COSA C'È DI VERO Pesce azzurro con sorpresa Se nel vostro pesce trovate dei piccoli vermetti significa che il mare in cui è stato pescato è ancora pulito, ma mangiarlo potrebbe essere un problema. Ecco come evitare rischi DI FEDERICO MAROLLA, PEDIATRA [email protected] C UN PARASSITA PERICOLOSO Questo verme si chiama Anisakis (Anisakis, Pseudoterranova e Contracaecum), è lungo da 1 a 3 cm (si vede bene a occhio nudo), ha un colore bianco rosato, è sottile, si arrotola su se stesso e può venir fuori da qualsiasi parte del pesce (muscoli, interiora, ecc). Questi piccoli parassiti vivono e si sviluppano nel mare. Si trovano allo stadio adulto (cioè come vermi) nell’addome dei mammiferi marini (balene, leoni marini, foche, delfini). Ogni volta che questi grandi mammiferi, che si spostano per lunghe distanze negli oceani e nei mari, eliminano le feci, eliminano anche le uova di Anisakis che vengono fecondate nell’acqua e diventano larve. Queste larve escono dall’uovo, nuotano liberamente e vengono ingerite dai piccoli crostacei che costituiscono il krill che, a sua volta, è il cibo di pesci, seppie e calamari. Passano così di pesce in pesce fino ai grandi mammiferi marini, dove si sviluppano ulteriormente e diventano vermi adulti: e così si chiude il ciclo. SHUTTERSTOCK.COM/RAMON L. FARINOS aro Dottore, mi è successo di comprare delle alici fresche in un grande centro commerciale, le ho pulite e, come molte altre volte, le ho fatte marinate. Ho preparato il battuto con aceto, olio, limone, pepe, vino bianco e le ho lasciate a marinare per oltre 5 ore. Ne ho assaggiate un paio e le ho messe a tavola per i miei bambini, ma… c’erano i vermi! Piccoli vermetti bianchi che si attorcigliavano e venivano fuori da tutto il pesce! Mi sono spaventata e sono andata anche al Pronto Soccorso! 12 PESCE AZZURRO CON SORPRESA Molte specie di pesci e molluschi (pesce azzurro, pesce sciabola, sugherello, grongo, nasello, salmone, calamari, seppie ecc.) che giungono sulle nostre tavole siano contaminati da parassiti del genere Anisakis. SHUTTERSTOCK.COM/KWANGMOOZAA LA PRESENZA DI ANISAKIS È SEGNO CHE IL MARE È INQUINATO? Assolutamente no, è il contrario. Infatti l’Anisakis si sviluppa soprattutto in acque pulite, per cui si può considerare un indicatore biologico della qualità delle acque del mare. Diversi studi vengono pubblicati annualmente per monitorare la presenza di infestazione da Anisakis nei pesci dei nostri mari: se riportano percentuali basse di parassiti, ci sembrano in un certo senso tranquillizzanti, anche se potrebbero essere invece preoccupanti, perché indicano che quel pesce proviene da mari inquinati. Nessuna area di pesca marittima può essere considerata immune da larve di Anisakis perché l’infestazione da parte di questo parassita si deve considerare come naturale. COME CI SI INFETTA E COSA SUCCEDE SE SI MANGIA IL PESCE CON IL VERME? Quando gli esseri umani mangiano pesce o calamari infetti crudi o poco cotti, ingeriscono le larve di questi parassiti. Una volta all'interno del corpo umano, le larve possono invadere il tratto gastrointestinale (esofago, stomaco e intestino) e si sviluppano i sintomi dell’anisakidosi: una malattia di difficile diagnosi perché dà sintomi molto vari, che possono essere lievi, ma talvolta anche gravi, a seconda del tratto dell’intestino in cui si sviluppa il parassita. La malattia è più frequente nei Paesi dove c’è l’abitudine a mangiare molto spesso il pesce crudo, come il Giappone. Chiunque mangia calamari o pesce crudo o poco cotto è a rischio. L’anisakidosi gastrica si manifesta da 1 a 12 ore dopo l’ingestione delle larve vive e si manifesta con dolore di stomaco, nausea e vomito. In qualche caso la forma gastrica può dare sintomi allergici, dall’orticaria fino allo shock anafilattico (anisakidosi gastro-allergica). Questi sintomi posso essere così importanti da portare alla consultazione di un allergologo. L’infestazione da Anisakis è infatti una delle cause di orticaria cronica. Qualche vola le larve possono entrare nella parete dell’intestino e provocare un’infiammazione cronica che, in rari casi, può causare una perforazione dell’intestino e dello stomaco. È stato perfino ipotizzato un aumento del rischio di tumori intestinali. Ma nella maggior parte dei casi, questa infestazione dà scarsi sintomi e il più delle volte ce ne accorgiamo solo dosando gli anticorpi specifici IgE. Allo stato attuale non esiste una terapia specifica e l’unico trattamento è la rimozione delle larve con la gastroscopia e dei granulomi mediante la chirurgia. Pur essendo una delle malattia emergenti fra quelle legate al cibo, l’infestazione da Anisakis non può essere considerata un’emergenza sociale. La prima descrizione dell’anisakidosi SI PUÒ PREVENIRE QUESTA MALATTIA? Il modo migliore per prevenire l’anasakis è non mangiare pesce crudo o poco cotto. Se si mangia pesce crudo, marinato o poco cotto bisogna preventivamente congelarlo per almeno 96 ore (4 giorni) a –18°C in un congelatore domestico contrassegnato con 3 o più stelle. I commercianti di pesce crudo hanno l'obbligo di tenere ben visibile al pubblico un cartello con le modalità di Hawaii Salmone crudo (Lomi Lomi) Il primo caso di infezione umana è stato riportato dal medico olandese van Thiel nel 1967, quando trovò il parassita all’interno di un granuloma intestinale di un uomo che soffriva di dolori addominali. Da allora la maggior parte dei casi sono stati descritti in Giappone e, a seguire, Corea, Olanda, Francia, Regno Unito, Italia e in tutto il mondo. In quali cibi può essere presente l’Anisakis? Giappone Sushi e sashimi Paesi del Mediterraneo Carpaccio di tonno o di orata, acciughe marinate o salate o in salamoia Paesi bassi Aringhe (Maatjes) affumicate o fermentate Norvegia Salmone secco stagionato (Gravlax) Sudamerica Pesce e/o frutti di mare crudi (Chevice) trattamento descritte. Riguardo alla cottura, questa deve raggiungere temperature superiori ai 60°C (un filetto spesso 3 cm deve cuocere almeno dieci minuti). 13