REGISTRAZIONE DEL MOTO Lo scopo è riempire una tabella t/s (istante di tempo/posizione occupata) t (sec) s (metri) Ciò si può fare in due modi: 1) Prefissare le posizioni s e misurare a quale tempo t vengano raggiunte. Si compila subito la riga delle posizioni e si completa quella dei tempi solo dopo aver effettuato le misure. Esempio: gara di sci con misura del tempo all'inizio, a metà percorso, alla fine; sappiamo in anticipo quali sono le posizioni, misuriamo invece i 3 tempi. t (sec)-misurati 0 24 100 s (metri)-prefissati 0 500 1000 Come si fa: si dispongono nei punti scelti del percorso delle “porte fotoelettriche” o dei cronometristi. 2) Prefissare i tempi t e misurare le posizioni dell'oggetto a quei tempi prefissati. Si compila subito la riga dei tempi, si compila la riga delle posizioni solo dopo aver fatto le misure. Esempio: si decide di misurare la posizione di una automobile ogni 10 secondi. t (sec)-prefissati 0 10 20 30 s (metri)-misurati 0 50 120 190 Come si fa: si usa la fotografia multiflash (o cronofotografia), nella quale una lampada flash stroboscopica emette lampi di luce ad intervalli di tempo prefissati e la pellicola fotografica registra la posizione dell'oggetto ad ogni lampo. Si può anche usare un “marcatempo”. LA VELOCITA' La velocità è una grandezza fisica derivata che traduce numericamente quanto rapidamente un punto materiale cambia posizione al passare del tempo. Un corpo fermo avrà dunque velocità pari a zero. Gli elementi utili per il calcolo della velocità sono dunque le posizioni s e i tempi t. Si definisce velocità media il rapporto tra lo spazio percorso ( s) ed il tempo impiegato a percorrerlo ( t). v media = s t Si tratta di una grandezza vettoriale, ma ,quando la traiettoria è una retta (moto rettilineo), si può considerare scalare. In questo caso possono esistere anche velocità negative, che hanno il senso fisico dei corpi che “tornano indietro”. La sua unità di misura nel SI è il metro al secondo (m/s). Una velocità (costante) di 4 m/s è associata ad un corpo che percorre distanze di 4 metri ogni secondo che passa. Una unità di misura molto usata è il km/h. Si passa da m/s a km/h moltiplicando per 3,6; si passa da m/s a km/h dividendo per 3,6. ESEMPIO: Data la seguente tabella s/t che registra il moto, ricava la velocità media tra gli istanti 0 e 10 e poi quella tra gli istanti 10 e 30. t (sec) 0 10 20 30 s (metri) 0 50 120 140 Tra gli istanti 0 e 10 abbiamo t = (10 – 0) s = 10 s, mentre s = (50 – 0) m = 50 m. La velocità media tra 0 e 10 secondi sarà dunque pari a v media = s 50 m m = =5 t 10 s s Tra gli istanti 10 e 30 abbiamo t = (30 – 10) s = 20 s, mentre s = (140 – 50) m = 90 m. La velocità media tra 10 e 30 secondi sarà dunque pari a v media = m s 90 m = = 4,5 t 20 s s In generale la velocità media cambia al cambiare della coppia di istanti considerati, anche se esistono moti (i moti uniformi) per i quali al variare della coppia di tempi, non cambia il valore numerico della velocità media. La velocità media di 4,5 m/s calcolata prima – a meno che non si abbia un moto uniforme non è la velocità dell'oggetto né al tempo 10 s né al tempo 30 s, ma è una grandezza che caratterizza l'intero intervallo di tempo tra 10 e 30 secondi. Se faccio un viaggio di 400 km impiegando 4 ore, posso dire che la mia velocità media è stata di 100 km/h, e ciò si riferisce alle 4 ore di viaggio, Se voglio sapere quale è la mia velocità esattamente al tempo 10 s devo calcolare un'altra velocità, la cosiddetta velocità istantanea. I DIAGRAMMI ORARI O SPAZIO-TEMPO Usando il metodo sperimentale nello studio del moto (detto anche “cinematica”), il primo passo da fare è fare una registrazione del moto stesso tramite una tabella s/t. Il passo successivo per arrivare ad una comprensione totale di come avviene il movimento è grafica la tabella stessa, ottenendo così un diagramma orario o diagramma spaziotempo. Il grafico contiene le stesse informazioni della tabella, ma permette di osservare più facilmente quei particolari che ci indicheranno poi la strada per ricavare la legge matematica del moto, che è lo stadio più alto della comprensione di tutti i fenomeni fisici. Ragioniamo concretamente con un esempio. La tabella che segue riassume il viaggio da Premolo, scelto come origine del sistema di riferimento, a Lignano Sabbiadoro. Tempo (h) Posizione (km) 0 0,5 1 2 2,5 3 4 0 30 80 150 150 220 340 PREMOLO BG BS VR VR VE LIGNANO Il grafico è la trasposizione della tabella. 