Tecniche di Vendita Facoltà di Scienze della Comunicazione Università degli Studi di Teramo Prof. Marco Galdenzi Anno accademico 2014/15 EVOLUZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEL RUOLO DEL VENDITORE Il venditore gioca un ruolo chiave nella formazione di relazioni fornitore/cliente di lungo termine. Come primo legame tra impresa fornitrice e cliente, ha notevole influenza sulla percezione del cliente circa l’affidabilità del fornitore e il valore del suo servizio e quindi sul suo interesse a continuare la relazione. Spesso i compratori sono più fedeli al venditore che non all’impresa di cui è parte” (Weitz e Bradford, 1999, p. 241) EVOLUZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEL RUOLO DEL VENDITORE Tra il 1986 e il 1999 sono state censite 49 nuove attività svolte dai venditori in aggiunta alle 121 già registrate, mentre solo 6 non sono più evidenziate Le nuove attività riguardano: comunicazione, vendita, relazioni, lavoro in team, gestione database G. Nardin EVOLUZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEL RUOLO DEL VENDITORE Tecnology based Non tecnology based G. Nardin Comunica zione Vendita E mail Internet Teleconferenze Tel. mobile Informatizzazione dell’attività lingue Ascolto cliente Gestione Vendita servizi Relazioni Database Raccolta Interazioni via web informazioni, Gestione del tempo Sviluppo relazioni Rapporto con key account EVOLUZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEL RUOLO DEL VENDITORE Provider: cura la semplice acquisizione ordini Persuader: manipolare la comunicazione per indurre all’acquisto Prospector: ricerca e selezione clienti potenziali per l’offerta dell’impresa Problem solver: comprendere il bisogno per proporre la soluzione migliore Procreator: codefinire la prestazione col cliente e adattarla alle sue esigenze specifiche G. Nardin EVOLUZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEL RUOLO DEL VENDITORE Era della partnership • Lavorare con l’impresa e i clienti per creare valore per entrambi • Capire il bisogno del cliente e fargli comprendere la qualità della risposta del fornitore, rassicurandolo attraverso la costruzione di fiducia e coinvolgimento tra le due imprese • Facilitare la comunicazione per agevolare la gestione dei conflitti, individuare soluzioni innovative ai problemi, gestire il rischio degli investimenti ad hoc e degli adattamenti G. Nardin LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA Dal momento in cui si entra in contatto con un cliente potenziale al momento in cui questo effettuerà un acquisto, il suo stato evolve, passando da suspect a cliente. Queste diverse fasi possono essere rappresentate graficamente attraverso il sales funnel. LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA Suspects Prospects Leads New Clients LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA All’ingresso superiore dell’imbuto entrano i suspects, ossia tutti i potenziali nuovi clienti acquisibili. Coloro che manifestano un interesse concreto per l’azienda o i suoi prodotti, divengono prospects. Quelli che concretizzano l’interesse fornendo il proprio contatto si trasformano in leads. Infine coloro che effettueranno un acquisto divengono clienti ed escono dall’imbuto. All’interno del sales funnel può essere rappresentato anche il processo di acquisto del cliente per monitorare l’evoluzione delle diverse trattative. LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA In passato il contatto con i suspects, veniva effettuato prevalentemente dal marketing utilizzando gli strumenti classici quali pubblicità e direct marketing. Una volta ottenuto un feed back la gestione del contatto passava alla forza vendita che cercava di qualificarlo e condurlo sino allo stato di cliente acquisito. LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA Oggi grazie alle opportunità di interazione offerte dal web è possibile qualificare progressivamente un