Il CARTELLONE
Abbonamento
PRIMA NAZIONALE
venerdì 23 e sabato 24 ottobre 2015 ore 21
Arca Azzurra Teatro
Si Gira!
regia di Stefano Massini
libera versione di Stefano Massini
dai Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello
con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci,
Duccio Baroni, Silvia Frasson, Gabriele Giaffreda
Costumi Giuliana Colzi
Luci Marco Messeri
In una società sempre più incentrata sui social network, intasati ogni giorno da miliardi
di video, scatti e autoscatti è impossibile non essere toccati dalla storia dell’operatore
cinematografico Serafino Gubbio (nato dalla penna di Luigi Pirandello nel 1916) e dalla
sua metamorfosi in macchina da presa.
A due anni dal primo felice e fulminante incontro con Stefano Massini, autore e regista
del “Principe” dal capolavoro di Niccolò Machiavelli, con cui la compagnia ha celebrato il
500° anniversario della scrittura del celeberrimo trattato del Segretario Fiorentino,
prosegue la collaborazione tra la compagnia e Massini che confeziona per l’Arca Azzurra
un testo tratto dal romanzo di Luigi Pirandello: “Quaderni di Serafino Gubbio operatore”,
scritto negli anni dieci del ‘900 e nel quale traccia un ritratto straordinariamente vero e
a tratti fortemente autobiografico del suo rapporto, non proprio idilliaco, con la nascente
industria cinematografica italiana. E lo spettacolo che si va a mettere in scena è il frutto
di un percorso iniziato già nel 2014 e proseguito con un lavoro di prova e di messa a
punto, un vero e proprio work in progress, che ha impegnato attori e autore-regista, dal
gennaio al marzo di questo 2015. In questo periodo il testo del grande autore siciliano,
nella riscrittura e sotto la direzione di Massini, è stato “metabolizzato” dalla compagnia
fino a diventare una forsennata macchina da palcoscenico, piena di accelerazioni degne
di una comica di Ridolini, pur nel rispetto del finissimo gioco psicologico pirandelliano
che rende memorabili i suoi protagonisti.
(Arca Azzurra Teatro)
Quanta verità in questo romanzo meno noto del futuro premio Nobel. Quanta sorpresa
nell’indagare queste pagine come un lucidissimo prologo del nostro tempo attuale. E
quanto coraggio nella stessa penna dell’autore dei “Giganti dei montagna”, anche qui
smaliziato nell’allungare lo sguardo su un futuro allora solo immaginabile, ed oggi
puntualmente rivelatosi reale.
C’è qualcosa di emozionante nel riaprire oggi, a distanza di un secolo esatto, le pagine
di questo diario così strano, metaforico e illuminante, tutto incentrato sulla metamorfosi
di un essere umano in un’algida macchina da riprese. Bombardati come siamo da
valanghe di scatti e autoscatti, intasati dal flusso dilagante di milioni di video su
YouTube, è impossibile non essere toccati dalla testimonianza candida dell’operatore
Serafino Gubbio, piccola pedina ingurgitata dal vortice promettente di un’industria
cinematografica ai primi albori: è davanti ai suoi occhi attoniti che prende forma, di
fatto, l’impasto originario della futura “età delle immagini”, in cui sarà impossibile
distinguere fra ciò che è reale e ciò che è icona.
Tutto ambientato fra le stravaganze felliniane di un set alle prime armi, fra dive alla
Almodovar e squarci da Ernst Lubitsch, il romanzo di Pirandello indaga sornione e
inquieto fra le pieghe di un novecento tutto ancora da costruire, ma già fiero in culla del
suo essere il secolo della cineproiezione.
È come se si scaldassero i motori, e solo noi sappiamo a posteriori l’esito della folle
corsa. Per cui non ci resta che assistere stupiti alla turbata vicenda umana di un Charlie
Chaplin nostrano, destinato a perdere l’identità di uomo per divenire occhio, obiettivo e
diaframma di una gigantesca cinepresa. Serafino Gubbio: forse la prima vittima
sull’altare della cine-follia.