350 325 300 275 Posizione Km 250 225 200 175 150 125 100 75 50 25 0 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 Tempo (h) A rigore il grafico dovrebbe solo contenere i punti rossi, le coordinate t/s contenute nella tabella. Però non posso essere passato dalla posizione 0 di Premolo a quella 30 di Bergamo saltando le posizioni intermedie! Così unisco i punti del grafico con segmenti che, tra le curve, sono le più semplici. Certo, avrei potuto usare degli archi, ma la cosa sembra ragionevole. Ecco le osservazioni che posso fare sul grafico: i vari segmenti non hanno tutti la stessa inclinazione, in particolare quello tra il tempo 2 e 2,5 non è inclinato essendo orizzontale. Tra il tempo 2 e il tempo 2,5 la mia posizione è rimasta ferma a 150 km, il che vuol dire che per questa mezz'ora non ho viaggiato: in effetti ero fermo in autogrill. Dunque i tratti orizzontali nei diagrammi orari ci dicono ove il corpo sia rimasto fermo. Se provo a calcolare la velocità media tra 2 e 2,5 ore ho conferma di quanto detto: v media = 150 150 km s km = =0 t 2,5 2 h h Ora cerchiamo di capire il significato fisico di due tratti diversamente inclinati, come il tratto tra 1 e 2 ore e quello tra 3 e 4 ore, entrambi corrispondenti a t pari ad 1 ora. Nel primo tratto percorro una distanza s (150 – 80) km = 70 km; nel secondo tratto percorro una distanza s (340 – 220) km = 120 km. A parità di tempo (1 ora) percorro più strada nel tratto più inclinato, il che vuol dire che l'inclinazione dei segmenti nel diagramma orario è direttamente collegata alla velocità media di percorrenza. Verifichiamolo subito: v media 1 2 = 150 80 km s km = = 70 t 2 1 h h v media 3 4 = 340 220 km s km = =120 t 4 3 h h Tutto questo non è una novità se notiamo che calcolare s/ t equivale a fare ovvero a calcolare il coefficiente angolare dei segmenti che uniscono i punti. s v positiva alta v positiva v nulla v negativa t y/ x, È noto che tanto più il coefficiente angolare di una retta è grande, tanto più la retta è verticale e che le rette con coefficiente angolare zero sono quelle orizzontali. Abbiamo ricavato qualcosa di prezioso: il coefficiente angolare dei segmenti nei diagrammi s/t (concetto matematico) equivale alla velocità media di percorrenza (concetto tutto fisico). Da notare che i coefficienti angolari negativi (che corrispondono ai segmenti inclinati in direzione alto-sinistra/basso-destra) sono associati a velocità negative, ovvero a corpi che “tornano indietro”. v negativa alta Proviamo a risolvere questo problema tratto da “FISICA a cura del PSSC” ed. Zanichelli. LA VELOCITA' ISTANTANEA La velocità media definita precedentemente dà un'idea della velocità di un corpo tra due istanti di tempo t1 e t2. Se la velocità media tra 3 e 4 ore è stata di 120 km/h, vuol dire che in quell'intervallo di tempo (1 ora) ho percorso 120 km; nessuno mi garantisce però che per tutto il tempo io abbia mantenuto una velocità costante e pari a 120 Km/h! Potrei benissimo aver accelerato durante i sorpassi e frenato per non tamponare qualche camion! La velocità istantanea, invece, è la grandezza fisica che rende conto della velocità in ogni singolo istante, ed è quella che possiamo leggere sul tachimetro dell'automobile mentre stiamo viaggiando. La definizione fisica di velocità istantanea pone qualche difficoltà. Bisogna partire dal concetto di velocità media: s s 2 s1 = t t 2 t1 e considerare il secondo tempo (t2) il più possibile vicino a t1 (nel qual caso t è un numero piccolissimo, diciamo vicino a zero). Così facendo, la velocità media che ricaviamo dipende ancora da t1 e t2, ma t2 è così vicino a t1 da risultarne indistinguibile. v media = La velocità ricavata in questo modo è la velocità istantanea all'istante t1. v istant t 1 = s s2 = t t2 s1 , quando t2 “tende” a t1. t1 Sul diagramma orario il fatto di scegliere punti con t1 e t2 molto vicini, corrisponde ad avere punti sul grafico vicinissimi. La velocità istantanea è il coefficiente angolare (pendenza) del segmentino che congiunge questi due punti molto vicini. Siccome la retta che contiene questo segmentino è detta “tangente” al diagramma orario nel punto t1, possiamo dire che la velocità istantanea sul diagramma orario coincide con il coefficiente angolare della tangente al grafico. Per determinare questo coefficiente angolare, dovremo scegliere sulla retta tangente due punti qualsiasi e poi fare il solito ( y/ x). Si noti (pendenza negativa) che il moto e a “marcia indietro”. s 10 v 10 = 5 7 10 12 t 10 5 km s km = = 1 t 7 12 h h