contatto (ad esempio da suspect sino allo stato di lead), utilizzando esclusivamente strumenti di marketing. Questa evoluzione non consente più una separazione netta tra le attività svolte in via esclusiva dal marketing e dalle vendite, rendendo ancora più importante la collaborazione tra le due funzioni. LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA Si inizia cercando di raggiungere il maggior numero di prospect online. In questa fase gli strumenti digitali di maggior utilità per i marketer sono: i social media il SEO (Search Engine Optimisation) le attività per ottimizzare un sito web per aumentare il traffico (non a pagamento) proveniente dai motori di ricerca Secondo una indagine svolta da Marketo, il 93% dei business buyers inizia il processo d’acquisto con una ricerca online. LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA Quindi si cerca convertire i clienti potenziali in leads. Il presupposto per la conversione è la produzione di contenuti utili ai prospects. Tanto più i contenuti prodotti e resi disponibili on line (previa registrazione) saranno ritenuti interessanti, tanto più la percentuale di utenti (tasso di conversione) che saranno disposti a lasciare i propri riferimenti trasformandosi in leads, sarà elevato. LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA Acquisiti i contatti dei leads, si individuano quelli più interessanti e si instaura con essi una relazione sia tramite strumenti on line (esempio newsletter) che attraverso rapporti diretti con i venditori. Questi ultimi, devono concludere il ciclo di vendita, trasformando il maggior numero possibile di leads in clienti. LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA Anche nel post vendita, la relazione con il cliente può essere alimentata on line tramite newsletter e fornendo un servizio di assistenza al cliente che ne aumenti la soddisfazione, generando un senso di fedeltà nei confronti dell’azienda. LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA Content is the king Il contenuto offerto dall’azienda, è l’elemento essenziale affinché la produzione di marketing sia ricercata dai potenziali clienti. Il primo passo è ascoltare il proprio mercato e individuare ciò che può essere interessante e utile per il cliente, presentando l’azienda come portatrice di competenze e di risorse fonte di valore aggiunto. La regolarità nella produzione di contenuti è importante per aumentare il numero di utenti raggiungibili, per migliorare il SEO e per dare l’immagine di un’impresa produttiva, sempre in grado di fornire informazioni di valore al proprio mercato di riferimento. LA GESTIONE DEL PROCESSO DI VENDITA Le specificità del mercato e del rapporto con i clienti, rendono il settore del B2B adatto all’implementazione di una strategia di social media marketing per diversi motivi: creare relazioni di lungo termine - i social network migliorano la credibilità aziendale presso il mercato e la trasparenza nelle interazioni con i clienti complessità dei prodotti industriali comporta un elevato livello di competenza da parte delle imprese, che diviene materiale per la creazione del contenuto di valore INBOUND MARKETING Le diverse fasi che i suspect attraversano all’interno del funnel possono essere così descritte: Fase della consapevolezza I contenuti del sito web, del blog debbono essere ottimizzati in modo che i contatti possano facilmente trovare ciò che vogliono conoscere della azienda. Fase della considerazione I contatti hanno mostrato interesse ed hanno chiesto informazioni. In questa fase non sono ancora qualificati, ma si stanno avvicinando a questo stato. È una delle parti più importanti del imbuto, bisogna produrre il massimo sforzo per condurre i contatti verso il basso. INBOUND MARKETING Fase Intent Quando un lead arriva a questo stadio, il venditore deve avere tutte le informazioni per convertirlo in cliente. Le vendite approfondiscono ulteriormente il