza, li massifica, non
offre loro alcuna presa sugli affari della
città. Bisogna dunque distinguere in
modo molto netto la democrazia in
tempo reale ... e la politica mediatica che
si
basa
sul
trittico
infernale
televisione/sondaggi/elezioni.
La
democrazia in tempo reale non ha nulla
a che vedere con la trasmissione
televisiva seguita dal voto attraverso
videotel. Al contrario, essa si inscrive
nella costruzione lenta ma continua di un
dibattito collettivo e interattivo in cui
ciascuno può contribuire a elaborare
domande, ad affinare posizioni, ad
esporre e valutare argomenti,
a
prendere e soppesare decisioni." Pierre
Lévy, L'intelligenza collettiva
1
Non possiamo più parlare. Il politically
correct ha trasformato le nostre
conversazioni in parole sintetiche. Di
plastica. Le ha svirilizzate. Parlare come
si pensa è diventato uno scandalo. La
morte è un dolce trapasso. Berlusconi è
uno statista, non un evasore fiscale. Non
si diventa vecchi rincoglioniti, ma anziani
saggi. I lavori umili e socialmente utili
sono scomparsi. Lo spazzino è un
operatore ecologico. Non ci sono più
ciechi e sordi, ma non vedenti e deboli di
udito. Questa piaga ipocrita, questa
mascherata sta travolgendo tutto e tutti.
Napolitano non è neppure nominabile in
Parlamento. All'ingresso di Montecitorio
la politically correct Boldrini metterà la
targa "Non bestemmiare e non nominare
Napolitano invano". E che dire dei
parlamentari condannati che si fanno
chiamare "onorevoli"? Forse dovremmo
chiamarli "onorevoli delinquenti"? E dell'
"agibilità politica" al posto della grazia?
Chi dovesse esclamare, magari a pieno
diritto, "Paese di merda" sarebbe
sanzionato, se avesse detto "Questo è il
Paese che amo" sarebbe un perfetto
candidato per la presidenza del
Consiglio.
"L'invalido si alza forse dalla carrozzella
perché qualcuno ha deciso che lui è
ufficialmente
un
"ipocinetico"?
L'omosessuale pensa forse che gli altri lo
amino di più, o lo odino di meno, perché
viene chiamato "gay" (un termine
riesumato
dal
gergo
criminale
settecentesco, dove stava a indicare chi
si prostituisce e vive di espedienti)?
L'unico vantaggio è che i teppisti che una
volta pestavano i froci adesso pestano i
gay". (*) Mentre parli devi continuamente
e seriamente valutare se ogni parola che
stai per pronunciare può urtare la
sensibilità di qualcuno: un gruppo
religioso, un'istituzione, una comunità,
un'inclinazione sessuale, un'infermità, un
popolo. Per non avere problemi devi
limitarti ai saluti "Buongiorno e non mi
faccia dire altro". Ti trasformano in un
Houdini della parola, in un contorsionista
del significato. Non sai più come
chiamare le cose, le persone. Un
immigrato clandestino è un rifugiato alla
luce del sole. Razzi non è ignorante, non
ha una perfetta padronanza della lingua
italiana. E' una dittatura che riguarda
anche noi stessi. "Non facciamo fiasco,
riusciamo meno bene del previsto. Non
siamo drogati, eccediamo nell'uso di
sostanze stupefacenti. Non siamo
paralizzati, ma affetti da tetraplegia. E la
nostra verecondia verbale si spinge oltre
la morte: un cadavere. esortava il "New
England Journal of Medicine", andrebbe
chiamato "persona non vivente". Di
conseguenza, un cadavere grasso sarà
una persona non vivente portatrice di
adipe."(*) (*) La cultura del piagnisteo Robert Hughes
Roberto Fico risponde a
Laura Boldrini
La barzel - Letta dello
spread
Minipost
18.08.2013
Minipost
19.08.2013
"Il Movimento Cinque Stelle non fa
nessuna propaganda. Cerca con onestà
intellettuale di affermare i fatti per
trasferire agli italiani una corretta
informazione. Siamo quindi soddisfatti
che dalla nota del portavoce di Laura
Boldrini
riusciamo
"finalmente"
a
ricostruire la realtà dei fatti. Apprendiamo
che la Camera dei Deputati non sarà
convocata il 20 agosto, come invece si
era fatto credere agli italiani. Solo se ce
ne fosse stato bisogno la Camera
sarebbe in effetti stata convocata. La
nota conferma inoltre quanto il M5S
denuncia da tempo: c'è un'evidente
ridotta attività di iniziativa legislativa
parlamentare, un conclamato problema a
cui è necessario porre in fretta rimedio.
Sono contento che si sia ristabilita la
verità e quindi la corretta informazione.
