Health Professionals Magazine HPM 2013; 1(1):41-51 DOI: 10.12864/HPM.2013.103 Articolo di revisione Tubercolosi & Fumo di Tabacco: problema immunitario ma non solo TECNICA DEL DELAYED ENHANCEMENT NEGLI STUDI CARDIO RM Tuberculosis & tobacco smoke: immune problem but not only DELAYED ENHANCEMENT TECHNIQUE IN CARDIO MRI STUDIES Paola Pironti Eva Astolfo, Dott.ssa Simona Francioni 1 2 U.O. di Pneumotisiologia Territoriale, AUSL di Bologna Italiana di Tabaccologia, SITAB Italia TecnicoSocietà Sanitario di Radiologia Medica, Firenze, 1 Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, Empoli 2 Riassunto Le cardiomiopatie sono la prima causa di morte nella popolazione adulta. La Cardio-RM, grazie allo sviluppo di tecnologie sempre più performanti, ha dato una valida risposta per individuare alterazioni patologiche che accompagnano non solo la cardiopatia ischemica, ma tutta una serie di affezioni che colpiscono l’apparato cardiovascolare e che, anche se con incidenza minore, possono rappresentare comunque un grave rischio per la salute del paziente e condizionarne la qualità di vita. La cardio-RM permette non solo di ottenere immagini simil-statiche del cuore, analizzando la funzione in tutti i suoi segmenti, ma permette altresì di valutare le caratteristiche tissutali delle parti patologiche. Nella cardiopatia ischemica la cardio-RM è in grado, in una sola volta, di valutare la morfologia, la funzione contrattile e l’area infartuale del ventricolo sinistro. Grazie alla tecnica del delayed enhancement (mediante l’uso del mdc e sequenze IRGE T1- pesate), si possono massimizzare le differenze di segnale tra tessuto miocardico cicatrizzato e quello sano, rendendo evidenti la localizzazione e l’estensione di un’area ischemica. Heart deseases are the leading cause of death in adult population. Cardio MRI, thanks to the improvement of the MRI tecniques, answered to the need of finding pathological alterations typical of both hypertrophic cardiomyopathy and other cardiovascular diseases that, even if less common, could represent a high risk for the patient’s heath and quality of life. Cerdio MRI allows us to have an almost motionless imaging of the heart, that is precious to analize every single fase of hearth function, and to study the features of the pathological parts of the tessues. In hypertrophic cardiomyopathy, Cardio MRI is able to evaluate at the same time the morphology of the left ventricle, his contractile function and the extent of myocardial infarction. Thanks to delayed enhancement tecnique (using contrast and segmented inversion recovery fast gradient echo sequence), it’s possible to differentiating injured from normal myocardium, intensifying signal differences, pointing out on the localizzation and the extent of the myocardial infarction. Parole chiave: cardio rm, cardio mri, imaging studi tessuto cicatriziale post infarto, protocollo tecnico Copyright © Società Editrice Universo (SEU) 42 Health Professionals Magazine 1, 01, 2013 Abstract Delayed enhancement technique in cardio mri studies Heart deseases are the leading cause of death in adult population. Cardio MRI, thanks to the improvement of the MRI tecniques, answered to the need of finding pathological alterations typical of both hypertrophic cardiomyopathy and other cardiovascular diseases that, even if less common, could represent a high risk for the patient’s heath and quality of life. Cerdio MRI allows us to have an almost motionless imaging of the heart, that is precious to analize every single fase of hearth function, and to study the features of the pathological parts of the tessues. In hypertrophic cardiomyopathy, Cardio MRI is able to evaluate at the same time the morphology of the left ventricle, his contractile function and the extent of myocardial infarction. Thanks to delayed enhancement tecnique (using contrast and segmented inversion recovery fast gradient echo sequence), it’s possible to differentiating injured from normal myocardium, intensifying signal differences, pointing out on the localizzation and the extent of the myocardial infarction. Key words: delayed enhancement, scar tissue imaging studies on infarcted myocardium, ge t1 inversion recovery (irge), technical protocol, mri, steady state free precession (ssfp) Sigle ECG: elettrocardiogramma RF: radiofrequenza TR: tempo di ripetizione ETL: echo train lenght, SNR: rapporto segnale rumore TF: tempo di frequenza GRE: gradient echo SE: spin echo EPI: echo planar imaging TA: tempo di acquisizione IR: inversion recovery TI: tempo di inversione FA: flip angle FAST: Fast Low Angle Shot SSFP: Steady State Free Precession FOV: field of view NEX: numero di acquisizioni PSIR: phase sensitive inversion recovery T2 HASTE: Half-Fourier Acquired Single-Shot turbo Spin-Echo MDC: mezzo di contrasto IRGE: GE T1 inversion recovery Cardio RM Introduzione 43 rio fare una premessa sia sulla sincronizzazione ECG, che sul controllo del respiro in quanto il mediastino risente fortemente anche degli artefatti da movimento di entrambi i polmoni. Tutto questo è stato possibile grazie a tomografi ad RM e bobine sempre più performanti che hanno ridotto in modo drastico il tempo di esecuzione aumentando la velocità delle sequenze. L’idea progettuale nasce dalla necessità della cardiologia dell’ospedale di Viareggio di ottimizzare le immagini di Risonanza Magnetica al fine di garantirne un efficace utilizzo nel percorso terapeutico assistenziale dei pazienti con patologia cardiaca ed in particolare con cardiopatia ischemia. Il lavoro ha preso avvio dalla sintesi della Sincronismo con ECG letteratura scientifica presente, con l’obiettivo di ottimizzare il protocollo tecnico diagnostico Per avere immagini cardiache di buona quain uso presso i Dipartimenti di Diagnostica per lità, oltre alla necessità di ridurre il tempo di Immagini di riferimento delle cardiologie. scansione, è anche necessario che l’organo acPer l’elaborazione sono stati individuati come quisito sia il più possibile immobile per evitare, scientificamente attendibili, fra i molti presenti: nell’immagine, artefatti da movimento. 1. Kim R.J., Shah D.J. and Judd R.M., How L’artefatto da movimento si manifesta con We Perform Delay Enhancement Imal’effetto di blurring se presente lungo la direzioging, Journal of Cardiovascular Magnene del gradiente di lettura, come effetto di ghotic Resonance, Vol. 5, No. 3, pp. 505sting se lungo la direzione del gradiente di fase. 514, 2003 2. Edelmann R.R., Contrast-enhanced MR Imaging of the Heart: Overview of the Literature, Radiology, 2004 3. Klem I., CMR Delayed Enhancement Imaging in Coronary Artery Disease, MAGNETOM Flash, 2007 4. Kramer C.M., Barkhausen J., Flamm D.S., Kim R.J., Nagel E., Standardized cardiovascular magnetic resonance imaging Figura 1 - Schema di sincronizzazione ECG in RM (CMR) protocols, Picture 1 - ECG synchronization diagram in the MRI society for cardiovascular magnetic resonance: board of trustees task force on Un metodo per ovviare a tale problema è quello standardized protocols, Journal of Cardi sincronizzare l’acquisizione con l’elettrocardiovascular Magnetic Resonance, 2007 diogramma (ECG), in modo che ogni impulso venga effettuato sempre allo stesso istante del ciclo cardiaco. Tale sincronismo è effettuato tra Scopo l’onda R e l’impulso RF per l’acquisizione del segnale di risonanza magnetica. Individuare un protocollo tecnico per l’acquisiSi può inviare un impulso RF per ogni ciclo zione delle immagini cardio RM con acquisizione cardiaco, il che vuol dire che per formare un’imdelayed enhancement per l’ottimizzazione dello magine costituita da 128 x 128 righe, abbiamo studio del tessuto miocardio post