ISPI MACROECONOMIA Lezioni 1 e 2 Introduzione alla Macroeconomia Elementi di Contabilità Nazionale Antonella Mori Macroeconomia 1 Programma concorso 2016 (1) Programma concorso 2016 (2) Programma concorso 2016 (3) Concorso 2016 (Laura Castellucci) 1. Già nel 1999 Paul Krugman preannunciava i rischi di una grande depressione, tipo quella degli anni trenta, e auspicava una politica economica attiva. Dopo aver accennato alla visione macroeconomica sulla quale si fonda tale posizione, il candidato presenti gli indicatori più significativi per “misurare” la crisi e discuta i motivi economici che si celano dietro le difficoltà di ripresa dell’economia dell’Unione Europea. 2. Il modello di Stato Sociale (Welfare State), affermatosi in Europa nel secolo scorso, è oggi in crisi. Il candidato, dopo aver richiamato l’essenza teorica e pratica dello Stato Sociale, esponga i motivi della crisi odierna mettendo in luce se e come il processo di globalizzazione vi abbia influito. 3. Secondo studi recenti, negli ultimi 15 anni, la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi e della ricchezza è aumentata in (quasi) tutti i paesi OCSE, tant’è che un premio Nobel ne ha prospettato i rischi per la convivenza civile. Dopo aver individuato le cause del fenomeno si discutano le implicazioni in termini di equità e di crescita. Concorso 2014 (Mario Sebastiani ) 1. Concorrenza e competitività. L’esperienza mostra che la concorrenza costituisce condizione necessaria ma non sempre sufficiente per la promozione della competitività e dello sviluppo economico. Il candidato illustri e discuta le politiche industriali e sociali che, secondo i diversi orientamenti di politica economica, possono rendersi necessarie per catturare le opportunità offerte dai processi di liberalizzazione dei mercati. 2. Secondo l’economista Joseph Alois Schumpeter non è possibile comprendere i fenomeni economici di qualsiasi epoca senza un adeguato senso della storia. Confrontando la presente depressione con quella degli anni ’30 del secolo passato, il candidato discuta se e in che misura l’odierno dibattito intorno alle cause dell’attuale crisi e ai rimedi per superarla abbia tratto insegnamento dall’esperienza passata. 3. La “finanziarizzazione” dell’economia globale e la depressione economica dei nostri anni: fallimenti del mercato o fallimenti delle politiche pubbliche? Il candidato discuta le diverse tesi al riguardo e le relative soluzioni. Concorso 2013 (Simona Beretta) 1. 2. 3. I sussidi all’esportazione come sostegno alla produzione nazionale. Confrontare analiticamente gli effetti di un sussidio alla esportazione in caso di mercati concorrenziali e in caso di settori caratterizzati da rilevanti economie di scala. Confrontare due esperienze concrete, a vostra scelta, di sussidio all’esportazione, mettendone in evidenza i successi e/o gli elementi problematici. Le crisi finanziarie nell’era della globalizzazione. Presentare le principali teorie che spiegano cause e meccanismi delle crisi finanziarie. Mettere a confronto due esperienze nazionali di crisi, presentando sinteticamente il ruolo delle istituzioni internazionali nella loro gestione. Risorse e conflitti. Quando e perché l’abbondanza di risorse naturali può rappresentare una “maledizione” (resource curse)? Quali politiche economiche interne e internazionali potrebbero limitare tale “maledizione”? Confrontare per sommi capi due casi in cui risorse e conflitti sono collegati. Antonella Mori Macroeconomia 7 Concorso 2012 (Marcello Messori) 1. 