heidegger - Istituzione Biblioteca Classense

CONVERSAZIONI RAVENNATI 2010
Filosofi di oggi a colloquio con i Maestri di ieri
L’ETA’ CONTEMPORANEA
HEIDEGGER
Conferenza di ANTONIO GNOLI
Giovedì 2 Dicembre, ore 17.30
Ravenna, Teatro Alighieri, Sala Arcangelo Corelli
Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Classense
Bibliografia aggiornata al 23/11/2010
Essere e tempo / Martin Heidegger ; edizione italiana a cura di
Alfredo Marini. - Milano : A. Mondadori, 2006. - CXXII, 1552 p. ;
18 cm. ((Testo orig. a fronte. - In custodia.
Inventario 417309
Collocazione DEWEY 111 26
Pubblicata nel 1927, Essere e tempo è un’opera che ha esercitato
grande influenza sulla filosofia del Novecento. Heidegger non ha
voluto elaborare un vero e proprio sistema concettuale ma piuttosto
affrontare con radicalità le questioni originarie della tradizione
filosofica occidentale, attraverso gli strumenti dell’indagine
fenomenologica. Il volume, con testo tedesco a fronte, è stato
tradotto da Alfredo Marini: oltre all’introduzione e a una cronologia,
Marini firma un saggio linguistico e un glossario dei termini-chiave
e delle loro ascendenze etimologiche.
Logica e linguaggio / Martin Heidegger ; traduzione e cura di Ugo Ugazio. - Milano : C.
Marinotti, c2008. - 255 p. ; 21 cm.
Inventario 450631
Collocazione DEWEY 193 516
«Logica: non “addestramento ad un migliore o peggiore procedere del pensiero”, ma il “misurare
con i passi dell’interrogazione gli abissi dell’essere”, non “arida collezione di leggi eterne del
pensiero”, ma la “sede della dignità accordata all’interrogazione dell’uomo” - con questo appello
Heidegger svolse il corso di lezioni Logica come domanda sull’essenza del linguaggio”, tenuto nel
semestre estivo del 1934. Questo corso costituisce una decisiva pietra miliare nel cammino che
porta il pensiero heideggeriano, dalla fase dell’ontologia fondamentale a quella della storia
dell’essere. Ma esso è anche importante per un’'adeguata comprensione della situazione di
Heidegger all’Università dì Friburgo, subito dopo l’abbandono della carica di Rettore. Molto di quel
che è stato scritto troppo in fretta sull’impegno nazionalsocialista di Heidegger, dovrà essere rivisto
e sottoposto ad una nuova interpretazione in base a queste lezioni.» (Günter Seubold)
L’ultimo sciamano : conversazioni su Heidegger / Antonio Gnoli, Franco Volpi. Milano : Tascabili Bompiani, 2006. - 135 p. ; 19 cm.
Inventario 423802
Collocazione DEWEY 193 474
Martin Heidegger è stato tra i più grandi e controversi maestri del Novecento. A trent’anni dalla
morte, le questioni da lui poste agitano ancora la comprensione filosofica del nostro tempo. Qual’è
il segreto della sua perdurante attualità? Antonio Gnoli e Franco Volpi hanno raccolto le
testimonianze eccellenti di protagonisti del pensiero contemporaneo che hanno conosciuto
Heidegger da vicino: Ernst Jünger, Hans-Georg Gadamer, Ernst Nolte e Armin Mohler. A questi si
aggiunge la voce del figlio Hermann, che svela aspetti inediti della biografia del padre
soffermandosi tra l’altro sugli anni che lo videro compromesso con il nazismo .
2
Heidegger / a cura di Armando Massarenti ; con testi di Paola Pettinotti e Gianni Vattimo. Milano : Il Sole 24 ore, ©2006 (stampa 2007). - 873 p. : ill. ; 22 cm.