infarto, al fine bisogno di sincronizzarci con 128 cicli cardiaci. di ottenere informazioni specifiche sulle aree tisPer la riduzione del tempo di scansione è possisutali cicatriziali e su quelle ancora perfuse. bile però eseguire più di un impulso RF per un singolo ciclo cardiaco, ciascun impulso attivato a differenti fasi del ciclo cardiaco. Tale modaMateriali e metodi lità di acquisizione ci consente di acquisire, Per avere un’immagine statica di un organo nell’intervallo di un singolo ciclo cardiaco, più in continuo movimento come il cuore è necessalinee del K-Spazio, appartenenti a più immagini 44 simultaneamente, ciascuna acquisita a differenti tempi dopo il picco dell’onda R. Attualmente è possibile acquisire molte più immagini sfruttando metodi come il riempimento parziale del K-Spazio, l’acquisizione a impulso singolo, la segmentazione. Controllo del respiro Altra fonte di artefatti da movimento è il respiro. Anche in questo caso il sincronismo con questo atto può aiutare a ridurre tali artefatti, ma poiché un atto respiratorio ha durata di qualche secondo, ne consegue un allungamento dei tempi di acquisizione. L’alternativa allora potrebbe essere quella di acquisire in apnea per almeno la metà del tempo di scansione, ovvero il tempo necessario per acquisire le linee centrali del K-Spazio. Le linee centrali corrispondono alle frequenze spaziale più basse, quelle che contengono l’informazione principale dell’immagine (contrasto, che rappresenta la struttura principale dell’immagine). È importante quindi che gli artefatti da movimento in questa fase siano ridotti al minimo. La qualità dell’immagine è migliore se questa viene acquisita con sincronismo ECG e trattenimento del respiro da parte del paziente per tutta la durata dell’acquisizione. In relazione alla necessità di acquisire particolari immagini e quindi delle sequenze necessarie è necessario ripetere le apnee e allora l’acquisizione dei dati viene segmentata per ottenere un’immagine. Affinché il metodo sia efficiente, è necessario che ciascuna apnea consenta la stessa espansione toracica, ovvero che la posizione del diaframma sia la più riproducibile possibile. L’utilizzo della tecnica Navigator Echo, ovvero il riempimento del K-spazio a spirale, dopo l’invio di un impulso RF, opportuno, applicato durante l’attivazione dei gradienti di selezione della fetta e della fase, garantisce la riproducibilità. Tale sequenza eccita selettivamente, lungo la direzione del gradiente di lettura, una stretta colonna di spin che viene opportunamente localizzata in modo da intersecare il diaframma in prossimità del bordo polmoni- fegato. Mediante l’algoritmo edge detection (riconoscimento dei contorni) è così possibile determinare più volte nel tempo la posizione di tale bordo, in modo da poter valutare la posizione del diaframma ad ogni apnea prima di acquisire le serie di immagini. C’è da dire però che il navigatore non è molto frequente nell’uso delle Cardio-RM, ma è preferibile far assumere al paziente la posizione di media espirazione, perché ritenuta la più riproducibile. Health Professionals Magazine 1, 01, 2013 Piani di riferimento del cuore per lo studio RM Lo studio RM standard del cuore prevede una valutazione secondo gli assi: lungo verticale, lungo orizzontale e asse corto. Piano asse lungo verticale: questo piano di scansione è parallelo al setto interventricolare. Si possono ottenere immagini per le camere sinistre ed in tal caso verrà compresa la punta del cuore, la porzione media del piano mitralico e l’atrio di sinistra, mentre per le sezioni destre verrà compreso l’apice del ventricolo destro, la camera d’afflusso, la tricuspide e l’atrio di destra. Questo piano risulta utile per la valutazione dell’apice del ventricolo, della parete anteriore, della parete diaframmatica, delle valvole atrioventricolari e delle