16 blue intervista Teatro, la piazza dei nostri giorni Theatre: today’s equivalent of the piazza “La gente che lo frequenta ha voglia di incontrarsi e di scambiare idee tra un atto e l’altro” dice Carlo Repetti, da dieci anni direttore del Teatro Stabile di Genova, che è sempre riuscito a far quadrare i bilanci e a proporre cartelloni stimolanti. “Nonostante la crisi abbiamo sempre mantenuto inalterato il prezzo dei biglietti e gli spettatori sono aumentati, arrivando a 120 mila l’anno” “The people who come here want to meet and to mingle, to exchange ideas between one act and the other.” says Carlo Repetti, ten years as director of the Teatro Stabile di Genova. He always manages to balance his budgets while proposing stimulating programs. “In spite of the crisis, we haven’t changed the price of our tickets.” And people keep coming. 120,000 spectators attended the theatre’s performances last year Silvia Neonato ilanci in ordine e offerta culturale alta, che mescola tradizione e novità, Beckett e Paolini: questo garantisce Carlo Repetti, da dieci anni esatti direttore del Teatro Stabile di Genova, ai soci fondatori, ovvero Comune, Provincia e Regione Liguria. E naturalmente al pubblico, oltre 120 mila persone a Genova ogni anno (divise tra il Teatro della Corte e il vecchio, caro Duse), altre 150 mila in giro per i palcoscenici d’Italia, dove lo Stabile invia le proprie produzioni. “Il pubblico è importantissimo per noi. Per questo i prezzi dei biglietti sono inalterati da 11 anni e fino a che sarà possibile non li aumenteremo. E gli spettatori ci hanno risposto anche quest’anno: abbiamo avuto un aumento delle presenze. Perché io credo che nei momenti di difficoltà si abbia voglia di incontrarsi a teatro, di discutere tra un atto e l’altro, di parlarsi. Il teatro ha sostituito la piazza e in più è caldo, al coperto”. Genovese, 63 anni, (“I miei vecchi vengono da Cabella Ligure, Piemonte, ma io sono cresciuto a Genova”), in teatro lavora fin dal ’71. Finito il liceo classico, negli anni dell’università si è iscritto alla scuola di drammaturgia. Poi si è occupato di spettacoli per bambini e ufficio stampa. Infine è arrivato a progettare il cartellone e ideare, primo in B balanced balance sheet and a highlevel of culture that mixes tradition and novelty, Beckett and Paolini—this has been Carlo Repetti’s guarantee to the theatre, Teatro Stabile di Genova. For ten years now Repetti has been its director, working with the founding partners of this nationally famous theatre, namely the City of Genoa, the Province of Genoa, and the Region of Liguria. And naturally the theatre-going public - the over 120,000 spectators at the Stabile in Genoa each year, (between Teatro della Corte and its sister theatre, the Duse) and the over 150,000 people across Italy who come to attend the theatre’s traveling performances have accepted this guarantee with alacrity. “The public is very important for us. This is why the prices of our tickets have not gone up for the last 11 years. And we will do everything possible to keep them from going up, even though the request for our performances is so great that our audience numbers keep increasing. In spite of the economic crisis, people want to go to the theatre. They want to meet there, and discuss the play between one act and another. The theatre is a great substitute for the concept of the “piazza” in Italy, with of course the added advantage of having a roof over your head.” He comes from Genoa. He is 63 years old. (“My A intervista blue Carlo Repetti, genovese, 63 anni, è direttore del Teatro Stabile dal 2000. Già drammaturgo, responsabile culturale, direttore della Scuola di recitazione e vicedirettore del teatro, è stato anche assessore allo spettacolo, turismo, sport e commercio del Comune di Genova Carlo Repetti, 63, from Genoa has been the director of the Teatro Stabile since 2000. He is a playwright, and has been head of culture, director of the drama school, and vice-director of the theatre, as well as assessor for the City of Genoa for Spectacle, Tourism, Sports, and for Commerce 17 blue intervista Repetti insieme a Eros Pagni e Mariangela Melato (a sinistra) e Edoardo Sanguineti (sotto): prima della sua scomparsa dello scorso maggio, il poeta stava lavorando alla traduzione di Misura per misura di Shakespeare, in scena alla corte con la regia di Marco Sciaccaluga dal 15 ottobre. Nelle altre foto alcuni