(Stefano Massini)
PRIMA NAZIONALE
sabato 21 ore 21 e domenica 22 novembre 2015 ore 17
Jack and Joe Theatre
Histoire du Soldat
regia di Adriano Miliano
di I. Stravinskij e Charles-F. Ramuz
costumi Laura Cavagnini musiche Antonio Di Pofi
Uno spettacolo di musica, teatro e danza, a cento anni dalla sua creazione. Le forti
ristrettezze economiche spinsero Stravinskij, Ramuz e Ansermet, negli anni della Grande
Guerra, a concepire l’idea di un’opera di teatro musicale che potesse viaggiare
agevolmente attraverso l’Europa in conflitto: nessun cantante, solo attori e ballerini, o
all'occasione anche marionette; un ensemble strumentale che distilla le sonorità di una
grande orchestra; una trama scarna ed essenziale, eppur profonda e senza tempo. Sono
questi gli elementi caratteristici di quest'opera che, ancor oggi, la rendono uno dei
vertici del teatro musicale di ogni tempo; un unicum che, al pari di altri capolavori come
l'Orfeo di Monteverdi o la Carmen di Bizet, resta incisa nella memoria collettiva per
l'audacia delle sue scelte e il suo carattere visionario.
Passato un secolo mi sembra che la nostra situazione economica e sociale sia molto
simile. Certo, non abbiamo la devastante guerra fisica di allora, ma trovo che la guerra
moderna che siamo chiamati a combattere ogni giorno sia altrettanto devastante: una
battaglia a cercare di tenere vivi i valori morali, sociali su cui si basa la convivenza
civile, valori distrutti da necessità nuove ed impellenti, dove il “Dio denaro” fa da
padrone. Vogliamo tutto e subito. Alcuni versi dell’opera recitano: “…bisogna saper
scegliere; non si ha il diritto di avere tutto: è vietato! Una felicità è tutta la felicità; due,
come se non esistessero”.
Adriano Miliani
in collaborazione con Accademia della Chitarra (Pontedera)
sabato 19 dicembre 2015 ore 21
Associazione Mascarà Teatro Popolare d'Arte
Re Lear o il passaggio delle
generazioni
da King Lear di William Shakespeare
riduzione del testo e regia Gianfranco Pedullà
con Giusi Merli, Marco Natalucci, Gianfranco Quero Roberto Caccavo,
Lorella Serni, Gaia Nanni, Claudia Pinzauti, Marco Natalucci,
Enrica Pecchioli, Francesco Rotelli, Simone Faloppa, Silvia Fasson
musiche originali Jonathan Faralli
costumi Alexandra Jane
regia Gianfranco Pedullà
Uno dei temi centrali di Re Lear è quello del tortuoso e tormentato passaggio di poteri
da una generazione a un’altra e della contrapposizione che questo passaggio genera.
Un simile conflitto sta avendo luogo nella nostra epoca, nella quale il rapporto
generazionale, per ragioni culturali, politiche, sociali ed economiche, appare
pericolosamente sbilanciato. È nel momento della lotta per il potere, che scatena avidità
e desideri profondamente radicati, che i legami di amore e solidarietà vanno in frantumi,
rivelando la piccolezza e la miseria del genere umano. Il regista Gianfranco Pedullà
sceglie la tragedia di Lear per il messaggio di profonda speranza che in fondo essa porta
con sé: speranza riposta nella purezza di anime oneste, alle quali è affidato il compito
della ricostruzione sulle ceneri della guerra.
giovedì 7 gennaio 2016 ore 21
ErreTiTeatro-Roberto Toni
Sarto per signora
di Georges Feydeau
traduzione, adattamento teatrale e regia Valerio Binasco
con Emilio Solfrizzi
e con Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Barbara Bedrina, Lisa Galantini,
Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Giulia Weber
scene Carlo De Marino
costumi Sandra Cardini
disegno luci Pasquale Mari
Scambi d’identità, bugie e amori adulterini sono fra gli ingredienti principali di questa
esilarante commedia degli equivoci. Sarto per signora prende il titolo dalla falsa identità
assunta dal fedifrago dottor Molineaux che, per poter vedere liberamente la sua
amante, si finge, appunto, un sarto per signore. È da questo e da altri magistrali ritratti
della borghesia della Belle Époque, che emerge il gusto di Feydeau per le situazioni
assurde e surreali, un gusto finissimo che pone il suo teatro fra quello dei grandi autori
europei dello scorso secolo. Per molti versi ancora attuale: perché è, sì, un gioco di
incomprensioni, ambiguità e tradimenti, ma, soprattutto, un’acuta, lucidissima critica
alla società.
