Capitolo 8 La teoria dell’offerta: tecnologia di produzione e costi Trasparenti tratti, con modifiche e integrazioni, da: David Begg, Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch, Economia, cap.8 McGraw-Hill, 2001 Introduzione al capitolo 8 • Questo capitolo consente di estendere la teoria dell’offerta, sviluppata nel capitolo precedente: l’impresa produce la quantità che eguaglia ricavo marginale e costo marginale, se il profitto è positivo • Non sempre le imprese che registrano perdite di breve periodo hanno convenienza a sospendere da subito la produzione – possono avere l’aspettativa di un incremento della domanda – possono attendere di ricostituire le condizioni di redditività • Ma nessuna azienda rimane sul mercato se le perdite sono previste per il lungo periodo • La decisione circa la produzione dipende anche dal fatto di essere in lungo periodo o in breve periodo 1 Cap.8: OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • Definire una funzione di produzione e collegarla con l’efficienza produttiva • Distinguere tra tecnologia e tecnica • Mostrare che la scelta della tecnica è influenzata dal prezzo dei fattori • Definire costo totale, medio e marginale, nel lungo e nel breve periodo • Collegare i rendimenti di scala ai costi medi • Distinguere tra costi fissi e costi variabili • Spiegare la legge dei rendimenti decrescenti • Spiegare il criterio di scelta del livello ottimo di produzione, distinguendo tra sospensione temporanea della produzione e chiusura definitiva 2 La funzione di produzione • La quantità prodotta (output) dipende dalle quantità di mezzi produttivi (input) impiegati nel processo produttivo • Un fattore della produzione (input) è qualsiasi bene o servizio impiegato nel processo produttivo • La funzione di produzione indica la massima quantità di output che può essere prodotta, date certe quantità degli input – fornisce una rappresentazione della tecnologia 3 La funzione di produzione • La funzione di produzione è l’insieme di tutte le combinazioni tecnicamente efficienti per realizzare un determinato prodotto • Essa rappresenta una tecnologia produttiva • Le combinazioni tecnicamente efficienti caratterizzate da uno stesso rapporto di utilizzo dei fattori identificano una tecnica di produzione 4 Rappresentazione della funzione di produzione Il modo più semplice di rappresentare la funzione di produzione è attraverso la relazione tra 1 input (x1) ed 1 output (y1), mantenendo costanti tutti gli altri input (relazione fattore-prodotto). yi = f (x1 | x2 ,… xn) 5 La funzione di produzione 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Y 0,00 8,70 21,60 36,90 52,80 67,50 79,20 86,10 86,40 78,30 60,00 100,00 Produzione (output) Y X 90,00 80,00 PT 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 0 2 4 6 8 10 12 fattore (input) x 6 Efficienza tecnica • è tecnicamente efficiente la tecnica che, a parità di livello produttivo, minimizza l’impiego di input • • • o viceversa ESEMPIO: per produrre 1 unità di output occorrono: T1) 1 ora di lavoro + 1 ora di tempo macchina T2) 1 ora di lavoro + 2 ore di tempo macchina – • T2 è tecnicamente inefficiente, poiché T1 produce lo stesso, ma con una quantità minore di “macchina” La funzione di produzione considera solo le combinazioni tecnicamente efficienti 7 Esempio di funzione di produzione: combinazioni tecnicamente efficienti per produrre il bene Tecnica Quantità di prodotto (unità per settimana) A B C D 100 100 106 200 Capitale K Lavoro L (numero di macchine)* (numero di lavoratori)* 4 2 2 4 4 6 7 12 Le combinazioni B e la D fanno parte della stessa TECNICA (stesso rapporto) (*) Macchine e lavoratori disponibili per 40 ore settimanali 8 2001©McGraw-Hill Companies, srl Efficienza economica • Per passare dall’efficienza tecnica all’efficienza economica, occorre considerare i PREZZI dei fattori di produzione • Efficienza economica: – è espressa dall’andamento dei costi – è economicamente efficiente