IDENTIFICAZIONE E PREVENZIONE DEI RISCHI PER LA FUNZIONALITA’ TIROIDEA Antonella Olivieri Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze Istituto Superiore di Sanità IMPORTANZA DELL’ATTIVITA’ TIROIDEA Gli ormoni tiroidei (T3, T4) svolgono un ruolo critico sul DIFFERENZIAMENTO CELLULARE durante lo sviluppo e contribuiscono al mantenimento dell’OMEOSTASI METABOLICA durante la vita adulta Non vi è cellula, tessuto o sistema che si sottragga all’influenza degli ormoni tiroidei e che, pertanto, non risenta delle conseguenze della ipo- o della iper-secrezione di questi con il conseguente coinvolgimento di tutti i processi metabolici (a) EUTIROIDISMO (b) IPOTIROIDISMO “PRIMARIO” (c) IPERTIROIDISMO “CLASSICO” IPOTALAMO IPOTALAMO IPOTALAMO TRH TRH TRH IPOFISI IPOFISI IPOFISI TSH TSH TSH TIROIDE TIROIDE TIROIDE T4-T3 T4-T3 T4 - T3 IODIO L’importanza biologica dello iodio deriva dal fatto che questo elemento è il costituente essenziale degli ORMONI TIROIDEI Un adeguato apporto nutrizionale di iodio è essenziale per assicurare la normale crescita e lo sviluppo degli organismi animali e dell’uomo CICLO DELLO IODIO IN NATURA Il contenuto di iodio di un determinato terreno dipende da: - quantità di precipitazioni - suo contenuto organico e dalla più o meno lunga permanenza degli strati superficiali del suolo La fonte principale di IODIO in natura è rappresentata dagli ALIMENTI, il cui contenuto di iodio dipende dalla concentrazione del microelemento nel suolo METABOLISMO DELLO IODIO I2 alimentare I2 I Assorbimento gastrointestinale POOL PLASMATICO DELLO IODIO desiodazione Escrezione renale Escrezione fecale, sudore, aria espirata 98% circa 2% L’escrezione urinaria di iodio costituisce un INDICE INDIRETTO dell’apporto alimentare e extraalimentare di questo micronutriente STUDI EPIDEMIOLOGICI Per definire il grado di apporto iodico in una determinata area geografica occorre determinare l’escrezione urinaria di iodio (IODURIA) e la prevalenza del gozzo nella popolazione in età scolare residente in quell’area ADULTO 150 µg/die GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO 200 “ BAMBINI 1 - 3 anni 4 - 6 anni 7 - 10 anni 70 90 120 “ “ “ NEONATO 40 “ Lo iodio è presente nel corpo umano solo in piccole quantità (15-20 mg) Perché il fabbisogno di iodio è aumentato in gravidanza? 1. L’adattamento funzionale della tiroide materna che porta ad un aumento* del tasso di sintesi e secrezione degli ormoni tiroidei implica l’aumento della disponibilità nutrizionale di iodio (*attività tireostimolante della hCG, aumentata capacità legante della TBG, passaggio transplacentare di ormoni tiroidei) 2. La clearance renale dello iodio aumenta del 50-100% 3. Una parte dello iodio è trasferito dal pool plasmatico materno all’unità feto-placentare CONTENUTO DI IODIO NEL LATTE MATERNO Se la madre ha un apporto sufficiente di iodio, il LATTE MATERNO diviene la fonte migliore di questo elemento per il lattante Thyroid 2003, 13: 873-76 WOLF-CHAIKOFF EFFECT Un ECCESSO DI IODIO nella madre si potrebbe tradurre in una inibizione dei processi di sintesi e rilascio di ormoni tiroidei da parte della tiroide neonatale ADATTAMENTI FUNZIONALI ALLA CARENZA DI IODIO (1) In condizioni di insufficiente apporto nutrizionale di iodio intervengono MECCANISMI DI ADATTAMENTO finalizzati a mantenere costante il pool intra-tiroideo dello iodio POOL INTRA-TIROIDEO DELLO IODIO INIZIALE SINTESI ORMONI TIROIDEI STIMOLAZIONE DELLE VARIE TAPPE DELL’ORMONOSINTESI: CAPTAZIONE DELLO IODIO >> SECREZIONE DI TSH (iperplasia ghiandolare) ADEGUATA RISERVA INTRA-TIROIDEA DI IODIO A SCAPITO DI UNA MINORE ESCREZIONE URINARIA ADATTAMENTI FUNZIONALI ALLA CARENZA DI IODIO (2) In condizioni di apporto iodico < 50 microg/die POOL INTRA-TIROIDEO DELLO IODIO INIZIALE SINTESI ORMONI TIROIDEI STIMOLAZIONE DELLE VARIE TAPPE DELL’ORMONOSINTESI: CAPTAZIONE DELLO IODIO >> SECREZIONE DI TSH L’aumento della captazione tiroidea dello iodio NON è in grado di compensare la riduzione del pool intratiroideo di iodio SINTESI DI T3 CONCENTRAZIONE SIERICA DI T4 (iperplasia ghiandolare) IPOFISI Aumenta TSH CARENZA IODICA SEVERA iperplasia tiroidea Ridotta produzione di ormoni tiroidei La carenza nutrizionale di iodio rappresenta uno dei più gravi problemi di salute pubblica in tutto il mondo Stime del WHO indicano che: • Circa 1 MILIARDO di persone nel mondo sono esposte al rischio di malattie derivanti dalla carenza iodica • Oltre 200 MILIONI hanno il gozzo • Circa 5-6 MILIONI sono affette da cretinismo Il gozzo endemico in Italia In Italia circa 5-6 milioni di persone sono esposte agli effetti della carenza iodica ambientale Ann. Ist. Super. Sanità 1998, 34:299. LA CARENZA ALIMENTARE DI IODIO compromette la funzione tiroidea e si traduce in quadri morbosi che variano a seconda del periodo della vita interessato da questo deficit Feto Aborto natimortalità Anomalie congenite Mortalità perinatale Cretinismo Neonato Ipotiroidismo neonatale Gozzo neonatale Adolescente Gozzo Ipotiroidismo giovanile Ritardo mentale Difetti neuropsichici minori Ritardo di accrescimento Adulto Gozzo e sue complicanze Ipotiroidismo Deficit intellettivo Fasi della vita a maggior rischio degli effetti della carenza iodica FETO NEONATO Gravi conseguenze a carico dello sviluppo del SNC come effetto della possibile ipofunzione tiroidea materna, fetale e neonatale NEUROLOGIC DEVELOPMENT RELATIVE TO THYROID FUNCTION IN THE HUMAN 0 PHASE I PHASE II PHASE III Maternal TH Maternal + Fetal TH Neonatal TH 12 weeks birth 1 year Cerebral neurogenesis and neuronal migration (5-24 weeks) Neuronal differentiation, assonal outgrowth, dendritic ontogeny and synaptogenesis, cerebellar neurogenesis, gliogenesis Myelinogenesis (2nd trim. - 2 years) Porterfield e Hendrich, 1993 NEONATO La particolare sensibilità del neonato alla carenza nutrizionale di iodio è dovuta al basso contenuto tiroideo di questo micronutriente a fronte di un elevato turnover intratiroideo dello iodio In condizioni di carenza iodica alcuni neonati e soprattutto quelli PRETERMINE che hanno un contenuto tiroideo di iodio ancora più basso, non sono in grado di far fronte alla produzione giornaliera di T4 Nelle popolazioni esposte a carenza iodica i NEONATI rappresentano il segmento di popolazione che ha il maggior rischio di sviluppare un IPOTIROIDISMO che è quasi sempre TRANSITORIO Il deficit funzionale tiroideo si traduce in un AUMENTO del TSH NEONATALE rilevabile allo screening Le forme transitorie di ipotiroidismo neonatale necessitano comunque di una terapia sostitutiva adeguata e tempestiva nei primi 2-3 anni di vita Registro Nazionale degli Ipotiroidei Congeniti Coordinamento affidato all’ISS dal DPC del 9/07/99 (G.U. n. 170 del 22/07/99). 2 3 1 26 Centri di Screening e Follow-up per l’IC 5 4 6 8 9 7 10 RNIC attivo dal 1987 3000 bambini IC arruolati 25 11 14 12 13 15 18 26 17 19 20 Incidenza media nazionale di IC 1:3000 nati vivi 22 24 21 23 16 Il Registro Nazionale degli Ipotiroidei Congeniti è una struttura epidemiologica che realizza la continua e completa raccolta, registrazione, conservazione ed elaborazione di dati relativi ai bambini affetti da IC identificati su tutto il territorio nazionale. Questa attività di sorveglianza permette la conoscenza dell'incidenza e delle fluttuazioni nello spazio e nel tempo dell'IC e rende possibile, inoltre, la verifica dell'efficienza, in termini di organizzazione e di funzionamento, e dell'efficacia delle azioni di prevenzione intraprese e delle scelte sanitarie effettuate. Gli obiettivi che il Registro si propone sono: - il censimento reale di tutti i bambini con IC diagnosticati mediante screening neonatale - la verifica dell'efficienza e