Ora sappiamo che la Camera si riunirà il
6 settembre e che il Parlamento deve
ritrovare la sua centralità nel sistema dei
Poteri dello Stato. Le Camere non fanno
le leggi e non hanno lavorato bene,
come invece la Presidente Boldrini ha
lasciato intendere quando ha augurato a
tutti buone vacanze." Roberto Fico
2
Lo spread è calato, tutti a festeggiare la
rinascita economica dell'Italia. Ma, se lo
spread misura l'andamento del Paese e
tutti, ma proprio tutti, gli indici sono
negativi, addirittura peggiorati di molto
da due anni a questa parte, da quando
fu chiamato Rigor Montis al governo,
cosa misura lo spread? Questa è la
domanda da porre ai milioni di
disoccupati in continua crescita. Il debito
pubblico è ormai fuori controllo, decine di
migliaia di imprese chiudono o
delocalizzano per la burocrazia e la
tassazione più alta d'Europa, il Pil è
arrivato al record dell'ottavo calo
consecutivo. Cosa c'è da festeggiare? E
chi festeggia? A far scendere lo spread è
stato l'aumento del tasso di interesse dei
titoli di Stato tedeschi, dei Bund, sul
quale è misurato. Più gli interessi sui
Bund salgono, più scende lo spread.
Tutto qui, il resto sono barzellette di
Capitan Findus Letta, il più amato dai
ciellini dopo Forminchioni.
Passaparola- La lunga
trattativa Stato - Mafia
Politica
19.08.2013
"Con le stragi del 92 – 93 i boss di
Cosa Nostra lanciarono dei messaggi e
tra questi la richiesta di ammorbidire il
regime del carcere duro previsto dal
famoso articolo 41 bis. In una lettera
inviata al Presidente della Repubblica
Scalfaro lo chiedevano esplicitamente. I
cappellani
penitenziari
fecero
da
intermediari tra Cosa Nostra e lo Stato
per ottenere l’alleggerimento del carcere
duro per i boss mafiosi in cambio della
cessazione della strategia terroristica
della mafia.
Ci fu poi tutto un altro
contesto su ciò che avvenne tra Cosa
Nostra, gli apparati della guerra
clandestina
contro
il
comunismo,
organizzati durante la guerra fredda e i
loro referenti italiani, ma forse anche
internazionali, e cioè gli anglo-americani
con cui avevano stretto un patto ferreo
durante la guerra, un patto che era
durato fino alla caduta del muro di
Berlino e alla fine della guerra fredda."
Giovanni Fasanella Il Passaparola di
Giovanni
Fasanella,
giornalista
e
scrittore.
"Un saluto a tutti gli amici del blog. Io mi
chiamo Giovanni Fasanella, sono un
giornalista che da molti anni tenta di
ricostruire aspetti nascosti della storia
italiana recente e passata, nascosti
perché
occultati,
perché
troppo
imbarazzanti per essere raccontati
all’opinione pubblica. Il tema del libro è
la trattativa Stato – mafia avvenuta tra il
1992 e il 1993, negli anni del crollo della
prima Repubblica, di Tangentopoli, delle
bombe, delle stragi, degli omicidi
eccellenti di Falcone e Borsellino. Non è
una ricostruzione di tipo giudiziario, anzi
il presupposto del libro è che la verità
giudiziaria fino a ora raggiunta è assai
fragile e che lo strumento dell’inchiesta
giudiziaria non sia adatto da solo a
ricostruire uno scenario così complesso
e complicato com'è quello che ha
prodotto l’intreccio perverso, patologico,
tra lo Stato, le istituzioni, l’economia, la
politica e la mafia. La mafia non è solo
una organizzazione di malavitosi, è una
forma di potere che trova la sua
legittimazione, la sua linfa vitale, la sua
capacità di auto-riprodursi nelle relazioni
intrecciate con il potere nel corso della
nostra storia unitaria. La mafia moderna
nasce con l’Italia unita. Garibaldi sbarca
in Sicilia grazie all’aiuto dei picciotti,
prosegue la sua impresa grazie all’aiuto
dei
picciotti
e
nel
periodo
post-risorgimentale, nell’età liberale la
mafia consolida il suo legame con la
politica, in uno scambio di favori: voti in
cambio di potere e di affari. Inoltre la
mafia viene usata dal potere, dallo Stato,
come un vero e proprio strumento di
repressione delle rivolte sociali e del
dissenso politico. In epoca fascista,
quando sciolti i partiti, sciolte le
organizzazioni sindacali, abolita la libertà
di stampa, la libertà di pensiero, e quindi
ogni forma di protesta e di dissenso, la
mafia criminale perde un po' della sua
funzione, del suo ruolo e viene
smantellata, come una zavorra inutile, da
gettare a mare. Ma l’"alta mafia", quella
delle grandi relazioni politiche ed
economiche, invece resta fortemente
legata al regime fascista e anzi in Sicilia
è una delle condizioni che consentono al
regime di mantenere il controllo.
