STATUTO della Società Cooperativa per azioni Confidi MUTUALCREDITO - Società Cooperativa di garanzia collettiva dei fidi TITOLO I Costituzione - Denominazione e scopo mutualistico Principi ispiratori - Sede - Competenza Territoriale - Durata Art. 1 Denominazione E' costituita una Società Cooperativa per azioni denominata “Confidi Mutualcredito – società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi (la Società). La Società può anche essere più brevemente denominata "Confidi Mutualcredito s.c.". La Società cooperativa per azioni “Confidi Mutualcredito – società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi ” è una società cooperativa a mutualità prevalente. La Società cooperativa per azioni “Confidi Mutualcredito – società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi è un intermediario di garanzia istituito ai sensi dell’articolo 13 della Legge 24 novembre 2003 n. 326 (Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 30 settembre 2003 n.269). Art. 2 Principi ispiratori - Normativa di riferimento Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira e si riferisce alla normativa sulle cooperative e sulla mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire e assistere le imprese socie nelle loro attività economiche supportandole nelle operazioni di accesso al credito e dei servizi ad essa connessi e strumentali. La Cooperativa ispira la propria attività ai valori della responsabilità sociale d’impresa (Corporate Social Responsability-CSR) impegnandosi nel contribuire ad una crescita economica sostenibile del territorio in cui opera, accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale. La Società contribuisce e sostiene le attività di Associazioni e Fondazioni Onlus impegnate nell’aiuto a persone svantaggiate, in difficoltà economiche ed in condizione di disagio sociale. Art. 3 Sede e Competenza territoriale La Società ha sede in Pescara. La Società ha competenza territoriale su tutto il territorio nazionale italiano. Il Consiglio di Amministrazione può istituire, o sopprimere, sedi secondarie, succursali, agenzie, filiali, sportelli ed uffici, acquisendo, quando necessario, l’autorizzazione della Banca d’Italia. Art. 4 Adesione alle Associazioni e Fondi interconsortili di garanzia La Società può aderire alle Associazioni Nazionali di rappresentanza e tutela delle cooperative riconosciute dal Ministero della Previdenza Sociale, ai suoi organismi periferici nella cui giurisdizione ha la propria sede sociale ed alle sue articolazioni di categoria o settore. La Società può aderire a fondi di garanzia interconsortile destinati alla prestazione di controgaranzie e co-garanzie ai confidi. La Società potrà associarsi ad altre cooperative e consorzi per rendere più efficace la propria azione, purché ciò risulti compatibile con l’oggetto sociale. La Società può inoltre aderire e partecipare ad altri organismi economici, associativi o sindacali di rappresentanza dei datori di lavoro e/o che si propongono iniziative di attività mutualistiche e cooperativistiche. La Società, infine, può aderire alla Federazione delle BCC di Abruzzo e Molise e per il tramite di questa alla Federazione Nazionale e alla Associazione nazionale di rappresentanza del movimento cooperativo alla quale questa, a sua volta, aderisce. La società potrà avvalersi dei servizi bancari e finanziari offerti dagli organismi da questi promossi. Art. 5 Durata La durata della Società è fissata al 31 dicembre 2070 e potrà essere prorogata una o più volte con delibera dell'Assemblea Straordinaria. TITOLO II Soci e sostenitori Art. 6 Ammissibilità a socio Possono essere ammessi a socio le piccole e medie imprese (PMI) industriali, commerciali, turistiche e di servizi, le imprese artigiane e agricole, come definite dalla disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato a favore delle PMI. Rientrano tra i soci anche i soggetti iscritti in albi professionali e le associazioni professionali, nella misura in cui svolgono un’attività economica e sempre che rispettino i limiti dimensionali relativi alla PMI. Rientrano nella categorie delle PMI tutte le imprese, così come definite dalla raccomandazione della Commissione del 6.5.2003, n. 2003/361/CE, che hanno: meno di 250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro, a livello individuale o consolidato, secondo i criteri stabiliti dai provvedimenti attuativi della richiamata Raccomandazione. Alla Società possono partecipare anche imprese di maggiori dimensioni rientranti nei limiti dimensionali determinati dalla Unione Europea ai fini degli interventi agevolati della Banca Europea degli Investimenti (BEI) a favore delle piccole e medie imprese, purché complessivamente non rappresentino più di un sesto della totalità delle imprese socie. Gli Enti pubblici e privati e le imprese di maggiori dimensioni prive dei requisiti per essere soci, possono sostenere l'attività della Società attraverso contributi e garanzie non finalizzati a singole operazioni. Essi non divengono soci, nè fruiscono delle attività sociali, ma i loro rappresentanti partecipano agli organi elettivi della Società con le modalità previste dai successivi articoli. È fatto obbligo al socio di comunicare ogni variazione che comporti il venir meno dei requisiti di cui al comma precedente. I soci diversi dalle persone fisiche devono designare per iscritto la persona fisica, scelta tra gli Amministratori, autorizzata a rappresentarli; qualsiasi modificazione a detta designazione è inopponibile alla Società, finché non sia stata ad essa formalmente comunicata. I rappresentanti legali dei soci e quelli designati ai sensi del comma precedente esercitano tutti i diritti sociali spettanti ai loro rappresentati, ma non sono eleggibili, in tale veste, alle cariche sociali. Il numero dei soci, non inferiore al limite di legge, è illimitato. La quota di partecipazione di ciascun socio non può essere superiore: a 50 mila euro o altro limite fissato dalla legge, al 20 per cento del fondo consortile o del capitale sociale, né inferiore a 250,00 euro. Art. 7 Limitazioni all’acquisto della qualità di socio Non possono far parte della Società i soggetti che: a) siano interdetti, inabilitati, falliti; b) non siano in possesso dei requisiti determinati ai sensi del D. Lgs. 1° settembre 1993, n. 385; c) svolgano, a giudizio del Consiglio di Amministrazione, attività in concorrenza con la Società; d) siano, a giudizio del Consiglio di Amministrazione, inadempienti verso la Società o abbiano costretto quest’ultima ad atti giudiziari per l’adempimento di obbligazioni da essi assunte nei suoi confronti. Art. 8 Procedura di ammissione a socio Per l'ammissione a socio, l'aspirante socio deve presentare al Consiglio di Amministrazione una domanda scritta contenente, oltre al numero delle azioni richieste in sottoscrizione o acquistate, le informazioni e dichiarazioni dovute ai sensi del presente statuto o richieste dalla Società in via generale. Il Consiglio di Amministrazione decide sulla richiesta di ammissione entro il termine di novanta giorni dal suo ricevimento e, in caso di accoglimento, verificato il versamento integrale dell'importo delle azioni sottoscritte e dell’eventuale sovrapprezzo, provvede immediatamente alla comunicazione all’interessato della delibera di ammissione e all’annotazione di quest’ultima nel libro dei soci. La qualità di socio si acquista a far data dalla annotazione predetta. Sono necessarie altresì le autorizzazioni di cui all’art.19 DLGS 385/1993 (TUB) nel caso di acquisizione di partecipazioni rilevanti. Nessun socio può possedere azioni per un valore nominale complessivo eccedente i limiti fissati dalla legge. La quota di partecipazione di ciascun socio non può essere inferiore a 250 euro pari a numero 10 azioni Gli Amministratori nella relazione al bilancio illustrano le ragioni delle determinazioni assunte con riguardo all’ammissione di nuovi soci. Art. 9 Diritti e doveri dei soci I soci, che a norma delle disposizioni precedenti sono stati ammessi nella Società ed iscritti nel libro soci, esercitano i diritti sociali e patrimoniali previsti dalla legge e dal presente statuto I soci hanno l'obbligo di osservare lo statuto, i regolamenti e le deliberazioni degli organi sociali, di versare alla società le somme dovute in relazione alla garanzia prestata, di collaborare al buon andamento della Società, operando con essa, partecipando all'Assemblea e favorendo in ogni modo gli interessi sociali. 