CARATTERISTICHE DI ALCUNE TRA LE PIU’ IMPORTANTI PIANTE PRESENTI NEL TERRITORIO MOTTOLESE I volontari del Servizio Civile: P.M.ROBERTA FRASCELLA MARIA GRAZIA TINELLI ALESSANDRA CRISTOFALO ANNA PUTIGNANO ADDOLORATA GRECO COSIMO ERRICO INTRODUZIONE Perlustrando il territorio di Mottola relativamente al progetto di Servizio Civile Nazionale, “La tutela dell’ambiente è il nostro futuro”, abbiamo potuto scoprire e ammirare chilometri di boschi (di pino o di quercia) e ampie zone di macchia mediterranea spontanea. Acanto, alloro, asparago, cappero, salvia, rosmarino: sono queste alcune delle piante che vivono nel nostro territorio e che abbiamo scoperto avere proprietà benefiche e terapeutiche. L´uso delle piante come terapia per le varie malattie è antichissimo, probabilmente risale alla preistoria, periodo in cui l’uomo cibandosi di bacche e radici spontanee, sperimentò casualmente i loro effetti curativi o , al contrario, i loro effetti tossici. Nell’antichità, talvolta, l’utilizzo delle piante era associata a riti magici o religiosi, infatti, spesso la loro raccolta, preparazione e somministrazione, era riservata a varie figure rilevanti all’interno della comunità quali streghe, maghi, sacerdoti, le cui conoscenze derivavano da una lunga tradizione orale. Frequente è, poi, anche la loro associazione con la mitologia come l’acanto è legata al dio Apollo. Come la frutta, anche i fiori e le piante sono ricchi di fibre, sali minerali e vitamine, che agiscono come potenti antiossidanti contro i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento. Inoltre, i loro principi attivi, contenuti nel bocciolo, nelle foglie o nel gambo, possono agire in maniera specifica su singoli organi o apparati del nostro organismo. Gli estratti fitoterapici, ad esempio, sono ricavati da erbe mediche e fiori che vengono lavorati, essiccati o macerati per ottenere dei rimedi naturali a scopi terapeutici. Il progresso della scienza ha permesso lo sviluppo di nuove tecniche estrattive e di analisi che hanno consentito ai ricercatori di trasformare l’interesse per le piante terapeutiche in una disciplina vera e propria, basata su evidenze scientifiche. La 1 fitoterapia moderna, che spesso prende spunto dalla tradizione popolare, ha come obiettivo l’utilizzo di piante sicure, efficaci e con scarsi effetti collaterali attraverso una serie di studi sperimentali che ne individuano ed isolano i principali costituenti chimici, il loro effetto, il loro meccanismo d’azione e di tossicità. Ma analizziamo più da vicino le piante presenti nella macchia mediterranea di Mottola imparando così a identificarle e conoscerne i loro benefici e utilizzi, ritornando magari anche indietro nel tempo o trovandone traccia nella mitologia. 2 1.1 ACANTO Il nome deriva dal greco che significa “spina”, per le estremità appuntite delle foglie e delle capsule che racchiudono i semi. E’ una pianta dedicata a Marte che infonde il coraggio nei momenti difficili. Era considerato simbolo di verginità in quanto pianta spontanea che cresce in terra non coltivata; le sue foglie adornavano le vesti delle personalità più importanti e i capitelli delle colonne. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: Le foglie e le radici sono astringenti, detergenti, emollienti e vulnerarie. La pianta, che contiene buone quantità di sostanze mucillaginose e tannino, tradizionalmente è stata utilizzata per trattare lussazioni ed ustioni. Una pasta, ricavata dalla pianta, quando viene applicata sulle giunture lussate tende a normalizzare i muscoli ed i legamenti colpiti. Le foglie macinate sono state utilizzate per fare cataplasmi sulla pelle ustionata. Per uso interno la pianta ha proprietà emollienti e serve a trattare le mucose irritate del tratto gastrico e delle vie urinarie. Favorisce la fluidificazione del catarro bronchiale ed ha anche azione calmante ed astringente sull’intestino. L’infuso di foglie o di fiori stimola l'appetito, coadiuva la funzione del fegato e regolarizza la digestione. 