Per
smantellare la mafia criminale, la
manovalanza malavitosa, il fascismo usa
il prefetto Mori, ne fa un mito, che
alimenta la propaganda del regime. In
realtà nel libro questo mito viene
demolito, perché attraverso documenti,
testimonianze si capisce come in realtà il
fascismo volle sbarazzarsi dalla zavorra
ingombrante, mantenendo, però, un
legame molto stretto con l’alta mafia e
utilizzò il prefetto Mori per regolamento
di conti all’interno delle organizzazioni
mafiose per ridisegnare nuovi equilibri.
Nel '43 gli anglo - americani sbarcano in
Sicilia. Attraverso le famiglie italo
americane che già i servizi della marina
militare americani avevano coinvolto
nella difesa dei porti americani della
costa
atlantica
dopo
l’attacco
giapponese a Pearl Harbor, che aveva
cambiato completamente lo scenario
della
seconda
guerra
mondiale,
l’America entrò direttamente in guerra e
si preoccupò innanzitutto di difendere i
suoi porti. E per difendere i suoi porti
della costa Atlantica utilizzò le famiglie
mafiose italo americane e poi attraverso
le famiglie mafiose italo americane stabilì
un contatto con le famiglie di Cosa
Nostra in Sicilia. E grazie al contributo
dei boss siciliani gli anglo - americani
sbarcarono in Sicilia senza troppi
problemi, perché la mafia aveva
provveduto a creare le condizioni
logistiche per lo sbarco e anche quelle di
intelligence, fungendo da vero e proprio
servizio di informazione dell’esercito
alleato.
Liberata la Sicilia mentre gli
anglo - americani salivano verso nord,
verso la linea gotica, lo scenario cambiò
di nuovo. Ufficialmente era una guerra
combattuta contro il nazifascismo, ma in
realtà dentro a questa guerra se ne
combatteva un’altra, la guerra contro un
nuovo nemico che si stava già profilando
nel '44, e cioè il comunismo sovietico,
che era particolarmente aggressivo e
aveva una quinta colonna molto forte e
attiva sia sul piano militare che su quello
politico in Italia, ed era il Partito
Comunista. Quindi gli anglo americani si
posero il problema di costruire già nel
'44, nell’ultima fase della guerra, di
creare le condizioni per fronteggiare il
nuovo nemico del dopoguerra. E così
strinsero un patto con le famiglie mafiose
e non solo. Inglobarono nei loro apparati
anche molte organizzazioni, molti uomini
e organizzazioni dell’esercito nazista e
della Repubblica Sociale, e crearono in
Sicilia un apparato per la guerra
clandestina contro i comunisti, un
apparato militare segreto che si fondava
sull'alleanza strettissima tra servizi
angloamericani, ex organizzazioni della
Repubblica Sociale e cosche mafiose. In
cambio dell’aiuto dato agli anglo
americani la mafia ottenne dei benefici
enormi. L’ultimo atto di Re Umberto
prima di abdicare fu la approvazione del
decreto che istituiva la Regione
autonoma siciliana. Insieme a quel
decreto vennero creati una serie di enti,
3
economici, finanziari, che vennero di
fatto assegnati alla mafia e quindi la
mafia riuscì a creare i presupposti per il
suo potere economico, per il suo dominio
politico e economico sulla Sicilia. Questo
equilibrio venne poi blindato addirittura
attraverso il trattato di pace del 1947
imposto dalle forze vincitrici della guerra,
americani e inglesi, alla nazione
sconfitta, l’Italia. Trattato di pace in cui
c’era una clausola aggiuntiva perché
inserita all’ultimo momento, addirittura a
penna, in cui si imponeva al governo
italiano di garantire l’impunità ai cittadini
del nostro paese che avevano aiutato gli
anglo americani dal 1943 al 1947. Quindi
anche i boss mafiosi utilizzati per lo
sbarco! E tra i documenti allegati c’era
un elenco di persone a cui il governo
italiano non avrebbe dovuto torcere un
capello, e tra questi c’erano molti
personaggi che nei decenni successivi
sarebbero diventati gli uomini più potenti
e più noti di Cosa Nostra. Fu in questo
modo che l'equilibrio creato durante gli
anni della guerra, tra il 43 e il 1945 in
Sicilia venne difeso, blindato, perché
serviva durante la guerra fredda in
funzione anticomunista. Organizzazioni
mafiose e organizzazioni neo fasciste
vennero inglobate nel sistema difensivo
clandestino, segreto, anticomunista, quel
sistema per la guerra non ortodossa che
funzionò durante l’intero arco della
guerra fredda, fino alla caduta del muro
di Berlino. Quando il muro di Berlino
cadde si creò un vuoto, perché il sistema
della guerra clandestina, di cui mafia e
neo fascisti facevano parte crollò con
Tangentopoli e le inchieste della
magistratura che decapitarono l’intero
ceto politico anticomunista della Prima
Repubblica. Questo mondo che durante
la guerra fredda era stato utilizzato
contro i comunisti e per mantenere il
controllo totale, assoluto, sulla Sicilia che
