Il Parere dell ingegnere IL CINEAMATORE SCHEDA VALUTAZIONE FILM a cura di: Catello MASULLO TITOLO: IL CINEAMAT Krzysztof Kieslowski SCENEGGIATURA: : Krzysztof Kieslowski INTERPRETI PRINCIPALI: Jerzy Stuhr, MaBgorzata Zabkowska, Ewa Pokas PRODUZIONE: ORIGINE : POLONIA 1979 DISTRIBUZIONE : DURATA:117’ SOGGETTO :COMMEDIA – DRAMMATICO Filip, un tranquillo impiegato, compra una cinepresa 8mm e inizia a girare film, in casa e in fabbrica, arrivando a vincere un premio a un festival. Ma questa passione finirà per avere un prezzo altissimo.... Krzysztof Kieslowski, dopo la laurea nel 1969 alla Scuola Superiore del cinema di Lodz, fino al 1980 svolge un'intensa attività di documentarista, girando corto e mediometraggi per la WFD. Tra il 1973 e il 1976 realizza per la televisione 'Il sottopassaggio' (1973), 'II personale' (1975) e 'La tranquillità' (1976). Dal 1972 fa parte del Gruppo Cinematografico 'Tor' diretto prima da Stanislaw Rozewicz, poi da Krzysztof Zanussi. Di questo periodo sono tutti i suoi lungometraggi a soggetto per il cinema: 'La cicatrice' (1976, suo film d'esordio), 'Il cineamatore' (1979), 'Il caso' (1981), 'Senza fine' (1984). Nel 1980 vince il premio Fipresci al Festival di Mosca con 'Dilettante' (1979). Nel 1987 gira 'Breve film sull'amore' e nel 1988 'Breve film sull'uccidere', che andranno a comporre due episodi di quello che è considerato il suo capolavoro: 'Il Decalogo', dieci film inizialmente pensati per la televisione, ciascuno dei quali su un comandamento, scritti con l'inseparabile sceneggiatore Krzysztof Piesiewicz . Le opere successive, 'La doppia vita di Veronica' (1990), e il trittico sui colori della bandiera francese - 'Film blu' (Leone d'Oro a Venezia nel '93), 'Film bianco' (Orso d'Argento a Berlino nel '94) e 'Film rosso' (1994) - lo consacrano come cineasta di fama mondiale. A conclusione della trilogia il regista annuncia, al Festival di Cannes, la decisione di lasciare il cinema per dedicarsi alla scrittura e alle letteratura. Nell'agosto del 1995 viene colpito da un primo infarto che, nonostante l'applicazione di un bypass coronarico, si ripete poco dopo portandolo alla morte. Questo “Il Cineamatore” è uno straordinario omaggio al mestiere di fare cinema. Ed una riflessione sull’inevitabile perdita d’innocenza dell'uomo e delle immagini. Il film può essere letto su almeno due diversi piani. La situazione di un artista sotto le pressioni di un sistema politico oppressivo. E quello dell’aspetto privato, sui costi che paga un artista sulla propria pelle andando verso la sua passione che diventa il suo mestiere. Quello che ci arriva oggi da questo film, più che la lotta dell’artista con il potere e la censura, è la nascita dell’artista cinematografico. E’ storia che questo film abbia ispirato più di un filmaker a diventare tale, come è il caso di Wolfgang Becker, il regista di “Good Bye, Lenin!”. “Il Cineamatore” è anche cinema del reale, quello di formazione di Kieslowski. Molti degli attori sono non professionisti. Con i quali il regista ha usato il suo celebre metodo. Quasi sempre infallibile. Quello di “imbrogliare” gli attori non professionisti, di stimolarli a fare delle cose essendo loro stessi. Per cogliere la verità nel loro agire. A loro insaputa. È il caso, ad esempio, della scena, strepitosa, con la nana. Kieslowski si è avvicinato a lei prima di girare, dicendole che Jerzy Stuhr avrebbe avuto difficoltà a recitare perché era stato appena lasciato dalla moglie. E l’ha pregata di dire lui qualche parola in camerino. Dove aveva piazzato una macchina da presa nascosta. Ed allora è venuto fuori il dialogo, totalmente improvvisato, in cui la nana chiede se la moglie si era portata via la televisione. Stuhr non sapeva cosa rispondere. E di getto ha detto : No. Ed allora la nana lo ha così rassicurato : Allora tornerà!. FRASI DAL CINEMA : “E’ una cinepresa. Voglio riprendere la mia bambina mese dopo mese mentre cresce. Quanto è costata? Due mesi di stipendio. Irenka era arrabbiata!”. (Jerzy Stuhr e collega di lavoro). “No! Non nuda! Perché? È una femmina!”. (Irenka e Jerzy Stuhr, che sta riprendendo la loro figlioletta piccola). “Il cinema è l’arte più importante! Si ricorda chi l’ha detto? Lenin!”. (il Direttore a Jerzy Stuhr). “No, un festival no. Lo abbiamo fatto solo per noi! Non avevo mai incontrato uno che fa film e che non volesse vincere un festival!”. (Jerzy Stuhr, ed Anna, della federazione cineamatori). “Avevo un cognato che a 30 anni è diventato credente. È finito male. .... cosa gli è successo? È diventato prete!”. (il Direttore e Jerzy Stuhr). “Sono felice. Poi è arrivato il cinema... è stato per caso... ed ho imparato che è più importante della tranquillità!”. (Jerzy Stuhr alla moglie Irenka). “Quello che fate è meraviglioso. Una persona muore, però è viva qui dentro!”. (Piotr a Jerzy Stuhr e Witek). “Ognuno pensa che il suo film possa servire alla gente, cambiare le persone... ma noi non siamo ingegneri dell’anima, i film non cambiano il mondo... è la nostra incertezza che ci rende interessanti!”. (Zanussi fa conferenza ai giovani cineamatori). “ha fatto un ottimo lavoro. Però con la gita ha esagerato : ubriachi ad Auschwitz! (Jurga a Jerzy Stuhr). “Perché tua moglie ti ha lasciato, ora che sei un uomo famoso? Non lo so, forse ha ragione lei. Ha portato via la televisione? No. Allora tornerà!”. (la nana e Jerzy Stuhr). VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi): 7.5 Leggenda: CAPOLAVORO **** quattro stelle : equivalen in decimi : 10 DA NON PERDERE *** tre stelle : equivalente in decimi decimi : 6 DA EVITARE * una stella : equivalente in dec http://ilpareredellingegnere.altervista.org Realizzata con Joomla! Generata: 8 June, 2017, 15:32