PRIMA NAZIONALE
venerdì 22 gennaio 2016 ore 21
Civica scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano
Compagnia XE, Comune di San Casciano Val di Pesa, Mibact, Regione Toscana
Compagnia Xe
Il primo amore. II movimento
coreografia Julie Ann Anzilotti
in collaborazione con la Civica Scuola D'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano
Il primo amore esplora alcuni sentimenti vissuti dall’adolescenza in modo straordinario:
la sensazione di essere sopraffatti dalle emozioni, l’amicizia come valore assoluto, il
primo innamoramento totalizzante, la gioia incontenibile e ingiustificata come la
melanconia senza valida motivazione. La tenerezza, dalle mille anche opposte
sfaccettature, pervade l'intero spettacolo. Dalla fonte di ispirazione letteraria sono
scaturiti le imprevedibili apparizioni. “Il primo amore” nasce da un lungo laboratorio di
improvvisazione e composizione
coreografica con 12 vibranti danzatori del corso di Teatrodanza della Scuola di Teatro
Paolo Grassi di Milano. Lo spettacolo è liberamente ispirato al romanzo “Il grande amico
Meaulnes” di Alain Fournier.
venerdì 26 febbraio 2016 ore 21
Teatro dell'Elfo
Il vizio dell’arte
di Alan Bennett
traduzione Ferdinando Bruni
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani
e con Ida Marinelli, Umberto Petranca, Alessandro Bruni Ocaña,
Vincenzo Zampa, Michele Radice, Matteo de Mojana
costumi Saverio Assumma
musiche dal vivo Matteo de Mojana
luci Nando Frigerio
suono Giuseppe Marzoli
voce registrata Giorgio Gaddi
sassofono Luigi Napolitano
Dopo il grande successo di qualche stagione fa con The History Boys, il Teatro dell’Elfo
torna alla scrittura teatrale di Alan Bennett con un testo del 2009, Il vizio dell’arte,
andato in scena nello stesso anno al National Theatre di Londra, dove è ambientata la
storia. In questo lavoro il drammaturgo inglese propone un divertente gioco di “teatro
nel teatro” per parlare di poesia, di musica, di etica, della paura di invecchiare e,
naturalmente, di teatro. La commedia ha per protagonisti due importanti personalità del
secolo scorso, il poeta Wystan Hugh Auden (conosciuto per la sua poesia Funeral blues,
recitata nel film Quattro matrimoni e un funerale) e il compositore Benjamin Britten
(autore, tra le altre, delle musiche di Morte a Venezia), che, nell’invenzione (ma neanche
troppo) di Bennett, si ritrovano dopo vent’anni di lontananza. I due ex amanti, durante
le prove della nuova produzione del National Theatre, Il giorno di Calibano, ricordano il
passato, discutono del presente, si stuzzicano con battute e invenzioni linguistiche che
danno allo spettacolo un ritmo brillante e un piglio divertente. Spettacolo molto
applaudito anche grazie all’interpretazione di Ferdinando Bruni (che ha fatto la
traduzione del testo) e Elio De Capitani (anche regista).
mercoledì 9 marzo 2016 ore 21
Versiliadanza e Small Theatre\NCA
SDD Shakespeare dead dreams
ideazione, regia, suono e costumi Vahan Badalyan
coreografia Angela Torriani Evangelisti
interpreti Arsen Khachatryan, Leonardo Diana, Angela Torriani Evangelisti
Ispirandosi a quattro dei drammi shakespeariani per eccellenza – Amleto, Otello,
Macbeth e Re Lear – il regista armeno Vahan Badalyan e la coreografa italiana Angela
Torriani Evangelisti conducono lo spettatore attraverso un viaggio surreale nella
complessità della natura umana.