3 1.2 CURIOSITA’ Nella mitologia greca, Apollo, dio del sole, tentò di rapire la bella ninfa Acantha, (dal greco ἄκανθα, spina) perché ella lo respingeva. La ninfa reagì graffiandolo in volto. Per vendicarsi il dio tramutò la ninfa nella pianta spinosa e amante del sole, che porta il suo nome ed è delegata a tenere lontano dai luoghi sacri le divinità maligne. Callimaco, architetto ateniese, nel 500 A.C., scolpiva i capitelli delle colonne con foglie d'acanto, da allora questi capitelli sono diventati l'emblema dello stile corinzio. Fin dall'antichità è ritenuta una difesa contro gli spiriti del male e adottata per proteggere le entrate dei luoghi consacrati, sepolcri e templi alle cui porte venivano appesi mazzetti di foglie acanto. Poi con il passare del tempo tali poteri furono attribuiti anche alla sua riproduzione in legno, pietra o marmo. L'acanto divenne l'elemento base decorativo di capitelli e di ogni fregio in strutture edificate a protezione di luogo sacro. La religione cattolica riprese questo uso a difesa delle cripte e delle urne, custodi delle reliquie dei santi, ossia dei defunti in grazia di Dio, l'Acanto divenne simbolo di resurrezione e di vita eterna. L' acanto simboleggia prestigio e benessere. 4 2.1 ALLORO Il termine laurus deriva dalla radice latina laudari (lodare) per evidenziare le proprietà curative della pianta . Originario dell'Asia minore, ha un'area di diffusione che comprende tutta l'Europa meridionale. Preferisce terreni soleggiati e ricchi. Le foglie sono ellittico-lanceolate, aromatiche, con margine ondulato, di colore verde-lucente nella pagina superiore, verde opaco inferiormente e brevemente spicciolate mentre i fiori piccoli, di colore giallo-verdastro e circondate da un involucro. Foglie e frutti si essiccano all'ombra in luogo ben aerato e si conservano in vasi di vetro. Conservati troppo a lungo perdono progressivamente aroma e proprietà. Le proprietà aromatiche sono date dagli oli essenziali particolarmente concentrati nelle foglie (dall'1 al 3%) più giovani e poste più in alto nella pianta e nelle bacche (dall'1 al 10%). I componenti degli oli essenziali responsabili della fragranza aromatica dell'alloro sono: geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, pinene. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: E' una pianta molto impiegata dalla tradizione popolare in un vasto campo di disturbi interni ed esterni ma soprattutto a carico dell' apparato gastroenterico e respiratorio. 5 Gli estratti possiedono le seguenti principali attività: digestive, antispasmodiche, antisettiche, espettoranti, diuretiche, emmenagoghe, antireumatiche. 2.2 CURIOSITA’ La mitologia greca racconta che Apollo, dio della medicina, si era innamorato della ninfa Daphne senza esserne corrisposto. Un giorno Daphne, inseguita da Apollo sul punto di esserne corrisposto, raggiunta invocò l'aiuto del padre (Peneo) che, per sottrarla al suo persecutore, la trasformò in pianta di alloro. Il dio, addolorato, dichiarò la pianta sacra e concesse le fronde soltanto ad insigni poeti ed eroi. Infatti con le ghirlande d'alloro si usava ornare la fronte dei vincitori olimpionici, imperatori e poeti; ancora oggi, agli studenti che concludono gli studi universitari, si conferisce la "laurea" (idealmente la corona d'alloro). 