2. I soci sono in particolare obbligati a: a. versare alla Società commissioni sulle operazioni assistite dalle garanzie collettive, da utilizzare prioritariamente per coprire le spese istruttorie e di gestione della Società, nelle misure stabilite dall’Organo amministrativo in relazione alle varie tipologie di operazioni. b. versare, all’atto della concessione del credito ed in relazione al tipo di operazione assistita dalle garanzie collettive, ulteriori somme di denaro destinate alla formazione della riserva per fondi rischi indisponibili e/o sottoscrizione di ulteriori quote di capitale sociale nei limiti e con le modalità previsti dai regolamenti interni. c. rilasciare un’autorizzazione alle banche e agli altri enti finanziari convenzionati per consentire a questi ultimi di accreditare direttamente alla Società le suddette somme; d. a corrispondere, in proporzione agli affidamenti concessi e/o in essere, nuove somme di denaro alla Società a titolo di contributo e/o quote di capitale, al fine di consentire alla Società di sviluppare/proseguire l’attività rispettando i requisiti patrimoniali minimi obbligatori previsti dal D. Lgs. 1° settembre 1993, n. 385 (TUB) e dalla normativa di vigilanza Banca d’Italia. e. versare nei casi di cui al comma 15 art.13 L326/2003 nuove somme di denaro a titolo di contributo e/o quote di capitale in misura tale da ridurre la eventuale perdita a meno di un terzo o, in qualità di intermediario finanziario ex art. 107 TUB, a ridurre la eventuale perdita in misura tale da garantire alla società il rispetto dei requisiti patrimoniali obbligatori previsti dalla normativa di vigilanza Banca d’Italia. f. I soci beneficiari di contributi pubblici riscossi tramite la Società, dovranno versare un contributo annuale destinato a contribuire alla copertura delle ulteriori spese rimaste a carico della Società per la gestione di contributi pubblici a beneficio dei soci. L’importo del contributo è fissato dal Consiglio di Amministrazione in sede di redazione del bilancio d’esercizio. Art. 10 Domiciliazione dei soci I soci, per quanto concerne ogni rapporto con la Società e ad ogni effetto di legge e del presente statuto, si ritengono domiciliati all'indirizzo risultante dal libro dei soci. Art. 11 Perdita della qualità di socio La qualità di socio si perde con la morte, col recesso e con l'esclusione. Art. 12 Morte del socio In caso di morte del socio gli eredi, nel termine di un anno dalla data del decesso del de cuius, hanno diritto al rimborso delle azioni secondo le disposizioni dell’articolo che segue; se provvisti dei requisiti per l’ammissione alla società possono richiedere il subentro nella partecipazione del socio deceduto. L’evento morte del socio persona fisica è equiparata alle vicende estintive dei soci persona giuridica. In quest’ultimo caso il termine di un anno di cui al primo comma decorre dalla data in cui si verifica l’estinzione della persona giuridica. Art. 13 Recesso del socio Il socio può recedere dalla Società, oltre che nei casi previsti dalla legge, qualora non abbia concorso alle deliberazioni riguardanti: a) la modifica della clausola dell’oggetto sociale, quando consente un cambiamento dall’attività principale di garanzia collettiva dei fidi; b) il trasferimento della sede sociale all’estero; c) la revoca dello stato di liquidazione; d) la fusione con banche con l’unica eccezione della Banca di garanzia Il recesso non può essere parziale. La dichiarazione di recesso deve essere comunicata con lettera raccomandata alla Società ed è esaminata dal Consiglio di Amministrazione nel termine di sessanta giorni dal ricevimento. Se non sussistono i presupposti per il recesso, gli amministratori devono darne immediata comunicazione al socio che, entro sessanta giorni dal ricevimento della comunicazione, può proporre opposizione innanzi al Tribunale. Il recesso ha effetto per quanto riguarda il rapporto sociale dalla comunicazione del provvedimento di accoglimento della domanda. Con riferimento ai rapporti mutualistici il recesso ha effetto con la chiusura dell'esercizio in corso, se comunicato tre mesi prima, e, in caso contrario, con la chiusura dell'esercizio successivo. Il recesso non può essere esercitato, e la relativa richiesta non ha comunque effetto, prima che il socio abbia adempiuto tutte le sue obbligazioni verso la Società. Il recesso non può essere esercitato e la relativa richiesta non ha comunque effetto qualora lo stesso non sia compatibile con la situazione tecnica del Confidi ed in particolare con il rispetto dei requisiti patrimoniali minimi obbligatori, previsti dal D. Lgs. 1° settembre 1993, n. 385 (TUB) e dalla normativa di vigilanza Banca d’Italia, che consentono alla Società di proseguire l’attività. Art. 14 Esclusione del socio Il Consiglio di Amministrazione, previo accertamento delle circostanze che seguono, pronuncia l’esclusione dei soci: - che siano privi dei requisiti di cui all'art. 6, nonché quelli che vengano a trovarsi nelle condizioni di cui alle lett. a) e b) dell'art. 7; - nei cui confronti sia stata pronunciata, in primo grado, sentenza di condanna a seguito dell'esercizio dell'azione di responsabilità nella loro qualità di Amministratori, di Sindaci o di direttori. Il Consiglio di Amministrazione, con deliberazione presa a maggioranza dei suoi componenti, può altresì escludere dalla Società il socio che: a) abbia arrecato in qualsiasi modo danno alla Società o svolga attività in concorrenza con la stessa; b) sia gravemente inadempiente alle obbligazioni derivanti dal contratto sociale e a quelle assunte quale cliente della Società ed abbia quindi costretto la Società ad assumere provvedimenti conseguenti. c) abbia mostrato, nonostante specifico richiamo del Consiglio di Amministrazione, palese e ripetuto disinteresse per l’attività della Società, omettendo di operare in modo significativo con essa. Il provvedimento di esclusione è comunicato al socio con lettera raccomandata ed è immediatamente esecutivo. Il socio può ricorrere, nel termine di trenta giorni dalla comunicazione, al Collegio dei Probiviri. Resta convenzionalmente esclusa la possibilità di sospensione del provvedimento impugnato. Contro l’esclusione il socio può proporre opposizione al tribunale. Art. 15 Liquidazione della quota del socio Il rimborso delle azioni ha luogo sulla base del bilancio