2. 3. “Nei primi anni del 2000 vari paesi “emergenti” (per esempio la Cina) hanno finanziato paesi “economicamente avanzati” (per esempio gli Stati Uniti) e hanno, così, attenuato l’impatto di squilibri strutturali (global imbalances) e sostenuto gli alti tassi di crescita dell’economia internazionale”. Una tale affermazione è condivisibile? Si spieghino le ragioni della risposta data e se ne traggano le conseguenze in termini di movimenti di capitale. Fra la fine del 2009 e l’inizio del 2012 è scoppiata la crisi europea dei debiti sovrani. Si esaminino le possibili cause di questa crisi e gli interventi di politica economica, che sono stati realizzati per contenerla nel corso del 2010 e del 2011. La maggior parte degli economisti sostiene che l’area monetaria, coincidente con l’Unione Economica e Monetaria Europea (UEM), non è un’ “area ottimale”. Si illustri il significato economico di tale osservazione e se ne traggano possibili implicazioni. In particolare, si esaminino le implicazioni dell’illustrazione effettuata rispetto all’attuale crisi dei debiti sovrani nei paesi “periferici” dell’UEM. http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Opportunita/Al_MAE/Carriera_Diplom/I_temi.h tm Macroeconomia + 4 ESERCITAZIONI CON PROF. MARCO MERELLI 9 1.Perché studiare Macroeconomia? Conoscere i principali indicatori economici. Capire le politiche dei governi e delle banche centrali e gli effetti sul sistema economico 10 2.Perché studiare Macroeconomia? Affrontare l’incertezza “aggregata” data dall’andamento del contesto economico generale 11 Indicatori stato di salute economia 1. Prodotto Interno Lordo (PIL): livello di produzione dell’economia e tasso di crescita 2. Tasso di disoccupazione: frazione di lavoratori non occupati e in cerca di occupazione su totale forza lavoro 3. Tasso di inflazione: tasso di crescita del prezzo medio dei beni nell’economia Antonella Mori Macroeconomia 12 Indicatori stato di salute economia 4. Saldo bilancio pubblico (e debito pubblico): entrate meno uscite della pubblica amministrazione 5. Saldo bilancia commerciale (e del conto corrente): esportazioni meno importazioni di beni Antonella Mori Macroeconomia 13 1. PIL (GDP): misura della produzione aggregata PIL a prezzi correnti, Italia 2015: 1636 miliardi euro Esistono tre modi equivalenti di definire il Pil di una economia Antonella Mori Macroeconomia 14 G7 e BRIC: oggi e.. (miliardi US$ correnti, 2014) PIL # Brasile 2417 7 11 Russia 2031 10 2829 5 India 2042 9 Germania 3868 4 Cina 10351 2 Italia 2138 8 Regno Un. 2990 6 Giappone 4596 3 PIL # 17348 1 Canada 1784 Francia USA 15 World Bank, World Development Indicators G7 e BRIC: nel 2030 (miliardi US$ 2005) PIL # Brasile 3222 8 15 Russia 4001 5 2909 9 India 11162 3 Germania 3462 6 Cina 26307 1 Italia 2163 14 Regno Un. 3332 7 Giappone 4879 4 PIL # 22482 2 Canada 1880 Francia USA 16 OECD, Economic Outlook, May 2014, Long term baseline projections 1. PIL: misura della produzione aggregata Vedremo i seguenti argomenti (focus su Italia): 1.1 Tre modi per misurare il PIL 1.2 PIL nominale e PIL reale 1.3 Tasso di crescita di un paese 1.4 Dal PIL al PNL (RNL) 1.5 Cosa misura il PIL? 1.6 Confronti internazionali (PIL e PIL procapite Esistono tre modi equivalenti di definirea PPA) 1.7 Oltre il PIL: l’Indice Sviluppo Umano e il il Pil didiuna economia Benessere Equo e Sostenibile (BES) Antonella Mori Macroeconomia 17 1.1 Tre modi per misurare il PIL 1. Somma del valore dei beni e dei servizi finali prodotti in una economia in un dato periodo di tempo (spesa in beni e servizi finali). 