in quel contesto aveva un ruolo
strategico di fondamentale importanza,
quel sistema si trovò improvvisamente
privo di rappresentanza politica e delle
protezioni politico – istituzionali e
internazionali di cui aveva goduto fino a
quel momento. Fu allora che si ruppe
qualche cosa! Quelle forze che avevano
partecipato, compresa la mafia, alla
guerra segreta contro i comunisti
spaventate
dall’iniziativa
della
magistratura e dal pericolo che gli ex
comunisti che avevano combattuto per
50 anni potessero ora conquistare il
potere si attivarono, si mobilitarono e
lanciarono segnali. Chiesero di essere
difesi, di rinegoziare, di fatto, il vecchio
patto del 43 – 47, e lo fecero nel modo
più brutale, attraverso omicidi eccellenti,
attraverso le bombe del 92 – 93. Con le
stragi del 92 – 93 i boss di Cosa Nostra
lanciarono dei messaggi e tra questi la
richiesta di ammorbidire il regime del
carcere duro previsto dal famoso articolo
41 bis, in una lettera inviata al allora
Presidente della Repubblica Scalfaro lo
chiedevano esplicitamente. Nel libro,
attraverso molte testimonianze, racconto
quello che avvenne intorno al 41 Bis,
come attraverso la mediazione dei
cappellani penitenziari, utilizzati tra l’altro
in
un’altra
delicatissima
missione
qualche decennio prima, all’epoca del
sequestro di Aldo Moro, dal Vaticano per
trattare la liberazione delle Brigate
Rosse con la liberazione di Moro, cosa
che fecero per 55 giorni, anche se non
riuscirono a ottenere alcun risultato. Nel
92 – 93 i cappellani penitenziari si
mobilitarono di nuovo per fare da
intermediari tra Cosa Nostra e lo Stato
per ottenere l’alleggerimento del carcere
duro per i boss mafiosi in cambio della
cessazione della strategia terroristica
della mafia. Ci fu poi un altro contesto
che riguarda ciò che avvenne tra Cosa
Nostra, gli apparati della guerra
clandestina contro il comunismo, che
erano stati organizzati durante la guerra
fredda e i loro referenti, non solo interni,
italiani, ma anche e forse soprattutto
internazionali, e cioè gli anglo americani
con cui avevano stretto un patto ferreo
durante la guerra, un patto che era
durato fino alla caduta del muro di
Berlino e alla fine della guerra fredda.
Nel libro c’è un lungo capitolo basato su
una testimonianza inedita, che io
registrai nel 1998 per un altro libro, era
dell’ambasciatore Reginald Bartolomew
il quale mi diede la sua testimonianza su
quella fase critica dell’Italia e sul suo
ruolo anche personale nel nostro Paese.
Bartolomew mi raccontò la sua storia e
la ragione per cui Bill Clinton, appena
eletto Presidente degli Stati Uniti aveva
deciso di mandarlo in Italia, lui era
ambasciatore americano alla Nato a
Bruxelles,
stava
per
lasciare
quell’incarico, aveva ricevuto un’altra
destinazione,
Israele,
aveva
già
presentato le sue credenziali al governo
Israeliano, ma all’ultimo momento
Clinton lo chiamò e gli disse lei non va
più in Israele, lei va in Italia. Quando
Bartolomew chiese "Ma perché proprio io
e perché in Italia", si sentì rispondere
perché data la situazione che si è creata
in Italia a Roma ci serve un
professionista come lei, un diplomatico di
carriera con il suo curriculum. Allora
quando io gli chiesi "Ma ambasciatore
che curriculum ha lei?" lui chiamò la sua
segretaria e fece portare un elenco di
cose che aveva fatto, di operazioni a cui
aveva partecipato, di missioni che aveva
compiuto
per
conto
della
amministrazione americana, era stato
dal Libano alla Bosnia, della Cina di
Piazza Tienanmen alla crisi iraniana, al
Golfo Persico, era stato in tutti i teatri di
guerra civile con il compito di rimettere le
cose a posto e di salvaguardare gli
interessi americani. Lo stesso compito
che aveva ricevuto da Clinton per l’Italia.
Lui si insediò nella ambasciata
americana a Roma con il compito di
stabilizzare la situazione italiana così
difficile e così drammatica. E questo
fece. Una volta stabilizzato il sistema
politico italiano e scongiurato il rischio di
una rottura territoriale o di una guerra
civile, un colpo di Stato. Un colpo di
Stato è una espressione che non uso io
nel libro, ma è una espressione usata
all’epoca da un ministro dell’interno,
Vincenzo Scotti e poi in tempi più recenti
ripresa dal presidente del Consiglio
dell’epoca, poi divenuto presidente della
Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Quindi, una volta salvata l’Italia, diciamo
così, da quel pericolo che cosa è
avvenuto? Che esattamente come era
successo durante il periodo fascista la
zavorra criminale della mafia, i boss
malavitosi sono stati arrestati a
centinaia, ma l’alta mafia ancora una
volta si è riciclata! Si è inabissata e è
tornata discretamente ai propri affari.