dimensioni cranio- caudali degli atri. Viene inoltre utilizzato per il calcolo dei volumi e della frazione d’eiezione. Piano asse lungo orizzontale: questo piano, che passa per la punta del cuore ed è perpendicolare al setto interventricolare, è utile per la valutazione della regione apicale, del setto interventricolare, delle pareti libere dei ventricoli destro e sinistro, delle valvole atrio-ventricolari e per misurare le dimensioni latero-laterali degli atri. Piano asse corto: si ottiene dal piano asse lungo verticale oppure orizzontale sezionando piani perpendicolari al setto o all’asse lungo del cuore. Si acquisiscono almeno tre piani di scansione in asse corto, uno a livello sottomitralico, uno a livello trans-papillare e uno a livello parapuntale. Essi consentono di valutare le pareti ventricolari, le strutture atriali, il bulbo aortico e il cono polmonare. Sequenze Sequenze veloci in GRE In questo paragrafo vengono schematizzate alcune tecniche principalmente utilizzate per ridurre i tempi di formazione e acquisizione delle immagini in GRE. Spesso accade che a seconda della casa costruttrice le stesse sequenze possano avere nomi diversi, ma nonostante questo i principi fisici su cui si basano sono analoghi. Low Angle GRE Le gradient echo sono sequenze in cui, per ottenere immagini in tempi brevi, si utilizzano tempi di ripetizione TR molto corti. Queste sono 45 Cardio RM caratterizzate da una singola eccitazione seguita da un gradiente applicato lungo l’asse di lettura o dephasing gradient (gradiente di defasamento). Tale gradiente modifica la fase degli spin in modo spazialmente dipendente, cosicché, alla fine del gradiente, il segnale sarà completamente annullato in quanto la coerenza tra gli spin sarà completamente annullata. A questo punto si applica il gradiente di lettura di polarità contraria, in modo da compensare l’effetto del gradiente di defasamento. Quando l’area del gradiente di lettura sarà pari a quella del gradiente di defasamento, gli spin si troveranno ad avere una fase di nuovo coerente, e quindi un segnale sarà di nuovo rilevabile. Tale segnale prende il nome di eco o più specificamente di segnale di gradient echo, perché è prodotto tramite rifasamento dovuto a un gradiente (a differenza del segnale di spin echo il cui rifasamento è dovuto a un impulso a radiofrequenza). L’utilizzo di TR molto brevi può tuttavia portare alla saturazione del segnale poiché il tempo necessario per riacquistare la magnetizzazione macroscopica longitudinale non è sufficiente, e ad ogni impulso la magnetizzazione sarà sempre più bassa generando una riduzione dell’ampiezza del segnale acquisito. Per ovviare a questo problema le acquisizioni in GRE utilizzano un flip angle (di seguito indicato con FA) molto basso. La prima sequenza implementata (dalle macchine Siemens) con tale strategia è la FAST (Fast Low Angle Shot). Acquisire un segnale con FA molto piccoli mi permettere di avere un TR breve anche inferiore al T1 del tessuto che si sta esaminando. Ad esempio, posso utilizzare 1ms≤ TR ≤200ms come per il muscolo cardiaco che ha un T1 di 800 ms. Il tempo di scansione per un’immagine sarà quindi di circa 128 ms se fissiamo un TR = 1ms. In questo caso se l’impulso RF fosse di 90°, il sistema degli spin si saturerebbe dopo pochissimi TR e verrebbe acquisito un segnale bassissimo. Se invece viene acquisito un impulso con flip angle < 90° la saturazione non avviene, o meglio avviene dopo moltissimi TR e il segnale è quindi di ampiezza maggiore. Queste sequenze GRE sono utili per massimizzare le differenze di contrasto fra i diversi tessuti, specialmente se si tratta di una differenziazione tra tessuto sano e patologico. Steady State Free Precession (SSFP) È una sequenza che mi permette di “riciclare” la componente trasversale residua di ogni impulso RF sfruttando il fenomeno