dei grandi del mondo dello spettacolo italiano lanciati dalla Scuola di recitazione dello Stabile: i genovesi Luca e Paolo e Tullio Solenghi 19 Repetti together with Eros Pagni and Mariangela Melato (at left), and Edoardo Sanguineti (below). The poet just before his death last May was working on the translation of Shakespeare’s “Measure for Measure”, which will be presented at the Teatro della Corte on October 15, directed by Marco Sciaccaluga. In the other photos, some of the stars of Italian theatre who have been launched on their careers by the Drama School of the Teatro Stabile: the Genoese comedians, Luca and Paolo and Tullio Solenghi Flickr/FR_Z 18 Italia - all’interno del ciclo di letture “Le grandi parole” - la lettura dei tre canti della Divina Commedia (1983-86). “Letture gratuite con grandi attori sempre al servizio del pubblico, che deve sentirsi a casa nel suo teatro cittadino. Così siamo arrivati al ciclo di quest’anno, “Fare gli italiani” (2010) che proseguirà anche nella prossima stagione”, spiega. Q u a n d o le g g e v a t e l a D i v i n a C o m m e d i a l a p o l iz i a d o v e v a t e n e r b u o n a l a g e n t e c h e no n p o t e v a e n t r a r e . Già, un successo enorme per tre anni, poi facemmo Montale e poi i discorsi di uomini celebri, conosciuti o che abbiamo di- parents were actually from Cabella Ligure in the Piedmont, but I grew up in Genoa.”) He has been working in the theatre since 1971. After Repetti finished his Classics High School, he studied drama while at university. Beginning with children’s shows and press offices, he came up with the idea, and organized in a cycle of readings called “The Great Words”, the reading of three “canti” from the Divine Comedy (1983-86), a first in Italy. “Free readings by great actors serving the public, feeling at home in their own city theatre.” This led to the concept of this year’s cycle, “Making Italians” (2010) which he explains, will continue next season. menticato: quello di Mandela ai giudici quando lo condannarono. O un discorso degli anni Trenta di Hitler che già conteneva molte posizioni antiebraiche o quelli populisti di Evita Peron che incendiava le piazze. E il pubblico viene, appunto parla negli intervalli, si scambia idee, confronta il passato e l’attualità mentre la politica e le altre forze sociali segnano il passo. C ome v a la s cuol a di teat ro? Bene, sono dieci iscritti all’anno con obbligo di frequenza per un triennio. Non pagano, ma devono mantenersi. Però dallo Stabile di Genova sono usciti tanti attori di successo. Ad esempio i maggiori comici italiani degli ultimi anni: Crozza, Signoris, Solenghi, Luca e Paolo, Olcese e Margiotta, Dighero, Cesena… Ottimi attori di teatro, ma che trovano spazio anche in tv e al cinema. A parte i comici, abbiamo oggi una trentina di attori tra i 20 e i 45 anni che sono considerati tra i migliori sulla piazza. Dopo quella di Squarzina e Chiesa negli anni ’70, in questi dieci anni abbiamo ricostituito una compagni molto forte, che ci permet- When you were reading the Divine Comedy, the police had to be called in to hold back the crowds. “Well, yes. It was a great success. And for three years. Then we did Montale [the Genoese poet who won the Nobel Prize for literature], and then forgotten or remembered speeches of famous people, like Mandela’s speech to the judges who condemned him. We did one of Hitler’s speeches from the thirties, against the Jews, a couple of populist speeches by Evita Peron, that set the people alight. And our audience came and came. They chatted about us in the intervals, talked about what they had just heard, exchanged ideas, confronted the past and the present. Politics and other social forces follow naturally after.” How is you theatre school going? Let’s see, there are ten students per year who have to attend at least a semester. They don’t pay us, but they have to support themselves. Our theatre, Stabile di Genova, has produced many successful actors, including some of Italy’s best comic actors: Crozza, Signoris, Solenghi, Luca and Paolo, Olcese and Da Mel a to a Pa ol i ni t ra tra di zi o ne e nov i tà From M el at o t o Paol i ni : B et ween the Tra di ti o nal and t he Ne w Il 12 ottobre debutta al Duse “Questa sera si recita a soggetto” di Pirandello realizzata da Gank, una delle compagnie costituita da ex allievi dello Stabile che, quando non sono impegnati col teatro, producono