La plasticità neurale al livello della sinapsi fibra parallelacellula di Purkinje (PF-PC) Le cellule di Purkinje costituiscono il cosiddetto strato piriforme della corteccia del cervelletto. I loro assoni decorrono inferiormente nello strato granulare mentre i loro dendriti, che costituiscono l’arborizzazione più estesa di tutto il SNC, dipartono a ventaglio nello strato molecolare sovrastante. Qui, le cellule di Purkinje, prendono contatto con le Fibre Parallele, biforcazioni a T dei numerosi assoni delle cellule dei Granuli, le quali una volta ascese nello strato molecolare dalle Fibre Muscoidi, divergono longitudinalmente in due direzioni opposte. L’esteso albero dendritico è invece contattato da una singola fibra rampicante proveniente dal nucleo olivare inferiore. Sia le fibre parallele che le fibre rampicanti forniscono input eccitatori alle cellule di Purkinje, le quali inviano proiezioni inibitorie ai nuclei cerebellari profondi. L’insieme di queste strutture consente l’espressione di quella complessa attività elettrofisiologiche GABAergica delle cellule di Purkinje alla base della regolazione dei movimenti complessi e coordinati. La sinapsi fibra parallela-cellula di Purkinje (PF-PC) rappresenta il punto anatomico principale di questa attività definibile come neuromodulazione cerebellare. E’ stato stimato come, nel cervelletto di ratto, ogni fibra parallela prenda contatto con almeno 300 cellule di Purkinje diverse, durante il suo decorso trasversale nello strato molecolare. Per questo, un singolo segnale proveniente dalla fibra muscoide, prima attraverso le cellule dei granuli e poi attraverso le fibre parallele, può essere distribuito in 150.000 cellule di Purkinje, le quali, oltretutto, fanno sinapsi con più di una fibra. I contatti sinaptici PF-PC stimati nel cervelletto di ratto sono 60 x 109, nell’uomo 1014. La sinapsi PF-PC è sede dei meccanismi di plasticità funzionale come la depressione a lungo termine (LTD) e il potenziamento a lungo termine pre-sinaptico e post-sinaptico (LTP). Si definisce plasticità sinaptica, la capacità del sistema nervoso di modificare l'intensità delle relazioni interneuronali agendo sulla struttura e la funzionalità delle stesse sinapsi. L’LTD è il risultato della contemporanea stimolazione della cellula di Purkinje da parte della fibra parallela e della fibra rampicante. Il rilascio di glutammato nella sinapsi PF-PC e l’attivazione dei canali Ca2+ voltaggio/dipendenti indotta dalla CF, agiscono simultaneamente determinando un notevole aumento di calcio nella cellula di Purkinje. Una tale concentrazione intracellulare dello ione comporta l’attivazione di una protein-chinasi (PKC), che, fosforilando i recettori AMPA, ne determina l’internalizzazione e la successiva eliminazione dalla membrana. Il risultato è una riduzione dell’intensità della trasmissione sinaptica tra la fibra parallela e la cellula di Purkinje e una conseguente diminuzione della capacità eccitatoria della cellula. L’LTP coinvolge invece la sola sinapsi PF-PC ed è il risultato di cambiamenti nel rilascio o nella capacità della cellula di Purkinje di rispondere al neurotrasmettitore. La modulazione presinaptica, presuppone la stimolazione tetanica ad alta frequenza nella fibra parallela che determina l’apertura di canali specifici per il calcio nel terminale assonico. L’accumulo dello ione consente l’attivazione di proteine specifiche che incrementano il rilascio di vescicole contenenti Glutammato nello spazio sinaptico. L’intensità di rilascio del neurotrasmettitore è associata ad una maggiore eccitabilità della cellula di Purkinje. La modulazione postsinaptica è invece frutto di cambiamenti morfologici nella membrana plasmatica della stessa cellula di Purkinje e determinata dalla bassa frequenza di scarica da parte della fibra parallela. L’aumento dell’eccitabilità della cellula è la conseguenza dell’incremento nel numero di recettori AMPA in membrana, favorito dalla scarsa concentrazione di calcio intracellulare che segue la lieve stimolazione. Gli studi hanno rivelato come