Pellegrinaggio a TORINO COLLE DON BOSCO 1 aprile 2006 La Basilica di Maria Ausiliatrice 1 1. 2. 3. 4. 5. Santuario Cappella Pinardi Chiesa di San Francesco di Sales Camerette di Don Bosco Centro Salesiano Documentazione Mariana. Il Tempio di Don Bosco, che sorge sul Colle nativo di San Giovanni Bosco, è stato voluto dai Superiori Salesiani al termine dell'ultimo conflitto mondiale. Il progetto scelto è dell'ing. Enea Ronca. Consta di due chiese sovrapposte. La prima pietra fu posta nel giugno del 1961 e nel giro di pochi anni l'intera struttura fu ultimata. Da principio, però, fu agibile solo la chiesa inferiore. La chiesa superiore Nel 1984, con alcuni interventi essenziali, fu aperta al culto anche la chiesa superiore. Nel 1999, grazie alle disposizioni testamentarie di un benefattore, si sono avviati i lavori per la sua sistemazione definitiva, compresi un moderno impianto di riscaldamento e di condizionamento d'aria e la soluzione ottimale del problema acustico, resa possibile dalle moderne tecnologie. La progettazione di quest'ultimo intervento è dello studio Trucco di Torino, con la collaborazione dello studio di ingegneria acustica dell'ing. Raffaele Pisani di Rivoli. Esecutrice e coordinatrice dei lavori è stata l'Impresa Rosso di Torino. La casetta Era una tettoia acquistata da papà Francesco poco prima di morire e adattata ad abitazione da Mamma Margherita, dopo la morte del marito. Ospitò Giovanni Bosco fino ai 16 anni, quando si recò a Chieri per proseguire gli studi. Si compone di cucina, stalla e pollaio a piano terra; due stanze superiori, (in una delle quali Giovannino fece il famoso sogno dei nove anni), un piccolo portico con fienile. In un salone accanto alla casetta, a cui si accede dalla destra guardandolo, sono esposte indicazioni sulla vita della famiglia Bosco e sul sistema educativo di mamma Margherita. La casa del fratello Giuseppe Fu costruita dal fratello Giuseppe il quale riservò a don Bosco due vani: uno adibito a camera da letto e l'altro, che divenne il primo dei centri di culto mariano relalizzati da don Bosco, la cappella della Madonna del Rosario. Fino agli ultimi anni della sua vita D. Bosco da Torino venne con i suoi ragazzi per far festa alla Regina del S. Rosario. Qui incontrò Domenico Savio e accolse come chierico Michele Rua, che fu poi il suo primo successore. Il Santuarietto di Maria Ausuliatrice Fu costruito nel 1915 per ricordare il primo centenario della nascita di Don Bosco e della festa liturgica di Maria Ausiliatrice ed ottenere il dono della pace nel mondo allora in guerra. Inaugurato nel 1918 è opera dell'architetto salesiano Giulio Valotti. È in stile gotico. Recentemente è stato arricchito da due statue opera dello scultore R. Cordero: don Bosco e madre Mazzarello. Il santuario divenne presto meta di molti pellegrinaggi. È luogo di riflessione (preghiera) e di adorazione a Gesù Eucaristico per tutta la famiglia salesiana. Il prato e il ‘pilone del sogno’ "Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare" (Maria SS.). Su questo prato Giovannino si vide nel sogno dei nove anni, in compagnia di una grande quantità di ragazzi che urlavano, bisticciavano e bestemmiavano, così da scatenare la reazione del piccolo apostolo. In questa zona ricordiamo ancora: l'aia delle due case con ampia apertura verso le colline; la fontana e il monumento a Mamma Margherita, opera dello scultore Manfrini; il monumento a Giovannino Giocoliere, che sorge sull'estremità destra del cortile che sovrasta il «prato del sogno» ed è opera dello scultore romano Ennio Tesei. Rappresenta Giovannino che cammina sulla corda, da provetto giocoliere. Due angeli, dall'alto, sorreggevano la corda. Il Monumento ricorda gli intrattenimenti domenicali che Giovannino, all'età di 10-11 anni, offriva ai ragazzi dei cascinali vicini per farli pregare e divertirsi: l'oratorio salesiano in embrione. Il Museo della Vita Contadina è parte di un complesso di Opere che affiancano