Inventario 434405
Collocazione LETTURA 193 HEIDEGGER M
Martin Heidegger (1889-1976), colosso del pensiero filosofico novecentesco, forse lo si chiosa e lo
si venera, più per le sue idee sbagliate che non per la sua vera e grande scoperta: il fatto che noi
esseri umani conduciamo le nostre vite, per la maggior parte del tempo come zombie. In Essere e
tempo, il suo capolavoro, differentemente dal suo maestro Husserl, Heidegger svolge una analisi
fenomenologia della vita quotidiana, incentrata sulla pratica e completamente libera dalla necessità
di stati mentali come credere, desiderare, seguire regole. La consapevolezza e la coscienza, nella
maggior parte delle nostre azioni, non svolgono alcun ruolo. Gran parte delle azioni umane non
sono infatti guidate da scelte consapevoli. Da qui l’idea dell’assenza di necessità di confronto, come
soggetti, con il mondo esterno, perché siamo “sempre-già-nel-mondo”, cioè immersi in
quell’insieme di abilità che Heidegger chiama mondo.
Introduzione a Heidegger / di Gianni Vattimo. - 16. ed. Roma \etc.! : Laterza, 2002. - 211 p. ; 19 cm.
Inventario 377320
Collocazione LIV.UNO 108 001 10 bis
Gianni Vattimo guida il lettore e lo studente alla comprensione del
pensiero di Martin Hedeigger, offrendo gli strumenti critici
essenziali per interpretare l’opera del filosofo alla luce delle più
recenti prospettive storiografiche.
Heidegger e Aristotele / Franco Volpi. - Roma ; Bari : GLF editori Laterza, 2010. - XIV, 159
p. : ill. ; 21 cm.
Inventario 465110
Collocazione LETTURA 193 HEIDEGGER M
Nella lunga crisi della grande filosofia seguita alla fine del sistema hegeliano, Heidegger ci ha
restituito il senso di cosa significhi pensare in grande stile. Non solo per la grandezza e lo spessore
della sua opera, venuta alla luce in tutta la sua imponenza. Non solo per l’acuta sensibilità che
Heidegger ha mostrato nei confronti dei problemi fondamentali della nostra epoca: il venir meno
della coscienza religiosa, la crisi dei valori tradizionali e la sfiducia nei confronti di una ragione
solo strumentale, la fine dell’assoluto sulla terra e il chiudersi dell’orizzonte epocale della tecnica.
Ma anche e soprattutto per il fatto che, con una radicalità che nessun altro dopo Hegel aveva osato,
Heidegger ha saputo ripensare nel suo insieme l’accadere della filosofia occidentale, riproponendo
come problema filosofico la questione dei fondamenti dell’epoca presente e della sua connessione
essenziale con il pensiero greco. In quest’orizzonte, la presenza di Aristotele nel pensiero
heideggeriano non è circoscrivibile nelle forme di una semplice interpretazione. Essa è piuttosto una
presenza generalizzata che pervade tutta l’opera di Heidegger e che si configura nei termini di una
forte assimilazione e di un confronto mediante cui il filosofo tedesco si è appropriato dell’ontologia
e della filosofia pratica di Aristotele.
3
Dello spirito : Heidegger e la questione / Jacques Derrida ; traduzione di Gino Zaccaria. Milano : Feltrinelli, 1989. - 133 p. ; 23 cm.
Inventario 265812
Collocazione COLL. FEL. 084 57
«Parlerò dello spettro, della fiamma e delle ceneri. E di ciò che evitare significa per Heidegger».
Sono le prime parole del libro: ora, lo “spettro” (che in francese suona “revenant”, ovvero “spirito”,
anima di un morto che si suppone ritorni dall’altro mondo) è proprio lo spirito, e Derrida mostra
come questa parola, evitata in Essere e tempo, ritorni nel pensiero del filosofo tedesco a un preciso
punto del suo cammino, nel 1933, anno della celebre prolusione accademica intitolata
L’autoaffermazione dell’università tedesca. Che cosa vuol dire la parola “spirito” nell’opera di
Heidegger? E che cosa significano le sue dichiarazioni sulla “crisi dello spirito” e sulla “libertà
dello spirito”? Per rispondere, Derrida ripercorre il sentiero seguito dal filosofo tedesco a partire da
Essere e tempo, fino al testo dedicato alla poesia di Trakl, con una analisi ricca di riferimenti alle
letture di Hòlderlin, Schelling e Nietzsche. Dello spirito è il resoconto del tormentato dialogo di
Derrida con Heidegger; dialogo impietoso e a tratti aporetico, ma decisivo.
Heidegger e la metafisica / Emanuele Severino. - Milano : Adelphi, \1994!. - 588 p. ; 24 cm.
