Volume 8, numero 34 Sommario 25.08.2013 Economia Editoriale Politica in tempo reale Giulia Ligresti, unica colpevole Gli Houdini della parola Muro del pianto 18.08.2013 Minipost Roberto Fico risponde a Laura Boldrini La barzel - Letta dello spread I bolognesi sui 100 giorni di governo Letta Lettera di un imprenditore a chi lavora in banca 20/08/2013 Earth Overshoot Day Agibilità politica: consigli per il PD dai cittadini Muro del pianto Gli Houdini della parola Il discorso di Berlusconi Comunione e disperazione. Rimini chiede aiuto Politica Passaparola- La lunga trattativa Stato Mafia Ogni voto, un calcio in culo "La politica-spettacolo personalizza spaventosamente le promesse, affascina i cittadini, li atomizza, li massifica, non offre loro alcuna presa sugli affari della città. Bisogna dunque distinguere in modo molto netto la democrazia in tempo reale ... e la politica mediatica che si basa sul trittico infernale televisione/sondaggi/elezioni. La democrazia in tempo reale non ha nulla a che vedere con la trasmissione televisiva seguita dal voto attraverso videotel. Al contrario, essa si inscrive nella costruzione lenta ma continua di un dibattito collettivo e interattivo in cui ciascuno può contribuire a elaborare domande, ad affinare posizioni, ad esporre e valutare argomenti, a prendere e soppesare decisioni." Pierre Lévy, L'intelligenza collettiva 1 Non possiamo più parlare. Il politically correct ha trasformato le nostre conversazioni in parole sintetiche. Di plastica. Le ha svirilizzate. Parlare come si pensa è diventato uno scandalo. La morte è un dolce trapasso. Berlusconi è uno statista, non un evasore fiscale. Non si diventa vecchi rincoglioniti, ma anziani saggi. I lavori umili e socialmente utili sono scomparsi. Lo spazzino è un operatore ecologico. Non ci sono più ciechi e sordi, ma non vedenti e deboli di udito. Questa piaga ipocrita, questa mascherata sta travolgendo tutto e tutti. Napolitano non è neppure nominabile in Parlamento. All'ingresso di Montecitorio la politically correct Boldrini metterà la targa "Non bestemmiare e non nominare Napolitano invano". E che dire dei parlamentari condannati che si fanno chiamare "onorevoli"? Forse dovremmo chiamarli "onorevoli delinquenti"? E dell' "agibilità politica" al posto della grazia? Chi dovesse esclamare, magari a pieno diritto, "Paese di merda" sarebbe sanzionato, se avesse detto "Questo è il Paese che amo" sarebbe un perfetto candidato per la presidenza del Consiglio. "L'invalido si alza forse dalla carrozzella perché qualcuno ha deciso che lui è ufficialmente un "ipocinetico"? L'omosessuale pensa forse che gli altri lo amino di più, o lo odino di meno, perché viene chiamato "gay" (un termine riesumato dal gergo criminale settecentesco, dove stava a indicare chi si prostituisce e vive di espedienti)? L'unico vantaggio è che i teppisti che una volta pestavano i froci adesso pestano i gay". (*) Mentre parli devi continuamente e seriamente valutare se ogni parola che stai per pronunciare può urtare la sensibilità di qualcuno: un gruppo religioso, un'istituzione, una comunità, un'inclinazione sessuale, un'infermità, un popolo. Per non avere problemi devi limitarti ai saluti "Buongiorno e non mi faccia dire altro". Ti trasformano in un Houdini della parola, in un contorsionista del significato. Non sai più come chiamare le cose, le persone. Un immigrato clandestino è un rifugiato alla luce del sole. Razzi non è ignorante, non ha una perfetta padronanza della lingua italiana. E' una dittatura che riguarda anche noi stessi. "Non facciamo fiasco, riusciamo meno bene del previsto. Non siamo drogati, eccediamo nell'uso di sostanze stupefacenti. Non siamo paralizzati, ma affetti da tetraplegia. E la nostra verecondia verbale si spinge oltre la morte: un cadavere. esortava il "New England Journal of Medicine", andrebbe chiamato "persona non vivente". Di conseguenza, un cadavere grasso sarà una persona non vivente portatrice di adipe."