la "Casetta" di Don Bosco. San Giovanni Bosco, nato ove ora sorge il Tempio, visse nella "Casetta" dai due ai sedici anni, fino all'inizio degli studi a Chieri. Ritornava in questo luogo con frequenza sia da ragazzo che da seminarista, e da sacerdote. L'ambiente geografico, in cui il Museo è inserito, è quello della campagna del Monferrato: una zona in cui sopravvive ancora fortemente radicata nelle famiglie la tradizione contadina e l'attività agricola. È quindi il clima ideale per gustare e capire in fondo il messaggio che il Museo vuol trasmettere. Il Museo Etnologico Missionario del Colle Don Bosco fa parte del complesso di strutture costruite intorno alla “Casetta di Don Bosco” ed è dedicato al card. Giovanni Cagliero, Salesiano castelnovese che guidò la prima spedizione missionaria voluta da Don Bosco nel 1875. Il museo raccoglie, conserva e espone materiale realizzato e usato dai diversi popoli dei quattro continenti extraeuropei raccolto dai Missionari salesiani. ISTITUTO DON BOSCO Via Garibaldi 58 51016 Montecatini Terme PT tel 057278015 fax 0572770312 e.mail: [email protected] http://www.donboscomontecatini.it CELEBRAZIONE EUCARISTICA Canto DON BOSCO 2000 Sul tuo prato è cresciuto un nero asfalto, ma nei cortili il tuo nome risuona ancora. Nella tua Dora scorre il fango e cresce il fumo, ma il tuo tempio parla sempre di primavera. Scendi nelle strade, scendi ancora: insieme a te cammineremo cantando! Su mille occhi di ragazzi spenti di sorriso ritornerà la vita. Nella città di tutti i giorni tu sei atteso : fa risentire la tua voce di giovinezza. Non sono più spazzacamini, né maniscalchi, ma volti stanchi, intossicati con il progresso. Siamo saliti verso il colle che ti ha donato, là dove il vento è profumato di caldo fieno. Il nostro occhio si disseta nel tuo azzurro e come il pane noi cerchiamo la tua pace. Introduzione Siamo saliti al Colle che ha visto nascere Giovanni Bosco, l’uomo di Dio che ha reso possibile il nostro incontro, il sognatore che non ha avuto paura di lanciarsi verso il futuro confindando nella certezza che Dio solo può trasformare in realtà i sogni che coltiviamo fin dalla giovinezza. Su questo Colle la nostra Comunità Educativa vuole confrontarsi con le origini della sua stessa storia, che è la realizzazione di un sogno antico, vuole ringraziare per il dono di questo Padre, che ha ancora tanto da dire sull’amore ai giovani, vuole affidargli tutti i ragazzi che le stanno a cuore, vuole, come il piccolo Giovanni in quel suo primo sogno avuto proprio su questa collina, accorgersi che è sempre il Signore che fa il primo passo verso di noi, e ci chiede di imparare ad ascoltare e poi assecondare il Suo progetto, abbandonando la presunzione di crederci autosufficienti e capaci di stabilire da soli ciò di cui abbiamo bisogno. Atto penitenziale Lettore "All’età di nove anni ho fatto un sogno, che mi rimase profondamente impresso nella mente per tutta la vita. Nel sonno mi parve di essere vicino a casa, in un cortile assai spazioso, dove stava raccolta una moltitudine di fanciulli, che si trastullavano. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. All'udire quelle bestemmie mi sono subito lanciato in mezzo di loro, adoperando pugni e parole per farli tacere. In quel momento apparve un uomo venerando, in virile età, nobilmente vestito. Un manto bianco gli copriva tutta la persona; ma la sua faccia era così luminosa, che io non potevo rimirarlo. