Scheda di approfondimento della rubrica A colloquio con la ricerca Leon Festinger (New York 1919-1989) Psicologo statunitense, fu professore alla Stanford University (1955-68), poi (dal 1968) alla New school of social research di New York. Allievo di Kurt Lewin, la sua opera più nota è Theory of cognitive dissonance (1957; trad. it. 1973), in cui introdusse il concetto di dissonanza cognitiva che avrebbe a lungo tenuto il campo nell'ambito della psicologia sociale statunitense. In seguito si rivolse allo studio di taluni aspetti della psicofisiologia della visione (in particolar modo dei meccanismi di controllo del movimento oculare). La teoria della dissonanza cognitiva, elaborata da Leon Festinger alla fine degli anni ’50, rappresenta uno dei capisaldi della psicologia sociale. La teoria ruota attorno alla constatazione di senso comune che l’uomo ha una tendenza naturale a ricercare una coerenza tra ciò che fa o dice e ciò che pensa, cioè tra comportamenti e atteggiamenti. I due elementi possono essere dissonanti per motivi di: logica interna (fumo e il fumo fa male) contrasto con norme culturali (mangio carne di maiale e sono ebreo praticante) contrasto con precedenti esperienze personali (sono stato campione olimpionico e sono sedentario). Dalla frattura tra azioni e convinzioni si genera una spiacevole sensazione di incoerenza interiore, che è chiamata appunto “dissonanza”. Voler dimagrire e mangiare dolci, fumare e sapere che il fumo fa male, accettare di andare in montagna quando la si detesta, sono occasioni in cui si sperimenta la dissonanza. Per ridurre tale fastidio si tende a riportare coerenza tra atteggiamento e comportamento, agendo sull’uno o sull’altro, e quindi riallineando l’atteggiamento sul comportamento o, viceversa, il comportamento sull’atteggiamento. In altre parole, per recuperare il nostro equilibrio psico-fisico, o ci convinciamo veramente che ciò che facciamo vada bene (il fumo non è poi così dannoso, oppure non è dannoso per noi), oppure ci decidiamo a comportarci diversamente (smettiamo di fumare). In genere, se non mutiamo né opinione, né comportamento, l’incoerenza permane e con essa il disagio psicologico. Per questo, quanto più è forte la sensazione di incongruenza, tanto maggiori sono gli sforzi che si fanno per rimuoverla e la volontà di evitare situazioni che potrebbero accrescerla. Per eliminare o almeno attenuare tale disagio si ricorre in spesso alla ristrutturazione cognitiva che permette di considerare i fatti da un punto di vista diverso, anche attraverso l’aggiunta di nuove informazioni e l’eliminazione di altre informazioni contrastanti. Quando la dissonanza diventa insostenibile, l'elemento cognitivo meno resistente viene modificato e la dissonanza scompare. http://www.isfol.it Scheda di approfondimento della rubrica A colloquio con la ricerca In genere si modifica il comportamento, per conformismo o per semplice opportunità; sull’ambiente la possibilità di azione è limitata, in quanto molti sono gli elementi che non ricadono sotto il nostro diretto controllo; e, infine, modificare l’atteggiamento significa mettere in discussione il proprio sistema di valori, per cui lo si fa raramente e con grande difficoltà. Una delle occasioni in cui più frequentemente emerge la dissonanza cognitiva è la decisione: decidere è un atto sempre coinvolgente perché produttivo di conseguenze concrete. Esso implica un cambiamento dello status quo ed è perciò un’operazione preceduta, accompagnata e seguita da una componente emotiva molto forte. Prima della decisione si soppesano le caratteristiche di ciascuna alternativa e le si pongono a confronto. Il momento della scelta obbliga a preferire un’alternativa all’altra. Infine, dopo aver scelto si continuano a valutare gli elementi di attrazione dell’alternativa scartata e quelli meno positivi dell’alternativa selezionata. La dissonanza è particolarmente forte quando il coinvolgimento personale è elevato e quando siamo pienamente responsabili delle nostre azioni. Ciò succede, in particolare, quando siamo liberi di decidere e perciò non possiamo esternalizzare la responsabilità dell’effetto del nostro comportamento, ovvero scaricare la colpa su qualcosa o qualcuno. Oltre che in condizioni di libera scelta, la dissonanza può originarsi anche in caso di accordo forzato, ossia quando siamo costretti ad agire in modo non coerente con le nostre opinioni personali (come ad esempio i kapo nei campi di concentramento nazisti). In questo caso si può produrre il comportamento richiesto senza un effettivo mutamento dell’opinione personale (acquiescenza). Si può produrre acquiescenza attraverso l’offerta di una ricompensa oppure la minaccia di punizioni. Un famoso esperimento di Festinger e Carlsmith del 1959, i cui risultati furono riportati nell’articolo“What happens to a person's private opinion if he is forced to do or say something contrary to that opinion?”, comportava il fatto che alcune persone venissero sottoposte a delle prove molto lunghe e noiose. Al termine delle prove veniva loro richiesto di dire ad altri che ciò che avevano fatto era molto interessante. Per mentire essi venivano remunerati: alcuni di loro con venti dollari, altri con un solo dollaro. Veniva inoltre richiesto loro di valutare il compito attraverso un questionario. Risultò che coloro che avevano ricevuto venti dollari, pur trovando il compito noioso, risolvevano la dissonanza giustificando il proprio comportamento contro-attitudinale (dire che il compito era interessante) con il fatto di aver ricevuto una congrua ricompensa. I soggetti che invece avevano ricevuto un dollaro considerarono il compito meno noioso, in quanto, non potendo risolvere la dissonanza ricorrendo a una motivazione estrinseca (una ricompensa interessante), non poterono far altro che riequilibrare atteggiamento e comportamento modificando il primo e quindi convincendosi che ciò che avevano fatto non era poi così male. Nel primo caso si ha acquiescenza, nel secondo conversione profonda. http://www.isfol.it Scheda di approfondimento della rubrica A colloquio con la ricerca Bibliografia Festinger, Leon Changing attitudes through social contact: an experimental study of a housing project by Leon Festinger, Harold H. Kelley, Michigan, University of Michigan, 1951 Conflict, decision and dissonance Stanford, Stanford university press, 1964 Research methods in the behavioral sciences edited by Leon Festinger, Daniel Katz, New York, Dryden Press, 1953 Retrospections on social psychology edited by Leon Festinger, Oxford, Oxford University press, 1980 Social pressures in informal groups: a study of human factors in housing by Leon Festinger, Stanley Schachter and Kurt Back Stanford, Stanford University, 1950 Social pressures in informal groups: a study of human factors in housing by Leon Festinger, Stanley Schachter and Kurt Back London, Tavistock publications, 1963 Teoria della dissonanza cognitiva Milano, F. Angeli, 2001 When prophecy fails : a social and psychological study of a modern group that predicted the distruction of the world by Leon Festinger, Henry W. Rieckenand Stanley Schachter, Minneapolis, University of Minnesota, 1956 http://www.isfol.it