fisico Steady State Free Precession (precessione libera allo stato stazionario). Questa utilizza FA alti con TR brevi senza il rischio di saturazione. Le sequenze includono quindi una prima fase consistente di impulsi RF fino a che non si raggiunge lo stato stabile a cui segue la formazione vera e propria di acquisizione dei dati per la formazione dell’immagine. Sequenze che sfruttano tale parametro sono chiamate FIESTA, true FISP, Balanced Echo. Risultati Dopo recenti studi è stato mostrato che per differenziare il miocardio sano da quello infartuato sono ben efficaci le sequenze di tipo IR-FGE. Questa tecnica utilizzata per la valutazione del delayed enhancement imaging è stata prima sperimentata sugli animali e dopo efficaci risultati è stata applicata all’uomo. Oltre ad informazioni sulla cicatrice post infarto, tale tecnica è utile anche per una valutazione della funzione contrattile dopo rivascolarizzazione in pazienti con malattia coronarica acuta e cronica. La procedura per il delayed enhancement è relativamente semplice. Richiede che il paziente sia stato preparato con un catetere intravenoso periferico. Dopo aver ottenuto immagini scout dell’asse lungo e dell’asse corto del cuore, otteniamo immagini in movimento per una valutazione della funzione contrattile e morfologica del ventricolo sinistro e di aiuto per la rivelazione di piccoli infarti sub endocardici. A questo punto il paziente viene sottoposto ad un bolo endovenoso di 0.10-0.15 mmol/kg di gadolinio. Dopo 10-15 minuti di ritardo si ha il delayed enhancement imaging che sono ottenute negli stessi punti delle cine immagini. In passato venivano usate dosi più elevate di gadolinio, come ad esempio 0.2 mmol/kg, ed è stato visto che la riduzione della dose del mezzo di contrasto non ha riscontrato effetti negativi sull’immagine differenziale tra miocardio lesionato e normale, ma anzi ha ridotto il tempo di attesa tra la somministrazione del mezzo di contrasto e il delayed enhancement imaging. Il tempo di ritardo è necessario per permettere al segnale del sangue di diminuire all’interno della cavità ventricolare sinistra e intensificarsi sulla cicatrice post infarto. A questo punto è necessario scegliere l’appropriato TI, importante per ottenere un’accurata immagine (figura 2). Il TI è scelto per “annullare” il segnale proveniente dal miocardio normale, ovvero il momento in cui la magnetizzazione dopo l’impulso a 180° raggiunge lo zero. È questo il punto in cui è massimizzata la differenza tra miocardio infartuato e sano. 46 Figura 2 - scelta del TI per migliorare la risoluzione di contrasto Picture 2 - choice of IT to improve contrast resolution Se il TI è troppo breve, il vettore di magnetizzazione del miocardio sano sarà negativo al momento dell’acquisizione dati del K-Spazio. Sull’immagine sarà rappresentata un’ iper-intensità del miocardio sano e un segnale nullo per il miocardio infartuato; questo perché l’intensità dell’immagine corrisponde alla grandezza del vettore di magnetizzazione, di conseguenza l’intensità del miocardio sano aumenterà al diminuire del TI mentre l’intensità del miocardio lesionato si riduce fino a raggiungere lo zero. Contrariamente se il TI è troppo lungo, la magnetizzazione del miocardio sano è sopra lo zero e apparirà in grigio (non viene annullata). Anche se le aree infartuate hanno un’alta intensità il contrasto relativo tra miocardio infartuato e normale sarà ridotto. Nella pratica per calcolare il tempo d’inversione ottimale vengono fatte una o due immagini test in cui si prende in considerazione la quantità di mezzo di contrasto e il tempo di ritardo dopo la somministrazione. I dati vengono acquisiti ad ogni battito del cuore al fine di consentire un adeguato rilassamento longitudinale tra gli impulsi d’inversione successivi. Nel caso di un paziente bradicardico, in cui è bassa