Il cannocchiale di Galileo e gli sviluppi delle tecnologie ottiche nel XVII secolo Giuseppe Molesini CNR - Istituto Nazionale di Ottica Applicata Firenze Sommario 1 Il “ritrovamento” del principio del cannocchiale da parte di Galileo 2 Tecnologia di produzione delle lenti 2.1 2.2 2.3 2.4 Sgrossatura Generazione della forma Lucidatura Collaudo 3 Caratteri delle lenti del XVII secolo Cronologia • • • • • 1592 Galileo si trasferisce a Padova 1600 Nasce la prima figlia (Virginia) 1601 Nasce la seconda figlia (Livia) 1606 Nasce il terzo figlio (Vincenzio) 1609 Arriva la notizia di un nuovo strumento ottico che avvicina le cose lontane … Dovete dunque sapere, come sono circa a 2 mesi che qua fu sparsa fama che in Fiandra era stato presentato al Conte Mauritio un occhiale, fabbricato con tale artifitio, che le cose molto lontane le faceva vedere come vicinissime, sì che un huomo per la distantia di 2 miglia si poteva distintamente vedere. Questo mi parve affetto tanto maraviglioso, che mi dette occasione di pensarvi sopra; e parendomi che dovessi havere fondamento su la scientia di prospettiva, mi messi a pensare sopra la sua fabbrica: la quale finalmente ritrovai, e così perfettamente, che uno che ne ho fabbricato, supera di assai la fama di quello di Fiandra. Et essendo arrivato a Venetia voce che ne havevo fabbricato uno, sono 6 giorni che sono stato chiama[to] dalla Ser. ma Signioria, alla quale mi è convenuto mostrarlo et [in]sieme a tutto il Senato, con infinito stupore di tutti; e sono stati moltissimi i gentil'huomini e senatori, li quali, benchè vecchi, hanno più d'una volta fatte le scale de' più alti campanili di Vene[tia] per scoprire in mare vele e vasselli tanto lontani, che venendo a tutte vele verso il porto, passavano 2 hore e più di tempo avanti che, senza il mio occhiale, potessero essere veduti: perchè in somma l'effetto di questo strumento è il rappresentare quell'oggetto che è, ver[bi] gratia, lontano 50 miglia, così grande e vicino come se fussi lontano miglia 5. (Lettera di Galileo a Benedetto Landucci, 29 agosto 1609) 21 Agosto1 . Andai io [Antonio q.m]2 Geronimo Priuli Procurator in Campanil di S. Marco con l`Ecc.te Gallileo, et S. Zaccaria Contarini q.m Bertucci, e S. Lodovico Falier q.m Marco Antonio, et Sebastiano Venier q.m Gasparo, S. Zaccaria Sagredo de S. Nicolò, S. Piero Contarini de S. Marco, S. Lorenzo Soranzo de S. Francesco, et l`Ecc.te D.r Cavalli, a veder le meraviglie et effetti singolari del cannon di detto Gallileo, che era di banda, fodrato al di fuori di rassa gottonada cremesina, di longhezza tre quarte 1/23 incirca et larghezza di uno scudo4 , con due veri, uno ...5 cavo, l`altro no, per parte; con il quale, posto a un ochio e serando l`altro, ciasched`uno di noi vide distintamente, oltre Liza Fusina e Marghera, anco Chioza, Treviso et sino Conegliano, et il campaniel et cubbe con la facciata della chiesa de Santa Giustina de Padoa: si discernivano quelli che entravano et uscivano di chiesa di San Giacomo di Muran; si vedevano le persone a montar et dismontar (le gondola al traghetto alla Collona nel principio del Rio de` Veneri, con molti altri particolari nella laguna et nella città veramente amirabili. E poi da lui presentato in Collegio li 24 del medesimo6 moltiplicando la vista con quello 9 volte più. (CRONACA DI