rapporto alimentato dal marketing. Azione / stadio di conversione Il cliente è acquisito. Ora è necessario lavorare sul mantenimento dei clienti acquisito, dato che mantenere i clienti è molto più facile (e meno costoso) di attrarne di nuovi. INBOUND MARKETING Fase dell’evangelizzazione Se i clienti sono così soddisfatti della loro esperienza e del vostro marchio lo condivideranno con il proprio network. Questa fase è la seconda più importante dopo la fase di conversione, perché i clienti evangelisti aiutano ad aumentare notevolmente la consapevolezza sincera per il vostro marchio tra il pubblico. INBOUND MARKETING L’evoluzione del cliente dallo status di potenziale a quello di acquisito, può essere descritta utilizzando le fasi dell’inbound marketing. Il termine inbound marketing è stato utilizzato per la prima volta dalla Hubspot, una software house americana che lo definì come: “una serie di tecniche e strategie di marketing il cui scopo è quello di attrarre importanti prospect e clienti nella direzione di un business e dei suoi prodotti”. Il modello creato da Hubspot si articola in 4 fasi illustrate nello schema seguente INBOUND MARKETING IL SALES FUNNEL 5 New Clients IL SALES FUNNEL Mensile Annuale Suspects 400 4.800 Qualified Prospects 100 1.200 20 240 5 60 Hot Prospects New Clients 60 / 1.200 = 5% Percentuale di Qualified Prospects che non acquistano 95% IL SALES FUNNEL Opportunità che si riescono a generare altezza/velocità ampiezza ingresso forma Efficienza del processo di vendita ampiezza uscita Clienti acquisiti Fasi che il cliente potenziale deve attraversare prima di divenire un cliente acquisito e tempo necessario per arrivare in fondo GRADO DI INVESTIMENTO RELAZIONALE Sulla base della loro fedeltà Sulla base del loro valore attuale Sulla base del loro potenziale di sviluppo Sulla base del valore prospettico (Life Time Value) G. Nardin SELEZIONE IN BASE FEDELTÀ FEDELTÀ Tasso di riacquisto Livello di soddisfazione verso il prodotto/fornitore G. Nardin Basso Alto Alto Clienti abituali Clienti fedeli Medio Clienti occasionali Clienti occasionali Basso Clienti inaccessibili Clienti acquisibili SELEZIONE IN BASE VALORE ATTUALE Margine generato dal cliente Fatturato generato dal cliente G. Nardin Basso Alto Alto Clienti redditizio Clienti star Basso Clienti marginale Clienti aggressivo SELEZIONE IN BASE POTENZIALE SVILUPPO Attrattività del mercato del cliente: a.Tasso medio di crescita b.Redditività media c.Tasso di entrata concorrenti Competitività del cliente: a.Quota di mercato b.Tasso di crescita del cliente c.Reputazione del cliente d.Posizionamento del cliente G. Nardin SELEZIONE IN BASE AL VALORE PROSPETTICO Life time value = Tempo previsto di durata relazione x (fatturato medio annuo x margine medio annuo) – costi totali di manutenzione relazione – costi di acquisizione cliente G. Nardin IL DIAGRAMMA DI PARETO Fatturato “in un fenomeno, il 20% delle cause generano l’80% degli effetti”. 120 100 80 60 40 20 0 0 10 A 20 30 B 40 50 60 70 C 80 90 100 Clienti Fatturato IL DIAGRAMMA DI PARETO 120 100 80 60 40 0 0 10 C B A 20 20 caratteristiche 30 40 50 60 70 80 90 100 Clienti RENDIMENTO DELLA ZONA L’analisi del rendimento delle zone di vendita può essere effettuato sulla base di: quota di mercato e potenziale di vendita contributo offerto dalla zona fatturato attività, risultati RENDIMENTO DELLA ZONA Con l’analisi del rendimento di una zona sulla base della quota di mercato e/o del potenziale di vendita si vuole determinare la differenza relativa esistente tra varie zone in termini di volumi di vendita e/o di efficienza commerciale. Tutto ciò per poter confrontare il potenziale di vendita con quello ottenuto, in una unità di tempo determinata. COPERTURA: ES NORD/OVEST PIEMONTE 2,1% LIGURIA 2,2% COPERTURA: ES NORD/OVEST REGIONI PIEMONTE LIGURIA CALZATURE 1.304 627 PV.AZ. PV.AZ. AZ./TOT AZ./TOT COP. P/E 07 P/E 08 P/E 07 P/E 08 MEDIA 23 11 27 14 1,8 