2. Somma del valore aggiunto di tutti i beni e i servizi prodotti in una economia in un dato periodo di tempo. (valore aggiunto = ricavi- costi intermedi) 3. Somma dei redditi dell’economia in un dato periodo di tempo • redditi da lavoro • reddito da capitale o profitto • imposte indirette Antonella Mori Macroeconomia 18 Un aperitivo al bar per festeggiare l’inizio del Master! Livello Prodotto Prezzo Salari Profitti Bar 10 bottiglie €40 l’una 120 80 Azienda vini 10 bottiglie €20 l’una 70 30 Agricoltore 90 10 Uva €100 Quale contributo viene dato al PIL? ITALIA: PIL COME SPESA 20 Fonte: Banca d’Italia, Relazione Annuale 2015, maggio 2016 ITALIA: PIL COME VALORE AGGIUNTO Fonte: Istat, Italia in cifre 2015. Antonella Mori Macroeconomia 21 Italia: andamento del PIL nominale 1800000.0 1600000.0 1400000.0 1200000.0 1000000.0 800000.0 600000.0 400000.0 200000.0 19 74 19 77 19 80 19 83 19 86 19 89 19 92 19 95 19 98 20 01 20 04 20 07 20 10 0.0 PIL nominale Fonte: Eurostat 22 PIL Nominale and Reale Quantità birra Prezzo PIL Nominale 2009 110 €2 220 2010 100 €3 300 2011 120 €4 480 Anno Ma nel 2010 non c’è stato aumento della produzione, anzi è diminuita! Cosa fare? PIL Nominale and Reale Quantità birra Prezzo 2009 110 €2 220 220 2010 100 €3 300 200 2011 120 €4 480 240 Anno PIL Nominale PIL Reale (prezzi 2009) Calcolo il PIL dell’anno 2010 usando i prezzi dell’anno 2009 (PIL Reale a prezzi costanti) Da PIL reale a prezzi costanti a PIL reale a valori concatenati Con prezzi costanti di un anno base, rimangono costanti i pesi relativi dei prodotti e questo crea distorsioni Introduzione di indici a catena (utilizzo della media dei prezzi di due anni consecutivi) 25 Italia: andamento del PIL reale 1800000.0 1600000.0 1400000.0 1200000.0 1000000.0 800000.0 600000.0 400000.0 200000.0 PIL nominale Fonte: Eurostat 2010 2008 2006 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 1980 1978 1976 1974 0.0 PIL reale (chained) 26 1.3 Tasso di crescita di un paese Tasso di crescita del PIL reale (Y) : (Yt Yt 1 ) Yt 1 X 100 Periodi di crescita positiva del PIL sono chiamate espansioni Periodi di crescita negativa del PIL sono chiamate recessioni. Italia: tasso di crescita 28 Fonte: www.Istat.it, 29 agosto 2016 ITALIA: TASSO DI CRESCITA DEL PIL (in termini reali) 30 Paesi avanzati in lieve calo Previsioni FMI tasso di crescita del PIL (%), 2016: Mondo: Paesi avanzati: Paesi emergenti: 3,1 1,8 4,1 Area Euro 1,6 2,2 0,3 31 IMF, WEO Update July 2016 Italia in lenta ripresa Previsioni FMI tasso di crescita del PIL (%), 2016 1,7 1,5 1,6 0,9 2,6 32 IMF, WEO Update July 2016 G7 e BRIC (tassi di crescita annuali del PIL, %) 2016 2017 USA 2,2 2,5 Brasile -3,3 0,5 Canada 1,4 2,1 Russia -1,2 1,0 Francia 1,5 1,2 India 7,4 7,4 Germania 1,6 1,2 Cina 6,6 6,2 Italia 0,9 1,0 Regno Un. 1,7 1,3 Giappone 0,3 0,1 2016 2017 33 IMF, WEO Update July 2016 1.4 Dal PIL al PNL (o RNL) Reddito Nazionale Lordo (RNL - GNI) misura il reddito totale di tutti i residenti di un paese ovunque lo producano o lo percepiscano. Comprende il reddito percepito all’estero dai cittadini del paese che possiedono fattori utilizzati all’estero ed esclude quello pagato ai fattori esteri. 