Inventario 290139
Collocazione COLL. AD. 19 4
Heidegger e la metafisica (1950) costituisce il tentativo di mostrare come “la filosofia di Heidegger,
nella sua essenza, renda possibile il sapere metafisico” e come “il problema fondamentale di
Heidegger sia quello di una radicale costruzione del sapere metafisico”. Note sul problematicismo
italiano (1948), forma il terreno su cui era maturato il saggio heideggeriano. Impliciti in entrambi
gli scritti sono da un lato un riconoscimento di Gentile e Heidegger come punti di riferimento
essenziali del pensiero nel nostro secolo, dall’altro l’individuazione dei tratti che li accomunano,
non meno importanti delle radicali divergenze. In una lunga Avvertenza, Severino ha voluto
chiarire il senso di vari passaggi del suo iter, visti con gli occhi di oggi.
Su Heidegger / Rachel Bespaloff ; a cura di Laura Sanò. - Torino : Bollati Boringhieri, 2010. 143 p. ; 18 cm.
Inventario 465856
Collocazione LETTURA 111 HEIDEGGER M
Costa Azzurra, autunno 1932. Una filosofa di trentasette anni, priva di
status accademico e di notorietà, scrive a Daniel Halévy per raccontargli
il suo incontro con un libro tedesco uscito nel 1927 e destinato a segnare
il pensiero del Novecento: Essere e tempo. L’autore, Martin Heidegger,
all’epoca è pressoché sconosciuto in Francia. La giovane lettrice va
subito al cuore di quel testo denso, quasi intraducibile, e sa spiegarlo al
suo interlocutore con una limpidezza che ancora oggi lascia stupefatti.
Le bastano poche pagine per toccarne i punti salienti, che “rendono
palpabile la presenza del nulla”, e per intuire come perfino i passi più
ardui non siano frutto di pura “ingegnosità verbale”, bensì rispondano al
bisogno di “vincere in noi l’opacità e l’impermeabilità che si oppongono
alla nostra chiaroveggenza”. Legge Essere e tempo anche da musicista,
come se si trattasse di una partitura di Bach: un’Arte della fuga sul tema
dell'Essere.
4
Saggi su Heidegger / Karl Löwith ; traduzione di Cesare Cases e
Alessandro Mazzone. - Milano : SE, [2006]. - 160 p. ; 23 cm.
Inventario 423029
Collocazione DEWEY 193 473
«L’autore di questo saggio di valutazione critica può dire forse senza
lusingarsi che la sua prima edizione, apparsa nel 1953, è valsa
all’intento che l’ispirava contribuendo a rompere l’aura di silenzio
confuso e di sterile ripetizione del maestro da parte di seguaci proni al
suo fascino. Ma una discussione, che sul terreno di Heidegger e
dell’intento suo affrontasse il problema del rapporto dell’Esserci
umano all’Essere e dell’Essere col tempo, non si può ancora dire che
si sia svolta. Manca per questo certo all’uomo d’oggi, immerso nel
tempo della storia e che esiste come contemporaneo, ogni esperienza
di un Essere eternamente duraturo e vivo, identico a sé nel mutare di
tutte le sue forme. Ed è la profonda ma evidente adeguatezza a questo
tempo del pensiero di Heidegger che gli procura, nonostante ogni
apparente remoto distacco, una tanto diffusa ed efficace influenza.
Tuttavia, la sua sfida radicale, che risale fino al limite estremo della tradizione europea per
rimetterne in questione la razionalità, da lui vista come storia di un decadimento, resta ancora senza
adeguata risposta.»
Esperire e parlare : interpretazione di Heidegger / Vincenzo Costa. - Milano : Jaca
book, 2006. - IX, 162 p. ; 23 cm.
Inventario 415788
Collocazione LETTURA 193 HEIDEGGER M
Alla ragione sembra che la filosofia possa accostarsi solo in due modi o per difenderla
considerandola una struttura universale e specifica dell’uomo, oppure per abbandonarla,
considerandola una mistificazione dell’intera realtà, la nostra più grande bugia. Invece di mirare a
dire chi ha torto e chi ha ragione, o a determinare “come sono veramente le cose”, Heidegger
sembra suggerire la necessità di interrogarsi sull’origine del discorso, sulle sue forme, sulle sue
mutazioni storiche, su come esso si è potuto costruire nelle sue forme attuali, sui suoi limiti storici e
sistematici, e quindi su ciò che esso ha forse dovuto rimuovere ed emarginare.