6 3.1 ASPARAGO PUNGENTE L’Asparago pungente o Asparago spinoso è una pianta perenne della famiglia Liliaceae, formante cespugli ramosissimi che si sviluppano da rizomi sotterranei striscianti; a maturità diventa legnosa ma con fusti giovani che si sviluppano in altezza diventando simili a liane che si abbarbicano alle piante vicine. Il nome generico ha una probabile derivazione dal greco 'sparassien' che significa strappare, per la presenza di spine. Alquanto semplice è l’origine dell’epiteto specifico acutifolius = foglie aguzze, che fa riferimento ai rami trasformati in foglie appuntite. Infatti l’Asparago ha foglie poco appariscenti poiché quelle strutture piccole, aghiformi con punta acuminata, riunite in mazzetti, non sono altro che i cladodi, cioè dei veri e propri rami modificati in modo da poter svolgere la fotosintesi che, diversamente, non viene svolta dalle foglie. Le vere foglie, invece, sono le squame ben visibili nei turioni (gli "asparagi"); questi sono commestibili e in seguito, accrescendosi e sviluppandosi, daranno vita alla cosiddetta asparagina. Più in dettaglio, sul fusto diventato adulto, si evidenziano alcune foglie lignificate il cui rostro acuto, alla base, diventa una sorta di aculeo rivolto verso il basso, ed è una strategia di difesa: assieme agli apici aculeati dei cladofilli rendono la pianta intoccabile da chiunque ne osi afferrare una qualsiasi parte, e impenetrabile al muso di molti mammiferi erbivori; alla spinescenza della pianta si aggiunge inoltre la coriacità dei fusti/rami; l'unica parte 7 vulnerabile sono i giovani turioni (dal latino turio, getto, gemma) che però sono spesso nascosti e protetti dai fusti, segno che la suddetta funzione protettiva è soprattutto dedicata a ché i medesimi alti e sottili germogli, possano rimanere integri nella fase di accrescimento più critica. È specie tipica dell’Europa meridionale in genere, nelle compagini dove predomina il Leccio, sulle pendici aride e sassose, nei terreni incolti, al margine di uliveti e nei territori percorsi da incendi. In particolare è specie molto interessante in quanto la sua presenza costituisce un elemento molto peculiare della macchia mediterranea in senso stretto, ma quando viene rinvenuta in siti non propriamente marittimi è indice che quegli stessi luoghi presentano caratteristiche climatiche mediterranee. In Italia l’Asparago pungente cresce in tutte le regioni italiane fino a 1300 m, ad eccezione di Valle d’Aosta e Trentino. Molto ricercati per l’uso culinario, la raccolta dei gustosi turioni, che spuntano alla fine dell'inverno fino a primavera inoltrata, diventa per i suoi estimatori un appuntamento rituale della stagione in corso. L’assunzione di asparagi selvatici porta con se una sgradevole conseguenza assai curiosa: nell'organismo, dopo il consumo alimentare si forma un metilcaptano, sostanza che viene eliminata attraverso le urine, conferendo loro un caratteristico odore penetrante e sgradevole! PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: Dato il loro alto contenuto di potassio, gli asparagi rappresentano un alimento molto utile al cuore e ai muscoli in generale; degno di considerazione il loro effetto diuretico a causa del rapporto potassio/azoto molto elevato e dell'asparagina, che oltretutto è responsabile del forte odore penetrante. Gli asparagi sono inoltre ipocalorici e apportano una quantità equilibrata di vitamine A, C e del gruppo B. Vengono consigliati per la cura di patologie reumatiche e problemi urinari. 8 3.2 CURIOSITA’ La commestibilità degli asparagi è conosciuta da moltissimo tempo. I Romani furono probabilmente i primi a selezionarne le varietà orticole dalle specie spontanee (oltre ad Asparagus acutifolius le più diffuse sono A. tenuifolius, A. maritimus, A. officinalis) come riferisce Plinio; essi erano usi andare in cerca dell’asparago nei porti del Mediterraneo in cui attraccavano, perché questo ortaggio, raccolto allo stato spontaneo, era considerato un ottimo ingrediente per le truppe, in quanto energetico e rinforzante; c’erano anche imbarcazioni chiamate “asparagus” proprio dal nome dell’ortaggio. 