Scienza delle Finanze
30018-Cleam 2
Alessandra Casarico
Imposte indirette
Imposte generali
Imposte speciali
Colpiscono tutti i beni e servizi
scambiati
Colpiscono particolari beni e servizi
(esempio: imposte di fabbricazione)
Imposte sul valore pieno
Imposte sul valore aggiunto
Colpiscono l’intero valore del bene
scambiato
Colpiscono l’incremento di valore che
si genera in un particolare stadio della
produzione o della distribuzione
Imposte monofase sul valore
pieno
Imposte plurifase sul valore pieno
(cumulativa)
Colpiscono l’intero valore del bene in un
singolo stadio del processo produttivo
(esempio: imposte sulle vendite al
dettaglio in U.S.A.)
Colpiscono l’intero valore del bene in tutti
gli stadi del processo produttivo
(esempio: IGE)
Metodo imposta da imposta
Imposta da versare:
Ti=tiVi-tjAi
Imposte plurifase sul
valore aggiunto
(non cumulativa)
Colpiscono l’incremento di
valore in tutti gli stadi del
processo produttivo
Metodo base da base
Imposta da versare:
Ti=ti(Vi-Ai)
IVA a debito IVA a credito
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Imposte generali sulle vendite
• Imposte generali sulle vendite
– Sottopongono a imposizione il valore degli scambi di
merci e delle prestazioni di servizi
Distinguiamo 3 fasi nel ciclo economico di un bene:
– produzione
 valore del bene = valore aggiunto = a
– vendita all’ingrosso  valore del bene=a + b  valore aggiunto = b
– vendita al dettaglio  valore del bene=a + b + c  valore aggiunto = c
• In assenza di imposte il prezzo finale del bene è:
p = a+b+c
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Imposta sul valore pieno
– Colpisce l’intero valore del bene (o servizio)
a. Imposta monofase
• Si applica una sola volta nell’arco del ciclo produttivo
• ESEMPIO
L’applicazione di un’imposta monofase comporta che:
– il gettito dipenda dalla fase di applicazione
– per esigenze di gettito l’aliquota sia generalmente elevata;
– l’imposta sia molto vulnerabile a fenomeni di evasione.
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Imposta sul valore pieno
b. Imposta plurifase sul valore pieno
• Colpisce il valore pieno del bene in ciascuna delle fasi produttive
ESEMPIO
Con un’imposta plurifase sul valore pieno:
– un dato livello di gettito può essere ottenuto con aliquote più basse ⇒ si
riducono gli incentivi all’evasione.
– il prezzo finale (e l’imposta complessiva) dipende dal numero di scambi
che caratterizzano il ciclo economico del bene
• il carico fiscale è minimizzato se l’impresa è integrata verticalmente
⇒ NON neutralità
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Imposta plurifase sul valore aggiunto
METODO BASE DA BASE
In ogni fase l’aliquota si applica alla differenza tra il valore delle
vendite e il valore degli acquisti.
• L’imposta da versare dall’impresa i è data da:
Ti=ti(Vi-Ai)
– Vi = valore delle vendite dell’impresa i
– Ai = valore degli acquisti della medesima impresa i
– ti = aliquota sullo stadio i
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Imposta plurifase sul valore aggiunto
METODO IMPOSTA DA IMPOSTA
In ogni fase l’aliquota si applica sull’intero valore del bene venduto. Il
venditore può detrarre l’imposta pagata a monte sugli acquisti.
– tj = aliquota sugli acquisti
• L’imposta da versare dall’impresa i è data da:
Ti = tiVi – tjAi
imposta incassata sulle vendite
(IVA A DEBITO)
imposta pagata sugli acquisti
(IVA A CREDITO)
ESEMPIO
NB. Se aliquote uniformi: base da base e imposta da imposta coincidono
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Base da base vs. imposta da imposta
• Le imposte plurifase sul valore aggiunto sono preferibili per:
– neutralità rispetto alle scelte di integrazione verticale.