Oggi siamo esattamente in questa
situazione. C’è da domandarsi quanto
può reggere un Paese, uno Stato, che
pure avendo liberato grande parte della
Sicilia dalle bande criminali mafiose è
però fortemente inquinato e condizionato
dal potere economico della mafia. E
come potete immaginare è un tema
molto scabroso, è un tema su cui molti
vorrebbero che calasse definitivamente il
silenzio, ma io credo che faccia bene al
Paese invece conoscere la storia dalla
quale arriva. Passate parola."
I bolognesi sui 100 giorni di
governo Letta
Minipost
20.08.2013
Nella città più centro sinistroide d'Italia i
pareri sui primi 100 giorni del Governo
Letta non sono di certo entusiastici, tra
indecisi, ignari e disgustati ecco le
risposte di alcuni Bolognesi e non alla
domanda: "cosa ne pensate del Governo
Letta?". Un abbraccio. Nik
4
Il discorso di Berlusconi
Muro del pianto
20.08.2013
Craxi spiegò in Parlamento che se
rubava lui, rubavano tutti. Nessuno si
alzò in piedi per contestarlo. Silenzio
assenso? C'è ora una larga attesa, figlia
delle larghe intese, sul discorso che un
pregiudicato, amico fraterno, non a caso,
di Bottino, farà alle Camere riunite. Di
per sé è già un evento che Berlusconi si
faccia vedere in aula dato il suo
assenteismo cronico emulato solo dal
suo avvocato parlamentare, il noto
Ghedini. La giustificazione (vera) è che
sono
affezionati
frequentatori
dei
tribunali della Repubblica, inseparabili.
Posso
permettermi
qualche
suggerimento all'evasore fiscale per le
parole di commiato ai parlamentari? Due
cose così per arricchire la concione che
terrà dal suo banco.
"Cari, carissimi (quanto mi siete costati)
parlamentari, se oggi sono qui è per
mandarvi a fanculo. Certo, non è un
linguaggio che mi appartiene, io, abituato
alle cene eleganti, però esprime dal
cuore quello che penso di voi. Se io sono
un delinquente voi siete i servi di questo
delinquente, i suoi soci in affari, i suoi
dipendenti. Mi rivolgo soprattutto ai
banchi della sinistra che mi è stata vicina
in tutti questi anni con l'approvazione
delle leggi vergogna, dell'indulto, dello
Scudo Fiscale. Quanti bei ricordi
assieme. E la scorpacciata del Monte dei
Paschi? Indimenticabile. E ora vi voltate
dall'altra parte, compreso Enrico Letta
che spese parole di miele per me
invitando a votarmi al posto del M5S (in
verità le spese anche per Andreotti e per
Monti, è un ragazzo volubile...). Lui che
deve tutto a suo zio che a sua volta deve
tutto a me. Se io sono colpevole, voi
siete colpevoli di avermi tollerato,
coperto, aiutato in ogni modo sapendo
perfettamente chi ero. Non mi sono mai
nascosto, al contrario di voi. Finocchiaro,
D'Alema, Violante dove siete? Non
potete lasciarmi solo. Potrei essere
indotto, più dalla rabbia che dalla
disperazione, a rivelare la storia di questi
vent'anni agli italiani intontiti dalle
televisioni che voi graziosamente mi
avete regalato. Senza di me voi non
sareste mai esistiti. Senza di voi, che
avete ignorato per me qualunque
conflitto di interessi, io non sarei mai
esistito o forse avrei accompagnato il
mio sodale a Hammamet. Siamo legati
come gemelli dalla nascita. E ora mi
lasciate solo, ai domiciliari o ai servizi
sociali per una semplice frode fiscale? A
fanculo, dovete andare. Io non sono
certo peggio di voi. I padroni, anche i più
ributtanti, sono sempre migliori dei loro
servi!".
20/08/2013 Earth Overshoot
Day
Comunione e disperazione.
Rimini chiede aiuto
Minipost
21.08.2013
Muro del pianto
21.08.2013
In 8 mesi l’umanità ha esaurito il budget
della Terra di un anno. Proprio come le
banche tracciano le uscite e le entrate, il
Global Footprint Network misura la
domanda e l’offerta di risorse naturali e
di servizi ecologici. E i dati fanno
riflettere. Il 20 agosto 2013 abbiamo
registrato l'Earth Overshoot Day 2103, il
giorno in cui abbiamo consumato tutte le
risorse naturali che il Pianeta è stato in
grado di produrre quest'anno. Ogni anno
ci indebitiamo sempre di più - Nel 1993
l’Earth Overshoot Day è stato il 21
ottobre, mentre nel 2003 il 22 settembre.