ANTONIO PRIULI, 21-25 agosto 1609) Intendi, di braccio, e probabilmente del braccio da lana, che era 0,683396 m; quello da seta era invece 0,638721 m. [4] Lo scudo d`argento «della croce» aveva un diametro di mm. 42. [3] Schema ottico del cannocchiale di Galileo occhio obiettivo oculare 12:52:43 200.00 Galileo's telescope I MM 17-Sep-08 12:32:06 200.00 Galileo's telescope II MM 17-Sep-08 12:45:41 200.00 Galileo's broken objective lens MM 17-Sep-08 Cannocchiali di Galileo: http://brunelleschi.imss.fi.it/museum/isim.asp?c=405001 http://brunelleschi.imss.fi.it/museum/isim.asp?c=405002 Lente “rotta” di Galileo: http://brunelleschi.imss.fi.it/museum/isim.asp?c=404001 sclera umor acqueo retina cornea pupilla umor vitreo macula cristallino macchia cieca iride nervo ottico coroide occhio occhio occhio “Il telescopio rappresenta gli oggetti maggiori, perché gli porta sotto maggiore angolo che quando son veduti senza lo strumento.” Galileo, Il Saggiatore (1623) Consimili parato Instrumento, de ratione distantiarum dimetiendarum inquirendum erit: quod tali artificio assequemur. Sit enim, facilioris intelligentiæ gratia, tubus ABCD. Oculus inspicientis esto E. Radii, dum nulla in tubo adessent Perspicilla, ad obiectum FG secundum lineas rectas ECF, EDG ferrentur; sed, appositis Perspicillis, ferantur secundum lineas refractas ECH, EDI: coarctantur enim, et qui prius liberi ad FG obiectum dirigebantur, partem tantummodo HI compræhendent. Accepta deinde ratione distantiæ EH ad lineam HI, per tabulam sinuum reperietur quantitas anguli in oculo ex obiecto HI constituti, quem minuta quædam tantum continere comperiemus. Quod si Specillo CD bracteas, alias maioribus, alias vero minoribus perforatas foraminibus, aptaverimus, modo hanc, modo illam, prout opus fuerit, superimponentes, angulos alios atque alios pluribus paucioribusque minutis subtendentes, pro libito constituemus; quorum ope Stellarum intercapedines, per aliquot minuta adinvicem dissitarum, citra unius aut alterius minuti peccatum, commode dimetiri poterimus. Hæc tamen sic leviter tetigisse, et quasi primoribus libasse labiis, in præsentiarum sit satis; per aliam enim occasionem absolutam huius Organi theoriam in medium proferemus. Nunc observationes a nobis duobus proxime elapsis mensibus habitas recenseamus, ad magnarum profecto contemplationum exordia omnes veræ philosophiæ cupidos convocantes. (Galileo, SIDEREUS NUNCIUS, feb-mar 1610.) Cannocchiale astronomico (o Kepleriano): analogo meccanico Cannocchiale galileiano: analogo meccanico San Girolamo, Domenico Ghirlandaio, Affresco, 1480. Chiesa di Ognissanti, Firenze http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/54/Domenico_Ghirlandaio_-_St_Jerome_in_his_study.jpg Giovanni Stradano, 1580-1590 http://photos1.blogger.com/blogger/1717/1584/1600/Spectacles%201.jpg Occhiali a snodo con montatura di ferro 1400, Italia Museo dell’occhiale, Tai di Pieve di Cadore (Belluno) http://www.museodellocchiale.it/Museo_Dettaglio.php?oid=150 C.A. Manzini, L’occhiale all’occhio, Bologna 1660 http://fermi.imss.fi.it/rd/bdv?