la plasticità sinaptica che coinvolge la sinapsi PF-PC sia la proprietà neurobiologica che non entra in gioco unicamente in caso di necessità, come nella riparazione della connessione neuronale in seguito a danni del SNC, ma si ritiene sia alla base degli eventi di apprendimento motorio e del fenomeno della memoria. Per apprendimento motorio si intende l’acquisizione di adeguamenti involontari come l’adattamento al riflesso vestibulo-oculare (VOR), il battito ciliare condizionato da uno stimolo uditivo o visivo e l’apprendimento di nuovi riflessi posturali in seguito alla perdita improvvisa di equilibrio. E’ stato osservato, infatti, come i cambiamenti associati all’LTD avvengano proprio durante la continua correzione operata dal SNC nel fissare nella retina l’immagine di un oggetto che si muove in direzione opposta al capo durante il VOR. Pertanto, i segnali convogliati dalle fibre rampicanti modificherebbero, in periodi di tempo lunghi, le risposte dei neuroni di Purkinje rispetto ai segnali che arrivano attraverso le fibre parallele. Inoltre, studi su cellule di Purkinje di coniglio addestrato ad associare il riflesso ciliare ad uno stimolo particolare, mostrano come l’eccitabilità della membrana cellulare persista anche dopo trenta giorni dall’esercizio, rivelando l’acquisizione di cambiamenti a lungo termine a favore della trasmissione sinaptica (LTP). I circuiti cerebellari vengono perciò modificati a lungo temine con l’esperienza. Anche l’adeguamento ad una nuova postura in seguito alla perdita di equilibrio sarebbe determinato da cambiamenti fini al livello della sinapsi PF-PC. Per questi motivi, l’alterata funzionalità della sinapsi PF-PC è stata osservata in disordini neurologici e motori alla base di alcune malattie umane, come l’atassia spinocerebellare. Inoltre, negli ultimi anni alcuni studi stanno indagando il suo ruolo in alcuni disordini psichiatrici, come l’autismo infantile. Le atassie cerebellari sono malattie degenerative progressive che si verificano negli adulti sporadicamente o possono essere ereditarie. I sintomi includono perdita di coordinazione di muscoli volontari, comparsa di dismetria, perdita di equilibrio e problemi di linguaggio. Tuttavia, entrambi i casi di atassia cerebellare, sporadici ed ereditari, presentano caratteristiche fisiopatologiche comuni come la degenerazione specifica dei principali neuroni cerebellari, le cellule di Purkinje. L'Atassia spinocerebellare di tipo 1 (SCA1) è associata ad una espansione genica della tripletta codificante per la glutammina che causa l’aggiunta soprannumeraria dell’amminoacido nella proteina ataxina-1. La mutazione è associata alla deregolazione nell’espressione di molti geni compreso il recettore per il glutammato (mGlu1), presente nella membrana plasmatica delle cellule di Purkinje. In particolare il recettore metabotropico subisce una riduzione nella sua espressione provocando deficit al livello della sinapsi, essendo la cellula di Purkinje non più in grado di rispondere al neurotrasmettitore. E’ stato dimostrato come il trattamento di topi affetti da atassia spinocerebellare di tipo 1 con modulatori allosterici del recettore, porti ad un miglioramento a lungo termine delle performance motorie. L’utilizzo del modulatore positivo PAM migliora l’attività del recettore compensando la sua limitata quantità sulla membrana plasmatica della cellula di Purkinje. Al contrario, il trattamento di PC con antagonisti del recettore, riduce drasticamente la performance motoria del topo transgenico per la malattia. Per questi motivi l’atassia di tipo 1 è stata associata ad un deficit del recettore del glutammato, la cui funzionalità è necessaria per la trasmissione sinaptica. Anche nell'Atassia spinocerebellare di tipo 5 (SCA5) si nota una riduzione del recettore nelle spine dendritiche delle cellule di Purkinje. Tuttavia questa volta la riduzione è derivante dalla mutazione della proteina spettrina, la cui funzione in queste cellule è quella di stabilizzare il recettore del glutammato sulla superficie della membrana