Soluzione del compito di Complementi di Elettronica I 20 luglio 2010 1. Considero gli operazionali del circuito come ideali, per cui, i nodi corrispondenti alle tensioni di uscita dei primi due operazionali (Vo! e Vo!! ) vedono una resistenza di uscita nulla. Perció si puó calcolare le tensioni Vo! e Vo!! in funzione degli ingressi trascurando l’effetto di ció che sta a vale (il terzo operazionale del circuito). Per tale calcolo basta scrivere il sistema di equazioni che descrivono le tensioni e correnti nelle maglie del circuito. Inoltre se gli operazionali sono ideali, non assorbono corrente dai morsetti di ingresso e, in condizioni di funzionamento normale, é possibile considerare un corto circuito virtuale tra i loro morsetti di ingresso. Per cui posso considerare le tensioni di ingresso come applicate alla resistenza 2R che connette i morsetti “−” degli operazionali. Ottengo quindi il seguente sistema di equazioni: Va (s) − Vb (s) = −2RI(s) V ! = Va − RI V !! = Vb + RI V ! − V !! = 2RI3 Vo! = V ! − RI1 Vo!! = V !! − RI2 I = I3 + I1 I3 = I + I2 dal quale ottengo tutte le tensioni e correnti nelle maglie del circuito in funzione delle tensioni di ingresso Va e Vb : a (s) I(s) = Vb (s)−V 2R 3 1 V ! = 2 Va − 2 Vb 3 1 !! V = 2 Vb − 2 Va −Vb I3 = VaR a I1 = −I2 = 32 Vb −V R ! Vo = 3Va − 2Vb Vo!! = 3Vb − 2Va A questo punto, per ottenere la tensione di uscita in funzione di quelle di ingresso, possiamo applicare il principio di sovrapposizione degli effetti, visto la linearitá del circuito. Per cui ottengo: Vo = = = % & 1 1 R|| sC R|| sC R 1+ · Vo!! − Vo! R R+R R ' ( 1 sCR + 2 !! ! Vo − Vo sCR + 1 2 )' ( * 1 3 sCR + 5 Vb − (sCR + 5)Va sCR + 1 2 (1) 2. Come si vede dall’Eq.(1), se la frequenza dei segnali di ingresso é sufficientemente bassa da rendere trascurabile l’effetto del condensatore, allora la funzione di trasferimento si semplifica e la tensione di uscita risulta essere dipendente solo dalla differenza delle tensioni di ingresso Va e Vb : Vo " 5(Va − Vb ) (2) Per tanto il circuito si comporta come un amplificatore differenziale e non presenta amplificazione di modo comune. L’amplificazione differenziale invece é pari a 5. Se invece la frequenza dei segnali supera diventa confrontabile con il polo introdotto dalla capacitá C, allora la relazione ingresso–uscita si modifica. Il polo introdotto é infatti pari a p = CR−1 = 100 krad/s e per frequenze molto maggiori di tale valore, la funzione di trasferimento diventa: Vo " 3 Vo!! 1 = Vb − Va = Vb + (Vb − Va ) 2 2 2 (3) In questo caso l’amplificatore presenta anche un’amplificazione di modo comune in quanto la dipendenza dell’uscita non é solo dalla tensione differenziale (Vb − Va ). In particolare si puó calcolare un’amplificazione differenziale di 5/4 e un’amplificazione di modo comune di 1/2. Come si vede l’effetto del condensatore riduce l’amplificazione differenziale e introduce un’amplificazione di modo comune.