la tecnica che, a parità di livello produttivo, minimizza i costi di produzione 9 I costi e la scelta della tecnica di produzione economicamente efficiente 10 Scelta della tecnica economicamente efficiente La tecnica B è quella a maggior intensità di lavoro La tecnica B è quella economicamente efficiente CHE COSA ACCADE SE AUMENTA IL COSTO DEL LAVORO? Effetto di un aumento del prezzo del lavoro sulla tecnica economicamente efficiente Con l’aumento del prezzo del lavoro la tecnica A è divenuta quella economicamente efficiente 12 Breve periodo e lungo periodo 13 Breve e lungo periodo • Se c’è un aumento della domanda (e dei ricavi marginali), l’impresa ha convenienza a espandere la produzione • L’espansione della produzione può incontrare ostacoli e richiedere cambiamenti organizzativi A breve termine, l’impresa può ricorrere al lavoro straordinario o a noleggi di macchine Nel lungo periodo, può assumere nuovi lavoratori o investire, (nuove macchine e nuovi capannoni) 14 Breve periodo • Il breve periodo è quell’orizzonte temporale nel quale l’impresa può variare solo parzialmente l’impiego degli input ESEMPIO: un’impresa nel breve periodo può variare la quantità di operai (input variabili) ma non può costruire un nuovo stabilimento (input fisso) 15 2001©McGraw-Hill Companies, srl Lungo periodo • Il lungo periodo è quell’orizzonte temporale nel quale l’impresa può variare le quantità acquistate di tutti gli input ESEMPIO: nel lungo periodo si possono costruire tutti gli stabilimenti che si desiderano (sono tutti input variabili) 16 2001©McGraw-Hill Companies, srl Costi totali, medi e marginali di lungo periodo Costi totali di lungo periodo • I costi totali di lungo periodo (LTC) sono i costi minimi di produzione corrispondenti a ogni ipotetica quantità di prodotto nell’ipotesi in cui l’impresa possa modificare tutti i fattori e scelga, per ogni volume di produzione, la tecnica efficiente 18 2001©McGraw-Hill Companies, srl Curva di costo totale di lungo periodo • La curva del costo totale di lungo periodo mostra il costo totale minimo che l’impresa deve sostenere quando essa è libera di variare le quantità di tutti i fattori 19 2001©McGraw-Hill Companies, srl Al crescere della dimensione, LTC cresce. Se questa tecnologia favorisce l’aumento dimensionale, la crescita di LTC è meno che proporzionale. Oltre una certa soglia, l’aumento della scala torna a far crescere LTC più che proporzionalmente 20 Costo marginale di lungo periodo • Il costo marginale di lungo periodo (LMC) è la variazione del costo totale di lungo periodo (LTC) conseguente ad un incremento permanente della produzione di una unità 21 2001©McGraw-Hill Companies, srl Costo medio di lungo periodo • Il costo medio di lungo periodo (LAC) di produzione di un bene o servizio è il rapporto tra costo totale e quantità prodotta in condizioni di lungo periodo • Per analizzare il problema dei vantaggi e degli svantaggi della scala (piccola o grande dimensione), è opportuno considerare l’andamento del costo medio 22 2001©McGraw-Hill Companies, srl Nel lungo periodo è possibile uscire dal mercato Non esistono costi fissi 23 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 0 30 54 74 91 107 126 149 176 207 243 30 24 20 17 16 19 23 27 31 36 30,00 27,00 24,67 22,75 21,40 21,00 21,29 22,00 23,00 24,30 Nel lungo periodo è possibile uscire dal mercato Non esistono costi fissi Costi totali e medi di lungo periodo • Al crescere della produzione LTC aumentano necessariamente • Tuttavia, nel lungo periodo, possono crescere in modo più o meno rilevante, a seconda che la tecnologia penalizzi o favorisca la grande dimensione Se la tecnologia favorisce la grande dimensione, si possono produrre grandi quantità a costi medi inferiori (acciaierie) Oltre certe dimensioni, però, i costi medi possono risalire in modo rilevante Questa è la ragione per cui i costi marginali e medi di lungo periodo hanno tendenzialmente un andamento a U 25 2001©McGraw-Hill