in proprio. Poi il 15 la prima alla Corte con Eros Pagni che interpreta “Misura per misura” di Shakespeare. Ma l’annata, vivace come sempre, prevede 44 spettacoli di cui 11 di produzione propria più due riprese in tournée (A corpo morto di Vittorio Franceschi e Aspettando Godot di Samuel Beckett). Tra gli altri sono previsti la Melato che fa Ibsen con la regia di Marco Sciaccaluga e Giampiero Alloiso, che racconta la vita di Umberto Bindi in La musica è infinita, per il quale ha trovato anche musiche inedite del musicista scomparso…Poi c’è un testo nuovo di Andrea Liberovici, mentre tornano Glauco Mauri, Marco Paolini, Ovadia e Laura Curino con un lavoro su Enrico Mattei. C’è un Garcia Lorca del Piccolo di Milano, a Natale Lello Arena interpreta Scapetta, mentre il Teatro del Piemonte propone Donne informati dei fatti di Carlo Fruttero. On October 12, Pirandello’s “Questa sera si recita a soggetto” (Tonight We Will Recite by Subject) will make its debut with Gank, a company made up of Teatro Stabile ex-alumi. When they are not busy in the theatre, they are busy making their own productions. Then on the 15th, the Corte will present Shakespeare’s “Measure for Measure”. This year’s offering is of 44 shows, of which 11 are their own productions, and 2 are taken from their touring shows (A corpo morto by Vittorio Franceschi and Waiting for Godot by Samuel Beckett). Among the plays are Ibsen—featuring the immortal Melato, directed by Marco Sciaccaluga—and Giampiero Alloiso, who tells of the life of Umberto Bindi in La musica è infinita, (The Music Never Ends), which actually features some of the composer’s unpublished works. Then there is a new text by Andrea Liberovici; Glauco Mauri, Marco Paolini, Ovadia and Laura Curino will be back in a new play by Enrico Mattei; there’s a Garcia Lorca from the Piccolo of Milan; at Christmas Lello Arena will play Scapetta; and the Teatro del Piemonte proposes Donne informati dei fatti (Women Informed of the Facts) by Carlo Fruttero. 20 blue intervista Marco Paolini, una delle star del tabellone 2010-2011, sul palco genovese a marzo Marco Paolini, one of the stars of 2010-2011, on the stage at the Genovese in March intervista blue te di fare ad esempio i lavori di Shakespeare, che prevedono tanti attori e tanti denari: noi riceviamo denaro pubblico, dobbiamo fare lavorare i giovani e poi fare i classici, anche se hanno costi alti. A propos ito, ci fa ccia qual che es empi o di q u a n t o s i p a g a u n b i g l i e t t o q u es t a s t a g io n e ? Il costo di un singolo spettacolo di primo settore va dai 15,49 euro degli abbonati agli 8 euro per i giovani. Poi c’è chi ha una riduzione e spende 12,90. Gli abbonamenti partono da 139 euro quelli ridotti (scuole, aziende, circoscrizioni, associazioni) che danno diritto a vedere ben 15 spettacoli. Mi sembrano prezzi alla portata di molti, se non proprio di tutti. Q ua n t i d i p e n d e n t i s i e t e ? Tra fissi e stagionali circa 150, di cui un centinaio con contratto stabile. Nella programmazione mi danno una mano il nostro unico regista stabile Marco Sciaccaluga, la segretaria generale Anna Nano e Aldo Vigano, consulente da sempre. H a f a t t o q u e l l o c h e d e s i d e ra v a , n o ? Sì, prima la grande scuola di teatro con Chiesa e Squarzina, poi una bella esperienza politica di amministratore comunale. Sono stato assessore alla cultura con la giunta di Burlando e Merlo dal ’90 al ’93 e poi con Beppe Pericu dal ’97 al 2000, l’anno in cui ho avuto la direzione dello Stabile. Sono stati anni buoni, prima le Colombiane, poi Genova capitale europea della Cultura: con i fondi dello Stato sono state liberate la zona del Porto Antico e creato l’Acquario, si è trasformato il volto della città restaurando gli antichi Margiotta, Dighero, Cesena… Great actors for the theatre, but they have also done well on TV and in the movies. In addition to our comedians, we have today about thirty actors between the ages of 20 and 45 who are considered to be among the best in Italy. After Squarzina and Chiesa in the seventies, during the last ten years we have put together a very strong company which lets us do things like, for example, Shakespeare, which needs lots of actors and lots of money. Since we are the recipients of public funds, we must give work to the younger generation and do the classics, even if the costs are high. Speaking of costs, can you give us an