9 4.1 CISTUS INCANUS É un arbusto sempreverde alto da 30 cm ad 1 metro, che fiorisce da marzo a giugno con fiori di colore rosa intenso e per questo chiamato volgarmente rosola, mentre il suo nome specifico si riferisce all’aspetto biancastro delle foglie. Il nome Cistus deriva dal greco kistis che significa vescichetta, per indicare la forma rigonfia dei frutti. Cresce spontaneamente nelle macchie, nei prati aridi e nelle zone calcaree delle aree vicine al mare del bacino mediterraneo: Italia, Spagna, Grecia, Turchia, Creta e Nord Africa. Nel mondo antico la gommo-resina di Cisto è stata tra le prime sostanze impiegate come aromatizzante nel mondo cosmetico; attualmente è usato come fissativo e/o componente di fragranze in lozioni e profumi e come antirughe in formulazioni anti-age. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: Il laudano ottenuto dalla resina, è noto per l’effetto antisettico in grado di contrastare le infezioni batteriche, ed è usata in cosmetica per pelli impure o infiammate mentre per uso interno veniva usato già nell’antichità in situazioni di catarro e diarrea. 10 Nell’area mediterranea, nel Medio Oriente e nel Nord-Africa, questa pianta era anche molto apprezzata sotto forma di the ed impiegata in situazioni di febbre, diarrea, fastidi sulla pelle, reumatismi e altre problematiche legate all’infiammazione. Queste attività sono state successivamente attribuite all’estratto acquoso di Cistus incanus, il cui contenuto in polifenoli è tra i più elevati rispetto a qualsiasi altra pianta. La particolare composizione polifenolica, inoltre, lo differenzia e ne conferisce una spiccata attività antiossidante, antibatterica, antivirale, immunomodulante, spasmolitica, gastroprotettiva ed antinfiammatoria. Sembra che i polifenoli altamente polimerici di cui è ricco l’estratto acquoso del Cisto, interagiscano direttamente con i virus prevenendo il loro assorbimento nelle cellule e la loro moltiplicazione. 11 5.1 IL FICO D'INDIA Introdotto in Europa in età colombiana dagli spagnoli che lo importarono dal Messico, il fico d’India è presto diventato un elemento inscindibile nel panorama tipico del bacino del Mediterraneo, dove ha trovato le condizioni climatiche migliori per attecchire e svilupparsi . Introdotto in Europa in età colombiana dagli spagnoli che lo importarono dal Messico, il fico d’India è presto diventato un elemento inscindibile nel panorama tipico del bacino del Mediterraneo, dove ha trovato le condizioni climatiche migliori per attecchire e svilupparsi. I pregi di questo frutto sono legati a vari motivi: intanto le pale di ficodindia non hanno bisogno di essere trattate con antiparassitari e pertanto i suoi frutti possono essere considerati naturalmente “biologici”. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: consumare fichidindia rappresenta un’ottima cura naturale per l’intero organismo. Il fico d’india ha une levato valore nutrizionale: il frutto contiene fosforo, calcio e vitamina C e la polpa fresca è ricchissima di fruttosio, glucosio e saccarosio. Tra le più importanti proprietà del fico d’ India si segnala quella depurativa, ottima per aiutare l’espulsione dei calcoli renali, e quella coadiuvante nella cura dell’osteoporosi grazie alla quantità di ferro, calcio e fosforo contenuti in questo frutto. Il fico d’India è inoltre indicato anche quale integratore nelle diete dimagranti 12 per il suo grande apporto di fibre, che danno un senso di sazietà, e come reidratante e rivitalizzante per chi svolge attività fisica intensa, sia sportiva che lavorativa. 5.2 CURIOSITA’ Si dice che questo squisito frutto sia giunto in Europa con Cristoforo Colombo di ritorno dalle Americhe. Invece ancora prima, nell’827, i Saraceni lo importarono in Sicilia quando sbarcarono a Mazara. 13 6.1 L'ORTICA Appartenente alla famiglia delle Urticacee, ne esistono varie specie, tra le quali la piu' comune e' l'urtica dioica: pianta perenne dal fusto eretto e le foglie dentellate che puo' raggiungere il metro e mezzo di altezza e cresce spontaneamente nei boschi, vicino alle case e lungo i sentieri fino a 2400 m di altezza. Il nome urtica deriva dal latino urere, che significa bruciare. In realtà il tipico bruciore causato dallo sfregamento delle foglie di ortica sulla pelle e' indicativo delle doti curative di queste che aumentano l'ossigenazione con vasodilatazione locale. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: le foglie, sono ricchissime di sali minerali, specialmente ferro, fosforo, magnesio, calcio, silicio: elementi che ne fanno un ottimo diuretico e depurativo naturale; esse contengono anche vitamine A, C, K, acido formico e tannino. L'ortica ha proprietà antianemica: il ferro e la clorofilla di cui abbonda stimolano la produzione di globuli rossi, rendendola ideale per le anemie; e' ricostituente e tonificante (consigliata in caso di convalescenza, denutrizione ed esaurimento); depurativa e diuretica, ideale in caso di disturbi reumatici, artrite, gotta, calcoli renali. L'ortica ha inoltre una grande capacita' di alcalinizzare il sangue, facilitando l'eliminazione di residui acidi del metabolismo, strettamente legati a queste malattie. Facilita la digestione e la capacita' di assimilare i cibi, in quanto 14 contiene piccole quantità di creatina, ormone prodotto da alcune cellule del nostro intestino, che stimola la secrezione del succo pancreatico e la motilita' dello stomaco e della cistifellea. E' astringente (utile in caso di diarrea, colite o dissenteria); ipoglicemizzante (abbassa il livello di zuccheri nel sangue); galattogena (aumenta la secrezione del latte materno ed e' consigliata durante l'allattamento); ha effetto emolliente, ed e' usata nelle malattie croniche della pelle, specialmente per eczemi e acne; pulisce, rigenera e rende piu' bella la cute. Usata contro la caduta dei capelli, e' un ottimo antiforfora sottoforma di decotto, che si friziona direttamente sulla cute. 6.2 CURIOSITA’ Si pensa che il primo a utilizzare l’ortica sia stato Nabucodonosor re di Babilonia, che decise di nutrirsi di sola ortica per 7 anni per ritrovare la saggezza perduta. I soldati romani ne facevano un uso piu' traumatico: nei luoghi con clima rigido, si percuotevano il corpo con le ortiche poiche' l'urticazione aveva effetto riscaldante. Qualità, quest'ultima, che secondo la medicina popolare ne faceva un ottimo rimedio naturale per curare le parti del corpo colpite da affezioni reumatiche. Secondo alcune favole se la si tiene con le radici verso l'alto durante una notte di luna piena si puo' far passare la febbre a un ammalato semplicemente pronunciandone il nome, se ne apprezzano fin dal Medioevo le lunghe fibre contenute nel fusto che producono un tessuto resistente, alternativa efficace a cotone, canapa e lino. 15 7.1 IL GINEPRO Molto ramificato fin dalla base, può raggiungere anche l'altezza di due metri. Le foglie, raccolte in gruppetti di tre, sono lunghe un centimetro circa, appuntite e pungenti. Fiorisce in marzo e i suoi frutti usati nella fitoterapia si raccolgono in autunno (impiegano due anni a maturare). PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: Le bacche, grosse quanto un pisello, di colore nero-azzurro, hanno un sapore acidulo; contengono gineprina (un olio volatile che depone la canfora di ginepro), zucchero, resina, acetato di potassio e di calcio. Poiché facilitano l'eliminazione dell'acido urico, hanno dato ottimi risultati nella cura della calcolosi urinaria, dei reumatismi, della gotta, della albuminuria e di molte altre diffuse patologie. Il principio aromatico che si estrae mediante distillazione è antisettico e battericida. Per questo si hanno dei buoni effetti dei preparati galenici della pianta nelle affezioni croniche dei bronchi (nelle quali le bacche agiscono come sedativo), nelle malattie infettive delle vie urinarie e nelle cistiti croniche. Le bacche fresche, schiacciate e applicate come cataplasma, hanno avuto applicazioni nell'eczema, ulcere e piaghe. Con le bacche si prepara anche un unguento contro la scabbia 16 7.2 CURIOSITA’ Il Ginepro in greco è chiamato "arkeuthos" dal verbo "arkéo = respingere un nemico" infatti era considerato in grado di proteggere sia dalle malattie