Companies, srl COSTI MEDI E MARGINALI A “U” A CATINO ORIZZONTALE 26 COSTI TOTALI Economie e diseconomie di scala 27 Scala produttiva • La scala produttiva è la dimensione della capacità produttiva, espressa in termini di quantità prodotta • per analizzare il problema dei vantaggi e degli svantaggi della scala produttiva, è opportuno considerare l’andamento del costo medio 28 2001©McGraw-Hill Companies, srl Il costo medio E’ dato dal costo totale diviso la quantità prodotta Usualmente si ipotizza che il costo medio di lungo periodo LAC possa avere un andamento a forma di U Il LAC minimo individua la “scala efficiente” (SE) LAC LAC min SE Quantità prodotta 29 Economie di scala (o rendimenti crescenti di scala) si verificano quando il costo medio di lungo periodo diminuisce all’aumentare della quantità prodotta LAC Quantità prodotta 30 2001©McGraw-Hill Companies, srl Cause delle economie di scala • Indivisibilità del processo produttivo – Costi fissi (non variano se aumenta il volume) – oltre un certo limite c’è un salto di costo medio • Specializzazione (divisione del lavoro) – Al crescere del volume si assegnano compiti specialistici – esempio: la “fabbrica degli spilli” di Smith • Modalità costruttive degli impianti – regola ingegneristica dei due terzi il costo di costruzione di un impianto aumenta di 2/3 rispetto all’aumento della capacità produttiva 31 2001©McGraw-Hill Companies, srl Rendimenti decrescenti (o diseconomie) di scala si verificano quando il costo medio di lungo periodo aumenta all’aumentare della quantità prodotta LAC Quantità prodotta 2001©McGraw-Hill Companies, srl 32 Cause delle diseconomie di scala • Crescenti costi di controllo/coordinamento – diseconomie manageriali di scala • Dimensione territoriale dell’impresa – cresce l’impresa – aumentano le dimensioni del mercato – aumenta l’incidenza dei costi di trasporto • La forma della curva cambia da settore a settore e dipende dalla tecnologia 33 2001©McGraw-Hill Companies, srl Rendimenti costanti di scala si verificano quando il costo medio di lungo periodo LAC non varia all’aumentare della quantità prodotta LAC Quantità prodotta 34 35 36 Il primo indice misura in percentuale lo svantaggio (maggior costo medio) di un’impresa con scala produttiva pari a un terzo della scala minima efficiente (MINES) SETTORI INDICE DELLE ECONOMIE DI SCALA Cementi Acciaio Bottiglie di vetro Strumenti di misurazione Tessuti Refrigeratori Raffinazione del petrolio Vernici Sigarette Scarpe SCALA MINIMA EFFICIENTE UK USA La MINES è espressa come % della produzione totale di settore 37 Evidenze empiriche sulle economie di scala • Nel settore del cemento gli svantaggi della piccola scala sono molto superiori rispetto a quello delle calzature • Le differenze di scala minima efficiente (MINES) tra UK e USA dipendono più dalla differente grandezza dei mercati che da differenze intrinseche – Nei refrigeratori, in UK un’impresa minima efficiente dovrebbe coprire tutta la produzione; in USA solo il 14% • cemento, acciaio, automobili registrano forti economie di scala – Curva a “U” o decrescente – Possono permettersi alti costi fissi (ricerca, automazione, ecc.) • Calzature e abbigliamento non hanno forti economie di scala – Curva orizzontale 38 Relazione tra costo medio e costo marginale 39 2001©McGraw-Hill Companies, srl Collegamento tra costo medio e costo marginale / 1 • Quando il costo marginale (LMC) è inferiore al costo medio (LAC), il costo medio è decrescente • Quando il costo marginale eguaglia il costo medio, quest’ultimo ha il suo valore minimo • Quando il costo marginale è superiore al costo medio, il costo medio è crescente 40 2001©McGraw-Hill Companies, srl La relazione tra costo medio e costo marginale è di natura matematica. Quando il costo marginale è minore del costo medio, quest’ultimo decresce e viceversa. Se il costo marginale è costante, esso coincide con il costo medio. Se LMC e LAC hanno la tipica forma a U, si intersecano in corrispondenza del punto di minimo di LAC . 