(*) (*) La cultura del piagnisteo Robert Hughes Roberto Fico risponde a Laura Boldrini La barzel - Letta dello spread Minipost 18.08.2013 Minipost 19.08.2013 "Il Movimento Cinque Stelle non fa nessuna propaganda. Cerca con onestà intellettuale di affermare i fatti per trasferire agli italiani una corretta informazione. Siamo quindi soddisfatti che dalla nota del portavoce di Laura Boldrini riusciamo "finalmente" a ricostruire la realtà dei fatti. Apprendiamo che la Camera dei Deputati non sarà convocata il 20 agosto, come invece si era fatto credere agli italiani. Solo se ce ne fosse stato bisogno la Camera sarebbe in effetti stata convocata. La nota conferma inoltre quanto il M5S denuncia da tempo: c'è un'evidente ridotta attività di iniziativa legislativa parlamentare, un conclamato problema a cui è necessario porre in fretta rimedio. Sono contento che si sia ristabilita la verità e quindi la corretta informazione. Ora sappiamo che la Camera si riunirà il 6 settembre e che il Parlamento deve ritrovare la sua centralità nel sistema dei Poteri dello Stato. Le Camere non fanno le leggi e non hanno lavorato bene, come invece la Presidente Boldrini ha lasciato intendere quando ha augurato a tutti buone vacanze." Roberto Fico 2 Lo spread è calato, tutti a festeggiare la rinascita economica dell'Italia. Ma, se lo spread misura l'andamento del Paese e tutti, ma proprio tutti, gli indici sono negativi, addirittura peggiorati di molto da due anni a questa parte, da quando fu chiamato Rigor Montis al governo, cosa misura lo spread? Questa è la domanda da porre ai milioni di disoccupati in continua crescita. Il debito pubblico è ormai fuori controllo, decine di migliaia di imprese chiudono o delocalizzano per la burocrazia e la tassazione più alta d'Europa, il Pil è arrivato al record dell'ottavo calo consecutivo. Cosa c'è da festeggiare? E chi festeggia? A far scendere lo spread è stato l'aumento del tasso di interesse dei titoli di Stato tedeschi, dei Bund, sul quale è misurato. Più gli interessi sui Bund salgono, più scende lo spread. Tutto qui, il resto sono barzellette di Capitan Findus Letta, il più amato dai ciellini dopo Forminchioni. Passaparola- La lunga trattativa Stato - Mafia Politica 19.08.2013 "Con le stragi del 92 – 93 i boss di Cosa Nostra lanciarono dei messaggi e tra questi la richiesta di ammorbidire il regime del carcere duro previsto dal famoso articolo 41 bis. In una lettera inviata al Presidente della Repubblica Scalfaro lo chiedevano esplicitamente. I cappellani penitenziari fecero da intermediari tra Cosa Nostra e lo Stato per ottenere l’alleggerimento del carcere duro per i boss mafiosi in cambio della cessazione della strategia terroristica della mafia. Ci fu poi tutto un altro contesto su ciò che avvenne tra Cosa Nostra, gli apparati della guerra clandestina contro il comunismo, organizzati durante la guerra fredda e i loro referenti italiani, ma forse anche internazionali, e cioè gli anglo-americani con cui avevano stretto un patto ferreo durante la guerra, un patto che era durato fino alla caduta del muro di Berlino e alla fine della guerra fredda." Giovanni Fasanella Il Passaparola di Giovanni Fasanella, giornalista e scrittore. "Un saluto a tutti gli amici del blog. Io mi chiamo Giovanni Fasanella, sono un giornalista che da molti anni tenta di ricostruire aspetti nascosti della storia italiana recente e passata, nascosti perché occultati, perché troppo imbarazzanti per essere raccontati all’opinione pubblica. Il tema del libro è la trattativa Stato – mafia avvenuta tra il 1992 e il 1993, negli anni del crollo della prima Repubblica, di Tangentopoli, delle bombe, delle stragi, degli omicidi eccellenti di Falcone e Borsellino. Non è una ricostruzione di tipo giudiziario, anzi il presupposto del libro è che la verità giudiziaria fino a ora raggiunta è assai fragile e che lo strumento dell’inchiesta giudiziaria non sia adatto da solo a ricostruire uno scenario così complesso e complicato com'è quello che ha prodotto l’intreccio perverso, patologico, tra lo Stato, le istituzioni, l’economia, la politica e la mafia. La mafia non è solo una organizzazione di malavitosi, è una forma di potere che trova la sua legittimazione, la sua linfa vitale, la sua capacità di auto-riprodursi nelle relazioni intrecciate con il potere nel corso della nostra storia unitaria. La mafia moderna nasce con l’Italia unita. Garibaldi sbarca in Sicilia grazie all’aiuto dei picciotti, prosegue la sua impresa grazie all’aiuto dei picciotti e nel periodo post-risorgimentale, nell’età liberale la mafia consolida il suo legame con la politica, in uno scambio di favori: voti in cambio di potere e di affari. Inoltre la mafia viene usata dal potere, dallo Stato, come un vero e proprio strumento di repressione delle rivolte sociali e del dissenso politico. In epoca fascista, quando sciolti i partiti, sciolte le organizzazioni sindacali, abolita la libertà di stampa, la libertà di pensiero, e quindi ogni forma di protesta e di dissenso, la mafia criminale perde un po' della sua funzione, del suo ruolo e viene smantellata, come una zavorra inutile, da gettare a