dell’esercizio in cui si sono verificati il recesso, l’esclusione o la morte del socio. La liquidazione della partecipazione sociale, eventualmente ridotta in proporzione alle perdite imputabili al capitale, deve essere eseguito entro centottanta giorni dall'approvazione del bilancio stesso. Il socio receduto o escluso o gli aventi causa del socio defunto hanno diritto soltanto al rimborso del valore nominale delle azioni e del sovrapprezzo versato in sede di sottoscrizione delle azioni, detratti gli utilizzi per copertura di eventuali perdite quali risultano dai bilanci precedenti e da quello dell'esercizio in cui il rapporto sociale si è sciolto limitatamente al socio. Art. 16 Enti sostenitori Gli Enti pubblici e privati e le imprese prive dei requisiti per essere soci, che sostengono l’attività della Società attraverso contributi, garanzie non finalizzati a singole operazioni, sottoscrittori di strumenti finanziari imputabili a patrimonio, assumeranno la qualifica di Enti Sostenitori. I suddetti strumenti finanziari sono emessi dalla Società, ai sensi dell’articolo 2526 del codice civile, con delibera del Consiglio di Amministrazione a fronte di apporti imputabili a patrimonio. La sottoscrizione di strumenti finanziari non attribuisce agli Enti Sostenitori la qualità di socio. Agli stessi può essere riconosciuto un diritto economico limitato (remunerazione, restituzione capitale) disciplinato nel regolamento di emissione. Gli strumenti finanziari possono essere utilizzati, per la copertura delle perdite della Società, solo dopo il completo utilizzo delle riserve e del capitale sociale. In caso di scioglimento della Società gli Enti sostenitori hanno diritto al rimborso. Gli strumenti finanziari sono trasferibili con le limitazioni previsti nel menzionato regolamento. Ai sottoscrittori di strumenti finanziari,nel caso di acquisizione di partecipazioni rilevanti, si applica l’art. 19 del DLGS 385/1993 (TUB). Ai possessori di strumenti finanziari si applica l'art.2541 c.c e nel caso di possesso di partecipazioni rilevanti l’art.25 . del DLGS 385/1993 (TUB). I suddetti strumenti finanziari sono imputati a patrimonio della Società, nei limiti e con le modalità previsti dalla legislazione vigente, dalle istruzioni della Banca d'Italia, dalla normativa in tema di bilanci, integrate dai principi contabili italiani ed, in assenza, da quelli internazionali applicabili in tema di classificazione e di imputazione a patrimonio netto. Il Consiglio di Amministrazione, che delibera l’emissione degli strumenti finanziari, fissa le modalità di riconoscimento dei diritti patrimoniali, le modalità e gli eventuali limiti di circolazione degli stessi nonchè le modalità e i termini entro cui l'apporto deve essere versato alla Società, prevedendo comunque che un importo non inferiore al 10% dell'apporto, sia versato al momento della sottoscrizione. Art. 17 Partecipazione degli enti sostenitori Gli Enti Sostenitori possono partecipare agli organi elettivi della Società attraverso i loro rappresentanti e con le modalità previste nei precedenti articoli. Fermo restando che la maggioranza dei membri di ciascun organo elettivo della Società è di spettanza dell’assemblea, gli enti sostenitori nominano i membri loro riservati dal presente statuto nell’apposita assemblea di cui all’art. 2541 c.c.. L’assemblea degli Enti Sostenitori nomina i membri del consiglio di amministrazione per un massimo di un terzo dell’intero consiglio ed un membro effettivo del collegio sindacale. I nomi dei suddetti membri devono essere elencati con il criterio della priorità e comunicati al presidente della Società prima dello svolgimento dell’assemblea dei soci. Ad ogni Ente in assemblea spetta un numero di voti proporzionato alla entità dei strumenti finanziari sottoscritti. La data di sottoscrizione deve essere trenta giorni prima dello svolgimento della assemblea. Ciascun ente avrà diritto alla nomina di un solo membro del consiglio di amministrazione. Nel caso in cui un Ente Sostenitore cessi per qualsiasi motivo la sua partecipazione alla Società, il membro del Consiglio di Amministrazione, nominato dall’assemblea degli Enti sostenitori su indicazione dello stesso Ente, decade dall’incarico e sarà sostituito secondo l’indicazione della nuova assemblea appositamente convocata. Il nuovo consigliere nominato ai sensi del comma precedente, decade dal mandato insieme agli altri già in carica al momento della sua nomina. I consiglieri e i sindaci nominati dall’assemblea degli enti sostenitori entrano in carica insieme ai membri nominati dall’assemblea e decadono con gli stessi. TITOLO III Oggetto Sociale – Operatività Art. 18 Oggetto sociale 1. La società ha per oggetto: A) lo svolgimento in via prevalente, quale intermediario di garanzia, dell’attività di garanzia collettiva dei fidi attraverso l’utilizzazione di risorse provenienti in tutto o in parte dalle imprese consorziate o socie per la prestazione mutualistica e imprenditoriale di garanzie volte a favorirne il finanziamento da parte delle banche e degli altri soggetti operanti nel settore finanziario. Nell’esercizio dell’attività di garanzia collettiva dei fidi possono essere prestate garanzie personali e reali, stipulati contratti volti a realizzare il trasferimento del rischio, nonchè utilizzati in funzione di garanzia depositi indisponibili costituiti presso i finanziatori delle imprese consorziate o socie. La prestazione in via mutualistica e imprenditoriale di cogaranzie o controgaranzie, volte a favorire il finanziamento dei soci da parte delle banche e degli altri soggetti operanti nel settore finanziario. Rientrano nell’attività di garanzia collettiva dei fidi anche le garanzie prestate al socio della Società e rilasciate a favore di terzi (non soci) a loro volta assistite da protezione del credito di tipo personale, in possesso dei requisiti previsti dalla disciplina relativa alla tecniche di attenuazione del rischi di credito. B) l’attività in via non prevalente, nei confronti delle imprese socie e consorziate e nei limiti previsti dalla Legge e delle normative di vigilanza, di prestare garanzie a favore dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, gestire fondi pubblici di agevolazione e stipulare contratti con le banche assegnatarie di fondi pubblici. Rientrano tra queste attività: - b1 – prestazioni di garanzia a favore dell’amministrazione finanziaria dello stato al fine dell’esecuzione dei rimborsi di imposte alle imprese socie ; - b2 – gestione ai sensi dell’art.47 comma 2 del TUB di fondi pubblici di agevolazione ; - b3 – stipula ai sensi dell’art.47 comma 3 del TUB di contratti con le banche assegnatarie ai fondi pubblici di garanzia ; - b4 – prestazione di garanzie a favore dell’amministrazione finanziaria dello stato al fine dei pagamenti rateali di imposte derivanti da accertamenti con adesione, da conciliazione giudiziaria o da iscrizione a ruolo. C) l’esercizio in via residuale e nei limiti stabiliti dalla Banca d’Italia, delle attività riservate agli altri intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale 107 entro un limite pari al 20 per centro del totale dell’attivo o altro limite previsto dalle Istruzioni di vigilanza. D) La Società, infine, può svolgere attività connesse o strumentali all’attività di garanzia collettiva dei fidi, nel rispetto delle riserve di attività previste dalle vigenti disposizioni. Le attività connesse e