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di pormi alla testa di quei fanciulli aggiungendo queste parole: - Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a fare loro un'istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù. Confuso e spaventato soggiunsi che io ero un povero ed ignorante fanciullo, incapace di parlare di religione a quei giovanetti. Guida Anche noi, Signore siamo protagonisti del sogno di Don Bosco. Siamo come i monelli, ogni volta che viviamo la nostra vita come se ci fosse dovuta, e dimentichiamo che Tu sei nostro Padre e ci ami. Siamo come i lupi, ogni volta che ci scagliamo contro i nostri fratelli con violenza, pieni di superbia e prepotenza, mentre Tu, Onnipotente, hai accettato di rimanere appeso ad una croce fidando totalmente sulla logica dell’Amore. Siamo come Giovannino, ogni volta che ci dimentichiamo che nulla è impossibile a Dio e che impariando a fidarci di Te non c’è niente che non possiamo realizzare. Certi del Tuo perdono ti invochiamo: 1. Perdonaci Signore, per tutte le volte che anche noi bestemmiamo, vivendo come se Tu non esistessi, o rimaniamo indifferenti e ingrati verso Te, al Quale dobbiamo tutto ciò che abbiamo, Signore pietà… 2. Proprio Tu che ci hai amato così tanto da non ribellarti sotto il giogo della croce e da riuscire a sopportarlo per Amore, perdonaci per tutte le volte in cui reagiamo con violenza, fisica o verbale, contro il nostro prossimo, Cristo pietà… 3. Perdonaci Signore, per tutte le volte in cui sminuiamo l’uomo, immaginandolo solo, e non riusciamo a fidarci di Te, a credere in Te, al tuo appoggio, al Tuo grande sogno su di noi, Signore pietà… Liturgia della Parola Lettore In quel momento que' ragazzi cessando dalle risse, dagli schiamazzi e dalle bestemmie, si raccolsero tutti intorno a colui che parlava. Quasi senza sapere che mi dicessi, soggiunsi: - Chi siete voi che mi comandate cosa impossibile? - Appunto perché tali cose ti sembrano impossibili, devi renderle possibili con l’ubbidienza e con l’acquisto della scienza. Guida Ubbidire a Dio significa imparare a fidarsi di Lui, significa riuscire a liberare il cuore dall’inganno del peccato, per aprirlo ad accogliere il messaggio del Vangelo. Dio, infatti, parla al cuore di ogni uomo per farlo giungere alla comprensione del grande sogno che ha su di lui: la salvezza. E il sogno di Dio per l’uomo passa attraverso la croce e il sacrificio di Gesù: così anche noi, come il chicco di grano, siamo chiamati a spogliarci del nostro egoismo per diventare strumento di Vita nelle mani del Signore e portare molto frutto. Prima lettura (Ger 31,31-34) Dal libro del profeta Geremia “Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. Non come l’alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d’Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato”. Parola di Dio Salmo responsoriale (Sal 50) Crea in me, o Dio, un cuore puro. Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato. Rinnova in me, o Dio, uno spirito saldo. Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso. Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. Seconda lettura (Eb 5,7-9) Dalla lettera agli Ebrei Cristo, nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono Parola di Dio Acclamazione al Vangelo (Gv 12,26) Il Signore è la luce che vince la notte. Gloria, gloria cantiamo al Signore (2v) Il Signore è la vita che vince la morte. Vangelo (Gv 12,20-33) Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, e gli chiesero: “Signore, vogliamo vedere Gesù”. Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: “È giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l’anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest’ora? Ma per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome”. Venne allora una voce dal cielo: “L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!”. La folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: “Un angelo gli ha parlato”. Rispose Gesù: “Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarà elevato da terra, attirerò tutti a me”. Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire. Parola del Signore Omelia Preghiera dei fedeli Lettore - Dove, con quali mezzi potrò acquistare la scienza? - Io ti darò la maestra, sotto alla cui disciplina puoi diventare sapiente, e senza cui ogni sapienza diviene stoltezza. - Ma chi siete voi, che parlate in questo modo? - Io sono il figlio di colei, che tua madre ti insegnò di salutare tre volte al giorno. Guida Quando i nostri sogni e progetti si dissolvono ci ribelliamo, ma spesso si tratta di sogni costruiti senza coinvolgere Dio, di progetti impostati senza di Lui; ci limitiamo a chiederGli di realizzare incondizionatamente quello che abbiamo in testa. Ma Dio ci invita ad imparare da Maria che ha saputo dire “Sia fatta la Tua volontà” senza piegarsi ad una rinuncia, ma consapevole della superiorità del progetto del Padre, che sogna per noi la gioia terrena e la Salvezza eterna. Padre, sia fatta la Tua volontà. 1. Perché la Chiesa, popolo di Dio in cammino, ricerchi sempre in Maria un concreto modello di vita e un aiuto sollecito alla propria missione, preghiamo… 2. Perché i giovani siano sempre disponibili a mettersi in gioco, a non guardare solo ed esclusivamente il proprio personale interesse, ma a trovare il coraggio di seguirTi ovunque, preghiamo… 3. Perché le famiglie imparino a fidarsi del progetto di Dio, cogliendo la profondità del Suo Amore, che ci vuole liberi e felici, preghiamo… 4. Perché gli educatori, sull’esempio di mamma Margherita, imparino ad essere testimoni di Cristo nella vita di ogni giorno, preghiamo… 5. Perché noi che partecipiamo a questa Eucarestia, riusciamo ad essere, come Maria, perseveranti nella fede, forti nella speranza, premurosi nella carità, preghiamo… Liturgia eucaristica Offertorio Lettore In quel momento vidi accanto a lui una donna di maestoso aspetto, vestita di un manto, che risplendeva da tutte le parti, come se ogni punto di quello fosse una fulgidissima stella. Scorgendomi sempre più confuso nelle mie domande e risposte, mi accennò di avvicinarmi a lei, mi prese con bontà per mano e mi disse: - Guarda. Guardando mi accorsi che quei fanciulli erano tutti fuggiti ed in loro vece vidi una moltitudine di capretti, di cani, orsi e di parecchi altri animali. - Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Renditi umile, forte e robusto: e ciò che in questo momento vedi succedere di questi animali, tu dovrai farlo per i miei figli. Volsi allora lo sguardo ed ecco invece di animali feroci, apparvero altrettanti mansueti agnelli, che, saltellando, correvano attorno belando, come per fare festa a quell’uomo e a quella signora. Guida Nuvola Chicchi di grano Pane e vino Tu sei, o Dio, Colui che tutto trasforma. Come cambi cuori inselvatichiti in spiriti mansueti e festosi, così prendi tra le mani i nostri sogni, li ami di un amore senza limiti, li vagli alla luce del Tuo progetto e li muti in luminose prospettive di futuro. Te li offriamo, e con essi le nostre vite; fa’ di esse, piccoli chicchi di grano caduti nella terra, preda del buio e del freddo dell’inverno, tante spighe dorate e rigogliose di vita. È con queste vite che ti consegniamo i frutti del lavoro dell’uomo, perché anche oggi si compia per noi il miracolo della Tua amicizia smisurata, che trasforma in Gesù ciò che, come il pane e il vino, è umile, forte e robusto Canto DON BOSCO E NOI Vecchio lo scrittoio, i tuoi libri adesso chiusi, le finestre aperte sulla luce del tramonto: tu sul letto con il volto stanco ma sereno, tante rughe quanti sono i giorni della vita. Una vita lunga quanto il sogno di un bambino che aveva illuminato ogni passo del cammino, che aveva trasformato ogni attimo in amore, che aveva raddolcito i momenti di dolore. Ora intorno a te, solo quei volti che sono il volto di una vita, di una vita che no, non muore insieme a te, ma continua… Come il chicco di frumento che cade nella terra e poi rinasce, tu sei sbocciato dentro noi, hai aperto i nostri cuor, li hai colmati del tuo amor. Molte volte, sai, io ho ripensato a te, soprattutto quando c’era buio intorno a me, nella notte scura, senza stelle e senza luna, quando nei miei occhi c’era solo la paura. E fissando io questi occhi nei tuoi, ho capito la tua fede, quella fede che tanta forza ha dato a te, che ci doni... Come il chicco di frumento che cade nella terra e poi rinasce, tu sei sbocciato dentro