mare. Ma l’"alta mafia", quella delle grandi relazioni politiche ed economiche, invece resta fortemente legata al regime fascista e anzi in Sicilia è una delle condizioni che consentono al regime di mantenere il controllo. Per smantellare la mafia criminale, la manovalanza malavitosa, il fascismo usa il prefetto Mori, ne fa un mito, che alimenta la propaganda del regime. In realtà nel libro questo mito viene demolito, perché attraverso documenti, testimonianze si capisce come in realtà il fascismo volle sbarazzarsi dalla zavorra ingombrante, mantenendo, però, un legame molto stretto con l’alta mafia e utilizzò il prefetto Mori per regolamento di conti all’interno delle organizzazioni mafiose per ridisegnare nuovi equilibri. Nel '43 gli anglo - americani sbarcano in Sicilia. Attraverso le famiglie italo americane che già i servizi della marina militare americani avevano coinvolto nella difesa dei porti americani della costa atlantica dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor, che aveva cambiato completamente lo scenario della seconda guerra mondiale, l’America entrò direttamente in guerra e si preoccupò innanzitutto di difendere i suoi porti. E per difendere i suoi porti della costa Atlantica utilizzò le famiglie mafiose italo americane e poi attraverso le famiglie mafiose italo americane stabilì un contatto con le famiglie di Cosa Nostra in Sicilia. E grazie al contributo dei boss siciliani gli anglo - americani sbarcarono in Sicilia senza troppi problemi, perché la mafia aveva provveduto a creare le condizioni logistiche per lo sbarco e anche quelle di intelligence, fungendo da vero e proprio servizio di informazione dell’esercito alleato. Liberata la Sicilia mentre gli anglo - americani salivano verso nord, verso la linea gotica, lo scenario cambiò di nuovo. Ufficialmente era una guerra combattuta contro il nazifascismo, ma in realtà dentro a questa guerra se ne combatteva un’altra, la guerra contro un nuovo nemico che si stava già profilando nel '44, e cioè il comunismo sovietico, che era particolarmente aggressivo e aveva una quinta colonna molto forte e attiva sia sul piano militare che su quello politico in Italia, ed era il Partito Comunista. Quindi gli anglo americani si posero il problema di costruire già nel '44, nell’ultima fase della guerra, di creare le condizioni per fronteggiare il nuovo nemico del dopoguerra. E così strinsero un patto con le famiglie mafiose e non solo. Inglobarono nei loro apparati anche molte organizzazioni, molti uomini e organizzazioni dell’esercito nazista e della Repubblica Sociale, e crearono in Sicilia un apparato per la guerra clandestina contro i comunisti, un apparato militare segreto che si fondava sull'alleanza strettissima tra servizi angloamericani, ex organizzazioni della Repubblica Sociale e cosche mafiose. In cambio dell’aiuto dato agli anglo americani la mafia ottenne dei benefici enormi. L’ultimo atto di Re Umberto prima di abdicare fu la approvazione del decreto che istituiva la Regione autonoma siciliana. Insieme a quel decreto vennero creati una serie di enti, 3 economici, finanziari, che vennero di fatto assegnati alla mafia e quindi la mafia riuscì a creare i presupposti per il suo potere economico, per il suo dominio politico e economico sulla Sicilia. Questo equilibrio venne poi blindato addirittura attraverso il trattato di pace del 1947 imposto dalle forze vincitrici della guerra, americani e inglesi, alla nazione sconfitta, l’Italia. Trattato di pace in cui c’era una clausola aggiuntiva perché inserita all’ultimo momento, addirittura a penna, in cui si imponeva al governo italiano di garantire l’impunità ai cittadini del nostro paese che avevano aiutato gli anglo americani dal 1943 al 1947. Quindi anche i boss mafiosi utilizzati per lo sbarco! E tra i documenti allegati c’era un elenco di persone a cui il governo italiano non avrebbe dovuto torcere un capello, e tra questi c’erano molti personaggi che nei decenni successivi sarebbero diventati gli uomini più potenti e più noti di Cosa Nostra. Fu in questo modo che l'equilibrio creato durante gli anni della guerra, tra il 43 e il 1945 in Sicilia venne difeso, blindato, perché serviva durante la guerra fredda in funzione anticomunista. Organizzazioni mafiose e organizzazioni neo fasciste vennero inglobate nel sistema difensivo clandestino, segreto, anticomunista, quel sistema per la guerra non ortodossa che funzionò durante l’intero arco della guerra fredda, fino alla caduta del muro di Berlino. Quando il muro di Berlino cadde si creò un