plasmatica. L’Atassia spinocerebellare di tipo 3 (SCA-3) è associata ad una amplificazione genica della tripletta codificante per la glutammina nel gene ataxina-3. Le cellule di Purkinje di topi transgenici per il gene mutato, mostrano una completa assenza del segnale retrogrado di soppressione sinaptica endocannabinoide-dipendente. Tale risultato rivela dunque come in modelli murini di SCA-3 il pathway del recettore metabotropico del glutammato risulti compromesso,come nelle altre forme di atassia. Studi recenti hanno inoltre dimostrato come l’Atassia spinocerebellare di tipo 27 (SCA27) possa derivare da anomalie fisiologiche al livello della sinapsi in questione. E’ stato osservato come modelli murini con questo tipo di atassia, mostrino una cospicua riduzione nel rilascio di neurotrasmettitore al livello della sinapsi PC-PF imputata ad un deficit nel funzionamento dei canali Ca2+-dipendenti nel terminale assonico delle fibre parallele. Questo difetto è dovuto ad una mutazione del gene FGF14, che codifica per un fattore di crescita essenziale per una corretta trasmissione sinaptica tra le due cellule. Infatti colture cellulari contenenti cellule dei granuli, fibre parallele e cellule di Purkinje nelle quali viene completamente eliminato il fattore di crescita, mostrano una riduzione nella loro trasmissione sinaptica imputabile ad una soppressione del rilascio del neurotrasmettitore da parte delle fibre parallele. Anche alcuni disturbi dello spettro autistico sembrano attribuibili ad anomalie fisiologiche del cervelletto. Pazienti autistici mostrano spesso malformazioni dell’organo o perdita di cellule di Purkinje nello strato piriforme. Il ruolo delle PC in questo disturbo è stato esaminato in modelli affetti da sclerosi tuberosa (TSC1), una facomatosi che si manifesta in associazione a ritardo mentale. Sia gli eterozigoti che gli omozigoti per la mutazione del gene Tsc, mostrano infatti difetti nell’interazione sociale e comportamenti ripetitivi che possono essere associati a quelli dei pazienti con autismo. Tuttavia, nonostante gli eterozigoti non mostrino una diminuzione nel numero di cellule di Purkinje, l’albero dendritico risulta caratterizzato da un anomalo aumento del numero di spine. Né l’efficacia della trasmissione sinaptica attribuita alla sinapsi PF-PC né quella CF-PC sembra compromessa, ma le cellule di Purkinje mostrano una ridotta capacità di generare potenziali d’azione in uscita. Il 10% dei casi di autismo risulta inoltre caratterizzato dalla mutazione del gene pTen, un oncosoppressore coinvolto nell’inibizione del pathway di Akt. Topi mutati per il gene e caratterizzati da visibili comportamenti autistici, mostrano una riduzione nel numero di cellule di Purkinje dopo il sesto mese di vita, un ingrossamento del soma cellulare, un’anomalia funzionale nella generazione di potenziali d’azione in uscita ma una eccessiva funzionalità della sinapsi PF-PC. Questo lavoro di ricerca mostra come la sinapsi Fibra Parallela-Cellula di Purkinje (PF-PC) abbia un ruolo centrale nel network cerebellare. La plasticità sinaptica al livello della connessione neuronale entra in gioco durante l’apprendimento motorio e il processo mnemonico. Per questo motivo, la compromessa funzionalità della sinapsi risulta essere implicata sia in disturbi neurodegenerativi che dello spettro autistico. Bibliografia: 1. E. Hoxha et al, Modulation, Plasticity and Pathophysiology of the Parallel Fiber-Purkinje Cell Synapse; Frontiers in Synaptic Neuroscience 2016. 2. Kimpo RR et al, Gating of neural error signals during motor learning. Elife 2014. 3. Notartomaso et al, Pharmacological enhancement of mGlu1 metabotropic glutamate receptors causes a prolonged symptomatic benefit in a mouse model of spinocerebellar ataxiatype1.Mol. Brain 2013. 4. Konno A. et al, Mutant ataxin-3 with an abnormally expanded polyglutamine chain disrupts dendritic development and metabotropic glutamate receptor signaling in mouse cerebellar Purkinje cells, Cerebellum. 2014. Candidati: Eugenia Giuliani, Christian Maracchioni. 02/02/2017