LA MATERIA E I PASSAGGI DI STATO (appunti essenziali da integrare con quanto spiegato in classe) La materia è ogni cosa che ha una massa e un volume e che quindi occupa uno spazio. La materia che ci circonda può avere tre diversi stati di aggregazione, detti anche FASI. Nelle diverse fasi possiamo osservare proprietà MACROSCOPICHE ( cioè visibili ad occhio nudo) differenti che corrispondono ad una diversa organizzazione MICROSCOPICA delle PARTICELLE elementari di cui sono formati tutti i corpi. STATO SOLIDO: è la materia che ha un volume e una forma PROPRI. In questo caso, le particelle, tenute insieme da forse molto intense, occupano posizioni ben definite e vicine, attorno alle quali possono compiere movimenti limitati ovvero VIBRAZIONI, a seconda della temperatura del solido. STATO LIQUIDO: ha un volume definito, ma la sua forma è variabile: assume la forma del recipiente che la contiene. Nello stato liquido le particelle sono tenute insieme da forze meno intense, per cui sono più libere di muoversi e “scivolano” una sull’altra. STATO AERIFORME: è la materia che non ha un volume e non ha una forma ma occupa sempre tutto lo spazio a disposizione. Nello stato aeriforme le particelle sono quasi completamente libere di muoversi e le reciproche forze attrattive sono trascurabili. Per quanto riguarda quest’ultimo stato, si fa differenza tra gas e vapori: i GAS non possono essere liquefatti per semplice compressione (cioè aumento di pressione) I VAPORI invece possono essere liquefatti per semplice compressione Inoltre con la parola “FLUIDO” si intende indifferentemente una sostanza allo stato liquido o aeriforme. 1 Lo stato di aggregazione di una sostanza dipende da due fattori: la temperatura e la pressione. Consideriamo ad esempio una sostanza solida che si trovi a pressione costante, per esempio alla pressione di una atmosfera, che si registra abitualmente al livello del mare. Se aumentiamo la temperatura, aumenta lo stato di agitazione delle particelle e, ad un certo punto, si “rompono” i legami che le tengono insieme, per cui la sostanza passa allo stato liquido. Se continuiamo a riscaldare, l’agitazione delle particelle del liquido diventa tale che vengono vinte anche le deboli forze che ancora le tengono insieme, per cui la sostanza passa allo stato aeriforme. ----- Per esempio, se riscaldiamo un pezzo di ferro, osserviamo che, quando la temperatura raggiunge i 1535 gradi centigradi, questo diventa liquido e se continuiamo a riscaldare, alla temperatura di 2750 gradi centigradi, questo passa allo stato aeriforme. ---- Analogamente, l’acqua solida (ghiaccio) riscaldando diventa liquida a 0 gradi centigradi e vapore acqueo a 100 gradi centigradi, sempre alla pressione di una atmosfera. Il processo contrario avviene se raffreddiamo una sostanza, per esempio un aeriforme, sempre a pressione costante: rallenta il moto disordinato delle particelle; queste si avvicinano tra loro finchè le reciproche forze attrattive cominciano a tenerle insieme dando origine al liquido. Se si continua nel raffreddamento, le particelle rimangono poi “impacchettate”, formando un solido. Lo stesso accade se, stavolta a temperatura costante, si aumenta la pressione di un aeriforme, in quanto le particelle vengono costrette a stare sempre più vicine, man mano che si aumenta la pressione. Si noti però che, per gli aeriformi, esiste una “TEMPERATURA CRITICA”, al di sopra della quale un gas non può diventare liquido, neanche se sottoposto a pressioni elevatissime. Il contrario avviene se si diminuisce la pressione, a temperatura costante. A ciò è dovuto il fatto che, in montagna, dove la pressione atmosferica è più bassa, l’acqua bolle prima, a temperatura più bassa. Le trasformazioni da uno stato di aggregazione ad un altro si chiamano “passaggi di stato”. Essi FUSIONE: hanno un passaggio nome dallo stato ben solido a quello liquido. quello aeriforme. VAPORIZZAZIONE: passaggio dallo stato liquido CONDENSAZIONE: passaggio dallo stato aeriforme a quello liquido. SOLIDIFICAZIONE: passaggio liquido a quello solido. 2 dallo stato a definito: SUBLIMAZIONE: passaggio diretto dallo stato solido a quello aeriforme. (esempio la naftalina) BRINAMENTO: passaggio diretto dallo stato aeriforme a quello solido. ( esempio la brina al mattino) La vaporizzazione può avvenire in due modi: DIFFERENZA TRA EVAPORAZIONE ED EBOLLIZIONE. L’evaporazione di un liquido avviene, in minima parte, a qualsiasi temperatura, in quanto, in superficie, vi è sempre qualche particella che ha energia sufficiente per poter sfuggire all’attrazione delle altre particelle. Diversa cosa è invece il fenomeno dell’ebollizione che interessa tutto il volume del liquido ed avviene ad una ben precisa temperatura. Durante tutta l’ebollizione, la temperatura del liquido resta costante, in quanto il calore fornito va ad indebolire i legami fra le particelle. Dopo un ragionevole tempo, tutto il liquido sarà passato allo stato aeriforme. Il contrario della evaporazione è la condensazione, il contrario della ebollizione è la liquefazione Nello schema seguente possiamo vedere tutti i passaggi di stato possibili della materia: In un grafico possiamo riportare l’andamento della temperatura durante un passaggio di fasew. Nella figura è riportato l’esempio dell’acqua. Sulla retta orizzontale possiamo riportare il caloree che si da o si sottrate al sistema, oppure anche il tempo. Se leggiamo il grafico da sinistra a destra stiamo riscaldando, cioè dando calore. Se leggiamo il grafico da destra a sinistra stiamo raffreddando, cioè sottraendo calore. Durante i passaggi di stato, cioè nei tratti orizzontali c’è la SOSTA TERMICA, ovvero la temperatura si MANTIENE COSTANTE durante tutta la trasformazione. Il calore che diamo ( se stiamo riscaldando) o che stiamo togliendo ( se raffreddiamo) si chiama CALORE LATENTE perché non serve a cambiare la temperatura ma solo il tipo di legami tra le particelle. 