In media ogni anno il periodo non “a
debito” si accorcia di due o tre giorni, e i
consumi attuali implicano che ci servono
1,5 pianeti ogni anno. Secondo le stime
degli esperti, entro il 2050 ogni anno per
soddisfare il fabbisogno energetico,
avremo bisogno delle energie di due
pianeti come la Terra ogni anno. “Negli
anni Settanta è iniziato il debito
energetico” - "Durante i secoli l’umanità spiega il Global Footprint network - ha
usato le risorse naturali per costruire
città e strade, per produrre il cibo e
creare prodotti per assorbire la nostra
anidride carbonica ad un tasso che fosse
all’interno del budget della Terra. Ma a
partire dalla metà degli anni settanta,
abbiamo superato una soglia critica: il
consumo umano ha cominciato a
superare quello che il pianeta poteva
produrre”. “L’indebitamento” energetico
causa i cambiamenti climatici - Lo
spendere il capitale energetico della
Terra più velocemente di quanto si
rigeneri ha delle immediate cadute
sull’ambiente. “Il cambiamento climatico,
conseguente
l’emissione
di
gas
“climalteranti” sempre più veloce della
capacità di assorbirli di foreste ed
oceani, è il risultato più evidente e
probabilmente il più preoccupante. Ma
ne esistono altri, come la riduzione delle
foreste, la perdita delle specie viventi, il
collasso della pesca, i prezzi sempre più
alti delle materie prime, i disordini civili”
Giulia Grillo - Portavoce M5S Camera
5
Cos'è Comunione e Liberazione e cosa
rappresenta per la politica italiana?
Perché ogni anno ministri e presidenti
del Consiglio sentono la necessità di
chiederne la benedizione andando in
pellegrinaggio a Rimini come una volta i
re con i papi? Un contenitore che ha
accolto Andreotti (benedetto sia il suo
nome)
come
una
rockstar.
Un
movimento che ha protetto e riverito
Forminchioni per decenni e che ora
prende nel suo capace grembo gli
ectoplasmi Letta e Lupi, due democristri
dell'inciucio, oggi ribattezzato larga
intesa, come chiamare escort una
prostituta. Comunione e Fatturazione è
un'ingerenza ecclesiale nella politica. Chi
la protegge fa carriera, diventa un
intoccabile, e CL ricambia sempre con
affetto peloso. Rimini è una città martire.
Invasa
ogni
anno
dalle
truppe
cammellate di democristiani vecchi e
nuovi. I suoi abitanti ci lanciano un grido
di dolore. Liberiamola e liberiamo l'Italia.
"In questi giorni noi di Rimini abbiamo
lanciato più richieste di aiuto, ma
nessuno le ha accolte. Nessuna
associazione, né ente, né movimento
politico ha considerato che questo è il
periodo in cui siamo letteralmente invasi
dalla gente di Comunione e Liberazione.
Alcuni provano a giustificare la
mancanza di solidarietà con il fatto che,
a noi, l'evento porta "indotto". Questa
parola è molto sopravvalutata, inoltre ci
sono pochi pro e molti contro. Domanda:
se questi sono una mandria di Formigoni
chi paga le cene e gli alberghi? Va a
finire che si fanno compilare fatture,
ricevute e poi perdono tutto. Parliamoci
chiaro, già siamo invasi da prostitute ed
abusivi... la gente che ci è capitata in
questa settimana proprio non ce la
meritavamo. Non stiamo parlando dei
ragazzini, sponsorizzati Wind, che
impestano di volantini anche le mensole
del bagno chimico del porto, no, loro
sono giovani e ingenui, fanno quello che
la setta gli dice di fare. Ci riferiamo ai
"Giano Bifronte" che questo strano
governo ha creato. Avere Formigoni,
Lupi e Letta sotto lo stesso tetto è una
cosa che fa tremare. CL ha dato un
nuovo significato alla parola ecumenico,
da ieri è: coloro che non hanno schifo di
nulla. E poi della prestazione del
presidente del Consiglio ne vogliamo
parlare? Non è che si limita a promettere
assurdità a livello nazionale, mentre
l'Italia sprofonda nel baratro, fa ben altro.
Letta è stato capace, almeno così
abbiamo letto sui giornali, di impicciarsi
anche
degli
accadimenti
locali,
promettendo ordine pubblico, una nuova
questura e il suo impegno per togliere il
Lungomare al Demanio donandolo a
Rimini. Ora... noi già abbiamo parecchio
da fare con il nostro Taglianastri locale,
ma che venga direttamente il Presidente
del Consiglio a coglionarci proprio non
lo possiamo sopportare. Perché (leggasi
con voce disperata) in italia abbiamo
CL? Non potevamo anche noi, come in
ogni nazione occidentale sottoposta a
dittatura delle lobbies, una bella setta
moderna come ... Scientology ad
esempio! In America ogni volta che
Scientology fa un Meeting ci puoi vedere
Tom Cruise, John Travolta e magari
Jennifer Lopez canta un pezzo. A Rimini
dobbiamo sorbirci le giacche di
Formigoni, vi sembra giusto? Il titolo di
quest'anno era "Emergenza Uomo"...