che dagli spiriti maligni questo grazie ai suoi rami spinosi. Il ginepro lo troviamo già presso i Romani, e Apicio lo elenca fra le spezie essenziali per un cuoco in quanto era considerato anche un sostituto popolare del pepe. Nel medioevo i suoi rametti godettero di buona fama, e alcuni sottolineano quanto fosse: “odorifero e buono per la carne allo spiedo, perché lascia dentro di essa il suo sapore”. Nelle credenze popolari il ginepro era consigliato, per le sue foglie pungenti, come rimedio contro le streghe, e di questa pianta doveva essere sia il bastone per girare la polenta, che un ramo appeso sopra la porta della casa o della stalla. 17 8.1 LA SALVIA La Salvia è un arbusto cespuglioso e sempreverde che cresce in tutto il bacino del Mediterraneo, specie in luoghi aridi e calcarei. Le foglie hanno un colore verde polveroso caratteristico, e tutta la pianta sprigiona un forte odore canforato penetrante, dovuto all'olio essenziale che la Salvia contiene. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: Le proprietà attribuite e riconosciute alla Salvia sono diverse. E' un buon emmenagogo ormonale, poiché è capace di regolarizzare il flusso mestruale e attenuare le eventuali manifestazioni dolorose; la sua azione ormonale di tipo estrogenico è utile anche per contrastare i disturbi della menopausa. Ha proprietà antiidrotiche, in quanto riduce l'eccessiva sudorazione di mani e ascelle, e può giovare anche in caso di sudori notturni dei convalescenti; a questo scopo viene utilizzata per fare bagni, maniluvi, pediluvi, a seconda della necessità; ma anche l'uso interno sotto forma di tisana, di tintura idroalcolica, o di olio essenziale è attivo contro l'eccessiva sudorazione e il beneficio dato da alcune somministrazioni può durare anche qualche giorno. La Salvia ha proprietà ipoglicemizzanti, antispasmodiche, eupeptiche, colagoghe e coleretiche, stimolanti generali, anticatarrali, e per questo è indicata come coadiuvante in caso di diabete, digestione lenta, senso di astenia, catarri bronchiali. Le sue proprietà antinfiammatorie ne fanno un ottimo rimedio come astringente, 18 antisettico e lenitivo per le infiammazioni delle gengive e delle mucose di tutta la bocca, inclusa la lingua, e della gola; a questo scopo viene utilizzata sotto forma di infusi o collutori per sciacqui e gargarismi. E' previsto anche un utilizzo cosmetico come dermopurificante, deodorante, stimolante e rassodante, in preparazioni che vengono impiegate per la cura della pelle e dei capelli grassi, per la pelle rilassata, nell'igiene dentaria. La tossicità della Salvia è da imputare soprattutto all'utilizzo improprio del suo olio essenziale che, come d'altronde tutti gli oli essenziali, va utilizzato con cautela, a dosi strettamente controllate e per periodi brevi. Si conosce infatti una reazione da intossicazione neurotossica acuta per alti dosaggi di olio essenziale; ma anche l'uso protratto a dosi normali può dare luogo a manifestazioni neurotossiche. La tossicità della Salvia si può manifestare anche con l'uso di preparati ad uso locale, come creme, oli da massaggio, per l'elevata lipofilia (affinità con i grassi, nei quali si scioglie completamente) degli oli essenziali, che vengono assorbiti attraverso la pelle o le mucose. 19 8.2 CURIOSITA’ La salvia è conosciuta e utilizzata sin dall’antichità, la usava Cleopatra per preparare filtri afrodisiaci. I latini la chiamavano erba sacra e le attribuivano capacità di curare il morso dei serpenti, a condizione che non fosse stata infettata dall’alito venefico dei rospi. Ritroviamo questa credenza nel “Decameron”. 