dell'efficacia dello screening stesso - l'individuazione di possibili fattori di rischio eziologico dell'IC, in particolare fattori di rischio familiare ed ambientale. http://www.rnic.iss.it CARENZA IODICA AMBIENTALE E IPOTIROIDISMO CONGENITO L’insufficiente apporto nutrizionale di iodio è un fattore ambientale in grado di modificare l’incidenza di ipotiroidismo congenito In Europa la frequenza di ipotiroidismo congenito transitorio è 8 volte più elevata che non in Nord America In Italia l’incidenza di ipotiroidismo congenito permanente è più elevata di quella osservata in altri Paesi (USA, Canada, Giappone ) in cui l’apporto nutrizionale di iodio è adeguato COSA SI PUO’ FARE PER PREVENIRE GLI EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE A INSUFFICIENTE APPORTO NUTRIZIONALE DI IODIO? •l’utilizzo di SALE FORTIFICATO CON IODIO è considerata universalmente la strategia più efficace per prevenire e correggere i disordini da carenza iodica •promozione della FORMAZIONE e INFORMAZIONE sull’argomento In Italia Fino al 2004: Nel Profilassi iodica su base volontaria 2005: approvazione della legge che …… . . . . . . . . prevede la vendita obbligatoria di . . . . . . . . . . sale iodato Profilassi silente E’ conseguente ad un maggior interscambio alimentare, alla diversificazione dell’alimentazione ed alla assunzione di iodio attraverso altre vie quali prodotti igienici, farmaci, mezzi di contrasto. FATTORI DI RISCHIO AMBIENTALE PER LA FUNZIONE TIROIDEA •Carenza nutrizionale di iodio •esposizione ad agenti chimici di sintesi rilasciati nell’ambiente attraverso l’impiego di pesticidi o come risultato dell’attività industriale INTERFERENTI TIROIDEI CLASSIFICAZIONE DEI “THYROID DISRUPTORS” Sostanze naturalmente presenti nell’ambiente Sostanze accidentalmente introdotte nell’ambiente Sostanze volontariamente introdotte nell’ambiente ACTION MECHANISMS OF “THYROID DISRUPTORS” TRH TSH Some of these chemicals adversely affect thyroid function by more than one mechanism Nuclear receptor L’esposizione a pesticidi non riguarda solo la popolazione professionalmente esposta Esposizioni alimentari a pesticidi sono state dimostrate in campioni rappresentativi di popolazione generale (adulti e bambini) Effetti di alcuni pesticidi sulla funzionalità tiroidea etilenbisditiocarbamati ESEMPIO DI UNO SCENARIO REALE ASSORBIMENTO MANCOZEB SOGGETTI PROFESSIONALMENTE ESPOSTI ATTRAVERSO LE VIE z INALATORIA z CUTANEA z ORALE SOGGETTI APPARTENENTI ALLA POPOLAZIONE GENERALE ATTRAVERSO LA DIETA METABOLISMO MANCOZEB ETU VEGETALI UOMO (etilentiourea) ETU è un metabolita comune a tutti gli etilenbisditiocarbamati ETU escreto con le urine può essere dosato MARCATORE DI DOSE ETU – EFFETTI SULLA TIROIDE STUDI SU MODELLI SPERIMENTALI 1. Azione cancerogena sulla tiroide ed altri organi (Ann. N.Y. Acad. Sci. 982:123, 2002) 2. Azione teratogena (Teratology 41: 721, 1990;) 3. Azione neurotossica in vitro 4. Azione gozzigena dovuta alla capacità di inibire la perossidasi tiroidea (Arch. Toxicol. 71: 508, 1997) STUDI SULL’UOMO Pochissime evidenze sperimentali: 1. Risultati ottenuti in soggetti professionalmente esposti riportano lievi modificazioni ormonali rispetto ai controlli a supporto di un’azione tireostatica anche sull’uomo (Environ. Health Perspect. 107: 1126, 1997) 2. Esposizioni croniche sono state associate a parkinsonismo e ad aumentato rischio di alterazione neurocognitiva (Rev. Neurol. 158: 1175, 2002) L’assorbimento del Mancozeb si verifica sia in soggetti professionalmente esposti che in soggetti della popolazione generale Raccomandazioni • Precauzioni per un corretto utilizzo (dosi, durata del trattamento, tempi di rientro, indumenti protettivi, etc.) • In via cautelativa, va del tutto evitato un uso non professionale (ad es., per l'orto di casa) e la possibile esposizione di soggetti vulnerabili