capite perché? Per favore.. non
abbandonateci. Molti di Comunione e
Liberazione ritengono una cosa contro
natura l'amore tra persone dello stesso
sesso, ma non si fanno scrupolo a
favorire un nugolo di politici che si
strusciano senza ritegno l'un con l'altro e
il capo degli struscioni, quello che
prometteva amore in post-it a Monti (*),
fa il tenutario del bordello. Non siamo
così fanatici da pretendere lo stesso
trattamento di Sodoma e Gomorra, ma le
premesse ci sono tutte. Siamo disperati,
aiutateci." Davide Cardone, un cittadino
di Rimini (*) Testo del pizzino: "Mario,
quando vuoi indicami forme e modi con
cui posso esserti utile dall'esterno sia
ufficialmente, sia riservatamente. Per ora
mi sembra tutto un miracolo, ed allora i
miracoli esistono! Enrico"
Ogni voto, un calcio in culo
Politica
22.08.2013
I due alleati pdl e pdmenoelle si stanno
per sbranare a vicenda, come i gangster
nelle scene finali del film "Le Iene". E
forse siamo finalmente al finale di partita.
Hanno usato ogni risorsa contro il
cambiamento, contro il M5S. Hanno
dovuto rieleggere un presidente della
Repubblica di 88 anni garante delle
larghe intese, hanno fatto un inciucio alla
luce del sole con Berlusconi, dopo aver
preso i voti in campagna elettorale
dichiarando che lo volevano smacchiare,
e hanno chiamato tutto questo "atto di
responsabilità". Chi ha fatto fallire il
Paese è al governo e ci vuole rimanere
ad ogni costo. La condanna, forse
imprevista, di Berlusconi ha fatto saltare
il banco. C'è la possibilità di nuove
elezioni, di voltare pagina dopo vent'anni
di buio e di decadenza del Paese. Loro
lo sanno e, improvvisamente, dopo quasi
otto anni di letargo sul Porcellum hanno
fretta, molta fretta di cambiarlo. Sanno
che con il Porcellum il rischio che il M5S
vinca le elezioni e vada al governo è
altissimo. Se succedesse, il presidente
del Consiglio del M5S, che dovrà essere
una persona interna al MoVimento,
ricoprirebbe anche il ruolo di presidente
UE nel 2014. Uno scenario da evitare
con ogni mezzo. E quindi, questi signori
che si baloccavano con il cambiamento
della Costituzione demolendo l'articolo
138, per fare in seguito ogni modifica
utile a una nuova legge elettorale
presidenziale che espropriasse ancora di
più il Parlamento e che riducesse i poteri
della Magistratura, si sono accorti di non
avere più tempo. La riforma della
Costituzione può adesso attendere, per
la casta, ora, è fondamentale una legge
elettorale contro il M5S che, va ricordato,
è il primo movimento del Paese, primo di
ogni partito per numero di voti. Non deve
avere la possibilità di vincere! Il M5S
vuole cambiare la legge elettorale, ma
per attuare la democrazia diretta vuole
inserire il voto di preferenza, il vincolo di
mandato, l'abolizione del voto segreto, la
possibilità di sfiduciare l'eletto da parte
del collegio elettorale (come avviene in
parte negli Stati Uniti), l'obbligo
dell'attuazione del programma elettorale,
l'esclusione automatica di ogni politico
condannato in via definitiva, la ratifica
attraverso un referendum della nuova
legge elettorale e l'inserimento di questa
nella Costituzione in modo che non
possa essere modificata a piacimento
dai partiti per perpetuare il loro potere.
Queste condizioni, alla quale vanno
aggiunti l'immediata abolizione dei
finanziamenti elettorali, l'introduzione del
referendum confermativo e l'obbligo di
discutere le leggi di iniziativa popolare,
sono inaccettabili per pdl e pdmenoelle.
L'Italia non ha più tempo per dei
giochetti, per le cazzate, per le "quattro o
cinque cose da fare insieme" che non si
6
faranno mai. Il M5S vuole fare una sola
cosa, una sola, mandarli a casa..Bisogna
tornare alle urne al più presto possibile.
Ogni voto un calcio in culo ai parassiti e
incapaci che hanno distrutto il Paese. La
legge elettorale la cambierà il M5S
quando sarà al governo, loro il Porcellum
lo hanno tenuto ben stretto perché,
comunque andasse, che fosse il pdl o il
pdmenoelle a vincere, vinceva sempre il
banco. Il M5S vuole fare saltare il banco.
Alle elezioni subito, con buona pace di
Napolitano che dovrebbe dimettersi
quanto prima.
Lettera di un imprenditore a
chi lavora in banca
Agibilità politica: consigli
per il PD dai cittadini
Giulia Ligresti, unica
colpevole
Minipost
22.08.2013
Minipost
23.08.2013
Economia
23.08.2013
"Amici che lavorate in banca, sono un
imprenditore, e ogni volta che ho avuto a
che fare con una banca ho incontrato
persone meravigliose. Quasi tutte però
vivono la loro situazione con un senso
diffuso di rassegnazione: "La Banca non
concede...", "...è cambiato il mondo"...