20 9.1 ROSMARINO Non esiste casa di campagna che non possegga un cespuglio di rosmarino, così come molti balconi cittadini. E' una delle erbe aromatiche più antiche, da sempre è considerato sacro, Greci ed Egizi ne conoscevano già le virtù. Un ramoscello di rosmarino è stato trovato in una tomba egiziana, gelosamente custodito in un cofanetto di marmo a forma di scarabeo. L'origine del nome rosmarino crea anche una diatriba etimologica: c'è chi sostiene che derivi dal latino ros (rugiada) e marinus (marino), ma altri ne vedono una derivazione greca: rops (arbusto) e myrinòs (odoroso). PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: è uno stimolante, buono nei casi di astenia e debolezza generale, per alleviare lo stress da superlavoro fisico e intellettuale. Ha proprietà antisettiche, ha un buon effetto sugli stati influenzali e febbrili, calma l'apparato respiratorio nei casi di asma e tosse. Agisce sull'apparato digerente: è colagogo (facilita la produzione della bile), stomachico (facilita la digestione), carminativo (aiuta i movimenti peristaltici). Ha un buon effetto, infine, anche sull'apparato osseo, come antireumatico. Anche se l'uso gastronomico del rosmarino è prevalente su quello medicamentoso, il suo utilizzo in cucina ha anche, magari inconsapevolmente, un risvolto salutistico: 21 migliora la digestione dei cibi difficili da digerire, per cui non è necessario il sale,da tutto questo ne trae beneficio il nostro organismo. 9.2 CURIOSITA’ Una romantica quanto improbabile leggenda racconta che la regina Isabella d'Ungheria, vissuta nel 1300, ormai settantaduenne, malata di gotta, ricevette da un angelo la ricetta di una meravigliosa lozione di bellezza e salute. Dopo averla usata, la regina diventò sempre più bella e più giovane, tanto da essere chiesta in sposa dal re di Polonia. La lozione miracolosa, passata alla storia con i nomi di "Acqua della Regina Isabella" e "Liquore di Bellezza", altro non era che un distillato di rosmarino! 22 10.1 CAPPERO Il cappero è un piccolo arbusto sempreverde tipico dell’area mediterranea, composto da un tronco legnoso e da rami erbacei su cui si sviluppano foglioline verde scuro, ovali e carnose. Il cappero lo troviamo su pendii rocciosi e tra le spaccature della roccia ma è anche molto diffuso nei giardini come pianta ornamentale. Nel periodo estivo (giugno - settembre) sviluppa una fioritura affascinante, fiori bianchi con dei riflessi rosa e viola. La raccolta del cappero deve esser fatta prima che la pianta inizi la fioritura, i capperi più piccoli sono quelli qualitativamente migliori e ogni 10 giorni la pianta del cappero produrrà nuovi tapini (capperi). PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: i capperi sono una discreta fonte di proteine, vitamina A, vitamina E, vitamina C, vitamina K, riboflavina, folati, niacina, calcio, manganese, ferro, magnesio e rame. I capperi, specie quelli conservati sotto sale, andrebbero consumati con moderazione da chi soffre di ipertensione. Un recente lavoro scientifico, pubblicato sulla rivista internazionale Phytotherapy Research (2005, 19, 29 – 33) ha evidenziato le proprietà antiallergiche del cappero, i cui componenti sono in grado di esercitare un notevole effetto protettivo nei processi infiammatori scatenati da fattori allergizzanti, che nel caso della pelle possono essere costituiti da punture di insetti e di meduse, sudore, eccessiva sensibilizzazione al sole, allergie da contatto. 23 10.2 CURIOSITA’ Del cappero parlano Dioscoride e Galeno. I due celebri medici - secondo l'antica sapienza - indicavano la pianta come energico diuretico, ottima contro il mal di denti, e persino contro le durezze della milza e i “vermi dell' orecchio”. I farmacologi moderni non si curano più di indagare sulle sue virtù. 24 INDICE INTRODUZIONE pag. 1 1.1 Acanto pag. 3 1.2 Curiosità pag. 4 2.1 Alloro pag. 5 2.2 Curiosità pag. 6 3.1 Asparago pungente pag. 7 3.2 Curiosità pag. 9 4.1 Cistus Incanus pag. 10 5.1 Fico d’ India pag. 12 5.2 Curiosità pag. 13 6.1 Ortica pag. 14 6.2 Curiosità pag. 15 7.1 Ginepro pag. 16 7.2 Curiosità pag. 17 8.1 Salvia pag. 18 8.2 Curiosità pag. 20 9.1 Rosmarino pag. 21 9.2 Curiosità pag. 22 10.1 Cappero pag. 23 10.2 Curiosità pag. 24 INDICE pag. 25 25 26