strumentali rappresentano attività accessorie che consentono di sviluppare l’attività esercitata e attività che hanno carattere ausiliario a quella esercitata. Sono ricomprese in tali attività anche le attività di informazione, di consulenza e di assistenza alle imprese socie per il reperimento e il miglior utilizzo delle fonti finanziarie, nonché le prestazioni di servizi per il miglioramento della gestione finanziaria delle stesse imprese. L’enunciato principio della prevalenza dell’attività di garanzia collettiva dei fidi a favore dei soci sarà attuato quando dall’ultimo bilancio approvato risultino verificate entrambe le seguenti condizioni: 1) RGCF maggiore 50% TR; 2) AGCF maggiore 50% TA dove: RGCF rappresenta l’ammontare dei ricavi derivanti dall’attività di garanzia collettiva dei fidi e dalle attività connesse e strumentali; AGCF rappresenta l’ammontare nominale delle garanzie collettive dei fidi; TR rappresenta il totale dei ricavi; TA è il totale dell’attivo. Fermo restando tale limite, la Società può svolgere le attività riservate agli altri intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale entro il limite del 10 per cento del totale dell’attivo. La società può prestare cogaranzie e/o controgaranzie a piccole e medie imprese socie di Confidi di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario senza che le stesse diventino socie della Società. La Società, infine, può, prestare garanzia alle persone fisiche, ex imprenditori (e familiari coadiuvanti o garanti) e/o ex soci di imprese, che si accollano precedenti affidamenti non estinti garantiti dalla società. La Società può emettere obbligazioni e altri strumenti finanziari conformemente alle vigenti disposizioni normative. La Società potrà assumere partecipazioni nei limiti determinati dalla legge in Società finanziarie e società bancarie. In particolare in Banche di garanzia specializzate nell’attività di rilascio garanzie e crediti di firma. La Società potrà assumere partecipazioni in imprese che svolgono attività economiche integrative, strumentali e simili a quelle previste nell’oggetto sociale. TITOLO IV Patrimonio - Capitale Sociale – Azioni Art. 19 Patrimonio Il patrimonio della Società è costituito: a) dal capitale sociale; b) dalla riserva statutaria; c) dai fondi di riserva di origine pubblica imputati a capitale sociale ai sensi dell’art. 1 comma 134 della L. 24.12.2007 n. 244 (legge finanziario 2008). d) dalla riserva da sovrapprezzo azioni; e) da ogni altra riserva avente destinazione generica o specifica alimentata da utili netti. Tutte le riserve e i fondi sono indivisibili e non possono essere ripartiti tra i soci neppure in caso di scioglimento della società. Art. 20 Capitale sociale Il capitale sociale è variabile ed è costituito da azioni del valore nominale di Euro 25,00 ciascuna, che possono essere emesse, in linea di principio, illimitatamente. Art. 21 Azioni La Società non emette i titoli azionari cartacei e la qualità di socio risulta dall’iscrizione nel libro dei soci. Ogni socio della Società non può possedere azioni per un valore nominale complessivo superiore a 50.000,00 euro o altro importo massimo imposto dalla legge. Le azioni sono nominative ed indivisibili, e non sono consentite contestazioni. Le azioni non possono essere trasferite né per atto tra i vivi né mortis causa, fatto salvo il diritto del socio di recedere dalla società e di subentrare nel caso previsti dal presente statuto. La Società non può erogare prestiti e rilasciare garanzie su proprie azioni. A salvaguardia dell’integrità del patrimonio della Società, le azioni proprie detenute non devono eccedere il 10% del capitale sociale salvo casi autorizzati per Legge. Le azioni non possono essere sottoposte a pegno o vincolo di qualsiasi natura a favore di terzi. Art. 22 Sovrapprezzo L’Assemblea può determinare annualmente, su proposta del Consiglio di Amministrazione, l’importo (sovrapprezzo) che deve essere versato in aggiunta al valore nominale di ogni azione sottoscritta dai nuovi soci. Il sovrapprezzo è imputato all’apposita riserva, che non potrà essere utilizzata per la rivalutazione delle azioni. TITOLO V Organi Sociali Art. 23 Organi sociali Gli organi della Società, ai quali è demandato, secondo le rispettive competenze, l'esercizio delle funzioni sociali sono: a) l'Assemblea dei Soci; b) il Consiglio di Amministrazione; c) il Comitato Esecutivo, se nominato; d) il Collegio Sindacale; e) il Collegio dei Probiviri. TITOLO VI Assemblea dei Soci Art. 24 Convocazione dell'Assemblea L'Assemblea regolarmente costituita rappresenta l'universalità dei soci, e le sue deliberazioni obbligano i soci ancorché non intervenuti o dissenzienti. L'Assemblea dei Soci è convocata dal Consiglio di Amministrazione presso la sede della Società o in altro luogo indicato, purché in territorio italiano, mediante avviso di convocazione contenente l'indicazione degli argomenti da trattare, del luogo, del giorno e dell'ora dell'adunanza, da pubblicare almeno quindici giorni prima di quello fissato per l'Assemblea nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana o in almeno uno dei seguenti quotidiani: a) Il Centro b) Il Messaggero c) Il Tempo. In alternativa alla pubblicazione dell’avviso di convocazione, stabilita nel comma precedente, il Consiglio di Amministrazione può disporre l’invio ai soci dell’avviso di convocazione con mezzi che ne garantiscano la prova dell’avvenuto ricevimento, almeno quindici giorni prima di quello fissato per l’Assemblea. Il Consiglio di Amministrazione può comunque disporre che detto avviso sia affisso in modo visibile nella sede sociale e nelle succursali della Società o inviato o recapitato ai soci. L'Assemblea può essere indetta in seconda convocazione con lo stesso avviso, non oltre trenta giorni dopo quello fissato per la prima convocazione. Il Consiglio di Amministrazione deve inoltre convocare l'Assemblea entro trenta giorni da quando ne è fatta richiesta dal Collegio Sindacale o domanda da almeno un decimo dei soci. La domanda deve essere sottoscritta da tutti i soci richiedenti, con firma autenticata con le modalità di cui al terzo comma dell'art. 25, ed indicare gli argomenti da trattarsi. Art. 25 Intervento e rappresentanza in Assemblea Possono intervenire all'Assemblea e hanno diritto di voto i soci iscritti nel libro dei soci da almeno novanta giorni. Ogni socio ha un voto, qualunque sia il numero delle azioni a lui intestate. Il socio può farsi rappresentare da altro socio persona fisica che non sia amministratore, sindaco o dipendente della Società, mediante delega scritta, contenente il nome del rappresentante e nella quale la firma del delegante sia autenticata dal Presidente della Società o da un notaio. La firma dei deleganti potrà altresì essere autenticata da consiglieri o dipendenti della Società a ciò espressamente autorizzati dal Consiglio di,Amministrazione. Ogni socio non può ricevere più di dieci deleghe. Art. 26 Presidenza dell'Assemblea L'Assemblea, sia ordinaria che straordinaria, è presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione e, in caso di sua assenza o impedimento, da chi lo sostituisce, ai sensi dell'art. 40 e, in caso di impedimento anche di questi, da un consigliere a ciò delegato dal Consiglio ovvero, in mancanza anche di questi, da persona designata dall'Assemblea medesima. Il Presidente ha pieni poteri per la direzione dell'Assemblea e, in