vuoto, perché il sistema della guerra clandestina, di cui mafia e neo fascisti facevano parte crollò con Tangentopoli e le inchieste della magistratura che decapitarono l’intero ceto politico anticomunista della Prima Repubblica. Questo mondo che durante la guerra fredda era stato utilizzato contro i comunisti e per mantenere il controllo totale, assoluto, sulla Sicilia che in quel contesto aveva un ruolo strategico di fondamentale importanza, quel sistema si trovò improvvisamente privo di rappresentanza politica e delle protezioni politico – istituzionali e internazionali di cui aveva goduto fino a quel momento. Fu allora che si ruppe qualche cosa! Quelle forze che avevano partecipato, compresa la mafia, alla guerra segreta contro i comunisti spaventate dall’iniziativa della magistratura e dal pericolo che gli ex comunisti che avevano combattuto per 50 anni potessero ora conquistare il potere si attivarono, si mobilitarono e lanciarono segnali. Chiesero di essere difesi, di rinegoziare, di fatto, il vecchio patto del 43 – 47, e lo fecero nel modo più brutale, attraverso omicidi eccellenti, attraverso le bombe del 92 – 93. Con le stragi del 92 – 93 i boss di Cosa Nostra lanciarono dei messaggi e tra questi la richiesta di ammorbidire il regime del carcere duro previsto dal famoso articolo 41 bis, in una lettera inviata al allora Presidente della Repubblica Scalfaro lo chiedevano esplicitamente. Nel libro, attraverso molte testimonianze, racconto quello che avvenne intorno al 41 Bis, come attraverso la mediazione dei cappellani penitenziari, utilizzati tra l’altro in un’altra delicatissima missione qualche decennio prima, all’epoca del sequestro di Aldo Moro, dal Vaticano per trattare la liberazione delle Brigate Rosse con la liberazione di Moro, cosa che fecero per 55 giorni, anche se non riuscirono a ottenere alcun risultato. Nel 92 – 93 i cappellani penitenziari si mobilitarono di nuovo per fare da intermediari tra Cosa Nostra e lo Stato per ottenere l’alleggerimento del carcere duro per i boss mafiosi in cambio della cessazione della strategia terroristica della mafia. Ci fu poi un altro contesto che riguarda ciò che avvenne tra Cosa Nostra, gli apparati della guerra clandestina contro il comunismo, che erano stati organizzati durante la guerra fredda e i loro referenti, non solo interni, italiani, ma anche e forse soprattutto internazionali, e cioè gli anglo americani con cui avevano stretto un patto ferreo durante la guerra, un patto che era durato fino alla caduta del muro di Berlino e alla fine della guerra fredda. Nel libro c’è un lungo capitolo basato su una testimonianza inedita, che io registrai nel 1998 per un altro libro, era dell’ambasciatore Reginald Bartolomew il quale mi diede la sua testimonianza su quella fase critica dell’Italia e sul suo ruolo anche personale nel nostro Paese. Bartolomew mi raccontò la sua storia e la ragione per cui Bill Clinton, appena eletto Presidente degli Stati Uniti aveva deciso di mandarlo in Italia, lui era ambasciatore americano alla Nato a Bruxelles, stava per lasciare quell’incarico, aveva ricevuto un’altra destinazione, Israele, aveva già presentato le sue credenziali al governo Israeliano, ma all’ultimo momento Clinton lo chiamò e gli disse lei non va più in Israele, lei va in Italia. Quando Bartolomew chiese "Ma perché proprio io e perché in Italia", si sentì rispondere perché data la situazione che si è creata in Italia a Roma ci serve un professionista come lei, un diplomatico di carriera con il suo curriculum. Allora quando io gli chiesi "Ma ambasciatore che curriculum ha lei?" lui chiamò la sua segretaria e fece portare un elenco di cose che aveva fatto, di operazioni a cui aveva partecipato, di missioni che aveva compiuto per conto della amministrazione americana, era stato dal Libano alla Bosnia, della Cina di Piazza Tienanmen alla crisi iraniana, al Golfo Persico, era stato in tutti i teatri di guerra civile con il compito di rimettere le cose a posto e di salvaguardare gli interessi americani. Lo stesso compito che aveva ricevuto da Clinton per l’Italia. Lui si insediò nella ambasciata americana a Roma con il compito di stabilizzare la situazione italiana così difficile e così drammatica. E questo fece. Una volta stabilizzato il sistema politico italiano e scongiurato il rischio di una rottura territoriale o di una guerra civile, un colpo di Stato. Un colpo di Stato è una espressione che non uso io nel libro, ma è una espressione usata all’epoca da un ministro dell’interno, Vincenzo Scotti e poi in tempi più