• Il metodo imposta da imposta è preferibile per:
– semplicità di calcolo e trasparenza: le imposte che gravano su un
bene in una qualunque fase sono esattamente pari all’imposta
pagata sugli acquisti in quella fase;
⇒ proprietà desiderabile in relazione alle esportazioni
⇒ possibilità di agevolare determinati beni e servizi
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Base da base vs. imposta da imposta
−Esempio: C produce un bene di prima necessità (valore 200), utilizzando
un bene non agevolato prodotto da A (valore 100)
IVA
Imposta
da
Imposta
IVA
Base da
Base
IVA da
versare
Prezzo lordo
Impresa
t
VA
IVA a
debito
IVA a credito
IVA da
versare
Prezzo lordo
Vi-Ai
A
20%
100
20
0
20
120 (20%)
100
20
120 (20%)
C
5%
100
10
20
-10
210 (5%)
100
5
225 (12,5%)
Imposta
totale
10
25
− Con il metodo imposta da imposta è possibile tassare il bene finale con
l’aliquota desiderata (l’aliquota effettiva coincide con l’aliquota applicata
nell’ultimo stadio).
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Base imponibile dell’IVA
• La base imponibile di un'imposta sul valore aggiunto può essere
riferita a tre tipologie fondamentali in relazione al trattamento
dell’imposta pagata sui beni di investimento:
– reddito lordo: se non è ammessa in detrazione l'IVA pagata sui
beni di investimento;
– reddito netto: se l'IVA pagata sui beni di investimento è
ammessa in detrazione ma solo in proporzione alla quota di
ammortamento dei beni capitali utilizzati nel periodo d'imposta;
– consumo: se l'IVA pagata sui beni di investimento è ammessa in
detrazione in misura integrale.
• Allontanamento dalla nozione economica di VA
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Le imposte indirette
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Riferimento dell’imposta
• FINANZIARIO: colpisce solo le operazioni che danno luogo a
transazioni monetarie:
– Compatibile con il metodo imposta da imposta.
• REALE: si tiene conto della formazione del VA nel corso del processo
produttivo e distributivo, prescindendo dagli effettivi movimenti
monetari:
– Richiede l’adozione del metodo base da base.
• La differenza verte sul trattamento delle scorte e dei prodotti in corso
di lavorazione
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Classificazione delle operazioni
• Le operazioni di scambio di beni e servizi, rilevanti per
l'applicazione dell‘IVA, possono essere distinte in tre categorie:
– operazioni imponibili: le operazioni sono assoggettate a
imposta sul loro intero valore secondo l'aliquota prevista per
legge;
– operazioni non imponibili (ad aliquota zero): l'aliquota
applicata nell'ultimo stadio produttivo è nulla e le imposte
afferenti ai precedenti stadi sono rimborsate;
– operazioni esenti: non è prevista l'applicazione dell'imposta
sul valore aggiunto creato nello stadio finale e non sorge il
diritto al rimborso dell'imposta afferente agli acquisti intermedi.
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L’IVA italiana
• L'IVA si applica:
– alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate nel
territorio dello Stato nell'esercizio di imprese o nell'esercizio di arti
e professioni;
– alle importazioni da paesi extra UE da chiunque effettuate
(imprese e consumatori finali);
– agli acquisti intracomunitari effettuati nell'esercizio di imprese,
oltre che agli acquisti di mezzi di trasporto a titolo oneroso e agli
acquisti per corrispondenza effettuati da consumatori finali.
• Operazioni non imponibili: esportazioni extra UE.
• Operazioni esenti: servizi creditizi, assicurativi e finanziari, trasporti
urbani, servizi sanitari e previdenziali, istruzione.
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L’IVA italiana
• Obbligo di rivalsa
– Il consumatore finale è il soggetto formalmente colpito
• Metodo: imposta da imposta.
• Base imponibile: tipo consumo.
• Aliquote:
– Normale: 21%
– Ridotte: 4% , 10%.
• Riferimento di tipo finanziario.
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L’IVA italiana
Il regime per i contribuenti minimi
• Per i contribuenti minimi (vedi Irpef)
– Abolizione dell’obbligo di rivalsa
– Non deducibilità dell’IVA pagata sugli acquisti
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