particolare, per l'accertamento della regolarità delle deleghe, del diritto degli intervenuti a partecipare all'Assemblea; per constatare se questa si sia regolarmente costituita ed in un numero valido per deliberare; per dirigere e regolare la discussione nonché per accertare i risultati delle votazioni. Nella conduzione dell'Assemblea il Presidente ha diritto di farsi assistere da persona, anche non socio, designata dal Consiglio di Amministrazione, in relazione alla materia oggetto della trattazione. L'Assemblea, su proposta del Presidente, nomina fra i soci due o più scrutatori e un segretario, anche non socio, salvo che nel caso delle assemblee straordinarie, o quando il Presidente lo reputi opportuno, in cui la funzione di segretario è assunta da un notaio. Art. 27 Costituzione dell'Assemblea L'Assemblea, tanto ordinaria che straordinaria, è validamente costituita in prima convocazione con l'intervento in proprio e per rappresentanza di almeno un terzo dei soci aventi diritto al voto e, in seconda convocazione, qualunque sia il numero dei soci intervenuti, se ordinaria, e con l'intervento di almeno un decimo dei soci, se straordinaria. Art. 28 Maggioranze Assembleari e nomina delle cariche sociali L'Assemblea ordinaria e straordinaria, sia in prima che in seconda convocazione, delibera a maggioranza dei voti espressi. Le procedure di nomina e le modalità di presentazione delle candidature per tutte le cariche della cooperativa per le quali la nomina è demandata all’assemblea dei soci sono: a. ogni socio può presentare la propria candidatura purché sia nel pieno possesso dei requisiti previsti dallo statuto sociale, sia in regola con il versamento delle quote associative ed abbia in ogni caso diritto di voto in assemblea; tali requisiti devono permanere alla data del voto, in caso contrario la candidatura decade di diritto: b. può essere candidato il socio o il legale rappresentante di una società o altra persona indicata dai soci cooperatori persone giuridiche anche se egli personalmente non ne sia socio, salvo che sussista incompatibilità tra la carica ricoperta nella persona giuridica socia della cooperativa e quella per la quale egli si candida; c. la candidatura viene presentata a mezzo di una dichiarazione scritta al Presidente del consiglio di amministrazione o a persona da lui delegata che ne rilascia ricevuta, almeno dieci giorni solari prima della data fissata per la prima convocazione dell’assemblea; essa contiene la descrizione della carica per la quale ci si candida, l’attestazione che non sussistono cause di ineleggibilità, l’eventuale qualità di legale rappresentante di persona giuridica socia con indicazione della ragione sociale, indirizzo e codice fiscale di quest’ultima; d. la candidatura deve essere sostenuta da almeno altri cinquanta soci, che devono firmare in calce alla dichiarazione; in caso di socio persona giuridica, deve firmare il legale rappresentante; e. i soci che sostengono la candidatura devono essere nel pieno possesso dei requisiti previsti dallo statuto sociale, in regola con il versamento delle quote associative al momento in cui la candidatura viene presentata, in mancanza il loro sostengo non è considerato valido; ciascun socio può sostenere più di una candidatura per ciascun organo societario; f. il Presidente forma le liste delle candidature, raggruppate per ciascun organo societario per il quale l’assemblea è chiamata a votare, e ne cura il tempestivo e costante aggiornamento; le liste sono messe a disposizione presso la sede sociale e chiunque socio ne può prendere visione o farne copia. Esse restano in visione fino al giorno fissato per l’assemblea; g. in assemblea, all’apertura della discussione sul rinnovo delle cariche sociali, il presidente da lettura delle candidature pervenute, di quelle ammesse e di quelle escluse perché non conformi a quanto previsto dal presente regolamento; e propone all’assemblea il numero complessivo dei membri da nominare per ciascun organo ed il numero dei membri di nomina degli enti sostenitori. Solo se le candidature regolari sono inferiori rispetto al numero dei posti da ricoprire, egli chiama chiunque socio interessato a candidarsi raccogliendone immediatamente la relativa dichiarazione di candidatura che si considera valida anche senza la firma dei sostenitori; terminate le discussioni il presidente mette ai voti singolarmente le varie candidature; h. viene nominato alla carica chi raccoglie il maggior numero di voti validi; in caso di parità viene nominato chi risulta iscritto da più tempo al libro soci; in caso di ulteriore parità viene nominato il più anziano di età. Le votazioni in Assemblea hanno luogo in modo palese e normalmente per alzata di mano. Art. 29 Proroga dell'Assemblea Qualora la trattazione dell'ordine del giorno non si esaurisca in una sola seduta, l'Assemblea può essere prorogata dal Presidente non oltre l'ottavo giorno successivo, mediante dichiarazione da farsi all'adunanza e senza necessità di altro avviso. Nella sua successiva seduta, l'Assemblea si costituisce e delibera con le stesse maggioranze stabilite per la validità della costituzione e delle deliberazioni dell'Assemblea di cui rappresenta la prosecuzione. Art. 30 Assemblea ordinaria L'Assemblea ordinaria è convocata almeno una volta l'anno, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, per procedere, oltre che alla trattazione degli altri argomenti posti all'ordine del giorno, all'approvazione del bilancio di esercizio. L’assemblea ordinaria delibera altresì sulle politiche di remunerazione a favore degli amministratori, degli amministratori investiti di particolari cariche, dei dipendenti o dei collaboratori non legati alla società da rapporti di lavoro subordinato. Annualmente, il Consiglio di amministrazione fornisce all’Assemblea adeguata informativa sull’attuazione delle politiche di remunerazione. Le deliberazioni dell’Assemblea debbono risultare da apposito verbale sottoscritto dal Presidente e dal segretario. I verbali delle assemblee vengono trascritti sul libro dei verbali delle assemblee dei soci e gli estratti del medesimo, certificati conformi dal Presidente, fanno prova delle adunanze e delle deliberazioni dell'Assemblea. Art.31 Assemblee separate Ove si verificassero i presupposti di legge di cui all’articolo 2540 c.c., la Società istituisce assemblee separate. In tal caso l’Assemblea generale è preceduta da quelle separate, chiamate a deliberare sugli argomenti all’ordine del giorno e a eleggere i delegati che partecipano all’assemblea generale. Il consiglio di amministrazione convoca le assemblee separate nei modi e termini previsti per l’assemblea generale; all’avviso di convocazione deve essere unito sempre quello dell’assemblea generale, che dovrà svolgersi entro sette giorni dall’ultima assemblea separata che la precede. Il termine di preavviso deve essere rispettato per la prima assemblea separata. Allo scopo di facilitare la partecipazione dei soci e, conseguentemente, la convocazione e lo svolgimento delle assemblee separate, i soci della Società sono raggruppati in Sezioni, per iniziativa del Consiglio di Amministrazione, avendo riguardo alle zone ove esistano sedi secondarie o unità locali ovvero abbiano sede associazioni ed enti sostenitori. Tali sezioni potranno essere create anche in zone prive delle strutture suddette, quando per numero dei soci ed importanza di attività, ciò