example of ticket pricing this season? A ticket for a one night show in the best section for those with a subscription only costs 15.49 euros; for those with special discounts, 12.90; and for students we offer an 8 euro special. Season’s tickets start from 139 euros for those who have special discounts (schools, companies, clubs, associations) with 15 shows to choose from. How many are y ou? That is, how many people does it take to run a theatre? Between permanent and seasonal employees, about 150. Say about a hundred people have a steady contract. To put together the program our only continuous director, Marco Sciaccaluga, Anna Nano, and our permanent consultant, Aldo Vigano, all help me out. Well, you did what you wanted to do, right? Yes. First with the great theatre school under Chiesa and Squarzina. Then a nice little political experience as a city administrator - I was Assessor for Culture under the junta of Burlando and Merlo in 1990 and 1993, and then under [Mayor] Beppe Pericu from 1997 until 2000, the year I took over the Teatro Stabile. Those were good years. First came the Columbian Exposition, then Genoa as the European Capital for Culture - the funds we were given got us the Aquarium and cleaned up the area of the old port. We changed the face of the city, renovating the old facades of the ancient palaces, converting heavy industry areas into something lighter…I feel that so many things were done for the city. palazzi e convertendo le aree dimesse dall’industria pesante per puntare su quella leggera. Mi sembra si siano fatte tante cose per la città. Q u e s t ’ a nn o p e r ò i l F us , F o nd o u n i c o s t a t a l e d el l o s p e t t a c o l o s i è ri d o t t o a l l ’ o s s o . Negli ultimi anni il denaro pubblico è sceso inesorabilmente, quest’anno dell’8 per cento, ma se guardiamo al valore del denaro il taglio è stato, negli ultimi 25 anni, del 50 per cento. Ciononostante da dieci anni chiudo i bilanci in pareggio. C o s a l e m a n ca ? Niente, ho paura a dirlo. Ho tre figli di 23, 21 e 14 anni. E finalmente ho scritto il mio primo romanzo, che uscirà a marzo per Einaudi. Tutta la vita che sogno di scrivere in prosa e non solo per il teatro che pure mi ha dato soddisfazione perché alcuni miei lavori sono stati rappresentati. Come Carlo non mi manca niente, come genovese… C o m e g en o v e s e c o s a v o r re b b e ? Che la Liguria allargasse i suoi orizzonti, che allargasse il suo territorio nell’Alessandrino, nel Novese e poi ancora più in là. Lo stiamo facendo con la Fondazione di Palazzo Ducale e l’Acquario, progettiamo più in grande, ma non basta ancora. b But this year Fus, the state funds for theatre, have been pared to the bone. In the last few years public funding has really dropped. This year by 8% officially, but if you look at the value of money, in the last 25 years, funding has dropped more like 50 percent. But all the same, I am closing my budget without a deficit. What are you missing in your life? Nothing. Though I’m a bit afraid to say it out loud. I have three children, aged 23, 21, and 14. I’ve finally managed to write my first novel, that will be published by Einaudi in March. All my life I have been dreaming of writing prose, and not just for the theatre— though that has given me a great deal of satisfaction, because some of my works have been run on the stage. With respect to Carlo, that is to myself, I don’t wish for anything more. With respect to Genoa… As a Genoese what do you wish for? I would like to see Liguria expand her horizons. She needs to look beyond her territory towards Alessandria, and the Novene, and even further. We’re working on it at the foundation, Fondazione di Palazzo Ducale e l’Acquario. We’re working on a greater scale, but it is still not enough. b Fondato nel 1951, per oltre quarant'anni diretto da Ivo Chiesa, in origine lo Stabile di Genova andava in scena sul palco di due teatri: il Politeama Genovese (poi ceduto a gestione privata) e il Teatro Duse. Risale al 1991 la costruzione dell'attuale sede principale dello Stabile, il Teatro della Corte di Corte Lambruschini Founded in 1951, and for over forty years directed by Ivo Chiesa, the Teatro Stabile di Genova divided its performances into two physical theatres: Politeama Genovese (which was later taken over privately) and Teatro Duse. Its actual home, Teatro della Corte di Corte Lambruschini, was built in 1991 21