la frequenza cardiaca, ho una situazione di rilassamento incompleto del miocardio normale. L’incompleto rilassamento porta come conseguenza che il TI necessario per annullare il miocardio normale sia più corto e possa anche Health Professionals Magazine 1, 01, 2013 causare una riduzione della differenza d’intensità nell’immagine tra zona infartuata e normale. Per coloro che hanno poca familiarità con le curve di rilassamento dell’inversion recovery, su alcune macchine sono state ideate nuove sequenze chiamate phase sensitive inversion recovery (PSIR) che permettono di utilizzare un TI ottimale senza che questo venga impostato manualmente. Sono state sviluppate anche sequenze scout per aiutare nella scelta del corretto tempo d’inversione con un errore di 40-50 ms. Una volta che il TI ottimale è stato impostato non sono richiesti aggiustamenti nel caso in cui le immagini siano visualizzate entro i 5 minuti. È importante, tuttavia, tenere presente che la concentrazione di gadolinio all’interno del miocardio sano ha un wash out graduale nel tempo e che il TI dovrà essere adeguato se l’immagine verrà acquisita in tempi multipli dopo la somministrazione del contrasto. La concentrazione di gadolinio diminuisce esponenzialmente nel tempo. I tempi d’inversione necessari variano in relazione alla farmacocinetica del mezzo di contrasto. Ad esempio: se si somministra una dose di gadolinio di 0.125 mmol/kg il corretto TI per annullare il miocardio sano a 30 minuti post contrasto saranno 379 ms rispetto ai 304 ms a 5 minuti. Tale esempio vuole evidenziare come il TI non sia uguale in ogni momento dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, variando al variare del tempo. Esecuzione esame Preparazione paziente Il paziente deve essere digiuno e munito di necessari esami emato-chimici, in particolare la creatininemia. È necessario che il paziente rilasci il consenso informato per l’esecuzione dell’esame RM; consenso in cui dichiarerà inoltre di non avere controindicazioni assolute e relative e all’uso del mezzo di contrasto. Viene fatto spogliare (ricordandogli di togliere tutti gli oggetti metallici come fermagli per capelli, occhiali, gioielli, monete, tessere magnetiche, abiti con cerniere lampo e/o bottoni, cinture, protesi mobili come dentiera ed apparecchi per l’udito, lenti a contatto, ecc). Dopo l’introduzione dell’ago cannula in una vena anti-decubitale del braccio per la successiva introduzione del mezzo di contrasto,il paziente viene fatto entrare nella stanza del magnete. Vengono applicati sulla cute, in re- 47 Cardio RM gione precordiale, gli elettrodi amagnetici con successivo collegamento con cavi per il trigger ECG. Vengono applicate le cuffie che permettono la comunicazione del paziente con gli operatori in modo da consentirne una piena collaborazione, particolarmente importante per l’effettuazione delle apnee espiratorie necessarie per l’acquisizione di sequenze in breath hold. Viene inoltre fornito un campanello d’allarme che il paziente tiene nella mano per tutta la durata dell’esame. Infine viene applicata la bobina phased array dedicata a livello toracico e si effettua il centraggio all’interno del magnete. Figura 5 - Immagine SCOUT sul piano coronale Picture 5 - SCOUT image in the coronal plane Figura 3 - Bobina dedicata alla cardio RM Picture 3 - coil dedicated to cardio MRI Protocollo d’acquisizione 1) Immagine SCUOT sui tre piani: Figura 6 - Immagine SCOUT sul piano sagittale Picutre 6 - SCOUT image in the sagital plane 2) Assiale “DARK BLOOD” È una sequenza T2 HASTE a respiro libero necessaria per avere una visione morfologica delle camere cardiache. Figura 4 - Immagine SCOUT sul piano assiale Picture 4 - SCOUT image in the axial plane Figura 7 - Immagine assiale dark blood Picture 7 - Dark blood assial image 48 Health Professionals Magazine 1, 01, 2013 