41 Collegamento tra costo medio e costo marginale / 3 Quando..: MC<AC MC=AC MC>AC …AC è: decrescente costante e minimo crescente (visto che è in crescendo) 42 43 Un caso particolare: il costo marginale costante • Nel caso in cui il costo marginale (LMC) è costante, esso coincide con il costo medio (LAC) 44 2001©McGraw-Hill Companies, srl La scelta del livello ottimo di produzione 45 (dal capitolo 7) La scelta del volume di produzione MC, MR Se MR > MC, un aumento dell’output comporta un aumento dei profitti. MC Se MR < MC, una diminuzione dell’output comporta un aumento dei profitti E MR 0 Q1 Quantità prodotta ed offerta I profitti sono allora massimi in Q1, dove MR = MC ATTENZIONE: conviene produrre solo se il profitto è positivo, cioè se l’impresa copre i propri costi La scelta del volume di produzione: teoria estesa Costi Ricavi Tecnologia e costi dei fattori produttivi Costo totale CT (BP e LP) Curva di domanda AC (BP e LP) AR Controlla: è opportuno sospendere nel BP? è opportuno chiudere nel LP? MC Scelta del volume di produzione MR 47 48 La scelta del livello ottimo di produzione nel lungo periodo 49 Il criterio di scelta a due stadi 1) Occorre identificare il volume di produzione che soddisfa le condizioni marginalistiche di massimizzazione del profitto (MR = MC) 2) Occorre verificare se in corrispondenza di quel volume, il prezzo di vendita supera il costo medio (profitto positivo) Se il prezzo è più alto del costo medio, conviene produrre Se il prezzo è più basso, conviene uscire dal mercato 50 La scelta del livello ottimo di produzione, nel lungo periodo • Il criterio di scelta è: – Il livello di produzione ottimo è dove LMC=MR (Q1) Resta da verificare se conviene effettivamente produrre Q1 : – In questo caso P1 è maggiore o uguale ad LAC1 e all’impresa conviene produrre Q1 – se invece il prezzo P fosse inferiore a LAC1, l’impresa uscirebbe dal mercato LMC = MR Nota bene: LMC passa sempre per il punto di minimo della LAC.51 La scelta del livello ottimo di produzione, nel lungo periodo • I ricavi totali sono dati dall’area: • O P1 A Q1 • I costi totali dall’area: • O LAC1 B Q1 • I profitti dall’area: • LAC1 P1 A B 53 I costi di breve periodo e i rendimenti decrescenti dei fattori variabili L’impresa nel breve periodo • In condizioni di breve periodo, un’impresa non è in grado di adattarsi completamente ai cambiamenti esterni – della domanda – della tecnologia – dei prezzi dei fattori, ecc. • Nel breve periodo, l’impresa è vincolata da uno o più fattori di produzione, che non può modificare: i fattori fissi 55 Concetti economici fondamentali per l’analisi nel breve periodo • Fattore di produzione fisso – è un fattore la cui quantità non può essere variata • Costi fissi – costi che non variano al variare della quantità prodotta (per esempio, relativi agli impianti fissi) • Costi variabili – costi che variano al variare della quantità prodotta esempio, relativi al lavoro) (per 56 • I fattori e i costi fissi esistono solo nel breve periodo Il costo totale di breve periodo • Il costo totale di breve periodo è dato dalla somma del costo fisso e dal costo variabile di breve periodo • STC = SFC + SVC 57 2001©McGraw-Hill Companies, srl (2 + 3) 58 Costi marginali di breve periodo • Il costo marginale di breve periodo (SMC) è l’incremento di costo totale (dSTC) conseguente alla produzione di un’unità addizionale di un prodotto (dQ), in condizioni tecniche di breve periodo, ovvero in presenza di uno o più fattori produttivi fissi 59 2001©McGraw-Hill Companies, srl Le curve dei costi totali, fissi e variabili nel breve periodo La curva SMC ha un andamento a “U” come quella LMC, ma la forma è legata a cause diverse. Nel lungo periodo, è causata dalle economie/diseconomie di scala. Nel breve periodo, è l’esistenza di fattori fissi (p.e., impianti) che rende necessario l’ aumento dei fattori variabili (p.e., lavoratori), e che quindi provoca un aggravio dei costi 60 La produttività marginale dei fattori variabili (come il lavoro) è alla base della forma dei costi di breve periodo 61 2001©McGraw-Hill Companies, srl Il prodotto marginale del lavoro • Il prodotto marginale del lavoro è la variazione del prodotto totale ottenuta impiegando un’unità addizionale del fattore lavoro nel processo produttivo, mantenendo costante l’impiego degli altri fattori • Il lavoro viene usualmente considerato un fattore variabile, dato un certo stock di capitale. 