/bdviewer/bid=000000959424 (pagine 98 e 99) Lenti per presbiopia Età R (once bol.) focale potere 40-50 anni 10 + 5/6 66 cm 1,5 D 50-60 anni 4 + 1/2 27 cm 3,6 D 60-70 anni 4 24 cm 4,1 D 70-80 anni 3 + 1/2 21 cm 4,7 D “Mezza cateratta” 3 + 1/6 19 cm 5,2 D “Cateratta intiera” 2 + 3/4 17 cm 6,0 D Lenti per miopia C.A. Manzini -5 -30 cm -3,3 D … … … … Configurazione presunta del primo cannocchiale di Galileo esibito a Venezia nell'agosto 1609 1,5 diottrie -4,5 diottrie oculare obiettivo Lunghezza del tubo: 60 cm circa occhio Lenti piano-convesse obiettivi da telescopio 0.0 10 0.5 1.0 2.0 1.0 lenti da occhiali distanza focale (metri) 1.5 2.0 2.5 0.5 potere oftalmico (diottrie) raggio di curvatura 0.5 m (approssimato) Lente da occhiali lente occhio Una lente da occhiali richiede buona qualità solo localmente, su dimensioni dell'ordine della pupilla dell'occhio Schema ottico del cannocchiale di Galileo occhio obiettivo oculare C.A. Manzini, L’occhiale all’occhio, Bologna 1660 http://fermi.imss.fi.it/rd/bdv?/bdviewer/bid=000000959424 (pagine 158 e 162) Sommario 1 Il “ritrovamento” del principio del cannocchiale da parte di Galileo 2 Tecnologia di produzione delle lenti 2.1 2.2 2.3 2.4 Sgrossatura Generazione della forma Lucidatura Collaudo 3 Caratteri delle lenti del XVII secolo lastra di vetro compasso lastra di vetro G. Sirtori, Telescopium, Francoforte 1618 http://fermi.imss.fi.it/rd/bdv?/bdviewer/bid=000000300928 (pagina 71) Lente di Torricelli. Museo di Fisica, Napoli http://jedlik.phy.bme.hu/~hartlein/Museum/Museum/torlen.html C.A. Manzini, L’occhiale all’occhio, Bologna 1660 http://fermi.imss.fi.it/rd/bdv?/bdviewer/bid=000000959424 (pagina 120) Sgrossatura di una lente lente da sgrossare polvere di smeriglio centina di metallo (Dalla descrizione di E. Torricelli, lettera a R. Magiotti, 4 dicembre 1643) Sommario 1 Il “ritrovamento” del principio del cannocchiale da parte di Galileo 2 Tecnologia di produzione delle lenti 2.1 2.2 2.3 2.4 Sgrossatura Generazione della forma Lucidatura Collaudo 3 Caratteri delle lenti del XVII secolo Arte precedente, usata per le lenti da occhiali lente colla (pece) disco di supporto manico G. Sirtori, Telescopium, Francoforte 1618 http://brunelleschi.imss.fi.it/telescopiogalileo/itel.asp?c=50457 Arte precedente, usata per le lenti da occhiali centina centro C.A. Manzini, L’occhiale all’occhio, Bologna 1660 http://fermi.imss.fi.it/rd/bdv?/bdviewer/bid=000000959424 (pagina 223) G. Sirtori, Telescopium, Francoforte 1618 Lima ricurva per produrre una centina di lungo raggio di curvatura http://fermi.imss.fi.it/rd/bdv?/bdviewer/bid=000000300928 (pagina 35) Arte nuova supporto colla (pece) polvere abrasiva lente centina base Arte nuova: la centina dischetto di vetro usato per incavare la centina polvere di smeriglio tagliente centina di vetro blocco di piombo (Dalla descrizione di E. Torricelli, lettera a R. Magiotti, 4 dicembre 1643) Arte nuova: il supporto della lente (“macinello”) pelle da guanti panno morbido piombo (Dalla descrizione di E. Torricelli, lettera a R. Magiotti, 4 dicembre 1643) spago straterello di cera rossa lente centina di vetro piombo “Quanto all’invenzione del macinello di piombo non è mia, ma è buonissima; …” (Disegno e testo dalla lettera di E. Torricelli a R. Magiotti, 4 dicembre 1643) Vantaggi dell’arte nuova • Guidato dal palmo della mano invece che dal pugno, il supporto della lente subisce meno tracollo • La pressione è distribuita uniformemente, grazie all’emisfero di piombo sovrastante • Lo stesso peso del piombo è d’aiuto per l’artigiano, che non ha