Richiede l’utilizzo di un gating cardiaco prospettico impostato sulla fase tele-diastolica. Questa sequenza viene fatta col trigger respiratorio, necessario per misurare di continuo il movimento del diaframma, per poi acquisire la sequenza nella stessa fase ad ogni ciclo respiratorio in modo da ridurre gli artefatti da movimento respiratorio. Il navigator deve essere posizionato a metà dell’emidiaframma destro sull’immagine di riferimento localizer in coronale. In questa fase occorre analizzare i valori del TR, affinchè ricadano all’interno del ciclo cardiaco e più precisamente nell’intervallo R-R. Figura 9 - Utilizzare un’immagine assiale, orientarsi paralleli alla linea passante da metà della valvola mitrale all’apice del cuore Picture 9 - Use axial image; prescribe one slice from axial view parallel to ventricular septum, bisect left ventricular through mitral valve and apex Figura 8 - Posizione del navigator Picture 8 - Position of the navigator 3) Vengono utilizzate sequenze SSFP necessarie per il successivo studio CINE RM con il quale si studia il volume cardiaco (tramite post processing). Le sequenze SSFP sono retrospettive, ovvero acquisisco tutto il ciclo cardiaco con tre slices da 8 mm a respiro sospeso (breath hold) . - Studio dell’asse lungo verticale o due camere. Per ottenere questo piano si utilizza la scout assiale. Il pacchetto viene orientato parallelamente alla linea passante da metà della valvola mitrale all’apice del cuore. - Studio dell’asse lungo orizzontale o quattro camere. Per ottenere questo piano si utilizzano immagini acquisite precedentemente (due camere); il pacchetto viene orientato parallelamente al piano che va dalla metà della valvola mitrale all’apice cardiaco. In questo modo si ottiene un’assiale pura del cuore. Figura 10 - Immagine a due camere Picture 10 - Two chamber image Figura 11 - Utilizzare una slice da due camere, orientarsi paralleli alla linea passante da metà della valvola mitrale e l’apice del cuore Picutre 11 - Use one slice from two-chambers view, bisect left ventricle through mitral valve and apex 49 Cardio RM Figura 12 - Assiale pura del cuore (quattro camere) Picture 12 - Axial pure of the heart (four chambers) - Studio dell’asse corto. Il pacchetto viene orientato perpendicolarmente al setto interventricolare. Figura 13 - Utilizzare una slice in asse lungo verticale e orientarsi perpendicolarmente al setto interventricolare Picture 13 - Use one slice from two chambers view, perpendicular to long axis left ventricle Figura 14 - Sull’immagine asse lungo orizzontale, orientarsi perpendicolarmente al setto interventricolare Picture 14 - Use long axis horizontal image, approximately perpendicular to the septum Figura 15 - Immagine asse corto del cuore Picture 15 - Short axis image of the heart 4) A questo punto si passa allo studio del delayed enhancement ottenuto dopo circa 10 minuti dalla somministrazione di m.d.c., iniettato per via endovenosa. La quantità di m.d.c. viene scelta in base al peso corporeo del paziente secondo la seguente relazione: peso corporeo x 0.4 mmol di mdc. È necessaria una pre-valutazione con immagini TI scout, ovvero sequenze inversion recovery a TI crescente, che prevedono circa 10-11 immagini orientate secondo l’asse corto ventricolare. Con questa pre-valutazione al variare del TI ottengo immagini con differente risoluzione di contrasto fra miocardio infartuato (iper-intenso) e miocardio sano (ipo-intenso). Figura 16 - Sull’immagine asse lungo verticale, orientarsi perpendicolarmente al setto interventricolare Picture 16 - Use long axis vertical image, approximately perpendicular to the septum 50 Health Professionals Magazine 1, 01, 2013 Figura 17 - Immagine TI SCOUT Picture 17 - TI SCOUT image Una volta stabilito il TI adeguato (in genere tra 200-230 ms), posso impostare la sequenza GE T1 