recenti ripresa dal presidente del Consiglio dell’epoca, poi divenuto presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Quindi, una volta salvata l’Italia, diciamo così, da quel pericolo che cosa è avvenuto? Che esattamente come era successo durante il periodo fascista la zavorra criminale della mafia, i boss malavitosi sono stati arrestati a centinaia, ma l’alta mafia ancora una volta si è riciclata! Si è inabissata e è tornata discretamente ai propri affari. Oggi siamo esattamente in questa situazione. C’è da domandarsi quanto può reggere un Paese, uno Stato, che pure avendo liberato grande parte della Sicilia dalle bande criminali mafiose è però fortemente inquinato e condizionato dal potere economico della mafia. E come potete immaginare è un tema molto scabroso, è un tema su cui molti vorrebbero che calasse definitivamente il silenzio, ma io credo che faccia bene al Paese invece conoscere la storia dalla quale arriva. Passate parola." I bolognesi sui 100 giorni di governo Letta Minipost 20.08.2013 Nella città più centro sinistroide d'Italia i pareri sui primi 100 giorni del Governo Letta non sono di certo entusiastici, tra indecisi, ignari e disgustati ecco le risposte di alcuni Bolognesi e non alla domanda: "cosa ne pensate del Governo Letta?". Un abbraccio. Nik 4 Il discorso di Berlusconi Muro del pianto 20.08.2013 Craxi spiegò in Parlamento che se rubava lui, rubavano tutti. Nessuno si alzò in piedi per contestarlo. Silenzio assenso? C'è ora una larga attesa, figlia delle larghe intese, sul discorso che un pregiudicato, amico fraterno, non a caso, di Bottino, farà alle Camere riunite. Di per sé è già un evento che Berlusconi si faccia vedere in aula dato il suo assenteismo cronico emulato solo dal suo avvocato parlamentare, il noto Ghedini. La giustificazione (vera) è che sono affezionati frequentatori dei tribunali della Repubblica, inseparabili. Posso permettermi qualche suggerimento all'evasore fiscale per le parole di commiato ai parlamentari? Due cose così per arricchire la concione che terrà dal suo banco. "Cari, carissimi (quanto mi siete costati) parlamentari, se oggi sono qui è per mandarvi a fanculo. Certo, non è un linguaggio che mi appartiene, io, abituato alle cene eleganti, però esprime dal cuore quello che penso di voi. Se io sono un delinquente voi siete i servi di questo delinquente, i suoi soci in affari, i suoi dipendenti. Mi rivolgo soprattutto ai banchi della sinistra che mi è stata vicina in tutti questi anni con l'approvazione delle leggi vergogna, dell'indulto, dello Scudo Fiscale. Quanti bei ricordi assieme. E la scorpacciata del Monte dei Paschi? Indimenticabile. E ora vi voltate dall'altra parte, compreso Enrico Letta che spese parole di miele per me invitando a votarmi al posto del M5S (in verità le spese anche per Andreotti e per Monti, è un ragazzo volubile...). Lui che deve tutto a suo zio che a sua volta deve tutto a me. Se io sono colpevole, voi siete colpevoli di avermi tollerato, coperto, aiutato in ogni modo sapendo perfettamente chi ero. Non mi sono mai nascosto, al contrario di voi. Finocchiaro, D'Alema, Violante dove siete? Non potete lasciarmi solo. Potrei essere indotto, più dalla rabbia che dalla disperazione, a rivelare la storia di questi vent'anni agli italiani intontiti dalle televisioni che voi graziosamente mi avete regalato. Senza di me voi non sareste mai esistiti. Senza di voi, che avete ignorato per me qualunque conflitto di interessi, io non sarei mai esistito o forse avrei accompagnato il mio sodale a Hammamet. Siamo legati come gemelli dalla nascita. E ora mi lasciate solo, ai domiciliari o ai servizi sociali per una semplice frode fiscale? A fanculo, dovete andare. Io non sono certo peggio di voi. I padroni, anche i più ributtanti, sono sempre migliori dei loro servi!". 20/08/2013 Earth Overshoot Day Comunione e disperazione. Rimini chiede aiuto Minipost 21.08.2013 Muro del pianto 21.08.2013 In 8 mesi l’umanità ha esaurito il budget della Terra di un anno. Proprio come le banche tracciano le uscite e le entrate, il Global Footprint Network misura la domanda e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici. E i dati fanno riflettere. Il 20 agosto 2013 abbiamo registrato l'Earth Overshoot Day 2103, il giorno in cui abbiamo consumato tutte le risorse naturali che il Pianeta è stato in grado di produrre quest'anno. Ogni anno ci indebitiamo sempre di più - Nel 1993 l’Earth Overshoot Day è stato il 21 ottobre, mentre nel 2003 il 22 settembre. In media ogni anno il periodo non “a debito” si accorcia