IN LUNEDÌ 25 LUGLIO, ORE 21.15 CHIESA DI S. AGOSTINO BORIS BELKIN violino Orchestra della Toscana Jonathan Stockhammer direttore Vincitore del Concorso nazionale per violinisti sovietici nel 1972, Boris Belkin svolge una brillante carriera internazionale sia solistica sia da camera che lo ha visto collaborare, tra gli altri, con direttori quali Mehta, Bernstein, Maazel, Aškenazi, Muti, Rattle, Temirkanov. Molte le tournée in tutto il mondo e molte le incisioni discografiche insieme a prestigiosi solisti e direttori, che hanno conseguito importanti premi. Insegna alla Musikhoschschule di Maastricht. Dal 1986 Boris Belkin tiene uno dei Corsi di Violino all’Accademia Musicale Chigiana di Siena. In poco tempo Jonathan Stockhammer si è imposto nel mondo dell’opera, la musica sinfonica e quella contemporanea. Ha studiato composizione e direzione d’orchestra a Los Angeles. In Germania ha sviluppato strette collaborazioni con rinomati ensemble europei come Ensemble Modern, musikFabrik e Ensemble Resonanz. Si dedica principalmente al repertorio operistico. Ospite regolare dell’Opéra di Lione dal 1998. Ha collaborato con orchestre illustri di tutto il mondo. Si dedica con interesse alla ricerca di musiche in cui si fondono forme diverse, da quella classica al rock, al pop, e al hip-hop. Fondata nel 1980, l’Orchestra della Toscana ha sede al Teatro Verdi di Firenze. È stata applaudita nei più importanti teatri italiani e nelle più importanti sale europee e d’oltreoceano. Interprete duttile di un ampio repertorio, che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, l’Orchestra ha da sempre riservato ampio spazio alla ricerca musicale al di là delle barriere fra i diversi generi. Il festival “Play It! La musica fORTe dell’Italia” è il manifesto più eloquente dell’impegno dell’Orchestra verso la contemporaneità. Incide per Sony Classical, Emi, Ricordi, Agorà e VDM Records. Attualmente Giorgio Battistelli è direttore artistico e Daniele Rustioni direttore principale. Ludwig van Beethoven Bonn 1770 - Vienna 1827 Ouverture in do min. op. 62 Coriolano Sergej Sergeevič Prokof’ev Sontsovka, Ucraina 1891 - Mosca 1953 Concerto per violino e orchestra n. 2 in sol min. op. 63 Allegro moderato Andante assai Allegro ben marcato *** Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 7 in la magg. op. 92 Poco sostenuto, Vivace Allegretto Presto Allegro con brio Beethoven. L’Ouverture Coriolano non è riferita all’omonima tragedia di Shakespeare (1608), bensì a un più modesto lavoro di HeinrichJoseph von Collin (1771-1811), giurista, drammaturgo e segretario dell’Imperatore d’Austria. Fin dal suo apparire nel 1807, fu subito chiaro che la creazione di Beethoven era infinitamente superiore al dramma che pure l’aveva ispirata: E. T. A. Hoffmann, in un’entusiastica recensione del 1812, sottolineava in particolare la grandezza dimostrata da Beethoven nel riuscire a innalzare «una costruzione di grande arte» con «elementi estremamente semplici». La partitura è basata sulla contrapposizione dialettica tra due temi: il primo, in do maggiore, tratteggia la figura dell’eore romano, soprannome attribuito da Plutarco al leggendario patrizio romano Cneo Marcio, mentre il secondo (in mi bemolle maggiore) richiama la voce degli affetti familiari. Prokof’ev. Il Concerto per violino n. 2 op. 63, del 1935, è il frutto dell’ultima commissione che il compositore ricevette fuori dall’Unione Sovietica: richiesto dal violinista franco-belga Robert Soetens, il lavoro venne iniziato a Parigi, continuato in una delle tante camere d’albergo che Prokof’ev frequentava per necessità nel corso delle sue numerose tournées concertistiche lampo, ed ebbe infine la sua prima esecuzione a Madrid, il 1 dicembre di quello stesso 1935, eseguito dallo stesso Soetens. La distanza fra i due unici Concerti per violino di