sia ritenuto opportuno per il funzionamento della cooperativa, ovvero per iniziativa diretta dei soci o di enti sostenitori. Ciascuna sezione non può essere formata da un numero inferiore a 50 soci. E’ fatta salva la facoltà di ciascun socio, all’atto dell’iscrizione o in qualsiasi momento, ma entro novanta giorni prima dello svolgimento dell’assemblea, di indicare la Sezione di appartenenza. I soci non assegnati a sezioni intervengono all’assemblea separata che si tiene in Pescara. Tutte le norme previste per lo svolgimento dell’assemblea generale, ordinaria o straordinaria, si applicano alle assemblee separate, salvo per quanto riguarda la verbalizzazione delle stesse, in quanto sono da considerarsi meri momenti preparatori della volontà sociale e quindi, in caso di assemblea straordinaria, senza la presenza di un Notaio. Ogni assemblea separata discute sulle materie che formano oggetto dell’assemblea generale e nomina i delegati all’assemblea generale ed è presieduta dal Presidente della Società o da un membro del consiglio di amministrazione o da un presidente di comitato tecnico dallo stesso incaricati; in mancanza l’assemblea nomina il proprio presidente. Ciascuna Assemblea separata elegge cinque delegati; i soci che hanno espresso voti in minoranza possono chiedere al presidente dell’Assemblea di eleggere congiuntamente un delegato o due delegati, nel caso di voti della minoranza superiori al 30% dei presenti aventi diritto al voto. Tutti i delegati debbono essere soci. I delegati riportano nell’assemblea generale i voti espressi nelle assemblee separate; nel caso di nomina di delegati espressi dalla minoranza, gli altri delegati esprimono solo i voti della maggioranza, oltre a riportare eventuali astensioni. Nell’assemblea generale i quorum costitutivo e deliberativo sono da intendersi rispettivamente, dei soci e dei voti favorevoli rappresentati ed espressi da ciascun delegato; è sufficiente la partecipazione di anche uno solo dei delegati di maggioranza o di minoranza eletti da ciascuna assemblea per rappresentare i soci che li hanno eletti ed esprimere i relativi voti. Rimane fermo il diritto dei soci che abbiano partecipato all’assemblea separata di assistere all’assemblea generale. TITOLO VII Consiglio di Amministrazione Art. 32 Composizione del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione è composto, dal Presidente e da quattro a otto consiglieri eletti dall’assemblea. L’assemblea preliminarmente determina il numero complessivo dei consiglieri, distinguendo, se esistenti, i consiglieri di nomina da parte degli Enti Sostenitori. Gli Enti Sostenitori possono nominare un massimo di un terzo dell’intero Consiglio. Spetta all’assemblea stabilirne discrezionalmente il numero. La maggioranza degli amministratori deve essere scelta fra i soci o tra le persone indicate dai soci persone giuridiche. Non possono essere nominati, e se eletti decadono: a) gli interdetti, gli inabilitati, i falliti, coloro che siano stati condannati ad una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi; b) coloro che non siano in possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza determinati ai sensi dell’art. 26 del D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385; c) i parenti, coniugi o affini con altri Amministratori o dipendenti della Società fino al secondo grado incluso; d) i dipendenti della Società e coloro che sono legati da un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione. Art. 33 Durata in carica degli Amministratori Gli Amministratori durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili, e scadono alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica; nella prima riunione, il Consiglio provvede alla nomina di uno o più vice presidenti designando, in quest’ultimo caso, anche il vicario. Art. 34 Sostituzione di Amministratori Se nel corso dell'esercizio vengono a mancare, per qualsiasi motivo, uno o più Amministratori, ma non la maggioranza del Consiglio, quelli in carica provvedono, con l'approvazione del Collegio Sindacale, alla loro sostituzione. Gli Amministratori nominati ai sensi del comma precedente restano in carica fino alla successiva Assemblea; coloro che sono nominati successivamente dall’Assemblea decadono insieme agli Amministratori già in carica all’atto della loro nomina. Se nel corso dell'esercizio viene a mancare un consigliere nominato dall’assemblea degli enti sostenitori, la stessa provvede alla sua sostituzione, il membro così nominato decadrà insieme a quelli in carica all’atto della sua nomina Art. 35 Poteri del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio è investito di tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione della Società, tranne quelli riservati per legge all'Assemblea dei Soci. Oltre alle attribuzioni non delegabili a norma di legge, sono riservate alla esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione le decisioni concernenti: - l'ammissione, l'esclusione e il recesso dei soci; - le decisioni che incidono sui rapporti mutualistici con i soci; - le decisioni in merito al rilascio delle garanzie collettive e delle esposizioni della Società; -la determinazione degli indirizzi generali di gestione e dell'assetto generale dell'organizzazione della Società; - l’approvazione degli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio; - la nomina e le attribuzioni del Direttore generale e dei componenti la direzione; - le deleghe al vice Presidente vicario; - l'approvazione e le modifiche di regolamenti interni; - l'istituzione, il trasferimento e la soppressione di sedi secondarie, succursali, agenzie, filiali, sportelli ed uffici. - la costituzione di speciali comitati tecnici di gestione di fondi pubblici; - l’assunzione e la cessione di partecipazioni; - l'acquisto, la costruzione e l'alienazione di immobili; - la promozione di azioni giudiziarie ed amministrative di ogni ordine e grado di giurisdizione, fatta eccezione per quelle relative al recupero dei crediti. - l’adeguata informativa da fornire all’Assemblea ordinaria sull’attuazione delle politiche di remunerazione; Il Consiglio di Amministrazione, nel rispetto delle disposizioni di legge e di statuto, può delegare proprie attribuzioni ad un Comitato Esecutivo, determinando i limiti della delega. In materia di emissioni delle garanzie, poteri deliberativi possono essere delegati al Comitato Esecutivo. Il Consiglio di Amministrazione può conferire a singoli Amministratori o a dipendenti della Società poteri per il compimento di determinati atti o categorie di atti. Delle decisioni assunte dai titolari di deleghe dovrà essere data notizia al Consiglio di Amministrazione nella sua prima riunione. Art. 36 Convocazione del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione è convocato dal Presidente, o da chi lo sostituisce, di norma una volta al mese ed ogni qualvolta lo ritenga opportuno, oppure quando ne sia fatta domanda motivata dal Collegio Sindacale oppure da un terzo almeno dei componenti del Consiglio stesso. La convocazione è effettuata mediante avviso da inviare per iscritto o a mezzo telefax o posta elettronica almeno tre giorni prima - e in caso di urgenza almeno un giorno prima - della data fissata per l'adunanza, al recapito indicato da ciascun amministratore e dai componenti del Collegio Sindacale perché vi possano intervenire. Art. 37 Deliberazioni del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio è presieduto dal Presidente ed è validamente costituito quando siano presenti più della metà degli Amministratori in carica. Le deliberazioni del Consiglio sono assunte a votazione palese. Le deliberazioni sono prese a maggioranza dei presenti. In caso di parità di voti, prevale il voto di chi presiede. Alle riunioni del Consiglio partecipa, con parere consultivo, il Direttore, che assolve altresì, in via ordinaria, le funzioni di segretario, eventualmente coadiuvato, con il consenso del Consiglio, da un altro dipendente. Il Consiglio può riunirsi e validamente deliberare anche mediante sistemi di comunicazione audiovisiva di videoconferenza oppure di audio conferenza a condizione che: 1) siano presenti nello stesso luogo il Presidente ed il segretario del Consiglio di Amministrazione che provvederanno alla formazione e sottoscrizione del verbale; 2) sia possibile per il Presidente identificare con certezza tutti i soggetti partecipanti e verificare la legittimazione della loro partecipazione; 3) sia possibile per tutti i partecipanti seguire la discussione ed intervenire nella trattazione degli argomenti in esame e visionare, ricevere o trasmettere documenti, in tempo reale; 4) sia rispettato in ogni momento ed in ogni situazione il metodo collegiale del processo deliberativo; 5) sia consentito a tutti gli intervenuti la votazione simultanea; 6) sia consentito al Presidente ed al segretario dell’assemblea di constatare e proclamare l’esito della votazione. Art. 38 Verbale delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione Delle adunanze e delle deliberazioni del Consiglio deve essere redatto verbale che, iscritto in apposito libro, deve essere firmato dal Presidente o da chi lo sostituisce e dal segretario. Il libro dei verbali e gli estratti del medesimo, dichiarati conformi dal Presidente, fanno prova delle riunioni del Consiglio e delle deliberazioni assunte. Art. 39 Compenso degli Amministratori Gli Amministratori hanno diritto, oltre al compenso determinato dall'Assemblea, al rimborso delle spese effettivamente sostenute per l'espletamento del mandato. La remunerazione degli Amministratori investiti di particolari cariche statutariamente previste è determinata dal Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Collegio Sindacale. Art. 40 Presidente del Consiglio di Amministrazione Al Presidente del Consiglio di Amministrazione spetta la rappresentanza legale della Società di fronte ai terzi e in giudizio, nonché l'uso della firma sociale; egli sovrintende all’andamento della Società, presiede l'Assemblea dei Soci, il Consiglio di Amministrazione ed il Comitato Esecutivo e provvede affinché adeguate informazioni sulle materie iscritte all’ordine del giorno vengano fornite ai componenti del Consiglio e del Comitato. Il Presidente, in particolare, consente ed autorizza la cancellazione di privilegi, di ipoteche e le surrogazioni e postergazioni, le annotazioni di inefficacia delle trascrizioni e la restituzione di pegni o cauzioni costituenti garanzia sussidiaria di operazioni di credito o di mutui ipotecari stipulati dalla Società quando il credito sia integralmente estinto. In caso di assenza o di impedimento, il Presidente è sostituito nelle sue funzioni dal Vice Presidente e, in caso di più vice presidenti, prioritariamente da quello vicario. Di fronte ai terzi, la firma di chi sostituisce il Presidente fa prova dell'assenza o impedimento di quest'ultimo. Per svolgere efficacemente la propria funzione il Presidente ha un ruolo non esecutivo e non gestionale. TITOLO VIII Comitato Esecutivo Art. 41 Composizione e funzionamento del Comitato Esecutivo Il Comitato Esecutivo è composto dal Presidente, quale membro di diritto, e da due a quattro componenti del Consiglio di Amministrazione nominati ogni anno dallo stesso Consiglio, dopo l'Assemblea ordinaria dei soci. Le riunioni sono convocate con le modalità di cui all'art. 36, secondo comma, e sono valide con la presenza della maggioranza dei componenti; le votazioni sono prese a maggioranza dei presenti e con l’espressione di almeno due voti favorevoli. In caso di parità prevale il voto di chi presiede. Delle adunanze e delle deliberazioni del Comitato Esecutivo deve essere redatto verbale, in conformità a quanto previsto dall'art. 38. Alle riunioni del Comitato assistono i Sindaci e partecipa, con parere consultivo, il Direttore. Fermo restando quanto previsto dall’ultimo comma dell’art. 35, il Comitato Esecutivo riferisce al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale, almeno ogni sei mesi, sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo, per le loro dimensioni o caratteristiche. TITOLO IX Collegio Sindacale e controllo contabile Art. 42 Composizione del Collegio Sindacale L'Assemblea ordinaria elegge, con le modalità previste nel precedente articolo 28, tre Sindaci effettivi, designandone il Presidente e due Sindaci supplenti. I Sindaci restano in carica per tre esercizi e scadono alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della loro carica; l’Assemblea ne fissa il compenso annuale valevole per l'intera durata del loro ufficio, in aggiunta al rimborso delle spese effettivamente sostenute per l'esercizio delle funzioni. I Sindaci sono rieleggibili. Non possono essere eletti alla carica di sindaco e, se eletti, decadono dall'ufficio: a) gli interdetti, gli inabilitati, i falliti, coloro che sono stati condannati ad una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi; b) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli Amministratori della Società, gli Amministratori, il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli Amministratori delle società da questa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo; c) coloro che sono legati alla Società o alle società da questa controllate o alle società che la controllano o a quelle sottoposte a comune controllo da un rapporto di lavoro o da un rapporto continuativo di consulenza o di prestazione d’opera retribuita, ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale che ne compromettano l’indipendenza; d) coloro che non siano in possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità ed indipendenza determinati ai sensi dell’art. 26 del D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385; e) i parenti, il coniuge o gli affini fino al quarto grado con dipendenti della Società. Se viene a mancare il Presidente del Collegio Sindacale, le funzioni di Presidente sono assunte dal più anziano di età tra i Sindaci effettivi rimasti in carica. Art. 43 Compiti e poteri del Collegio Sindacale Il Collegio Sindacale vigila sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla Società e sul suo concreto funzionamento, sulla funzionalità del sistema dei controlli interni e sulla adeguatezza del sistema di gestione e controllo dei rischi, sull’adeguatezza e sulla rispondenza del processo di determinazione del capitale interno (ICAAP) ai requisiti stabiliti dalla normativa; su ogni altro atto o fatto previsto dalla legge. Può chiedere agli Amministratori notizie sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari e procedere, in qualsiasi momento, ad atti di ispezione e di controllo. Il Collegio adempie agli obblighi di cui all’articolo 52 del D.Lgs. 385/93. I verbali ed atti del Collegio Sindacale debbono essere firmati da tutti gli intervenuti. Articolo 44) Revisione legale dei conti La