in collaborazione con Small Theatre/NCA con il supporto di MiBACT/Regione Toscana
martedì 15 marzo ore 21
Teatro Metastasio-Stabile della Toscana
Non dirlo
Il Vangelo di Marco
monologo di e con Sandro Veronesi
tratto dall’omonimo libro pubblicato da Bompiani
Il Vangelo di Marco è il Vangelo d’azione, il primo, il più breve, il più imperscrutabile,
quello in cui il segreto non si scioglie nemmeno alla fine. Sandro Veronesi spreme fino
all’ultima stilla il succo segreto di questo testo e lo propone al pubblico nella sua
scintillante modernità.
in collaborazione con Fosforo
martedì 12 aprile 2016 ore 21
Goldenart
I Duellanti
di Joseph Conrad
traduzione e adattamento Francesco Niccolini
drammaturgia Alessio Boni, Roberto Aldorasi, Marcello Prayer, Francesco Niccolini
regia Alessio Boni, Roberto Aldorasi
con Alessio Boni, Marcello Prayer
e con Francesco Meoni
violoncellista Federica Vecchio
maestro d’armi Renzo Musumeci Greco
musiche Luca D’Alberto
scene Massimo Troncanetti
costumi Francesco Esposito
light designer Giuseppe Filipponio
Gabriel Florian Feraud, guascone iroso e scontento, e Armand D’Hubert, posato e
affascinante uomo del nord, sono ufficiali del più grande esercito dell’Ottocento: la
Grande Armée di Napoleone Bonaparte. Per motivi ignoti, senza che nessuno conosca il
perché di questo odio così profondo che li accompagnerà per vent’anni, inanellano sfide
a duello che li accompagnano lungo le rispettive carriere fino allo scontro decisivo. Due
uomini che non possono fare a meno l’uno dell’altro, rassegnati ad un destino a cui
nessuno dei due può sottrarsi. Un’opera su di un mondo in rapida estinzione, e al tempo
stesso un capolavoro dell’assurdo, su come i fili della vita e del destino sfuggano di
mano e sopravanzino ogni buon senso e prevedibilità.
da novembre ad aprile
Concerti a teatro
In collaborazione con il Conservatorio Luigi Cherubini di
Firen
BIGLIETTERIA E ABBONAMENTI
Abbonamento a turno unico per 8 spettacoli
platea e palco centrale: intero € 100 - ridotto € 84
palco laterale: intero € 68 - ridotto € 56
Campagna abbonamenti
dal 1° ottobre al 23 ottobre
orario apertura al pubblico ufficio(piazza della Repubblica 12 San Casciano V.P.)
lunedì, venerdì e sabato ore 10 – 14
martedì e giovedì ore 14 – 19
abbonamenti
platea e palco centrale
intero 100 euro – ridotto 84 euro
palco laterale
intero 85 euro – ridotto 56 euro
abbonamento under 25 tre titoli a scelta
palco laterale
15 euro
biglietti
platea e palco centrale
intero 16 euro – ridotto 14 euro – ridotto allievi corsi 12 euro
palco laterale
intero 12 euro – ridotto 10 euro – ridotto allievi corsi 8 euro
riduzioni
under 25, over 60, soci Coop, Arci, Acli, ChiantiBanca, allievi dei corsi e laboratori in
residenza presso il Teatro Niccolini.
Promozione biglietti Coop
per i soci Coop è attivata la promozione 1000 punti mille emozioni. Info e adesioni
presso i punti vendita UniCoop Firenze.
Info e prenotazioni
Ufficio del Teatro Niccolini presso Torrino delle Mura Piazza della Repubblica 12, 50026
San Casciano V.P. (Fi) tel. 055 8256388 [email protected] – circuito Box Office
– online sul sito www.boxol.it
apertura sala e biglietteria un'ora prima dello spettacolo