62 2001©McGraw-Hill Companies, srl Senza lavoratori non si produce Il primo lavoratore fa produrre 0,8 Il secondo 1,0 Il terzo 1,3 (MAX: si è raggiunta la quantità di lavoro che rende pienamente efficiente l’uso della macchina poi, sempre meno Il nono lavoratore “porta il caffè” La legge dei rendimenti decrescenti dei fattori variabili • Perché aumenti del lavoro non accompagnati da aumenti del capitale conducono a rendimenti decrescenti? • È stata definita legge dei rendimenti decrescenti e afferma che, – mantenendo costante l’impiego di tutti gli altri fattori, – oltre una certa quantità impiegata di un fattore variabile, – ulteriori unità addizionali del fattore variabile comportano una produttività marginale del fattore decrescente. 64 • Rappresentazione grafica della “Legge” • La produzione totale aumenta al crescere della quantità di fattore variabile lavoro, fino a L2; • La produttività marginale prima aumenta fino a L1, per poi decrescere • La produttività media aumenta fino a L2 • In corrispondenza di L3, tutti i fattori fissi (macchine) sono pienamente utilizzati Costi medi di breve periodo • Il costo medio fisso di b. p. (SAFC) esprime il costo unitario dei fattori fissi – è calcolato dividendo il costo fisso totale (SFC) per la quantità prodotta • Il costo medio variabile di b. p. (SAVC) è il costo unitario dei fattori variabili – È calcolato dividendo il costo variabile totale (SVC) per la quantità prodotta • Il costo medio totale di b.p. (SATC) è il costo unitario dei fattori fissi e variabili – È calcolato dividendo il costo totale (STC) per la quantità prodotta 66 2001©McGraw-Hill Companies, srl Costi medi di breve periodo SATC = SAFC + SAVC • SATC= costo medio totale di b.p. • SAFC= costo medio fisso di b.p. • SAVC= costo medio variabile di b.p. 67 2001©McGraw-Hill Companies, srl 68 Le definizioni e le rappresentazioni dei costi appena illutrate servono ad analizzare il tema della scelta del livello ottimo di produzione nel breve periodo 69 La scelta del livello ottimo di produzione nel breve periodo 1. Si produce la quantità che corrisponde all’uguaglianza tra SMC ed MR 2. purché il prezzo di vendita sia almeno uguale al costo medio variabile (SAVC). Perché? – Se è superiore a SATC, ho profitti positivi – Se è inferiore a SATC, ma superiore a SAVC, recupero tutti i costi variabili e inoltre recupero un po’ di costi fissi – Ma se, invece, il prezzo di vendita è minore di SAVC, l’impresa ha convenienza a non produrre, in quanto non può recuperare nemmeno i costi variabili • chi glielo fa fare? 70 SMC = MR Criterio di scelta a 2 stadi: 1. L’impresa sceglie il livello produttivo Q1 per il quale SMC = MR – 2. Verifica del prezzo: – – se il prezzo è maggiore di SATC1 si produrrà Q1 ottenendo profitti positivi (come in figura: SATC P1 A B) se il prezzo fosse tra SATC1 e SAVC1 converrebbe produrre, ma in perdita (si recupererebbero i costi variabili, ma non tutti i costi fissi) se il prezzo è inferiore a SAVC1, l’impresa sceglie di chiudere 72 73 Due principi importanti: condizioni marginali e costi affondati 1. Una scelta è ottima se non può essere migliorata attraverso piccoli cambiamenti se il beneficio marginale atteso supera il costo marginale è conveniente produrre un’unità in più però, prima occorre valutare la scelta nel suo complesso: chiedersi se è conveniente produrre o chiudere l’attività 2. I costi già sostenuti sono affondati, cioè irrecuperabili nel decidere quanto produrre, l’impresa razionale trascura il fatto di avere già sostenuto costi nel passato: nella scelta devono contare solo i benefici e i costi futuri. 