34 RNL UK = PIL UK + A - B +A Profitti di imprese UK da operazioni estere Salari e stipendi ricevuti all’estero da residenti in UK Profitti a imprese straniere insediate in UK -B Salari e stipendi pagati in UK a lavoratori residenti all’estero Il PIL è basato su un criterio geografico Il RNL è basato su un criterio di residenza Nella maggior parte dei casi, le differenze tra PIL e RNL sono trascurabili. Per alcuni Paesi la differenza è notevole 35 1.5 Cosa misura il PIL? • Beni di seconda mano? • I guadagni in conto capitale? • L’invenduto? •Il valore dei servizi prodotti dalla pubblica amministrazione? 36 Cosa misura il PIL? • Economia sommersa? (entra nella stima del PIL nell’UE) • Mercati illegali? • I beni e servizi autoprodotti dalle famiglie? • Qualità ambiente? 37 38 1.6. Confronti internazionali (PIL-RNL e PIL-RNL procapite ) E’ necessario convertire il PIL dei diversi paesi in una stessa valuta, normalmente US$ o € RNL pro capite = RNL nominale / popolazione 39 G7 e BRIC (US$ correnti, 2015) RNL Pro cap RNL Pro capite USA 54960 Brasile 9850 Canada 47500 Russia 11400 Francia 40580 India 1590 Germania 45790 Cina 7820 Italia 32790 Regno Un. 43340 Giappone 36680 40 World Bank, World Development Indicators Valori a Parità di Potere di Acquisto •I confronti possono non riflettere in maniera corretta gli standard di vita, poichè i prezzi sono differenti tra USA e altri paesi, per questo si utilizzano valori a Parità di Potere di Acquisto (PPA o PPP): equivale a usare lo stesso livello di prezzo nel confrontare il prodotto tra Paesi. • Usiamo gli USA come Paese base. Quindi calcoliamo: • PIL pro capite dell’Italia in Dollari PPA = prezzi dei beni in USA (in dollari USA) x beni prodotti in Italia / popolazione in Italia • Poichè i prezzi dei beni, sono più bassi nei Paesi poveri, aggiustamenti di PPA aumentano il PIL nei Paesi poveri. 41 G7 e BRIC RNL Pro capite (US$ correnti, 2015) RNL pro capite PPA RNL Pro c RNL pc PPA USA 54960 56430 Brasile 9850 15020 Canada 47500 43970 Russia 11400 23790 Francia 40580 40470 India 1590 6020 Germania 45790 48260 Cina 7820 14160 Italia 32790 35850 Regno Un. 43340 40550 Giappone 36680 38870 42 World Bank, World Development Indicators PIL PRO CAPITE PPA IN DOLLARI, 2014 IMF, Data mapper 1.7 Oltre il PIL.... 1.7 Oltre il PIL: L’indice di sviluppo umano (ISU -HDI) •Il Pil è una misura troppo limitativa e sottostima il livello e i miglioramenti degli standard di vita nei Paesi più poveri •Le Nazioni Unite misurano il benessere in modo alternativo: L’Indice di Sviluppo Umano. Reperibile al sito http://hdr.undp.org/ • ISU tenta di catturare le capacità individuali di partecipare attivamente alla vita sociale (A. Sen) 45 (L) (I) (S) ISU è una media degli indici di aspettativa di vita (L), istruzione (S) e PIL pro capite (I) ISU 1 L 1 S 1 I 3 3 3 46 ISU: i migliori Fonte: UNDP, Human Development Report, 2015 Antonella Mori http://hdr.undp.org/en/data/map Macroeconomia 48 Qual è la relazione tra PIL pro capite e ISU? • La correlazione tra il PIL pro capite e ISU è elevata: il PIL pro capite è, quindi, una buona approssimazione del benessere 49 BES: BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE Fonte: www.misuredelbenessere.it 50 Fonte: www.istat.it 51 2. Il tasso di disoccupazione Tasso di disoccupazione: rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro Tasso di disoccupazione = disoccupati forza lavoro Forza lavoro: somma degli occupati e dei disoccupati Forza lavoro = Occupati + Disoccupati L=N+U Antonella Mori Macroeconomia 52 OCCUPATI Occupati: comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento: • hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura; • hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente; • sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie, malattia, CIG). Antonella Mori Macroeconomia 53 DISOCCUPATI Disoccupati: comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che: • hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive; • oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento. Antonella Mori Macroeconomia 54 Scomposizione della Popolazione Popolazione Economicamente attivi: Forze di lavoro Occupati Inattivi: in età non lavorativa, e in età lavorativa Disoccupati (persone in cerca di occupazione) Tasso di disoccupazione = Disoccupati / corrispondenti forze di lavoro Tasso di occupazione = Occupati / corrispondente popolazione di riferimento Tasso di attività = Forze di lavoro / corrispondente popolazione di riferimento 55 Disoccupazione in Italia nell’ultimo anno Fonte: www.Istat.it, 29 agosto 2016 ITALIA: ELEVATA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE E DI LUNGA DURATA Fonte: Istat, Italia in cifre 2015. Antonella Mori Macroeconomia 57 ITALIA: ELEVATA DISPARITA’ GEOGRAFICA E DI GENERE Fonte: Istat, Italia in cifre 2015. Antonella Mori Macroeconomia 58 Disoccupazione: gli effetti della crisi economica finanziaria 59 Disoccupazione in lenta diminuzione OECD Employment Outlook 2015 60 3. Prezzi e inflazione 1. Livello dei prezzi 2. Variazione del livello dei prezzi Inflazione: aumento del livello dei prezzi Deflazione: riduzione del livello dei prezzi Antonella Mori Macroeconomia 61 Misure del livello dei prezzi Due misure del livello dei prezzi: 1. deflatore del Pil 2. indice dei prezzi al consumo Antonella Mori Macroeconomia 62 Deflatore del Pil Il deflatore del Pil (Pt) permette di calcolare il prezzo medio dei beni finali prodotti in una economia PIL nominale €Yt Pt PIL reale Yt Il deflatore del Pil è un numero indice Il tasso di variazione del deflatore del Pil rappresenta il tasso di inflazione Antonella Mori Macroeconomia 63 Indice dei prezzi al consumo L’indice dei prezzi al consumo misura il livello dei prezzi medi al consumo ed esprime il costo in euro di un determinato paniere di consumo di un tipico consumatore urbano. L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è un numero indice. Il tasso di variazione dell’IPC rappresenta il tasso di inflazione. Antonella Mori Macroeconomia 64 Italia: Indice dei prezzi al consumo (variazioni percentuali tendenziali) Fonte: www.Istat.it, 29 agosto 2016 65 Fonte: Istat, Sommario di statistiche storiche 1861-2010. 66 Italia: pesi utilizzati per il calcolo dell’IPC, 2014 Fonte: Istat L’inflazione e le distorsioni • Variazione della distribuzione del reddito (tra debitori/creditori, reddito fisso/reddito variabile…) • Clima di incertezza • Variazioni dei prezzi relativi (anche salario reale) • Pericolo fiscal drag (se scaglioni di reddito non vengono adeguati all’inflazione) Antonella Mori Macroeconomia 68 Perché la deflazione può essere un “pericolo”? Riduce le prospettive di crescita: – consumatori posticipano spese (domanda debole) – i profitti delle aziende si riducono, indebolendo la spesa per investimenti – il valore reale dei debiti aumenta – tassi d’interesse reali (r=i-) sono sempre positivi (i tassi nominali non possono scendere sotto lo zero - “zero bound”) e la politica monetaria perde la capacità di ridurre i tassi reali (“trappola della liquidità” quando i=0)