Ragazzi, le organizzazioni per cui
lavorate hanno causato la crisi che
stiamo vivendo a vari livelli, hanno
causato almeno in parte l'evasione
fiscale che tutti condanniamo, hanno
causato tanti dei suicidi che ogni giorno
in Italia scandalizzano tutti. Le aziende e
i professionisti pagano le tasse per tutti.
Lo fanno trattenendo per conto dei
dipendenti le loro tasse e contributi e di
fatto sostengono con la loro creazione di
valore la totalità del costo di uno Stato
inefficiente. Quando un imprenditore
entra nella vostra filiale e vi chiede un
servizio - lautamente corrisposto ascoltatelo. Dopo, rassicuratelo che
quanto detto non sarà perduto. Poi
iniziate la pratica istruttoria con la
massima
cura,
attenzione
e
determinazione possibile. Come voi,
anche i vostri capi si troveranno a gestire
i 'no' dei Consigli di Amministrazione.
Siate forti. Abbiate il coraggio di spiegare
perché vale la pena fare uno sforzo in
più (pagato, tra l'altro). Vi prego, non
fermatevi
alla
prima
difficoltà,
all'impossibilità "tecnica" data dal
sistema. Ognuno, nella sua situazione e
secondo le proprie capacità, è sempre in
grado di migliorare il mondo in cui vive.
Un passo alla volta. Grazie per quello
che farete." Matteo P.
"Cosa combinerà il PD a Settembre?
come si comporterà davanti al dilemma
sull'agibilità politica del socio in affari
Berlusconi? il bivio si avvicina e i tempi si
stringono, l'elettorato piddino per quanto
fedele questa volta potrebbe cambiare
idea e voltare le spalle ai confusi politici
che li rappresentano nelle istituzioni, se
dovessero decidere maldestramente di
salvare Mister B. potrebbero affondare
definitivamente... sarà un autunno
caldissimo!" Nik
7
"Possiamo festeggiare. In questa calda
estate la giustizia Italiana ha trovato il
colpevole, anzi, la colpevole, di 50 anni
di ruberie
della "grande" impresa
nostrana. Si chiama Giulia Ligresti, in
carcere nonostante gli operatori abbiano
dichiarato le sue condizioni di salute
incompatibili con la detenzione e,
soprattutto, nonostante abbia richiesto il
patteggiamento. Cioè l'ammissione di
responsabilità. Dicono i giornali che se
ne parlerà a settembre. Esistono tanti
poveri diavoli nella stessa situazione,
accusati di cose infinitamente minori,
dov'è lo scandalo allora? Lo scandalo è
che tutto ciò di cui Giulia Ligresti è
accusata è stato - ed è - pratica regolare
nelle grandi imprese quotate Italiane.
Figli, amici dei figli e amici degli amici,
nominati con stipendi milionari nei cda
delle aziende di piazza Affari. E tutto ciò
senza che nessuno, giornali, politici,
istituti di vigilanza trovasse qualcosa da
ridire sul fatto che una giovane donna,
che si occupava di borse (quelle a
tracolla) e di beneficenza, ricevesse uno
stipendio multimilionario in virtù del fatto
di essere la figlia del principale azionista.
Lo ammetto, anch'io quando ho appreso
dell'arresto ho pensato: "Giustizia è fatta,
qualche volta anche i potenti finiscono
nel sacco". Mi sarei aspettato però che a
seguire sarebbero finiti dentro anche i
vertici di Consob e Isvap, gli enti a cui lo
Stato affida il controllo delle società
quotate e delle assicurazioni. Macché,
uno, uno solo uno dei tanti membri e
dirigenti delle stesse, sta ai domiciliari,
accusato di non aver controllato per 10
anni, 3.650 giorni, uno dei massimi
gruppi assicurativi Italiani. Dicono che
(non) lo facesse in cambio della
promessa
di
essere
nominato
all’Antitrust (il direttore dell’Isvap prende
400.000 euro l’anno per fare cosa?).
Che dire poi del "vaticano" della finanza
Italiana, Mediobanca, che per 40 anni ha
difeso, sostenuto, garantito il padre della
signora Ligresti grazie al simpatico
appoggio che questi gli forniva
acquisendo consistenti pacchetti nei big
della finanza. La fine della storia è degna
di Ionesco, un papello che garantiva alla
famiglia la liberatoria nonché una solida
liquidazione firmato dal capo di
Mediobanca solo perché il vecchio
Ligresti avrebbe minacciato in lacrime di
suicidarsi.
Tutti dicono che questa crisi è dovuta
all’assenza di regole, di un mercato
lasciato solo a fare e a disfare. La verità
è che le regole esistono, anche troppe. A
essere assenti sono coloro che le regole
dovrebbero farle rispettare, su tutti
giornalisti e giudici. Perché che i politici e
i finanzieri Italiani rubino non è una
notizia. La notizia è quando i giornalisti e
i giudici li scoprono." Marco Di Gregorio
(Tw:@wwwc6tv) P.s. Ovviamente spero
che tutto quanto ho scritto possa essere
smentito dall’azione della magistratura.
Dopo le vacanze, naturalmente.
8