Lo sguardo dell'essere : con Heidegger e Wittgenstein sulle tracce del guardareattraverso / Leonardo V. Distaso. - Roma : Carocci, 2002. - 140 p. ; 22 cm.
Inventario 357585
Collocazione DEWEY 193 351
Lo sguardo dell’essere si presenta come una tappa decisiva, ma non definitiva, verso una
interpretazione di Heidegger che prende le mosse dalla sua “fenomenologia dell’Inapparente” e ne
ripensa la radice e gli esiti ontologici alla luce di una “filosofia dello sguardo” che si presenti come
“estetica dello sguardo”. Così il dialogo di Heidegger con Wittgenstein, implicito e tuttavia
evidente, conferma che nei due pensatori il filosofare è propriamente un “guardare-attraverso”, una
pratica filosofica posta al limite tra etica ed estetica, sulle tracce dell’iniziale stupore che ha dato
avvio al domandare. In tal modo, l’autore inizia un cammino con lo scopo finale di avviare una
rilettura dell’opera heideggeriana che marchi i confini di un pensiero il cui gesto essenziale sia un
“vedere l’essere in quanto tale”.
5
Il Platone di Heidegger : dalla differenza ontologica alla svolta / Pierpaolo Ciccarelli.
- Bologna : Il mulino, 2002. - XXI, 320 p. ; 24 cm.
Inventario 376319
Collocazione DEWEY 193 400
La lettura dei filosofi di Heidegger più che una “storia delle idee”, una “storia della filosofia” è un
confronto, una disputa intorno alla “cosa stessa del pensiero”. Partendo da questa considerazione,
Pierpaolo Ciccarelli propone un’analisi dell’interpretazione heideggeriana di Platone come “critica
immanente”, il cui oggetto di tale critica risulta essere la “differenza ontologica”. Il confronto con
Platone e la critica del concetto di differenza ontologica permette all’autore di fornire una risposta
al problema filosofico della “svolta”, ovvero il nuovo stile di pensiero attraverso il quale Heidegger
giunge alla “determinazione dell’essenza della verità”. Nel volume vengono quindi analizzati i
diversi passi e le tappe del pensiero di Heidegger, nel suo svolgersi lungo la lettura dell’opera di
Platone, all’interno di un percorso il cui punto di partenza è rappresentato dal concetto di
“differenza ontologica” e il punto di arrivo è dato da un rovesciamento della prospettiva e dalla
conseguente nuova definizione dell'essere.
Scoprire l'esistenza con Husserl e Heidegger / Emmanuel Lévinas. - Milano : R. Cortina,
1998. - XII, 276 p. ; 23 cm. ((Trad. di Federica Sossi.
Inventario 325813
Collocazione DEWEY 193 222
Husserl e Heidegger, i più importanti filosofi di questo secolo, vengono letti e interpretati da
Emmanuel Lévinas, che ha sempre visto nella fenomenologia husserliana e in Essere e tempo di
Heidegger la fonte inesauribile di un pensiero capace di proporre una nuova visione del soggetto,
del mondo, e dell’esperienza del soggetto nel mondo. Ma il libro è importante anche perché lascia
intravedere l’evoluzione del pensiero di Lévinas: dai primi articoli in cui si fa semplice
commentatore dell’opera di Husserl e Heidegger al suo distacco soprattutto da quest’ultimo, dovuto
anche all’adesione di Heidegger al nazismo, sino ai saggi più recenti dove si delineano il suo
pensiero dell’alterità, dell’incontro col volto dell’altro.
Heidegger e il suo tempo / di Rüdiger Safranski ; traduzione
di Nicola Curcio ; edizione italiana a cura di Massimo Bonola. Milano : Longanesi, [1996]. - 575 p. ; 21 cm.
Inventario 305475
Collocazione DEWEY 193 139
Il caso Heidegger, le accese polemiche intorno alla sua figura e
all’incontro della sua filosofia con il nazismo, hanno diviso il
mondo culturale e in parte ostacolato una piena comprensione del
suo pensiero. Safranski ha preso in esame l’intera opera del grande
filosofo tedesco - dagli esordi fino alle riflessioni estreme - con il
proposito di aprire una nuova via di avvicinamento alla
complessità della filosofia heideggeriana.
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