3 Durante i passaggi di stato, cioè nei tratti orizzontali c’è la SOSTA TERMICA, cioè la temperatura si MANTIENE COSTANTE durante tutta la trasformazione. Il calore che diamo ( se stiamo riscaldando) o che stiamo togliendo ( se raffreddiamo) si chiama CALORE LATENTE perché non serve a cambiare la temperatura ma solo la forza e il tipo di legami tra le particelle. TEMPERATURA Tutte le particelle che costituiscono la materia sono in continuo movimento. Se tocco con un dito un oggetto qualsiasi e sento la sensazione di caldo, vuol dire che le particelle che costituiscono quell’oggetto si muovono più velocemente delle particelle che compongono un corpo che sento come freddo. La temperatura è infatti la misura MACROSCOPICA dello stato di agitazione MEDIO delle particelle che costituiscono un corpo: più veloci sono le particelle, più “caldo” è il corpo. Il termometro è lo strumento che misura la temperatura e sfrutta il fenomeno della dilatazione termica., ovvero il fenomeno fisico che avviene quando è un corpo (liquido, gassoso o solido) aumenta di volume ll'aumentare della temperatura. Esistono diverse scale di temperatura a seconda dei punti di riferimento scelti. SCALA CELSIUS: suddivide in 100 parti l’intervallo tra due punti fissi: 0° C: temperatura ghiaccio fondente 100 °C: temperatura acqua bollente (a pressione atmosferica) 4 SCALA KELVIN: suddivide in 100 parti l’intervallo tra due punti fissi: 273 K: temperatura ghiaccio fondente 373 K: temperatura acqua bollente (a pressione atmosferica) Le relazioni tra le due scale di temperatura sono: Tk (temperatura in gradi kelvin)= Tc (temperatura in gradi Celsius) + 273 Tc (temperatura in gradi Celsius)= Tk (temperatura in gradi kelvin - 273 Le differenze di temperatura sono le stesse sia nella scala Celsius che nella scala Celsius perché entrambe sono scale centigrade. Esiste anche la scala FAHRENHEIT: suddivide in 180 parti l’intervallo (ma tra 32 e 212). Essa è usata nel mondo anglosassone. La temperatura ufficiale nel sistema Internazionale di misura è la temperatura KELVIN. Essa è detta anche scala ASSOLUTA perché in essa non esistono temperature negative, ma solo dallo zero in poi. La temperatura di un corpo può aumentare all’infinito, infatti nell’Universo osserviamo anche temperature di milioni di gradi centigradi all’interno delle stelle. Esiste invece un limite inferiore per la temperatura: più le particelle che costituiscono un corpo si muovono lentamente, più il corpo è freddo. Ma non può esistere un freddo “più freddo” di “particelle ferme”. Esiste infatti una legge fisica della TERZO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA che dice che esiste un limite inferiore per la temperatura che viene chiamato lo ZERO ASSOLUITO. Questa temperatura corrisponde a 0 K 5 ovvero -273°C ed è solo un limite ideale che non può essere MAI raggiunto. LA PENTOLA A PRESSIONE Generalmente, per lessare completamente delle patate in acqua bollente occorrono dai 20 ai 30 minuti di cottura. In una pentola a pressione spesso basta un decimo del tempo: in 3 – 5 minuti le patate vengono completamente lessate. Come è possibile? In una pentola l’acqua bolle a circa 100 °C e, per quanto sia alto il calore fornito, il liquido mantiene pressoché quella temperatura: il calore aggiuntivo aumenta unicamente la creazione di vapor d’acqua che esce liberamente dalla camera di cottura, così la pressione non supera i valori atmosferici e la temperatura i 100° C. Invece, nella pentola a pressione il vapore resta intrappolato, così la pressione e la temperatura si alzano.: infatti la pentola a pressione è dotata di un particolare coperchio a incastro, dotato di una guarnizione di gomma per trattenere quindi il vapore e assicurare una chiusura ermetica . Il vapore che si produce durante l’ebollizione dell’acqua si accumula quindi all’interno della pentola, aumentando di conseguenza la pressione. Questo sbalzo fa salire il punto di ebollizione dell’acqua, che diventa quindi molto più calda riducendo il tempo di cottura complessivo per il ciboLa pentola a pressione comunemente utilizzata in casa deriva dal “digestore a vapore” brevettato nel 1679 in Gran Bretagna dal fisico francese Denis Papin. Nei modelli moderni si forma una pressione doppia rispetto a quella dell’aria: ciò fa sì che l’acqua bolla a 122 °C e non più a 100 °C. La valvola sul coperchio serve a regolare la pressione evitando che superi valori troppo alti. Infatti c’è un foro a cui è applicato un piccolo peso che serve a equilibrare la pressione, in modo che il vapore in eccesso possa essere rilasciato dalla caldaia. Nel caso, molto raro, in cui questo meccanismo si inceppi, una valvola di sicurezza garantisce il rilascio del vapore prima che la pentola a pressione possa diventare pericolosa. La rapidità assicurata da questa particolare pentola permette una cottura omogenea dei cibi, che generalmente mantengono inalterate molte sostanze nutrienti in più rispetto alla cottura tradizionale. 6