di due o tre giorni, e i consumi attuali implicano che ci servono 1,5 pianeti ogni anno. Secondo le stime degli esperti, entro il 2050 ogni anno per soddisfare il fabbisogno energetico, avremo bisogno delle energie di due pianeti come la Terra ogni anno. “Negli anni Settanta è iniziato il debito energetico” - "Durante i secoli l’umanità spiega il Global Footprint network - ha usato le risorse naturali per costruire città e strade, per produrre il cibo e creare prodotti per assorbire la nostra anidride carbonica ad un tasso che fosse all’interno del budget della Terra. Ma a partire dalla metà degli anni settanta, abbiamo superato una soglia critica: il consumo umano ha cominciato a superare quello che il pianeta poteva produrre”. “L’indebitamento” energetico causa i cambiamenti climatici - Lo spendere il capitale energetico della Terra più velocemente di quanto si rigeneri ha delle immediate cadute sull’ambiente. “Il cambiamento climatico, conseguente l’emissione di gas “climalteranti” sempre più veloce della capacità di assorbirli di foreste ed oceani, è il risultato più evidente e probabilmente il più preoccupante. Ma ne esistono altri, come la riduzione delle foreste, la perdita delle specie viventi, il collasso della pesca, i prezzi sempre più alti delle materie prime, i disordini civili” Giulia Grillo - Portavoce M5S Camera 5 Cos'è Comunione e Liberazione e cosa rappresenta per la politica italiana? Perché ogni anno ministri e presidenti del Consiglio sentono la necessità di chiederne la benedizione andando in pellegrinaggio a Rimini come una volta i re con i papi? Un contenitore che ha accolto Andreotti (benedetto sia il suo nome) come una rockstar. Un movimento che ha protetto e riverito Forminchioni per decenni e che ora prende nel suo capace grembo gli ectoplasmi Letta e Lupi, due democristri dell'inciucio, oggi ribattezzato larga intesa, come chiamare escort una prostituta. Comunione e Fatturazione è un'ingerenza ecclesiale nella politica. Chi la protegge fa carriera, diventa un intoccabile, e CL ricambia sempre con affetto peloso. Rimini è una città martire. Invasa ogni anno dalle truppe cammellate di democristiani vecchi e nuovi. I suoi abitanti ci lanciano un grido di dolore. Liberiamola e liberiamo l'Italia. "In questi giorni noi di Rimini abbiamo lanciato più richieste di aiuto, ma nessuno le ha accolte. Nessuna associazione, né ente, né movimento politico ha considerato che questo è il periodo in cui siamo letteralmente invasi dalla gente di Comunione e Liberazione. Alcuni provano a giustificare la mancanza di solidarietà con il fatto che, a noi, l'evento porta "indotto". Questa parola è molto sopravvalutata, inoltre ci sono pochi pro e molti contro. Domanda: se questi sono una mandria di Formigoni chi paga le cene e gli alberghi? Va a finire che si fanno compilare fatture, ricevute e poi perdono tutto. Parliamoci chiaro, già siamo invasi da prostitute ed abusivi... la gente che ci è capitata in questa settimana proprio non ce la meritavamo. Non stiamo parlando dei ragazzini, sponsorizzati Wind, che impestano di volantini anche le mensole del bagno chimico del porto, no, loro sono giovani e ingenui, fanno quello che la setta gli dice di fare. Ci riferiamo ai "Giano Bifronte" che questo strano governo ha creato. Avere Formigoni, Lupi e Letta sotto lo stesso tetto è una cosa che fa tremare. CL ha dato un nuovo significato alla parola ecumenico, da ieri è: coloro che non hanno schifo di nulla. E poi della prestazione del presidente del Consiglio ne vogliamo parlare? Non è che si limita a promettere assurdità a livello nazionale, mentre l'Italia sprofonda nel baratro, fa ben altro. Letta è stato capace, almeno così abbiamo letto sui giornali, di impicciarsi anche degli accadimenti locali, promettendo ordine pubblico, una nuova questura e il suo impegno per togliere il Lungomare al Demanio donandolo a Rimini. Ora... noi già abbiamo parecchio da fare con il nostro Taglianastri locale, ma che venga direttamente il Presidente del Consiglio a coglionarci proprio non lo possiamo sopportare. Perché (leggasi con voce disperata) in italia abbiamo CL? Non potevamo anche noi, come in ogni nazione occidentale sottoposta a dittatura delle lobbies, una bella setta moderna come ... Scientology ad esempio! In America ogni volta che Scientology fa un Meeting ci puoi vedere Tom Cruise, John Travolta e magari Jennifer Lopez canta un pezzo. A Rimini dobbiamo sorbirci le giacche di Formigoni, vi sembra giusto? Il titolo di quest'anno era "Emergenza Uomo"... capite perché? Per