TURANDOT PER LA PRIMA VOLTA A SAVONA L

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Teatro dell’Opera Giocosa
Comunicato stampa, Alessandro Acquarone 335/5930470
TURANDOT PER LA PRIMA VOLTA A SAVONA
L’ULTIMO CAPOLAVORO DI PUCCINI AL PRIAMAR
Cresce l’attesa per il debutto della Turandot di Giacomo Puccini, in scena al Priamàr per la stagione
dell’Opera Giocosa venerdì 26 e sabato 27 giugno alle ore 21:15. L’opera viene portata per la prima
volta sulle scene a Savona grazie ad una sinergia tra vari teatri italiani, l’allestimento e i costumi sono
infatti di proprietà dell’importante Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, per una coproduzione tra il
Teatro Sociale di Rovigo, l’Opera Giocosa di Savona, la Fondazione Teatro Goldoni-Cel di Livorno, il
Teatro Comunale di Vicenza, il Teatro Comunale di Bolzano e il Centro Servizi Culturali S. Chiara di
Trento.
Turandot, con il finale classico di Alfano, sarà diretta da Oliver Von Dohnanyi alla guida dell’Orchestra
Filarmonia Veneta “G. F. Malipiero”, con la regia di Henning Brockhaus, scene di Ezio Toffolutti. La
compagnia di canto vedrà alternarsi nelle recite Lisa Livingston e Karmen Ribera nel ruolo del titolo;
Chiara Angella (apprezzata Aida nella scorsa stagione) e Rachele Stanisci, si alterneranno nella giovane e
trepidante Liù; Calaf sarà impersonato da Kamen Chanev e Park Sung Kyu (anche per lui un ritorno).
Ping, Pong e Pang saranno Walter Franceschini, Max-Renè Cosotti e Nicola Pamio; il basso Timur, Elia
Todisco; Altoum, Marco De Carolis; il Mandarino, Gianluca Breda; il Coro del Teatro Sociale di Rovigo
sarà diretto da Giorgio Mazzucato. Presente anche la danza, con la Compagnia Fabula Saltica e le
coreografie di Maria Cristina Madau.
In questa realizzazione spicca la fantasiosa e particolare lettura registica di Henning Brockhaus, artista di
origini tedesche che vanta una lunga e proficua collaborazione con Giorgio Strehler e che ha ricevuto ben
due volte il Premio Abbiati (attribuito dalla critica musicale italiana). Brockhaus dice di voler compiere,
ad inizio opera, consapevolmente, un “errore drammaturgico”, questo per introdurre la dimensione della
favola (propria di Turandot) ma soprattutto una dedica a Puccini, alla sua vita ed alla sua ultima fatica. Si
radunano delle persone in piazza, all’arrivo di un circo e “la gente – continua il regista - è invitata a far
parte della storia che stanno per mettere in scena. Davanti ai nostri occhi tutta questa sagra paesana si
trasforma, rapidamente, in una festa cinese. Questo è molto biografico, perché Puccini amava stare con i
suoi amici e scherzare, parlava soltanto con loro delle sue opere e delle sue donne.” La lettura di
Brockhaus intende intrecciare all’interno dell’opera un noto fatto di cronaca occorso al compositore
toscano: la storia di Doria Manfredi, cameriera di casa Puccini, che si tolse la vita a soli 23 anni perché
accusata da Elvira, moglie del compositore, di essere l’amante del grande Maestro. Doria diventa Liù,
l’innamorata di Calaf che si sacrifica per lui; orgoglio, amore, gelosia e passione divengono quindi i veri
centri di gravità di una regia che rinuncia al, tradizionale, colossal esotico per prendere invece la via del
dramma intimista e ricco di sentimento. Il regista potrebbe cogliere nel vero quando pensa che Puccini si
sia ispirato a Doria, ai “ pasticci emotivi che questa storia ha creato nel cuore e nella mente di Puccini: lui
si è identificato con il dolore di questa ragazza, ha sofferto davvero per questa donna, che neppure aveva
posseduto fisicamente.” E con la morte di Liù si conclude anche la musica scritta dal Maestro.
Ma Turandot sarà anche a fumetti: gli appassionati, grandi e piccini, potranno acquistare (a 7,00 euro) un
volumetto illustrato da Michele Cavosi ed edito da Scripta Manent per OperaComix. Il progetto fa parte di
un percorso innovativo per conoscere in modo veloce, divertente ed assolutamente fedele il mondo
dell’opera.
Biglietteria al Chiabrera: 019/8485974, cellulare: 366/6726682. Orari 10-12 e 16-19, domenica escuso. I
giorni delle recite sarà aperta, un’ora prima, la biglietteria al Priamàr. Le stagioni dell’Opera Giocosa sono
rese possibili grazie all’attenzione di sostenitori istituzionali, che affiancano il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, quali il Comune di Savona, la Regione Liguria, la Fondazione A.De Mari, la
Fondazione Carige e la Provincia di Savona.
Teatro dell’Opera Giocosa
Comunicato stampa, Alessandro Acquarone 335/5930470
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