CAPITOLO 15 Rinascimento e Naturalismo: Telesio Nel Rinascimento l’indagine naturale appare come uno strumento indispensabile per la realizzazione dei fini umani nel mondo. L’indagine naturale è la prima e fondamentale parte della filosofia del Rinascimento. In essa possiamo distinguere due aspetti: la filosofia e la magia. La magia va alla ricerca di formule o procedimenti miracolosi che servano da chiave per i misteri naturali e che possano portare l’uomo a dominare la natura. La filosofia deve scoprire i principi che reggono la natura; la filosofia naturale rompe i ponti sia con la magia che con l’aristotelismo. Telesio nacque a Cosenza nel 1509 e studiò a Padova e mori a Cosenza nel 1588. La sua opera più importante è La natura secondo i propri principi. Egli considera la natura come un mondo a sé, che si regge su propri principi escludendo ogni forza metafisica. L’uomo per conoscere la natura deve farla parlare: in modo tale che i sensi gliela rivelino. Come sensibilità, l’uomo è esso stesso natura: perciò ciò che la natura rivela e ciò che i sensi testimoniano sono la stessa cosa. La natura deve essere spiegata attraverso le due forze principali che agiscono in esse: il caldo che ha sede nel sole, che dilata le cose e le rende leggere; il freddo che ha sede nella terra, condensa le cose e le rende pesanti. Il caldo e il freddo sono forze incorporee e hanno bisogno di una massa corporea che possa subire il loro processo che è il terzo principio naturale. Egli ritiene che soltanto il sole e la terra siano elementi originari. Il caldo e il freddo sono dotati di sensibilità; ma non c’è bisogno che tutte le creature siano dotate di organi di senso, perché la sostanza senziente (responsabile delle sensazioni) si trova all’interno del corpo e gli organi di senso sono solo delle aperture. La sua fisica si mantiene sul piano qualitativo: solo una analisi quantitativa, però, può dare agli uomini il controllo delle forze naturali. Telesio svolge una feroce critica nei confronti di Aristotele; a proposito della funzione che Aristotele attribuisce a Dio (motore immobile del cielo) Telesio dice che Dio è il principio di conservazione di tutti gli esseri della natura e agisce per tramite di tutte le forze naturali, che senza l’ordine stabilito da Dio si distruggerebbero a vicenda. Dio è garante dell’ordine e dell’autonomia della natura. Telesio ha conservato presupposto della magia, ma ha affermato l’oggettività del mondo naturale. L’intera conoscenza umana si riduce alla sensibilità; l’anima umana è un prodotta naturale e attraverso di lei l’uomo si riconnette alla natura ed è egli stesso natura. Ogni sensazione è prodotta da un contatto tra l’anima e le cose esterne, ma anche senza il contattato fisico: basta la percezione che si ha. Alla sensibilità si riduce l’intelligenza che consiste nell’estendere alle cose non ancora percepite le qualità che l’anima ha percepito nelle cose presenti. Da ciò derivano i principi matematici. Il bene supremo è la conservazione dello spirito vitale nel mondo. Si prova piacere per tutto ciò che aiuta a conservarsi, si prova dolore per ciò che tende a danneggiare e a distruggere. La virtù è la condizione necessaria per la conservazione dell’uomo nel mondo. La vita religiosa è un aspirazione a un bene che non è conosciuto dai sensi e si rivolge ad un mondo diverso da quello sensibile. Il soggetto della vita religiosa deve esser un’anima divina: Dio che è forma superaddita. Quest’anima non condiziona la vita morale dell’uomo ma la libertà che gli è propria. © Federico Ferranti S.T.A. www.quartof.com