bisogno di esercitare una pressione sul supporto Principio di lavorazione “Torricelliana” “…Ma quando [il diametro della lente e quello della centina] siano eguali, e che la mano del lavorante farà moti irregolari, e stravaganti, cioè spire, ghirigori, circoli, e sopratutto diametri molti e per tutti i versi, allora sì che neanche un Angelo potrà dare al vetro figura più perfettamente sferica.” “…L’osservazione mi ha insegnato che nei vetri la figura importa assaissimo, et il pulimento pochissimo.” (Dalla lettera di E. Torricelli a R. Magiotti, 4 dicembre 1643) “Segreti” di Torricelli confidati a Raffaello Magiotti, lettera 4 dicembre 1643 • “Non attaccare i vetri da lavorarsi con pece, né con altro per via di fuoco, perché quelle materie nel freddarsi si ritirano più da una parte che dall’altra, et inarcano il vetro…” • “Quanto alla piccolezza della centina di vetro sopraddetta, cioè che sia eguale al vetro da lavorarsi, la S.V. lo stimi un gran segreto.” Si noti: La tecnica di lavorazione non aveva un controllo preciso sul raggio di curvatura che veniva generato. Sarebbe stato molto difficile produrre due obiettivi con la stessa distanza focale, a meno di usare la stessa centina. Sommario 1 Il “ritrovamento” del principio del cannocchiale da parte di Galileo 2 Tecnologia di produzione delle lenti 2.1 2.2 2.3 2.4 Sgrossatura Generazione della forma Lucidatura Collaudo 3 Caratteri delle lenti del XVII secolo Tecnica: Sfregamento del vetro contro un panno sottile, in presenza di sabbia finissima (tripolo). Il panno è teso su una centina quasi piana, ma… “Quanto al pulire, mai si pulisce sulla centina che l’ha lavorato, perché si polisce dalle bande prima e poi tardissimo nel mezzo, e non vengono bene. Bisogna dunque darvi una centina più dolce.” (E. Torricelli, lettera a R. Magiotti, 4 dicembre 1643) pietra pomice disco di lavagna tavola di legno (Dalla descrizione di E. Torricelli, lettera a R. Magiotti, 4 dicembre 1643) panno sottile e teso chiodo (Dalla descrizione di E. Torricelli, lettera a R. Magiotti, 4 dicembre 1643) sabbia finissima ( ) (Dalla descrizione di E. Torricelli, lettera a R. Magiotti, 4 dicembre 1643) Sommario 1 Il “ritrovamento” del principio del cannocchiale da parte di Galileo 2 Tecnologia di produzione delle lenti 2.1 2.2 2.3 2.4 Sgrossatura Generazione della forma Lucidatura Collaudo 3 Caratteri delle lenti del XVII secolo ISTITUTO NAZIONALE DI OTTICA APPLICATA (INOA), FIRENZE: LABORATORIO MISURE E COLLAUDI OTTICI CCD Laser Interferometer Object under test Tecnica (presunta): Prova della lente come obiettivo del telescopio occhio obiettivo da provare Efficienza di produzione anno metodo Lenti della Prima partita selezione Selezione finale Giorni di lavoro Galileo 1616* Scelta 300 22 3 ? Torricelli 1644** Processo 6 / 2 8 * Lettera di G. Sagredo a Galileo, 23 aprile 1616 ** Lettera di E. Torricelli a R. Magiotti, 6 febbraio 1644 Possibili cause per cui una lente veniva scartata Difetti del vetro: bolle di gas, impurità, torbidezza, tinta Disomogeneità del vetro: corde (striature), noduli vetrosi Cause accidentali: rottura, scheggiatura, graffi… Ragioni “nascoste”: ? Lente di Torricelli a Firenze (IMSS, inventario n. 2571) http://brunelleschi.imss.fi.it/telescopiogalileo/itel.asp?c=50435 Confronto tra la lente di Torricelli a Napoli e quella