1,8 2,1 2,2 1,92 1,99 COPERTURA: ES NORD/OVEST PIEMONTE PROVINCIA TORINO CITTA' TORINO NOVARA VERCELLI ASTI ALESSANDRIA CUNEO AOSTA TOTALE CALZATURE 329 301 172 126 59 137 181 43 1.348 PV.AZ. P/E 07 2 10 1 3 1 5 1 1 24 PV.AZ. AZ./TOT AZ./TOT 3 9 3 4 0 4 4 2 29 0,61 3,32 0,58 2,38 1,69 3,65 0,55 2,33 1,78 0,91 2,99 1,74 3,17 0,00 2,92 2,21 4,65 2,15 P/E 08 P/E 07 P/E 08 COP. MEDIA 0,76 3,16 1,16 2,78 0,85 3,28 1,38 3,49 1,97 COPERTURA: ES NORD/OVEST LIGURIA PROVINCIA GENOVA CITTA' GENOVA LA SPEZIA IMPERIA SAVONA TOTALE CALZATURE 240 87 77 108 115 627 PV.AZ. P/E 07 PV.AZ. P/E 08 AZ./TOT AZ./TOT 3 1 0 2 1 7 5 4 1 2 2 14 1,25 1,15 0,00 1,85 0,87 1,12 2,08 4,60 1,30 1,85 1,74 2,23 P/E 07 P/E 08 COP. MEDIA 1,67 2,87 0,65 1,85 1,30 1,67 SITUAZIONE CLIENTE L’analisi tende a creare un quadro completo della situazione del cliente. I dati che solitamente vengono elaborati sono: quantità/valore acquistate (suddivise per linee e/o prodotti) confronto con quantità/valore dell’anno precedente frequenza degli ordini fatturato confrontato con i due anni precedenti/budget ANALISI CLIENTI Presupposto per l’analisi è la divisione della clientela in fasce omogenee di fatturato (analisi A,B,C), i dati che vengono elaborati sono: fatturato dei clienti per fasce quota percentuale di ogni segmento di clientela numerosità della clientela per segmento fatturato medio per segmento/cliente Gli stessi dati sono elaborati anche per i nuovi clienti. LA GESTIONE DELLA ZONA Gli strumenti per una efficace organizzazione e gestione della zona di vendita sono: il data base gli itinerari piani operativi di lavoro IL DATA BASE CLIENTI Il data base clienti il complesso delle informazioni (schede cliente) in ognuna delle quali è riassunta la storia dei rapporti con il venditore e con l’azienda che rappresenta. Dal data base deve essere possibili desumere in ogni momento lo stato dei rapporti con il cliente per poter valutare se di ciascun intestatario è stato sfruttato pienamente il potenziale, sia in termini qualitativi e quantitativi. IL DATA BASE CLIENTI Attraverso data base ben costruito, il venditore può raggiungere i seguenti risultati: programmazione e organizzazione analitica dell’attività preparazione delle singole visite autocontrollo dell’azione di vendita MASSIMIZZARE IL TEMPO DI VENDITA Individuare prima ed evitare poi le cose che fanno perdere tempo. Ritardi nelle partenze, pause troppo lunghe, chiacchiere inutili, ecc. Possono essere solamente alcune delle cause “mangiatempo”. Fare un uso intelligente del telefono Un uso intelligente del telefono è quello che consente di moltiplicare la propria presenza presso il cliente, risparmiando tempo. MASSIMIZZARE IL TEMPO DI VENDITA Evitare le attese troppo lunghe presso il cliente La cattiva abitudine alcune volte è stata consentita inizialmente dal venditore per non perdere l’ordine. Bisogna avere la consapevolezza che quello che si va a realizzare è un incontro tra professionisti. Inoltre una attesa troppo lunga fa saltare la programmazione e lievitare i costi. MASSIMIZZARE IL TEMPO DI VENDITA Individuare il ruolo di coloro che intervengono nel processo di acquisto. Nel processo di acquisto possono intervenire una molteplicità di soggetti con ruoli diversi, è indispensabile identificarli in modo corretto. Qualificare la clientela con precisione Attribuire a ciascun cliente il suo valore attuale e potenziale e decidere la quantità di tempo coerente da investire. MASSIMIZZARE IL TEMPO DI VENDITA Evitare la ripetizione inutile della visita. Alcune volte per carenza di informazioni e/o di pianificazione il venditore non esaurisce nell’arco della visita tutti gli obiettivi che si era prefisso, così da doverla ripetere. Pianificare accuratamente i piani i visita Una buona pianificazione consente di ottenere lo stesso risultato con un minor impiego di risorse, aiuta a non perdere il controllo della situazione e a sapere cosa dire e cosa fare.