Prokof’ev è segnata soprattutto dall’evidente differenza nella concezione e nello stile musicali, del resto espressamente voluta dallo stesso Prokof’ev: se nel Primo Concerto domina infatti un luminoso lirismo dalle intenzioni classicheggianti, nel Secondo a prevalere sono toni meditativi e struggenti, rivestiti da colori di gusto squisitamente russo, una plasticità narrativa e una predilezione melodica che non di rado rimandano al clima generale del noto balletto Romeo e Giulietta, composto non a caso in quegli stessi anni. Beethoven. Composta fra il 1811 e il 1812, la Settima fu eseguita per la prima volta l’8 dicembre 1813 nella sala grande dell’Università di Vienna durante un concerto di beneficenza a favore dei soldati austriaci e bavaresi feriti nella battaglia di Hanau del 30-31 ottobre. L’organizzatore della manifestazione patriottica fu Johann Nepomuk Mälzel - il noto inventore del metronomo e di tanti altri marchingegni sonori meccanici, nonché di apparecchi acustici studiati per migliorare l’udito dell’amico Ludwig. La Sinfonia fu al suo primo apparire quasi sommersa, anche acusticamente, dal resto del programma, ma il suo effetto sul pubblico è comunque testimoniato dal fatto che se ne dovette subito bissare l’Allegretto. Tutta incentrata sul ritmo (com’è noto Wagner la definì l’«apoteosi della danza» e «musica delle sfere a misura d’uomo»), essa presenta subito un movimento dalle dimensioni assai vaste in cui possiamo quasi assistere alla ‘creazione’ del balzante primo tema del Vivace. *** Orchestra della Toscana Violini primi Andrea Tacchi * Daniele Giorgi * Paolo Gaiani ** Stefano Bianchi Marcello D’Angelo Francesco Di Cuonzo Chiara Foletto Alessandro Giani Susanna Pasquariello Violini secondi Chiara Morandi * Gabriella Colombo ** Angela Asioli Paolo Del Lungo Marian Elleman Marco Pistelli Sofia Villanueva Viole Stefano Zanobini * Agostino Mattioni * Pier Paolo Ricci ** Caterina Cioli Alessandro Franconi Violoncelli Luca Provenzani * Augusto Gasbarri ** Stefano Battistini Paola Martina Mondello Giovanni Simeone Contrabbassi Amerigo Bernardi * Luigi Giannoni ** Lamberto Nigro Flauti Fabio Fabbrizzi * Michele Marasco * Oboi Alessio Galiazzo * Marco Del Cittadino Clarinetti Marco Ortolani * Enzo Giuffrida * Fagotti Paolo Carlini * Umberto Codecà * Corni Andrea Albori * Paolo Faggi * Trombe Donato De Sena* Guido Guidarelli * Timpani Morgan M.Tortelli * Ispettore d’orchestra e archivista Alfredo Vignoli Tecnici Francesco Vensi Angelo Del Rosso * prime parti ** concertino I biglietti possono essere acquistati presso le biglietterie autorizzate, e on-line sul sito www.chigiana.it. Per prenotazioni telefoniche: 0577-286300 (lunedì-venerdì: ore 9.00-17.00). Palazzo Chigi Saracini, sede storica dell’Accademia Musicale Chigiana, eretto nel XIII secolo lungo una delle arterie principali di Siena, è aperto al pubblico per visite guidate alle sue numerose collezioni di pregio. Per prenotazioni e informazioni: www.chigiana.it, tel. 0577-22091. Sound in Space - Chigiana Radio Arte a cura di inner room è una sezione speciale del festival dedicata alla sound-art, realizzata in collaborazione con inner room of visual art, Siena. La sezione si articola in tre parti: Chigiana Radio Arte web radio art (www.chigiana.it, www.inner-room.org) che diffonderà opere audio via web; punti di ascolto radio web dedicati sparsi in vari punti della città; Sound in Space, mostra sound e video art, nel percorso museale del Complesso Santa Maria della Scala con opere site specific degli artisti: Alvin Curran, MASBEDO, Daniele Puppi, Antonio Trimani. con il contributo di partner partner di Sound in Space - Chigiana Radio Arte media partner Fondazione Accademia Musicale Chigiana Via di Città, 89 - Siena www.chigiana.it [email protected] @Chigiana FondazioneAccademiaMusicaleChigiana