inversion recovery (IRGE) a 6 mm di spessore sui tre piani asse lungo verticale, asse lungo lungo orizzontale e asse corto. La durata complessiva dell’esame è di circa 40 minuti in paziente collaborante. Figura 20 - Esempio di iperintensità su un’immagine in asse lungo orizzontale Picture 20 - Example of hyperintensity in horizontal long axis image Discussione Figura 18 - Esempio di iperintensità su un’immagine in asse corto Picture 18 - Example of hyperintensity in short axis image Applicazioni tecnico-metodologiche di studio RM per la ricerca della cicatrice infartuale con tecnica del Delayed Enhancement L’imaging della lesione del miocardio utilizzando sequenze T1-weighted dopo la somministrazione di gadolinio per via endovenosa è una tecnica usata fin dalla metà degli anni ’80. Un passo in avanti di questa tecnica è dato da nuove tecniche di acquisizione come le FLASH o SPGR (Spoiled Gradient Echo) che ci permettono di massimizzare le differenze tra segnale del tessuto cicatrizzato e tessuto sano del miocardio. Questa tecnica prende il nome di DELAYED ENHANCEMENT MRI (DE-MRI) che è stata introdotta già negli anni novanta e considerata Figura 19 - Esempio di iperintensità su un’immagine in asse lungo verticale Picture 19 - Example of hyperintensity in vertical long axis image 51 Cardio RM senza dubbio la tecnica “gold standard” per l’individuazione dei danni irreversibili al miocardio poiché favorisce un’alta risoluzione spaziale permettendo quindi di individuare anche microinfarti. Attraverso il DE-MRI si può valutare l’estensione dell’area ischemica sul miocardio in modo da stabilire se è ancora possibile effettuarne la rivascolarizzazione oppure se vi è necrosi irreversibile. Tale valutazione è importante sia per le scelte terapeutiche che per incrementare l’aspettativa di vita del paziente. Conclusioni del lavoro Da quanto sopra enunciato si comprende quanto la professionalità espressa dal Tecnico Sanitario di Radiologia Medica sia di fondamentale importanza durante tutte le fasi del protocollo. Le competenze necessarie per un buon risultato diagnostico possono essere riassunte in: Comunicazione: è il TSRM, che istruisce il paziente e lo tranquillizza al fine di ridurre gli artefatti da movimento durante l’acquisizione. Professional practice, individuabile in: - Gestione della tecnologia di Risonanza Magnetica - Gestione del posizionamento del gating per la sincronizzazione cardiaca e respiratoria - - Interpretazione del grafico ECG per l’ impostazione corretta del valore TR Gestione dei parametri tecnico diagnostici, in particolare scelta del miglior TI a partire dalle diverse TI scout, al fine di ottenere la miglior risoluzione di contrasto. Bibliografia 1. Lombardi M. – Bartolozzi C., Risonanza Magnetica del Cuore e dei vasi, Springer ed., 2005 2. Kim R. J., Shah D. J. and Judd R. M., How We Perform Delay Enhancement Imaging, Journal of Cardiovascular Magnetic Resonance, Vol. 5, No. 3, pp. 505–514, 2003 3. Edelmann R. R., Contrast-enhanced MR Imaging of the Heart: Overview of the Literature, Radiology, 2004 4. Klem I., CMR Delayed Enhancement Imaging in Coronary Artery Disease, MAGNETOM Flash, 2007 5. Kramer C. M., Barkhausen J., Flamm D. S., Kim R. J., Nagel E., Standardized cardiovascular magnetic resonance imaging (CMR) protocols, society for cardiovascular magnetic resonance: board of trustees task force on standardized protocols, Journal of Cardiovascular Magnetic Resonance, 2007 6. Netter FH., Atlante di anatomia umana, Ciba, 1990 Dichiarazione di conflitto di interesse Gli autori dichiarano di non aver ricevuto alcun finanziamento per il seguente studio e di non avere alcun interesse finanziario nell’argomento trattato o nei risultati ottenuti. Corrispondenza e richiesta estratti: Dott.ssa Simona Francioni Tecnico Sanitario di Radiologia Medica [email protected]