revisione legale dei conti della società non può essere esercitata dal collegio sindacale, ma è affidata, ai sensi degli artt. 2409 bis e segg. C.C. e dell’art. 16 del Dlgs 27.1.2010 n. 39, a un revisore legale o a una società di revisione legale TITOLO X Assunzione di Obbligazioni nei Confronti della Società Art. 45 Assunzione di obbligazioni da parte degli esponenti sociali Gli Amministratori, i Sindaci, il Direttore e coloro che ne svolgono le funzioni non possono contrarre obbligazioni di qualsiasi natura o compiere atti di compravendita, direttamente o indirettamente, con la Società, se non previa deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta all'unanimità, con l’astensione dell’amministratore interessato e con il voto favorevole di tutti i componenti del Collegio Sindacale, fermi restando gli obblighi previsti dal codice civile in materia di interessi degli Amministratori. TITOLO XI Collegio dei Probiviri Art. 46 Composizione e funzionamento del Collegio dei Probiviri Il Collegio dei Probiviri è un organo interno della Società ed ha la funzione di perseguire la bonaria composizione delle liti che dovessero insorgere tra socio e società. Esso è composto di tre membri effettivi e due supplenti, scelti fra i soci o non Soci della società. Il Presidente, che provvede alla convocazione del Collegio e ne dirige i lavori, può essere designato dalla Federazione locale o altra associazione di appartenenza. I componenti sono nominati dall'Assemblea. I probiviri restano in carica per tre esercizi e sono rieleggibili. Essi prestano il loro ufficio gratuitamente, salvo il rimborso delle spese. Sono devolute al Collegio dei Probiviri le controversie in materia di diniego del gradimento all'ingresso di nuovi soci, quelle relative all'esclusione dei soci, la risoluzione di tutte le controversie che dovessero sorgere fra i soci e la Società o gli organi di essa, in ordine alla interpretazione, l'applicazione, la validità e l'efficacia dello statuto, dei regolamenti, delle deliberazioni sociali o concernenti comunque i rapporti sociali. Il ricorso al Collegio dei Probiviri deve essere proposto nel termine di trenta giorni dalla comunicazione dell'atto che determina la controversia; la decisione del Collegio deve essere assunta entro sessanta giorni dalla presentazione del ricorso. Ove la decisione riguardi domande di aspiranti soci il Collegio, integrato ai sensi di legge, si pronuncia entro trenta giorni dalla presentazione della richiesta. Il Collegio dei Probiviri decide secondo equità e senza vincolo di formalità procedurali; le decisioni sono assunte a maggioranza assoluta. In caso di accoglimento del ricorso gli organi sociali competenti sono tenuti a riesaminare la questione. TITOLO XII Direttore Art. 47 Compiti e attribuzioni del Direttore Il Direttore è il capo del personale ed ha il potere di proposta in materia di assunzione, promozione, provvedimenti disciplinari e licenziamento del personale. Il Direttore prende parte con parere consultivo alle adunanze del Consiglio di Amministrazione e a quelle del Comitato Esecutivo; ha il potere di proposta in materia di erogazione del credito; dà esecuzione alle delibere degli organi sociali secondo le previsioni statutarie; persegue gli obiettivi gestionali e sovrintende allo svolgimento delle operazioni ed al funzionamento dei servizi secondo le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, assicurando la conduzione unitaria della Società e l’efficacia del sistema dei controlli interni. In caso di assenza o impedimento, il Direttore è sostituito dal Vice Direttore e, in caso di più vice direttori, prioritariamente da quello vicario. In caso di mancata nomina, di assenza o di impedimento di questi, le funzioni sono svolte dal dipendente designato dal Consiglio di Amministrazione. TITOLO XIII Rappresentanza e Firma Sociale Art. 48 Rappresentanza e firma sociale La rappresentanza attiva e passiva della Società di fronte ai terzi ed in giudizio, sia in sede giurisdizionale che amministrativa, compresi i giudizi per cassazione e revocazione, e la firma sociale spettano, ai sensi dell'art. 40, al Presidente o a chi lo sostituisce in caso di sua assenza o impedimento. In caso di assenza o impedimento del Presidente del Consiglio di Amministrazione e di chi lo sostituisce ai sensi del presente statuto, il Direttore consente ed autorizza la cancellazione di privilegi, di ipoteche e le surrogazioni e postergazioni, le annotazioni di inefficacia delle trascrizioni e la restituzione di pegni o cauzioni costituenti garanzia sussidiaria di operazioni di credito o di finanziamenti ipotecari e fondiari stipulati dalla Società quando il credito sia integralmente estinto. Di fronte ai terzi la firma del Direttore fa prova dell'assenza o impedimento del Presidente del Consiglio di Amministrazione e di chi lo sostituisce ai sensi del presente statuto. La rappresentanza della Società e la firma sociale possono, inoltre, essere attribuite dal Consiglio di Amministrazione anche a singoli Amministratori, ovvero al Direttore e a dipendenti, per determinati atti o, stabilmente, per categorie di atti. Il Consiglio, inoltre, ove necessario, conferisce mandati e procure anche ad estranei, per il compimento di determinati atti o categorie di atti. TITOLO XIV Bilancio - Utili - Riserve Art. 49 Esercizio sociale L'esercizio sociale si chiude al 31 dicembre di ogni anno. Alla fine di ogni esercizio, il Consiglio di Amministrazione procede alla redazione del bilancio e della relazione sull'andamento della gestione sociale, in conformità alle previsioni di legge. Art. 50 Utili E' vietata la distribuzione degli avanzi di gestione, di ogni genere e sotto qualsiasi forma ai soci sia durante la vita che in caso di scioglimento della società ovvero di recesso,decadenza, esclusione o morte del socio. Tutte le riserve e i fondi sono indivisibili e non possono essere ripartiti tra i soci, neppure in caso di scioglimento della Società. L'utile netto risultante dal bilancio è ripartito come segue: a) una quota non inferiore al trenta per cento o nella diversa misura stabilita dalla legge, alla riserva legale indivisibile. b) una eventuale quota da distribuire ai possessori di strumenti finanziari partecipativi, quale dividendo, da determinarsi in misura non superiore ai limiti stabiliti dal codice civile; c) quanto residua alla riserva straordinaria. Tutte le riserve e i fondi sono indivisibili e non possono essere ripartiti tra i soci, neppure in caso di scioglimento della Società. Art. 51 Ristorni L’Assemblea, su proposta del Consiglio di Amministrazione, può determinare il ristorno, vale a dire l’equivalente monetario del vantaggio mutualistico, da riconoscere ai soci in proporzione alla quantità e alla qualità dei loro scambi mutualistici con la banca, indipendentemente dal numero di azioni da loro possedute. Esso è corrisposto a valere sull’utile d’esercizio e in conformità a quanto previsto dall’art. 50, dalle disposizioni di Vigilanza e dall’apposito regolamento approvato dall’Assemblea. TITOLO XV Scioglimento della Società Art. 52 Scioglimento e liquidazione della Società In caso di scioglimento della Società, l’intero patrimonio sociale, dedotto soltanto il capitale sociale sarà devoluto al fondo di garanzia interconsortile al quale la Società aderisce o, in mancanza, ai fondi di garanzia interconsortile indicati al comma 19 dell’art. 13 della L 326/2003.