74 La curva del costo medio di lungo periodo LAC Nel lungo periodo l’impresa può scegliere anche la scala dell’impianto. La curva del costo medio di lungo periodo LAC si ricava dall’ inviluppo di tutte le SATC (per ogni dimensione) Costo medio SATC1 LAC La dimensione di ogni impianto è progettata per un certo livello produttivo SATC4 SATC2 SATC3 Allora vi è una serie di funzioni di SATC a ognuna delle quali corrisponde un livello ottimale di Q prodotta 75 Quantità La decisione del livello di produzione: un riassunto Applicazione del criterio marginalista Controllo se produrre La Scegliere quella decisione di quantità Q di breve output per la periodo quale MR = SMC Il prezzo deve essere superiore al costo medio variabile SAVC. Altrimenti l’impresa chiude La Scegliere quella decisione di quantità Q di lungo output per la periodo quale MR = LMC Il prezzo deve essere superiore al costo medio LAC. Altrimenti l’impresa esce. 76 2001©McGraw-Hill Companies, srl fine 77 2001©McGraw-Hill Companies, srl APPROFONDIMENTO La produzione totale, la produttività media e la produttività marginale 78 La produzione totale (PT) 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 PT 0,00 8,70 21,60 36,90 52,80 67,50 79,20 86,10 86,40 78,30 60,00 100,00 90,00 80,00 PT 70,00 60,00 PT fattore x 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 0 2 4 6 8 10 12 fattore x 79 La produttività media (PM) e marginale (Pm) • La produttività media (PM) è data dal rapporto tra il prodotto totale e la quantità di fattore utilizzata (x) PT PM x • La produttività marginale (Pm) è il rapporto tra l’incremento di prodotto e l’incremento di fattore variabile PT PT Pm x x 80 La produttività media e marginale 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Pm 0,00 8,70 12,90 15,30 15,90 14,70 11,70 6,90 0,30 -8,10 -18,30 PM 0,00 8,70 10,80 12,30 13,20 13,50 13,20 12,30 10,80 8,70 6,00 20,00 15,00 10,00 PM, Pm x PM 5,00 0,00 -5,00 0 2 4 6 8 10 12 -10,00 -15,00 Pm -20,00 -25,00 x 81 •I 100,00 90,00 •II •III 80,00 PT 70,00 PT 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 0 2 4 6 8 10 12 20,00 x 15,00 10,00 PM, Pm Gli stadi della funzione di produzione PM 5,00 0,00 -5,00 0 2 4 6 8 10 12 -10,00 -15,00 Pm -20,00 -25,00 x 82 Gli stadi della funzione di produzione • I Stadio: PT è sempre crescente, Pm è prima crescente, poi decrescente e maggiore di PM, PM è sempre crescente. Non è mai conveniente limitare la produzione ad un punto di questo stadio • II stadio: PT è sempre crescente, Pm decresce fino a 0, PM decresce. E’ sempre conveniente produrre in uno dei punti di questo stadio. • III stadio: PT è decrescente, Pm è decrescente e negativa, PM è decrescente. Non è mai conveniente arrivare a questo stadio. 83 I Stadio: 90,00 •II •III 80,00 PT 70,00 60,00 PT PT è sempre crescente •I 100,00 50,00 40,00 Pm è prima crescente, poi decrescente e maggiore di PM, 30,00 20,00 10,00 0,00 0 2 4 6 8 10 12 20,00 PM è sempre crescente. 10,00 PM, Pm Non è mai conveniente limitare la produzione ad un punto di questo stadio x 15,00 PM 5,00 0,00 -5,00 0 2 4 6 8 10 12 -10,00 -15,00 Pm -20,00 -25,00 x 84 •I 100,00 90,00 II Stadio: •II •III 80,00 PT 70,00 PT PT è sempre crescente 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 Pm decresce fino a 0 10,00 0,00 0 2 4 6 8 10 12 20,00 PM decresce 10,00 PM, Pm E’ sempre conveniente produrre in uno dei punti di questo stadio. x 15,00 PM 5,00 0,00 -5,00 0 2 4 6 8 10 12 -10,00 -15,00 Pm -20,00 -25,00 x 85 •I 100,00 III Stadio: 90,00 •II •III 80,00 PT 70,00 60,00 PT PT è decrescente 50,00 40,00 Pm è decrescente e negativa 30,00 20,00 10,00 0,00 0 4 6 8 10 12 20,00 PM è decrescente x 15,00 10,00 PM, Pm Non è mai conveniente arrivare a questo stadio. 2 PM 5,00 0,00 -5,00 0 2 4 6 8 10 12 -10,00 -15,00 Pm -20,00 -25,00 x 86