noi, hai aperto i nostri cuor, li hai colmati del tuo amor. Come il fiume verso il mare va, e si perde nel tuo immenso, noi corriamo verso te che dai forza ai nostri cuor, che ci fai sperare ancora in te, ancora in te, in te! Canti di Comunione COME FUOCO VIVO Come fuoco vivo si accende in noi un’immensa felicità che mai più nessuno ci toglierà perché tu sei ritornato. Chi potrà tacere, da ora in poi, che sei tu in cammino con noi, che la morte è vinta per sempre, che ci hai ridonato la vita? Spezzi il pane davanti a noi mentre il sole è al tramonto: ora gli occhi ti vedono, sei tu! Resta con noi. E per sempre ti mostrerai in quel gesto d’amore: mani che ancora spezzano pane d’eternità. LA MIA ANIMA CANTA La mia anima canta la grandezza del Signore, il mio spirito esulta nel mio Salvatore. Nella mia povertà l’infinito mi ha guardata, in eterno ogni creatura mi chiamerà beata. La mia gioia è nel Signore che ha compiuto grandi cose in me, la mia lode al Dio fedele che ha soccorso il suo popolo e non ha dimenticato le sue promesse d’amore. Ha disperso i superbi nei pensieri inconfessabili, ha deposto i potenti, ha risollevato gli umili, ha saziato gli affamati e aperto ai ricchi le mani. TE AL CENTRO DEL MIO CUORE Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore, di trovare Te di stare insieme a Te, unico riferimento del mio andare, unica ragione Tu, unico sostegno Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Anche il mondo gira intorno e non ha pace, ma c’è un punto fermo è quella stella là, la stella Polare è fissa ed è la sola, la stella Polare Tu, la stella sicura Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Tutto ruota intorno a Te in funzione di Te, e poi non importa il come il dove e il se. Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore il significato allora sarai Tu, quello che farò sarà soltanto amore, unico sostegno Tu, la stella Polare Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Riti di conclusione Preghiera di ringraziamento Lettore A quel punto, sempre nel sonno, mi misi a piangere, e pregai di voler parlare in modo da capire, poiché io non sapevo quale cosa volesse significare. Allora ella mi pose la mano sul capo dicendomi: - A suo tempo tutto comprenderai. Guida Talvolta i progetti di Dio ci sembrano difficili da comprendere e da realizzare, ma se ci affidiamo fiduciosi a Lui, Egli non ci fa mai mancare il Suo aiuto e, pazientemente, ci resta accanto e ci aspetta finché siamo pronti a seguirLo. Canto Vieni qui Vieni qui Vieni qui Vieni qui VIENI QUI TRA NOI tra noi, come fiamma che scende dal cielo. tra noi, rinnova il cuore del mondo. tra noi, col tuo amore rischiara la terra. tra noi, soffio di libertà. (... Amore, Dio in mezzo a noi!) Nel silenzio tu sei pace, nella notte luce, Dio nascosto, vita, Dio tu sei, Amore. Tutto si ricrea in te, tutto vive in te. Scalda col tuo fuoco terra e cielo. Tu, che sai raccogliere ogni gemito, semina nel nostro cuore una speranza d'eternità. Benedizione finale Canto GIULLARE DEI CAMPI Calzoni colore del prato, un ginocchio ammaccato per un salto in più, due piante un filo tirato, la mela sul naso e gli amici giù. Un pezzo di pane e una fetta di cielo, sapore di festa e tu: Giovanni dei Becchi giullare dei campi regalo alla gioventù. Siete tutti ladri ragazzi miei, non ho più il mio cuore ce l’avete voi! Ma non m’interessa da quest’oggi in poi ogni mio respiro sarà per voi. (2v) La veste color della strada forse un po’ consumata, qualche acciacco in più, nei prati intorno a Valdocco ti chiama don Bosco la tua gioventù. La vecchia tettoia e una piccola stanza ma spiagge infinite in cuor, un fischio per Corso Regina, uno sguardo profondo, sentono l’amor! Un eco color della storia, tesoro dei campi che oggi non è più, il vecchio pilone del sogno, il ragazzo sul filo non esiste più. L’antica fontana del grande cortile non getta più acqua e tu... aspetti qualcuno che ancora racconti l’amore alla gioventù.