Lavorazione della ginestra L`impiego della ginestra come fibra

Lavorazione della ginestra
L’impiego della ginestra come fibra tessile ci ha molto incuriosito, abbiamo
scoperto questo utilizzo parlando con Leopoldo Marconi e sua moglie Maria.
Durante il racconto delle sue esperienze lavorative ci ha parlato di un periodo in
cui ha voluto sperimentare la lavorazione
di questa pianta per trarne fibre adatte
alla tessitura. I tessuti di ginestra erano
entrati in uso durante il ventennio fascista
nel periodo dell’ autarchia. Le proprietà di
questa pianta e il suo utilizzo come fibra
tessile erano conosciute da secoli e in
questo periodo di grandi ristrettezze, il
recupero di un’antica pratica risolse per diverso tempo la mancanza di materia
prima fondamentale come il cotone.
Leopoldo e sua moglie hanno recuperato la tecnica di lavorazione della ginestra
per sperimentarne le caratteristiche e la sua adattabilità alle esigenze di oggi.
Ottenere fibra dalla ginestra è un procedimento molto lungo e faticoso, la
ginestra si raccoglie dopo la sfioritura, i rami più
lunghi, che si chiamano vermene, sono raccolti in fasci
e messi a macerare in acqua corrente. Dopo diversi
giorni, si tolgono dal macero e si sfibrano battendoli a
lungo. Si ottengono lunghe fibre che saranno cardate
per ottenere finalmente i fili da tessere. La tessitura
avveniva a mano torcendo tra loro le fibre ed
ottenendo un filamento robusto ma facile da lavorare al telaio o a mano.
La lavorazione della ginestra era particolarmente diffusa in alcune zone della
Toscana, in Calabria e Basilicata.
Leopoldo ricordava a noi ragazzi di aver realizzato, su commissione, alcuni capi
di biancheria per la casa, tovaglie ed asciugamani. La sua esperienza gli ha
insegnato che i tessuti derivanti da fibre naturali, con una lavorazione senza
aggiunta di componenti chimici, danno garanzia di sostenibiltà assoluta oltre a
possedere un fascino particolare che deriva dalla consapevolezza che non è stato
compiuto nessun oltraggio al patrimonio naturale del territorio. E’ però molto
difficile conciliare processi di lavorazione complessi e lunghi con l’esigenza di
produzioni massicce e veloci.