favore.. non abbandonateci. Molti di Comunione e Liberazione ritengono una cosa contro natura l'amore tra persone dello stesso sesso, ma non si fanno scrupolo a favorire un nugolo di politici che si strusciano senza ritegno l'un con l'altro e il capo degli struscioni, quello che prometteva amore in post-it a Monti (*), fa il tenutario del bordello. Non siamo così fanatici da pretendere lo stesso trattamento di Sodoma e Gomorra, ma le premesse ci sono tutte. Siamo disperati, aiutateci." Davide Cardone, un cittadino di Rimini (*) Testo del pizzino: "Mario, quando vuoi indicami forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno sia ufficialmente, sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo, ed allora i miracoli esistono! Enrico" Ogni voto, un calcio in culo Politica 22.08.2013 I due alleati pdl e pdmenoelle si stanno per sbranare a vicenda, come i gangster nelle scene finali del film "Le Iene". E forse siamo finalmente al finale di partita. Hanno usato ogni risorsa contro il cambiamento, contro il M5S. Hanno dovuto rieleggere un presidente della Repubblica di 88 anni garante delle larghe intese, hanno fatto un inciucio alla luce del sole con Berlusconi, dopo aver preso i voti in campagna elettorale dichiarando che lo volevano smacchiare, e hanno chiamato tutto questo "atto di responsabilità". Chi ha fatto fallire il Paese è al governo e ci vuole rimanere ad ogni costo. La condanna, forse imprevista, di Berlusconi ha fatto saltare il banco. C'è la possibilità di nuove elezioni, di voltare pagina dopo vent'anni di buio e di decadenza del Paese. Loro lo sanno e, improvvisamente, dopo quasi otto anni di letargo sul Porcellum hanno fretta, molta fretta di cambiarlo. Sanno che con il Porcellum il rischio che il M5S vinca le elezioni e vada al governo è altissimo. Se succedesse, il presidente del Consiglio del M5S, che dovrà essere una persona interna al MoVimento, ricoprirebbe anche il ruolo di presidente UE nel 2014. Uno scenario da evitare con ogni mezzo. E quindi, questi signori che si baloccavano con il cambiamento della Costituzione demolendo l'articolo 138, per fare in seguito ogni modifica utile a una nuova legge elettorale presidenziale che espropriasse ancora di più il Parlamento e che riducesse i poteri della Magistratura, si sono accorti di non avere più tempo. La riforma della Costituzione può adesso attendere, per la casta, ora, è fondamentale una legge elettorale contro il M5S che, va ricordato, è il primo movimento del Paese, primo di ogni partito per numero di voti. Non deve avere la possibilità di vincere! Il M5S vuole cambiare la legge elettorale, ma per attuare la democrazia diretta vuole inserire il voto di preferenza, il vincolo di mandato, l'abolizione del voto segreto, la possibilità di sfiduciare l'eletto da parte del collegio elettorale (come avviene in parte negli Stati Uniti), l'obbligo dell'attuazione del programma elettorale, l'esclusione automatica di ogni politico condannato in via definitiva, la ratifica attraverso un referendum della nuova legge elettorale e l'inserimento di questa nella Costituzione in modo che non possa essere modificata a piacimento dai partiti per perpetuare il loro potere. Queste condizioni, alla quale vanno aggiunti l'immediata abolizione dei finanziamenti elettorali, l'introduzione del referendum confermativo e l'obbligo di discutere le leggi di iniziativa popolare, sono inaccettabili per pdl e pdmenoelle. L'Italia non ha più tempo per dei giochetti, per le cazzate, per le "quattro o cinque cose da fare insieme" che non si 6 faranno mai. Il M5S vuole fare una sola cosa, una sola, mandarli a casa..Bisogna tornare alle urne al più presto possibile. Ogni voto un calcio in culo ai parassiti e incapaci che hanno distrutto il Paese. La legge elettorale la cambierà il M5S quando sarà al governo, loro il Porcellum lo hanno tenuto ben stretto perché, comunque andasse, che fosse il pdl o il pdmenoelle a vincere, vinceva sempre il banco. Il M5S vuole fare saltare il banco. Alle elezioni subito, con buona pace di Napolitano che dovrebbe dimettersi quanto prima. Lettera di un imprenditore a chi lavora in banca Agibilità politica: consigli per il PD dai cittadini Giulia Ligresti, unica colpevole Minipost 22.08.2013 Minipost 23.08.2013 Economia 23.08.2013 "Amici che lavorate in banca, sono un imprenditore, e ogni volta che ho avuto a che fare con una banca ho incontrato persone meravigliose. Quasi tutte però vivono la loro situazione con un senso diffuso di rassegnazione: "La Banca non concede...", "...