a Firenze Napoli Firenze Diametro della lente 11.1 cm 11.5 cm Diametro utile 9.2 cm 8.3 cm Spessore assiale 5.0 mm 3.4 mm f/65 f/72 Superficie anteriore convessa, R = 306 cm convessa* Superficie posteriore piana piana Indice di rifrazione 1.52 * Distanza focale 6.0 m 6.0 m F-numero * Da misurare Interferogramma in doppio passaggio della “lente rotta” di Galileo custodita dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze Sommario 1 Il “ritrovamento” del principio del cannocchiale da parte di Galileo 2 Tecnologia di produzione delle lenti 2.1 2.2 2.3 2.4 Sgrossatura Generazione della forma Lucidatura Collaudo 3 Caratteri delle lenti del XVII secolo Esempio tipico di microtopografia superficiale osservata nelle lenti di Giuseppe Campani Area rappresentata: 0.2 mm x 0.1 mm pressione lente supporto deformazione elastica centina pressione rimossa lente supporto Attuale programma di ricerca La ricerca in corso si propone di stabilire la composizione chimica del vetro di cui sono costituite le lenti. Le tecniche di indagine sono: - analisi spettrofotometrica Evidenzia la presenza di alcuni composti chimici nella massa vetrosa. - Fluorescenza ai raggi X Rivela direttamente la presenza di alcune specie atomiche nel vetro. Schema di principio di uno spettrofotometro NOTE CONCLUSIVE • Le lenti dei cannocchiali italiani del XVII secolo mostrano che la tecnologia di produzione era stata pienamente compresa e portata a perfezione. • Si spera che le ricerche in corso possano fornire nuove indicazioni, in particolare sulla composizione chimica dei vetri, per una più esatta collocazione degli strumenti ottici nel proprio quadro storico. RINGRAZIAMENTI Fabrizio Bònoli Giorgio Dragoni Albert van Helden Paolo Galluzzi Vincenzo Greco Pier Andrea Mandò Luca Mercatelli Mara Miniati Alfredo Pecchioli Franca Principe Franco Quercioli Edvige Schettino Giorgio Strano Maurizio Vannoni Marco Verità RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI S. A. Bedini, “Lens making for scientific instrumentation in seventeenth century”, Applied Optics Vol. 5, 687-694 (1966). Van Helden, “Catalogue of early telescopes”, Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze (1999). E. Baiada, F. Bònoli e A. Braccesi, “Catalogo”, Museo della Specola, Bologna University Press, Bologna 1995. V. Greco, G. Molesini and F. Quercioli, “Optical tests of Galileo’s lenses”, Nature Vol. 358, 101 (1992). M. Miniati, A. Van Helden, V. Greco and G. Molesini, “Seventeenth century telescope optics of Torricelli, Divini, and Campani”, Applied Optics Vol. 41, pp. 644647 (2002). F. Bònoli, M. Miniati, V. Greco and G. Molesini, “Telescope optics of Montanari, Cellio, Campani and Bruni at the Museo della Specola in Bologna”, Nuncius Vol. XVII (2), pp. 467-474 (2002). G. Molesini, “Testing the lenses of Campani, lens maker for Cassini”, Proceedings of the International Conference Titan – from Discovery to Encounter, Noordwijk, the Nederlands (ESA SP-1278) 133-143 (2004). G. Molesini, “The optical quality of seventeenth-century lenses”, in W. Lefèvre, ed., Proceedings of the Intenational Workshop Inside the Camera Obscura, Berlin 2006. Max Planck Institut für Wissenschaftgeschichte, Preprint 333, pp. 117-127. G. Strano, ed., Galileo’s Telescope, Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze, 2008.