è cambiato il mondo"... Ragazzi, le organizzazioni per cui lavorate hanno causato la crisi che stiamo vivendo a vari livelli, hanno causato almeno in parte l'evasione fiscale che tutti condanniamo, hanno causato tanti dei suicidi che ogni giorno in Italia scandalizzano tutti. Le aziende e i professionisti pagano le tasse per tutti. Lo fanno trattenendo per conto dei dipendenti le loro tasse e contributi e di fatto sostengono con la loro creazione di valore la totalità del costo di uno Stato inefficiente. Quando un imprenditore entra nella vostra filiale e vi chiede un servizio - lautamente corrisposto ascoltatelo. Dopo, rassicuratelo che quanto detto non sarà perduto. Poi iniziate la pratica istruttoria con la massima cura, attenzione e determinazione possibile. Come voi, anche i vostri capi si troveranno a gestire i 'no' dei Consigli di Amministrazione. Siate forti. Abbiate il coraggio di spiegare perché vale la pena fare uno sforzo in più (pagato, tra l'altro). Vi prego, non fermatevi alla prima difficoltà, all'impossibilità "tecnica" data dal sistema. Ognuno, nella sua situazione e secondo le proprie capacità, è sempre in grado di migliorare il mondo in cui vive. Un passo alla volta. Grazie per quello che farete." Matteo P. "Cosa combinerà il PD a Settembre? come si comporterà davanti al dilemma sull'agibilità politica del socio in affari Berlusconi? il bivio si avvicina e i tempi si stringono, l'elettorato piddino per quanto fedele questa volta potrebbe cambiare idea e voltare le spalle ai confusi politici che li rappresentano nelle istituzioni, se dovessero decidere maldestramente di salvare Mister B. potrebbero affondare definitivamente... sarà un autunno caldissimo!" Nik 7 "Possiamo festeggiare. In questa calda estate la giustizia Italiana ha trovato il colpevole, anzi, la colpevole, di 50 anni di ruberie della "grande" impresa nostrana. Si chiama Giulia Ligresti, in carcere nonostante gli operatori abbiano dichiarato le sue condizioni di salute incompatibili con la detenzione e, soprattutto, nonostante abbia richiesto il patteggiamento. Cioè l'ammissione di responsabilità. Dicono i giornali che se ne parlerà a settembre. Esistono tanti poveri diavoli nella stessa situazione, accusati di cose infinitamente minori, dov'è lo scandalo allora? Lo scandalo è che tutto ciò di cui Giulia Ligresti è accusata è stato - ed è - pratica regolare nelle grandi imprese quotate Italiane. Figli, amici dei figli e amici degli amici, nominati con stipendi milionari nei cda delle aziende di piazza Affari. E tutto ciò senza che nessuno, giornali, politici, istituti di vigilanza trovasse qualcosa da ridire sul fatto che una giovane donna, che si occupava di borse (quelle a tracolla) e di beneficenza, ricevesse uno stipendio multimilionario in virtù del fatto di essere la figlia del principale azionista. Lo ammetto, anch'io quando ho appreso dell'arresto ho pensato: "Giustizia è fatta, qualche volta anche i potenti finiscono nel sacco". Mi sarei aspettato però che a seguire sarebbero finiti dentro anche i vertici di Consob e Isvap, gli enti a cui lo Stato affida il controllo delle società quotate e delle assicurazioni. Macché, uno, uno solo uno dei tanti membri e dirigenti delle stesse, sta ai domiciliari, accusato di non aver controllato per 10 anni, 3.650 giorni, uno dei massimi gruppi assicurativi Italiani. Dicono che (non) lo facesse in cambio della promessa di essere nominato all’Antitrust (il direttore dell’Isvap prende 400.000 euro l’anno per fare cosa?). Che dire poi del "vaticano" della finanza Italiana, Mediobanca, che per 40 anni ha difeso, sostenuto, garantito il padre della signora Ligresti grazie al simpatico appoggio che questi gli forniva acquisendo consistenti pacchetti nei big della finanza. La fine della storia è degna di Ionesco, un papello che garantiva alla famiglia la liberatoria nonché una solida liquidazione firmato dal capo di Mediobanca solo perché il vecchio Ligresti avrebbe minacciato in lacrime di suicidarsi. Tutti dicono che questa crisi è dovuta all’assenza di regole, di un mercato lasciato solo a fare e a disfare. La verità è che le regole esistono, anche troppe. A essere assenti sono coloro che le regole dovrebbero farle rispettare, su tutti giornalisti e giudici. Perché che i politici e i finanzieri Italiani rubino non è una notizia. La notizia è quando i giornalisti e i giudici li scoprono." Marco Di Gregorio (Tw:@wwwc6tv) P.s. Ovviamente spero che tutto quanto ho scritto possa essere smentito dall’azione della magistratura. Dopo le vacanze, naturalmente. 8